UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 28 dicembre 2012

Venerdì 28 dicembre 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 dicembre 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda / Economia (Pagina 14 - Edizione CA)
CONFINDUSTRIA. Pil in calo del 4,5% e pochi investimenti in ricerca e sviluppo
L’EXPORT SARDO NON BASTA
L’Isola unica regione del Sud dove il turismo soffre
 
La Sardegna sta meglio di altre regioni del Sud, ma alcuni segnali di peggioramento dell’economia sono preoccupanti. Il “Check-up” sul Mezzogiorno stilato da Confindustria con il centro studi Srm (Servizi e ricerche per il Mezzogiorno), che fa capo al gruppo Intesa San Paolo, delinea un quadro abbastanza cupo per tutto il Sud Italia e anche per l’Isola.
I DATI Partiamo dal principale indicatore economico: il Pil dell’Isola, tra il 2007 e il 2011, è calato del 4,5%. Nel 2007, infatti, in Sardegna si registrava un prodotto interno lordo di oltre 31 miliardi di euro, che sono diventati 29 e 850 milioni nel 2007, con una perdita netta di oltre 1.300 milioni. Meglio della nostra regione ha fatto solo l’Abruzzo, con una diminuzione del 3,9%, mentre il calo complessivo del Mezzogiorno è stato del 6,8% nel periodo preso in considerazione. Va segnalato, tuttavia, che il Pil pro capite registrato in Sardegna nel 2009 rappresenta l’80% della media della Ue a 27 paesi: un dato superiore a quello delle altre regioni del Sud, se si escludono Molise e Abruzzo. La media del Mezzogiorno, infatti, è di 70,5%.
Peraltro, l’andamento del Pil riflette anche le dinamiche dell’occupazione e delle imprese. Queste ultime, tra il 2007 e il 2012, hanno fatto registrare una diminuzione di circa 4.000 unità, con un calo del 2,4%. Resta poi il fatto che le imprese sarde sono per il 91,1% piccole o piccolissime, con meno di 9 dipendenti e solo lo 0,6% del totale ha più di 50 addetti. Tanto più che solo 79 hanno aderito a un contratto di rete, tenendo fede così al principio che vuole i sardi poco propensi a lavorare in un sistema di filiera.
Gli occupati, invece, nell’ultima rilevazione presa in considerazione nei primi due trimestri dell’anno in corso, sono risultati 604 mila, duemila in più rispetto al 2011, con un calo dell’1,5% rispetto al 2007, quando furono 613 mila. La Sardegna, dunque, in questi anni ha perso circa 9.000 occupati (nel 2009 e 2010 gli occupati sono scesi addirittura a 592 e 593 mila unità per poi mostrare una timida ripresa negli ultimi anni) ma va ricordato anche che la crisi ha registrato un’accelerazione nell’ultimo semestre (non preso in considerazione dall’indagine di Confindustria e Srm). Tanto più che nel 2011, l’indagine mette in luce un forte incremento della Cassa integrazione, arrivata a 23 milioni di ore nel settembre dello scorso anno, contro le 4,6 del 2007.
ESPORTAZIONI E SVILUPPO Uno dei segnali positivi, invece, continua ad arrivare dalle esportazioni, nonostante il Pil sia segnalato in discesa. L’export sardo, infatti, fa segnare un +9,3% nel primo semestre del 2012, mentre la crescita tra il 2007 e il 2011 è stata dell’11,5%. Un dato drogato dalle attività petrolifere e chimiche presenti nell’Isola, visto che poi la propensione all’export delle aziende sarde è appena del 15,6% (dato del 2010). In altri termini, solo pochi colossi esportano per tutti.
Diversa la situazione sul fronte dello sviluppo complessivo. L’indice di sviluppo provinciale vede infatti Cagliari al primo posto tra le province sarde, ma solo al 51° nella graduatoria nazionale con un indice pari a 100,09, di poco superiore a quello italiano (100). Seguono poi Carbonia-Iglesias (97,03), Olbia-Tempio (87,55), Sassari (84,83), Nuoro (76,55), Oristano (72,06), l’Ogliastra (67,07) e il Medio-Campidano (66,40). Dopo quest’ultima, ci sono soltanto altre otto province.
INVESTIMENTI E TURISMO Se lo sviluppo non è granché, Confindustria e Srm registrano anche la scarsa propensione agli investimenti della Sardegna. Nell’ultimo anno, solo il 9% delle aziende ha investito. E se cresce il numero dei laureati (8,1% nel 2009) in materie scientifiche, resta alta la percentuale dei giovani che abbandonano prematuramente gli studi (il 25%), mentre la spesa in ricerca e sviluppo arriva appena allo 0,65% del Pil (dato del 2009). Peggio di noi fanno solo il Molise e la Calabria. E se l’83,2% delle imprese sarde utilizzano abitualmente Internet per lavorare, forse questo non è sufficiente per determinare una svolta nell’Isola, che continua a puntare decisamente sul turismo, senza ottenere grandi risultati. Nel 2011 il calo degli arrivi è stato del 7,5% mentre quello delle presenze del 7,9%, unica tra le regioni meridionali a far registrare il segno meno. Puglia, Campania, Sicilia e anche la Basilicata invece, crescono nell’industria delle vacanze. E a noi non resta che inseguire.
Giuseppe Deiana
 
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda / Provincia di Nuoro (Pagina 19 - Edizione NU)
OTTANA. Identità e storia al centro del progetto di riscoperta delle tradizioni popolari
L’UNIVERSITÀ STUDIA I MERDULES
Sulle ceneri dell’industria in rovina ora attecchisce la cultura
 
Una ricerca dal titolo Identità, cultura e storia di Ottana. Lo studio approfondito delle tradizioni popolari e della cultura locale verrà condotto nel Dipartimento di storia, scienze dell’uomo e formazione dell’università di Sassari, guidato dalla docente Maria Margherita Satta. Gli studiosi si impegneranno in un progetto di ricerca sociale, il cui obiettivo sarà recuperare e riportare alla memoria usi e tradizioni popolari della comunità di Ottana attraverso proprie risorse umane e materiali, dandocosi vita a un Polo culturale.
Il progetto si svolgerà con la collaborazione dell’amministrazione comunale, capeggiata dal sindaco Gian Paolo Marras, che contribuirà versando la somma di cinquemila euro, sostenendo il personale universitario nelle varie ricerche, fornendo materiale di consumo e apparecchiature di cui dispone per integrare i mezzi strumentali necessari all’esecuzione degli studi. La ricerca, che durerà cinque anni, verterà su cinque punti fondamentali della cultura del centro barbaricino. S’afuente (il piatto in rame utilizzato per raccogliere le offerte in chiesa e sistemare i chiodi durante il rito de S’Iscravamentu viene oggi percosso con una grande chiave in ferro per accompagnare i balli folcloristici),le maschere tipiche (Boes, Merdules e Filonzana), i monumenti medievali (la sede vescovile), gli usi e le tradizioni liturgiche (Pasqua e confraternite) e il paleolitico.
Le amministrazioni comunali e i cittadini, negli anni, si sono occupati più del polo industriale tralasciando la cultura, dai cui investimenti, sicuri e a lunga durata, si possono riscoprire radici, storia e tradizioni. (g. f.)
 
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda / Nuoro e Marghine (Pagina 22 - Edizione NU)
Galtellì
SABATO IL LIBRO “PITZINNOS PARTIGIANOS”
 
Domani la presentazione del libro “Pitzinnos pastores partigianos eravamo sbandati assieme”. Appuntamento alle 19 nella biblioteca comunale di Galtellì. In apertura il saluto del sindaco Renzo Soro alla presenza degli autori: Piero Cicalò, Pietro Dettori, Salvatore Muravera e Natalino Piras. Intervegnono Luciano Marrocu, ordinario di storia contemporanea all’università di Cagliari, e Graziano Pintori, comitato provinciale Anpi. Coordina Natalino Piras. La presentazione di Galtellì è la quinta dopo Bitti, Orgosolo, Nuoro e Roma.
 
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda / Iglesias (Pagina 23 - Edizione PC)
La ricerca
VOLONTARIATO: PREMIATA LA TESI DI ANNALISA ATZEI
 
Sardegna Solidale ha premiato lo studio di Annalisa Atzei, iglesiente neodottoressa in Economia e finanza. La sua tesi di laurea “Volontariato e capitale sociale” ha vinto il concorso “Il volontariato in Sardegna”.
La manifestazione premia le migliori ricerche sarde che analizzano il mondo del No profit.
«Il mio lavoro - spiega Annalisa Atzei, da anni volontaria Abio - è un’analisi econometrica sui dati raccolti dall’Istat nel corso del 2010: confronta diversi fattori legati alle associazioni di volontariato e a chi ne fa parte, per capire a cosa è legato il fenomeno». La ricerca coordinata dal relatore Paolo Mattana, ha dato già dei risultati interessanti.
«Ci sono - conclude la ricercatrice - più probabilità di dedicarsi al volontariato per chi frequenta molti ambienti oltre la famiglia. Ora continuo a sviluppare l’analisi nella Specialistica, analizzo in particolare il rapporto fra mondo del volontariato e stato di occupazione». (m. c.)
 
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda / Provincia Medio Camp (Pagina 28 - Edizione PC)
Serrenti
VENTICINQUE I GIOVANI SELEZIONATI PER GLI STAGE
 
Venti aziende, di diversi settori economici, sono risultate idonee ad accogliere i tirocini formativi rivolti ai neo diplomati e neo laureati di Serrenti. Gli stage riguarderanno complessivamente 25 giovani residenti in paese che andranno a perfezionare la loro posizione formativa e professionale, nelle venti aziende scelte a Serrenti, Sanluri , San Sperate , Nuraminis , Cagliari , Villacidro e Samassi , che hanno aderito al progetto curato dalla Provincia del Medio Campidano. Central srl (azienda che produce formaggi), Moderna Costruzioni 85 (storica cooperativa edile), Zedda e Cenicola (azienda di calzature e abbigliamento): ecco alcune delle imprese che accoglieranno i neo diplomati e neo laureati di Serrenti, che avranno quindi la possibilità di fare la conoscenza col mondo del lavoro, e affinare la preparazione acquisita nel percorso di studi. (ig.pil.)
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna / Nuoro (Pagina 27 - Edizione CA)
Il caso
UNIVERSITÀ, ALTRE 10 LAUREE MA MANCANO 700MILA EURO
Prima di Natale la cerimonia nella sede dell’ateneo a Sa Terra mala
In progetto anche una scuola antincendi ma i fondi restano una chimera
di Valeria Gianoglio
 
NUORO Gli ultimi dieci laureati, in ordine di tempo, sfornati, come uno speciale dono sotto l’albero, pochi giorni prima di Natale, un progetto di potenziamento da 300mila euro spedito a Cagliari che prevede soprattutto l’assunzione di nuovi ricercatori, un mucchio di seminari all’università e tirocini al corpo forestale che stanno preparando i super-esperti che la Sardegna potrà sfoderare contro gli incendi. E sullo sfondo di tutto, campus permettendo, l’idea di creare a Nuoro una scuola superiore antincendi unica in Italia, e terza in Europa dopo quelle già esistenti in Spagna e in Francia. Eppure dalla Regione mancano ancora 700mila euro dei fondi dovuti per il 2011 e non si è visto neppure uno spicciolo dei circa due milioni e 600mila previsti per l’annualità 2012.
A meno tre giorni dalla fine dell’anno, dunque, anche per l’università nuorese è tempo di bilanci. Ma quello del 2012, nonostante la miriade di nuove idee, per l’ateneo barbaricino è ancora irrimediabilmente in rosso. E il commissario straordinario del consorzio universitario nuorese, Caterina Loi non si stanca di ripeterlo. E chissà, forse, in cuor suo, spera che sia l’ultimo appello prima di vedere la luce.
«Purtroppo stiamo ancora combattendo per avere tutti i fondi del 2011 – spiega, persino un po’ avvilita – ne mancano ancora 700mila, all’appello. Ed è facile capire che di conseguenza, per quelli relativi al 2012, non abbiamo visto ancora nulla. Davvero è difficile continuare in queste condizioni. Ed è anche frustrante perché per fortuna, invece, le idee, gli studenti, le capacità dei docenti ci sono eccome». «Ma è mai possibile – continua, il commissario del Consorzio universitario – che non si riesca, almeno una volta, a vedere i soldi in anticipo, o quantomeno in tempo per poter fare una adeguata programmazione. Eppure io continuo a sperare, almeno per il 2013 che sta arrivando. Continuo a sperare che cambino le cose, e a rinnovare un appello ai nostri politici e consiglieri regionali perché facciano pressioni e tutto il possibile per garantire i finanziamenti dei quali l’università nuorese ha bisogno per sopravvivere e mantenere gli impegni presi. Non si può, infatti, dimenticare il fatto, che il corso di laurea in scienze forestali è unico nell’isola».
Il preside del corso, Pietro Luciano, reduce dall’ultima sessione di laurea, condensa tutto con un filosofico «Siamo vivi, nonostante tutto». Per poi aggiungere che le nuove lauree sono un buon viatico per continuare nel percorso iniziato, e soprattutto per continuare a sperare. «L’università continua a coltivare progetti – spiega – e uno di questi è quello di creare un coordinamento tra il corso forestale nuorese e i dipartimenti di Agraria e scienze ambientali, e la scuola di dottorato ». Come dire: la speranza, nell’ateneo barbaricino, è davvero dura a morire. Le ultime dieci lauree, del resto, sfornate pochi giorni prima di Natale, fanno davvero ben sperare.
«Abbiamo avuto nove laureati per la triennale e uno per la magistrale – spiega il docente universitario Sergio Vacca – e il livello di tutte le tesi è stato molto alto. Significa che, pur tra mille problemi, il corso di laurea in Scienze forestali e ambientali funziona. I temi affrontati nelle tesi di laurea triennale hanno spaziato dalla gestione delle foreste, alla sanità degli alberi in ambiente forestale, passando per la conservazione del suolo, gli aspetti economici-finanziari della gestione del demanio forestale. Mentre la tesi del biennio specialistico ha riguardato il tema degli incendi nell’area mediterranea e in Sardegna». E questo filone anti-roghi, a quanto pare, è uno di quelli nei quali l’ateneo barbaricino sta puntando in modo più deciso con seminari ma non solo. Una mano d’aiuto superqualificata, infatti, arriva anche dal corpo forestale nuorese, guidato da Gavino Diana, che ha accolto diversi tesisti e tirocinanti mettendo a disposizione le proprie conoscenze e e i propri strumenti.
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna / Provincia di Nuoro (Pagina 28 - Edizione CA)
Galtellì
PITZINNOS PASTORES PARTIGIANOS NELLA BIBLIOTECA COMUNALE
 
GALTELLÌ Domani alle 18 nella biblioteca comunale verrà presentato il libro “Pitzinnos Pastores Partigianos. Eravamo insieme sbandati”. Primo titolo della collana “Annales” edita dall’Anpi di Nuoro, il libro, scritto coralmente da Piero Cicalò, Pietro Dettori, Salvatore Muravera e Natalino Piras con introduzione di Paolo Padovan e prefazione di Bachisio Bandinu, raccoglie nelle sue 520 pagine testimonianze, interviste e molte note storiche di tanti sardi protagonisti della Resistenza in diverse zone dell’Italia e con differenti ruoli. Non a caso ad aprire la presentazione del libro saranno i saluti del sindaco Renzo Soro, che porta il nome di battaglia che il padre Angelo, venuto a mancare nel marzo scorso, ebbe da partigiano. Tziu Anzelinu Soro, il partigiano“ Renzo”, è appunto uno dei protagonisti di “Pitzinnos Pastores Partigianos” con una lunga intervista riportata integralmente nel libro, in sardo e traduzione italiana a fronte. Interverranno Luciano Marrocu, scrittore, ordinario di storia contemporanea all’Università di Cagliari e Graziano Pintori, del comitato provinciale Anpi. La presentazione galtellinese è la quinta in ordine di tempo dopo quelle di Bitti, Orgosolo, Nuoro, e Roma tenutesi tutte a dicembre. A un mese dalla sua uscita sono state già distribuite tutte le mille copie della prima tiratura. (a.f.)

Questionario e social

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