UniCa UniCa News Rassegna stampa Giovedì 29 novembre 2012

Giovedì 29 novembre 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 novembre 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

 
1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Incontro
Valutazione della qualità per i corsi di laurea

«Quello di Cagliari è l'Ateneo con il maggior numero di corsi di laurea che hanno accettato di completare un percorso di valutazione della qualità». Lo ha sostenuto Fabrizio Fabrini, esponente della Confindustria che ha partecipato all'incontro conclusivo del corso di formazione per rappresentanti del sistema socioeconomico della Sardegna.
I dati mostrano che il 95% dei corsi di laurea attivati dall'Università ha accettato di sottoporsi alla valutazione predisposta sui parametri nazionali e seguita dal Centro di Ateneo per la Qualità, diretto da Vincenzo Solinas.
Tra gli enti che hanno aderito figurano la Provincia di Cagliari, la Sfirs, la Saras, l'Inps, la Banca di Credito Sardo, Trenitalia Spa, l'Arst, l'INAF - Osservatorio astronomico di Cagliari, l'Istituto tecnico commerciale Martini, Matrica Spa, l'Ordine dei Medici, l'Ordine degli ingegneri, l'Ordine degli psicologi, la Confindustria della Sardegna meridionale, la Confartigianato, la Camera di Commercio, Adoc, l'Associazione nazionale Famiglie numerose, Cgil e Uil.
 
 
 
2 - L’Unione Sarda / Provincia di Nuoro (Pagina 19 - Edizione NU)
Statistica per le primarie Bersani-Renzi,
A Oliena seggio campione
Oliena città campione per il rilevamento delle motivazioni al voto e il coinvolgimento politico dei votanti, in occasione del ballottaggio di domenica (Bersani-Renzi) per le primarie del centrosinistra. A effettuare il monitoraggio sarà un ricercatore dell'Università di Sassari, Carlo Pala, con una serie di interviste a chi esce dai seggi, attraverso dei questionari mirati. «La rilevazione», spiega lo studioso, «si svolge nell'ambito di una ricerca nazionale sul voto espresso dai cittadini a questa tornata, iniziativa coordinata da Fulvio Venturino, professore di Scienza politica nell'ateneo di Cagliari, e Luciano Fasano titolare della stessa cattedra all'Università di Milano.
INTERVISTE ANONIME L'indagine si estende ad alcuni seggi collocati in diciassette regioni italiane. Le informazioni saranno raccolte da per mezzo di una breve intervista agli elettori all'uscita dall'urna. Tutte le notizie reperite sono assolutamente anonime e verranno impiegate in forma aggregata solo per scopi di ricerca politologica». Assoluto rispetto della privacy e totale discrezione, i dati sensibili non sono al centro dello studio e soprattutto sarà un importante contributo alla conoscenza del livello generale di consapevolezza che guida gli elettori che fanno una scelta. Gli abitanti di Oliena non dovranno quindi spaventarsi se all'uscita dal seggio saranno fermati da una persona che farà loro alcune domande. (fr. gu.)
 
 
 
3 - L’Unione Sarda / Nuoro e Marghine (Pagina 22 - Edizione NU)
MACOMER. Raffaele Franzese presidente della Fondazione Its
Alta formazione per diplomati come alternativa all'università
È il professor Raffaele Franzese il nuovo presidente della Fondazione di partecipazione alla testa dell'Istituto tecnico superiore della Sardegna che a Macomer da oltre un anno propone l'alta formazione post-diploma di 22 studenti. La nomina, avvenuta nei giorni scorsi, è stata ratificata dai soci fondatori dell'Istituto rappresentati nel consiglio di amministrazione della Fondazione: oltre al Professionale Amaldi, il Comune di Macomer, lo Ial Sardegna, il Crs4, il CentraLab, Confindustria e le due società private Acciona Agua e Ceccato. Dopo lo start-up della scuola, avvenuto sotto la presidenza di Silvano Tagliagambe, la nomina di Franzese e del suo nuovo staff operativo, promette di rafforzare il ruolo dell'Istituto nel sistema formativo non solo della città e del Marghine.
TECNICI ENERGETICI «Gli istituti tecnici superiori - sostiene infatti il nuovo presidente della scuola - costituiscono un valido strumento, alternativo all'Università, orientato a conseguire il piano dell'occupabilità dei giovani siglato dal ministero dell'Istruzione e dell'Università e della ricerca con i ministeri del Lavoro e delle Politiche sociali e della Gioventù». Un'opportunità di studio intermedia fra la scuola superiore e la facoltà universitaria con buone prospettive di trovare un lavoro. Macomer, scelto per ospitare l'unico Its sardo, ha deciso di indirizzare la sua offerta formativa nel campo dell'efficienza energetica. L'attività della scuola consiste in duemila ore di formazione suddivise in lezioni frontali tenute da docenti universitari e da esperti in materia di efficienza energetica in modo da trasferire una formazione non solo accademica ma soprattutto tecnica-operativa.
ALLIEVI RADDOPPIATI «Alla fine del 2013 si concluderà il primo corso - chiarisce Franzese - e saranno rilasciati i primi diplomi di tecnico superiore, ma già pensiamo a costruire la nuova proposta formativa per il futuro della scuola. Sarà infatti attivato un secondo corso, con la disponibilità di due classi, che ospiteranno cinquanta ragazzi sardi. Gli istituti superiori della regione che vogliono dare un offerta formativa post-diploma ai loro iscritti potranno contattare la fondazione per avere ulteriori informazioni sul percorso formativo che garantiamo e sugli sbocchi professionali ad esso legati».
Luca Contini
 
 
 
4 - L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari (Pagina 31 - Edizione CA)
S. Sperate
Al Museo del Crudo per parlare del ladiri
Si parlerà di terra cruda, sabato a San Sperate. “Questa è la mia terra” è il titolo del libro composto a sei mani da Marco Alberto Desogus, Giovanni Sacchetti e Maria Chiara Esposito. Verrà presentato nel Museo del Crudo dalle 10.30. Alla tavola rotonda parteciperanno il presidente dell'associazione Terra Cruda e sindaco di Serrenti, Luca Becciu; il coordinatore Walter Marongiu; Antonello Sanna, direttore del dipartimento di Architettura di Cagliari e il sindaco di San Sperate Enrico Collu. «Ospitiamo l'incontro nel Museo del Crudo perché vogliamo restituire il vero significato a questa antica struttura. Il libro parla di opere realizzate in ladiri in tutta Italia». Il libro presenta anche fotografie di un viaggio in Sardegna, in Abruzzo, Marche e Piemonte. Gli scatti sono di Marco Desogus e Giovanni Sacchetti, e i racconti delle famiglie che abitano nelle case del crudo sono di Maria Chiara Esposito. Alla presentazione, l'artista Pinuccio Sciola e il presidente della fondazione Banco di Sardegna Antonello Arru.
Maura Pibiri
   
 


LA NUOVA SARDEGNA 
 
5 - La Nuova Sardegna / Pagina 4 - Sardegna
«Impariamo ad ascoltare i nostri ragazzi» 
Patrizia Patrizi, docente di psicologia: «Sfidano le regole senza rendersi conto della gravità» 
di Silvia Sanna
SASSARI Lo fanno perché non hanno paura, perché quando hai 15-16 anni sfidare le regole è normale e divertente. Non percepiscono la gravità del gesto né dell’eventuale danno che possono provocare a se stessi e agli altri, lo fanno e basta. Per guadagnare soldi facili, per sentirsi più grandi. Quasi sempre le famiglie sono all’oscuro di cosa passa nella testa dei loro figli. E non si tratta di famiglie necessariamente disagiate o disgregate, anzi. Spesso i ragazzi deviati, come vengono definiti quelli che escono dai binari della legalità, hanno alle spalle bravi genitori ma affetti da un limite: l’incapacità di penetrare il muro di diffidenza dietro il quale si nascondono i figli. Che con gli adulti fanno fatica ad avere un dialogo, perché si sentono incompresi o inascoltati. La devianza spesso nasce in un contesto di cose non dette, di problemi non affrontati. In famiglia come a scuola. Secondo Patrizia Patrizi, professore ordinario di psicologia sociale e giuridica all’Università di Sassari, delegata del Rettore per i protocolli con l’amministrazione penitenziaria e la giustizia minorile, non è però il caso di fare allarmismo. Perché, è vero, spaventa che ragazzini di 15 anni vendano erba ai compagni di scuola. Ed è altrettanto inquietante apprendere che nel Cagliaritano due ragazzi, uno appena diciottenne, l’altro di 17 anni, hanno messo in piedi da soli, senza il sostegno di un adulto, una stamperia artigianale per produrre e spacciare banconote false. «Geniali, a loro modo», commenta Patrizia Patrizi, per molti anni a stretto contatto con i minorenni detenuti nel carcere di Casal del Marmo (Roma). «Ma io domando, gli adulti di riferimento dove sono? Come è possibile che nessuno si sia reso conto che questi giovani si stavano organizzando per compiere un certo tipo di crimine?». Perché se gli episodi di reati commessi da minorenni sono in crescita, se davanti alle scuole i ragazzini spacciano con disinvoltura, è evidente che sono finiti fuori controllo. «Ci si rende conto della presenza di un problema solo quando la devianza si manifesta – dice l’esperta –, significa che la rete, cioè il sistema che dovrebbe prendersi cura dei ragazzi, non ha funzionato o era assente». Se un minorenne decide di spacciare, rubare o trasformarsi da un giorno all’altro in un baby falsario, «da una parte è vittima della crisi di valori che colpisce tutti, giovani e adulti. Dall’altra ha un’esigenza da soddisfare». Secondo Patrizia Patrizi si deve partire proprio da questo: dalla giustizia relazionale riparativa. Lo fanno (bene) da altre parti. Per esempio in Inghilterra, a Leeds e a Hull. Poco più di un mese fa la docente universitaria è andata lì con il suo gruppo di ricerca, nell’ambito del progetto dell’ateneo sassarese “Freedom wings”. «Nelle scuole di ogni ordine e grado organizzano gruppi, con insegnanti e consulenti, per parlare con i ragazzi, farsi raccontare i problemi, chiedere loro come pensano di affrontarli. Negli istituti c’è un poliziotto pronto a intervenire nelle situazioni difficili, di conflitto, per evitare che si arrivi alla denuncia. Ed è altrettanto apprezzabile che nelle sedi delle forze dell’ordine siano presenti i servizi sociali, per parlare con i minorenni responsabili del reato». Ma non solo loro devono essere ascoltati: è importante dialogare con le vittime, nel caso isolano con i ragazzini che acquistavano l’erba dai baby spacciatori. Spesso non sanno neppure perché lo fanno. Forse solo per infrangere le regole.
  
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
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Questionario e social

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