Giovedì 6 dicembre 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 dicembre 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Debito pubblico e riforma previdenziale
GIOVANI SENZA FUTURO NELLA SOCIETÀ ALLA ROVESCIA
Massimo Crivelli
 
Martedì scorso Giuseppe Marci ha dedicato un editoriale a un tema di estrema attualità, quello dei giovani senza futuro. Lo ha fatto denunciando la rottura del meccanismo che nelle età passate garantiva la trasmissione della conoscenza e puntando il dito sulle classi dirigenti degli ultimi decenni che, costruendo un'economia basata sul debito, si sono mangiate il futuro dei nostri ragazzi, privati oltretutto di quei saperi che servirebbero per affrontare una crisi di così grave portata.
A suffragare le giuste considerazioni di Marci, nelle ultime 48 ore sono intervenute due notizie. La prima, in verità, non ha avuto la risonanza che avrebbe meritato. Nella mappa del disagio elaborata da “Save the children”, si calcola che i neonati italiani vengono al mondo “ipotecati”, con una quota individuale e ideale di debito pubblico da saldare pari a 3,5 milioni di euro, un fardello tre volte più alto di quello che attende un bambino spagnolo o svedese.
La seconda notizia riguarda i dettagli della riforma previdenziale che entrerà in vigore dal prossimo gennaio. Partendo dalla doverosa necessità di adeguare l'età pensionabile degli italiani allo standard europeo, il governo tecnico ha francamente esagerato, arrivando a stabilire meccanismi che nel tempo porteranno ad allungare la permanenza al lavoro (su base volontaria) fino ai 75 anni. Per puntellare i conti dell'Inps, sui quali si susseguono da tempo voci allarmanti, il dicastero della Fornero mette in difficoltà migliaia di aziende che dovranno far fronte a costi maggiorati di gestione del personale; contemporaneamente, non essendo previsti sgravi fiscali davvero efficaci, a pagare il conto saranno ancora una volta i giovani, che vedranno ulteriormente ridotte le possibilità di assunzione.
Così, dato che il problema non riguarda semplicemente la disoccupazione degli under 30, ma anche la mancanza di prospettive di trentenni (e persino quarantenni) che hanno già preso atto amaramente della perfetta inutilità dei loro titoli di studio, ci avviamo a vivere in una società alla rovescia dove i giovani, impossibilitati a godere della loro meravigliosa e irripetibile condizione, invidieranno i vecchi, costretti a lavorare per mantenere tutta la famiglia. Che tristezza.
 
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Scatta la corsa alle candidature per le Politiche: se si farà la consultazione tra gli elettori, nessuno degli uscenti è sicuro della riconferma
EFFETTO PRIMARIE SUL PD: ANCHE IN SARDEGNA È CACCIA AI POSTI IN LISTA
 
In politica, come nella vita, ci sono spartiacque dopo i quali nulla è più uguale a prima. Rientrano nel genere le primarie del centrosinistra: dopo questo bagno di partecipazione per scegliere l'aspirante premier, come si possono decidere i candidati alle Politiche in riunioni ristrette, caminetti, accordi tra correnti? Infatti non si potrà. E questo, in Sardegna, potrebbe sconvolgere gli assetti dei democratici, che - con l'Idv fuori dall'alleanza - detengono tutti i parlamentari uscenti del centrosinistra. Sette deputati e tre senatori (la quarta eletta nell'Isola a Palazzo Madama, tale Luciana Sbarbati , paracadutata nel 2008 dall'accordo col Pri, ha provveduto da sola a togliere il disturbo).
RIVOLUZIONE Sui dieci uscenti, nessuno ha la ricandidatura in tasca. Situazione inedita, perché alcuni intoccabili ci sono sempre stati. Solo il deputato Arturo Parisi e il senatore Antonello Cabras sembrano certi di non ripresentarsi (e pure Antonello Soro , che però l'ultima volta fu eletto in Lombardia). Gli altri, in base alle regole del Pd sui limiti di mandato, sono tutti ricandidabili. Ma in teoria potrebbe cambiare anche l'intera delegazione alla Camera e al Senato.
Proprio perché, se resta la legge elettorale che prevede liste bloccate senza preferenze, i candidati si sceglieranno con le primarie «parlamentari». Con esiti imprevedibili. Lo ha promesso Bersani. E lo ha chiesto, in Sardegna, il sindaco di Sassari (e presidente del Consiglio delle autonomie locali) Gianfranco Ganau (Pd): a suo giudizio, il voto del 25 novembre e 2 dicembre ha «confermato che gli italiani e i sardi vogliono partecipare alla scelta dei candidati: le primarie sono imprescindibili prima di ogni momento elettorale». Perciò il sindaco chiede al suo partito di «avviare al più presto le procedure in Sardegna».
«SI FARANNO» Assist ripreso da Roberto Deriu , già in corsa per primarie ancor più lontane, quelle per la Regione. «Siamo d'accordo con Ganau», afferma il presidente nuorese, «la linea di Bersani infatti ha voluto che le primarie fossero un confronto sul programma e non la ratifica di un accordo spartitorio fra gruppi dirigenti. Nel Pd sardo deve prevalere la linea di Bersani». Il segretario regionale Silvio Lai tranquillizza entrambi: «Da ciò che ha detto Bersani non si torna indietro. O la legge elettorale reintroduce le preferenze, o noi useremo strumenti di selezione partecipata. Ne discuteremo il 13 dicembre a Roma, all'incontro dei segretari regionali con il leader nazionale».
Dal campo renziano, Chicco Porcu rivendica la primogenitura delle primarie: «Il punto è come svolgerle. Un collegio unico regionale favorisce chi sta nei grandi centri; il contrario in caso di mini-collegi». Un punto di caduta? «Collegi da 2-300mila elettori, magari cinque o sei, corrispondenti in parte alle Province storiche».
In effetti, ricorda Laura Pisano della segreteria regionale, l'assemblea del Pd sardo ha già stabilito la necessità di primarie in caso di Porcellum. Grazie anche a uno studio di Fulvio Venturino dell'Università di Cagliari (lo stesso che ha curato gli exit poll delle primarie nazionali), sono sul tavolo due ipotesi: collegio unico regionale e collegi multipli. «Le regole definitive arriveranno a breve», prosegue Pisano, che potrebbe essere definita “bersaniana del rinnovamento”: «Ho fiducia sul fatto che si cercherà di rinnovare davvero. Decideremo in serenità, le primarie ci hanno fatto bene».
I NOMI Si tratta ora di vedere se la voglia di rinnovamento colpirà qualcuno degli uscenti. Ma in caso di primarie bisognerà avere i voti. Gente che potrebbe subentrare, ce n'è tanta. Gli stessi Ganau e Porcu, forse: ma non è detto che il sindaco chieda primarie pro domo sua . Porcu è un nome logico per l'area renziana. E così Gavino Manca , che in più sembra l'erede naturale di Parisi, di cui è un discepolo.
Dal Consiglio regionale potrebbero spiccare il volo Giuseppe Luigi Cucca , Mario Bruno e forse anche Renato Soru . Marco Meloni è in segreteria nazionale e vicinissimo a Enrico Letta, ma fa concorrenza all'altro lettiano Francesco Sanna . C'è chi lo pronostica sottosegretario nel governo Bersani.
LE DONNE Le regole del Pd prevedono almeno il 40 per cento di rappresentanza per ciascun genere. Quindi quattro donne o più, magari distribuite nel territorio, su dieci eletti. Nulla osta per la ricandidatura di Amalia Schirru e Caterina Pes , ma dovranno guadagnarsela a colpi di voti. Tra le possibili concorrenti, citatissima Francesca Barracciu , già campione di preferenze alle Europee 2009. Nomi nuovi come Cristina Cabras o Valentina Sanna (la prima è in segreteria regionale, la seconda presiede l'assemblea) sono però del Cagliaritano come Schirru. Dal nord forse arriverà la presidente della Provincia di Sassari Alessandra Giudici : ma la sensazione è che, in questo come in altri casi, molti nomi debbano ancora affacciarsi per cercare un'avventura romana.
 
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda / Cronaca Regionale (Pagina 5 - Edizione CA)
Bando dell'Agenzia regionale per il lavoro: previste 100 borse di studio
MASTER AND BACK, PRONTI 3,5 MILIONI
 
Nuove prospettive per studenti e neo-laureati che da tempo aspettavano misure finalizzate a favorire la formazione. L'Agenzia regionale per il lavoro ha pubblicato ieri il nuovo avviso per la concessione delle borse di studio previste dal programma Master and Back per la frequenza di percorsi di alta formazione. Le risorse disponibili, provenienti dal Por Fse 2007/2013, ammontano a tre milioni e mezzo di euro e consentiranno di finanziare fino a un massimo di cento borse di studio.
LE CONDIZIONI L'agevolazione prevede un contributo a fondo perduto per la partecipazione a master universitari di secondo livello che siano stati avviati a partire dal 1 gennaio 2012 o debbano effettivamente iniziare entro il 30 settembre 2013, si concludano entro il 30 giugno 2015 e siano organizzati da università italiane operanti fuori dal territorio regionale o estere, sia pubbliche che private.
I BENEFICIARI Possono beneficiare dell'agevolazione i giovani che non abbiano ancora compiuto 36 anni, residenti in Sardegna da almeno tre anni oppure vi abbiano avuto la residenza per almeno vent'anni e l'abbiano trasferita altrove per non più di cinque anni e abbiano conseguito il diploma di laurea a ciclo unico o il diploma di laurea specialistica con votazione non inferiore a 100/110 (o 93/110 per le persone disabili).
I TERMINI Le domande di partecipazione dovranno essere presentate tramite la procedura on line che sarà attiva all'indirizzo www.regione.sardegna.it/masterandback per due intervalli di tempo, ciascuno dei quali consentirà il finanziamento di massimo cinquanta borse di studio: dalle 10 di oggi alle 13 del 31 gennaio 2013, e dalle 10 del 12 febbraio 2013 alle 13 del 30 maggio 2013. La domanda compilata on line dovrà successivamente essere stampata e, entro il giorno di chiusura della procedura telematica, trasmessa in formato cartaceo all'Agenzia regionale per il lavoro.
 
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Seminario
“DIFENDERSI DA CHI ADESCA SU INTERNET”: OGGI ALL'ERSU
 
“Cyberpredatori sessuali, preadolescenza, social network” è il tema del prossimo seminario rivolto agli universitari organizzato dall'Ersu, in collaborazione col Lions Club Monte Urpinu e l'istituto di formazione Ifos (Master in Criminologia). Appuntamento oggi dalle 15 alle 19 in corso Vittorio Emanuele II, n° 68, sede dell'Ersu.
Il tema dell'abuso sui minori costituisce una delle priorità dell'anno lionistico ed ha come finalità la diffusione e conoscenza del fenomeno assieme ai possibili interventi nel campo della prevenzione primaria. Il seminario infatti ha lo scopo di istruire sull'uso di alcune procedure utili a prevenire e contrastare le azioni dei cyberpredatori. Parteciperanno il presidente dell'Ersu, Daniela Noli, e il presidente del Lions Club Monte Urpinu, Silvana D'Atri. Interventi di Isabella Mastropasqua (Direttore Centro Giustizia Minorile Sardegna) e di Luca Pisano (psicologo psicoterapeuta), dell'ispettore della Polizia postale di Cagliari, Roberto Manca e dell'avvocato Massimo Simbula.
 
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 42 - Edizione CA)
LIBRO. La Cuec ristampa l'edizione filologica della biografia pubblicata nel 1897
«IO, IL BANDITO GIOVANNI TOLU»
VERA STORIA DEL FAMOSO LATITANTE
Il giornalista Enrico Costa raccolse la sua testimonianza
 
Meglio da solo che con sferza e modi bruschi. Così impara a leggere e scrivere Giovanni Tolu (1822-1896) uno dei più noti banditi sardi dell'Ottocento. Autodidatta adulto, visto che da bambino rinuncia allo studio presso un severo parente prete. Libri e quaderni, amici fedeli, custodiscono parole capaci di svelare la verità. Parte un gioco di spola, avanti e indietro nel tempo. Lo animano cinque giovani fresche di laurea: Antonella Congiu, Manuela Erriu, Luisa Ornella Secci, Elisabetta Serri, Francesca Sirigu. Per la tesi nella facoltà di Lingue dell'Università di Cagliari hanno lavorato alla cura filologica del testo di Enrico Costa, "Giovanni Tolu. Storia di un bandito sardo narrata da lui medesimo" con prefazione di Sandro Catani e Giuseppe Marci, introduzione di Maurizio Virdis (Cuec, pp. 443, € 22).
Nel novembre del 1895 Enrico Costa, già famoso scrittore e giornalista sassarese, riceve la visita di Giovanni Tolu che vuole affidargli la sua verità. È stanco delle invenzioni che girano sul suo conto in Italia e all'estero. L'editore Giuseppe Dessì accoglie il progetto e dal gennaio successivo iniziano gli incontri nello studio dello scrittore. Tolu fuma la pipa e racconta. I quasi trent'anni di latitanza, meno faticosi dei venticinque mesi di detenzione nelle carceri di Sassari, Oristano, Cagliari e Frosinone da cui esce assolto. Storie di familiari, amici, nemici; avventure amorose, autorità, deboli da lui difesi; omicidi commessi o indebitamente attribuitigli, ladri di bestiame, pirati.
Ricorda l'infanzia felice a Florinas, vicino a Sassari, in una famiglia benvoluta e rispettata. Abile e volenteroso lavoratore, esperto di dottrina cristiana, può vivere onesto e sereno, invece diviene temuto signore dei boschi.
Il 27 dicembre del 1850 soffia un vento violento. All'alba il ventottenne Giovanni Tolu aggredisce il prete Giovanni Masala Pittui, ritenuto responsabile dei suoi inspiegabili dolori fisici e della fine del matrimonio con la giovanissima Maria Francesca, da poco incinta. Anche per i compaesani Pittui procura malefici. Ricco e prepotente, gira armato, possiede cani feroci, frequenta cavalieri, avvocati, giudici e autorità di Sassari, dispensa promesse e minacce. Benché gravemente ferito organizza la vendetta. Tolu, non ancora omicida, individua le tre priorità del bandito: vendicarsi dei nemici, sfuggire ai carabinieri, punire le spie.
La vita è rovesciata. Riposa di giorno, veglia di notte. Sempre vestito, sempre armato. Si rifugia nelle grotte o negli ovili di pastori amici. La famiglia e la comunità proteggono il figlio disgraziato. Perciò Costa propone un romanzo-verità (il libro uscirà nel 1897), come «denuncia dei costumi tutt'altro che limpidi dell'epoca e del malessere sociale». Emerge «un ritratto di tanta parte della Sardegna, dell'Italia soprattutto meridionale, della seconda metà dell'Ottocento».
Torniamo al 1850. Da un anno siede sul trono Vittorio Emanuele II, ultimo re di Sardegna e primo d'Italia. Da appena due si è compiuta la fusione perfetta tra Piemonte e Sardegna. Che allora aveva 554.717 abitanti, il 91,75% analfabeti; 86,67% uomini e 96,41% donne. Una strada lunga e tortuosa lega questi numeri al lavoro delle giovani curatrici del volume. Le testimonianze delle cinque filologhe commuovono e accendono la rabbia per il lavoro che ancora non c'è in questa isola dimenticata. Eppure una di loro definisce «la cultura la sola manovra che ci possa salvare».
Anche Tolu la pensa così. Per se stesso e per la figlia Maria Antonia. Scolara diligente e poi donna saggia, comprende torti e ragioni dei suoi infelici genitori che nessuno ha saputo aiutare.
Miriam Punzurudu
 
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda / Provincia Sulcis (Pagina 21 - Edizione PC)
CARBONIA. In arrivo borse di studio per i figli dei disoccupati
UNIVERSITÀ, PAGA IL COMUNE
 
Un contributo ai figli della crisi che studiano all'Università. A stanziarlo è stata ieri l'amministrazione comunale di Carbonia dando seguito ad un emendamento al bilancio che era stato approvato l'anno scorso dai consiglieri Pd Francesco Cicilloni e Luisa Poggi. La Giunta Casti ha deciso di destinare una fondo di sedicimila euro per favorire il diritto allo studio e al percorso universitario ai giovani meritevoli e che provengono da famiglie in condizioni economiche particolarmente disagiate. Rientrano nella casistica le famiglie con i genitori disoccupati, in cassa integrazione oppure in mobilità. Il Comune ha fissato un tetto: i contributi potranno essere erogati a chi ha un reddito Isee inferiore a novemila euro. Si stima che potrebbero beneficiare degli assegni dai quindici ai venti studenti universitari. In ogni caso la graduatoria che verrà stilata dovrà tenere conto anche del merito degli studenti.
Saranno concesse borse di studio di 1500 euro agli studenti la cui famiglia ha un reddito fino a 4500 euro, quindi 1300 euro per i redditi tra 4500 e 7000 euro, infine 1000 euro per redditi fino a 9000 euro. Lo studente beneficiario della borsa di studio non deve essere fuori corso per più di un anno, deve aver maturato il 60 per cento di crediti del suo piano di studi e, se appena laureato, deve aver ottenuto almeno 95 su 110. Ulteriori agevolazioni sono previste per gli studenti disabili. «Con questa iniziativa - sottolinea il vice sindaco Maria Marongiu - diamo l'opportunità di proseguire gli studi a giovani che vivono situazioni economiche delicate». Ovviamente soddisfatti anche i promotori dell'iniziativa: «Concordiamo con la scelta - avvertono Cicilloni e Poggi - di non dare piccoli contributi a pioggia che non avrebbero cambiato granché le condizioni dei beneficiari, ma assegni sostanziosi che riusciranno davvero ad alleviare i disagi degli universitari in condizioni disagiate». (a. s.)
 
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda / Provincia Medio Camp (Pagina 28 - Edizione PC)
CONCORSO PER LE TESI DI LAUREA
 
SAN GAVINO È stato bandito il concorso di giornalismo intitolato alla memoria di Gerardo Addari, cronista scomparso l'11 gennaio 2010, direttore del quindicinale “Il Provinciale Oggi”. Il concorso intende valutare e selezionare le tesi di laurea degli studenti residenti nel Medio Campidano su storia, lingua, tradizioni e cultura del territorio.
(g.pit.)

 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna / Fatto del Giorno (Pagina 3 - Edizione CA)
Save the Children. L’atlante del rischio
SCUOLA E GIOVANI, L’ISOLA PERDE IL FUTURO
Uno studente sardo su quattro si ferma alla terza media, dati allarmanti sull’abbandono e sulla dispersione in tutte le classi
di Pier Giorgio Pinna
 
SASSARI Un disastro. Ci sono pochi altri termini per definire il rapporto dei ragazzi sardi con la scuola. Non va meglio l’esame delle prospettive: per i giovani il futuro si preannuncia a tinte fosche. Nell’isola quasi tutti gli indicatori su chance di lavoro e possibilità di metter su famiglia rendendosi autonomi rispetto a quella originaria sono negativi, se non addirittura pessimi. Così dall’Atlante dell’infanzia a rischio promosso per il 2012 da «Save the children” viene fuori un quadro inquietante. Ancora più grave di quello emerso da statistiche ufficiali già conosciute e dai dossier fatti dalla stessa organizzazione negli ultimi anni. Lezioni. In Sardegna un ragazzo ogni quattro si ferma al diploma di terza media. Assieme alla Sicilia, l’isola ha in questo senso la percentuale negativa peggiore d’Italia circa mancate iscrizioni alle superiori. Un tasso più allarmante si riscontra soltanto in alcune zone di Spagna, Portgallo, Malta Islanda e Turchia. Sulla penisola italiana, invece, a non studiare più dopo i 14 anni è il 18% dei ragazzi, contro l’obiettivo europeo del 10%. È dunque di 15 punti percentuali il divario che ci separa dal massimo risultato possibile ipotizzato a Bruxelles, in questa fase già realtà in altre aree dei 27 Paesi Ue. Sentieri interrotti. Risulta poi a «Save the children» che la Sardegna sia la quarta regione italiana per minor sovraffollamento delle aule, aspetto che nelle città conferma i dati ministeriali. Un altro fenomeno sconcertante, a ogni modo, sguarnisce tante classi: l’abbandono e la dispersione. Sotto questo profilo, l’isola è al top negativo: alle medie come alle superiori continua a crescere il numero degli alunni che cessano di seguire le lezioni all’improvviso, a volte senza neppure comunicarlo ai professori. Il livello d’interruzione sardo è il più alto d’Italia e da tempo conosce un aumento che pare senza fine. Bocciati e rimandati. Nell’ex Belpaese, agli scrutini dello scorso giugno, meno di 2 studenti su 3 sono stati promossi direttamente alla classe successiva. Il 10,3% è stato bocciato. Il 26,5% rimandato a settembre. A ottobre, la grande maggioranza dei rimandati è stata promossa. E il numero dei bocciati è così salito all’11,8%. Sensibili le differenze: nei licei i respinti sono risultati appena 6,5 su 100, negli istituti professionali 20,5 su 100. Ma tassi di non ammessi a giugno nettamente sopra la media si sono registrati in Sardegna (15,1%), Valle D’Aosta (15%) e Toscana (12,3%).Mentre l’Umbria è stata la regione con la maggiore percentuale di studenti promossi subito alla classe successiva, con un valore pari al 91,4%. Le sedi. I dati diffusi dal Miur sull’anagrafe dell’edilizia scolastica fotografano l’età venerabile di buona parte delle circa 36mila strutture monitorate in tutta l’Italia. Anche il corpo docente è tra i piu vecchi d’Europa. E in Sardegna? Se solo una minima parte degli stabili sono stati costruiti prima della seconda guerra mondiale, la stragrande maggioranza degli edifici risale però a un periodo compreso tra il 1945 e il 1980. Mentre negli ultimi 30 anni è stata portata a termine una minima percentuale delle sedi necessarie per le lezioni su scala regionale.
 
La radiografia
DAI PRIMATI NEGATIVI ALLE POVERTÀ EMERGENTI
SASSARI Dal rapporto 2011 di «Save the children» era scaturito un elemento di assoluto allarme: molti bambini costretti a studiare poco e male perché indigenti, senza soldi persino per mangiare e per comprare le medicine. Dal dossier di quest’anno, sempre con riferimento all’ex Belpaese, risulta che il 7% dei minori è costituito dai poveri emergenti. Ma non è finita: oggi si viene al mondo “ipotecati”, con una quota individuale di debito pubblica da saldare già impressionante al momento della nascita. E la Sardegna? Nelle statistiche continua a collezionare primati sfavorevoli. Altissime, per esempio, le percentuali dei ragazzi che non vanno né a scuola né all’università né lavorano né seguono una formazione professionale. Quasi un settimo dei 7 milioni di Neet (Not in Employement, Education or Training) europei si concentrano in Italia. Sono oltre un milione, 620 mila soltanto al Sud, hanno tra i 18 e i 24 anni. Rappresentano un quarto di tutti i giovani in quella fascia d’età. E i tassi di Neet nelle isole sono inferiori soltanto a quelli rilevati in alcune regioni remote dell’Anatolia. La Sardegna, a conferma dell’aggravarsi della recessione, è in testa alla classifica negativa dei ragazzi tra i 18 e i 34 anni celibi o nubili che abitano con almeno uno dei genitori. Se in Emilia Romagna (migliore performance italiana) la percentuale è pari a 49, nell’isola supera il 71. Circa 720mila bambini italiani vivono in condizioni di povertà e la stragrande maggioranza (417mila) risiede nel Meridione, Sardegna compresa. Rispetto al 2010 le povertà emergenti sono aumentate in tutto il Paese di 75mila unità.
 
Le statistiche
TRA “DISCONNESSIONI CULTURALI” LA RIPRESA È COME UN MIRAGGIO
SASSARI Nell’ultimo anno 314mila minorenni italiani non hanno mai usato un personal computer o navigato su internet, e neanche dato un’occhiata a un libro o praticato sport. La Sardegna fa eccezione ma solo per la lettura: resta nelle medie nazionali e supera così la gran parte delle aree del Sud. Per il resto, il quadro regionale dei “disconnessi” non è confortante. È per esempio all’undicesimo posto per le classi digitali, ossia nella graduatoria delle aule scolastiche con accesso alla Rete. Pur non essendo definitivi, i primi risultati del monitoraggio promosso dall’Osservatorio del Miur mostrano con buona approssimazione il ritardo del digitale e sensibili differenze territoriali. Si va invece diffondendo tra i minori l’uso del cellulare (l’isola è tredicesima tra le regioni italiane). Nel complesso la possibilità di un ricambio positivo sul piano generazionale e le chance di un’inversione di tendenza, in questa situazione, vengono giudicate scarse. Quasi un miraggio. E tutto perché, come osservano i dirigenti di «Save the children», sull’infanzia non s’investe abbastanza.
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna / Economia Sardegna (Pagina 9 - Edizione CA)
MASTER&BACK, NUOVO BANDO
DA OGGI LE DOMANDE ON LINE
 
CAGLIARI L’Agenzia regionale per il lavoro ha pubblicato il nuovo avviso per la concessione delle borse di studio del programma Master & back per percorsi di alta formazione. Le risorse disponibili, provenienti dal Por Fse 2007/2013, ammontano a 3,5 milioni di euro e consentiranno di finanziare 100 borse di studio. L’agevolazione prevede un contributo a fondo perduto per la partecipazione a master universitari di secondo livello avviati dal 1 gennaio 2012 o che debbano effettivamente iniziare entro il 30 settembre 2013, si concludano entro il 30 giugno 2015 e siano organizzati da università italiane operanti fuori dal territorio regionale o estere, pubbliche e private. Le domande di partecipazione dovranno essere presentate tramite la procedura on line che sarà attiva all’indirizzo http:// www.regione.sardegna.it/ masterandback/ per due intervalli di tempo, ciascuno dei quali consentirà il finanziamento di massimo50 borse di studio dalle 10 di oggi 6 dicembre alle 13 del 31 gennaio 2013 e dalle 10 del 12 febbraio 2013 alle 13 del 30 maggio 2013. La domanda compilata on line dovrà successivamente essere stampata e trasmessa in formato cartaceo all’Agenzia regionale per il lavoro.

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie