Lunedì 5 novembre 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 novembre 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Consiglio, stretta sui Cda degli enti
Domani in commissione la legge che elimina i posti di sottogoverno
Gli organismi amministrativi saranno sostituiti da direttori generali: in ballo circa trenta poltrone
 
I sardi avevano detto la loro il 6 maggio, dicendo sì al referendum sull'abolizione dei consigli d'amministrazione degli enti regionali. Ma i cda sono ancora tutti al loro posto. Era un quesito solo consultivo, per attuarlo serve una legge che il Consiglio tarda ad approvare.
Ora la commissione Autonomia prova ad accelerare. Su quel tema e anche sulla Costituente e sul riordino delle Province. L'organismo presieduto dal sardista Paolo Maninchedda ha ottenuto una deroga per potersi riunire tutta la prossima settimana e la successiva, e non solo nei giorni previsti dall'alternanza tra commissioni. Si riparte domani mattina proprio dall'assemblea costituente. Nel pomeriggio si rimetterà mano all'abolizione dei posti di sottogoverno.
I CDA Si lavora su due testi, uno presentato ben prima dei referendum (firmato da Roberto Capelli, oggi dell'Api, con l'attuale capogruppo Udc Giulio Steri), l'altro successivo al voto: quest'ultimo è dei Riformatori (primo firmatario Franco Meloni), il partito più vicino al movimento referendario.
In teoria tutti i gruppi sono d'accordo sull'eliminazione dei consigli d'amministrazione, ma le divergenze sorgono sul come farlo. «Però non registro particolari resistenze», dice Maninchedda, pur senza sbilanciarsi: «Abbiamo chiuso la discussione generale, ora si passa agli emendamenti agli articoli». L'obiettivo della commissione è chiudere nelle prossime due settimane tutti i provvedimenti in esame.
«Spero anch'io che si possa andare avanti speditamente», ragiona Roberto Capelli, «anche se noto residui della vecchia politica che cercano di rendere difficoltoso questo passaggio. Ci sono in ballo circa 30 poltrone». «Forse anche 50», calcola il leader dei Riformatori Michele Cossa: «Noi comunque non accettiamo compromessi al ribasso. Siamo per l'abolizione totale dei cda, in attuazione dell'esito referendario. La nostra proposta è che siano sostituiti tutti con dei direttori generali, nel caso degli enti, e con un amministratore unico quando si parla di società partecipate». Le agenzie sono già soggette a una guida monocratica.
I NODI Alcuni problemi pratici comunque esistono davvero. Li sta ricostruendo nel dettaglio Giulio Steri: «Per esempio bisogna capire se, negli enti, ai direttori generali si debbano affiancare dei presidenti per garantire l'indirizzo politico. E poi in alcuni cda, tra cui Area ed Ente foreste, ci sono rappresentanti di altre istituzioni, come il Consiglio delle autonomie locali». Ci si interroga anche sulla possibilità di sopprimere gli Ersu di Cagliari e Sassari. Questioni di cui si discuterà domani pomeriggio, poi giovedì la commissione Autonomia ritornerà a occuparsi della riforma delle Province. (g. m.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro (Pagina 27 - Edizione CA)
Sulle tracce della storia
Visite ai monumenti e approfondimenti sulle nuove tecnologie
NUORO. Al via alla Satta la tredicesima edizione del corso organizzato dall'Archeoarci
 
L'Archeoarci organizza a Nuoro la tredicesima edizione del corso di archeologia che inizia il 14 novembre alla biblioteca Satta. Filo conduttore del ciclo di lezioni è l'innovazione nella ricerca archeologica. Non a caso sono in programma approfondimenti sulle “prove non invasive geofisiche applicate ai beni culturali e ai rilievi archeologici”, proposti da Luca Piroddi, dell'università di Cagliari, come pure l'applicazione di nuovi strumenti sul nuraghe di Tanca Manna a Nuoro, curata da Demis Murgia. «In questo modo - spiega Tina Santoni, presidente di Archeoarci - ci proiettiamo in avanti offrendo al grande pubblico contenuti di eccellenza nel panorama culturale sardo».
In programma c'è la lezione di Marco Milanese su “Progetto Bisarcio, l'insediamento vescovile e il villaggio”.
«Il tredicesimo corso - spiega Tina Santoni - ridisegna lo spazio temporale che va dall'età nuragica, come Romanzesu a Bitti, alle testimonianze dei luoghi di culto curate da Angelo Antona della Soprintendenza archeologica di Ozieri, all'età fenicio-cartaginese con la proposta di Antonio Sanciu, nuovo direttore della Soprintendenza di Nuoro. Sbarcherà al corso anche l'Oblia greco-fenicia con Rubens D'Oriano che accompagnerà gli allievi alla visita guidata al museo gallurese». Franco Campus proporrà invece la storia di Ardara. Marcello Madau, dell'accademia di Belle arti di Sassari, parlerà di restauro e conservazione.
Le lezioni si svolgono alle 19.30 alla Satta dal 14 novembre al 9 dicembre. Per informazioni gli interessati possono telefonare al numero 388-4245830.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 28 - Edizione CA)
Sassari
Brincus, il trasporto degli studenti sportivi
 
Un nuovo servizio di trasporto dedicato agli studenti sportivi dell'Università di Sassari. Il progetto Brincus sarà presentato questa mattina per informare gli interessati su un'opportunità che renderà più agevoli le trasferte verso le strutture di San Giovanni, gestite del centro universitario studentesco, il Cus. Un progetto dell'Ateneo, in collaborazione con il comune di Sassari e l'Azienda trasporti pubblici. Alla presentazione interverranno il rettore Attilio Mastino, il sindaco Gianfranco Ganau, il presidente dell'Atp Leonardo Marras, i delegati del rettore per sport e Piero Canu e Giorgio Pintore e l'assessore allo sport Alessio Marras. Sempre questa mattina verranno inaugurati i nuovi parcheggi del reparto di malattie infettive dell'azienda ospedaliero universitaria in viale San Pietro. ( a.br.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Sardegna
«Laureati, non siamo schizzinosi»
Storie di ragazzi che smentiscono il ministro Fornero: «Siamo pronti a tutto»
di Sabrina Zedda
 
CAGLIARI Dell’aiuto di mamma e papà ne fanno a meno: sanno quanti sacrifici hanno già fatto per loro e non sono intenzionati a chiederne di più. Ma ai loro sogni non rinunciano. E allora altro che “choosy” (schizzinosi) come ha detto, tristemente, la ministra Elsa Fornero, la quale ha mostrato di inciampare ogni tanto sulle parole: in attesa di trovare il lavoro che possa dare dignità agli anni passati dietro a un percorso universitario c’è chi si offre per fare le pulizie, chi passa le serate servendo in ristorante e chi, stanco delle solite promesse, si reinventa artigiano. Altro che schizzinosi i giovani laureati: concreti piuttosto, e perfino altruisti perché per loro lavorare significa creare un valore di cui possano beneficiare tutti. E’ il caso di Sara Cacciuto, 36 anni e due lauree: una di primo livello come Educatrice ambientale all’Università dell’Aquila, l’altra, magistrale, conseguita a marzo all’Università di Roma 3 in Scienze dell’educazione degli adulti. Tra l’una e l’altra un sfilza di lavoretti. «A L’Aquila per mantenermi agli studi – racconta – facevo due lavori, entrambi in località a tre ore dalla città in cui vivevo: la guida naturalistica in un parco durante la settimana, la cameriera nel week end: lavoravo in una pizzeria». Per Sara i sacrifici sono continuati anche durante il percorso per la laurea magistrale a Roma: «Una città dove la vita costa cara e dove mi sono adattata a fare di tutto: pulizie nelle case, collaborazioni con l’università…» Una fatica che Sara è riuscita a sostenere grazie alla forte motivazione: «Il mio sogno è aiutare la gente della mia città a mettere a frutto le proprie potenzialità: in tempi di crisi perché le cose cambino è necessario puntare sul potenziale umano». Per fare questo Sara ora sta frequentando anche un corso di specializzazione ma i soldi sono sempre pochi e il lavoro è poco: «Lavorerei pure in un call center, ma alla mia richiesta non hanno risposto» . Davvero per niente choosy questa giovane che però ha ben chiaro cosa significa dare dignità al lavoro: «Un lavoro dignitoso è un lavoro che abbia una retribuzione congrua: posso anche fare le pulizie, ma chiedere per questo meno di otto euro l’ora significherebbe sminuirsi». Idee chiare le ha anche Givanna Pala, 28 anni e una laurea col massimo dei voti e la lode in Storia dell’arte. «Arrivo da Mamoiada e voglio stare a Cagliari, dove ho la mia vita, ma non posso più chiedere ai miei genitori di aiutarmi». Così anche per lei, che sogna un futuro da critica d’arte per valorizzare il prezioso patrimonio culturale della Sardegna (la sua tesi di laurea è stata un omaggio a Eugenio Tavolara) la scelta, nel frattempo, di accontentarsi d’altro: «Diverse sere a settimana lavoro come cameriera in un ristorante», dice. Il resto delle giornate insegna invece italiano agli stranieri in una cooperativa di Quartu: dovrebbe pagarla la Regione con il fondi per progetti a favore dei giovani disoccupati, ma, si sfoga, «è tutto bloccato e lavorare senza una retribuzione fa calare la motivazione». Un altro che pur di lavorare ha messo da parte i titoli di studio è Massimo, laurea in filosofia e anni passati alla ricerca di un posto da laureato. «Alla fine ho preferito fare da me – racconta – Grazie ai miei genitori ho potuto chiedere un prestito e mi sono aperto una fotocopisteria». Storie di oggi, di chi per andare avanti ha capito che bisogna stringere i denti. Eppure sognare un posto da laureato non significa essere choosy ma cercare di ottenere quello che spetterebbe di diritto: «Siamo solo giovani che vogliono andare avanti – dice Giovanna Pala – Non per essere schizzinosi, ma per dare un senso ai tanti anni di studi».

Questionario e social

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