Martedì 21 agosto 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 agosto 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Vittimismo e miopia politica
La Sardegna eternamente beffata
Giuseppe Marci
 
Qualche giorno fa L'Unione Sarda titolava: «Tribunali, Sardegna ancora beffata. Mutato il primo segmento, il titolo avrebbe funzionato in molte altre circostanze: taglio della spesa pubblica, affare Tirrenia, tutela della lingua sarda e così via. Sardegna sempre beffata. E doverosamente ai nostri parlamentari è stato chiesto conto delle loro scelte e che in modo compatto rappresentassero lo scontento del territorio che li ha eletti.
Ma questo non basta. Prima o poi dovremo interrogarci sulla sistematica beffa che negli anni, nei decenni e nei secoli, ci viene giocata: sono gli altri che ci beffano o siamo noi che ci facciamo beffare?
Prendiamo la questione della lingua che per mille ragioni ci rappresenta bene. È almeno dal Settecento che diciamo di amarla e di volerla difendere. Il problema, le più volte, è che si tratta di un «amour fou», geloso ed esclusivo: ciascuno ama la sua, di lingua, ne magnifica le caratteristiche, la definisce «illustre e pura» sulla base di un personale criterio e vorrebbe imporla agli altri. Il risultato è quello, modesto, che abbiamo sotto gli occhi.
Non è un problema glottologico ma politico; riguarda il lungo cammino che noi Sardi non abbiamo ancora convenientemente imboccato e che conduce a capire il concetto di res pubblica, di bene della collettività, che ciascuno è chiamato a difendere non perché suo, personale o di gruppo, ma di tutti. Qui, invece, come si vede in ogni circostanza - anche quando si tratti di abolire un'inutile Provincia - prevale l'idea di «specificità»; un'idea sempre agitata senza saper mai bene spiegare in che cosa consista e, soprattutto, senza comprendere che a qualche micro-specificità sarebbe bene rinunciare per rafforzare il generale interesse.
Sia che parliamo di navi, di tribunali, di trasferimenti finanziari dallo Stato alla Regione, di lingua da tutelare o di altrettali argomenti, il singolo dovrebbe fare un passo indietro, valutando quale sia l'interesse della Nazione sarda che diciamo di essere e di voler individualmente rappresentare. Quando, invece, un'efficace azione politica si basa sulla condivisione degli obiettivi, sul coinvolgimento e sulla partecipazione dei più. Su un amore che fa posto agli altri, non li esclude: qualunque lingua parlino.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
«I soldi se li prende lo Stato»
Imprese sarde contro Monti
 
«I consumatori non hanno soldi da spendere perché se li porta via lo Stato», tuona Marco Sulis, presidente regionale di Confesercenti. E molte imprese, è il timore di Luca Murgianu, numero uno di Confartigianato, «potrebbero non riaprire a settembre». Specie perché, incalza Giancarlo Deidda, vicepresidente di Confcommercio nazionale, «è stata superata una soglia di tassazione pericolosissima». È una voce unanime, quella che si solleva dal tessuto economico sardo, che sta pagando il prezzo di uno spread produttivo tra Isola e Penisola ormai fuori controllo.
La Sardegna chiede a Mario Monti più ossigeno e rispedisce al mittente i presunti calcoli sul sommerso. Che varrebbe 5,5 miliardi secondo un'elaborazione dell'Unione Sarda, ovvero il 2% - stessa incidenza del Pil sardo su quello nazionale - sui 275 miliardi di economia in nero calcolati dall'Istat.
L'ANALISI DELL'ECONOMISTA «Perché la proiezione sul nero nell'Isola fosse accettabile - spiega Vittorio Dettori, docente di economia dell'Università di Cagliari - occorrerebbe l'esistenza di una perfetta omogeneità (in termini di sistema produttivo e di comportamento degli operatori che lo determinano) tra la Sardegna e l'Italia: il che evidentemente non è, data la notevole diversità delle economie regionali in cui si articola il nostro Paese». Diversità sulle quali grava una pressione fiscale che produce effetti «devastanti». Non tanto, continua l'esperto, «in termini assoluti, per gli ostacoli frapposti a un naturale percorso di crescita, quanto in termini relativi: sia per la quantità e qualità dei servizi forniti dai percettori del prelievo, sia per il diverso trattamento fiscale riservato a famiglie e imprese negli altri Paesi coi quali interagiamo».
IL SOMMERSO IN SARDEGNA In Sardegna, dicono le associazioni di categoria, il nero non può essere pari a 5,5 miliardi, altrimenti, spiega Sulis, le imprese non avrebbero tutti i problemi di debiti che hanno verso le banche. «C'è sicuramente un problema di sommerso, che sta crescendo a causa della crisi, ma non nelle proporzioni che si è detto», continua Giancarlo Deidda.
Di più, attacca Murgianu: «Siamo lontani anni luce dalla verità perché il 70% dell'economia sarda (21 su 33 miliardi) è legata alla Pubblica Amministrazione, quindi è verosimile pensare che nell'Isola il sommerso non superi i due miliardi». Cifra che «comunque in giro non si vede neanche in quella proporzione».
TASSE DA RECORD Al contrario, continua il presidente di Confartigianato, è lunga la black-list delle imprese che hanno chiuso nell'Isola - a causa di un mercato stagnante e senza prospettive - per aprire altrove. Alcune sono migrate nella Penisola, dove l'energia costa meno e i trasporti non sono un freno. Altre sono andate addirittura all'estero. Perché in fondo l'affidabilità di un paese in termini economici si misura anche (e soprattutto) nel rapporto fra Stato e Cittadino. Più è squilibrato e meno l'economia ha capacità di attrarre investimenti.
Lo spread con i “concorrenti” europei da questo punto di vista è più alto di quello tra Btp e Bund. Il pareggio di bilancio sta facendo il resto. Avere conti pubblici “a posto” è certamente la condizione essenziale per un'economia sana ma in nome di un equilibrio trasformato in “rigore” (e in nome di un quaderno zeppo di compiti a casa richiesti da Bruxelles), oggi si stanno pagando tasse in misura superiore al 45% del Pil (la pressione fiscale reale è già intorno al 54-55%, dati Confcommercio).
LA CRISI NELL'ISOLA In Sardegna bisogna ricreare le condizioni perché le imprese possano operare, a partire dalla riconversione dei distretti industriali per continuare con il problema dell'energia e dei trasporti. Ripartire da lì, è la richiesta, perché oggi «non ci sono le condizioni ottimali per poter guadagnare e quindi per pagare le imposte», spiega il presidente di Confesercenti, secondo cui sul fronte delle tasse «stiamo rasentando la follia: che lavori bene o male ti devi affidare agli studi di settore, che ci stanno strangolando».
I crolli dei consumi che stanno colpendo ogni settore, dall'agroalimentare all'abbigliamento passando per i servizi, continua Deidda, raccontano di una soglia, «pericolosissima già superata» e della necessità di «interrompere i prelievi fiscali di queste dimensioni». In caso contrario, per le imprese sarde «sarà un'ecatombe».
Emanuela Zoncu
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Ultime della notte (Pagina 9 - Edizione CA)
L'Onu: gli over 85 aumenteranno più del previsto
Entro un secolo saremo un pianeta per vecchi
 
WASHINGTON La Terra si prepara a diventare un pianeta di anziani: un modello elaborato da esperti delle Nazioni Unite e dell'Università di Washington prevede che entro il 2100 le persone con più di 85 anni saranno molto più numerose del previsto e che gli adulti in età lavorativa in grado di sostenere gli anziani saranno molto meno numerosi.
I risultati, riportati sulla rivista scientifica PNAS dai ricercatori dell'Università di Washington e coordinati da Adrian Raftery, indicano una diminuzione sempre maggiore nei prossimi decenni del rapporto tra lavoratori e pensionati a sostegno di programmi di sicurezza sociale per gli anziani.
«Questo fenomeno è stato studiato molto nei paesi sviluppati, ma quello che vediamo con questo modello è che l'aumento di persone con oltre 85 anni sarà un fenomeno mondiale» ha affermato Raftery.
In Cina, il paese più popoloso del mondo, il numero di adulti in età lavorativa per ogni persona di 65 anni si ridurrà da 7,9 nel 2010 a 1,6 nel 2100.
Il rapporto in India, il secondo paese più popoloso, si ridurrà da 11,1 nel 2010 a 2,0 nel 2100. Più moderato il calo previsto negli Stati Uniti con un passaggio dal 4,6 del 2010 all'1.8 per la fine del secolo.
Altri paesi sviluppati con bassi tassi di fertilità mostrano cali maggiori, compresi i Paesi Bassi (da 4,0 a 1,6) e il Regno Unito (da 3,6 a 1,6).
«Al momento gli Stati Uniti hanno numeri più favorevoli di altri paesi sviluppati e potrebbero mantenere un leggero vantaggio rispetto alle altre nazioni entro la fine del secolo», prosegue Raftery. Egli attribuisce prospettive relativamente più promettenti negli Stati Uniti grazie alle nuove nascite e all'immigrazione.
Si tratta di una nuova strategia probabilistica che offre maggiori informazioni alla classe politica per poter decidere, ad esempio, se e come costruire nuove scuole. «Non sappiamo con certezza cosa accadrà in futuro, ma questo modello - conclude - ci offre previsioni più accurate».
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Oristano e Planargia (Pagina 31 - Edizione CA)
BOSA. Chiusa la summer school
Castello di Serravalle, nuove scoperte grazie all'informatica
 
Interessante ed affollato convegno conclusivo di archeologia, il professor Marco Milanese e il rettore dell'università di Sassari Attilio Mastino hanno tracciato un primo bilancio per la Summer school di archeologia, svoltasi nelle scorse settimane nella città del Temo. Un percorso avveniristico in cui sono state messe a punto analisi con l'impiego di tecnologie informatiche e tecnologiche in grado di rivoluzionare i sistemi di rilevamento dell'archeologia tradizionale.
Dalle analisi del terreno con l'impiego di tecnologie radar ai test approfonditi in laboratorio dei reperti individuati: risultati che possono cambiare la lettura della storia.
Marco Milanese, dell'università di Sassari, è il portabandiera di questa nuova tecnologia che lui stesso ha applicato durante la scuola estiva alla realtà degli scavi archeologici del castello di Serravalle di Bosa.
Risultati stupefacenti che saranno divulgati nei particolari in un apposito convegno voluto dall'università di Sassari, dallo stesso Marco Milanese, con il supporto dell'assessorato comunale alla Cultura. Un meeting che sarà realizzato a Bosa alla fine di settembre. L'iniziativa cardine nell'ambito dei festeggiamenti per i novecento anni del castello che, secondo alcune fonti sarebbe stato edificato dai marchesi Malaspina nell'anno 1112. Una data, invece, in questa fase, al centro di un'attenta revisione storica, alla luce di altri risultati archeologici e di testi recentemente portati alla luce.
Il castello di Serravalle sarebbe stato edificato tra il 1112 ed il 1200, e forse non ad opera dei marchesi di Malaspina che giunsero in Sardegna in periodi successivi rispetto a quei documenti che certificano la presenza di una fortezza sul colle di Serravalle preesistente al loro arrivo. Se ne saprà di più a settembre. Dal convegno e dalla “Summer school” sono comunque emersi alcuni dati positivi e significativi: in primo luogo la rivoluzione introdotta nel mondo dell'archeologia dalle nuove scienze e dalla tecnologia di ultima generazione. In secondo luogo, l'ennesima dimostrazione storica dell'antichità e della rilevanza per l'intera Isola della storia di Bosa e del suo territorio, riletta attraverso le strutture giunte fino ai nostri giorni. ( a. n. )
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 37 - Edizione CA)
Nuove opportunità dall'Oriente
Prove di collaborazione durante la visita in città dell'ambasciatore cinese
SASSARI. Ding Wei ha incontrato il sindaco Gianfranco Ganau e il rettore Attilio Mastino
 
La Cina e Sassari non sono poi così lontane. Lo ha constatato personalmente l'ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia, Ding Wei, durante la sua visita in città nella giornata di ieri. Il diplomatico ha incontrato il sindaco Gianfranco Ganau e il rettore dell'Università Attilio Mastino, poi ha visitato il centro di Porto Conte Ricerche dove ha voluto conoscere i progressi nella ricerca tecnologica e nella medicina. E si è parlato anche di turismo, ricerca scientifica e sicurezza alimentare.
Tra l'isola e la nazione più popolosa del mondo ci sono progetti e protocolli già avviati. Persino nella medicina, grazie all'attività illustrata dal professor Antonello Ganau riguardante la formazione dei medici. Il centro sperimentale Cardiosim serve per simulare qualsiasi situazione clinica, comprese patologie cardiache, sui manichini e non sulle persone: «È una metodologia che serve per ridurre gli errori medici - ha spiegato Ganau - e proporremo alla Cina un'operazione con scambio tra medici».
Sergio Ledda ha presentato i lavori del forum sui sistemi agricoli avanzati e sulla sicurezza alimentare, già esposti all'Expo di Pechino. Per l'ambasciatore: «È uno dei problemi più importanti della Cina». Condivisa la necessità di lavorare su questo settore, coinvolgendo anche gli studenti.
Di questi temi si è parlato a Palazzo Ducale, durante l'incontro con il sindaco Ganau. Un'occasione importante soprattutto per illustrare al rappresentante del governo cinese le potenzialità del territorio sardo. «Ci auguriamo - ha detto il primo cittadino - un fruttuoso rapporto di collaborazione». All'incontro hanno partecipato anche il presidente della camera di commercio di Sassari, Gavino Sini, il presidente di Confindustria Pierluigi Pinna e il presidente del Consorzio Asi, Franco Borghetto. A fine settembre una delegazione sarda partirà per la Cina.
Antonio Brundu
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Bando dell'eni
 
La valorizzazione dei giovani ricercatori e il migliore utilizzo delle fonti energetiche. Sono gli obiettivi del bando “Ambiente ed energie rinnovabili”, attraverso il quale l'Eni intende premiare la ricerca. La domanda per il bando, che mette in gioco soprattutto le facoltà scientifiche, va presentata entro il 26 ottobre prossimo. Per qualsiasi informazione è possibile chiamare Tiziana Cubeddu al numero di cellulare 070/6758442. (p.l.)

LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Ed_Cagliari
Cina a caccia di nanotecnologie mediche
L’ambasciatore di Pechino ha incontrato il sindaco di Sassari ed è rimasto colpito dal centro ricerche di Porto Conte
 
SASSARI Cos’ha Sassari che la Cina vorrebbe? Cosa ci invidia il paese destinato a diventare la prima potenza mondiale? Sicuramente il mare e le spiagge. L’ambasciatore Ding Wei non ha avuto il tempo per ammirarle con i suoi occhi, ma ne ha sentito parlare. «Avete una costa tra le più belle del pianeta, una grandissima risorsa». Ecco perché la possibilità di scambi turistici non è affatto remota: «Un milione di cinesi ogni anno visita l’Italia – dice l’ambasciatore – quasi tutti scelgono come meta le grandi città piene di storia, come Roma, Firenze, Milano e Venezia. Ancora le vacanze all’insegna del mare e del relax non hanno fatto presa nella nostra cultura, ma ci stiamo arrivando. Sassari da questo punto di vista può essere interessante». Il sindaco Gianfranco Ganau, il vicesindaco Gavino Zirattu, il presidente della Camera di Commercio di Sassari, Gavino Sini, il presidente di Confindustria Nord Sardegna, Pierluigi Pinna, il presidente del Consorzio Asi, Franco Borghetto, , il direttore generale del Comune di Sassari, David Harris hanno cercato di sponsorizzare il territorio. Agroalimentare, turismo, portualità. Il sindaco ha buttato lì anche il discorso della chimica verde e di E.On. L’ambasciatore ha ascoltato con apparente curiosità, ed è intervenuto senza mai sbilanciarsi su prospettive concrete. Anche perché la visita a Palazzo Ducale, come quella pomeridiana al rettorato dell’Università di Sassari, erano incontri di cortesia. Per il momento, l’attenzione della delegazione cinese è concentrata principalmente sul versante scientifico. Infatti l’Università di Sassari e soprattutto il centro di ricerche di Porto Conte hanno due argomenti forti che interessano alla Cina: le tecniche di formazione utilizzate nel reparto di cardiologia, e le nanotecnologie sviluppate con successo nei laboratori all’avanguardia di Porto Conte. «Gli scambi culturali e scientifici con la Cina – spiega il Rettore Attilio Mastino – vanno avanti da diverso tempo. Abbiamo diversi progetti di collaborazione in cantiere». In un convegno che si è tenuto a Pechino, il responsabile del Centro Cardio Sim dell’Aou, Antonello Ganau, tra le altre cose ha fatto cenno allla didattica innovativa utilizzata nel suo reparto, dove gli specializzando fanno pratica su manichini che simulano perfettamente le reazioni fisiche di un paziente. L’assistenza sanitaria, che in Cina può progredire notevolmente, è a caccia di nuove conoscenze e nuove tecnologie. La visita del centro ricerche di Porto Conte, a questo proposito, è stata il fulcro della giornata. Si tratta di un centro di eccellenza dove l'attività è focalizzata sulla ricerca avanzata nel campo dei nanomateriali e delle nanotecnologie: sintesi di nanomateriali tramite tecniche di autoassemblaggio sopramolecolare, sperimentazione con la luce di sincrotrone infrarossa. Il tutto per la produzione di sofisticatissimi materiali che trovano il loro impiego in medicina, in ingegneria e informatica.
 
le curiosità
Dai Candelieri ai ritratti dei rettori
 
Di fronte alla vetrina che custodisce le miniature dei Candelieri l’ambasciatore cinese non ha saputo resistere. Ha voluto sapere dal sindaco cosa fossero quei piccoli ceri. Così Ganau si è dovuto improvvisare storico e ha sintetizzato in pochi minuti la nascita di Sassari e le sue principali tradizioni. Invece meno curiosità durante la visita all’Ateneo. Uno dei pochi quesiti posto dalla delegazione cinese ad Attilio Mastino ha riguardato la sala dei ritratti dei rettori: «Perchè non c’è il suo quadro?». Risposta: «Perché per fortuna sono ancora vivo».
 

Questionario e social

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