UniCa UniCa News Rassegna stampa Giovedì 27 settembre 2012

Giovedì 27 settembre 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 settembre 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Le banche chiudono i rubinetti
Ma gli istituti precisano: la crisi è solo della domanda
Famiglie e imprese in apnea. Il crollo dei mutui trascina giù il mercato immobiliare
 
Vai a vedere che alla fine non abbiamo un sistema bancario così solido come pensavamo. Certo, i nostri istituti di credito non sono esposti su titoli tossici come quelli di altri paesi europei (altrimenti saremmo già andati in default) ma la crisi del debito ha messo a nudo anche i problemi delle nostre banche, che temendo per i propri profitti si sono chiuse a riccio rispondendo picche alle richieste di credito da parte di famiglie e imprese.
Vuoi un mutuo? Dimmi dove vai e cosa fai, portami garanzie, convincimi, e io ti dirò chi sei e se ne hai diritto.
LO SCENARIO Dal 2008 la crisi ha intaccato due architravi del sistema bancario: la liquidità dei mercati interbancari e la reputazione delle banche. Il venir meno di questi due elementi, unito alla fase di crescita-zero, si riflette direttamente sull'erogazione di credito, quindi sullo stato di salute del tessuto sociale (famiglie) ed economico (imprese) dell'Italia.
NESSO CAUSA-EFFETTO Ecco cosa succede sul fronte dell'offerta: il denaro che gli istituti acquistano sul mercato interbancario scarseggia e costa molto di più a causa della crisi di fiducia tra le banche stesse (gli istituti non si fidano l'uno dell'altro), quindi i nostri big del credito faticano a trovare liquidità e, complice la recessione, temono per i propri profitti. Così per evitare che le loro sofferenze aumentino (le italiane sono legate più di altre all'andamento dell'economia reale) chiudono i rubinetti del credito.
ANALISI DELL'ESPERTO «La crisi economica - spiega Paolo Mattana, docente di economia politica all'Università di Cagliari - unita alla paralisi dell'interbancario e al forte sbilanciamento delle istituzioni finanziarie italiane verso i titoli del debito pubblico (percepito come rischioso), sono alcuni dei fattori che più incidono sull'offerta di credito da parte delle banche».
Che quindi erogano meno mutui e lo fanno con spread maggiori al fine di compensare le proprie difficoltà di approvvigionamento.
POLITICHE FISCALI E se diminuisce l'offerta, frena anche la domanda. Le famiglie sono portate a ridurre le richieste di finanziamento a fronte di uno scenario macroeconomico che rimane incerto, di un mercato del lavoro sempre più asfittico (specie per i giovani), di una politica fiscale decisamente più aggressiva nei confronti dei possessori di immobili (Imu e aggravi vari).
CROLLO DEI MUTUI Il risultato è quello certificato appena due giorni fa dall'Istat: i mutui stipulati nei primi tre mesi del 2012, rispetto allo stesso periodo del 2011, sono scesi del 49,6% nel complesso e del 39,2% se si guarda solo a quelli con costituzione di ipoteca immobiliare. Le famiglie, secondo l'Istat, acquistano meno case perché con la crisi si riduce il numero di chi può chiedere un prestito e di chi si vede accettare la domanda di finanziamento.
GLI ISTITUTI DI CREDITO È proprio sulla domanda che si sofferma il direttore generale del Banco di Sardegna, Giuseppe Cuccurese: «Al giorno d'oggi - spiega il dg - numerose famiglie non sono più in grado di chiedere un mutuo perché hanno ridotto reddito e non avendo i requisiti inziali neppure si avvicinano allo sportello». Al contrario, «il mutuo è uno dei prodotti che le banche vorrebbero continuare a vendere di più perché la morosità famiglie è più bassa rispetto a quella delle imprese». Quindi il problema, conclude Cuccurese, «non sono le banche che non aprono i rubinetti» quanto «la mancanza di fiducia nel futuro che frena la domanda e non permette che si rimettano in circolo gli investimenti».
COSÌ IN SARDEGNA Fatto sta che anche trasferendo la fotografia dell'Istat dalla Penisola all'Isola, il quadro è desolante. Lo ha fatto il Centro Studi L'Unione Sarda, che spiega come le pratiche di mutuo “attivate” in Sardegna tra gennaio e marzo del 2012 (1.646) abbiano subito una drastica riduzione rispetto ai primi tre mesi del 2011: -46%. La caduta, continua il Centro Studi, si riferisce sia ai mutui ipotecari, quelli per i quali è necessario offrire delle garanzie reali ricadenti sull'immobile acquistato o altri immobili di proprietà (-44%), sia ai mutui senza ipoteca, per i quali non si sono chieste garanzie reali su immobili (-55%).
ISTAT: COMPRAVENDITE GIÙ L'effetto è dirompente. E sebbene i maggiori osservatori credano che nel 2013 per il mercato immobiliare arriverà la ripresa (è il momento di acquistare, secondo Scenari Immobiliari), la caduta annua delle compravendite registrata dall'Istat è stata del 17%. Anche in Sardegna, spiega sempre il Centro Studi, a risentirne di più sono le vendite di case, -16,6%, mentre la variazione relativa agli immobili ad uso economico si limita ad un -5,9%.
In attesa che si trovi la chiave per allentare la morsa, i bulloni del credito restano pericolosamente avvitati alla crisi.
Emanuela Zoncu
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 20 - Edizione NU)
Il Consorzio con gli studenti
Il commissario Loi aderisce alla lezione in piazza Italia del primo ottobre
UNIVERSITÀ. Continua la mobilitazione in difesa dei corsi di laurea, nuovo appello alla Regione
 
Docenti, studenti e operatori dell'università di Nuoro organizzano la giornata d'esordio del nuovo anno accademico. Il primo ottobre 2012, alle ore 10.30, c'è la manifestazione “Lezioni in piazza” a cui aderisce anche il consorzio universitario. Appuntamento in piazza Italia con studenti e docenti del corso di laurea in Scienze forestali e ambientali che organizzano l'iniziativa in forma seminariale con una serie di interventi dei docenti, cui farà seguito un dibattito.
Caterina Loi, commissario del consorzio, spiega così i motivi del sostegno all'iniziativa: «Poiché le ragioni della protesta coincidono con il malessere delle istituzioni locali, manifestato proprio in questi giorni a causa dei fortissimi ritardi nel trasferimento delle risorse finanziarie regionali, questo Consorzio, la Provincia e il Comune di Nuoro, partecipano convinti all'iniziativa, nella certezza che sia necessaria unità di intenti da parte di tutte le forze politiche e sociali, nel difendere la permanenza e la crescita dell'università nuorese».
I programmi messi in campo dal Consorzio negli ultimi due anni - sottolinea Caterina Loi - vanno sostenuti con risorse finanziarie certe ed erogate in tempi certi, nel rispetto dell'obbligo assunto dall'amministrazione regionale nel lontano 1992: “La giunta regionale si impegna a mettere a disposizione le risorse finanziarie necessarie al funzionamento dei corsi”.
Aggiunge il commissario: «Questo territorio, unito, vuole ribadire un'idea forte che va rilanciata, al di là della contingenza relativa alla mancata erogazione dei fondi regionali, per radicare la realtà universitaria a Nuoro come componente indispensabile ad uno sviluppo culturale ed economico a lungo auspicato».
 
L’UNIONE SARDA
3 - L’Unione Sarda
Cronaca di Alghero (Pagina 27 - Edizione OL)
Pochi figli? È colpa della crisi
Chiuso il convegno a San Francesco su "Popolazione ambiente e salute"
Studiosi e docenti da tutto il mondo per partecipare all'iniziativa organizzata dalla D.i.S.e.a.
 
La famiglia sarda media desidera avere almeno due o più figli ma, nella realtà, uno è già troppo. A questo si aggiunga la tradizionale longevità dei sardi e un'isola che si sta spopolando soprattutto nelle zone interne. Sono alcuni dati emersi nell'incontro tenutosi nelle sale del San Francesco Conference Center, dal titolo "Popolazione, ambiente e salute: ombre e discontinuità", organizzato dalla Società italiana di Demografia storica e dal Dipartimento di scienze economiche e aziendali (D.i.S.e.a.) dell'Università di Sassari. Statistiche e curiosità discusse con oltre cinquanta relazioni, alla presenza di studiosi e docenti universitari italiani e stranieri: «Popolazione, ambiente e salute - ha spiegato il direttore del dipartimento Marco Breschi - sono tematiche analizzate dentro il contesto storico, dall'Unità d'Italia a oggi, e partendo dallo stato di salute di Alghero e sino ad arrivare a diverse città in tutto il mondo». Nello specifico, la Sardegna ha delle peculiarità. In primis la longevità che riguarda indistintamente uomini e donne: «Bisogna studiare su questo - prosegue - cercando di capire se dipenda da fattori genetici, alimentari, culturali». E poi la nascita dei bambini: dopo gli anni '60, circa una donna su tre non ha avuto figli. « La sensazione - ha detto Breschi - è che le difficoltà sociali che stiamo vivendo influenzano le decisioni di chi pensa di mettere su famiglia. C'è una frattura profonda tra il desiderio e la realtà di tutti i giorni». Ieri, il professore ha presentato una pubblicazione su "Dinamiche demografiche in Sardegna tra passato e futuro", dove è presente il problema dello spopolamento soprattutto nei piccoli comuni dell'entroterra isolano: «Un fenomeno che riguarda meno le zone costiere in un'isola poco interessata da flussi di immigrazione rispetto ad altre parti del territorio». Durante la tre giorni, la D.i.S.e.a. ha confermato presidente la professoressa Lucia Pozzi.
Antonio Brundu
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano (Pagina 20 - Edizione OR)
Oristano
Università, seminario
 
Riparte il progetto ORiOn, il programma di formazione della Camera di commercio e dal Consorzio Uno. Domani, alle 9, si terrà un seminario sulla gestione finanziaria. L'ingresso è libero, ma è necessario iscriversi sul sito www.ori-on.it.
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
Tutte le carceri di Antonio Gramsci
Lo storico Vacca rilegge, grazie a documenti inediti, la vita del pensatore sardo
 
Le recenti acquisizioni documentali, provenienti dagli archivi di Mosca, stanno consentendo di studiare la vita di Antonio Gramsci in maniera più completa e meno contraddittoria, senza i condizionamenti dettati dalla guerra fredda e con una maggiore libertà di interpretazione da parte degli studiosi. Tra le ultime ricerche si segnala, per l'ampiezza di un'opera che è quasi una summa di ricerche pluriennali, il volume di Giuseppe Vacca dal titolo “Vita e pensieri di Antonio Gramsci 1926-1937” (Einaudi, pp. 367, € 33). Storico del pensiero politico, presidente della Fondazione Istituto Gramsci di Roma e della Commissione scientifica dell'Edizione Nazionale degli scritti del pensatore di Ghilarza, con questo lavoro Vacca ha centrato l'obiettivo di riflettere sull'ultima parte della vita del pensatore del Pci affrontando i temi ancora irrisolti della sua tormentata esistenza e che a più di vent'anni dalla fine del comunismo possono essere affrontati senza reticenze. Del resto per troppo tempo Gramsci è stato un autore “costruito” grazie a un mirato lavoro editoriale e di partito, circostanza che non sempre ha agevolato la piena comprensione della sua esperienza umana e politica; oggi è possibile aprire nuovi indirizzi interpretativi.
Quello di Vacca è un libro complesso e articolato, arricchito da nuovi documenti come la corrispondenza della cognata Tatiana, e scritto con l'obiettivo di ricostruire gli ultimi undici anni di vita del pensatore sardo, dal momento dell'arresto, l'8 novembre del 1926, a quello della morte da cittadino appena tornato libero il 27 aprile del 1937. Sono gli anni più dolorosi dell'esistenza del fondatore del Pci, quelli del carcere fascista ma anche delle tante incomprensioni coi compagni di partito, comprese le ricadute sugli affetti personali a partire dalla famiglia Schucht. Si pensi alla famosa lettera del 1926, che Vacca interpreta come un ammonimento contro l'indirizzo politico della dirigenza sovietica e di Stalin. Un atteggiamento, quello di Mosca, che secondo un Gramsci oramai eterodosso impediva di sviluppare la logica delle alleanze per sconfiggere il fascismo. Senza dimenticare la famosa lettera di Grieco del febbraio 1928, che suscitò la collera di Gramsci il quale la interpretò come un colpo alle speranze di liberazione, come scrisse il fratello Gennaro. Una missiva che, spiega Vacca, avrebbe avuto l'avvallo anche della moglie Giulia, poi pentitasi sino ad accusare Togliatti nel 1939 di aver reso più difficile la liberazione del marito. Nonostante queste frizioni il modello delineato da Gramsci nel corpus dei Quaderni sarebbe stato utilizzato proprio da Togliatti, con reticenze e tagli, per costruire il sostrato culturale del “partito nuovo” negli anni della Repubblica come è messo ben in evidenza nell'ultimo capitolo. Un'edizione, quella dei Quaderni, che doveva fare i conti con i condizionamenti del carcere che aveva messo in crisi l'universo sentimentale e politico del detenuto, il rapporto col partito e con l'Urss.
La vicenda umana e politica di Gramsci si arricchisce ora di un importante contributo, in un momento in cui l'edizione nazionale delle Opere fa intravedere scenari interpretativi più legati alla ricerca storica.
Gianluca Scroccu
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Ed_Cagliari
CULTURA»LE PROPOSTE
Fondi con clausola “blocca parenti”
Niente tagli, disponibili 420mila euro, ma nessuno stanziamento a famigliari di politici o dipendenti del Comune
Francesca Ghirra Vogliamo stabilire criteri che puntino a una qualità certificata delle proposte e a evitare le incertezze sui tempi
di Stefano Ambu
 
CAGLIARI Quattrocentoventimila euro per le iniziative culturali a Cagliari. Niente tagli rispetto allo scorso anno. E niente contributi ai parenti di politici e funzionari del Comune. Quest'ultima è una delle proposte emerse durante i lavori dalla commissione Cultura impegnata nell'approvazione del regolamento che presto andrà in aula per il sì finale. Una "carta" che cercherà di mettere la parola fine a polemiche, proteste e ritardi. Insomma, un documento che eviti che nei prossimi anni si ripeta una situazione come quella di Marina Café Noir, manifestazione rimasta al palo perché, al momento di organizzare la rassegna, non erano arrivati i soldi. Nè, in parte, quelli delle precedenti edizioni. Nè quelli per l'edizione di settembre. I criteri sono stati ribaditi anche ieri: trasparenza, programmazione anche triennale per gli eventi più importanti e oggettività nella concessione dei finanziamenti. La matematica nelle scelte: con delle vere e proprie formule da applicare per una equa ripartizione. Decisioni aiutate anche da una commissione esaminatrice di esperti. Conoscitori della materia, ma il più possibile lontani dal mondo delle associazioni e dei gruppi che fanno cultura a Cagliari. «Criteri – ha spiegato la presidente della commissione Cultura Francesca Ghirra – che puntino su una qualità certificata delle proposte. Tra questi anche l'incidenza sul territorio. Ma stiamo puntando a evitare quello che è sempre stata la maggiore fonte di malumori: le incertezze sui tempi. Per questo, oltre alla programmazione triennale, stiamo puntando anche di legare il bando alla esecutività del bilancio. E il regolamento sui contributi sarà abbinato a un regolamento sulle rendicontazioni per rendere certi i tempi di pagamento». La proposta che ieri mattina ha movimentato il lavoro della commissione è stata quella del consigliere dei Riformatori Roberto Porrà. Con la richiesta dell'inserimento di una clausola "blocca-parenti" (di politici e funzionari comunali) nella distribuzione dei fondi a disposizione. Un'idea dell'opposizione che non dispiace alla maggioranza: "Mi sembra una proposta sensata- ha detto Ghirra- che si muove nella direzione del rispetto, a cui noi teniamo moltissimo, della trasparenza". Gli spazi? Il costo della concessione per l'utilizzo- si stava pensando in commissione- potrebbe entrare nel "monte" del contributo come "erogazione non monetaria". Questo per rispondere a uno dei problemi sollevati dalle associazioni nel corso delle ultime audizioni.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Ed_Cagliari
Flumini di Quartu, incontro sulla lingua sarda
 
QUARTU L'associazione “Ita mi contas” in collaborazione con la Biblioteca di Flumini organizza per il prossimo autunno una serie di Incontri per la conoscenza e la diffusione della lingua e della storia sarda. Il 27 settembre alle ore 17.30 ci sarà una conferenza del professor Francesco Casula sulla lingua sarda: “Origini e influenze. La letteratura in Sardo”. Si parlerà di pregiudizi sul sardo: è un dialetto non una lingua, è diviso, arcaico e inadatto a esprimere la modernità, inutile, povero, non lo parla nessuno, ha prodotto poca letteratura. Verranno, inoltre affrontati gli argomenti: sa limba sarda comuna: consensi e dissensi.L'insegnamento del Sardo a scuola come materia curriculare.L'uso ufficiale del Sardo nelle Istituzioni, negli uffici, nei luoghi di lavoro.L'utilizzo del sardo nei Mass-media (Rai-Tv, Internet, Giornali), nella Pubblicità, nella Toponomastica.La legislazione europea, italiana e sarda, che difende e tutela il Sardo. L'incontro, aperto al pubblico, si terrà nella Biblioteca di Flumini (in via Mar Ligure, 3) con inizio alle ore 17.30.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 37 - Ed_Cagliari
ARCHEOLOGIA»NUOVE TECNICHE
Bisarcio, l’occhio digitale del drone scopre il villaggio
Case e strade senza spostare un grammo di terra L’archeologo Marco Milanese spiega le tecniche
di Paolo Curreli
 
OZIERI È stato l'occhio digitale di un drone a scoprire la maglia urbanistica dell'antico villaggio di Bisarcio, il volo del piccolo elicottero telecomandato Octocopter, della società Start-up Oben, che opera in stretta sinergia con l'Università di Sassari. Equipaggiato con fotocamera ad alta risoluzione, ha raccolto una documentazione inedita di questo fino ad oggi sconosciuto sito archeologico e ha permesso agli archeologi di disegnare la struttura dell'antico abitato. Tutto in tempi estremamente brevi. Il sito di Bisarcio è per il Medioevo sardo un luogo particolarmente carico di significati, essendo sede di un'importante e antica diocesi, nota almeno dalla metà dell'XI secolo fino al XVI secolo. Un centro importante, capoluogo dell'omonima curatoria medievale sul tracciato della strada che collegava il nord con il sud dell’isola. Di cui si era persa la percezione dell'esistenza e della sua eccezionale conservazione. «Soltanto rilevando le tracce già visibili in superficie – dice Marco Milanese, ordinario di Archeologia medievale a capo dell'équipe del Dipartimento di Storia dell'Università di Sassari – abbiamo potuto identificare, senza alcuno scavo, i resti di oltre 120 edifici e realizzare una planimetria che permette di comprendere la pianificazione urbanistica, le strade, le schiere di edifici, gli spazi privati o pubblici, la chiesa, il probabile cimitero, il rapporto con l'area episcopale. E' un risultato che in genere si ottiene dopo molti anni di scavi. Il progetto è ampio e ha una ricca agenda di domande storiche e vede in modo nitido la valorizzazione del sito e la sua trasformazione, in tempi rapidi, in risorsa turistica di questo territorio». La finalità dello scavo, che coinvolge trentacinque persone provenienti da diverse sedi, è quella di datare i vari livelli del villaggio e delle sue trasformazioni nel tempo. Nel 1521, per esempio, le 74 famiglie sopravvissute (47 contadini, 27 pastori) vivevano in un panorama di rovine, case abbandonate e diroccate, non molto diverso da quello di alcuni piccoli centri odierni della Sardegna, in forte sofferenza demografica. «Fino ad adesso è il villaggio meglio conservato che ho avuto modo di scavare», dice Marco Milanese. L'importanza del sito di Bisarcio in epoca medievale appare in modo chiaro in un documento fiscale della metà del Trecento, quando l'abitato contava circa 200 fuochi (ovvero famiglie), oltre un migliaio di abitanti, considerando anche i nullatenenti, le vedove ed i soggetti non censiti fiscalmente, mentre nel Cinquecento la popolazione era calata prima a 74, poi a circa 50 fuochi, poco più di trecento persone. Nei decenni successivi la popolazione registrata diminuisce a 20 fuochi (circa 120 persone) e verso la fine del XVII secolo a soli 6 o 7 (trenta-quaranta abitanti). Del tutto straordinari, quindi, i risultati delle prime settimane di ricerca nel sito di Bisarcio grazie alla collaborazione tra l'Università di Sassari, il Comune di Ozieri e la Soprintendenza archeologica di Sassari e Nuoro.Senza muovere un grammo di terra, esiste già una dettagliata istantanea dell’antico villaggio a disposizione degli studiosi.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 27 - Ed_Olbia
Arzachena entra nel santuario dei cetacei
È il primo comune in Sardegna ad aderire al progetto Pelagos che unisce scienza, ambiente e turismo
 
ARZACHENA Il Comune mostra la sua anima ambientale e primo in Sardegna aderisce al progetto "Pelagos, il santuario dei cetacei" . L’ area marina scelta come casa da questi affascinanti mammiferi è regolata da accordi internazionali tra Italia, Francia e principato di Monaco. «Abbiamo subito sposato la richiesta di adesione al santuario, una idea di area protetta che unisce il rispetto dell'ambiente, la tutela delle specie che ci vivono ma che non esclude l'uomo- – spiega il delegato all'Ambiente, Gianmario Orecchioni –. Sono infatti previste attività di whale watching, di osservazione dei cetacei nel loro ambiente naturale, che hanno anche un forte valore turistico». Per Chicco Depperu, impegnato in prima persona per portare l'attività di ricerca del Cima in Gallura la rapidità della risposta del Comune è stata disarmante. «Non posso che essere soddisfatto per l'entusiasmo e la serietà con cui la nuova amministrazione ha accolto la richiesta di entrare a far parte del santuario Pelagos». Dal 2009 i ricercatori studiano l'area marina della Gallura. Gli studi coordinatori dal ricercatore dell'università di Sassari Luca Bittau confermano l'altissimo valore dello spazio di mare compreso tra Stintino e Capo Ferro. «In quest'area sono stati avvistate sette specie di cetacei su otto – spiega Bittau –. E in relazione a questi avvistamenti sono state attivate delle attività di whale watching con due imbarcazioni private che, con a bordo due ricercatori, guidano le persone in questa forma di turismo controllato». Alcune immagini degli avvistamenti verranno proiettate domani nell'auditorium all'interno della manifestazione “Anniversari nel blu”, dedicata ai cento anni dalla nascita del comandante Raimondo Bucher, pioniere della subacquea e grande amante della Sardegna. Gli studenti delle scuole medie e superiori saranno protagonisti dell'iniziativa. (se.lu.)

Questionario e social

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