Sabato 13 ottobre 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 ottobre 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Università. Economia, Giurisprudenza e Scienze politiche sono accorpate
TRE FACOLTÀ DIVENTANO UNA
Il polo ecomomico-giuridico in viale Fra Ignazio
Circa duecento studenti ieri mattina, riuniti nelle aule A e B del Polo economico-giuridico di via Sant’Ignazio, hanno assistito alla presentazione di una nuova realtà: la Facoltà di scienze economiche, giuridiche e politiche. Una nuova struttura di raccordo, che a seguito della riforma Gelmini e l’emanazione del nuovo statuto, ha riunito le “vecchie” facoltà di Giurisprudenza, Economia e Scienze politiche in un unico macro-polo.
NOVITÀ Nei banchetti allestiti per l’occasione gli studenti hanno potuto fare incetta di guide e depliant informativi per far fronte ad un nuovo anno accademico pieno di novità. Anche se «nei percorsi di studio degli studenti cambia poco e non si devono spaventare», rassicura la nuova presidente della facoltà. Anche la figura del preside diventa obsoleta, sostituita con quella del presidente: la docente di diritto ordinario Lucia Cavallini. Nel dare il benvenuto alle matricole e a tutti gli iscritti, la professoressa fa riferimento a una «riforma importante che ci colloca in una fase di riadattamento e di transizione, e che incide soprattutto sugli aspetti organizzativi, quindi nel modo in cui si conformano le strutture dell’università».
A cambiare, infatti, non sono soltanto i nomi. Studenti e docenti da quest’anno faranno i conti con strutture tutte nuove, centrali e decentrate. Queste ultime, riorganizzate, si occupano di fornire l’attività didattica. La facoltà, invece, è divisa in tre dipartimenti, quello di scienze economiche e aziendali, di giurisprudenza, di scienze sociali e delle istituzioni, con a capo un direttore di dipartimento e un coordinatore didattico per ognuno dei 12 corsi attivi complessivamente. Inoltre «per ogni corso di studi c’è un Consiglio di corso, che gestisce tutte le pratiche, e i vari consigli sono afferenti a un dipartimento», spiega la presidente.
LA GESTIONE Sono i dipartimenti, appunto, a riunire i docenti che prima appartenevano ad un’unica facoltà. In seguito verranno unificate anche le segreterie e verrà costruito un nuovo sito internet. Il direttore del dipartimento di giurisprudenza, Fabio Botta, augura buona fortuna e un buon inizio di anno accademico agli studenti. Cede la parola a chi si occuperà dei corsi di studio: i coordinatori. Alessandro Spano, coordinatore di economia e gestione aziendale prende confidenza con i suoi futuri allievi: «in questo corso cercheremo di trasmettere una serie di insegnamenti attinenti al mondo delle aziende. Ciò ci darà la possibilità di allargare i nostri orizzonti». Unica preoccupazione: «numeri elevatissimi, che da un lato ci preoccupa, dall’altro ci lusinga». Come tutti gli atenei d’Italia anche quello cagliaritano ha dovuto fare i conti con la razionalizzazione: «giocoforza deve cercare di riorganizzarsi», conclude la Cavallini.
Veronica Nedrini
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca Italiana (Pagina 10 - Edizione CA)
SCUOLA. Venerdì all’insegna della protesta in novanta città del Paese
Studenti di nuovo in piazza: «Difendiamo il nostro futuro»
Studenti, universitari, professori e anche precari di nuovo in piazza al grido «Difendiamo il nostro futuro». È stato un altro venerdì all’insegna delle proteste, ieri, con migliaia di persone che hanno sfilato per tutta la mattinata per le strade di novanta città italiane, raccogliendo l’appello dei collettivi studenteschi Laps e Link e di molti sindacati di categoria.
La partecipazione più folta è stata a Roma, dove una folla di ragazzi delle superiori (10mila secondo gli organizzatori) ha manifestato “armata” di carote, per rispondere ironicamente alle parole del ministro dell’Istruzione Profumo che aveva invocato nei loro confronti «bastone e carota». Tra loro anche affiliati al Fronte della Gioventù Comunista, che lungo via Cavour hanno strappato alcune bandiere dell’Unione europea, per rappresentare la propria contrarietà alle politiche economiche comunitarie.
A Milano, invece, alcuni dimostranti si sono staccati dal corteo principale per dirigersi verso il Pirellone, sede della Regione. Scavalcate le recinzioni, hanno acceso fumogeni e intonato cori per chiedere le dimissioni del governatore Roberto Formigoni, il tutto sotto gli occhi di numerosi agenti in assetto anti-sommossa. Tensione anche a Torino, dove i manifestanti hanno bersagliato di carote e uova le sedi del ministero dell’Istruzione e della Provincia. Stesso copione nella Capitale: anche qui ad essere bersagliato di ortaggi arancioni è stato il palazzo del dicastero della Scuola, blindato dalle forze dell’ordine.
A Firenze centinaia di persone hanno dato vita a una vera e propria catena umana per le vie del centro storico e serpentoni dimostrativi hanno percorso anche le vie di Napoli, di Bari, di Genova e di quasi tutti i capoluoghi del Paese, comprese Cagliari e Oristano.
I cortei sono durati fino all’ora di pranzo e, nonostante numerose intemperanze, non hanno fatto registrare scontri e tumulti, svolgendosi in relativa tranquillità.
Non sono però mancati i problemi al trasporto pubblico e alla circolazione, con ingorghi, incolonnamenti, ritardi e disagi per utenti e pendolari.
Luigi Barnaba Frigoli
 
Le ragioni
Allievi e docenti in piazza contro il governo. Perché? A raccontare le ragioni del mondo della scuola è Roberto Campanelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli studenti: «Sfiliamo per manifestare la nostra totale contrarietà al nuovo provvedimento che potrebbe eliminare le rappresentanze studentesche dai consigli d’istituto, limitando gli spazi di democrazia già ampiamente ridotti nelle scuole negli ultimi anni e che permetterebbe ai privati di entrare negli istituti, come sta accadendo nelle università a seguito della legge Gelmini».
A fargli eco, Luca Spadon, portavoce della rete degli atenei Link: «Vogliamo ribadire la nostra contrarietà all’aumento delle tasse per i fuori corso voluta dal ministro Profumo e alla diminuzione dei fondi sul diritto allo studio, che impediranno a tanti giovani di iscriversi all’università». Ai cortei di ieri si sono però uniti anche i docenti, per dire no all’innalzamento dell’orario di lavoro settimanale degli insegnanti di medie e superiori da 18 a 24 ore.
 
 
3 - L’UnIone Sarda /Carbonia (Pagina 26 - Edizione PC)
La testimonianza: «I nostri genitori si fanno in quattro per farci studiare»
Sfilano i figli della crisi Studenti in piazza per solidarizzare con gli operai
C’erano i figli degli operai dell’Alcoa e dell’Eurallumina e quelli dei minatori Carbosulcis che un mese fa si erano asserragliati a 400 metri di profondità. Adolescenti con padre e madre disoccupati, diciottenni che rischiano di accantonare sul nascere il sogno di proseguire gli studi. Ieri il mondo della scuola è sceso in piazza ma, in questo Sulcis Iglesiente in cui la crisi si taglia a fette, a sfilare in corteo sono stati i figli della disperazione. Temono un futuro più nero di quello dei loro genitori i trecento studenti delle scuole superiori che ieri mattina hanno percorso in corteo le vie della città scandendo slogan contro la politica e il Governo e manifestando sostegno al mondo. «Sappiamo e dobbiamo essere uniti con chi sta lottando», annuncia Riccardo Murgia, Liceo Classico.
 IN CORTEO Fronte unico e compatto dietro uno striscione, “scortati” da poliziotti e carabinieri che hanno tenuto la situazione sotto controllo, affiancati dai delegati dei lavoratori delle industrie in agonia, per molti ragazzi esserci, ieri, rappresentava il dovere di testimoniare in prima persona il disagio vissuto sulla propria pelle. Era il caso di Guendalina Diana, 18 anni, liceo Classico, figlia di uno dei minatori recentemente protagonisti dell’occupazione delle gallerie minerarie. «Ho vissuto quei giorni orgogliosa di mio padre - ha raccontato mentre sfilava con i compagni - anche se in casa c’era tanta tensione: il problema è che fra l’incertezza del lavoro dei nostri genitori e i tagli alla scuola oramai iscriversi all’Università sta diventando un lusso».
 I FIGLI DELLA CRISI In corteo c’erano i figli degli operai in bilico e quelli di famiglie in cui si tenta di sbarcare il lunario tutti i giorni. «I miei genitori sono lavoratori precari da molti anni e si fanno in quattro per farmi mangiare e studiare», ha rivelato Giuseppina Cadeddu, 18 anni, Istituto professionale Loi. «Ho scelto di manifestare anche e soprattutto per loro». Chi ha il papà all’Alcoa sta vivendo giorni carichi di incertezza. Megafono in mano e piglio determinato, Carla Usai, 18 anni, istituto Beccaria, è in questa condizione: «La fiducia è pari a zero - ha commentato - d’impulso il primo suggerimento che ho dato a mio padre è stato quello di riunire la famiglia e partire perché questo territorio offre sempre di meno e rischio di accantonare il sogno di studiare all’Università».
 GLI INTERVENTI Il corteo, partito dal Centro intermodale, si è chiuso in piazza Roma con alcuni interventi dei leader delle recenti lotte operaie, come Antonello Pirotto dell’Eurallumina. E anche il sindaco Giuseppe Casti ha voluto rimarcare «l’impegno dei ragazzi che con la loro iniziativa difendono il diritto a un futuro dignitoso». Ampio il sostegno anche dall’assessore provinciale Luca Pizzuto.
Andrea Scano
 
Hanno detto
«Sentivo il dovere della solidarietà verso tanti compagni con la famiglia in difficoltà: sappiamo essere uniti».
«Sono orgogliosa di mio padre che era in occupazione nelle gallerie della Carbosulcis, ma si vive nell’incertezza».
«Non abbiamo più fiducia in questo territorio che dà pochissimo e studiare all’Università diventa difficile».
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
San Giovanni di Dio
Lunedì il via ai lavori, parcheggi interni chiusi
Al via la ristrutturazione del San Giovanni di Dio. Tempo stimato per il completamento: due mesi. I lavori partiranno lunedì e interesseranno il piazzale interno e i parcheggi dell’ospedale cittadino. Potrebbero verificarsi disagi e problemi alla circolazione, ma l’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari gioca d’anticipo: «Sconsigliamo l’uso dell’auto all’interno del piazzale». Sino a quando i lavori non giungeranno al termine, il numero delle aree disponibili per la sosta diminuirà notevolmente. «Ci scusiamo per il disagio, faremo in modo di limitare al minimo i problemi e venire incontro a pazienti, loro familiari e dipendenti», garantiscono dall’Azienda ospedaliero universitario. Nessuna modifica per l’accesso al Pronto soccorso. Non resta dunque che pazientare per sessanta giorni. (sa.ma.)
 
 
6 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
Medici
Malattie reumatiche,consulenze in piazza
La Sardegna è una delle regioni con la percentuale più elevata di malattie reumatiche. Secondo l’Istat il 23 per cento dei sardi è affetto da artriti e artrosi, l’8 da osteoporosi, contro una media nazionale rispettivamente del 18 e del 5 per cento. Per richiamare l’attenzione su un fenomeno «troppo spesso sottovalutato», l’Associazione sarda malati reumatici (Asmar) ha indetto per domani una giornata di sensibilizzazione. Appuntamento in piazza del Carmine, dalle 9 alle 14. I malati e i loro familiari avranno la possibilità di ricevere utili suggerimenti sull’assistenza e le nuove possibilità di cura. Sarà presente un’equipe di specialisti (medici ma anche consulenti legali) per parlare di terapia e anche dei diritti derivanti dalla cronicità della malattia. «Fatta eccezione per il Policlinico universitario di Monserrato, dove bisogna attendere anche nove mesi per una visita», denuncia il presidente dell’Asmar, Ivo Picciau, «in Sardegna, unico caso in Italia, non esistono reparti ospedalieri di reumatologia». Una lacuna da colmare. (p.l.)
 
 
7 - L’Unione Sarda / Iglesias (Pagina 27 - Edizione PC)
Monteponi
Ambiente e sicurezza: esperti a confronto
La sicurezza del territorio, il diritto alla sicurezza e la riduzione dei rischi naturali ed antropici. Sono temi di grande interesse quelli trattati, nei giorni scorsi a Iglesias, durante la tre giorni organizzata da Gaetano Ranieri, geologo e docente alla facoltà di Ingegneria civile, ambientale e architettura dell’Università di Cagliari.
All’iniziativa hanno partecipato esperti appartenenti a differenti settori scientifico-disciplinari: dalla geofisica all’ingegneria, passando per l’elettronica, l’informatica, il diritto e l’economica.
La scelta di organizzare l’importante manifestazione a Villa Bellavista nel villaggio minerario di Monteponi, non è stata casuale, come ha fatto notare lo stesso Ranieri: «In questo momento drammatico per il Sulcis Iglesiente, rappresenta una vetrina molto importante per la città di Iglesias e anche un’occasione sia per discutere dei problemi ambientali legati all’attività industriale, sia per promuovere la valorizzazione del grande patrimonio culturale, minerario e sociale di tutto il territorio». (c. s.)
 
 
8 - L’Unione Sarda / Cronaca di Olbia (Pagina 21 - Edizione OL)
GEASAR - ROTARY. Ha vinto Daniela Palmas, prima classificata tra i 35 partecipanti
Borsa di studio per il migliore
Assegnati 4000 euro alla studentessa più meritevole
Quattromila euro per frequentare un corso di specializzazione all’estero. È stata consegnata ieri mattina nella sala Lodovici dell’aeroporto Costa Smeralda il premio "Rotary-Geasar", che tra i 35 partecipanti è stato assegnato a Daniela Palmas, olbiese classe ’89 che si è laureata nel 2011 con una tesi di laurea dal titolo "I sistemi di programmazione e controllo nelle aziende di navigazione: il caso Moby".
LA STUDENTESSA PREMIATA «Sono stata a Milano a parlare con la responsabile della compagnia per capire quali sono le strategie con cui vengono scelti i prezzi, le tratte e i vari servizi» spiega la giovane, che oltre al contributo per l’esperienza all’estero avrà la possibilità di frequentare uno stage della durata di sei mesi presso la Geasar Spa per la concreta sperimentazione delle competenze acquisite nell’ambito del progetto aziendale.
 IL RICONOSCIMENTO Il premio di laurea "Rotary-Geasar" è alla prima edizione, ma secondo gli organizzatori potrà diventare un punto di riferimento per gli studenti dell’ateneo olbiese: «Già dall’anno prossimo abbiamo aumentato il budget a disposizione, che sarà di 5 mila euro» spiegano il presidente in carica del Rotary club di Olbia Renato Laneri e l’amministratore delegato Geasar Silvio Pippobello, che hanno presieduto la premiazione insieme al direttore dell’Enac Marco Di Giugno, l’assessore comunale alla Cultura Vincenzo Cachia, Carlo Marcetti, docente di Economia e Management del turismo, e Marco Breschi, diretto del dipartimento di Scienze economiche e aziendali. «Ora è importante che proseguano il percorso formativo, in particolare con la conoscenza approfondita dell’inglese, ormai fondamentale per muoversi nel mondo del lavoro».
 I FINALISTI Ecco i nomi dei sette finalisti che si sono contesi il premio di laurea: Andrea Pandolfi, Roberta Fadda, Patrizia Manconi, Daniela Palmas, Giovanna D’Amato, Agostino Pusceddu, Bianca Maria Scodinu.
Claudio Inconis
  
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 21 - Cagliari
Unica facoltà per Economia Leggi e Scienze sociali
CAGLIARI Davanti a oltre un centinaio di studenti è stata presentata ieri mattina la nuova facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche dell’università di Cagliari che da luglio accorpa i tre «storici» corsi di studio, in base alle modifiche della riforma Gelmini. La facoltà è divisa in tre dipartimenti, quello di Scienze Economiche e aziendali, di Giurisprudenza, di Scienze sociali e delle Istituzioni, ognuno dei quali ha un coordinatore didattico. «Per gli studenti cambia poco nei percorsi di studio», ha spiegato la presidente della Facoltà, Lucia Cavallini. «La riforma è importante ma incide soprattutto su aspetti organizzativi, sul come si conformano le strutture decentrate, che oggi sono organizzate in modo diverso. C’è un consiglio di corso per ogni corso di studi, i vari consigli afferiscono a un dipartimento, che da oggi riunisce i docenti delle vecchie facoltà in una sola. I corsi di studio sono quelli di prima, dodici in tutto, perché tanti sono stati disattivati e c’è una sola struttura di raccordo».
  
    

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

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