Giovedì 12 luglio 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 luglio 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Molentargius
Giornata in ricordo di Schenk
 
Per non dimenticare l’amico dei fenicotteri. L’associazione per il Parco Molentargius-Saline-Poetto e Legambiente hanno promosso una giornata dedicata alla memoria di Helmar Schenk, l’ornitologo naturalista scomparso un mese fa. Domani alle ore 17.15, nella sala conferenze del Parco è in programma una commemorazione alla presenza di chi lo ha conosciuto, apprezzato, ascoltato. Questo il programma: interverranno Mauro Contini (presidente del Parco), Massimo Zedda (sindaco di Cagliari), Angela Quaquero (presidente della Provincia di Cagliari), Lalla Pulga (sindaco di Quartucciu), Gianfranco Cappai (sindaco di Selargius), con l’introduzione di Vincenzo Tiana, presidente di Legambiente Sardegna e dell’associazieone del Parco. Contributi di Giampiero Sammuri (presidente nazionale della Federparchi), Bruno Massa (docente di Zoologia all’università di Palermo), Pasquale Mistretta (ex rettore dell’Università di Cagliari), Angelo Cau (docente di Ecologia all’Università di Cagliari), Antonello Sanna (preside della Facoltà di Architettura dell’Università di Cagliari), Angelo Aru (Università di Cagliari), Ignazio Camarda (docente di Botanica all’Università di Sassari), Emanuela Abis (docente della facoltà di Architettura), Mauro Aresu e Nino Morabito (responsabili Fauna Legambiente).
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Quartu Sant’Elena (Pagina 24 - Edizione CA)
La doppia laurea del pensionato
Una promessa al padre: dopo la triennale, a 69 anni ora è dottore in lettere
UNIVERSITÀ. Ha discusso in italiano e in limba una tesi sui concorsi letterari in tutta l’Isola
 
Era un debito che aveva con il padre: riuscire a completare gli studi. A 69 anni e ormai in pensione, Giancarlo Secci è riuscito a onorarlo. Dopo aver conseguito nel 2009 la laurea triennale, lunedì ha centrato l’obiettivo di quella magistrale in filologie e letterature classica e moderna alla Facoltà di Lettere e Filosofia. La tesi, tra l’altro, l’ha scritta bilingue, in italiano e sardo, sui concorsi letterari che si tengono in giro per l’Isola. «Ne ho citato un centinaio», dice soddisfatto il neolaureato. L’argomento non gli ha creato grandi problemi: lui stesso ha partecipato e vinto diversi premi per componimenti e poesie in sardo. «Il vero problema è stato riprendere in mano i libri», sottolinea Secci, «evidentemente da giovani si ha la mente sgombra mentre da anziani l’archivio in testa ha pochi spazi liberi». Il metodo scelto? «Studio passeggiando, anche in spiaggia: perlomeno con me ha funzionato, magari inciampando qua e là». Da adolescenti o da anziani, una cosa non fa differenza: «La fifa da preesame: negli ultimi tre giorni ero sempre in apprensione. Alla mia età poi non ci si può permettere di fare brutte figure. Le materie da studiare erano belle impegnative: tra triennale e magistrale, ho dato quattro esami di latino. A me piace, soprattutto Virgilio, ai miei giovani colleghi evidentemente meno: mi è capitato di seguire lezioni da solo».
L’impatto con il mondo universitario è stato positivo. «È stato bello stare in mezzo ai giovani: ne ho conosciuto tantissimi di grande valore, ma che sono stati costretti ad andare all’estero per trovare lavoro. I docenti, invece, all’inizio erano scettici. Mi guardavano pensando: “vediamo quanto dura questo”. Io invece ho tenuto duro: avevo da onorare un vecchio debito con mio padre. Glielo avevo promesso quando interruppi gli studi per lavorare, allora avevo vent’anni. E poi, quando sono andato in pensione, mi guardavo intorno perduto. È stata mia figlia a spronarmi e a presentare l’iscrizione".
Il neodottore prona i suoi coetanei a seguire la stessa strada. «Purtroppo bisogna fare i conti anche con le tasse», sottolinea Secci, «le istituzioni dovrebbero incentivare chi vuole riprendere gli studi da pensionato».
Giovanni Manca di Nissa
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Ed_Cagliari
VERSO IL NUOVO PPR
Soru: «Il futuro non è fatto di cemento»
L’ex governatore contesta le idee guida presentate dalla giunta regionale, Cappellacci domani in Consiglio per il dibattito
di Filippo Peretti
 
CAGLIARI Si riapre lo scontro politico sul Piano paesaggistico. Renato Soru, il padre del testo ancora in vigore, si scaglia con forza contro le “idee guida” consegnate martedì al Consiglio regionale dal suo successore, Ugo Cappellacci. Sarà il presidente della giunta, domani, a illustrarle in aula. E, come anticipa l’ex governatore in questa intervista, sarà subito battaglia. Renato Soru, cosa non le piace del testo preparatorio del futuro Ppr? «Tutto. Sono molto preoccupato, c’è un nuovo assalto alle coste e ora c’è persino la cementificazione delle campagne. Chi ha a cuore il futuro dell’isola deve reagire». Il centrodestra dice che è stato il suo Ppr a riaprire la cementificazione delle coste con le deroghe e a impoverire le campagne con norme troppo restrittive. «Sono falsità, lo abbiamo chiarito più volte ma loro fanno finta di non aver capito solo per poterci accusare di essere stati severi con tutti tranne che con i nostri amici». Il suo Ppr aveva dichiarato che l’intera fascia costiera è un bene paesaggistico da tutelare, ma aveva previsto delle deroghe. Cappellacci afferma invece che la fascia costiera non è di per sé un bene paesaggistico ma va qualificata come sistema ambientale ad alta intensità di tutela, con la previsione di proteggere le zone pregiate. Sono due impostazioni molto diverse. «Certo, loro fanno questo riferimento alle deroghe, che come ho detto è fondato su una falsità, per poter restringere gli spazi di tutela e liberalizzare gran parte della costa». Lei difende la sua visione? «Sicuro. La costa è un bene paesaggistico nel suo insieme, non ci sono tratti più o meno interessanti. Dopo che il 50 per cento è stato consumato, a maggior ragione dobbiamo tutelare la parte intonsa». Questo significa bloccare tutto? «Assolutamente no, significa dare all’uomo la possibilità di avere un atteggiamento più intelligente e rispettoso proprio per garantirsi un futuro». Come? «Noi abbiamo puntato sul recupero, le ristrutturazioni, il riuso. Basta girare lungo la costa per vedere quanti errori ci sono da correggere, quanti scempi da riparare: cave in riva al mare o seconde case da trasformate in alberghi. Si possono fare investimenti senza consumare altro territorio». Lei dice che il caso deroghe è fondato su falsità. Ma quelle volumetrie sono state approvate davvero dopo il Ppr. «Sì, ma le deroghe non sono sui vincoli, sono sulle procedure. Quello che è stato autorizzato era compatibile con il Ppr. Su proposta dei Comuni e d’intesa con Regione e Province, sono stati semplicemente anticipati i tempi, anziché attendere sino a due anni per l’adeguamento del Puc». Quei progetti sarebbero stati approvati ugualmente? «Sono stati solo anticipati i tempi». Perché avete previste le deroghe? Per favorire gli amici, come dice il centrodestra? «Lo abbiamo fatto proprio per evitare che tra l’approvazione del Ppr e l’adeguamento dei Puc si bloccasse tutto. E abbiamo consentito di far partire progetti considerati strategici dai Comuni, non da noi. E inoltre, la deroga è uno strumento provvisorio: non ci sarà più dopo gli adeguamenti dei Puc». Le “idee guida” della giunta Cappellacci sostengono che prevedendo vincoli in zone specifiche si garantisce meglio la tutela. Perché lei difende la tutela generalizzata della fascia costiera? «La nostra è stata una scelta difficile ma lungimirante. La fascia costiera è un bene paesaggistico nel suo insieme, come un essere umano, non può essere diviso per parti. Io dico: anziché fare passi indietro, ora esercitiamoci a preservare la parte sana e a migliorare ciò che è stato realizzato negli anni. C’è molto lavoro da fare». Si dice che i vincoli bloccano tutto e non danno lavoro. «L’unica cosa che abbiamo bloccato è lo scempio sconsiderato, lo spreco. Vogliamo costruire ancora? Abbiamo il maggior numero di seconde case in proporzione al numero degli abitanti, quindi dovremmo essere i più ricchi d’Italia. Questa è la prova che il cemento inutile rende più poveri». Passiamo alla parte delle zone rurali. «Anche qui la giunta propone una cosa scellerata. Il mondo ha capito che non c’è cibo per tutti, grandi potenze si fanno guerre alla ricerca di terreni fertili, si parla di produzioni a chilometro zero, si ritorna agli orti, e qui cosa si fa? Si pensa di rendere edificabili anche le campagne». Si riferisce alla questione del lotto minimo di un ettaro? «Non solo. È allarmante la visione di chi crede solo nel cemento e adesso, mentre ci sono dappertutto case inutilizzate e la finanza è andata in crisi proprio per questo, vuole portare la speculazione edilizia nell’agro. L’agricoltura sarebbe definitivamente condannata e invece deve avere un futuro con un moderno e garantito lavoro produttivo».
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Ed_Cagliari
Arrampicata, registro regionale dei maestri

CAGLIARI Troppi scalatori improvvisati, troppi i soldi spesi per andare a recuperare persone che senza alcuna esperienza si avventurano in luoghi impervi e sconosciuti alla ricerca di un brivido o di una emozione particolare. D’ora in avanti la musica cambia. La Giunta regionale ha, infatti, istituito una nuova figura professionale, la «guida montana-maestro d’arrampicata», a garanzia dei turisti amanti delle escursioni e delle arrampicate sportive nei luoghi più suggestivi ma impervi della Sardegna. La delibera appena approvata stabilisce che i requisiti tecnici, prove attitudinali, durata e contenuti dei corsi di formazione necessari per l’accesso al registro nazionale delle guide turistico-sportive (specialiazzazione guida montana-maestro d’arrampicata) saranno stilati in collaborazione con il collegio delle guide alpine, previa convenzione. In questo modo potranno essere eliminati o fortemente ridotte le disavventure di escursionisti improvvisati.

 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
Longevità, costituito un nuovo gruppo di ricerca
 
CAGLIARI La “Comunità della Longevità”, network internazionale costituito nel 2010, di cui fanno parte alcune delle Regioni riconosciute al mondo come aree della longevità (Sardegna, Corea e Giappone) aggiunge un nuovo tassello all’attività di divulgazione sull’invecchiamento attivo. Nell’ultima riunione il presidente del consiglio provinciale di Cagliari, cofondatore della Comunità, Roberto Pili, ha ufficializzato la costituzione di un gruppo di ricerca denominato Gria (Gruppo di Ricerca sull’Invecchiamento Attivo) diretto da Luisa Salaris, demografa della facoltà di Scienze politiche di Cagliari. Rispetto alle attività di ricerca e divulgazione precedentemente svolte dal comitato scientifico della “Comunità della Longevità”, l’azione del Gria - è detto in una nota - si focalizzerà sugli orientamenti dell’Ue rispetto a questo tema. Costituito da sei giovani studiosi della facoltà di Scienze Politiche, la cui mission sarà quella di promuovere la ricerca sui diversi aspetti dell’invecchiamento attivo e di divulgare i risultati conseguiti attraverso pubblicazioni scientifiche ed eventi pubblici, il Gria porterà avanti anche un’azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
L’azienda ospedaliera: saldato l’arretrato ai fornitori
 
CAGLIARI A distanza di sei mesi l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari ha pagato le fatture dei propri fornitori sino al 31 dicembre 2011 e ha avviato i pagamenti di gennaio e febbraio 2012. Lo rende noto, in un comunicato, il direttore amministrativo dell’Aou di Cagliari, Piero Tamponi, spiegando che l’obiettivo di non far aspettare i fornitori è stato raggiunto «grazie a una reimpostazione dei criteri di pagamento e a uno sforzo collaborativo dei vari servizi. Per il 2011 restano da liquidare solo le fatture per le quali c’è incertezza contestazione nei dati o per mancanza di altri parametri richiesti». Secondo l’Azienda il merito del risultato va anche «alla sensibilità manifestata dall’assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, che ha provveduto a giugno a implementare la quota del trasferimento ordinario mensile e a riconoscere straordinariamente l’anticipazione di una mensilità del trasferimento ordinario. Ci si augura che l’assessore voglia continuare a manifestare l’attenzione verso questo problema perchè si possa procedere verso un’ulteriore riduzione di questi tempi di pagamento».

Questionario e social

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