Domenica 29 aprile 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 aprile 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 - L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Regione
Manager d'hotel, presto un master universitario
 
 «Anche collaborando con importanti esperienze nel settore privato, la Regione può migliorare l'offerta formativa da proporre ai giovani sardi».
Lo ha detto l'assessore del Lavoro Antonello Liori, al termine dell'incontro con il rettore dell'università di Cagliari Giovanni Melis e il general manager del Forte Village resort Lorenzo Giannuzzi, durante il quale è stato deciso di bandire entro l'estate il master in “Hotel management”.
Il corso rientra nel programma “Master in Sardegna” (Mis) predisposto dall'Assessorato di via 29 febbraio e sarà organizzato dall'Ateneo cagliaritano, in collaborazione con la struttura turistica di Pula e l'università Luiss di Roma, seguendo il percorso didattico che ha portato il master organizzato dal Forte village ad essere considerato - per qualità - sesto al mondo e primo in Italia.
«Sono fortemente convinto dell'importanza strategica dell'Alta formazione, ancor più nel settore turistico, destinato ad essere il settore fondamentale dell'economia sarda - ha aggiunto l'assessore Liori - poter collaborare anche con l'Università di Cagliari contribuisce alla qualità del programma Master in Sardegna, individuando i migliori settori di intervento e realizzando un migliore utilizzo delle risorse».
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 58 - Edizione CA)
Uno dei primi in Italia
Il romanzo (solo) digitale di Marrocu
 
«C' e una malinconia comica nella scrittura di Luciano. È come se non ti potesse succedere niente di bello», dice, con comica malinconia, Paolo Nori, editore del nuovo romanzo di Luciano Marrocu “Le rivoluzioni vanno sempre storte” (Sugaman). È un personaggio alleniano il protagonista Giacomo Elias, giovane professore universitario: le sue opere storiografiche fungheggiano nelle bancarelle fra le copertine discinte. Ma lui ne è commosso, onorato, e va via con una copia di “Prendimi da dietro ma fallo di sorpresa”. Davanti ai manifesti elettorali filosofeggia, giovane Dedalus: «Voterei solo qualcuno che non avesse la faccia tosta di vendersi in questa maniera», come un reggipetto. All'università assiste impotente all'ascesa di Pompucci, ciarlatano collega alle prese con la riqualificazione delle Carte d'Arborea. La sua caldana romantico-falsaria è un trionfo: il convegno che rispolvera l'autenticità delle Carte culmina nel ghigno di un giapponese, pavesato a festa (sarda). Desertici i parcheggi antistanti la sede del vecchio partito comunista: il “Come-stai-tutto bene-e-tu” scambiato con la segretaria è ciò che avanza della ribollente sezione di un tempo.
«All'inizio era una “cosa” che pensavo di dare solo agli amici», racconta Marrocu. Profilo minimo anche nella veste editoriale. Il romanzo, fra i primi in Italia, viene pubblicato solo in formato digitale. Una breve ricerca su Internet e 3 euro e 90, se alle tavolette di Gutenberg preferite quelle di Amazon. Il binomio storiografia-giallo, che ha segnato la carriera scrivente di Marrocu, viene interrotto da un cameo dove negli ingranaggi del marchingegno letterario, «un diario affidato non all'autore stesso ma ad una sorta di amico di penna», si agita una voce chiaramente autobiografica. E i riferimenti al reale, pur appesi al cielo di una città senza nome, sono precisi: Pompucci incarna il malaffare universitario, la stagnazione della didattica che «dovrebbe tornare nelle piazze». Becere la politica e l'informazione. La prima con le sue volgarità berlusconiane riesce a riaccendere la sopita fiamma rivoluzionaria in Elias. La seconda latita, nell'isola di Elias. La verità è una vaga, intima stella polare nel romanzo di Marrocu: «Una parola che non so usare, ma di cui sento vivissima la necessità. In fondo, il nucleo orwelliano della mia attività di studioso». Come nelle Carte di Pompucci. Come nell'aneddoto di Giovanni Lilliu, che Marrocu tramanda: «Nel 1944, diretto a Oristano, dove si tenevano i pochi corsi universitari dell'isola, sostò ad Uras, invitato a pranzo da un medico appassionato di cultura sarda. Contro la penuria bellica ogni ben di dio era in tavola. Il medico si profuse nella glorificazione delle Carte d'Arborea. Lilliu, educato quasi per filo diretto dalla scuola di Mommsen, avrebbe voluto replicare, ma «esitai - raccontava - solo quando compresi che il pranzo poteva esser messo in discussione». Le rivoluzioni vanno sempre storte.
Luca Foschi
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Domani in Municipio
La piccola città di Podda: mostra e libro
 
Una serata dedicata a un cagliaritano, scomparso 5 anni fa, che ha amato e fatto amare la sua città. Domani Cagliari ricorda la figura poliedrica di Giuseppe Podda, giornalista, scrittore, storico del cinema, militante comunista ma soprattutto ironico e profondo conoscitore dell'anima casteddaia, legata ai ceti e ai quartieri popolari. L'appuntamento è alle 17 (spazio Search del Municipio di via Roma) con l'inaugurazione della mostra fotografica “La città che non muore”. Saranno esposte una trentina di immagini, realizzate da Podda, che documentano in particolare la città dei rioni e della sua gente: è un primo tassello pubblico di un progetto più ampio che vuole catalogare l'archivio Podda, custode di mezzo secolo della vita sociale culturale e politica di Cagliari e della Sardegna. Seguirà il reading musicale “Quattro passi in una piccola città” di e con Giacomo Casti e rtp acoustic ensemble e quindi la presentazione-tavola rotonda della nuova edizione del libro di Giuseppe Podda “Piccola città. Uomini e storie di Cagliari e dintorni” edito da Aipsa col patrocinio del Comune, molto vicino - secondo le parole dell'assessore alla Cultura Enrica Puggioni - «alle iniziative di chi vuole riappropriarsi della città». All'incontro, moderato da Gianni Fresu, partecipano il sindaco Massimo Zedda, Annamaria Baldussi, Francesco Coco, Vito Biolchini, Attilio Gatto, Emanuele Sanna. Letture da “Piccola città” di Lia Careddu e Isella Orchis.
 
L’UNIONE SARDA
4 _ L’Unione Sarda
Commenti – pagina 15
Lettere al direttore
 
Siamo studenti del corso di laurea in Infermieristica dell'Università di Cagliari. Molti di noi svolgono il tirocinio nell'ospedale Brotzu da maggio ad agosto. Facciamo veri e propri turni di lavoro della durata di 7/8 ore, a seconda del reparto. E dovremo pagare il parcheggio, pur non avendo stipendio né rimborso spese. Purtroppo, è difficile trovare un posteggio in quella zona. Nonostante le sollecitazioni ai referenti del Corso di laurea e, tramite loro, alla direzione ospedaliera, non abbiamo avuto chiarimenti. Chiediamo all'azienda ospedaliera di autorizzarci a parcheggiare gratuitamente per il tempo strettamente necessario al tirocinio, o di trovare una soluzione comunemente condivisa ed accettata.
F. M.
(per gli studenti del Cdl in Infermieristica) Università di Cagliari
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Gara tra idee di impresa
 
Si rinnova "Start Cup Sardegna, idee e innovazione", l'ormai tradizionale appuntamento curato dalla Direzione ricerca e territorio dell'Università, giunto alla sua quinta edizione. Le iscrizioni resteranno aperte fino al 14 giugno prossimo. Obiettivo: promuovere la competizione fra idee d'impresa innovative da realizzare in ambito regionale. Info e adesioni: 070/6756502, 070/6756003 oppure www.unica.it. (p.l.)
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano (Pagina 18 - Edizione OR)
Notte Brava
Il volto della città ripulita
 
Il muro ora è color crema, ravvivato dal disegno di tanti fiori colorati. Un simbolo creato da Giulia, studentessa sedicenne dell'istituto d'Arte per “Notte Brava la città che rivive”, un progetto regionale dell'assessorato all'Ambiente che ha rifatto il look al centro storico di Oristano. Venerdì dalle 16 fino a tarda sera gli alunni delle terze classi sezioni A e B del Galileo Galilei assieme ai compagni della seconda F del corso serale hanno posto rimedio agli scempi di vandali e writers nella via che parte dal portico di Santa Chiara fino alla chiesa, nonché abbellito la passeggiata con fioriere in materiale riciclato e nuovi lampioni.
«Il prossimo passo, con l'autorizzazione della Soprintendenza, sarà ripulire anche le mura esterne della chiesa» racconta Giorgio Oggianu della cooperativa Digitabile, che ha curato il progetto. Partner nel bando, oltre a Comune e Sil, sono stati l'istituto d'Arte e la facoltà di Architettura di Cagliari. «È un gesto simbolico che fa capire ai ragazzi che è giusto ripristinare le cose che si rovinano» spiega Francesca Delunas, studentessa dell'ateneo cagliaritano. Un successo che ha contagiato non solo gli studenti più o meno giovani, ma anche i professori. «Lo stimolo alla creatività è stato enorme», chiude Francesco Casale, docente alle serali. La preoccupazione per gli artisti è che ora si rispetti il loro lavoro. ( c. c. )
 

LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Ed_Cagliari
CONTINUITA’: UN DIRITTO “FRAGILE”
di PAOLO FOIS
 
La questione della continuità territoriale è da tempo al centro dell'attenzione dei cittadini sardi, ed è fin troppo facile prevedere che, per la complessità dei problemi che solleva, lo sarà ancora a dir poco per qualche mese. Al di là delle contrastanti posizioni assunte dalle diverse forze politiche circa le soluzioni da adottare, è possibile avvertire, con una certa sorpresa, che almeno su un punto si delinea un'ampia convergenza di vedute. La soluzione della questione, tutti fanno a gara a ripeterlo, deve essere trovata ispirandosi al principio del "diritto dei sardi alla mobilità, nel rispetto delle regole nazionali ed europee".
Si tratta di un principio del tutto condivisibile, e tutti naturalmente auspicano che possa trovare un giorno una completa attuazione. Lo stesso principio solleva però un interrogativo nient'affatto trascurabile, che non può in alcun modo essere ignorato: le richiamate regole nazionali ed europee riconoscono veramente ai cittadini sardi un diritto alla mobilità? Per quanto riguarda le regole nazionali, una risposta affermativa può, dopo un esame anche sommario delle norme esistenti, essere data. Nel caso del trasporto aereo, il principio può agevolmente essere desunto dal fin troppo noto art. 36 della legge 17 maggio 1999, n.144 ("continuità territoriale per la Sardegna e le isole minori della Sicilia dotate di scali aeroportuali"),. la cosiddetta legge Attili. Pur con qualche incertezza, una prassi di oltre dieci anni costituisce una sostanziale conferma di questo principio. Altrettanto si potrebbe forse dire per il trasporto marittimo, sulla base delle leggi che, specie nel corso degli anni '50 e '70, hanno previsto oneri di servizio pubblico per la Tirrenia, ovviamente con intervento finanziario dello Stato Quando però si passi a considerare il quadro europeo, il tanto decantato diritto alla mobilità dei sardi assai difficilmente potrebbe trovare fondamento sul piano giuridico. Cominciando dal trasporto aereo, va ricordato che il noto regolamento comunitario n.1008 del 24 settembre 2008 non è stato certo concepito per garantire il diritto alla mobilità agli abitanti delle isole europee. Basti considerare che un accenno all'insularità lo si ritrova unicamente nel riferimento alle "regioni ultraperiferiche" (con esclusione, quindi, della Sardegna), mentre viene sottolineato che le tariffe aeree devono essere fissate ed applicate prescindendo dal luogo di residenza all'interno della Comunità e dalla nazionalità del passeggero. Secondo la Commissione, d'altra parte, "i vettori aerei non hanno l'obbligo di offrire tariffe agevolate ai nati in Sardegna, anche se residenti fuori Sardegna". Quanto al trasporto marittimo, infine, il regolamento n. 3577 del 7 dicembre 1992 mette in chiaro che l'imposizione di oneri di servizio pubblico può essere giustificata per garantire adeguati servizi di trasporto, "sempreché non si effettuino discriminazioni basate sulla cittadinanza o sulla residenza". Benché sommari, questi richiami normativi permettono di affermare che per l'Unione europea il diritto alla mobilità dei Sardi non costituisce certo un obiettivo da perseguire in via prioritaria. Quel che occorre salvaguardare ad ogni costo è la concorrenza nel mercato unico: se ciò possa finire per limitare l'applicazione del principio di coesione territoriale, che pure il trattato oggi riconosce, agli eurocrati importa ben poco. Forse, se qualche volta ci ricordassimo di far valere il principio di insularità, che della coesione altro non è che il corollario, potremmo trovare maggiore ascolto a Bruxelles. Anche quando parliamo, a ragione o a torto, di diritti.
 

Questionario e social

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