Lunedì 1 ottobre 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 ottobre 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Lavoro (Pagina 9 - Edizione CA)
SPECIALIZZAZIONE. Al via le selezioni universitarie per i corsi
Professioni legali, in palio 3.700 posti

Ancora qualche giorno per le selezioni di accesso alle scuole di specializzazione delle professioni legali. In palio ci sono 3.700 posti per l’anno accademico 2012-2013. Le domande scadono venerdì prossimo.
CONCORSO L’appuntamento è molto atteso da tutti i laureati in Giurisprudenza. Tra i requisiti è infatti richiesta la laurea in Legge (secondo il vecchio ordinamento o la laurea specialistica, magistrale in Giurisprudenza). Può fare domanda (con riserva) anche chi non è ancora laureato, ma dovrà comunque conseguire il titolo prima di sostenere l’esame. La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere consegnata alla segreteria della facoltà di Giurisprudenza di uno degli atenei coinvolti entro venerdì 5 ottobre. Il concorso, infatti, si svolgerà il 24 ottobre su tutto il territorio nazionale. Per gli atenei sardi si parla di 85 posti messi in palio dall’Università di Cagliari e 55 da quella di Sassari. I candidati ammessi che risultano in sovrannumero rispetto ai posti in palio, potranno chiedere di essere iscritti in una scuola di un’altra università che ha ancora disponibilità. I laureati, al momento della domanda, dovranno anche dimostrare il pagamento della tassa stabilita dall’ateneo in cui si vuole sostenere l’esame.
OBIETTIVO La scuola è rivolta ai laureati in Giurisprudenza che vogliono prepararsi agli esami o ai concorsi di avvocato, di magistrato e di notaio. La scuola ha la durata di due anni: il primo è comune a tutti gli indirizzi, il secondo è invece distinto fra giudiziario-forense e notarile. Per l’accesso al concorso di magistratura è infatti richiesto il diploma rilasciato dalla Scuola di specializzazione per le professioni legali. Questo diploma non è invece requisito indispensabile per accedere all’esame di Stato per le professioni di avvocato e notaio per le quali è sufficiente la laurea specialistica seguita da un periodo di pratica professionale, attualmente della durata di due anni. Chi però conseguirà il diploma di specializzazione sarà tenuto a svolgere un solo anno di pratica. Il testo integrale del concorso è disponibile sulla Gazzetta ufficiale del 28 agosto 2012, numero 200.
Annalisa Bernardini


2 - L’Unione Sarda / Lavoro (Pagina 8 - Edizione CA)
Sardegna Ricerche propone tre bandi per chi opera nell’Isola
Agevolazioni destinate alle nuove imprese

Buone opportunità per le giovani aziende sarde e per chi ha qualche nuova idea innovativa da realizzare. Sardegna Ricerche, il braccio operativo della Regione, ha infatti presentato tre diversi bandi cofinanziati dall’Unione europea.
CRESCITA Il bando più cospicuo è stato chiamato “Nuove imprese innovative”, e ha l’obiettivo di favorire la crescita delle realtà imprenditoriali innovative già esistenti, tramite la valorizzazione produttiva e commerciale dei prodotti e dei servizi innovativi. Il piano ha un finanziamento di 15,5 milioni di euro ed è diretto alle piccole o medie imprese che non abbiano più di sei anni di vita. Per accedere al finanziamento, le Pmi devono aver destinato almeno il 15% dei costi operativi alla ricerca e sviluppo in almeno uno dei tre anni precedenti. Le imprese più giovani devono invece certificare la destinazione dei fondi alla ricerca nella revisione contabile dell’ultimo semestre.
INNOVATIVE Il bando “R&S per imprese innovative”, vuole invece aumentare la propensione delle società sarde a investire in attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. In campo ci sono 2 milioni di euro, di cui il 60% sarà destinato ai progetti di ricerca proposti nel settore dalle spin off degli atenei sardi. Sono ammesse le piccole imprese a forte contenuto innovativo nate dopo il 1° gennaio 2006.
AVVIO Per chi vuole diventare imprenditore è stato pensato “Start up innovative”. A disposizione ci sono 800 mila euro e potranno usufruirne sia imprenditori singoli che in forma associata. L’importante è che si impegnino a creare una piccola o media impresa a forte contenuto innovativo derivante dal lavoro dell’imprenditore o basata sulla ricerca. Sono ammesse anche le Pmi esistenti, costituite dopo il 1° gennaio 2012. Questi ultimi due bandi fanno parte di Innova.re, il piano regionale che mette insieme Università, Regione, Sardegna Ricerche e il sistema delle imprese per mettere in rete molti servizi come formazione, ricerca, nuove tecnologie, accesso ai laboratori e risorse informative. Le proposte per accedere ai finanziamenti dei tre bandi dovranno arrivare a Sardegna Ricerche entro le 12 del 30 novembre. Info su www.sardegnaricerche.it. ( an. ber. )
 
 
3 - L’Unione Sarda / Lavoro (Pagina 7 - Edizione CA)
L’AZIENDA. “Icoolhunt” crea applicazioni per web e telefonini a Pula
Cacciatori di tendenze

Raccogliere e anticipare mode e tendenze, metterle in rete e farle diventare una piattaforma internet letta in tutto il mondo. L’idea è semplice e arriva da Cagliari. O meglio, i fondatori di Icoolhunt sono due fratelli torinesi (Luca e Alessio Morena) che però hanno aperto una sede ufficiale nel parco tecnologico di Sardegna Ricerche per sviluppare l’idea. Dalla loro intuizione è nata una società innovativa che offre servizi nel settore delle applicazioni web e mobile.
COS’È Il “coolhunter” è un cacciatore di tendenze che deve cercare di capire in anticipo quale sarà la moda più “cool” in diversi settori: dalla comunicazione, alla moda e più in generale ai consumi. Insomma una vera e propria figura professionale nuova, nata dalla fusione tra sociologia, etnografia e marketing. «Facevamo lavori diversi, io ero un ricercatore precario all’università», spiega Luca Morena, «mio fratello era a capo di una web agency e poi ci siamo buttati in questo progetto». Nel 2010, la loro intuizione si è trasformata in un’applicazione per iPhone che ha avuto risonanza internazionale. Così i due fratelli hanno deciso di abbandonare la rispettive carriere «per fare ricerca seriamene» e hanno trasferito la società a Pula «il luogo ideale per la crescita delle start up con buone opportunità e una buona qualità di vita».
PROSPETTIVE Oggi la società ha meno di 10 addetti, ma ha in programma di crescere. «Stiamo mettendo a punto la nuova versione dell’applicazione per iPhone e Android, la presenteremo entro l’anno», aggiunge Luca Morena. «Continua poi lo studio e la ricerca per progetti da sviluppare nel medio periodo: vorremmo costruire un servizio analitico sui trend emergenti». Un’intuizione semplice che si è trasformata in una società. «A volte basta crederci, e provare a mettere in pratica le idee che ci passano per la testa».
Annalisa Bernardini
  
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
4 - La Nuova Sardegna / Pagina 5 - Sardegna
Troppi posti letto, 1500 saranno tagliati 
Domani in Consiglio regionale arriva la proposta della giunta ma nessuno sa quali ospedali saranno ridimensionati 
di Umberto Aime
CAGLIARI La sanità, il grande malato. Sulla sua pelle si è giocato e speculato di tutto: il potere della politica, soprattutto. Chi governa in prima persona o per strade traverse negli ospedali, oppure sa mettere mano dentro le cliniche private, se non era un gigante lo diventa presto. Lo è non solo quando sa essere generoso nel dispensare milioni, inaugurare reparti, ordinare promozioni o sottili condanne, ma anche quando sa tagliare i "rami secchi" con certosina attenzione e senza scatenare rivolte popolari. Se sarà bravo anche col bastone e la carota, può star sicuro: gli altri lo eleggeranno Papa a vita. Questa volta a mettere alla prova i santoni della sanità e a imporre loro il riordino di un capitolo importante della spesa, è stato Mario Monti, che dalle Regioni pretende una riduzione drastica di posti letto nelle strutture pubbliche e in quelle private, e tutto servirà a far respirare i conti dello Stato. Il tetto delle brande è stato fissato: dovranno essere non più di 3,7 ogni mille abitanti e per chi riesce nell’impresa ci sarà un bonus da investire sempre nella sanità. Domani sarà la volta della Sardegna, che da Soru in poi si sostiene da sola nella spesa, a cimentarsi nell’avventura del riordino della «rete ospedaliera». Proverà a farlo con la proposta di legge presentata dall’assessore Simona De Francisci, che la settima commissione (presieduta dal decano del Consiglio, Felicetto Contu dell’Udc) ha riveduto, corretto e in parte stravolto. Il testo è stato asciugato: sono solo quattordici articoli, erano diciotto, ma il numero che conta è un altro: 1300 o 1500 i posti letto la Sardegna dovrà tagliare entro dicembre, così vuole il governo, altrimenti addio al bonus in palio, 250 milioni. Per averli,, la riduzione dovrà essere dunque drastica: dagli attuali settemila e più (la media ora è di quattro ogni mille abitanti), dovrà scendere a seimila o poco più. Solo così diventeranno 3,7 ogni mille residenti, che almeno servirà ad avvicinare alle eccellenti medie europee, 3,3. Meglio di niente, bisogna sapersi accontentare: l’Italia, isole comprese, si sa, è terra di santi, poeti, navigatori e anche ospedali. Che fra macro e micro, amministrati dalle Asl, autonomi e universitari nell’isola sono trentuno, più una dozzina di cliniche private. Nello scorrere l’elenco sul sito "Sardegna salute", i quasi cinquanta «presidi sardi abilitati ai ricoveri» per una popolazione di un milione e 600 mila abitanti, sono distribuiti a macchia di leopardo sulla cartina, con un’intensità maggiore a Cagliari e Sassari. Ebbene, la proposta dell’assessore è che il taglio dovrà essere un po’ dappertutto e comunque dentro la forbice «1300-1500», questo è il peso che andrà scaricato e che finora, insieme a un’esagerata spesa farmaceutica, ha fatto deragliare (-360 milioni nel 2011, altrettanti quest’anno) i conti della sanità isolana. Avanti con le cesoie, dunque. Anche se per adesso non c’è traccia, in nessun testo conosciuto, su come e dove sarà organizzata e gestita l’operazione «setaccio, alleggerimento e risparmio». Non c’è agli atti una mappa certa, ma solo voci alla rinfusa, tanto che dall’opposizione parlano di guida alla cieca e ricordano quanto fosse invece dettagliato il "Piano Dirindin", quello poi azzoppato dal Tar. Sono accuse di bandiera? Sì replicano dall’assessorato, per poi dire sicuri: «Noi siamo messi molto bene con gli studi preliminari. Ad esempio, sappiamo già che una parte di quei posti in esubero, 850 per l’esattezza, saranno riconvertiti. Dobbiamo farlo, visto che nell’isola c’è da sempre uno spreco di letti per il ricovero degli acuti, tra l’altro sono quelli anche più costosi, mentre siamo lontani dalla media per i post-acuti, lungodegenti e riabilitazione». Dunque, ottocento cambieranno destinazione d’uso, mentre gli altri 650 saranno segati. Poi, senza svelare altri numeri, dagli stessi uffici aggiungono: «Azzereremo i doppioni fra un ospedale e l’altro, ridistribuiremo subito le competenze di questo o quel reparto, senza però abbassare la qualità del servizio e senza abbandonare i territori». Persino gli ospedali più piccoli, in Sardegna erano una decina quelli finiti nel mirino del governo, «saranno salvati e riconfermati» e «il risultato finale sarà una razionalizzazione molto rispettosa del patto Stato-Regione». Più che una promessa, queste parole dell’assessorato sembrano avere il peso del giuramento. E a giurare fedeltà e abnegazione alla causa – secondo la proposta De Francisci – dovranno essere soprattutto i manager delle Asl. A loro sarà affidato (o scaricato?) il difficile compito d’individuare i posti improduttivi e dovranno farlo dopo essersi confrontati con le conferenze provinciali sanitarie. Come faranno? Testuale dall’articolo 11 del disegno di legge: «Proporranno la riduzione (sarà un’autoriduzione) dei posti delle unità operative che, nel biennio precedente, abbiano registrato un tasso di occupazione inferiore al 75 per cento». Altri criteri non sono previsti dalla futura legge: sarà solo la contabilità a mettere a nudo gli sprechi. Ed è su questa regoletta matematica e striminzita che domani i santoni della sanità si daranno battaglia in Consiglio. Sarà quel 75 per cento, da addomesticare o ribaltare, a far pendere la bilancia verso una parte amica o l’altra nemica. E siccome quando c’è di mezzo il «potere della salute» a finire nella centrifuga e in lotteria sono anche i voti e le preferenze, è facile prevedere uno scontro aspro dappertutto, nella maggioranza e nell’opposizione, con possibili accordi volanti, trasversali e da brivido in difesa di collegi elettorali comuni. C’è addirittura la possibilità di qualche show in nome dell’immancabile campanile. A rischio spettacolo pirotecnico, sempre domani, c’è anche la giunta. Cappellacci teme un nuovo battibecco in piazza fra Riformatori (in commissione, hanno spesso votato no) e Udc. Sono questi i partiti più interessanti a tenere in equilibrio tagli pubblici e tagli privati, il rapporto proposto sul totale è 60 negli ospedali, 40 nelle cliniche: va bene? Chissà. Infine, bisognerà pesare quello che farà e dirà l’assessore, annunciata in fibrillazione ma ottimista: «Supereremo tutti gli ostacoli», è l’unica testimonianza prima del voto. Meglio non dire altro. Il nemico osserva e ascolta.
 
 
5 - La Nuova Sardegna / Pagina 20 - Sardegna
Cittadella dei musei, gestione modello
Il protocollo appena varato da Comune e soprintendenze per unificare l’offerta culturale diventa esperienza pilota in Italia
CAGLIARI Martedì scorso la giunta comunale ha varato il protocollo d’intesa che ha trasformato la cittadella dei musei di Cagliari in un progetto pilota sulla collaborazione tra enti diversi per la gestione dei beni culturali. Il ministero ha scelto la cittadella di Cagliari col protocollo appena firmato quale modello d integrazione possibile tra amministrazioni locali e quella statale che nella realtà italiana e sarda spesso coabitano ma non per questo riescono a individuare un progetto comune che metta il bene culturale e la sua frequentazione da parte del cittadino al centro della gestione. Dunque nei giorni scorsi si è parlato di Cagliari a Lecce, all’Art Lab 2012, il convegno nazionale sulla valorizzazione dei beni culturali, cui partecipano gli enti locali, gli enti statali, gli operatori culturali privati per scambiare idee e progetti sulla promozione del patrimonio in senso culturale, sociale ed economico. Cagliari era rappresentata dall’assessore alla Cultura Enrica Puggioni e, per la parte statale, dal soprintendente ai beni archeologici Marco Minoja. Col protocollo si dà mandato alle amministrazioni della cittadella dei musei di studiare un bando per affidare la gestione integrata dei servizi per le esposizioni della cittadella. Sei mesi di tempo, si dovrà pensare alla ristorazione, al biglietto unico per tutte le collezioni, ma anche a scegliere un operatore culturale che si occupi di ogni aspetto della gestione di una pinacoteca ma anche di un book shop, di una biglietteria insomma di tutto ciò che ormai è necessario inserire in un museo o in una mostra. Il bando prevede un project financing: si affida la gestione del complesso a un’entità che si impegna a presentare proposte per espandere l’offerta culturale. Sul piano della gestione è sostanziale la differenza tra la cittadella come si presenta adesso e come sarà dopo l’assegnazione della gara: adesso la cittadella è un condominio di amministrazioni pubbliche e no. Gli immobili sono in concessione perpetua all’università, il ministero ha la concessione d’uso per il museo archeologico, il museo etnografico e la pinacoteca. C’è poi un museo comunale, la collezione Cardu e anche un’esposizione tutta universitaria, che sono le famose cere anatomiche. Infine, il punto ristoro. Nel complesso della cittadella sono stati inseriti anche due pezzi molto importanti: la torre di San Pancrazio e, quando sarà ristrutturato, il vecchio museo di piazza Indipendenza. La novità del protocollo è stata salutata con favore a Lecce: in tutta Italia ci sono reti museali importanti,ma dipendono quasi sempre da un’unica amministrazione. (a.s.)
 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 18 – Nuoro
L’INIZIATIVA
Lezioni in piazza contro i tagli all’università barbaricina
“Lezioni in piazza” in forma seminariale domani alle 10,30 La manifestazione si terrà in piazza Italia
NUORO “Lezioni in piazza” (in forma seminariale) domani mattina a cominciare dalle ore 10,30, in piazza Italia, per protestare contro i tagli all’università nuorese. La giornata prenderà il via con gli interventi dei docenti e degli studenti. Seguiranno politici e sindacati. Moderatore sarà il professor Sergio Vacca. Seguiranno due sit-in davanti al municipio e alla Provincia. La manifestazione vedrà impegnati, in particolare, i docenti e gli studenti del corso di laurea in Scienze forestali e ambientali. «I programmi messi in campo da questo Consorzio negli ultimi due anni, vanno sostenuti con risorse finanziarie certe ed erogate in tempi certi, nel rispetto dell’obbligo assunto dalla Regione nel lontano 1992» sottolinea il commissario Caterina Loi, che invita tutti i nuoresi a partecipare all’iniziativa di domani mattina.
 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 18 – Nuoro
L’APPUNTAMENTO
Convegno dell’Ailun sulla tutela giuridica
L’Ailun (Associazione per l’istituzione della libera università nuorese), comunica che sono aperte le iscrizioni al convegno:
“Persone e tutele giuridiche: diritti e accesso alla giustizia” in programma il 18 ottobre (9,30- 18,30). Per ulteriori informazioni e iscrizioni: www.ailun.it, tel. 0784 226200 e 0784 226215.
  
      

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

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