RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
Le difficoltà anche dopo la laurea
I ragazzi smarriti che cercano un lavoro
Giuseppe Marci
Questo giornale ha dato conto, con una intensa pagina, delle difficoltà nelle quali versano i giovani ricercatori che non trovano inserimento in aziende o istituti di ricerca. Eccellenze per la cui formazione sono state investite somme notevoli che rischiano di non produrre i risultati attesi, in termini di occupazione e di generale vantaggio per la collettività. L’articolo individuava i profili dei singoli e le caratteristiche degli studi cui si sono dedicati, cogliendo, alle volte, risultati di livello internazionale.
Incontro sulla dislessia
La dislessia e la «presa in carico scolastica e universitaria» degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) è il tema dell’incontro di stamattina dalla presidenza del Consiglio provinciale e dalla commissione Pubblica istruzione. Appuntamento alle 11,30 nella sala riunioni di via Giudice Guglielmo 46. Interverranno l’assessore Franco Mele e Carmelo Masala, dell’associazione italiana dislessia. (p.l.)
TASSE UNIVERSITARIE
SASSARI «Ho lavorato con gli studenti di mezzo mondo ma non ho mai visto giovani interessati e motivati quanto quelli dell’Università di Sassari». L’affermazione è di un guru della microneurochirurgia, Antonio Bernardo, della Cornell Universty di New York che con la Facoltà di medicina e chirurgia di Sassari diretta dal professor Giuseppe Madeddu ha stretto un legame professionale fortissimo. Dopo un primo approccio datato esattamente un anno fa, grazie all’impegno della attivissima docente di Anatomia umana Grazia Fenu, Bernardo è diventato il mentore di decine e decine di studenti: 150 quelli che fino a oggi si sono alternati in gruppi di 4 a NY. La scorsa estate il professore italo-americano era arrivato da Manhattan preceduto da una testa, che ancora oggi continua ad essere studiata nelle aule di anatomia e che lo sarà ancora per molto, molto tempo. Pochi giorni fa è ritornato portandone al seguito altre 5: una ha già iniziato ad essere «scoperta» dagli studenti della facoltà turritana, le altre sono destinate a un congresso internazionale che si terrà a Olbia e spazierà nei campi anatomico-radiologico-chirurgico neurologico. Poi che fine faranno? Per anni saranno oggetto di studio fino a quando per esaurimento, finiranno in un inceneritore. Ad aderire con entusiasmo alla parte tecnica del progetto anche questa volta sono stati l’ottica Delogu che ha messo a disposizione proiettori sofisticatissimi, la Gima che ha fornito gli strumenti operatori e la Index, il corriere specializzato nel trasporto di materiale che subisce severi controlli in tutte le dogane. Dopo il primo evento in sala sezione trasmesso in aula in 3D e la simulazione di decine di interventi, gli specializzandi si sono alternati durante questo anno in stage di ventun giorni di full immersion nel reparto di neurochirurgia del Weill Cornell nel cuore di Manhattan dove hanno eseguito numerosi interventi su teste di cadaveri riportando a Sassari e condividendo con i colleghi quanto hanno imparato. «Un’esperienza – spiega la dottoressa Fenu – professionale e umana importantissima». Non solo per i futuri chirurghi, si potrebbe aggiungere, ma anche per i pazienti perchè la prima massima del professor Bernardo è «in chirurgia non esiste la complicanza se si conosce bene l’anatomia». E tenedo bene a mente questo concetto gli studenti trascorrono anche dieci ore al giorno al tavolo operatorio e quando tornano in Sardegna più di uno «confessa» di essersi innamorato della neurochirurgia. Perchè il progetto si realizzasse è servita la capacità organizzativa della dottoressa Fenu e la fiducia che le è stata accordata dal preside Giuseppe Madeddu e dalla direzione della Azienda ospedaliera universitaria. «Il progetto è costato 120mila euro – spiega Madeddu – è stato necessario convogliare tutte le risorse che la presidenza aveva a disposizione. Ma è stato un investimento nella professionalità che non ha prezzo – gli studenti hanno imparato le tecniche necessarie per evitare incidenti, lesioni irreparabili su qualunque parte della testa. Il primo risultato è che la facoltà di Medicina ha conquistato molto terreno nono solo a livello nazionale. E su questo tracciato spero vada avanti per preparare una classe di chirurghi di serie A».
5 - La Nuova Sardegna / Pagina 20 - Ed. Nazionale
Un sito per promuovere le buone pratiche della salute
Tesi di laurea sul territorio, una sezione nella biblioteca
LA PAROLA AI LETTORI
Una incredibile sessione di laurea
Gentile direttore, le scrivo per sottoporle tutto il mio rammarico per il comportamento tenuto nei confronti dei laureandi in Scienze laturali nella sessione di Laurea del 19-07-2012 . Il 19 luglio era il giorno fissato per la laurea in Scienze naturali. Il giorno prima della data di laurea mia sorella e gli altri laureandi apprendono – nessuno li aveva avvisati in precedenza – che il giorno dopo non ci sarà una sessione di laurea in aula magna (come peraltro indicato nel sito di Facoltà) ma una sorta di esame non ben definito. Viene anche consigliato , visto che si tratta di un esame, di non arrivare con tutti i parenti e che la Loro proclamazione sarà verosimilmente fissata per novembre. Questi studenti hanno dedicato tutte le energie degli ultimi giorni a preparare la loro presentazione nel migliore dei modi perché la Laurea non è solo il culmine del loro percorso universitario ma anche il momento della condivisione di questo importante traguardo con i familiari ed amici che li hanno sostenuti, non solo economicamente, in questi anni. All’emozione e all’ansia che accompagna le ore che precedono la Laurea si aggiunge l’incredulità e lo sgomento per questa comunicazione, ripeto, a 24 ore dalla data fissata . I laureandi si sono comunque presentati il 19, accompagnati da parenti e amici, in Via Vienna (so che è poco rilevante e che, probabilmente non sarò la sola, ma sono arrivata da Milano solo per l’occasione). Incurante delle rimostranze di studenti e dei loro familiari, con modo sgarbato il presidente di commissione, nonostante fosse libera l’aula magna B della Facoltà ( ripeto indicato sul sito della stessa Facoltà come luogo dello svolgimento della sessione di laurea), ha fatto accomodare, chi ci stava, in un aula al piano superiore, sottolineando che si trattava di un esame e che non erano ammessi applausi. I laureandi sono stati invitati ad esporre in modo coinciso il contenuto della tesi , senza la possibilità di proiettare tabelle e o immagini che chiarissero il contenuto di ciò che esponevano. La mancanza di ausili visivi e di un microfono non ha reso fruibile l’esposizione ai presenti Finita “l’interrogazione”,tutti i presenti sono stati fatti accomodare fuori per la decisione del voto ( d’esame o di laurea?) Ma tra lo sgomento di tutti, dopo alcuni minuti viene appeso in bacheca il punteggio di laurea, su un foglio volante, scritto a mano, con alcuni nomi dei candidati scritti anche in maniera errata e non completa e senza nessuna comunicazione verbale del voto di laurea. Quello che più fa rabbia in tutto questo è la mancanza di rispetto in primis per i laureandi e poi per chi li accompagnava. La laurea , traguardo ambito, e la discussione del frutto del loro lavoro non solo davanti alla commissione ma anche ai loro familiari e amici, è il momento di coronamento di un percorso di impegno e di sacrifici da parte degli studenti e delle loro famiglie. Ho visto invece quei ragazzi privati di questo momento. L’Università, oltre che dare insegnamenti propriamente didattici, dovrebbe essere luogo di insegnamento in senso lato. L’insegnamento dato lo scorso 19 luglio non esalta certo il buon nome dell’Università di Sassari. Gianna Leone
QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR