UniCa UniCa News Rassegna stampa Giovedì 26 settembre 2013

Giovedì 26 settembre 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 settembre 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Giulio Angioni ricorda lo studioso scomparso
Nei suoi saggi le chiavi per essere sardi: l'eredità di Cherchi
 
Placido Cherchi è stato e rimane studioso e intellettuale a tutto tondo, impegnato sia come uomo di scuola (è stato a lungo professore di filosofia e storia al liceo Siotto di Cagliari), sia nella comprensione dei problemi del nostro tempo, soprattutto della nostra Isola, anche nella militanza politica diretta. Si era formato negli anni Sessanta, agli esordi di quella che stava diventando, con Ernesto De Martino e con Alberto Mario Cirese, la Scuola antropologica di Cagliari, in anni eccezionali per l'eccellenza del polo umanistico dell'Università del capoluogo sardo. Non è dunque un caso che Placido Cherchi si è qualificato come lo studioso più attento e importante dell'opera complessiva di Ernesto De Martino, etnografo meridionalista, antropologo e filosofo di importanza più che europea, del quale basti ricordare, tra i suoi molti libri, “Il mondo magico”, “Sud e magia”, “La fine del mondo”, tutti attentamente analizzati e riproposti da Placido Cherchi nei suoi libri di antropologia, dedicati allo studio complessivo e all'attualità del pensiero demartiniano, dal volume “Ernesto De Martino: dalla crisi della presenza alla comunità umana” (Liguori 1987) a “La riscrittura oltrepassante” (Curumuny 2013), passando per “Il signore del limite” (1994), “Il peso dell'ombra” (1996) e altri.
Un po' allo stesso modo con cui Ernesto De Martino si considerava erede ed esecutore testamentario del grande lascito di Benedetto Croce per la cultura mondiale, Placido Cherchi è riuscito nell'impresa di essere una sorta di esecutore testamentario del lascito intellettuale e di grande organizzatore di imprese etnografiche (come quella sul tarantismo pugliese) e di teorico dell'antropologia soprattutto religiosa di Ernesto De Martino. Placido Cherchi è riuscito bene a far intendere quanto De Martino sia stato e continui a essere uno dei massimi intellettuali italiani del '900.
Un altro suo impegno risale anch'esso agli anni d'oro del polo umanistico cagliaritano, quello di storico e di critico militante di arti visive, a partire dal suo saggio “Paul Klee teorico” (1978) e poi nel corso delle varie e significative vicende delle arti figurative in Sardegna, come testimonia il suo impegno di pubblicista, di studioso e di interprete, non solo nel caso del saggio del 2001: “Il recupero del significato: dall'utopia all'identità nella cultura figurativa sarda”.
Placido Cherchi ha svolto un'appassionata attività di militanza politico-culturale nell'ambito della “questione sarda”, anche nel senso della statualità e della sovranità, come nei suoi saggi “Etnos e apocalisse: mutamento e crisi nella cultura sarda e in altre culture periferiche” (1999), Manifesto della gioventù eretica del comunitarismo e della Confederazione politica dei circoli, organizzazione non-partitica dei sardi (con Francesco Masala ed Eliseo Spiga), “Crais: su alcune pieghe profonde dell'identità” (2005). In questo egli ha saputo usare in modo efficace le nozioni demartiniane sulla precarietà dell'essere nel mondo (crisi della presenza, oltrepassamento, destorificazione e riscatto), applicandole a quelli che riteneva sentimenti ambigui di inferiorità e vergogna propri di noi sardi che ci risentiamo del nostro modo di essere sardi nel mondo odierno. E se essere sardi non è mai stato facile, Placido Cherchi ci lascia qualche “chiave” per aprirci al futuro.
Giulio Angioni
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
L'Africa romana, trent'anni dopo
Da oggi Convegno internazionale su un tema affascinante
Fa tappa ad Alghero l'iniziativa partita a Sassari nel 1983. L'idea di Attilio Mastino
 
Giovedì 16 e venerdì 17 dicembre 1983, a Sassari, nel salone della Camera di Commercio, si svolgeva il I Convegno dell'Africa romana, a cura di un giovanissimo professore del neonato Dipartimento di Storia dell'Università di Sassari, Attilio Mastino. Oggi alle 15,30, nel Centro Porto Conte Ricerche di Alghero, alla presenza di 250 congressisti e del rettore dell'Ateneo sassarese, lo stesso Attilio Mastino, si apre il XX Convegno dell'Africa romana.
Cosa sia l'Africa romana è sintetizzato in questi dati: 45 volumi sono gli Atti di 19 convegni, che rispecchiano un dibattito scientifico sulle province romane dell'Africa, ma anche sui rapporti tra le stesse province e il resto del mondo romano, sulle persistenze libiche, fenicie e cartaginesi in epoca romana e l'eredità sotto l'Islam.
I convegni, partiti da Sassari, hanno peregrinato nelle varie città della Sardegna, poi a Cartagine, Djerba, Tozeur, in Tunisia, Rabat in Marocco, Sevilla in Andalusia. Hanno avvicinato migliaia di studiosi e studenti del Maghreb e del versante nord del Mediterraneo, ma anche dell'America e dell'Asia.
Mastino fu folgorato dall'idea di un convegno nel 1982, durante un lungo viaggio di studio in Tunisia: dal porto de La Goulette di Tunisi, a Cartagine, a Tugga, Sicca Veneria, Ammaedara, Sufetula, Cillium, Thysdrus, fino al desero ardente, alle oasi di Tozeur e Nefta, allo Chott ed Jerid. In quel mese maturò solidissime amicizie con i colleghi tunisini delle Università e dell'Istituto nazionale di Archeologia e Arte, a partire da Azedine Bechaouch e Mohamed Fantar, insigniti entrambi della Laurea ad honorem dell'Università di Sassari.
L'Africa romana ha fruttificato anche in terra d'Africa: innanzitutto con la lunga storia degli scavi di Uchi Maius, offerti dall'Institut National du Patrimoine di Tunis e condiretti da Mastino e da Moustapha Khanoussi, sulle colline di Henchir ed Douamis, a 100 km ad occidente di Tunisi, dove si alternarono negli anni 500 studenti del Maghreb, di Sassari e di tanti atenei d'Italia e d'Europa. Vennero anche le ricerche archeologiche di Zama Regia, a cura di Piero Bartoloni e Ahmed Ferjaoui, a dominio della vallata che vide nel 202 a.C. le truppe di Annibale e di Scipione confrontarsi in un prodigioso duello. E dal 2010 lo scavo subacqueo e terrestre di Neapolis, presso Nabeul, diretto da Mounir Fantar con l'équipe tunisina e sassarese-oristanese della Scuola di specializzazione in Archeologia subacquea.
Ma l'Africa romana è volata anche agli estremi confini del Marocco nella fenicia Lixus, la città di Ercole, dove ha lavorato a lungo l'università di Sassari. Non ha trascurato gli altri grandi paesi, Algeria e Libia, dell'immenso Maghreb, giungendo a far conoscere agli studenti sassaresi i paesaggi urbani e rurali di queste nazioni, dalle ribollenti acque di Hammam Essalihine (Aquae Flavianae) ad Hippona e Tagaste, le città dell'africano Sant'Agostino.
Raimondo Zucca
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 38 - Edizione CA)
Sassari
All'inseguimento delle balene
 
SASSARI Un viaggio di 300 miglia in mezzo al mare per studiare lo stato di salute dei cetacei. Ospiti a bordo del veliero La Reole, venti ricercatori dell'Università di Sassari saranno impegnati da oggi e per sette giorni a bordo di un veliero tra la Sardegna e Corsica, sia in ambiente costiero sia pelagico, nel tratto di mare compreso tra La Maddalena e Stintino.
La spedizione di Sardegna Nord Cetacei è partita ieri per la seconda campagna di monitoraggio dei cetacei del nord Sardegna, promossa dal Dipartimento di Medicina veterinaria dell'Università degli Studi di Sassari. L'obiettivo scientifico della spedizione è infatti quello di verificare lo stato di salute, la densità e il numero dei cetacei presenti.
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Sassari
DOMANI E SABATO
Congresso di medicina, si parlerà di sport del mare
 
PORTO TORRES Medici in vesti di relatori nel congresso di medicina sportiva che comincerà domani dalle 9 nella sala conferenze dell’hotel Libyssonis. Si parlerà degli sport del mare nella tredicesima edizione di “Giornate sportive a Porto Torres” organizzata da Ambrosia, con due giorni di confronto tra cardiologi e medici sportivi inseriti nel programma nazionale di educazione medica permanente del ministero della Salute. La sessione “Sotto il mare”, moderata dal presidente dell’Ordine dei medici Agostino Sussarellu, prevede la relazione sull’apnea di Alberto Masala e sull’immersione con l’esperto di medicina iperbarica Umberto Berrettini. Nella sessione pomeridiana spazio anche ai temi della sicurezza in mare, attraverso la testimonianza del comandante della Capitaneria di porto Marco Nobile, e alla descrizione del sito subacqueo di Cala reale con l’archeologa Gabriella Gasperetti. Dell’incidente subacqueo (barotrauma) parlerà Aldo Soro, mentre sulla patologia dell’orecchio interverrà il professore Alfonso Bolognini. Nella seconda giornata sessioni riservata agli specialisti: dalle prevenzioni cardiovascolari alla prevenzione non farmacologica, ovvero le cure per prevenire problemi nell’atleta non agonista. (g.m.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Sassari
Ricerca, incontro fra scienza ed economia
 
PORTO TORRES La seconda giornata del convegno “Ricerca in vetrina” organizzato dalla sede sassarese dell'Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani, ha affrontato quattro differenti "vetrine" tematiche. Nella sala Filippo Canu i “cervelli” del territorio hanno parlato di salute, ambiente e tecnologia, lavoro, formazione e qualità della vita per lo sviluppo del territorio. «Il Comune di Porto Torres – sottolinea il presidente Adi Marco Calaresu –, con il suo scalo merci e passeggeri rappresenta la principale porta d’accesso marittimo al nord ovest della Sardegna, ed è anche l’emblema di un territorio fortemente compromesso sotto il profilo sociale, ambientale ed economico. Vittima di un modello di sviluppo esogeno legato a produzioni del passato che necessitano di essere riconvertite: il territorio ha bisogno di intercettare proposte, soluzioni e sperimentazioni innovative che portino a concrete prospettive di trasformazione e rilancio». Le vetrine del pomeriggio riguardavano un percorso di ricerca tra economia e scienze umane, e l’archeologia in Sardegna. Enrico Petruzzi, dell’Università di Sassari, ha presentato un lavoro titolato: “Turris Libisonis colonia Iulia. Archeologia urbana a Porto Torres”: Daniela Deriu, dello stesso ateneo, ha parlato de “La ceramica grezza da fuoco di età tardo antica nel nord Sardegna. Il caso di Turris Libisonis-Porto Torres”. L’obiettivo del convegno era quello di far conoscere l'impatto della scienza nella vita di tutti i giorni, e di promuovere presso istituzioni e imprese le possibilità concrete di applicazione della ricerca ai problemi del territorio. (g.m.)

Questionario e social

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