Martedì 23 ottobre 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 ottobre 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

 
1 – L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Consiglio
COMMISSIONE, SI DISCUTE SUL RIORDINO DEGLI ENTI
Riprendono i lavori delle commissioni. Questa settimana si riuniranno tutte, a cominciare dalla commissione Agricoltura, presieduta da Paolo Terzo Sanna, convocata per oggi alle 10.
All’ordine del giorno il parere sul sostegno alle aziende suinicole e sull’aiuto da erogare per i maggiori oneri di alimentazione sostenuti in relazione alla peste suina africana. La commissione esaminerà anche la situazione del comparto agrituristico, gli interventi urgenti per l’attuazione del programma di sviluppo rurale e il testo unificato Concessioni per maricoltura, distretto del tonno, ittiturismo. La commissione Industria, presieduta da Alberto Randazzo, si riunisce alle 16. Esaminerà il testo di disciplina e finanziamento delle Pro loco. Si riunisce anche la commissione Sanità, presieduta da Felicetto Contu alle 10. All’ordine del giorno il parere sull’integrazione alla delibera della Giunta sulle borse di studio in favore dei laureati medici e non medici per la frequenza delle scuole di specializzazione in discipline non mediche delle facoltà di Medicina e chirurgia e della scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera per l’anno accademico 2011/2012. In discussione anche il testo unificato Norme a favore della famiglia. La commissione Cultura, presieduta da Carlo Sanjust, alle 10,30, darà un parere sull’erogazione dei contributi a favore delle scuole materne non statali.
Le altre commissioni si riuniranno giovedì e venerdì. A cominciare dalla commissione Autonomia, presieduta da Paolo Maninchedda, che giovedì alle 10 riceverà in audizione Cal, Ups e Anci sul riordino del sistema delle autonomie locali.
 
 
2 – L’Unione Sarda / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
La polizia municipale punta sull’effetto sorpresa già sperimentato nel nord Italia
LA ROULETTE RUSSA DELL’AUTOVELOX
Su dieci postazioni solamente una misurerà la velocità
Dieci cabine piazzate nelle strade più pericolose e segnalate con una sfilza di cartelli, visibili anche a distanza dagli automobilisti. Tutte postazioni identiche, ma solo una conterrà il micidiale autovelox, l’occhio elettronico capace di misurare la velocità e, se eccessiva, far scattare la sanzione. Le altre saranno dei gusci vuoti, ma l’apparecchiatura potrà essere di volta in volta spostate in ciascuno dei box. Ignorando dove si trovi la minaccia, gli automobilisti dovranno per forza andare piano in tutte le strade. È l’effetto spauracchio il segreto dell’idea proposta dal vice sindaco del Comune di Sestu, Sergio Cardia, assessore all’Urbanistica e alla Viabilità. Ha deciso di arginare con uno stratagemma il problema delle strade pericolose della città, sia quelle urbane che quelle extraurbane, ordinando alla Polizia municipale di procurare dieci Speed Check (le cabine per dare la caccia a chi supera i limiti), ma un solo autovelox. «L’idea in realtà non è mia, è un’esperienza che in alcuni Comuni del Nord Italia stanno già sperimentando con successo. Mi è parsa subito una soluzione intelligente, alternativa al sistema tradizionale della repressione».
OCCHIO ALLA VELOCITÀ La prima procedura negoziata per noleggiare le cabine è andata deserta: delle sette società contattate in tutta Italia, nessuna ha presentato un’offerta ritenuta valida dagli uffici. Ma il Comune, per niente demotivato, è intenzionato a proseguire con l’installazione delle apparecchiature. «La nostra polizia possiede autovelox e telaser - prosegue il vicesindaco - ma il nuovo sistema sembra migliore della pura repressione, fatta a raffiche di multe come avviene in altre città. A noi non interessa fare cassa, ma vogliamo rendere le strade più sicure, educando gli automobilisti a comportamenti virtuosi».
EFFETTO SORPRESA Il sistema, secondo gli esperti, garantirebbe prima di tutto una funzione preventiva e deterrente. Gli automobilisti saranno informati della presenza di tutte e dieci le colonnine, sapendo anche che la misurazione della velocità potrà scattare in qualsiasi ora del giorno o della notte. «Abbiamo individuato dieci punti critici - aggiunge Cardia - quelli col maggior numero di incidenti, ma anche tutte le vie d’accesso dove gli automobilisti sfrecciano ad alta velocità, mettendo in serio pericolo pedoni e abitanti. Qui sistemeremo le cabine, che non sono altro che i normali contenitori per gli autovelox. Nove saranno vuoti e uno, di volta in volta, verrà allarmato. Il fatto che non si sappia quale sia quello realmente attivo avrà un effetto deterrente in tutte e dieci le strade». L’idea è semplice, ma anche economica: costringerà gli automobilisti ad andare piano ovunque, mentre il numero delle sanzioni resterà comunque limitato (visto che nove box su dieci risulteranno comunque solo dei gusci vuoti). «Stiamo per firmare una convenzione con il Cirem (Centro ricerche economiche e mobilità ) dell’Università di Cagliari» sottolinea ancora l’assessore. «Faremo uno studio complessivo sulla viabilità, con particolare riferimento alla realizzazione di piste pedonali e ciclabili. Ma è necessario limitare gli eccessi di velocità e i pericoli».
LA SPERIMENTAZIONE Per allestire il progetto, con una sperimentazione di sei mesi, il Comune ha stanziato circa 16 mila euro, ma la prima procedura negoziata attivata dal Comando della Polizia municipale è andata deserta. Una società laziale ha presentato la sua offerta, ma non aveva i requisiti per essere accolta. «Verrà bandita nuovamente a breve - conclude il vice sindaco - ma stiamo organizzando anche una campagna di sensibilizzazione per il rispetto delle norme del Codice della strada e dei limiti di velocità. Inoltre, abbiamo intenzione di effettuare anche un monitoraggio del sistema viario, compreso il tratto dell’ex statale Carlo Felice che l’Anas ci ha trasferito, per contare il numero dei veicoli in transito e la percentuale delle infrazioni legate alla velocità. Le strade dove installare gli Speed Check sono già state individuate e, una volta espletata la nuova procedura, partiremo con la sperimentazione».
Che lo stratagemma, per quanto semplice, sia destinato a funzionare, appare quasi scontato: basta vedere cosa accade a Cagliari, dove il Comune ha piazzato apparecchi di controllo del traffico e gli autovelox fissi: Asse mediano, viale Colombo, viale Poetto e viale Diaz. Di questi uno solo è stato attivato, ma nel dubbio gli automobilisti rallentano in prossimità di ogni colonnina.
Francesco Pinna
 
 
3 – L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Iniziativa
DETENUTI AL LAVORO COL PROGETTO “GAGLI-OFF”
Dare un’opportunità lavorativa ai detenuti e ridurre così il rischio di recidiva. Torna anche quest’anno con il suo ambizioso obiettivo il progetto dell’università intitolato “Gagli-Off”. Coordinato dalla professoressa Cristina Cabras, verrà presentato questa mattina alle 9,30 nell’aula magna Motzo, a Sa Duchessa.
All’incontro interverranno, tra gli altri, il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria Gianfranco De Gesu, i direttori delle case circondariali di Buoncammino e Iglesias, Gianfranco Pala e Marco Porcu e il presidente del tribunale di sorveglianza Paolo Cossu. Parleranno anche i protagonisti, i presidenti delle associazioni e Linda Pizani Williams dell’European Institute of Social Service.
Al progetto, inserito nel programma Ad Altiora (Por Fse 2007-2013), hanno collaborato il dipartimento di psicologia, il provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, la società S.o.s., le cooperative Kore e ad Ipogea, il Tribunale di sorveglianza e la Provincia. (ve.ne.)
 
 
4 – L’Unione Sarda / Salute (Pagina 39 - Edizione CA)
Speciale Influenza. Ecco la nuova epidemia
UNA TASK FORCE CONTRO IL VIRUS
L ’invasione è imminente, ma non sorprenderà nessuno: il nemico è già individuato. Per fronteggiarlo, ci sono cospicue munizioni, mentre batterie di sentinelle presidiano il territorio. Arriva l’influenza. Non è il caso di farsi suggestionare da titoli vagamente terroristici: «Sei milioni di italiani finiranno a letto». È la solita, vecchia (cara) influenza, stavolta senza varianti zoologiche (tipo aviaria, suina ecc.). In Sardegna giungerà in ritardo, per mancanza di continuità territoriale (arrivare nell’Isola è pur sempre un viaggio) e perché il clima consente ancora qualche bagno di mare. Il virus ama il fresco.
EUROSENTINEL Ad attenderlo, c’è una macchina da guerra internazionale. In Sardegna, la guidano la Regione e le Asl. Il quartier generale si chiama Eurosentinel, monitoraggio dell’influenza in parte finanziato da Bruxelles. L’Italia partecipa con Influnet, sistema di sorveglianza epidemiologica e virologica, (collegato con l’Istituto superiore di Sanità e il Centro interuniversitario di ricerca sull’influenza), articolato a livello regionale. In pratica, come spiegano al Servizio di prevenzione dell’assessorato alla Sanità, ogni anno (da ottobre ad aprile) viene predisposta, su tutto il territorio isolano, una rete di medici sentinella (una ventina, compresi i pediatri) che segnalano i nuovi casi e consentono di avere un quadro della circolazione del virus. Un altro gruppo sottopone i pazienti a tamponi che poi inviano al centro di riferimento per la Sardegna: il laboratorio di Virologia dell’Università di Sassari, diretto dalla professoressa Caterina Serra, collegato con l’I. S. S. La sorveglianza consente di individuare i ceppi di virus e di contribuire alla messa a punto del vaccino per l’anno successivo.
SERVIZIO IGIENE E SANITÀ Ma come sarà l’influenza di quest’anno? «Più o meno come quella dell’anno scorso, forse con un picco più alto, perché ci sono nuove varianti del virus - spiega Giorgio Carlo Steri, direttore del Servizio igiene e sanità pubblica della Asl di Cagliari (circa 600 mila abitanti). - Si tratta dell’A-H1N1, molto simile a quello della pandemia del 2009, delle varianti H3N2 Victoria e B Winsconsin. Gli anziani sono più protetti rispetto all’A-H1N1, meno con l’H3N2, che nei loro confronti è più virulento. Non è quindi improbabile un aumento di ricoveri e decessi».
VACCINO Quanto al numero dei casi attesi, Gabriele Mereu, responsabile della struttura Vaccino e profilassi della Asl, precisa che «siamo in linea con le valutazioni ministeriali, ma considerato che in Sardegna ci si vaccina poco, potremmo avere qualche caso in più. L’anno scorso ci fu una media di 8 ogni mille assistiti. Si arrivò a 9,6 nel periodo di picco massimo». Tasto dolente quello dei vaccini. La Asl ha già acquistato circa 100 mila dosi di quelli presenti sul mercato (split, subunità, virosomiale e adiuvante) con una spesa di circa 400 mila euro. Che si aggiungono ad altri 400 mila per retribuire medici di famiglia e pediatri. La guerra all’influenza costa circa un milione. Soldi spesi bene? Per Mereu, «ne vale la pena, perché si registra un minor numero di ricoveri e decessi. Ma c’è anche un risparmio sociale: più gente si vaccina, meno se ne ammala, meno assenze sul lavoro». Purtroppo i risultati non sono quelli sperati: «La gente risponde poco: il 60 per cento degli anziani (ma il ministero vorrebbe almeno il 75), pochissimi medici e infermieri (10-20 per cento), ma anche impiegati, ferrovieri e altri addetti a servizi pubblici». Secondo Steri, «il crollo si è avuto dopo l’ultima pandemia e la successiva campagna demolitoria. I media hanno diffamato il vaccino. Eppure resta l’unica arma efficace per prevenire l’influenza».
IL CALO Dietro il calo, ci sarebbe anche egoismo sociale: «È difficile consolidare piani di vaccinazione che prevedono un’alta adesione, quando la prevenzione ha come presupposto la solidarietà e la volontà di proteggere se stessi e la comunità». Ma c’è anche sfiducia: «Una persona che sta male prende subito una medicina anche se può avere effetti collaterali, ma se è sana, prima di vaccinarsi ci pensa due volte».
Lucio Salis
 
 
5 – L’Unione Sarda / Salute (Pagina 41 - Edizione CA)
Il convegno: dermatologi e medici di base sabato prossimo a Sassari
IRRITA, ARROSSA, PRUDE: È L’ECZEMA LA PIÙ DIFFUSA MALATTIA DELLA PELLE
Ci sarà anche Ornella De Pità, presidentessa dell’Adoi (l’Associazione dermatologi ospedalieri italiani), alla seconda riunione di dermatologi e medici di base, promossa questa settimana dall’Università di Sassari e dall’Azienda ospedaliero universitaria, in programma questo sabato, 27 ottobre, a Sassari, ospite della sede di Promocamera, in via Predda Niedda 18. Un convegno che prenderà il via dalle 8,30.
Al centro del confronto l’eczema, malattia infiammatoria della pelle che può avere diverse cause e manifestazioni più o meno gravi. Esiste per esempio l’eczema da contatto con sostanze irritanti, oppure quello atopico legato all’ipersensibilità del paziente a sostanze presenti nell’ambiente. Prurito, irritazioni, arrossamenti e lesioni sono i principali sintomi di questa patologia che, nelle forme più importanti, può incidere negativamente sulla vita di chi ne è affetto. «Tra le patologie dermatologiche l’eczema è quella che più frequentemente viene segnalata ai medici di base - spiega Ornella De Pità - per questo è fondamentale la sinergia tra medici di famiglia e dermatologi».
I primi individuano il problema e, nelle situazioni più gravi, indirizzano il paziente agli specialisti. La presidentessa dell’Adoi ricorda che tra le forme particolarmente gravi di eczema c’è quello cronico delle mani che può risultare molto invalidante e avere elevati costi sociali.
«In Italia l’eczema delle mani colpisce cinque persone su mille. Tra queste il 25 per cento necessita di terapie con cortisonici. In questo gruppo è compresa una percentuale di pazienti, il 5 per cento, che non risponde ai farmaci e deve ricorrere a terapie orali», conclude De Pità.
Di questo e di altri aspetti si parlerà durante l’incontro di Sassari al quale interverranno medici provenienti dall’Isola e da Roma.
Carla Etzo
 
6 – L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 23 - Edizione OL)
Sassari
SANITÀ CHE CAMBIA: IN ARRIVO LA SUPER TAC
Il terreno da recuperare sul piano della dotazione di apparecchiature per la diagnostica nella sanità sassarese è ancora tanto. Ma con la nuova Tac 128 strati e il nuovo mammografo digitale installati presso l’Azienda ospedaliero universitaria si può dire che si è sulla buona strada. I due apparati si trovano al piano terra di un’ala del Palazzo Clemente, completamente ristrutturata e dedicata alla Tac e al Servizio di Senologia. Per una volta non si è pensato solo alle apparecchiature. Tutti gli ambienti sono stati ammodernati per rendere confortevole e discreta l’attesa dei pazienti. Ieri c’è stato un incontro riservato alla stampa, presenti il direttore generale Alessandro Cattani, il direttore sanitario Francesco Tanda, il direttore della Diagnostica della Aou, Giovanni Battista Meloni, e la delegata del rettore per la sanità, Stella Mura. La Tac consentirà di ampliare il range di esami a tutte le parti del corpo. Il nuovo mammografo permette invece di studiare il seno "a strati", realizzando una mammografia tridimensionale ad alta definizione. (g.b.p.)


 
LA NUOVA SARDEGNA 

 

7 – La Nuova Sardegna / Sassari (Pagina 20 - Edizione NAZ)
ALLE CLINICHE TAC ALL’AVANGUARDIA
La nuova apparecchiatura, in grado di realizzare immagini ad altissima definizione, entrerà in funzione a novembre
di Gabriella Grimaldi
SASSARI - Sta per entrare in funzione un nuovissimo tomografo computerizzato nel reparto di Radiologia delle cliniche di San Pietro. Si tratta di un macchinario di ultima generazione in grado di produrre immagini diagnostiche a 128 strati (una definizione altissima) che consentirà di migliorare e accelerare il servizio per gli utenti di tutta la provincia. Per avere un’idea del passo in avanti che si è compiuto nel campo delle dotazioni tecnologiche il direttore generale dell’Aou Sandro Cattani sottolinea che le altre Tac già presenti nell’istituto di Radiologia nei locali delle vecchie cliniche operavano con un solo strato. Ieri la nuova macchina è stata presentata alla stampa assieme ai locali che l’ufficio tecnico dell’azienda ha progettato per l’accoglienza dei pazienti: c’è una sala d’attesa diversificata per i pazienti interni, per quelli esterni e per quelli barellati. I locali comprendono spogliatoi per uomini e donne e servizi igienici dedicati. Poi c’è la macchina con la sua cabina di regia e, soprattutto, fatto molto apprezzato dagli operatori, tantissima luce. «Inizialmente la Tac sarà usata preferibilmente per i pazienti interni – ha detto il direttore di Radiologia Gian Battista Meloni –ma quando andremo a regime la useremo per tutti con un grande miglioramento sia sotto il profilo delle diagnosi che riguardo alle liste d’attesa». Fra gli esempi relativi alla potenza del mezzo tecnologico è stato fatto quello della possibilità di eseguire, in parecchi casi, la colonscopia virtuale, evitando il fastidiosissimo metodo tradizionale. Inoltre il nuovo tomografo consente di eseguire esami molto più approfonditi pur somministrando una dose minore di mezzo di contrasto rispetto al passato. Il macchinario è stato acquistato con un finanziamento regionale di un milione e 300mila euro destinato all’ammodernamento tecnologico sanitario. I referti verranno fatti attraverso un software specifico che sarà potenziato e poi archiviati in cartelle elettroniche sempre a disposizione dei medici. Lo stesso sistema viene adottato nell’attiguo reparto di Senologia dove è già in funzione un nuovo mammografo anche in questo caso molto più potente delle macchine già in dotazione. La macchina, acquistata con fondi Por, è un mammografo digitale con tomo sintesi di ultima generazione. La tomosintesi, hanno spiegato gli operatori, è una tecnologia all’avanguardia utilizzata per la prevenzione senologica che permette di studiare la mammella a strati, realizzando un’immagine tridimensionale ad alta definizione. L’applicazione di questa nuova tecnica permette di compiere un passo avanti importante per la prevenzione del cancro al seno. Alla presentazione ha partecipato anche Maria Stella Mura come delegato alla Sanità del rettore Attilio Mastino.
 
 
8 – La Nuova Sardegna / Sassari (Pagina 22 - Edizione NAZ)
Progetto Albatross
DISABILITÀ: DOPO IL NUOTO IL KARATE E LA PET THERAPY
SASSARI - L’AlbatroSS vola sempre più in alto. Dopo un quinquennio dedicato al lavoro con i portatori di disabilità fisica e psichica attraverso il nuoto e le attività natatorie in varie località del Nord Sardegna, l’associazione AlbatroSS e la Garden Sport Center hanno dato il via a due nuovi progetti. Uno per la pet therapy, in collaborazione con il gruppo di ricerca della dottoressa Raffaella Cocco del dipartimento di medicina veterinaria dell’Università di Sassari, e l’altro sul karate, assieme all’educatrice Valeria Bianco. Già oltre una trentina gli iscritti, ma il numero è in continua crescita. Proposte diverse ma sviluppate con la stessa metodologia, con un primo incontro di uno psicologo con il potenziale utente e la famiglia per un’analisi della problematica, al quale segue una programmazione personalizzata che l’istruttore porta avanti negli incontri successivi. L’apporto della famiglia resta fondamentale, perché continua a lavorare fianco a fianco con allievo e istruttore, ed è pienamente coinvolta nelle attività. Un sistema di lavoro che si è rivelato vincente. Il progetto ha ricevuto a Rimini il “Premio Innovazione nei Servizi Sociali”, nella più importante rassegna sui progetti innovativi nella pubblica amministrazione in Italia. Alcuni mesi fa i responsabili Manolo Cattari, psicologo dello sport, e Danilo Russu, allenatore di nuoto e salvamento, hanno esposto questo ed altre loro iniziative, come “Gavino il bagnino”, dedicato agli alunni delle scuole elementari, e “La Virata” e Emergere”, destinati a soggetti minori a rischio, nell’ambito del “Forum piscine” di Bologna, il più importante appuntamento italiano per le attività natatorie, e Russu è intervenuto sabato a Roma come relatore sugli stessi argomenti nel congresso “Acquanetwork aquatics 2012”, altro momento fondamentale a livello nazionale sull’evoluzione del lavoro nelle piscine. Il metodo proposto da AlbatroSS ha inoltre riscosso il grande interesse della European Aquatic Association, una della maggiori realtà nella qualificazione di chi svolge attività in acqua, e Russu e Cattari saranno il 28 ottobre a Pavia come docenti nel corso per istruttori della EAA per occuparsi del rapporto con l’utente disabile. In fase di costituzione infine presso le piscine comunali di Sassari la squadra sportiva per disabili, che parteciperà alle manifestazioni organizzate dal Comitato Italiano paralimpico. «Un’attività – spiega Ilario Ierace, amministratore della Garden Sport Center - che amplia la nostra offerta sul territorio secondo la nostra visione di lavoro, che è quella di coinvolgere sempre nuovi target. Ilnuoto è uno sport che si presta molto allo sviluppo dell’attività agonistica per utenti disabili».
Fabio Fresu
 
 
9 – La Nuova Sardegna / Alghero (Pagina 29 - Edizione NAZ)
Il futuro di architettura
PER DECIDERE SUL SANTA CHIARA OGGI INCONTRO CON IL SINDACO
I lavori all’interno del complesso non sono finiti e la consegna potrebbe slittare al prossimo maggio;ma sembra sfumare la possibilità di avere a disposizione l’aula magna
ALGHERO - Giornata importantissima, quella di oggi, per conoscere il futuro del dipartimento di Archiettura. O quantomeno la disponibilità dell’amministrazione comunale ad andare incontro alle esigenze logistiche del centro accademico. Questo pomeriggio, infatti, una delegazione guidata dal direttore di Architettura Bibo Cecchini incontrerà a Sant’Anna il sindaco Stefano Lubrano e gli assessori Alma Cardi (Programmazione e Polo universitario) e massimo Canu (Lavori pubblici). Sul tavolo, manco a dirlo, la questione del complesso di Santa Chiara, ossia la struttura che sta proprio nell’area dell’ex ospedale. Una «terra promessa», per docenti e studenti, considerato anche che il 19 luglio scorso, durante un incontro svoltosi a Sant’Anna alla presenza anche dal rettore dell’ateneo di Sassari Attilio Mastino, dal direttore generale dell’Università Guido Croci e da Aldo Maria Morace (delegato per l’edilizia accademica) era emerso che entro i primi mesi del 2013 sarebbe stata pronta la nuova sede con sei classi adeguate all’attività didattica e un’aula magna da 200 posti dotata di videoproiettore. Pare tuttavia che il termine dei lavori slitti almeno sino a maggio e sopratttutto che, al momento, i locali dell’aula magna siano destinati all’archivio storico. Una doccia fredda, come spiega Fabio Bacchini, che ad Architettura insegna Filosofia della scienza. «Da tempo - dice - abbiamo deciso che se ci sarà affidato il complesso di Santa Chiara, nessuno di noi docenti avrà il suo studio lì. E neanche il direttore. Niente uffici con vista panoramica, niente poltrone in pelle, niente celebrazione del potere. Solo ed esclusivamente aule. Aule dove faremo lezione, dove verranno docenti da tutta Europa a fare conferenze, innamorandosi di Alghero e tornandoci altre cento volte, e dove ospiteremo le iniziative culturali promosse da chiunque. Se allestito a Santa Chiara - conclude - il dipartimento non avrà ciò che ci è sempre mancato: un’aula magna dove poter radunare tutti i nostri studenti. Confesso che leggeremmo la decisione come un’insensatezza e un’occasione perduta». (andr.mass.)
 
 
10 – La Nuova Sardegna / Ozieri (Pagina 30 - Edizione NAZ)
VINCENZO SABA, UNA VITA PER IL SINDACATO
Al convegno ricordato il suo appassionato impegno. Soddu: «Gli chiesi di fare l’assessore,ma lui preferì la Cisl»
di Gerolamo Squintu
OZIERI - In una sala riunioni dell’ex Convento delle Clarisse affollata come mai prima, si è svolto sabato pomeriggio il convegno per ricordare la figura e l’opera di Vincenzo Saba, nato ad Ozieri nel 1916, scomparso a Roma un anno fa all’età di 95 anni.
"Zio Vincenzino" come tanti suoi concittadini bonariamente lo chiamavano, sempre disponibile, sorridente ed amichevole con tutti, è stato e resterà negli anni uno fra i più illustri personaggi della comunità ozierese. Fu docente illuminato e coltissimo, ovunque assai apprezzato dai suoi allievi, sia nelle scuole superiori di Cagliari che negli atenei della capitale ed a Firenze.
Era instancabile in ogni attività, negli studi e nella ricerca. Giovanissimo laureato, fu fra i primi nel concorso a cattedra per gli istituti superiori. Divenne quindi apprezzatissimo docente nelle scuole superiori di Cagliari .
Fondamentale è stato il suo contributo per la nascita del Centro Studi e della relativa Scuola di formazione della Cisl, confederazione sindacale di cui fu fondatore assieme a Giulio Pastore e Mario Romani oltre mezzo secolo fa.
La manifestrazione è stata organizzata dalla "Fondazione Amici di Vincenzo Saba" di Roma, dalla locale amministrazione comunale e dall’ Unione dei Comuni del Logudoro. I lavori sono stati coordinati da due fra gli allievi prediletti e più affezionati ed impegnati del professor Saba, Andrea Cianfani, responsabile della Fondazione e Pasquino Porcu, già segretario provinciale della Cisl di Sassari e sindaco di Mores. A loro fianco i relatori Bruno Manghi, noto sociologo e docente universitario, il sindaco di Ozieri Leonardo Ladu (che ha fatto gli onori di casa fra l’altro regalando agli ospiti pregevoli pubblicazioni sulla nostra città), il deputato del Pd Guido Melis, noto storico e docente universitario, Gavino Carta e Mirco Idili (rispettivamente attuali segretari territoriali della Cisl di Sassari e di Olbia-Tempio- Ozieri) ed il sociologo e giuslavorista Gianni Loy dell’ Università di Cagliari.
Ha portato i saluti non solo formali del rettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino (impedito a presenziare per altri improrogabili impegni), il professor Eusebio
Tolu.
E’ stato richiamato da tutti gli intervenuti l’alto, fondamentale insegnamento di Vincenzo Saba in qualità di intelligente, preparato studioso dell’associazionismo sindacale, educatore alla libertà ed alla responsabilità della classe operaia in rappresentanza del lavoro nella società contemporanea.
Fu sempre molto assiduo nell’attività di promozione e formazione dei lavoratori e dei dirigenti sindacali per dare loro una maggiore e più incisiva consapevolezza del proprio ruolo in una visione quanto più aperta al mondo, per una convinta unità e solidale collaborazione unicamente volta al bene comune.
Appassionato ed incisivo l’intervento del politico Pietrino Soddu che ha fra l’altro ricordato l’intensa e proficua collaborazione del professor Saba con l’Ente Regione, allora da lui retto, tesa in particolare a creare una più moderna e produttiva emancipazione dell’isola con lo sviluppo dell’industria e di un più razionale comparto agrozootecnico. «Non fu solo un semplice studioso chiuso nel suo mondo cattedratico- ha aggiunto Soddu - in quanto a metà degli anni ’60, fu anche disponibile a mettersi direttamente ed efficacemente in gioco, assumendo su mia sollecitazione la presidenza della zona omogenea del Logudoro- Goceano Meilogu, come allora si denominavano gli enti intermedi territoriali. Gli proposi anche di entrare
 in giunta in Regione in qualità di assessore al Lavoro,fu tentato, ma alla fine preferì tornare all’impegno nella sua amata Cisl».
In molti hanno richiamato l’aiuto e l’insostituibile sostegno loro fornito in ogni occasione dal professor Saba.
Ricordato come infaticabile, prodigo consigliere, pronto a spronare i giovani per una formazione seria, consapevole e costante, nello spirito della democrazia e nella correttezza del dialogo e dei rapporti anche con chi non la pensa allo stesso modo.
 
 
11 – La Nuova Sardegna / Olbia (Pagina 31 - Edizione NAZ)
LA BATTAGLIA DI PROSPETTIVA DONNA
Oggi in un convegno a Cagliari sarà illustrata l’esperienza del Centro antiviolenza
OLBIA - Anche l’Associazione Prospettiva donna, con la sua presidente Patrizia Desole, sarà presente stamane a Cagliari al convegno di chiusura del progetto Gagli- Off , in programma stamane dalle ore 9 alla Facoltà di studi umanistici di Cagliari, in via is
Mirrionis. Patrizia Desole interverrà per portare la testimonianza dell’esperienza sul campo dell’Associazione in Gallura. «Un progetto – ricorda la stessa Desole – che ha il merito di trattare l’argomento della violenza di genere nell’ottica di regalare speranza e un futuro alle vittime, e non solo in un’ottica ripartiva».
Nel convegno verrà trattato il progetto «lntervento di empowerment sulle donne vittime di violenza di genere», durato circa un anno, e condotto da psicologhe ed esperte dell’Università di Psicologia di Cagliari in collaborazione con le professioniste del Centro Prospettiva Donna e quelle del centro antiviolenza cagliaritano Donne al traguardo, sotto la responsabilità scientifica della professoressa Cristina Cabras del dipartimento di Psicologia di Cagliari.
«Al progetto – ricorda un comunicato di Prospettiva donna – hanno partecipato 20 donne vittime di violenza seguite dalla nostra associazione, le quali hanno potuto arricchire il percorso intrapreso all’interno del Centro con l’utilizzo di azioni di potenziamento della loro autostima, valorizzazione del lavoro di gruppo e acquisizione di nuove modalità per contrastare la violenza. L’iniziativa ha riscosso un grande successo fra le donne, protagoniste del progetto. Sono stati utilizzati modelli di intervento innovativi, già sperimentati in Canada e nei Paesi del Nord Europa. E’ stata anche l’occasione per elaborare delle linee guida finalizzate alla promozione di comportamenti funzionali ed efficaci nella gestione dei rapporti conflittuali e violenti. Il programma, inoltre, ha previsto un corso di formazione e avviamento al lavoro per le inoccupate . Allo scopo è stato organizzato un corso professionale di sartoria, retribuito, per 13 donne».
«E’ stata un’importante esperienza di scambio e arricchimento reciproco fra le operatrici e le professioniste dell’Associazione – conclude Prospettiva donna –, impegnate da anni nella tutela delle donne vittime di violenza, e le esperte dell’ Università. iniziative come queste devono essere estese e sostenute, alla luce dei sempre più numerosi casi di violenza sulle donne».

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

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