UniCa UniCa News Rassegna stampa Domenica 16 settembre 2012

Domenica 16 settembre 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 settembre 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Economia (Pagina 16 - Edizione CA)
Quattro aziende cagliaritane sostenute finanziariamente dai privati nella ricerca
Sardegna fucina di idee e progetti

La ricerca scientifica è indispensabile allo sviluppo di un territorio e della sua economia ma per farlo occorrono soldi. È il messaggio conclusivo della Conferenza regionale della ricerca e innovazione, organizzata a Cagliari dall’assessorato alla Programmazione e Sardegna Ricerche.
PROGETTI I finanziamenti servono per dare ai ricercatori gli strumenti necessari. «Nonostante la crisi e i tagli alle risorse che impone, investire in questo settore è indispensabile per la ripresa», ha detto anche il presidente del Cnr (ed ex ministro per le Riforme e l’Innovazione nella pubblica amministrazione), Luigi Nicolais. Ma i finanziamenti servono anche per tradurre le idee in progetti concreti che abbiano una reale ricaduta nei diversi territori. Una soluzione in questo caso può arrivare dal venture capital. «Noi andiamo a scovare le buone idee da finanziarie e selezioniamo quelle che sembrano più valide», ha spiegato Amedeo Giurazza, amministratore delegato di Vertis Sgr. «La Sardegna è una buona fucina di idee». Vertis sta infatti finanziando quattro progetti ideati da imprese cagliaritane. Tra queste “+plugg” che sviluppa le applicazioni per i prodotti Apple, con cui ha già chiuso un accordo. Ad esempio, l’azienda studia un adattatore che fa diventare l’iPhone una bilancia o un termometro. Un piano finanziato con oltre 2 milioni di euro. Altra scommessa è Kalarit, spin off del Crs4, che sta studiando un software per applicare la fluidodinamica alla medicina ma anche alla Formula 1. “Money360.it”, invece, vuole distribuire prodotti finanziari on line mentre “Vivocha” si occupa di shopping on line.
ATTUAZIONE L’importante, come è stato detto più volte dai relatori della Conferenza regionale, è che la ricerca diventi innovazione concreta e non rimanga fine a se stessa. Un esempio arriva dai beni culturali in Toscana, dove i siti minerari sono stati riconvertiti in parchi storico-archeologici. Una riqualificazione che potrebbe essere fatta anche in Sardegna con possibili riflessi positivi sull’occupazione. I riflessi pratici, però, possono arrivare anche da progetti più grandi, e apparentemente distanti dalla realtà di tutti i giorni. «Il radiotelescopio di San Basilio», ha esemplificato Lucio Piccirillo, capo del gruppo radioastronomico inglese, «potrà essere usato in futuro in molti campi, come per lo sviluppo della telefonia e delle reti wi fi». Il telescopio sardo, ora in sperimentazione, si candida a diventare il primo in Italia e tra i primi cinque al mondo.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Regione, due novità positive
Un minimo di luce in fondo al tunnel
Paolo Figus
Anche se con il garbo e la buona educazione che il nostro giornale deve avere per rispetto nei confronti dei numerosi e affezionati lettori e per quello dovuto a tutte le posizioni politiche che la società sarda esprime, siamo stati sempre piuttosto critici nei confronti della classe politica della nostra regione, sia per quanto riguarda le legislature precedenti sia, spesso, quella attuale.
Ci sembra dunque doveroso segnalare anche ciò che va nella giusta direzione dell’attività politica, soprattutto quando si fanno le cose appropriate e si ottengono risultati concreti anche se, purtroppo, ancora insufficienti per risolvere alla radice i problemi che quotidianamente angustiano la società sarda.
Due sono le novità positive.
La prima, come abbiamo dato conto nelle cronache di questi giorni, riguarda il Piano Sulcis, varato dalla Regione con la delibera del 31 luglio scorso, con cui si stanziano, grazie a vari capitoli di bilancio e a fondi europei, somme ingenti (circa 350 milioni di euro) finalizzate a creare condizioni alternative alla situazione di sofferenza del sistema industriale locale ormai in disfacimento, tentando di arginare l’emorragia di posti di lavoro e il rischio di mettere sul lastrico intere famiglie e in ginocchio un apparato produttivo che, bene o male, ha rappresentato la fonte di reddito per quell’area depressa della Sardegna. Ora ci si aspetta che vengano recuperati dal governo nazionale gli ulteriori 300 milioni che Alcoa è stata chiamata a restituire per aver incassato contributi in conto energia non dovuti, così come disposto dalla commissione europea. Quelli sono soldi nostri, del Sulcis, e nel Sulcis devono tornare, a beneficio di una incolpevole popolazione che subisce oggi gli effetti di una politica industriale sbagliata nata diversi decenni fa.
La seconda buona notizia è che la giunta Cappellacci, anche con il contributo dell’opposizione, ha ottenuto dal governo nazionale l’assegnazione di oltre un miliardo di euro, cioè parte di quanto ci spetta per la storica vertenza delle entrate, con un’abile mossa che ha stanato il governo nazionale, costringendolo a dare esecuzione a una sentenza della Corte Costituzionale della scorsa primavera con la quale è stato stabilito il diritto di mettere nel bilancio regionale quanto dovuto alla Sardegna.
Ora si tratterà di essere efficienti nel far circolare rapidamente queste risorse nel nostro sistema economico per dare ossigeno al mondo delle imprese locali sofferenti e ridurre la disoccupazione, soprattutto giovanile, vera sfida per i prossimi mesi. Amministrazione regionale e Consiglio sono chiamati a bene operare nell’interesse della Sardegna in nome della quale devono essere messi da parte i motivi che dividono e si privilegino invece quelli che uniscono, lasciando alla campagna elettorale futura le questioni politiche e partitiche che entrano di solito nella competizione per il governo regionale. Se così non fosse, piani speciali e denari dello Stato sarebbero un’altra occasione perduta.
 
 
3 - L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Entrate, 1.383 milioni per l’Isola «Ma resta il patto di stabilità»
Annuncio di Calvisi (Pd). Cappellacci: si sapeva, merito della Giunta 
Sei anni. Passati a tenere in mano il biglietto vincente di una lotteria beffarda, perché nessuno pagava mai. È del settembre 2006 l’accordo Stato-Regione sulle nuove entrate fiscali, che doveva portare alla Sardegna benefici rimasti però, finora, in gran parte virtuali. Stavolta invece, se l’ottimismo non si rivelerà prematuro, i soldi ci sono davvero.
LA SVOLTA Arriveranno con l’assestamento del bilancio statale. Il disegno di legge del governo, già approvato in commissione alla Camera, aumenta i fondi per la Sardegna di un miliardo e 383 milioni di euro, per coprire i mancati trasferimenti dal 2010 (anno in cui dovevano entrare a regime i nuovi gettiti) a oggi.
L’approvazione definitiva dell’assestamento dovrebbe arrivare proprio attorno al compimento dei sei anni dall’accordo. Era il 29 settembre: giorno del compleanno di Berlusconi e Bersani, però a Palazzo Chigi c’era Romano Prodi, mentre il governatore era Renato Soru. Dopodiché è successo di tutto, e sembrava - complice la crisi - che le nuove entrate non dovessero arrivare più.
VERIFICHE È Giulio Calvisi, deputato del Pd, a rivelare la novità. Ai tempi dell’intesa Prodi-Soru era il segretario regionale dei Ds. Oggi, alla Camera, è relatore della legge di assestamento: già a fine luglio ha letto il testo col nuovo stanziamento, «ma di per sé poteva non significare niente», dice Calvisi ai giornalisti, convocati a Cagliari per l’annuncio. «Verificando col governo e la Ragioneria generale, ho appurato che quelle somme coprono i mancati trasferimenti del 2010, 2011 e 2012».
Una rivelazione che indispettisce un po’ la maggioranza regionale. «La Giunta sapeva già della legge di assestamento», precisano nel pomeriggio Ugo Cappellacci e l’assessore al Bilancio Giorgio La Spisa, rivendicando il ruolo svolto dalla Giunta, anche coi ricorsi alla Corte costituzionale: «La vittoria è l’esito di una battaglia dura», prosegue il presidente, «che ha visto la Sardegna contrapporsi a due governi e persino adire le vie legali per i nostri diritti», con «una diffida e messa in mora al governo Monti per il pagamento del dovuto».
IL PD Calvisi non vede grandi meriti della Regione, semmai di Monti: «Se questi fondi sono un atto dovuto, lo erano da tre anni. Da Berlusconi, niente: provvede il governo dei tecnici, in una fase di crisi dei conti pubblici e tagli alle regioni». Anche grazie alle pressioni di Giorgio Napolitano: «Posso testimoniare - riprende il deputato - che ha seguito tutta la vicenda». Nel 2013, ipotizza Calvisi, il livello dei trasferimenti dallo Stato alla Regione potrebbe stabilizzarsi almeno a 5,6 miliardi di euro: ben più dei 4,9 previsti in origine per il 2012, che saliranno a 6,3 con l’assestamento. «Ma potremmo arrivare a 6 miliardi», aggiunge.
La battaglia però non è finita: «Resta il problema del patto di stabilità, che blocca la spesa della Regione. Va adeguato al nuovo livello di entrate». Altro nodo, le norme di attuazione dell’accordo sulle entrate: «Per noi non erano necessarie, Cappellacci si è voluta ficcare in un vicolo cieco dicendo che servivano. A che punto è la trattativa? Non vorrei che, ora che ci sono i soldi, questo bloccasse di nuovo tutto».
Attaccano la Giunta anche Giampaolo Diana e Francesca Barracciu, presenti alla conferenza stampa col deputato Siro Marrocu e con Franco Marras e Laura Pisano, in rappresentanza della segreteria del Pd. «Sarebbe stato logico - dice il capogruppo - che di questo risultato si accorgesse Cappellacci. Ora spero che la sua inconcludenza non lo vanifichi». Per Barracciu «l’operato di Monti conferma che la scelta di Berlusconi di non darci il dovuto era politica, e contro l’Isola». «Spero che adesso non si debba ricontrattare ogni volta ciò che è dovuto», auspica Marrocu.
LA GIUNTA «Quello delle norme di attuazione è un problema che non esiste più», ribatte Ugo Cappellacci: «Servivano perché c’era incertezza sul quantum , sull’esatta misura di quel che ci spettava. Ora che lo Stato la quantifica, non servono più». La determinazione del governo, conferma il presidente, «corrisponde ai nostri criteri di calcolo: ma dobbiamo completare le verifiche, perciò non avevamo dato annuncio dell’assestamento». Nel frattempo, assicurano lui e La Spisa, «gli uffici della Regione hanno continuato in modo riservato a lavorare alla soluzione dei problemi finanziari, intrattenendo stretti rapporti col vice ministro Ceriani e la Ragioneria generale».
Nell’ultimo incontro al ministero dell’Economia, il 7 settembre, «i dirigenti regionali hanno reiterato la richiesta di adeguamento delle compartecipazioni regionali 2012 a 5,3 miliardi e domandato il pagamento del miliardo di quote pregresse». La prossima settimana è previsto un ulteriore confronto con Ceriani: «Anziché fare proclami per cercare di attribuirsi meriti politici come consuetudine dell’opposizione, questa Giunta lavora ogni giorno per la Sardegna».
Dove Cappellacci concorda con Calvisi è sulla necessità di «proseguire la battaglia sul versante del patto di stabilità. L’accordo del 2006 era monco perché non considerava questo elemento, determinante ai fini dell’effettiva possibilità di spesa delle risorse».
REAZIONI «Non si può parlare di chiusura della vertenza entrate», nota la presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo: «È un passo avanti, ma centra solo metà dell’obiettivo. Lo Stato rimuova i vincoli sul patto di stabilità, per non creare il paradosso per cui la Regione incassa i soldi, ma non può spenderli».
La maggioranza è in linea con Cappellacci: «Buona notizia, ma se non cambia il patto avremo un’Alcoa moltiplicata per mille», avverte Michele Cossa, leader dei Riformatori. «Il Pd, autonomista a singhiozzo, vuole appropriarsi di una vittoria di tutti - protesta il capogruppo Pdl Pietro Pittalis - frutto della linea del coraggio di Cappellacci e del centrodestra». «Le piccole polemiche non intaccano un successo nato da perseveranza e azioni giurisdizionali», dice l’assessore all’Agricoltura Oscar Cherchi, mentre la sua collega dell’Industria, Alessandra Zedda, vede «premiata la forza di volontà di una Giunta che ha posto in essere azioni concrete».
PERPLESSI Più dubbioso il capogruppo di Sardegna è già domani Mario Diana: «Spero che non sia solo una manovra di facciata per attenuare la tensione sociale. Stupisce vedere Cappellacci cadere quasi dalle nuvole». Ancora meno ottimista il deputato Pdl Mauro Pili: «È un atto dovuto che non chiude la vertenza entrate», che resta «sempre in perdita. Lo era in partenza col trasferimento alla Regione dell’onere totale della sanità e quello indefinito della continuità territoriale, lo è ancor più oggi coi tagli dell’ultimo anno». Contro i quali la Regione deve «insistere con l’impugnativa alla Corte costituzionale».
Giuseppe Meloni
 
 
4 - L’Unione Sarda / Provincia di Oristano (Pagina 20 - Edizione OR)
Neoneli
Corso di giornalismo, i lavori di 15 giovani
Un’esperienza da ricordare quella che a luglio ha visto protagonisti quindici ragazzi tra i 7 e i 14 anni a Neoneli. Per tre giorni hanno partecipato ad un laboratorio di giornalismo reso possibile grazie all’associazione Più Sardegna presieduta da Mario Di Rubbo e al contributo del Comune e della Consulta giovanile. Un evento reso ancora più significativo dalla liberazione di Rossella Urru e proprio sulla cooperante di Samugheo si sono incentrati i lavori dei ragazzi. Il laboratorio è stato tenuto da Priamo Marratzu, ricercatore dell’Università di Sassari presso il Dipartimento di Scienze politiche della Comunicazione e ingegneria dell’informazione. I partecipanti hanno imparato a scrivere articoli sui problemi della scuola e hanno prodotto un video in cui ripercorrono le tappe della vicenda Urru. La scuola estiva di educazione ai media è stata anche utile per discutere dei rischi connessi alla navigazione su Internet. «Le famiglie hanno aderito con entusiasmo - afferma il sindaco Cau -L’auspicio è che si tratti di un primo gradino di una scala di manifestazioni di questo genere nel territorio». (a.o.)
 
   

 
LA NUOVA SARDEGNA 
    
1 - La Nuova Sardegna / Pagina 10 - Economia Sardegna
CONFERENZA REGIONALE La ricerca si apre agli studenti
Nicolais (Cern): “Investire nell’innovazione nonostante la crisi
di Alfredo Franchini
Cagliari






 
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
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