Lunedì 7 maggio 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 maggio 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
LA STORIA. L’avventura di Marcello Caschili e Andrea Pirastu, fondatori di Aiò
Madrid, l’ingegnere fa le pizze
Due amici portano in Spagna malloreddus e panade
Dice che la sua vita è cambiata per caso, davanti a una birra e un gruppo di amici: Marcello Caschili voleva rivedere i piani, visto che quelli precedenti - un contratto da ingegnere nella Libia prima della rivolta - erano sempre più stretti e lontani dai sogni di quando era un ragazzino. Trentun anni, una laurea mai amata fino in fondo e una fidanzata (cagliaritana) in Spagna per un dottorato di ricerca lo hanno convinto a buttarsi, ma solo dopo una tappa fondamentale: «Ho incontrato per caso un amico che non vedevo da un po’ di tempo e gli ho parlato della mia voglia di cambiamento. Anche lui non era soddisfatto del suo lavoro e ha deciso di seguirmi».
LA STORIA E così insieme a Andrea Pirastu, anche lui cagliaritano, decide di trasformare in realtà quell’idea che da anni gli gira in testa: una pizzeria a Madrid, e pazienza se la laurea rimane in un cassetto. Nel giro di pochi mesi tutti e due si trasferiscono nella capitale spagnola, fondano una società (la Ponipotenza sl ), trovano il locale giusto («una ex agenzia di viaggi») e aprono Aiò. Scelta che, trasportata in Spagna, è tutt’altro che banale: «Il livello pizza venduta qui è basso. Non essendoci cultura, le pizzerie, o meglio le catene di pizzeria che esistono qui non hanno mai curato la qualità del prodotto nei suoi ingredienti base: impasto, pomodoro, mozzarella. Così la gente si è abituata a un prodotto mediocre», racconta Caschili. Fare affari non è stato difficile. «Lo spagnolo ha un’attitudine a mangiare per la strada che mi ha colpito e continua a colpirmi: è un fenomeno socioculturale che tocca tutte le fasce d’età. In realtà sono dei degustatori nati, di sapori e odori, e dunque molto curiosi».
PANADE E MALLOREDDUS Dunque il menù si allarga in poco tempo: insieme alle pizzette vengono servite anche panade, fregola, pane carasau e malloreddus. E vini. Sardi ovviamente, oltre al mirto. In cucina, oltre ai due soci fondatori, c’è anche Cristiano Cugusi, cuoco del Maklas di Costa Rei, del Codice 5 e di altri ristoranti cagliaritani: «Lo abbiamo conosciuto per caso in un bar del centro, qui a Madrid», scrive sulla chat di Facebook Caschili, «e ci ha detto che anche lui come noi voleva cambiar vita e trasferirsi in Spagna. Ha lavorato in sud America, ha un’esperienza incredibile e ci ha dato una mano notevole nell’organizzazione della cucina».
IL LOCALE A novembre 2011 i due soci trovano il locale, in una strada tra la Gran Via e il quartiere di Malasaña. «Abbiamo aperto a febbraio dopo tre mesi di lavori, che abbiamo fatto noi stessi, impegnandoci dalla mattina alla notte. I mobili li abbiamo trovati nei magazzini di un paesino medievale a 150 chilometri da Madrid: li abbiamo completamente decapati e ridipinti. Sono piaciuti così tanto che ora stiamo collaborando con un negozio di mobili vintage».
INGEGNERE MANCATO Eppure fino a un anno fa Caschili non avrebbe mai immaginato una situazione del genere: «Dopo aver concluso la carriera universitaria, che non mi ha mai appassionato veramente, sono finito in Libia per uno stage che poi si è trasformato in un contratto vero e proprio. Ho lavorato a Misurata per una compagnia libica che gestiva le acciaierie del Paese. Quando è scoppiata la rivolta, siamo stati evacuati dal battaglione San Marco dopo una settimana di bombardamenti sulla città. Da quel momento, una volta in Sardegna, ho cominciato a dare corpo a questa idea, che ho sempre avuto, in maniera più netta».
NOSTALGIA DELL’ISOLA Ora la pizzeria è tra le più conosciute del centro di Madrid, Caschili e Pirastu hanno anche aperto un blog dove raccontano la loro avventura (aioamadrid.blogspot.it), ma la scelta di vivere e lavorare in Spagna potrebbe non essere definitiva: «Per un sardo stare fuori dalla propria Isola non potrà mai essere per sempre. Mamma Sardegna chiama e provoca sensazioni di nostalgia perenne con la quali bisogna, per forza di cose, convivere».
Michele Ruffi
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 28 - Edizione CA)
Sessione di Aristan: al THotel di Cagliari si parla anche di “diritto e felicità”
Lezione di Francoecicciologia, perché si vive di rabbia e fame
In cattedra Francesco Pontorno e Massimo Deiana 
Prima di tutto, Sbandierologia. O Polsologia applicata. O Teoretica delle ironie coreografiche. Un corso per l’immediato futuro. Perché lo stretching maieutico del popolo universitario di Aristan è «un disastro», dice il deus ex machina Filippo Martinez. Qualcuno rischia di perdere un occhio, altri agitano solo il bastone: la stoffa rossa è maldestramente avvolta su se stessa.
Tutto pronto per la nuova sessione del corso di Laurea in teoria e Tecniche di salvezza dell’umanità. Il madrigalista Mauro Manunza rilegge i suoi cartigli. Il gonghista Chicchino Tommasi rigira il pestello fra le mani. Ma il docente di Francoecicciologia, Pietrangelo Buttafuoco, non c’è. Spedito da “Repubblica” a Parigi, si occuperà delle ben più fatue elezioni presidenziali francesi. Il destino d’Europa, invece, si gioca a Cagliari, nella sala conferenze del THotel. Qui non si racconta la storia, la si elude con lo studio delle Scienze della Felicità. A sostituirlo il suo capace assistente Francesco Pontorno, critico letterario e siculo doc. La vestale dell’oblio e le ancelle della vestizione procedono al passaggio di toga. Si comincia. Francoecicciologia uno, ovvero il soprassedere e il da-sein heideggeriano.
Perché bisogna esistere per esistere, non per insistere, secondo il filosofo tedesco. Cioè, semplificando assai, l’uomo deve sciogliersi nell’esistenza come zucchero nel caffè. E chi meglio di Franco e Ciccio, picciotti affamati dell’affamata Sicilia postbellica, calzolai, guitti per caso, firmatari poi, con la furia che nasce nella memoria dell’arricchito, di infiniti contratti cinematografici. Le liti di coppia, la pace. Fino a recitare per Comencini, Fellini, e Pasolini, «perché - come diceva quest’ultimo - la rabbia è un elemento fondamentale del talento». La rabbia e la fame. Lo zeitgeist, lo spirito dei tempi, nel fattore alfa della coppia, Franco. Nella folta zazzera prima, e nel volto spremuto dalla cirrosi poi, nel 1992, durante la sua ultima apparizione, per difendersi dalle accuse di collusione con la mafia di Michele Greco. «Dentro di me Franco Franchi non può andar via», mormora Ciccio Ingrassia ai funerali. Da-sein, come zucchero nel caffè. Gong.
Sale in cattedra Massimo Deiana, preside dell’Irrealtà per Aristan e di Giurisprudenza per Cagliari: Diritto e Felicità, la disciplina. Lui, sappiate, non ama il diritto. Lo rispetta. “Bell’uomo di diritto che sei”, lo rimprovera la madre in macchina, per la cintura non allacciata. Ma l’elusione della legge è come «un cucchiaio di nutella per il diabetico». «Un teologo agnostico», si definisce. Insomma, diritto e felicità sono nemici. Una faida. Struttura e sovrastruttura. Anzi, la felicità è anarchia. Che fine hanno fatto i capelli al vento in motocicletta? Legge n. 3 del gennaio 1986. Il casco. E le sigarette al cinema, o durante le lezioni all’università? Stesso mesto destino che salva, e tarpa. Che piace a troppi, però. Gli ingegneri che imbracciano il manuale del perfetto condominio, i cavalieri del diritto d’autore in rete, i furbetti del falso in bilancio.
“Dura lex sed lex” è il motto di pedanti e arraffoni. Perché la legge è partorita dai tempi: uomo lupo dell’uomo, è l’alternativa. Il diritto è quindi un disagio necessario. Come liberarsi dai pruriti amletici? «Dobbiamo abituarci ad un approccio laico al diritto. Nessun mito, nessuna soggezione. Perché sacrificare la vita all’altare della norma significa diventare schiavi, e gli schiavi, notoriamente, non sono felici». Gong.
Luca Foschi
 
 
3 - L’Unione Sarda / Provincia Medio Camp (Pagina 17 - Edizione CA)
Tesi di laurea
Arbus. Due premi dal Comune di 1.500 euro ciascuno per Alessandra Peddis e Michele Ippolito. Sono stati loro i vincitori del concorso per tesi di laurea su due studiosi di Arbus: Raimondo Garau e Pietro Leo. (s. r.)
  


 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
4 - La Nuova Sardegna / Pagina 17 - Olbia
UNIVERSITÀ
Borse di studio, la graduatoria Il Comune informa che è in pubblicazione la graduatoria provvisoria per l’assegnazione delle borse di studio destinate agli studenti universitari in possesso dei requisiti richiesti dal bando di concorso. Eventuali ricorso potranno essere proposti entro 30 giorni dalla pubblicazione. La graduatoria è consultabile nel sito internet del Comune, negli uffici del settore servizi alla persona, nell’albo pretorio del Comune e nell’ufficio polifunzionale per il cittadino. 
  
    

 
SARDEGNA QUOTIDIANO 
 
5 - Sardegna Quotidiano / Sardegna - Pagina 12
UNIVERSITÀ ISCRIZIONI AL SEMINARIO
SU COME PREPARARE UN CURRICULUM
Lo Sportello Student Jobs dell’Università organizzano un seminario su “Come presentare al meglio la propria candidatura: incontro per la preparazione del curriculum vitae”. Il corso si terrà nei locali dello Sportello Student Jobs, nel Corso Vittorio Emanuele 68, il 16 maggio dalle 9,30 alle 12,30. Per partecipare inviare, entro il 15 un’email all’indirizzo ersu.studentjobs@gmail.com con oggetto “Adesione al corso sul CV” e generalità.


6 - Sardegna Quotidiano / Sardegna - Pagina 12
CULTURA I 75MILA DEI MONUMENTI APERTI
L’INIZIATIVA Boom di visite nonostante la pioggia nei siti scelti per la manifestazioneLa Puggioni: patrimonio ricco
TUVIXEDDU META AMBITA Più di 5000 visitatori per la necropoli sul colle.
La pioggia non ha scoraggiato i visitatori: boom di presenze per la giornata conclusiva dell’edizione numero sedici di Monumenti aperti. Oltre settantacinquemila persone dalle nove alle venti hanno firmato all’ingresso dei novantaquattro monumenti disponibili. Il temporale pomeridiano, durato non più di un’ora, che ha portato alla chiusura anticipata di molti siti, non ha impedito il superamento del numero di visitatori dell’anno scorso, settantamila. La necropoli punica di Tuvixeddu si conferma al primo posto tra le preferenze, con più di cinquemila visite. Subito dopo c’è l’Orto botanico, con
oltre quattromila firme, e la Casa massonica con circa tremila curiosi che hanno varcato l’ingresso. Più di duemila firme per la Chiesa della Purissima in via Lamarmora. Alta presenza anche per la quarta edizione de “I racconti di Monumenti aperti”, curata da Paolo Fresu, Davide Catinari e Rossella Faa. Folla di curiosi e estimatori di musica classica e corale anche nei tanti luoghi dove varie realtà musicali hanno dato vita a concerti, fin dalla mattina presto. La ztl a Castello -dove si trova un grande numero di siti culturali e monumenti - ha funzionato quasi alla perfezione, a parte ualche automobilista che non sapeva del divieto di transito. Si chiude positivamente la due giorni cittadina di arte e cultura. A monumenti ormai chiusi, giunge il plauso dell’assessore comunale alla Cultura, Enrica Puggioni: «Sono particolarmente contenta per questo grande risultato. Non sono sorpresa degli ottimi numeri di Tuvixeddu, i cittadini hanno già fatto capire quanto ci tengano, e hanno potuto vedere che i lavori all’interno della necropoli stanno procedendo», afferma, «le migliaia di visitatori di tutti i siti sono un’ulteriore vittoria che testimonia il fatto che il nostro è un patrimonio ricco», spiega
la Puggioni, «spero di riuscire a portare a compimento a breve il progetto con Soprintendenza e Università per mettere in rete tutti i monumenti. La cultura è motore essenziale dello sviluppo economico di un territorio». Molto soddisfatto anche Fabrizio Frongia, presidente dell’associazione culturale Imago Mundi, organizzatrice di Monumenti aperti: «Un traguardo inaspettato, soprattutto per l’improvvisa pioggia. Non pensavamo di ottenere questo risultato, sapere che dopo sedici anni i cittadini fanno ancora lunghe file per visitare i monumenti è un dato che deve fare riflettere», spiega Frongia, «la forza della manifestazione ha anche un risvolto pedagogico, visti i bambini delle scuole che fanno da guida. I cittadini,
con la loro presenza fanno la loro parte. Le istituzioni», termina Frongia, «a partire dalla Regione, devono supportare un esempio come il nostro, che traccia una strada importante da continuare a percorrere».
Paolo Rapeanu
 

7 - Sardegna Quotidiano / Sardegna - Pagina 13
MEDICINA AL MEDITERRANEO COL VOSM
UN CONVEGNO SULLA SCLEROSI MULTIPLA
Sabato 19 maggio dalle 9.30 fino alle 13, all’hotel Mediterraneo il Vosm Sardegna Onlus ha organizzato un convegno aperto a pazienti con sclerosi multipla, loro familiari e operatori sanitari. Il tema è "Frequenza dell’associazione tra Ccsvi e Sm: nostra esperienza". Relatori: Ettore Manconi, angiologo del Policlinico di Monserrato e Pierfrancesco Veroux direttore di chirurgia vascolare e Centro Trapianti del Policlinico di Catania.
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie