UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 16 novembre 2012

Venerdì 16 novembre 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 novembre 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)I
INTERVISTA. Il ministro della Coesione territoriale
Barca: «La Sardegna ha i mezzi per farcela» 
Parla di Sulcis, Patto di stabilità e rinascita dell’Isola. Senza tralasciare di lanciare un monito a sardi: «Siete molto critici nei confronti di voi stessi e avete ragione di lamentarvi per l’alto tasso di disoccupazione e la crisi economica congiunturale e strutturale. Ma la Sardegna può contare anche su indicatori positivi non comuni: l’alta qualità della vita, la bellezza dell’ambiente, i miglioramenti nel settore dell’istruzione e l’attrattività turistica di alcune zone di pregio». Così il ministro della Coesione territoriale, protagonista alcuni giorni fa dell’incontro Stato-Regione nella miniera di Serbariu, in un’intervista al nostro giornale. Anche per il governatore Cappellacci l’intesa sul Sulcis è positiva: «Dobbiamo avere il coraggio di sperimentare nuovi modelli». MURONI A PAGINA 3

Primo piano - Pagina 3
REGIONE. Crisi industriale e lavoro ma anche indicatori positivi su istruzione e qualità della vita
IL PATTO DI STABILITÀ Non possiamo fare deroghe per un singolo territorio, l’Unione europea non ce lo consentirebbe
«SIETE UN’ISOLA DI OPPORTUNITÀ» L’analisi del ministro Barca: sardi migliori di quel che credono  
Il ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca è considerato, almeno dalla Giunta regionale, un amico della Sardegna. Lui preferisce considerarsi un buon amministratore della cosa pubblica, votato a rendere più efficace l’azione del governo e della complessa macchina burocratica dello Stato nei territori che più di altri soffrono la crisi economica, sia dal punto di vista congiunturale che strutturale. Giudica positiva la recente esperienza nel Sulcis-Iglesiente, pur non sottovalutando la reazione degli operai, che hanno duramente contestato sia lui che il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera.
Perché la gente di Sardegna, e in particolare gli operai e i cassintegrati del Sulcis, sono sembrati così refrattari a dar credito alle proposte di governo e Regione sul nuovo piano di sviluppo?
«Perché quando sei stato preso in giro per una trentina d’anni prima di fidarti ci pensi a lungo».
La gente si chiede perché questa volta si deve credere alle promesse. Lei ha una risposta?
«Per due ragioni. Per il modo estremamente franco in cui noi abbiamo parlato. Non c’è alcuna valutazione, né sulla posizione delle imprese né sulle criticità del territorio che non sia stato messo sul tavolo. Alcuni dei progetti presentati sono ragionevoli, altri vanno aggiornate. Qualche risultato l’abbiamo comunque ottenuto: il ministero dello Sviluppo economico hanno presentato risultati positivi su Portovesme srl ed Eurallumina. Abbiamo già dimostrato di poter essere affidabili. Io, poi, ho dato delle scadenze precise».
La Sardegna vive una drammatica situazione di crisi socio-economica. Qual è il modello di sviluppo che dovrebbe seguire, in prospettiva?
«L’Isola dovrebbe essere più orgogliosa di alcuni risultati che ha raggiunto. È vero che ci sono criticità sia congiunturali che strutturali, ma sul piano della qualità della vita la Sardegna è ai vertici nazionali. Non dovreste sottovalutarlo. Parlo dei settori ambiente e istruzioni, ai quali aggiungerei quelli universitari e quelli dell’attrattività turistica di alcune parti del territorio. Per alcune opere si tratta di controllare lo stato d’avanzamento, per non permettere più le secche del passato. Prima di Natale invierò una missione di sopralluogo per fare il punto della situazione».
La Regione si dice contenta dal rapporto instaurato con lei e con il ministro Passera, mentre si lamenta delle rigidità di Monti. Il governo usa la politica del doppio binario?
«Questo è un dato oggettivo e non soggettivo. Non è facile per noi e ancora meno lo è per il presidente del Consiglio, che deve far quadrare conti disastrati».
Perché fin qua la Sardegna ha dovuto ricorrere ad azioni giudiziarie per veder riconosciuti i propri diritti, come ad esempio nella vertenza entrate?
«Dichiaro la mia incompetenza ad andare oltre a quanto ho già detto».
Ora il governo ha riconosciuto i suoi debiti, ma non intende allentare i vincoli del Patto di stabilità. Cioé, quei soldi arriveranno ma non potranno essere spesi. Le sembra giusto?
«Ci sono amministratori locali che si sono impegnati a firmare il protocollo d’intesa, facendo presente che non potrà essere applicato se non ci sarà un allentamento del Patto di stabilità. Abbiamo fatto presente che non è possibile stabilire deroghe per un singolo territorio, perché immediatamente ci sarebbe una rivolta degli altri. Monti sta provando a ottenere un via libera dall’Ue per farsi autorizzare a utilizzare spese straordinarie in zone ad alto rischio sociale ed economico. Dobbiamo ricordare che siamo costretti a confrontarci con il disincanto della Germania, che ha sempre paura del processo negativo che possono innescare delle deroghe troppo ampie».
Anthony Muroni
 
 

2 - L’Unione Sarda / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Chi paga la spending review
GLI SPRECHI DELLA POLITICA E I POVERI CITTADINI

Beniamino Moro
È davvero curioso sentire il neopresidente dell’Upi, l’Unione delle Province italiane, Antonio Saitta, che minaccia di spegnere il riscaldamento nelle scuole gestite da questi enti intermedi come ritorsione al taglio di 500 milioni deciso dal governo con la spending review. Una proposta «fuori dalla realtà» l’ha definita il Governo, proprio nel senso letterale del termine.
Molti presidenti di Provincia, infatti, non si rendono conto della battaglia antistorica che stanno combattendo per la loro sopravvivenza e trascurano il fatto che i cittadini, quasi all’unanimità (i referendum sardi per l’abolizione delle Province sono stati approvati con oltre il 98 per cento dei voti) ritengono le Province degli enti inutili da sopprimere senza riguardo. Il presidente dell’Upi non si rende conto che non possiamo più permetterci il mantenimento sulle spalle dei contribuenti di una fetta di classe politica locale la cui funzione è ridotta, appunto, quasi esclusivamente ad accendere il riscaldamento nelle scuole.
E che dire di quell’altra fetta rappresentata dalla classe politica regionale? Su questa si è recentemente cimentato l’assessore al Bilancio della Regione Sarda, che ha scritto al segretario del suo partito, Angelino Alfano, minacciandolo di togliergli l’appoggio alle primarie in Sardegna se non chiede con urgenza un incontro al presidente del Consiglio, Mario Monti, che risulti risolutivo per la vertenza Sardegna. Lo Stato, sostiene l’assessore, nel 2006 ha riconosciuto alla nostra Isola maggiori entrate, ma perché siano utilizzabili va innalzata la capacità di spesa della Regione, che attualmente è limitata dal patto di stabilità. Altrimenti, continua l’Assessore, ci troveremmo nell’impossibilità di approvare la Finanziaria 2013, con la conseguenza che non verranno pagate le imprese che lavorano per la Regione, le quali andrebbero perciò incontro a un sicuro fallimento. Inoltre, conclude l’assessore, verrebbero a mancare i fondi per le povertà estreme, le non autosufficienze e le scuole primarie paritarie, né si potrebbe completare la programmazione europea.
A questi politici non passa neanche per l’anticamera del cervello che prima di tagliare il riscaldamento delle scuole e i fondi ai poveri e ai disabili, forse sarebbe stato più opportuno che avessero già provveduto a tagliare le loro indennità e i vitalizi, gli sprechi delle posizioni dirigenziali e delle consulenze inutili date agli amici e ai sodali di partito, i soldi buttati senza risparmio nelle controllate regionali, provinciali e comunali; per non parlare dei fondi erogati senza obbligo di rendicontazione ai partiti, tutti, di destra e di sinistra, presenti e defunti, nonché dei fondi erogati a se stessi come indennità di carica, anche questi senza impegno di rendicontazione.
E sarebbe stato opportuno farlo prima che, anche in Sardegna, oltre che in tutta Italia, avesse provveduto la magistratura ad aprire le inchieste al riguardo. (...) SEGUE A PAGINA 15
 
Economia - Pagina 15
GLI SPRECHI DELLA POLITICA E I POVERI CITTADINI
Dalla prima (...) In tutta Italia, le Regioni e gli enti locali ce l’hanno col patto interno di stabilità, che non consente loro di spendere come avrebbero voluto, ma che in realtà è l’unico strumento efficace, non aggirabile come il pareggio formale di bilancio, rimasto al governo per controllare la loro spesa facile, prima di finire nel baratro della crisi finanziaria in stile greco o spagnolo. Le Regioni ne fanno una questione di diritti acquisiti e di autonomia, intesa nel senso più deteriore del termine, cioè di autonomia a continuare a sprecare le risorse pubbliche (che lo Stato serve loro in un piatto d’argento come trasferimenti) come vogliono loro e nel loro proprio interesse e delle proprie clientele. Il tutto senza neanche sporcarsi le mani a collezionare direttamente le imposte: in tal caso apparirebbe evidente il collegamento diretto tra il costo della pressione fiscale che attanaglia i contribuenti e la scarsa rilevanza (ad eccezione della sanità) dei servizi pubblici erogati dalle Regioni e, tolti i Comuni, anche dagli altri enti locali.
Beniamino Moro
 
 
 
3 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 25 - Edizione OL)
Sassari
Ecografia: scoperte dall’Isola

Arriva dal Dipartimento di chimica e farmacia dell’Università di Sassari una scoperta destinata ad avere ripercussioni importanti nel campo della diagnostica e della terapia medica: i nanotubi di carbonio possono essere visualizzati tramite gli ultrasuoni ecografici. Questi materiali piccolissimi possono essere utilizzati come mezzo di contrasto in ecografia. È la prima volta che un’équipe scientifica riesce a raggiungere questa certezza. La scoperta è descritta in un articolo pubblicato ad ottobre dalla prestigiosa rivista americano Pnas - Proceedings of the National Academy of Sciences. Coordinatrice della ricerca è la dottoressa Lucia Gemma Delogu, trent’anni, biochimico dell’Università sassarese. I nanotubi di carbonio hanno dimostrato grande potenziale specie nel cuore, nel fegato e negli organi dell’addome. (a. br.)
 
 
 
4 - L’Unione Sarda / Iglesias (Pagina 24 - Edizione PC)
LA VERTENZA. Incontro a Roma
GEOPARCO, SI RIPARTE: Pinna interrompe lo sciopero della fame
Giampiero Pinna, coordinatore della Consulta delle associazioni, dopo 48 ore, ha interrotto lo sciopero della fame che aveva iniziato per sostenere la vertenza ignorata nel recente vertice di Serbariu.
La decisione è stata presa in seguito alla riunione della Comunità del Parco ieri a Monteponi. Comuni, Province e Università hanno approvato documento che la settimana prossima porteranno a Roma, al ministero dell’Ambiente. «Si ribadiscono - ha chiarito Giudo Vacca, assessore provinciale alla Pianificazione - l’utilità e la funzione strategica che il Parco ha per lo sviluppo del territorio». La richiesta è rispettare la sostanza la bozza di riforma del consorzio stesa a Cagliari che i ministeri hanno epurato.
LE RICHIESTE La Comunità del Parco chiederà con forza che siano gli enti locali a esercitare il potere decisionale nel futuro consiglio direttivo dove devono anche rappresentare la maggioranza. Chi vive nel territorio deve deliberare su pianificazione o modifica delle perimetrazioni del Parco, approvazione dei bilanci o poter regolamentare. «Il documento verrà inviato al presidente Cappellacci - ha spiegato il presidente della Provincia Tore Cherchi - che invitiamo a prendere la responsabilità della situazione e venire a Roma».
LA CONSULTA D’accordo anche la Consulta delle associazioni. «La protesta di Giampiero Pinna - ha detto Franco Saba - è quella delle oltre 50 associazioni che rappresenta. La bozza non è stata formulata da noi ma dagli Stati generali: è espressione di unità dopo 11 anni»). Giampiero Pinna su richiesta dell’assemblea, ha interrotto il digiuno.
GRANARA Sulla questione è intervenuto anche Nino Granara, commissario straordinario del Parco dal 2009. Ritiene che le condizioni per iniziare ci sono: la pianta organica (10 persone) è stata approvata e, dopo l’ok del ministero, potrà partire il bando per la mobilità.
«Ho apprezzato la battaglia della Consulta - ha concluso - anche io se potessi farei una battaglia. Sono convinto che Cappellacci a Serbariu fosse in buona fede. Fate il possibile perché la vertenza si chiuda presto, il Parco in questa situazione non può andare avanti. Però se i ministeri andassero via dal Parco mi dispiacerebbe: sarebbe ridurre lo spessore dell’ente».
Miriam Cappa
 
 
 
5 - L’Unione Sarda / Oristano e Planargia (Pagina 24 - Edizione OR)
BOSA. La polemica
Piano fluviale, la Giunta all’attacco
Gli amministratori bosani si preparano alla mobilitazione contro la delibera dell’Autorità d’ambito che il 31 ottobre scorso ha confermato ed esteso i vincoli del Piano stralcio per le fasce pluviali.
Non tenendo in alcun conto della protesta e delle memorie tecniche di Bosa, non valutando neppure il parere dell’Università di Cagliari, l’Autorità d’ambito ha valutato il rischio per la città costituito dalla presenza del fiume ma non ha considerato il ruolo della diga di Monte Crispu. La struttura è interessata da un grande intervento di sistemazione ed ammodernamento che è giunto ormai, dopo una spesa di oltre 5 milioni di euro, alla fase finale, con l’avvio del procedimento del collaudo statico che permetterà di immagazzinare un milione di metri cubi d’acqua al suo interno.
Durissimo l’assessore comunale all’Urbanistica Sergio Rosa: «La decisione dell’Autorità d’ambito segnerebbe la morte sociale di Bosa». La delibera del 31 ottobre, infatti, vanifica il Piano urbanistico comunale, bloccando qualsiasi tipo di espansione edilizia in zone qualificate come residenziali e ricettive. Nessun albergo, nessuna casa nelle zone di golena del fiume Temo: questo è il significato pratico della delibera dell’Autorità d’ambito. «Questo è il momento per i bosani di capire che se quel vincolo permanesse l’edilizia morirebbe, le attività collegate patirebbero, lo sviluppo di Bosa sarebbe un’ipotesi vana - dice Sergio Rosa - D’intesa con il sindaco e la Giunta, stiamo elaborando proposte e reazioni anche forti. Ma è necessario che la città e il territorio capiscano il danno che deriva per il nostro futuro».
Tra le decisioni al vaglio, c’è la possibilità di convocare il Consiglio comunale in seduta straordinaria alla diga di Monte Crispu e di avviare negli organi istituzionali una ferma azione di protesta. Gli amministratori bosani vogliono capire come sia stato possibile che la stessa Regione, che ha finanziato il risanamento e l’adeguamento della diga, attraverso un suo organo, finisca per non tenerne conto paralizzando l’intero sviluppo di una città per un rischio idrogeologico sopravvalutato.
Gli amministratori quindi vorrebbero realizzare una mobilitazione che veda protagoniste le associazioni di categoria e gli imprenditori locali, in primo luogo quelli che operano nel settore edile, il più colpito da una crisi che ha prodotto negli ultimi mesi oltre 50 muratori e manovali disoccupati. ( a. n. )
 
 


LA NUOVA SARDEGNA 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 38 - Cultura-Spettacoli
Scienza 
Uno studio sui legami tra bilinguismo e longevità 
CAGLIARI Un progetto, in collaborazione con l’Università di Cagliari, mette in relazione bilinguismo e longevità. L’iniziativa è del comitato scientifico della Comunità della longevità, network internazionale fondato nel 2010 a Gurye, in Corea del Sud, con l’adesione delle province sarde di Cagliari e dell’Ogliastra, le province coreane del Gu.Gok.Sun.Dam e la regione giapponese di Okinawa. «Nel corso del 2012, anno europeo dell’invecchiamento attivo – ha spiegato il coordinatore, il presidente del consiglio provinciale di Cagliari Roberto Pili – abbiamo avviato e programmato una serie di incontri e seminari che investono diversi aspetti relativi alla qualità della vita degli anziani. Partendo da quelli più strettamente sanitari venerdì prossimo affronteremo, nel corso di un simposio, le problematiche legate alle incontinenze urinarie degli anziani. A fine mese sono in calendario altre due iniziative, una in cui saranno trattate le tematiche legate all’anzianità attiva, mentre nell’altra saranno analizzate le connessioni tra longevità e spiritualità».
 
 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 8 - Sardegna
Ecografie, la scoperta di una scienziata sassarese di 30 anni 
Lucia Gemma Delogu, biochimico, ha individuato un nuovo mezzo di contrasto: i nanotubi in carbonio 
di Silvia Sanna
SASSARI Lei è una delle poche che ha scelto di tornare. Un back volontario, senza incentivi e con poche prospettive. Solo tanta voglia di mettersi all’opera. Lucia Gemma Delogu, 30 anni, nel 2010 ha fatto la valigia e ha salutato gli enormi e attrezzatissimi laboratori di chimica della University of Southern California, a Los Angeles: destinazione Sassari, la sua città, dove si era laureata a 22 anni con 110 e lode in Scienze naturali (tesi in biochimica) dopo la maturità al Liceo classico Canopoleno. Poi il trasferimento a Cagliari, l’esperienza a Shardna (società di ricerca nel settore della genomica, oggi in liquidazione ndr), e il lavoro all’ospedale Microcitemico. Prima del grande salto: la California. È modesta Lucia Gemma, «mi sono laureata così giovane perché ero entrata a scuola un anno prima, non sono un genio», ed è molto orgogliosa, «perché la mia esperienza dimostra che anche qui in Sardegna, nonostante le difficoltà, si possono ottenere risultati importanti». Lei ce l’ha fatta: è sua la firma su un’importantissima scoperta che avrà ripercussioni significative nel campo della diagnostica e della terapia medica. Lucia Gemma ha dimostrato che i nanotubi di carbonio, materiali piccolissimi (nell’ordine del milionesimo di metro), possono essere utilizzati come mezzi di contrasto in ecografia: gli studi – finanziati dalla Fondazione Banco di Sardegna – hanno infatti rivelato che i nanotubi hanno un grande potenziale ecogeno specialmente nel cuore, nel fegato e in genere negli organi dell’addome. E, aspetto certamente non secondario, «non sono tossici – spiega la giovane scienziata – come dimostrato dagli esami istologici ed ematici effettuati su suini sette giorni dopo l’iniezione del mezzo di contrasto». Lo studio, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico, è durato circa un anno e mezzo, «con gli esperimenti che iniziavano la mattina presto e finivano la notte», ed è fonte di grande soddisfazione per il dipartimento di Chimica e Farmacia dell’Università di Sassari: è la prima volta che una équipe scientifica riesce a raggiungere una certezza simile nel campo dei nanomateriali, come ha evidenziato la rivista Pnas-Proceedings of the National Accademy of Sciences of the United States of America, che alla scoperta ha dedicato un articolo dettagliato. Dietro il lavoro di Lucia Gemma Delogu c’è Alberto Bianco, direttore di ricerca del Cnrs (Centro nazionale delle ricerche scientifiche di Strasburgo), leader internazionale nel campo delle nanotecnologie e massimo esperto di nanotubi in carbonio, di recente ospite dell’ateneo sassarese in qualità di visiting professor. E poi c’è un professore, Francesco Sgarrella, vicedirettore del Dipartimento di Chimica e Farmacia, grazie al quale il rientro dagli immensi States alla piccola Sassari, per Lucia Gemma si è trasformato in un dolce ritorno a casa. «All’inizio è stato uno choc – racconta –. In America sono super organizzati, nei laboratori c’è una squadra di tecnici a disposizione dei ricercatori, se chiedi dei reagenti arrivano il giorno dopo. Qui ti devi arrangiare, il personale è poco, quando devi ordinare del materiale la trafila è obbligatoria, la burocrazia rallenta la ricerca. Però quando sono arrivata il professor Sgarrella mi ha dato fiducia, nonostante fossi solo un’assegnista. Ha ascoltato le mie teorie sui nanotubi di carbonio, alle quali stavo lavorando già a Los Angeles e mi ha detto «vai, coordina il progetto». In America ero un numero, eseguivo ordini, c’era chi controllava tutto quello che facevo. Qui no, ho avuto libertà d’azione. E questa assunzione di responsabilità mi ha fatto crescere moltissimo e ha messo le ali alla mia ricerca». Il lavoro non è finito. Anzi, forse ora inizia proprio la parte più interessante. Perché «dobbiamo capire come è possibile che i nanotubi di carbonio abbiano un così elevato potere ecogeno – spiega Lucia Gemma –, pari a quello del SonoVue, esafluoruro di zolfo, che è un mezzo di contrasto molto diffuso». Le ricerche vanno avanti, insieme a collaboratori vecchi e nuovi: come Gianpaolo Vidili e Roberto Manetti, rispettivamente ricercatore e docente del dipartimento di Medicina clinica, sperimentale e oncologica, ai quali da poco si è aggiunto un pool di scienziati parigini. E lei, Lucia Gemma, continuerà a partecipare a seminari, su e giù per l’Italia e all’estero. Ma poi rientrerà sempre a Sassari, la sua città, la sua Università, «perché a faticare qui c’è più soddisfazione».
 
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 33 - Sassari
UNIVERSITÀ
Pdl d’accordo con il sindaco sugli spazi ad Architettura 
ALGHERO Nella querelle tra l’amministrazione comunale e il direttore del Dipartimento di Architettura Bibo Cecchini s’inserisce anche l’opposizione. Che, a sorpresa, manifesta solidarietà con il sindaco Stefano Lubrano. Lo si evince dalle parole del consigliere del Pdl Michele Pais, ma anche da quelle di Alberto Bamonti, capogruppo dell’Udc nell’assemblea civica. «Credo che il primo cittadino abbia ragione - dice Pais -, sia la vecchia amministrazione sia quella attuale non hanno mai fatto mancare con fatti concreti l’assoluta collaborazione con Architettura, riservando a essa la massima attenzione in termini di conferimento gratuito degli immobili più pregiati del patrimonio comunale e difendendo politicamente a tutti livelli la permanenza in città di una risorsa che nessuno può mettere in discussione». E ancora. «Agli occhi dei più maliziosi - continua il consigliere del Pdl - la posizione di Cecchini suona come un regolamento di conti, un attacco personale di natura politica che Lubrano non merita». Parole assai simili a quelle di Bamonti. «Ogni amministratore ha a cuore che studenti e docenti possano svolgere l’attività didattica nelle migliori condizioni possibili - dice - e Lubrano si sta adoperando affinché tutto questo si renda possibile, ragion per cui è ingeneroso assistere a plateali sollevazioni nei suoi confronti. Ma ciò che, ancor di più indigna, è che queste siano condotte con un marcato senso ricattatorio (Cecchina ha ventilato la possibilità che il Dipartimento si trasferisca in altra sede - ndr). Come nella maggior parte d’Italia - conclude il centrista - anche ad Alghero ci sono realtà scolastiche che soffrono di reali carenze, anche strutturali, non imputabili alla negligenza degli amministratori, ma a situazioni contingenti che non sempre rendono possibile effettuare interventi tempestivi, adeguati e risolutivi». (andr.mass.)
 
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 28 - Sassari
Presidenziali Usa viste da Roma da sei sassaresi 
UNIVERSITÀ 
L’ateneo presente con tre professori e tre studenti all’evento “America decide 2012” L’ambasciatore Thorne consegna un attestato alla giovane Antonella Campus
SASSARI C’era anche un po’ di Sassari nelle elezioni presidenziali che hanno visto Obama ritornare alla guida degli Usa. Nei giorni scorsi, infatti, anche una delegazione di studenti dell’Università di Sassari ha potuto partecipare a “America Decide 2012 - visto da Roma”, la serata organizzata dall’ambasciatore statunitense a Roma, Thorne, in occasione della notte elettorale delle presidenziali Usa. E alla fine della serata, una giovane sassarese ha ricevuto un attestato dall’ambasciatore. “America decide, visto da Roma” era stata preceduta da un lungo lavoro di sensibilizzazione e di preparazione. In vista dell’evento, infatti, l’ambasciata aveva lanciato un’iniziativa coinvolgendo tutte le università italiane. Agli studenti veniva chiesto di predisporre un elaborato sulle elezioni americane. In ogni università dovevano essere selezioni i tre migliori elaborati e gli studenti, insieme ai professori, erano invitati a Roma, al “America Decide” 2012. L’iniziativa a Sassari si è svolta al dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e ingegneria dell’informazione. Era stata preceduta da una lezione tenuta da uno dei più noti politologi americani, il professor Schechter, il “maestro”, tra l’altro, di due segretari di stato, Madaleine Albright e l’ attuale, Hilary Clinton. Al termine della preparazione sono stati selezionati per la serata romana tre studenti, Antonella Campus, Silvia Russu e Federico Zappino che, insieme ai docenti Francesco Soddu, Raffaella Sau e Laura Iannelli hanno partecipato ad America Decide, nell’hotel Excelsior di Roma, insieme a numerosi politici e a moltissimi giornalisti. Durante la serata sono stati selezionati, tra tutti quelli presenti provenienti da tutta l’Italia, tre studenti, e tra questi Antonella Campus, del corso di Scienze politiche dell’Università di Sassari: a lei e agli altri tre, l’ambasciatore David Thorne ha consegnato l’attestato di partecipazione alla manifestazione.
  
    

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

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