Sabato 29 settembre 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 settembre 2012

 ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI


L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 22 – Edizione CA)
Dal 3 al 6 ottobre al Forte Village
Più di mille igienisti si incontrano per parlare di salute
Torna a Cagliari dopo 43 anni il congresso della Siti, la società italiana di igiene. Dal 3 al 6 ottobre al Forte Village si riuniranno oltre 1.300 specialisti per la 45ª edizione, dal titolo “Prevenzione e sanità pubblica al servizio del Paese. L’igienista verso le nuove esigenze della salute”. In programma ci sono 199 relazioni, divise in quattro sessioni plenarie, più altre dodici dedicate alle comunicazioni e otto sessioni parallele di approfondimento.
Quando si parla di igiene, il primo pensiero va all’atto di lavarsi le mani. «Ed è importantissimo farlo ma l’igiene è tante altre cose», spiega la professoressa Rossella Coppola, responsabile scientifico congresso. Ad esempio, «l’organizzazione delle strutture sanitarie, il controllo dell’inquinamento, la prevenzione delle malattie virali e la pianificazione degli screening oncologici». Tutti temi che verranno ampiamente trattati nella tre giorni di lavori.
All’università di Cagliari dal 1991, Rossella Coppola oltre a essere docente ordinario è anche direttore della scuola di specializzazione di Igiene. Accanto a lei siederanno Alessandro Maida, ex rettore dell’ateneo di Sassari, in veste di presidente del congresso; Emilio Montaldo, segretario dell’Ordine dei medici di Cagliari; Giorgio Steri, vice presidente della Sezione regionale della Siti, e Franco Meloni, ex direttore generale del Brotzu.
Ci sarà spazio anche per temi di strettissima attualità, come il caso dell’ Ilva di Taranto. Ne parlerà Michele Conversano, neo presidente della Siti e da vent’anni responsabile del dipartimento prevenzione della Asl della città ionica.
Il congresso prevede anche la cerimonia di consegna di due borse di studio da 10 mila euro in memoria del professor Lucio Pintus - uno dei padri della scuola di Igiene dell’ateneo cittadino - destinate a due giovani ricercatori che almeno per un anno facciano ricerca all’estero. Ci sarà spazio anche per un’iniziativa umanitaria: finanziare, in collaborazione con l’Amref, la costruzione di un pozzo d’acqua in Kenia. «Ora certe popolazioni fanno 20 chilometri al giorno per accedere all’acqua», spiega Coppola. Grazie a questo intervento, «potranno avere la possibilità di lavarsi». Perché l’igiene è tante cose, ma è soprattutto potersi lavare le mani.
(m. g.)
 
 
2 - L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari (Pagina 31 – Edizione CA)
Sinnai. All’Università della Terza età nuovo anno accademico
L’Università della Terza età è da anni una grossa realtà a Sinnai. Un punto di riferimento culturale per uomini e donne non solo del paese. Ora si pensa al nuovo anno accademico. Nei giorni scorsi sono infatti iniziate le iscrizioni per la frequenza delle lezioni. Previsti corsi di inglese (primo e secondo livello), francese, spagnolo e sardo. Ma anche attività motoria (due volte alla settimana), storia dell’arte, storia di Sinnai. In programma ci sono anche laboratori di ceramica, decoupage, cestineria, filet, ricamo e bambole di pezza. Previste anche escursioni, gite, conferenze e il cineforum. Per informazioni ci si può rivolgere alla sede della biblioteca comunale, in piazza Municipio, il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19; il martedì e giovedì dalle 10 alle 12. (ant. ser.)
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 40 – Edizione CA)
In visita a Cagliari per avviare scambi su turismo e trasporti
«L’Iran e l’atomica? Le solite farneticazioni»
L’ambasciatore Hosseini risponde a Israele
Lo aveva già detto giovedì sera, incontrando gli studenti cagliaritani nella facoltà di Economia. L’ha ribadito ieri mattina, nella conferenza stampa che ha chiuso l’intensa due giorni sarda. «Dichiarazioni assurde. Da ridere. Irresponsabili». Così Mohammad Ali Hosseini, ambasciatore iraniano in Italia, ha liquidato le frasi - accompagnate da un disegno - del premier israeliano Netanyahu all’Onu, in cui asseriva che l’Iran sia ormai vicino alla bomba atomica. Un assist troppo facile, e l’ambasciatore non ha perso tempo ad affondare con le parole il nemico Israele, con cui da tempo i rapporti sono sull’orlo di una guerra molto temuta dalla comunità internazionale.
FARNETICAZIONI «Sono le farneticazioni del responsabile di un regime sionista che vuole approfittare della tribuna delle Nazioni Unite, e non è la prima volta, per gettare nel panico l’opinione pubblica mondiale». Quindi, la difesa di parte: «Le nostre attività nucleari sono pacifiche, hanno fini civili per la produzione di energia. Gli ispettori dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) lo hanno già certificato per 25 volte: non abbiamo mai deviato dal programma». Poi la precisazione: «Dal punto di vista etico e religioso ci siamo impegnati a non andare mai verso la produzione, utilizzo e stoccaggio di alcuna arma di distruzione di massa come il nucleare, rispettando la fatwa dall’ayatollah Khomeini, che lo definì haram ovvero un divieto assoluto secondo le leggi della religione islamica». Infine, Ali Hosseini ha rovesciato il punto di vista: «Israele ha il più grande arsenale nucleare, ma nessuno sa quante testate possiede, nessuno fa i controlli che impongono a noi». E ancora: «Non siamo noi ad essere preoccupati di un eventuale isolamento internazionale, deve esserlo chi costruisce intorno a sé muri così alti da separarsi dal resto del mondo».
DIPLOMAZIA Modi pacati, concetti chiari e tranchant, Mohammad Ali Hosseini, 52 anni, già viceministro degli Affari Esteri, ha vestito i panni diplomatici dell’ambasciatore con navigata intelligenza. Rispondendo a tutte le domande, talvolta circumnavigando il concetto per non approfondire il tema scomodo. È arrivato in Sardegna invitato dall’associazione Assadakh, Centro Italo Arabo per il mediterraneo, promotore il segretario generale Raimondo Schiavone e partecipare alla presentazione del libro Lebanon (Arkadia editore) curato da Alessandro Aramu. «Una missione esplorativa» ha sintetizzato il diplomatico, per capire quali eventuali accordi stringere tra Iran e Sardegna, «soprattutto nei campi del turismo, cultura e trasporti marittimi». Incontri istituzionali con il vicepresidente regionale La Spisa, il prefetto Balsamo, il presidente dell’Autorità portuale Massidda, il presidente della Provincia Quaquero, rappresentanti dell’Anci e della Confindustria. Non c’era il sindaco Zedda - che aveva l’agenda già impegnata - e che in serata ha precisato di non aver snobbato l’appuntamento ma anzi di aver messo i funzionari del Comune a disposizione dell’ambasciata.
VISITA A CAGLIARI Cagliari è una tappa del viaggio in Italia che sta impegnando Ali Hosseini da due anni, da quando è ambasciatore. «Vedere e parlare con enti e imprenditori delle diverse regioni per capire dove ci sono programmi di sviluppo maggiore». La Sardegna potrebbe essere un luogo interessante per il trasporto marittimo «non per la vicinanza geografica - ha precisato - con l’area islamica del Nord Africa: noi non abbiamo bisogno di basi strategiche» ma sotto il profilo turistico che è una «ricchezza di questa Isola». L’idea è di organizzare una settimana di scambi fra Sardegna e Iran «perché la cultura riesce a mettere in relazione direttamente i popoli». E poi verificare quali possibilità ci possano essere per le imprese sarde in Iran, e viceversa. Tutto è da progettare. «Fateci proposte - ha detto Ali Hosseini - noi le valuteremo».
SANZIONI E COMMERCIO Ma le sanzioni internazionali imposte dall’Onu, cui aderisce anche l’Italia, non hanno alcun effetto su questi eventuali accordi? Si possono fare affari economici con chi è stato ammonito, oppure vige l’antico detto pecunia non olet ? La domanda è sorta spontanea durante l’incontro e l’ambasciatore ha spiegato che «le sanzioni non vietano il commercio, il 90 per cento dei beni non rientra in quel monito, quindi è tutto legittimo». Addirittura negli ultimi anni «gli scambi fra Iran e Stati Uniti sono aumentati». Certo, le risoluzioni hanno frenato i rapporti ma non li hanno bloccati. Se è calato l’interscambio con l’Europa, «è cresciuto quello con la Cina e con l’India». I rapporti con l’Italia sono buoni, «fondati su cultura e civiltà di antico corso, c’è un vivo rapporto accademico e scientifico, in cinque facoltà si studia la lingua persiana» e il nostro paese resta «il primo partner commerciale», logico che si continui a dialogare.
PRIMAVERA ARABA E SIRIASugli altri temi caldi internazionali Ali Hosseini non si è tirato indietro. La primavera araba? «Un ritorno all’identità islamica, all’Islam delle origini che non è fondamentalista e non è in contrasto con la democrazia: questo è quello che la gente ha chiesto». Khomeini? «Dopo 33 anni il suo pensiero è ancora attuale, la nostra repubblica è erede di quelle idee. Grandi principi religiosi che chiamano gli uomini alla giustizia, alla pace, all’uguaglianza». Sul caso Siria, paese amico dell’Iran, scatta la difesa d’ufficio. «L’opposizione ha voluto contestare con le armi un governo legittimamente eletto, e ha sbagliato. Serve un immediato cessate il fuoco e dare ai siriani la possibilità politica di decidere fra di loro. Senza l’ingerenza di paesi occidentali, che c’è sempre stata nelle questioni del Medioriente».
DIRITTI UMANI Più cauto ed evasivo sulla questione del bavaglio all’opposizione e dei diritti umani. «Il presidente Ahmadinejad è ogni giorno contestato, liberamente. E abbiano a cuore per cultura e civiltà i diritti dell’uomo, che vengono violati in tutti i paesi. Ma contro di noi se ne fa un uso strumentale per fini politici». Sull’ultimo rapporto di Amnesty International Mohammad Ali Hosseini glissa e ricama sul concetto del “nessuno è perfetto”. «Il nostro è un sistema democratico che deve migliorare, come devono fare anche gli altri. Ma l’Iran è prigioniero di una immagine stereotipata cucita dai vostri mass media: non siamo come ci dipingete».
Sergio Naitza
 
 
4 - L’Unione Sarda / Libri in Sardegna (Pagina 43 – Edizione CA)
Memoria di sangue
La memoria è un ingranaggio collettivo. Questo slogan, divenuto celebre dopo il G8 del 2001, sembra cucito addosso all’opera di Mauro Montis "La memoria della Guerra Civile. Spagna (1936-1939)". Ricercatore della facoltà di Giurisprudenza di Cagliari ha ricostruito attraverso il dibattito su uno degli eventi «tra i più importanti della storia del Novecento, eppure non particolarmente noto e studiato in Italia», come scrive Marcello Flores nella sua prefazione. «Questa attenzione - aggiunge lo storico nella prefezione - è dovuta al ruolo di cerniera che la guerra civile spagnola ebbe tra la violenza della prima e quella della seconda guerra mondiale; anticipando con le sue caratteristiche la logica terribile dei bombardamenti aerei, della distruzione delle popolazioni civili, della considerazione del nemico come un’entità da distruggere e annientare».
Il fine di Montis, dunque, è, tenere accesi i riflettori sul tema. Per raggiungere l’obiettivo analizza il riverbero che lo scontro fratricida avvenuto tra il 1936 e il 1939, e vinto dal generale Francisco Franco, ha avuto nella società spagnola, sia durante la dittatura, sia dopo l’instaurazione della democrazia. Lo studioso maneggia agevolmente una sconfinata documentazione bibliografica (il numero dei titoli sulla Guerra civile è secondo solo a quelli sulla Seconda guerra mondiale) e gli articoli dei giornali.
La lettura diventa appassionante quando l’autore si muove sul suo terreno: la storiografia e la sociologia. Montis, ad esempio, spiega come sia costante il tentativo dei maggiori partiti di non andare a fondo nell’analisi di ciò che è stata la Guerra civile e la dittatura, per non far sanguinare una ferita ancora aperta ed evitare nuovi scontri nella giovane democrazia. Solo con il 50° e 60° anniversario della Guerra c’è stato un sussulto, con gli approfondimenti che i maggiori quotidiani, El Pais ed El Mundo, la televisione pubblica TVE hanno dedicato all’argomento. Meno curata e approfondita risulta la parte dedicata alla produzione cinematografica, abbondante sull’argomento. Il capitolo è sostanzialmente un elenco di tutti i film prodotti a partire dalla Guerra. Nel libro manca, invece, un approfondimento dedicato alla vasta produzione di canzoni popolari, oramai entrate nella cultura democratica spagnola e non solo. E infine un appunto sui fastidiosi refusi.
Mario Gottardi
La memoria della Guerra Civile. Spagna (1936-1939) di Mauro Montis
Edizioni Cuec. Pagine 160, € 10
 
 
5 - L’Unione Sarda / Nuoro e Provincia (Pagina 17 – Edizione NU)
Appello di docenti e studenti
«La Regione salvi l’università nuorese»
«Per la dimensione del credito e per i risvolti negativi sul territorio, a partire dal licenziamento di 30 dipendenti della cooperativa Ecotopia, era ed è ancora in pericolo la sopravvivenza dell’idea stessa di università a Nuoro». È il grido d’allarme dei docenti, promotori con gli studenti della giornata di protesta “lezione in piazza”, in programma lunedì, alle 10,30. Interventi in piazza Italia, poi sit-in davanti a Municipio e Provincia. L’iniziativa arriva dopo i ritardi dei trasferimenti regionali del 2011 e 2012 destinati al consorzio. «Accanto a quelli amministrativo-gestionali, sussistono problemi riguardanti il corpo docente e gli studenti, aggravati dall’assenza di significativi segnali da parte della Regione, che non siano il semplice invio in extremis di quote di finanziamento», sottolineano i docenti. Denunciano «il disagio rappresentato dalla scarsa considerazione di cui gode, presso le autorità regionali, la sede nuorese».
Eppure - sottolineano docenti e studenti - la sede nuorese ha formato professionisti eccellenti che operano in tutto il mondo.
 
 
6 - L’Unione Sarda / Cronaca di Nuoro (Pagina 18 – Edizione NU)
PIAZZA MAMELI. Studiosi a tu per tu con gli allievi delle Superiori
Riaperto l’ex mercato
Con i ricercatori un battesimo d’eccezione
I lumi della scienza, ieri pomeriggio, ridanno la luce all’ex mercato civico, chiuso per 7 anni a causa di una lunga e tormentata ristrutturazione: i ricercatori suggellano il nuovo ingresso in società di un sogno nato sotto l’insegna del parco deleddiano. Diversi gli allestimenti, dal planetario alla sperimentazione biomedica, passando per i segreti della genetica e le tecnologie ottiche. Un caleidoscopio di input tra esercitazioni, video sulle nuove frontiere dell’architettura e i tesori del sottosuolo spiegati dagli speleologi del Gruppo grotte nuorese. Contenuti d’eccellenza, per qualche ora. In un contenitore che il Comune deve riempire.
LA STORIA Fino al 2004 la struttura di piazza Mameli ospitava gli ambulanti che non possedevano una bottega propria. Ora però la destinazione dei locali studiata dalla Giunta di Alessandro Bianchi sarà un’altra, se si sta al vincolo imposto dal finanziamento europeo di 6 milioni di euro: un “portale d’accesso al parco letterario”, con “esposizioni permanenti e temporanee delle arti e della cultura materiale”, polo di “aggregazione sociale, culturale e politica”, showroom della tradizione, bar e ristorante. Tutto questo non c’è ancora. A ogni modo inaugurazione sia nella notte dei ricercatori.
LA GIORNATA In mattinata i racconti delle straordinarie quotidianità dei 24 ricercatori coinvolti nell’iniziativa, distribuiti nelle scuole per colloquiare con gli studenti. Prima ancora una breve sortita nell’aula magna dell’Università insieme ad autorità e rappresentanti del mondo accademico. Uno per tutti Pietrino Deiana, direttore dipartimentale nella facoltà di Agraria di Sassari: «Il futuro per Nuoro è nel settore ambientale e forestale. Può diventare davvero un polo d’eccellenza, punto di riferimento per l’Isola».
I RICERCATORI Poi riflettori accesi sui veri protagonisti, quella categoria di studiosi «che insoddisfatta del proprio sapere, vive per incrementarlo», dice Elio Usai del dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica di Cagliari alla platea del Classico. Coloro che spesso vivono con la valigia sempre in mano, non hanno paura di cambiare vita, amano sperimentare esistenze d’oltremare. Ma poi ammettono: «Anche qui si può fare ricerca, anche in una piccola realtà», è l’opinione di Maria Nonne, biologa al San Francesco rivolta ai ragazzi dello Scientifico. I freelance della conoscenza non hanno paura di confrontarsi con gli amministratori: «Il Puc nuorese è nato vecchio», sentenzia l’architetto Giuseppe Boi, mentre Barbara Virdis disserta di entomologia forense con gli studenti dell’Agrario.
Francesca Gungui
 
 
7 - L’Unione Sarda / Provincia Ogliastra (Pagina 24 – Edizione NU)
Baunei
Il Comune su Facebook: torna l’Universibus
Lanciato lo scorso anno dall’amministrazione comunale di Baunei, il servizio di trasporto Baunei-Cagliari messo a disposizione degli studenti universitari e ribattezzato “Universibus”, ha riscosso successo fra i baunesi iscritti all’ateneo cagliaritano. Quest’anno non è ancora operativo, ma sollecitati dagli stessi studenti, gli amministratori hanno fatto sapere che l’universibus riprenderà le corse.
«Ci sarà forse qualche differenza rispetto allo scorso anno», hanno comunicato sul profilo Facebook del Comune - ma è sicuramente volontà di questa Amministrazione proseguire questo progetto».
Il tema Universibus è stato trattato sul famoso social network, ormai canale privilegiato di comunicazione tra giovani ed amministratori. L’assessore alla cultura Giorgio Rubiu ha spiegato le difficoltà a far quadrare i bilanci. «Questo è un periodo molto delicato per tutti i Comuni, a causa di ulteriori tagli nei trasferimenti dei fondi regionali», sottolinea. «Pertanto le amministrazioni comunali stanno ristudiando e adeguando i propri bilanci. Alcuni progetti importanti per la nostra comunità come il trasporto degli studenti universitari, la continuazione del servizio del Centro di Aggregazione Sociale, il sostegno e il potenziamento delle attività sportive, la partecipazione al progetto di ricerca “Genos”, sono al centro delle nostre attenzioni».
Per il progetto Universibus è in programma una riunione informativa aperta a tutti gli studenti interessati al servizio di trasporto per la stagione 2012-2013.
Giampaolo Porcu
 
 
8 - L’Unione Sarda / Cronaca di Oristano (Pagina 18 – Edizione OR)
Consorzio Uno
Servizi turistici, al via le lezioni
Al via l’anno accademico del corso di laurea in Economia e gestione dei servizi turistici. Lunedì, alle 9.30 all’auditorium di San Sebastiano si terrà la giornata di apertura delle attività didattiche. L’evento sarà presieduto dal coordinatore del corso Giuseppe Melis insieme al direttore del dipartimento di Scienze economiche e aziendali della Facoltà di Scienze economiche giuridiche e sociali. L’obiettivo è far conoscere agli studenti gli aspetti organizzativi del corso. Parteciperanno anche Pupa Tarantini, presidente del Consorzio Uno, alcuni esperti del settore turistico, fra i quali Anna Paola Iacuzzi, dirigente settore Promozione del Territorio in Provincia, Giuseppe Porcedda, presidente Federalberghi, Massimo Nioi, hotel manager dell’Hotel Is Benas Country Lodge e i rappresentanti di Altur Ego, associazione laureati in Economia e gestione dei servizi turistici.
 
 
9 - L’Unione Sarda / Provincia di Oristano (Pagina 20 – Edizione OR)
MARMILLA. I risultati del workshop internazionale di architettura
«Ecco i vostri tesori»
Universitari al lavoro nei siti archeologici
Nei paesi ai piedi del Monte Arci ci sono siti archeologici ancora poco conosciuti che meritano però di essere apprezzati dal grande pubblico. E così hanno provato a valorizzarli gli studenti universitari arrivati da tutto il mondo in Marmilla per il workshop internazionale di architettura "Arcilab", promosso dai Comuni di Ales, Morgongiori, Usellus, Pau e Villaverde e dalla facoltà di architettura di Cagliari e sostenuta dall’assessorato regionale agli Enti locali.
LE INIZIATIVE Giovani sardi ed italiani, ma anche iraniani e in arrivo da Cile, Spagna e Messico che hanno progettato piccole strutture per favorire l’accesso al castello di Barumele di Ales, al nuraghe di Brunk’e S’Omu a Villaverde ed a sa grutta e is caombus nelle campagne di Morgongiori. Ma anche un nuovo ingresso ai sentieri di ossidiana vicino al campeggio Sennixeddu a Pau. «Una struttura che segnali con immediatezza al visitatore la presenza dei percorsi con grande protagonista la pietra dell’ossidiana e li accompagni nell’accesso ad un viaggio nella storia», ha spiegato Jlenia Fulgheri, studentessa dell’Università di Cagliari.
L’OSSIDIANA Un oro nero che ha stregato i ragazzi stranieri. «Una pietra che sembra di vetro e che racconta il lavoro di millenni dell’uomo in questi boschi», ha detto Masayoshi Noguchi, dell’Università federale di Bahia.
SANTA REPARATA Così come il sito archeologico di Santa Reparata ad Usellus. «Un sito con diversi strati, che testimonia la presenza di una città nascosta, diverso da quelli che si trovano nel nostro paese», ha confessato l’iraniana Paria Hefzisalehi. Anche davanti all’edificio sacro ed alle sue cumbessias un gruppo di studenti ha costruito una nuova installazione. Così come i giovani di Ales davanti al Municipio.
Le strutture al momento sono sperimentali e tutte di legno. «Sono solamente delle prove - ha sottolineato Carlo Atzeni, direttore di Arcilab - queste piccole strutture però in futuro potrebbero diventare biglietterie e punti di accoglienza per i visitatori». Una bella lezione a fare rete anche per le amministrazioni comunali coinvolte nel progetto e che sicuramente faranno tesoro di queste esperienze e di questi suggerimenti.
Antonio Pintori
 
 
10 - L’Unione Sarda / Oristano e Planargia (Pagina 22 – Edizione OR)
BOSA. Festa per il Castello
Oggi convegno e un itinerario gastronomico
Nell’ultimo atto di questi festeggiamenti per i novecento anni dalla fondazione del Castello di Serravalle, la parola passa alla storia, all’archeologia, alla scienza. Oggi alle 16 è fissato il convegno che vede come protagonista il professor Marco Milanese dell’Università di Sassari, e durante il quale verranno presentati i dati dei recentissimi rilievi compiuti nelle aree archeologiche di Bosa.
A parlarne saranno i protagonisti di queste scoperte: Laura Biccone ed Alessandro Vecciu (per quanto riguarda l’area dell’antica Cattedrale di San Pietro), Marco Cadinu (le trasformazioni della Bosa medioevale), Andrea Pirinu (lo spazio urbano di Corte Intro), lo stesso Marco Milanese (sul castello di Serravalle) e Giovanni Gallus (sulle fasi del restauro), mentre Alessandro Soddu parlerà di Bosa fra Aragona ed Arborea. Il rettore dell’Università di Sassari, Attilio Mastino, concluderà il convegno al termine del quale, nelle vie del centro storico, sarà possibile partecipare ad un itinerario enogastronomico sui profumi e sapori della cucina bosana e dei prodotti delle sue vigne.
In questo splendido incastro culturale ed enogastronomico si inserirà dopo le 21 “Su Cantu a Traggiu” sempre nelle vie del centro storico. Dal Castello fino al corso Vittorio Emanuele, la poesia delle voci dei cori delle sette Città Regie, nell’esecuzione di brani musicali tradizionali, alcuni con il supporto de sas launeddas e tutti espressione di voci di vicinato in vicinato, via per via, in una città sentita come cassa armonica di storia e poesia del canto.
Il convegno di questa sera darà a Marco Milanese l’opportunità di approfondire ancora di più la storia del Castello di Serravalle, alla luce delle campagne di scavo e del recente corso di studi da lui coordinati, che introducono nuovi elementi utili a ricostruire, insieme con quella della fortezza, la ricca e gloriosa storia di Bosa.
(a. n.)
 
 
11 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 24 – Edizione OL)
SASSARI. Sindacati duri contro le proteste eclatanti in difesa del lavoro
«Il Duomo non fa miracoli»
Vertenza Italcementi: bacchettata di Cgil, Cisl e Uil
Il Papa non ha fatto il miracolo e la presenza della chiesa e dei politici sul campanile del Duomo non è servita ad avere risposte concrete. Aspetti che le segreterie di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil hanno rimarcato in un incontro in cui hanno chiarito i punti della vertenza sul cementificio di Scala di Giocca. Nella convinzione che la situazione non potrà essere risolta se si ignorano i problemi della crisi edilizia nel sassarese: persi, in quattro anni, circa 6000 posti di lavoro.
FALSA SOLIDARIETÀ Salvatore Frulio, Pietro Dore e Marco Foddai, rispettivamente di Cgil, Cisl e Uil, non sopportano di essere passati dalla parte opposta, cioè di chi non tutela il lavoratore, solo per non aver partecipato alla protesta del campanile, appoggiata invece dall’Ugl. Anzi, hanno ammesso le loro perplessità di fronte alle azioni eclatanti e alla falsa solidarietà che si registra in queste occasioni. «La vertenza è sempre stata nelle nostre mani - ha ribadito Marco Foddai - non abbiamo mai abbandonato gli ex dipendenti e inchioderemo la Regione alle sue responsabilità». Intanto, per i ventuno operai ai quali scadrà la cassa integrazione il 14 novembre, ci sarà un nuovo incontro a Cagliari, per trovare soluzioni alla loro ricollocazione. «Si parlerà anche di rivalutazione del sito di Scala di Giocca - hanno detto i sindacalisti - valutando anche i progetti elaborati dalla facoltà di architettura di Alghero».
LE CRISI INVISIBILI I sindacati saranno poi convocati in un ulteriore tavolo sui problemi dell’edilizia. È inutile parlare di Italcementi pensando di risolvere le questioni salendo sui campanili: «La spettacolarizzazione della protesta è pericolosa - scrivono nel documento - perché riduce il ruolo del sindacato stesso, rischia di sfociare nell’autolesionismo e non risolve i problemi». Così come riflettono anche sulla presenza dell’arcivescovo di Sassari padre Paolo Atzei, vicino ai lavoratori: «Non è positivo - si legge nella nota - che la chiesa sponsorizzi iniziative, magari senza conoscere le origini e i passaggi che hanno determinato le situazioni. È grande il numero dei lavoratori che subiscono crisi da invisibili».
LA VERA REALTÀ Solo inserendo l’Italcementi nel contesto più ampio della crisi occupazionale ed edile si potranno risolvere i problemi. Il settore ha perso circa 6000 addetti negli ultimi anni. «I lavoratori di Scala di Giocca - ribadisce Pietro Dore - sono uno dei tanti problemi che siamo chiamati a risolvere. È necessario aprire i cantieri per rimettere in moto l’economia». Una sola certezza: non ci sono novità e la situazione è quella di qualche anno fa. Lo stesso protocollo d’intesa, firmato nel 2008 tra Regione e Italcementi, è stato il punto di partenza della dismissione del cementificio. E non si può parlare di cemento se non si rimette in moto l’edilizia.
Antonio Brundu

 
 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
12 - La Nuova Sardegna / Fatto del Giorno (Pagina 5 –Edizione CA)
Consulenze, il record è della Sardegna
Dalla Regione 34 milioni di euro negli ultimi 6 anni, ma con le collaborazioni si arriva a 135 milioni in dieci anni: più 540%
di Filippo Peretti
CAGLIARI Il governatore Ugo Cappellacci ha rinunciato all’indennità presidenziale, i consiglieri regionali hanno tagliato del 20 per cento le proprie indennità e i contributi ai gruppi, ma la spesa pubblica provocata da scelte politiche spesso discutibili se non scandalose è in costante ascesa. L’ultimo esempio in ordine di tempo in quest’Italia degli scandali è legato alle «consulenze» e alle «collaborazioni». Ebbene, leggendo i dati si scopre che – secondo le cifre del quotidiano economico ilSole24Ore – la Sardegna è al primo posto tra le Regioni italiane: qualcosa come 135 milioni di euro spesi in dieci anni, con un aumento del 540 per cento dal 2001. Gli altri aumenti, relativi all’ultimo decennio, registrati dal quotidiano della Confindustria sono stati in Sardegna del 18,5% per gli organi istituzionali (ma non è conteggiato il taglio del 20% fatto nel 2012), del 32,5 per il personale, del 35 per gli affitti, del 67,5% per le spese correnti. Insomma, cifre non certo da istituzione povera, come invece la Regione sarda cerca di apparire. Soprattutto per il primato sulle consulenze e le collaborazioni esterne. L’isola è al primo posto non solo per l’aumento del 540% ma anche per la cifra assoluta: con i suoi 135 milioni distanzia nettamente la seconda della graduatoria, la Valle d’Aosta (55 milioni) e soprattutto le Regioni più ricche, quali la Lombardia (24 milioni) e l’Emilia Romagna (11). Negli ultimi sei anni (giunte Soru e Cappellacci) la Regione ha speso 34 milioni per consulenze e collaborazioni del tutto discrezionali. Quello degli incarichi esterni è un sistema molto criticato, perché assieme a progetti seri e indispensabili nasconde la clientela politica. Nella passata legislatura la giunta Soru ha fatto grande ricorso alle chiamate esterne. Dei 34,6 milioni complessivi, ben 21,7 sono stati deliberati dal 2006 al 2008, mentre dal 2009 a maggio 2011 la giunta Cappellacci ha deciso una spesa di 12,8 milioni di euro. Tra gli incarichi affidati dalla giunta Soru e quelli della giunta Cappellacci ci sono due differenze sostanziali. Soru aveva privilegiato le consulenze (14,5 milioni) rispetto alle collaborazioni (7,2 milioni), Cappellacci ha sinora fatto maggiore ricorso alle collaborazioni (8,6 milioni contro i 4,2 per le consulenze). Questo spiega, almeno in parte, la differenza tra gli importi. Nelle consulenze, più onerose, rientrano ad esempio i finanziamenti alle Università per studi e ricerche (in alcuni casi anche per 300 mila euro) e la chiamata di studiosi e progettisti (ad esempio per l’elaborazione del Piano paesaggistico regionale. La Corte dei conti, nell’ultimo controllo sul 2011, ha rilevato una profonda anomalia. Il plafond di spesa (un milione e 558 mila euro) per i contratti a tempo determinato e gli incarichi vari è stato nettamente superato: alla fine è stato di 5 milioni e 280 mila euro. La Regione è stata trovata in regola sulla gestione del personale: le disposizioni di risparmio impartite dalla giunta – ha rilevato la Corte – sono state rispettate all’interno della Regione, tanto che la spesa per i dipendenti è diminuita. Non è successo altrettanto nella gestione degli Enti, cui «non è stato rivolto alcun indirizzo di riduzione della spesa». La fase più acuta della crisi economica dovrebbe imporre alla Regione una inversione di marcia. Anche perché lo Stato è molto vigile sui propri trasferimenti. Si andrà quindi verso l’eliminazione degli sprechi? C’è chi è pessimista, perché di solito quando si avvicinano le elezioni chi governa non pensa a risparmiare.
 
 
13 - La Nuova Sardegna / Provincia di Cagliari-Medio Campidano (Pagina 23 –Edizione CA)
Igienisti a Pula per il superconvegno
CAGLIARI Alessandro Maida già rettore dell’università di Sassari sarà il presidente del convegno che porterà al Forte Village di Pula 1.300 partecipanti da tutta Italia su “Prevenzione e sanità pubblica al servzio del paese. L’igienista verso le nuove esigenze della salute” che comincia mercoledì 3 e finisce sabato 6. Coordinatrice Rossella Coppola già direttore generale del policlinico universitario, il congresso è stato presentato ieri all’Ordine dei medici in una conferenza stampa cui hanno partecipato Emilio Montaldo segretario dell’Ordine e Giorgio Steri vicepresidente della sezione regionale Siti, la Società italiana dei medici igienisti. Di incalzante attualità alcuni dei temi specialistici che saranno presentati e discussi in due lezioni magistrali e 197 relazioni con 17 sessioni plenarie e 60 sessioni parallele. Si andrà dall’argomento principe della riorganizzazione sanitaria della medicina di base, strategica per erogare una migliore assistenza a una popolazione che ha radicalmente mutato i bisogni, ma anche per affrontare seriamente il temi degli sprechi nella sanità, alle vaccinazioni, dalla lotta al cancro alla crescita della geriatria sia sul piano medico che su quello dell’assistenza diretta al paziente. Si parlerà su temi scontani come l’inquinamento del territorio e del mare (dall’Ilva di Taranto al rischio di disastro ambientale attorno al relitto della Costa Concordia davanti all’isola del Giglio). Montaldo: «Il lavoro degli igienisti è basilare in qualsiasi processo di organizzazione della sanità»
 
 
14 - La Nuova Sardegna / Provincia di Cagliari-Medio Campidano (Pagina 23 –Edizione CA)
MOBILITA’ SOSTENIBILE
Ricerca universitaria «Lascia l’auto e prendi la metro»
CAGLIARI L’anno prossimo si inagura l’atteso collegamento della metropolitana leggera tra Monserrato e la cittadella universitaria.. Una piccola ma decisiva svolta nel sistema del trasporto locale perché, su quel tratto, ogni giorno si muovono 15 mila persone, l’80 per cento delle quali lo fa in auto. Il Crimm, centro ricerche universitario per lo studio della mobilità sostenibile diretto dal docente Italo Meloni, già autore della ricerca Casteddu Mobilty Style su chi e perché usa la metropolitana leggera piazza Repubblica-Monserrato, ha centrato questo dato per una nuova ricerca su come convincere quell’80 per cento di automobilisti che raggiunge la cittadella e il policlinico in auto a utilizzare invece il nuovo mezzO.. Il 30 agosto scorso il Crimm ha inviato una lettera a Università, Ersu, azienda mista, Arst, Ctm, Regione, Provincia e a tutti i comuni dell’area vasta per chiedere collaborazione nella ricerca per sperimentare metodiche di promozione del servizio. Azienda mista, Università, Ersu e Ctm, Monserrato e Sestu hanno risposto subito e i due comuni hanno annunciato un contributo finanziario (richiesto come eventuale forma di sostegno alla ricerca). «La collaborazione – spiega Meloni – è molto importante perché il primo ovvio ma non scontato passo per promuovere un mezzo di trasporto alternativo all’auto è quello di conoscerne l’esistenza e quindi i vantaggi. L’aspetto che noi del Crimm cureremo in particolare è quello del rapporto con i cittadini che potrebbero utilizzare il mezzo. I cittadini capiscono che senza di loro il progetto non funziona».Con Sestu il Crimm ha giù sul tavolo un tema importante: la creazione del parcheggio di scambio, “lascia l’auto e prendi il metro”.
(a.s.)
 
 
15 - La Nuova Sardegna / Nuoro (Pagina 29 –Edizione CA)
BENI ARCHEOLOGICI»LA RISORSA
«I nostri monumenti patrimonio di tutti, pronti a collaborare»
Appello ai Comuni del responsabile della sede nuorese della Soprintendenza alle antichità di Sassari e Nuoro
di Antonello Sechi
NUORO «Siamo a disposizione di tutti: i comuni e gli altri enti che vogliano recuperare, restaurare o valorizzare un monumento antico possono contare su di noi». Amichevole. Antonio Sanciu spiega così l’indirizzo della sede operativa nuorese della Soprintendenza archeologica di Sassari e Nuoro. Guida gli uffici di via Ballero e il museo archeologico nazionale di via Mannu da nove mesi, da quando ha preso il posto di Maria Ausilia Fadda, andata in pensione. Sessantuno anni, originario di Buddusò, Sanciu è un esperto funzionario della Soprintendenza da cui dipende. Archeologo classico, prima di approdare a Nuoro alcuni fa, ha lavorato a lungo a Olbia, Sassari e Porto Torres. Moltissimi gli scavi che ha diretto, moltissime le pubblicazioni scientifiche sulle fasi puniche e romane della Sardegna. Dal 1° gennaio, incaricato dall’allora soprintendente di Sassari Bruno Massabò, è lui a mandare avanti l’attività della sede. E ora lancia un messaggio: collaboriamo. «La sede e il museo – chiarisce Antonio Sanciu – sono a disposizione di tutti. I nostri compiti principali sono la salvaguardia, la conservazione e la valorizzazione dei beni archeologici. Cose che facciamo e vogliamo fare in piena collaborazione con gli enti territoriali, dalla Regione ai Comuni, e con tutti i cittadini. Siamo a disposizione di tutti anche per le manifestazioni culturali. Senza questo accordo non possono esserci risultati positivi». Tutela. A sentire la parola, a volte, ai privati vengono i capelli dritti. Perché la tutela si porta appresso i vincoli. Sanciu è amichevole anche in questo: «Vincolistica non vuol dire sequestro né espropriazione: è un avviso al proprietario del bene o del terreno nel quale il bene si trova. Spiega quali sono le disposizioni di legge a tutela del bene. In questi mesi abbiamo concluso diverse pratiche e la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna, organo sovraordinato alle Soprintendenze, ha emanato i decreti per il nuraghe Pizzinnu di Posada, il pozzo nuragico di Sa Brecca a Tertenia, i nuraghi Ceas, Curreli e San Giorgio a Nurri, l’area megalitica di Corte Noa a Laconi. Senza problemi». Lavori pubblici. Altro spauracchio, anche per le amministrazioni pubbliche, è il blocco dei lavori in caso di ritrovamenti di beni archeologici. Ma anche questo, spiega Sanciu, è un problema superato: «I progetti di opere che incidono sul territorio, per legge, vengono ormai sottoposti a verifiche preventive sul cosiddetto “rischio archeologico”. Se c’è un problema lo si risolve prima. Per questo, collaboriamo con i comuni alla redazione dei Puc, come ad esempio abbiamo fatto di recente con Irgoli e Posada». Collaborazione. È il leitmotiv di Antonio Sanciu. Vale per la tutela, i musei del territorio, gli scavi e i restauri. «Importantissima, per esempio – spiega – la collaborazione con Dorgali: presto con fondi della Regione e del Comune partiranno i restauri di Tiscali mentre sono in corso scavi al nuraghe Arvu di Cala Gonone e a breve si metteranno in sicurezza i petroglifi della Grotta del bue marino». Sanciu cita altri esempi positivi recenti di collaborazione: i restauri del nuraghe Calone a Orotelli, della fonte della rotonda di Carros a Oliena, del nuraghe Serbissi a Osini o quello prossimo, del Nuraxi di Loceri. Scavi e restauri. I restauri avranno la precedenza. Quanto agli scavi, la politica della Soprintendenza di Sassari e Nuoro è duplice: scavi eseguiti direttamente o dati in concessione alle università. Come dovrebbe accadere al nuraghe Tanca Manna di Nuoro, per il quale l’Università di Bologna ha recentemente presentato un progetto. C’è un altro sito, tra i più noti della provincia, dove a breve sono previsti nuovi interventi: Romanzesu. «In collaborazione con il comune di Bitti – spiega Sanciu – riprenderemo gli scavi e il consolidamento dell’area archeologica». Ricerca. Gli scavi, ovviamente, significano ricerca: un archeologo, per quanto a capo di una struttura burocratica, non può rinunciare allo studio. E i risultati, per la sede nuorese della Soprintendenza di Sassari, non mancano. «Sì – ammette Sanciu, che in questi anni ha operato in particolare lungo la costa – abbiamo notevoli novità scientifiche che riguardano i rapporti tra gli indigeni e i popoli levantini arrivati dal mare. Di grande spessore anche i risultati del lavoro di Maria Ausilia Fadda e Gianfranca Salis all’interno del territorio». Risultati che aiutano a ricostruire la storia del centro Sardegna e dell’isola. E che, se divulgati e utilizzati nel modo giusto, possono avere un risvolto economico. Dunque, dice Sanciu, collaborare conviene. Alla scienza e non solo.
 
 
16 - La Nuova Sardegna / Cultura e spettacoli (Pagina 37 –Edizione CA)
Convegno internazionale
Primavera araba, il ruolo dei media nella causa palestinese
CAGLIARI La Palestina del nuovo ordine mondiale e il ruolo dei media nella Primavera araba. Sono questi i temi del convegno internazionale che si tiene questo pomeriggio presso i locali della Sala conferenze del Terminal Crociere nel Molo Ichnusa, nel porto di Cagliari.
Il convegno allestito dall’associazione Amici del Libano-Sardegna in collaborazione con l’Universitè Libanaise, Al Manar Tv, l’Associazione della Stampa sarda, l’associazione Otto Lettere, l’associazione culturale Skepto in collaborazione con l’Autorità portuale sarà aperto questo pomeriggio alle ore 17 dopo i saluti portati da Hamze Jammoul presidente dell’associazione Amici Libano-Sardegna e da Piergiorgio Massidda presidente dell’Autorità portuale dalla proiezione del documentario intitolato “L’inganno a orologeria” prodotto da Al Manar Tv, una delle più importanti televisione di informazione del Libano.
Nella prima sessione del convegno, dedicata al tema “La Palestina e il nuovo ordine mondiale”, interviene Sayved Mohammad Ali Hosseini, ambasciatore dell’Iran in Italia, Hassan Jouni, docente di diritto internazionale dell’Università libanese di Beirut. Coordina Patrizia Manduchi docente di Storia dei paesi islamici dell’Università di Cagliari.
Nella seconda sessione del convegno quella dedicata al tema “Il ruolo dei media nella Primavera Araba. Il caso della Siria” interverranno invece Ibrahim Farhat, giornalista libanese, direttore delle relkazioni internazionali di Al-Mara Tv e il giornalista della Rai Francesco Birocchi, presidente dell’Associazione della Stampa sarda.
Il dibattito verrà in questo caso coordinato dal giornalista Marcello Cocco.
 
 
17 - La Nuova Sardegna / Sassari (Pagina 24 –Edizione naz.)
Convegno sulla prevenzione nei campi
SASSARI Il tema della prevenzione nel settore agricolo è al centro del convegno “Custa est sa terra nostra: usi e saperi tra passato e futuro” in programma oggi alle 9 nell’aula magna del Dipartimento di Agraria. «L’incontro – informa una nota – è stato organizzato dall’Osservatorio della Prevenzione, associazione di promozione sociale in collaborazione con il Dipartimento di Agraria e l’Unipisi (Unione nazionale personale ispettivo d’Italia)». »L’evento – proseguono gli organizzatori –è patrocinato dall’Asl 1, da Laore (l’agenzia regionale per lo sviluppo in agricoltura e dalle organizzazioni di categoria nel comparto agropastorale), Coldiretti, Cia e Confagricoltura provinciale di Sassari e Olbia-Tempio, che offriranno un buffet con prodotti locali forniti dai propri iscritti». Al convegno parteciperanno docenti universitari e tecnici della prevenzione della Asl di Sassari e Oristano. Ci sarà spazio poi per testimonianze dirette e filmate di protagonisti del mondo agripastorale di ieri e di oggi.
 
 
18 - La Nuova Sardegna / Alghero (Pagina 31 –Edizione naz.)
Ambiente
Progetto da due milioni e mezzo per salvare il Calich
ALGHERO Il Comune a caccia di risorse finanziarie in ambito europeo per affrontare in maniera più organica e sistemica la piaga ambientale della laguna del Calich. La pubblicazione del bando Life plus che finanzia interventi di governance ambientali sulla base di progetti provenienti sia da singoli soggetti che da un partenariato, era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire, ed ecco che l’ufficio programmazione del Comune guidato dall’assessore Alma Cardi, ha dato un’accelerata alla predisposizione di un corposo progetto per un importo complessivo di 2milioni e mezzo di euro finalizzato all’esecuzione di una serie di attività di monitoraggio e analisi ambientali, da spalmarsi nell’arco di un triennio con un importante partenariato che vede oltre al Comune, capofila, il supporto scientifico dell’Agenzia regionale Agris che si occupa di ricerca scientifica applicata ai sistemi produttivi, l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna e il Dipartimento di Architettuta e Agraria dell’università di Sassari.
Nei giorni scorsi la giunta ha quindi approvato la delibera di partecipazione al programma comunitario. Il progetto si chiama “Strumenti innovativi per l’ausilio alla decisione nella gestione multitemporale di ambienti lagunari in contesti urbani”. L’amministrazione comunale -spiega l’assessore alla Programmazione Alma Cardi-ha assunto il ruolo di capofila di questo ambizioso progetto che nel caso risulti vincitore e quindi ammesso al finanziamento potrà contribuire ad affrontare i problemi e trovare soluzioni per quanto riguarda lo stato in cui versa la laguna del Calich». La linea di intervento del programma Life è quella della politica e governance ambientali Obbiettivo Acqua. «Il progetto - specifica invece l’assessore all’Ambiente Chiara Rosnati – prevede studi e monitoraggi in grado di identificare, ad esempio, le fonti di inquinamento diffuse, ma anche lo sviluppo di nuovi metodi analitici per la determinazione di ficotossine nelle acque superficiali, nuovi metodi di analisi economica della risorsa con il coinvolgimento degli attori locali. Il progetto – aggiunge - intende contribuire al miglioramento della qualità delle acque del sistema ambientale del Calich mediante elaborazioni di strumenti innovativi per le analisi e l’impiego di software avanzati che costituiranno un efficace supporto alle pianificazioni future».
Sergio Ortu
 
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR
 

 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie