Lunedì 30 luglio 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 luglio 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
MONSERRATO. Accusa dell'Ascom al sindaco che replica: è colpa della crisi
«Senza Puc non si cresce» Badas: nessun progetto per l'area del Policlinico  
Quando sono iniziati i lavori per il Policlinico commercianti, costruttori e impresari si sono sfregati le mani. Pensavano, il nuovo polo sanitario e universitario dell'Azienda mista sarebbe stato un ottimo volano per la crescita di Monserrato. Alberghi, ristoranti e strutture per l'accoglienza di familiari dei pazienti e degli studenti avrebbero rappresentato una fonte di reddito per tutti i centri dell'hinterland, e non solo. Sino a oggi, però, il deserto, non solo economico, circonda l'area della Cittadella universitaria. All'orizzonte solo la metropolitana leggera che presto raggiungerà il polo medico. Per il resto, niente. Marco Badas , fiduciario dell'Ascom e della Confcommercio, non ha dubbi: tutta colpa del Comune che non riesce a portare a termine l'iter sul Puc. Con un risultato: «commercianti e artigiani continuano ad abbassare la serranda, ingrossando ulteriormente l'esercito dei disoccupati e allungando le file negli uffici dell'assessorato ai Servizi sociali».
DESERTO ECONOMICO Perché la zona attorno al Policlinico non riesce a decollare? «Il problema non riguarda solo quell'area», afferma Badas. «L'argomento è più generale, coinvolge tutto il paese e si concentra in tre lettere: Puc, Piano urbanistico comunale. Ci aspettavamo tanto dalla Cittadella universitaria, ma non c'è stata alcuna ricaduta economica». Badas scava nella memoria. «Nel 1991 siamo diventati Comune autonomo, ma ciò non è bastato per darci il ruolo istituzionale che ci spettava; l'inaugurazione della struttura fu fatta da Mariano Delogu, allora sindaco di Cagliari». Quali erano le iniziative proposte? «Si parlava di alberghi, case, tavole calde e ristoranti. Per studenti e per i familiari dei pazienti ricoverati. Tutti progetti rimasti solamente buone intenzioni».
POLEMICHE E ACCUSE Per il fiduciario di Ascom e Confcommercio tutto ruota attorno alla mancanza del Puc. «Monserrato, dopo vent'anni, è ancora senza un piano urbanistico, eppure è stato sponsorizzato da tutti i partiti politici nelle varie competizioni elettorali», scrive Badas in una lettera aperta inviata al sindaco, al presidente del consiglio e ai capigruppo consiliari. «Le ragioni del ritardo non sono chiare. Intanto, in attesa che questo benedetto piano sia partorito, l'economia locale va a picco». Badas vede nel mattone la strada maestra per lo sviluppo. «L'edilizia mette in moto i settori commerciali e artigianali e quindi crea occupazione. Senza un'economia solida non si attiva quel meccanismo che produce servizi e garantisce alla pubblica amministrazione le risorse necessarie, attraverso le tasse, per realizzare servizi e opere pubbliche e sostenere lo stato sociale». Badas chiude con una domanda polemica. «Perché il Puc elaborato da Pierluigi Cervellati nel 1998 non è stato approvato?».
COLPA DELLA CRISI Il sindaco Gianni Argiolas non si scompone. «Al Policlinico è in vigore il Puc di quando l'area era territorio di Cagliari. È un piano provvisorio, che prevede zone destinate a servizi. Quindi se qualcuno ci vuole addossare responsabilità sbaglia di grosso. La verità è che nessuno vuole costruire per mancanza di fondi. Il Comune - aggiunge Argiolas - dà il suo contributo, il resto spetta agli imprenditori. Dicono che esistono progetti e idee di sviluppo? Io non li conosco, ma sono a disposizione per discutere tutto quello che può far crescere Monserrato. Sul Puc siamo in ritardo, ma non siamo passivi. Stiamo completando la Clinica odontoiatrica che verrà ospitata nell'ex Cries, di fronte alla fermata San Gottardo. Entro aprile - conclude il sindaco - vi graviteranno migliaia di persone».
Andrea Artizzu
 
 
2 - L’Unione Sarda / Sulcis Iglesiente (Pagina 22 - Edizione CA)
CARBONIA. I curriculum di laureati e diplomati a disposizione delle aziende
ASSALTO ALLA VETRINA-LAVORO Già 800 i giovani iscritti sul sito della Provincia
Alla vetrina on line per l'occupazione hanno già dato l'assalto in ottocento.
IL PROGRAMMA Sono i senza lavoro, ma con diploma o laurea in tasca, che hanno aderito ad un programma della Provincia finalizzato a creare occupazione qualificata: far incontrare nel sito web istituzionale la domanda (enorme) di lavoro dei giovani che hanno conseguito un titolo di studio elevato, e l'offerta di impiego delle imprese a cui si daranno contributi per le assunzioni. Si chiama, appunto, “Vetrina on line” e nei primi venticinque giorni in cui questo programma è decollato (avveniva nella prima settimana di luglio) si sono fatti avanti oltre ottocento giovani. Quasi un decimo di quanti sono iscritti nei centri servizi lavorativi del territorio. Le iscrizioni telematiche sono piovute ad una media di cinquanta al giorno: tantissimi giovani (in particolare i diplomati) hanno inviato il proprio curriculum iscrivendosi in uno speciale link (“vetrinaoccupazione”) del sito internet della Provincia con la speranza chiaramente di trovare un lavoro mettendo in pratica ciò per cui hanno faticato tanto sui libri. In molti casi, ad esempio, nei centri per l'impiego risultano laureati con doppi master e specializzazioni altissime, ma zero ore di lavoro retribuito.
FASE DUE Costituito questa sorta di ufficio di collocamento on line e preso atto del buon riscontro di domande, pochi giorni fa è scattata la fase due: le aziende del territorio, suddivise in quattro settori (turismo e cultura, servizi sociali, ambiente, libere professioni) possono prendere visione dei curricula per procedere così alle eventuali assunzioni.
GLI INCENTIVI E per favorirle, la Provincia ha chiaramente stanziato una somma non indifferente: trecentomila euro. Le aziende ne riceveranno dodicimila come incentivo a fondo perduto per ogni disoccupato che verrà assunto a tempo indeterminato, la metà per assunzioni a tempo determinato (almeno un anno). Grazie al sistema della vetrina on line dovrebbero trovare impiego dalle venticinque (con assunzioni definitive) alle cinquanta persone (con assunzioni a tempo). «Scatteranno le verifiche - anticipa l'assessore alle Politiche per il lavoro Alberto Pili - per appurare i requisiti dei giovani che hanno spedito il curriculum ma la risposta al bando dimostra che questa azioni offrono concrete possibilità di lavoro: assieme alle altre azioni come ad esempio Welfare to work o il Patto per il lavoro nell'ultimo anno abbiamo messo in campo tre milioni di euro». Nei quattro settori prescelti dalla Provincia per la vetrina on line esistono spazi e possibilità tenendo conto delle manifestazioni di interesse e degli indirizzi del Piano Sulcis.
Andrea Scano
  
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
3 - La Nuova Sardegna / Pagina 8 - Sardegna
Clima, verde, natura l’isola e il Canada studiano insieme 
Desertificazione, piogge, tsunami, nuove costruzioni: tra Alghero e l’Ontario è nato il network Future City Lab 
ALGHERO Comincia tutto in primavera con Skype, la facoltà di Architettura di Alghero è on line con la Reyerson University di Toronto. Davanti all'incanto di Capo Caccia, Alessandra Lai, ingegnere che nella città dei Bastioni fa da supporto all'attività didattica di visiting professor americani, tedeschi e inglesi. Dall'altra parte, nell'Ontario, il professor Colin Ripley, architetto del prestigioso ateneo che ospita anche la più grande scuola di business undegraduate del Canada. Alessandra e Colin dialogano sul futuro climatico di due contesti territoriali che più diversi fra loro non potrebbero essere: la Sardegna, isola in mezzo al Mediterraneo, e le regione dei Grandi Laghi, la Great Lakes Megaregion. Che cosa unisce due realtà così distanti? Futuro climatico. Desertificazione prossima ventura? Stagioni di grandi piogge, tsunami? Come costruire? Il tema esige precisione. Meglio scrivere sotto dettatura dando la parola ad Alessandra, ottima comunicatrice fra Due Mondi. «Avviene tutto alla fine di aprile. Sono in facoltà ad Alghero quando ricevo l'invito del professor Ripley. Niente di casuale: il Dipartimento di Architettura design e urbanistica dell’università di Sassari e la Ryerson University sono tra i fondatori del network internazionale "Future city lab". L'iniziativa è promossa dall'ingegnere climatico tedesco Thomas Auer, premio "ingegnere verde 2010" e managing director della tedesca Transsolar, società di progettazione e consulenza climatica che lavora con i mostri sacri dell'architettura e li aiuta a rendere "Green" le loro opere e ha appena festeggiato 20 anni di straordinari successi. È un network esaltante: aderiscono università americane ed europee chiedendosi come sarà il futuro». Antefatto. «Ai primi di giugno 2011, a Olbia, si tiene un seminario internazionale e un workshop destinato a giovani sardi e stranieri, prevalentemente russi, polacchi e tedeschi, ospitati nella sede del Dipartimento algherese di Architettura. I diversi protagonisti lavorano con gli studenti, nei rispettivi filoni di ricerca, nell’attività professionale, ponendo crescente enfasi in questa direzione. Nel 2012 FutureCityLab approda a Berlino nella Aedes Gallery: uno spazio espositivo attrezzato per ospitare progetti, tavole rotonde, workshop. Il titolo dell'iniziativa è giocoso e provocatorio insieme "Cities in progress: Please Do not Disturb". Da cosa nasce cosa. Alessandra: «All'interno di questa iniziativa compare il "Dialogue" tra Sassari e Toronto. Il prof. Ripley e io ci incontriamo su Skype e dialoghiamo per quasi due ore intorno al tema del futuro delle nostre regioni che si struttura a partire da cinque domande: Perché ritieni importante studiare la tua regione come un campo di indagine unitario? Cosa fa di essa una regione? Quali le sfide più importanti che la tua regione dovrà affrontare da qui al 2050? Che ruolo giocheranno i grandi temi dell'energia e della mobilità nei prossimi trent'anni? La Sardegna e la Regione dei Grandi Laghi sono molto diverse quasi in ogni direzione. Come potremmo sviluppare un metodo di lavoro che consenta di trasferire su un caso le lezioni apprese dall'altro?» Le differenze. «Cominciamo della differenze. La prima - più che evidente - è che la Sardegna è un'isola, terra circondata da acqua, mentre l'Ontario è acqua circondata da terra. Se nel nostro caso l'acqua "separa" e supporta così l'identificazione della Sardegna come regione, nel caso dei Grandi Laghi canadesi l'acqua è sì ancora elemento che supporta l'identificazione di quelle terre come una regione, ma in quanto elemento unificante e magnetico fino al punto di "tenere insieme" Toronto e Detroit. È Ripley a sottolineare che le infrastrutture per la mobilità diventano la spina dorsale del sistema urbano territoriale e sulla colonna portante si addensa lo sviluppo insediativo. La mobilità con tutte le questioni ad essa collegate assorbe la maggior parte delle attenzioni delle amministrazioni e degli enti per contribuire fattivamente a un mondo più sano». Caos trasporti. Il caos di quest'estate su navi e aerei da e per la Sardegna può far da testimonial. Dice l'ingegner Lai: «Anche la nostra isola deve affrontare le questioni sulle infrastrutture per il trasporto, ma è difficile reperire risorse quando la popolazione residente sembra condannata a diminuire senza alcuna prospettiva che incoraggi un'inversione di tendenza. Quando eravamo tra le Regioni Obiettivo 1 per l'Europa, avremmo forse dovuto provvedere a investire quei soldi, davvero tanti, per attrezzare il nostro territorio con una rete ferroviaria e stradale efficiente. I collegamenti difficoltosi isolano molti dei centri minori della Sardegna. Paesi che si spopolano con conseguente degrado delle strutture urbane e disordinato afflusso delle poche città "attive" dislocate prevalentemente sulla costa. Questo fenomeno migratorio interno è in linea con le tendenze previste per il resto del pianeta: si calcola che entro il 2050 il 90 per cento della popolazione mondiale vivrà nei grandi agglomerati urbani. In Sardegna - i numeri sono da catastrofe antropologica - si ipotizzano 400 mila abitanti in meno. I grandi agglomerati saranno caratterizzati sempre più da un'instabilità che si traduce in forme territoriali disegnate da forze contingenti riferite ai processi dell'economia di mercato, servizi, logistica, informazione, da potenti network e aberranti ecologie». Che fare? «La regione dei Grandi Laghi, nel cuore del continente nordamericano, è un network urbano intensamente urbanizzato e industrializzato. I temi della trasformazione industriale verso nuove economie, della crescente domanda di mobilità e di energia dominano il dibattito sulle prospettive di sviluppo futuro. La Sardegna al contrario è un’isola caratterizzata da una bassa densità insediativa con un evidente declino dell'economia industriale e una crescente fiducia in quella turistica. Cosa potranno imparare questi due mondi così distanti l'uno dall'altro? Certamente non esiste un'unica ricetta per affrontare le sfide: essa dipende fortemente dalle caratteristiche del contesto territoriale, economico e sociale, ma occorre lavorare su obiettivi comuni come ridurre le emissioni di CO2, affrancarsi dalla schiavitù delle fonti di energia non rinnovabili, preservare le risorse naturali, riciclare i rifiuti, promuovere un uso intelligente dell'acqua. La Sardegna dovrà essere più verde, rispettare la natura». Il futuro. È nel segno della ricerca, governo permettendo. «Il Dipartimento di Architettura di Alghero - dice Alessandra Lai - continuerà a partecipare alle iniziative del network FutureCityLab. A breve attiverà tre Master in collaborazione con tre Università straniere, Dia (Germania), Elisava (Spagna) e Hit (Cina)». Alessandra Lai nasce a Cagliari dove si laurea (110 e lode) in Ingegneria con una tesi in collaborazione con La Sapienza di Roma. Qui ottiene un dottorato in Architettura e costruzione con Claudia Conforti, una delle più qualificate storiche dell'architettura europea. Inizia le sue consulenze con le pubbliche amministrazioni. Grande viaggiatrice e grande lettrice. «Il meraviglioso e il quotidiano nell'Occidente medievale” di Jacques Le Goff è uno dei libri più stimolanti che abbia mai letto». Tra il 2006 e il 2008 partecipa all’esaltante stagione della prima pianificazione strategica e paesaggistica in Sardegna. Sempre da precaria: «Ma se il precariato è esaltante non ti annoi mai, vivi meglio». Ad Alghero segue i visiting professor che arrivano da tutto il mondo, dalla Cina, da Yale, dalla Cooper Union di New York («i nostri gap si superano solo col confronto internazionale»). Dice: «Ciò che viene costruito secondo i principi della sostenibilità può essere ancora più attraente. Dovremmo far capire agli amministratori che il mondo può essere green and sexy, vivendoci bene. Sardegna compresa».
 
 
4 - La Nuova Sardegna / Pagina 8 - Sardegna
Sassari, progetti internazionali dell’Università sulle Biotecnologie 
Fresca dell'argento assegnatale dal Censis (seconda facoltà di Architettura in Italia dopo Ferrara e prima dello Iuav Venezia), l'università di Sassari ha una vasta rete di collaborazioni internazionali. Tra gli 89 accordi sottoscritti dal rettore Attilio Mastino da due anni si segnalano quelli con la Russia (N.I.Vavilov Research Institute of Plant Industry) promosso da Ignazio Camarda (Scienze della Natura) nel campo della biodiversità. E ancora: Osaka Prefecture University: promosso da Plinio Innocenzi (Architettura), per lo sviluppo di nanotecnologie. Università di San Carlos di Guatemala: promosso da Giovannino Massarelli (Medicina), University of Zimbabwe: promosso da Piero Cappuccinelli (Scienze Biomediche). Il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha dichiarato: "La cooperazione scientifica tra Italia e Mozambico si sta rafforzando grazie anche all'impegno dell'università di Sassari, capofila di un progetto di formazione e aggiornamento dei ricercatori del Centro di Biotecnologia dell'Università di Maputo". Il rettore Mastino: "Siamo presenti in tre Reti: quella delle 21 università catalane, quelle degli atenei insulari e in quelle del Mediterraneo".
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

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