Martedì 25 giugno 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 giugno 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
INTERVENTO. La criminologa traccia un profilo dei pedofili
«Interagisce con i minori per esercitare un potere»
di Cristina Cabras*
 
La famiglia come obbligo sociale piuttosto che una vera scelta personale; un lavoro o un hobby per giustificare un’interazione continua con i minorenni. Caratteristiche a volte comuni nelle persone che presentano deviazioni sessuali, comprese quelle che utilizzano materiale pedopornografico. Solitamente queste persone hanno una vita regolare, non hanno precedenti penali e non frequentano ambienti criminali. Non danno segnali visibili della loro devianza. D’altronde, trattandosi di una devianza sessuale, è facile tenerla nascosta. Così come per il pedofilo, l’esibizionista, il feticista, non si può parlare di malattie ma di “parafilie”, cioè deviazioni rispetto all’oggetto di attrazione, pulsioni erotiche rivolte verso minori, oggetti inanimati o persone non consenzienti. Nei casi più gravi le parafilie si presentano associate a patologie psichiatriche.
È bene precisare che chi possiede materiale pedopornografico non necessariamente giunge a compiere l’atto sessuale (violenza) con un minore. La soddisfazione dell’impulso sessuale può compiersi utilizzando la fantasia grazie all’uso delle immagini. Il gradino successivo è rappresentato dalla ricerca di un’interazione, spesso sul web. Su Internet, in una chat, ci si può mostrare con un’identità falsa per entrare in contatto con bambini e adolescenti oggetto della deviazione sessuale. C’è uno scambio di messaggi, ma anche di foto. Se parliamo di pericolosità sociale, gli studi criminologici indicano che proprio in questi casi aumenta il rischio di un atto di violenza sessuale: attraverso una chat virtuale si rende concreto il coinvolgimento altra persona, quasi sempre minorenne, si esercita un influenzamento cui è difficile sottrarsi. In questo caso aumentano i rischi di voler arrivare a un rapporto sessuale.
Non esiste l’identikit di un aggressore sessuale, né di un pedofilo. Ci sono però caratteristiche comportamentali tipiche: essere introverso, immaturo, avere difficoltà relazionali con adulti, interagire con i minorenni per esercitare una forma di potere. C’è poi la tendenza giovanilistica, malgrado un’età avanzata, nella scelta di un abbigliamento molto vicino ai gusti dei più piccoli (le felpe con i personaggi dei cartoni animati) o degli adolescenti (riferimenti alla musica giovanile). Deve essere chiaro che l’accostamento non è matematico.
Si può cercare di correggere queste devianze con trattamenti criminologici e con la psicoterapia. Ma sono poco diffusi. Una strada è quella dell’addestramento al rifiuto dello stimolo: far aumentare il livello di autocontrollo per allontanare il desiderio. In Italia non c’è questa cultura, il trattamento di queste deviazioni è un tema marginale anche sul piano politico. In Canada, per fare un esempio, ci sono centri appositi di trattamento per il recupero delle persone con questo tipo di devianze. Auspichiamo di averli anche in Italia, soprattutto per il trattamento dei soggetti condannati per questo tipo di reati.
* Criminologa università di Cagliari
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca Italiana (Pagina 12 - Edizione CA)
ROMA. Indaga la Procura
Tangenti e favori al ministero dell’Università
 
Scandalo al Miur, il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Finito nel mirino della magistratura per un’inchiesta della Procura di Roma che ipotizza l’abuso d’ufficio e un giro di corruzione che coinvolgerebbe funzionari e consulenti.
Alcuni dei quali, secondo quanto trapelato ieri, sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati e presto dovranno chiarire la loro posizione agli inquirenti. Secondo i primi accertamenti (titolare delle indagini è il pubblico ministero Roberto Felici) le persone coinvolte, in cambio di tangenti, favori e assunzioni, avrebbero, tra l’altro, dirottato centinaia di milioni di euro in favore di aziende “amiche” arrivando addirittura a confezionare bandi di gara su misura.
Ma gli investigatori hanno messo anche sotto la propria lente la destinazione di ingenti somme di denaro per prodotti didattici multimediali, erogate dal Miur nell’ambito del progetto denominato “Pillole del sapere”.
Stando a quanto si è appreso, poi, oltre alla Procura capitolina, anche la Corte dei Conti del Lazio ha avviato controlli sulla gestione dei fondi pubblici da parte di alcuni funzionari del ministero.
A imbeccare gli inquirenti, un dossier anonimo, nel quale si denunciava l’esistenza, all’interno degli uffici di viale Trastevere, di una vera e propria “cricca” delle mazzette.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Estate (Pagina 7 - Edizione IN)
Importante scoperta
La necropoli fenicia di Tharros
 
I grandi segreti di Tharros riaffiorano lentamente. Stavolta sotto gli occhi degli archeologi una clamorosa scoperta: una grande necropoli fenicia. «È la prima volta che troviamo un lembo funerario fenicio completamente integro», spiega Carla Delvais, responsabile dalla campagna di scavi. Una vera rarità per Tharros dove negli anni Cinquanta erano state scoperte e studiate le tombe di origine punica.
La necropoli settentrionale a San Giovanni di Sinis si estende per circa quattrocento metri ed è in linea con le abitazioni della prima fila che si affacciano sul mare. «Le tombe fenicie sono semplici fosse scavate nella sabbia - spiega ancora l’archeologa - erano coperte, delimitate con circoli di pietre. All’interno abbiamo trovato i corredi ceramici costituiti generalmente da due brocche rituali, una pentola e un piatto». Sono due: quella meridionale a Capo San Marco e quella settentrionale a San Giovanni. Sono molto simili e risalenti allo stesso periodo: «Dal VII secolo avanti Cristo sono rimaste in uso fino al VI secolo. Non sappiamo ancora se sono relative a un unico centro abitato - va avanti Delvais - Di certo sono sempre state depredate, già in età romana venivano utilizzate come cava». Secondo quanto indagato dagli archeologi, «è probabile che i fenici bruciacessero i cadaveri altrove per poi conservare le ossa, il terriccio e i resti della cremazione in queste tombe le cui dimensioni variano dagli 80 centimetri ai due metri».
Con l’arrivo dei cartaginesi, dal VI secolo in poi, si segue il rituale dell’inumazione. «E si cerca la roccia, le loro tombe sono più grandi aggiunge - sono le classiche tombe a camera alte fino a un metro e settanta. Ovviamente i loro corredi sono molto più ampi e ricchi".
La campagna di ricerca è iniziata nel 2009 ed è stata portata avanti dall’Università di Cagliari in collaborazione con il Comune di Cabras. Da cinque anni studenti e specializzandi in Archeologia, sotto la regia di Carla Delvais sono impegnati negli scavi nell’area di Tharros. Un lavoro che si conclude proprio in questi giorni. Tanti importanti ritrovamenti, ma resta ancora un punto oscuro. «Non è stata ancora localizzata la Tharrros fenicia - spiega -. Abbiamo trovato la necropoli fenicia, ma non abbiamo idea di dove sia la città».
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Estate (Pagina 10 - Edizione IN)
Una bistecca al sangue? No grazie, preferisco la soia
Parla Maria Antonietta Zedda organizzatrice del convegno “La scelta vegetariana”
 
E se si scoprisse che meglio di una bistecca al sangue c’è la corrispettiva vegetale alla soia? È altrettanto gustosa, ma più leggera e salutare: «Un alimento indispensabile a tutte le età». Parola di Maria Antonietta Zedda, medico già responsabile della Unità operativa di Diabetologia dell’età evolutiva della Clinica pediatrica dell’Università di Cagliari, esperta in nutrizione e diabete, specializzata in Pediatria e medicina dello sport con master di nutrizione e dietetica vegetariana: il risultato dei suoi studi e del suo lavoro sarà presentato il 5 luglio al Palazzo Viceregio, dalle 15.30, a un convegno intitolato “La scelta vegetariana: un percorso di salute per noi e l’ambiente”.
Come mai l’esigenza di organizzare un evento per parlare della dieta vegetariana?
«È un’idea che ho da tempo, ma sono state le numerose richieste dei pazienti che seguo a Cagliari, a convincermi della necessità di diffondere in maniera più dettagliata alcune spiegazioni e qualche dato scientifico su questa alimentazione: sono gli stessi pazienti che, mi confessano, spesso si trovano nella condizione di essere considerati “diversi” in quanto vegetariani».
I “diversi” sono “uguali” a oltre 6 milioni in Italia, nel 2050 potrebbero quintuplicare. Cosa significa essere vegetariani?
«La salute inizia nel nome: il termine vegetariano deriva dal termine vegeto che vuol dire sano. Non si tratta di una moda, ma di una scelta ideologica nei confronti della nostra salute, di quella degli animali e del pianeta. È quindi un piacere per i vegetariani abituarsi a basare la propria alimentazione prevalentemente (latto-ovo-vegetariani) o esclusivamente (vegani o vegetariani puri) su cibi vegetali. Questa è un’alimentazione composta da un’ampia scelta di cibi, è gustosa, nutriente e permette di rimanere in salute».
Per esempio?
«Cereali, legumi, verdura, frutta fresca, secca, essiccata e semi oleaginosi: questi alimenti contengono tutti i nutrienti dei quali il nostro organismo ha necessità per rimanere in buona salute. È confermato dalle più importanti società scientifiche che le diete vegetariane correttamente bilanciate e pianificate sono salutari e adeguate dal punto di vista nutrizionale e comportano benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di numerose patologie».
Lei è pediatra e diabetologa: consiglia i vegetali in entrambi i casi?
«Certamente. Nel caso dei bambini, è provato che lo svezzamento con alimenti di origine animale apporta troppe proteine ed è responsabile di un obesità futura: meglio sarebbe, quando possibile, continuare l’allattamento oltre il sesto mese e integrare poi con le pappe a base di brodo vegetale, cereali raffinati senza glutine e legumi passati al setaccio. Nel caso delle persone con diabete tipo2, è ormai dimostrato che una dieta a base di vegetali, quindi a basso contenuto di grassi e zuccheri a rapido assorbimento, migliora il compenso metabolico, riduce l’insulinoresistenza e, in certi casi, può addirittura eliminare la necessità dei farmaci ipoglicemizzanti orali».
Grasso è bello, si diceva un tempo. Oggi cosa direbbe?
«I bambini italiani assumono più del doppio delle proteine raccomandate: uno su 3 è sovrappeso, uno su 4 è obeso. Vegetariano, è bello».
Michela Seu
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 18 - Ed_Cagliari
Ospedale dei bambini, trasloco in due tempi
Assessore e manager della Asl 8 hanno chiarito il percorso da fare e i problemi Il pronto soccorso per ora resta al Brotzu, attivo anche il punto alla Macciotta
 
CAGLIARI Stavolta il percorso è chiaro: ancora uno o due mesi per trasferire la clinica pediatrica e la neuropsichiatria infantile all’ospedale Microcitemico e ancora qualche mese per finire i lavori che in questo momento fanno sembrare gli ultimi piani delMicrocitemico ancora un cantiere, come spesso denunciato nei mesi scorsi dai dipendenti delle varie strutture coinvolte nel futuro trasloco. Per ora pediatria e neuropsichiatria infantile continuano a funzionare alla vecchia clinica Macciotta e qui devono andare i genitori con bambini che hanno superato la fase neonatale. Sabato scorso al convegno della Società italiana di pediatria dove si è insediato il nuovo presidente per la Sardegna Giuseppe Masnata, l’assessore regionale De Francisci e il direttore generale dell’Asl 8 hanno indicato lo stato del progetto ospedale dei bambini. Col trasferimento della pediatria e della neuropsichiatria e della chirurgia non sarà ancora completo, c’è una parte dei soldi per continuare a costruire i locali che servono, si lavorerà a un’altra variante del project financing originario. Si punta ad avere un pronto soccorso perfettamente adeguato alla normativa per superare la fase attuale dove la cura dei bambini è frammentata in tanti presidi quasi nessuno adeguato. Finché non ci sarà il pronto soccorso pensato per 22 mila accessi l’anno, funzionerà il punto di primo soccorso da sempre attivo nella clinica Macciotta e il pronto soccorso di riferimento resterà quello del Brotzu. I tecnici spiegano che qui la situazione è di ottimo livello sul piano dell’assistenza erogata ma risente di molte carenze fra cui, forse quella principale, che il pronto soccorso del Brotzu per i bambini, a differenza di quanto esiste per gli adulti, non ha personale dedicato solo a questo. In altre parole i pediatri e gli infermieri del reparto del Brotzu si adattano ai turni per garantire l’accoglienza 24 ore al giorno dei bambini di mezza Sardegna. Un compito che certo spaventa strutture diverse come il Microcitemico che assicurano un’assistenza organizzata per sua natura in modo diverso. Ancora per un tempo indefinito il Microcitemico ospedale dei bambini non sarà travolto dal lavoro necessario per garantire un pronto soccorso efficiente, ma è una carenza che sarà fra le prime a essere colmata.«Per quanto attiene il futuro – si spiega in una nota della Asl 8 – , il progetto più ampio riguarderà la creazione all’interno del polo pediatrico Microcitemico di un Pronto Soccorso pediatrico che verrà strutturato secondo le caratteristiche e gli accreditamenti previsti dalla normativa e che potrà avvalersi di tutte le funzioni e le risorse di cui il presidio Microcitemico sarà dotato».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 18 - Ed_Cagliari
TERZA ETà
Anziani in azione, convegno internazionale in provincia
 
CAGLIARI Da oggi a venerdì, Cagliari ospiterà “Anziani in azione. Elders in action - Le giornate sardo-europee sull’invecchiamento attivo”, promosse dalla presidenza del Consiglio provinciale. «È un’iniziativa – spiega il presidente dell’assemblea consiliare, Roberto Pili – interamente finanziata dalla Comunità europea che proietta la Provincia alla ribalta del panorama nazionale e internazionale per quanto riguarda gli studi sull’invecchiamento attivo e che servirà ad approfondire tematiche quali la memoria storica, il volontariato e la solidarietà inter-generazionale. Da tempo – aggiunge – stiamo lavorando su questi temi con l’obiettivo di promuovere la salute degli anziani e la loro integrazione sociale per una nuova solidarietà intergenerazionale, utile tra l’altro a prevenire l’emarginazione e a un necessario contenimento della spesa sociale. Con l’iniziativa Elders in action – conclude – sosteniamo la cooperazione tra le municipalità europee attraverso la creazione di una rete in cui cittadini, amministratori locali, associazioni e altri soggetti interessati possono scambiare buone pratiche e discutere idee e strumenti innovativi per la promozione dell’invecchiamento attivo in termini sociali, economici e culturali». All’iniziativa, che coinvolge 22 partners provenienti da tutta Europa e prevede tre eventi in tre diversi paesi europei, parteciperanno rappresentanti di Comuni danesi, francesi, croati e tedeschi e della Provincia di Livorno. Saranno presenti, tra gli altri, esponenti di diverse amministrazioni comunali sarde e italiane, il Coni, l’Università di Cagliari, l’associazione italiana di psicogeriatria che daranno vita ad alcune tavole rotonde sui temi legati alla terza età.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 27 - Ed_Cagliari
Salvare le dune, ma spuntano i parcheggi
Sant’Anna Arresi partecipa al progetto Life Plus, pronti 600 mila euro con l’aiuto dell’Università
 
SANT’ANNA ARRESI Un progetto per il monitoraggio e la salvaguardia dell’ambiente dunale di Porto Pino, il comune partecipa al programma Life Plus. L’Unione Europea ha stanziato i fondi e l’avviso è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della stessa Unione. Il comune di Sant’ Anna Arresi, insieme al dipartimento di scienze chimiche e geologiche dell’Università ha presentato una proposta ponendosi come comune capofila (le dune, denominate Is Arenas Biancas sono in territorio di Teulada) per il progetto chiamato safeguard and management of south- western Sardinian Dunes. La Provincia ha deliberato la sua adesione all’iniziativa. Il progetto prevede un insieme di interventi sulla spiaggia di Porto Pino. Per ragioni sistematiche sono stati suddivisi in due gruppi: interventi di ripristino naturale degli ambienti riguardanti le dune, oggi degradati, interventi per organizzare l’accesso a queste aree e nello stesso tempo garantirne la fruibilità e valorizzazione delle risorse: «Le azioni previste dal progetto consistono delle problematiche legate alle dinamiche sedimentarie del mare e delle coste – spiega il sindaco Paolo Luigi Dessì – l’obiettivo è di organizzare delle misure di ripristino ambientale per eliminare le criticità in atto. Mi riferisco al calpestio ed alla frequentazione delle dune». I modi sono indicati nel progetto: aree di sosta dei veicoli ed accessi pedonali alle spiagge, attraverso strutture che consentano una fruizione controllata dell’ambiente naturale. Infine interventi specifici di ingegneria naturalistica, per ricostruire in modo spontaneo la funzionalità dei movimenti eolici dei litorali ed in particolare delle dune. Il progetto non è un’iniziativa da libro dei sogni. Ci sono le risorse economiche : i costi totali, pari ad euro 600 mila saranno coperti attraverso le risorse Life (420 mila), fondi del Comune di Sant’Anna Arresi (116 mila), un contributo del dipartimento di scienze chimiche e geologiche dell’Università di Cagliari (64 mila). «Il compendio di Porto Pino è una risorsa naturale strategica per tutto il territorio- aggiunge il sindaco - è un’occasione di sviluppo economico ecocompatibile legato soprattutto al turismo».
Enrico Cambedda
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 18 - Sassari
Il PROGRAMMA
Relatori a confronto all’università
La crisi economica sarda ai raggi X degli esperti
Venerdì saranno presentati i Rapporti 2013 della Banca d’Italia e di Crenos
Un quadro a tinte fosche, solo nel turismo qualche timido segnale di ripresa
 
Il convegno “L’economia della Sardegna: analisi, confronti e prospettive” si aprirà venerdì 28, alle 10,30, nell’aula magna dell’università. Dopo i saluti del rettore Attilio Mastino e del presidente di Confindustria Nord Sardegna Pier Luigi Pinna. introdurrà i lavori Dealma Fronzi , direttore della filiale sassarese della Banca d’Italia. Lavori che saranno cocordinati dal professor Marco Vannini, economista dell’università sassarese, per il Crenos. Seguiranno gli interventi con la presentazione del rapporto 2013 della Banca d’Italia, e di quello del Crenos, da parte deprofessor Giovanni Sulis, dell’università cagliaritana. Seguiranno relazioni sull’economia italiana e internazionale da parte di Luca Paolazzim direttore del centro studi di Condindustria, di Matteo Bugamelii, del Servizio studi di struttura economica e finanziaria della Banca d’Italia, e infine, di Paolo Cortese, dell’Istituto “Tagliacarne”, il centro studi della Camera di commercio.
di Paoletta Farina wSASSARI I dati economici dell’isola parlano chiaro: reddito e consumi sono in una fase di stagnazione, calano gli investimenti e si ridimensionano anche segnali positivi come l’aumento dell’occupazione femminile rilevato negli anni precedenti. Un quadro a tinte fosche che si inserisce nella crisi globale, ma che ha proprie specificità. Sarà il convegno-seminario “L’economia della Sardegna: analisi, confronti e prospettive” che si terrà venerdì prossimo nell’aula magna dell’università a fornire una panoramica a largo raggio della situazione. Grazie alla presentazione di due dossier fondamentali: i Rapporti 2013 della Banca d’Italia e del Crenos. L’iniziativa per il sesto anno viene promossa da Bankitalia, dal Centro studi economici delle due università sarde e da Confindustria. «È trascorso un anno difficile, e il periodo di crisi non accenna a una inversione di tendenza – ha detto Pier Luigi Pinna, presidente di Confindustria Nord Sardegna, presentando ieri l’incontro nella sede di Villa Mimosa –. Conoscere i i numeri della crisi, la sua evoluzione e il suo trend diventa fondamentale per le consuguenti azioni di politica economica e finanziaria. Da loro dipende il futuro del nostro sistema economico e delle nostre aziende. Ìl governo ha varato provvedimenti, come quello del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione e ha annunciato misure che vanno nella direzione della semplificazione e dello sviluppo. Con il seminario di venerdì – ha concluso– vogliamo dare un contributo a una migliore comprensione della realtà e un impulso ai soggetti pubblici perché interpretino correttamente le difficoltà del momento e siano di sostegno alle imprese». Dealma Fronzi, direttore della filiale sassarese della Banca d’Italia ha rilevato che la maggiore preoccupazione deriva dal fatto che «anche nel 2013 si prevede un Pil in calo. Le condizioni sono peggiorate e l’attività è diminuita in tutti i settori, eccetto l’agroalimentare. Il credito per le imprese si è contratto e per la prima volta è calata dell’1,4 per cento anche la richiesta di mutui da parte delle famiglie. Aumenta invece la raccolta». Ma è un segnale ulteriore dello stallo negli investimenti. Eppure qualche segnale positivo sembra esserci. Manuela Pulina, ricercatrice Crenos ha rilevato che «aumenta l’ottimismo, nel senso di voglia di ricominciare». Ad esempio nel settore turistico si trovano timidi segnali di ripresa con gli imprenditori che hanno visto una stagione a loro più favorevole già da maggio. Poco ma meglio di niente.

Questionario e social

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