Venerdì 19 ottobre 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 ottobre 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
L'elettroencefalografo portatile portato via dalla clinica dei bambini
ANCORA INCREDULITÀ DOPO IL FURTO ALLA MACCIOTTA
«Purtroppo sono passati già troppi giorni, non ci aspettiamo granché». C'è ancora un filo di speranza, ma i medici della clinica Macciotta credono che ormai sia difficile tornare in possesso dell'elettroencefalografo portatile rubato alcuni giorni fa da una cassettiera del secondo piano. «L'appello l'abbiamo fatto», racconta Dario Pruna, il medico che materialmente utilizza lo strumento. «Resta un filo di speranza, senza però troppo ottimismo».
Sull'episodio capitato nel primo weekend di ottobre stanno indagando i carabinieri di Stampace, che stanno cercando di ricostruire la dinamica del furto. Il problema è che quel computer portatile collegato alle strumentazioni per effettuare gli esami neurologici sui bambini in condizioni gravi è uno strumento indispensabile sia nella terapia intensiva della clinica di via Porcell che nel centro trapianti del Microcitemico.
La direzione sanitaria ha già preso contatti con i vertici dell'Azienda ospedaliero-universitaria per trovare una soluzione che riporti al più presto un elettroencefalografo di quel tipo tra le corsie della Clinica Macciotta. Non c'è tempo da perdere, perché il macchinario è fondamentale per effettuare i test quando i piccoli pazienti sono ricoverati in gravi condizioni. È già stata attivata anche la procedura per un risarcimento dei danni (il computer attrezzato per i test diagnostici neurologici costa tra i 12 e 15mila euro) attraverso l'assicurazione. Resta però un pizzico di speranza. «Quello strumento è fondamentale per noi, ma non può essere utilizzato da nessun altro. Al massimo c'è il valore del computer, un comune computer usato da poche centinaia di euro».
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
Università
STUDENTI, LA LOTTA CONTINUA
La Regione non risponde e la mobilitazione non si ferma. Gli studenti universitari torneranno in piazza il 7 novembre. Nel frattempo, partiranno già da domani con un'attività di informazione e sensibilizzazione che interesserà tutte le facoltà e le Case dello studente. «Dobbiamo far prendere coscienza del disagio - dice Marco Meloni rappresentante degli studenti in senato accademico - e riuscire, stavolta, a creare una mobilitazione di massa». Trascorsa una settimana dall'incontro con i capigruppo in Consiglio Regionale gli studenti sardi aspettano risposte. Ieri avrebbero dovuto ricevere notizie sulle rivendicazioni avanzate nei due giorni di presidio sotto il palazzo di via Roma. Nell'aula Z della facoltà di Ingegneria, hanno organizzato un'affollata assemblea per decidere tutti assieme come portare avanti la lotta per il diritto allo studio. «Stiamo aspettando che i capigruppo ci rispondano - fa sapere Alice Marras, rappresentante del gruppo studentesco Unica 2.0 nel Cda dell'Ersu - per cercare di capire se è possibile trovare nuovi fondi o no. Mi auguro che risolvano al più presto». Chiedono il rifinanziamento delle borse di studio, di cui quest'anno, a causa dei tagli, hanno potuto beneficiare soltanto la metà degli studenti rispetto all'anno scorso. Con un 42% di idonei - per reddito e merito- ma di fatto non beneficiari.
Veronica Nedrini
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cronaca di Olbia (Pagina 23 - Edizione OL)
ASL. Convegno da record
Radiologia: 400 presenze e 30 relatori
Quattrocento iscritti, trenta relatori. Un record per un convegno sanitario dal titolo “L'imaging nella gestione del trauma cranico-midollare', voluto fortemente da Vincenzo Bifulco, primario del reparto di radiologia dell'ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, in programma oggi e domani nel museo archeologico.
Ci sarà il tutto esaurito, a partire dalle otto e mezzo del mattino, quando lo stesso Bifulco aprirà i lavori, dopo il saluto della direzione generale della Asl, a conferma dell'enorme interesse scientifico del tema trattato. Il convegno avrà un'appendice il giorno dopo, e in quell'occasione si parlerà del trauma toracico-addominale e del bacino. Questo secondo appuntamento è stato organizzato insieme con l'università di Cagliari e l'ospedale Marino del capoluogo sardo.
Il dottor Bifulco (autentico stakhanovista nell'affollato panorama dei medici ospedalieri: il suo reparto è affollatissimo e particolarmente efficente) ha voluto organizzare questa iniziativa, insieme a Mario Franco Demuro (che fa parte della segreteria scientifica) «per consentire una migliore comprensione del ruolo che le metodiche di imaging (tac e risonanza magnetica) possono interpretare nella gestione dei pazienti che arrivano al pronto soccorso con un trauma cranico-midollare». Oltre Bifulco, presiedono il professor Mario Piga e il dottor Francesco Mastio.
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Alghero (Pagina 29 - Edizione OL)
Università
ARCHITETTURA, VERTICE IN COMUNE

Alghero si mobilità per non far scappare Architettura verso Sassari. Fissato l'incontro con l'amministrazione dopo l'sos lanciato dal responsabile del Dipartimento Arnaldo Cecchini. Martedì prossimo è in programma la riunione con il sindaco Stefano Lubrano e gli assessori Alma Cardi e Massimo Canu. Lunedì, invece Cecchini parlerà delle difficoltà logistiche dei corsi di laurea con la presidente della commissione consiliare Cultura Natacha Lampis. Il responsabile della sede accademica ha investito del problema anche i consiglieri regionali algheresi. Lo sfogo di un docente rende l'idea del disagio in cui si trova la sede universitaria nell'ex asilo Sella: «Ho fatto lezione nell'androne in condizioni di indicibile difficoltà. Avevo circa 40 studenti, di cui una dozzina di Erasmus che avevano facce sbigottite e seccate». (p.p.p.)
 
 
 
5 - L’Unione Sarda / Cronaca di Oristano (Pagina 21 - Edizione OR)
Delibera della Regione
UNIVERSITÀ, IN ARRIVO DUE MILIONI
Al Consorzio Uno si tira un sospiro di sollievo. Da Cagliari sono in arrivo le risorse per il 2012, una boccata d'ossigeno che consentirà di proseguire corsi e attività senza problemi. La Giunta regionale, mercoledì sera, ha approvato la delibera proposta dall'assessore alla Pubblica istruzione Sergio Milia che stanzia 6 milioni di euro per le sedi decentrate delle università. «È stato riconfermato l'importo degli anni precedenti» si legge nella delibera. E per il Consorzio Uno si traduce in 2 milioni 181 mila 992 euro (circa 600 mila euro in meno rispetto alla sede universitaria nuorese). Al chiostro del Carmine c'è comunque una moderata soddisfazione perché queste risorse fresche permetteranno il regolare svolgimento delle lezioni, dei laboratori e di tutte le altre attività. Come ha ricordato anche l'assessore Milia «il Consorzio Uno registra un incremento del numero totale degli iscritti, stesso trend anche per i nuovi iscritti al primo anno dei vari corsi di laurea». Una crescita dovuta anche all'attivazione della scuola di specializzazione in Beni archeologici, con particolare rilevanza per quella in Archeologia subacquea. Il numero dei fuori corso è calato nell'ultimo anno dal 42 al 32 per cento, gli iscritti sono circa 130. I corsi di laurea triennale sono quattro: Economia e gestione dei servizi turistici, Biotecnologie industriali, Tecnologie alimentari, Viticoltura ed enologia. Il Consorzio Uno è stato creato nel 1996 con l'obiettivo di promuovere gli studi universitari nell'Oristanese con particolare attenzione alle tematiche del turismo, dell'industria agroalimentare e dei beni culturali. Tra i primi soci figurano Provincia, Comune, Camera di Commercio, Associazione degli Industriali, Associazione del Commercio dei servizi e del turismo, oltre a soggetti privati. Il Consorzio Uno si è sempre proposto di svolgere anche un'attività di promozione del territorio e delle sue risorse, utilizzando le professionalità che provengono dai percorsi formativi.
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Prima Pagina
ARCHITETTURA IN FUGA DA ALGHERO 
Niente fondi regionali: una delle eccellenze universitarie sarde con 600 iscritti minaccia di dare forfait Il direttore Cecchini: «Al top in Italia ma ignorati e trascurati, qui si chiude e si trasloca a Sassari»
 
Pagina 3 - Attualita
Architettura di Alghero: l’eccellenza sta per traslocare 
Il dipartimento promosso tra i migliori a livello nazionale non è stato finanziato dalla Regione: deve trasferire a Sassari l’attività didattica che coinvolge seicento studenti attratti dall’alto livello 
UNIVERSITÀ» I TAGLI BOCCIANO IL MERITO 
di Andrea Massidda
ALGHERO Si dovrebbe parlare di eccellenza e invece la parola giusta è emergenza. Pessima rima, per il Dipartimento di Architettura di Alghero, considerato dal Censis tra i migliori d’Italia (lo supera, e di appena un punto, soltanto l’omologa facoltà di Ferrara), ma pressoché ignorato dalla Regione, pronta a elargire grandi somme per i corsi decentrati di Nuoro (1,8 milioni di euro), Oristano (1,2 milioni), Olbia (550mila), Iglesias (550mila) e zero a questa principessa trattata come cenerentola. Così adesso la sede di Architettura rischia seriamente di essere trasferita a Sassari. E non perché ci siano pochi iscritti (sono oltre 600). Il motivo è che gli edifici a disposizione nella città catalana non sono più sufficienti a garantire una regolare attività didattica. E che con gli appena 250mila euro che arrivano gentilmente dall’università turritano si fa fatica persino a pagare le bollette o a provvedere alla manutenzione ordinaria. Ad impossibilia nemo tenetur, nessuno è tenuto a fare cose impossibili, ha scritto qualche giorno fa il direttore del Dipartimento, Bibo Cecchini, in una toccante lettera indirizzata al sindaco di Alghero Stefano Lubrano e agli assessori Alma Cardi (Programmazione e Polo universitario) e Massimo Canu (Lavori pubblici): «Se non ci sono più le condizioni per mantenere in vita un dipartimento in una sede staccata, con la qualità e l’agibilità necessaria, dovremo rassegnarci a trovare una collocazione nella città sede del nostro ateneo». Sassari, appunto. L’appello di Cecchini non ha affatto il tono di un ricatto, appare semmai come un vero e proprio grido di dolore lanciato alle istituzioni per salvare quella che è a tutti gli effetti un’eccellenza nazionale, nata dieci anni fa nella Riviera del Corallo grazie a Vanni Maciocco, il preside che ha lasciato il testimone quest’anno, ma non prima di denunciare pubblicamente l’assurdità della legge regionale numero 3 del 2008. Quella che blocca i finanziamenti destinati alle sedi accademiche suburbane. «Un non senso geografico», lo definisce lui stesso, cercando a stento un eufemismo. Non fosse altro perché secondo quel provvedimento approvato dalla giunta guidata da Renato Soru, Alghero starebbe a Sassari come Rho sta a Milano. O - giusto per fare un esempio sardo - come Quartu sta a Cagliari: città perfettamente unite da una medesima strada urbana e collegate da un’unica rete di mezzi pubblici. In altre parole, Alghero per la Regione è periferia del capoluogo e come tale non ha diritto a fondi riservati. Nemmeno a quel 10 per cento di premialità che si era pensato di assegnare alle facoltà prestigiose. misteriosamente sparito dal protocollo siglato tra i due atenei isolani e la Regione. Per capire meglio che cosa stia succedendo, Cecchini ieri si è rivolto con un’altra lettera ai tre consiglieri regionali espressi dal territorio algherese: Mario Bruno (Pd), Pietrino Fois (Riformatori) e Carlo Sechi (Sel). «L’esclusione del nostro dipartimento dal finanziamento per le sedi decentrate - si legge nella missiva - ha avuto, ha e avrà effetti devastanti sull’attività e sulla qualità dell’offerta formativa e della ricerca. La situazione è gravissima - continua il direttore - ed è peggiorata anche per il crescente successo di questi anni, che ci ha portato ad avere più iscritti e più studenti stranieri arrivati con il programma Erasmus. Giovani cui non siamo in grado di offrire strutture e servizi dignitosi». Perché oltre al problema dei soldi c’è anche quello logistico. Basti pensare che lo scorso anno accademico la facoltà ha dovuto fare i conti con immobili fatiscenti, privi di riscaldamento e in alcuni casi frequentati da ratti. Ora la speranza è che entro l’inizio del 2013 il Comune inauguri sei nuove aule nell’ex ospedale di Santa Chiara. Alle quali dovrebbe aggiungersi anche un’aula magna. Ma l’assessore comunale Canu ha già infranto i sogni. «Non se ne parla prima di maggio - dice - e per il momento nello spazio dell’aula magna è riservato al l’archivio storico».
 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 3 - Attualità
TESTIMONIANZE
ERASMUS DAY, L’ORGOGLIO DELL’ATENEO 
Accolti a Sassari i ragazzi dell’Europa: il benvenuto del rettore Mastino
di Nadia Cossu
SASSARI Quando l’anno scorso Michaela ebbe modo di entrare nel vivo delle tradizioni sarde, rimase stregata. Imparò ad amare la gente della Sardegna, i profumi dell’isola, il mare, la carne di cavallo – «che da noi non si mangia» – e i formaggi. Di Praga, 21 anni, occhi verdi e un sorriso luminoso, la studentessa di Economia quest’anno ha deciso di tornare in Sardegna. Stavolta una scelta ancora più consapevole della precedente. «L’anno scorso sono stata a Sorso per tre mesi, lavoravo come baby sitter, ero venuta apposta per imparare l’italiano – racconta nel palazzo dell’Università centrale dove si sta celebrando il Welcome Day per gli studenti Erasmus – e mi sono trovata talmente bene che sono nuovamente qui per studiare. La gente è meravigliosa, si respira un clima di giovialità». Come gli altri suoi colleghi, a Sassari rimarrà nove mesi. Un periodo che le servirà per perfezionare la conoscenza della lingua italiana che, a dire il vero, parla già molto bene. Il saluto in musica nell’aula magna dell’ateneo è affidato, per questo importante giorno di accoglienza, al coro dell’Università che si esibisce con Nanneddu meu: gli applausi sono tantissimi. E la sensazione è che in quell’aula ci sia davvero una «generazione europea» come a Umberto Eco piaceva definirla. «Questa è un’esperienza che vi porterete dentro per tutta la vita – dice Stefania Maiore, presidente dell’associazione Erasmus Student Network – e noi faremo in modo che entriate in contatto con la cultura sarda e vi divertiate alle nostre feste». Tutto l’orgoglio per questi ragazzi che non ama definire “ospiti” lo esprime il rettore Attilio Mastino: «Siamo felici di avervi qui – dice – vi offriremo le nostre tradizioni, le nostre abitudini, le nostre amicizie. Vogliamo che qui si respiri un’aria internazionale. Ma voi, ricordatelo, non dovete sentirvi degli ospiti, siete a casa vostra». Un’accoglienza speciale, affettuosa per questi ragazzi che hanno voglia di crescere e di condividere usanze e passioni. Gli spagnoli sono la maggioranza. Antonio Gomez, 23 anni, di Siviglia, Ignacio Estrada, 22, e Marina Ugarte, 23, di Cordova e Cristina Pérez, 22, di Granada sono già affiatati. Studiano Agraria, Medicina e Lettere antiche. «Abbiamo un grande entusiasmo e l’idea di viaggiare e conoscere nuova gente e nuove tradizioni ci è sempre piaciuta, per questo abbiamo scelto di fare questa esperienza di studio». Nove mesi lontano da casa che non fanno paura: «Sappiamo che non ci sentiremo mai soli e che le nostre giornate saranno talmente piene da non concederci momenti di malinconia». Anche i turchi quest’anno sono moltissimi, si piazzano al secondo posto della classifica, appena più su dei polacchi. Nella bella sede centrale dell’Ateneo – decorata per l’occasione con gli allestimenti realizzati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” – suona anche il Quartetto Jazz del Conservatorio Canepa, un concerto presentato dallo studente Gianpaolo Selloni. A seguire i saluti di Piero Sanna, delegato del rettore per la mobilità internazionale studentesca e dell’amministrazione comunale. Poi la distribuzione di alcuni omaggi ai ragazzi: zainetti e magliette dell’Università, consegnati in un apposito angolo del palazzo dove gli studenti vengono accolti dai loro tutor. È una delle novità di quest’anno: i giovani stranieri riceveranno singolarmente ogni tipo di informazione di cui avranno bisogno per affrontare questo lungo periodo di studio. Tutto ciò che riguarda le varie discipline, i crediti, le modalità di approccio alla materia, il contatto con l’ambiente universitario e quello ancor più vivo con la città.
 
LE STATISTICHE 
Spagnoli, turchi e polacchi i più numerosi 
Sempre più studenti Erasmus provengono dalla Spagna: dal paese iberico arriva all’Università di Sassari il 57 per cento di tutti gli studenti stranieri (la percentuale era 53 per cento l’anno scorso e 52 nel 2010/2011). Ma contemporaneamente cresce anche il gradimento dei turchi che scelgono l’ateneo turritano per trascorrere i nove mesi di studio: rappresentano il 13 per cento degli arrivi totali. Al terzo posto c’è la Polonia (7,5 per cento), poi Portogallo (7 per cento), Regno Unito (3 per cento), Germania (2 per cento) e Francia (un per cento). Come da tradizione, è sempre preponderante il numero delle donne, che oggi si attesta intorno al 61 per cento. Al primo posto per l’attrazione degli studenti stranieri c’è l’ex facoltà di Architettura con 41 unità; a seguire Giurisprudenza (18), Economia (15), Medicina e Scienze politiche (12), Agraria (10), Farmacia e Veterinaria (3), Lingue (2).
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 20 - Sassari
DETTORI VA IN PENSIONE: IL SALUTO DELL’UNIVERSITÀ 
Domani in aula magna la cerimonia in onore del chirurgo dopo 40 anni di lavoro: si terrà una giornata di letture scientifiche con esperti da tutta Europa 
SASSARI L'università di Sassari saluta il professor Giuseppe Dettori, ordinario di Chirurgia generale e direttore dell'Unità operativa di Clinica chirurgica, che andrà in pensione dopo oltre 40 anni di carriera. Nell’occasione domani alle 9 nell'aula magna dell'università, si terranno le “Letture di chirurgia epatobiliopancreatica”, un evento organizzato in onore di professor Dettori su iniziativa dei suoi allievi, in particolare di Alberto Porcu, direttore della Struttura complessa di Chirurgia generale e grande Obesità nell'azienda ospedaliero-universitaria di Sassari, e di Pietro Niolu, primario della Divisione di Chirurgia generale all'ospedale Santissima Annunziata. Dopo i saluti del rettore Attilio Mastino e di Alberto Porcu, interverranno i maggiori esperti europei di chirurgia epatobiliopancreatica: Henri Bismuth, ex direttore dell'Istituto Paul Brousse di Parigi, terrà una lettura intitolata “Liver surgery: from the past to the future”; Daniel Azoulay, direttore della Sezione epatobiliopancreatica e trapianti di fegato dell'ospedale Henry Mondor di Parigi, affronterà il tema “Chirurgia delle metastasi epatiche da tumore colo-rettale”; Franco Mosca, direttore del Dipartimento di Chirurgia generale dell'azienda ospedaliero-universitaria di Pisa, parlerà di “Sviluppo e applicazione di ausili per i chirurghi di domani: l'esperienza pisana”; Paola Andreani, che lavora al King's College di Londra, tratterà il tema “Aspetti tecnici del trapianto di fegato” e racconterà l'esperienza dell'Istituto britannico, che da anni è il primo in Europa per numero di trapianti epatici. Concluderà proprio il professor Giuseppe Dettori con una relazione sull' “Evoluzione nella terapia chirurgica dell'idatidosi epatica”. Moderano la giornata tre personaggi illustri dell'Accademia italiana: Paolo Biglioli, ex direttore della Sezione di Cardiochirurgia dell'università di Milano, Gianfranco Azzena, ex direttore del Dipartimento di Chirurgia generale dell'università di Ferrara e Giuseppe Noya, direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell'università di Perugia. In chiusura, i numerosi allievi di Giuseppe Dettori esprimeranno un saluto riconoscente nei confronti del professore. Laureatosi in Medicina a Sassari nel 1967, Giuseppe Dettori ha dedicato la propria vita professionale all'insegnamento e alla ricerca, senza mai trascurare l'attività di assistenza ospedaliera. In qualità di aiuto dei professori Paolo Biglioli e Giorgio Tiberio, Dettori ha affinato la sua spiccata abilità in tema di chirurgia vascolare e dell'aorta toracica. Ben presto, è diventato un punto di riferimento per l'esecuzione dei più impegnativi e complessi interventi su pazienti arteriopatici provenienti da tutta l'isola.
  
    

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
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