RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
![L’UNIONE SARDA](/unica/resources/static/img/unione_sarda(1).jpg)
Anche in città gli specializzandi scendono in piazza contro il nuovo balzello
NEODOTTORI, PRIMA VITTORIA
La Camera cancella la tassa sui giovani medici
SASSARI. Tagli e precariato, in centocinquanta occupano marciapiedi e parcheggi
BRACCIA INCROCIATE IN CORSIA
Protesta dei medici specializzandi davanti alle cliniche
Cittadella universitaria
Giochi matematici oggi i premi
L’aula magna della Cittadella universitaria ospiterà questa sera la cerimonia di premiazione della fase regionale degli annuali “Giochi matematici” promossi dal Centro Pristem dell’Università Bocconi di Milano. L’appuntamento è fissato per le 16. Sono ben 186 i finalisti sardi che voleranno a Milano per partecipare alla fase nazionale dei Giochi. La sede di Cagliari ha fatto registrare quest’anno il record assoluto di iscritti a livello nazionale (ben 2.402) con un incremento del 25% rispetto alla precedente edizione. Esattamente un mese fa si erano svolte le semifinali locali negli stessi spazi della Cittadella universitaria. L’organizzazione è curata da Università di Cagliari, Ufficio scolastico regionale, Centro per la sperimentazione e l’educazione matematica e Comitato Scuola Città. (p.l.)
Sulla legge 37
Convegno su risorse e incentivi
I risultati del progetto di ricerca sull’attuazione di un programma di sviluppo pluriennale, finanziato con risorse della legge regionale 37 del 1998, tra il 2000 e il 2006 nel Comune di Quartu, saranno presentati durante un seminario che si terrà lunedì 23 aprile alle 9,30 al Convento dei cappuccini di via Brigata Sassari. Introduzione di Marco Fadda, presidente del Censloc (l’associazione che ha curato lo studio), del sindaco Mauro Contini, del presidente della Fondazione Banco di Sardegna, Antonello Arru. La ricerca sarà illustrata da Adriana Di Liberto dell’Università di Cagliari e dalla ricercatrice del Crenos Margherita Meloni. A seguire, la testimonianza della dirigente del settore Sviluppo locale del Comune, Carmen Atzori. Subito dopo ci sarà la tavola rotonda su “la valutazione degli incentivi alle imprese: modello e prospettive in vista della riforma del sistema degli incentivi nella Regione Sardegna”, coordinata dall’economista Francesco Pigliaru con la partecipazione dell’assessore regionale alla Programmazione, Giorgio la Spisa, del presidente del Crel, Tonino Piludu, del presidente dell’Anci, Cristiano Erriu. Conclusioni di Filippo Spanu. (cr. co.)
Seminario
Cooperazione, domani un incontro al “Nanni Loy”
Un incontro per conoscere da vicino una delle più grandi ong, dedicato a coloro che nella vita vogliono fare i cooperanti.
SINNAI. È quasi pronto lo studio di Università e Comune, il via entro l’anno
La rivoluzione del traffico Nuovi sensi unici, piste ciclabili e zone pedonali
Maracalagonis
I ricercatori del Cnr dagli studenti
L’amministrazione comunale di Maracalagonis ha aderito all’iniziativa del ministero per i Beni e le attività culturali che mira alla conoscenza e diffusione della cultura. Venerdì dalle 9 alle 12 è in programma un incontro nei locali della scuola secondaria di primo grado in via Garibaldi: parteciperanno gli studenti e i ricercatori del Cnr, dell’Università e della sovrintendenza. Si discuterà della storia locale e della necessità di salvaguardare il patrimonio culturale non solo locale. (ant. ser.)
![LA NUOVA SARDEGNA](/unica/resources/static/img/nuova_sardegna(1).jpg)
SASSARI Non avevano né sciarpe né bandiere da sventolare ma si sono fatti apprezzare per i cori, degni di una vera curva da stadio. La protesta nazionale degli specializzandi di Medicina ha coinvolto anche Sassari, dove circa 150 “camici bianchi” hanno manifestato ieri in viale san Pietro, davanti alle Cliniche universitarie. L’iniziativa ha avuto un successo quasi immediato, visto che nella stessa giornata la commissione Finanze della Camera ha approvato all’unanimità un emendamento al decreto legge sulla semplificazione fiscale, che di fatto cancella la tassazione Irpef sulle borse di studio dei medici specializzandi. Oggi, nella seconda giornata di proteste, i manifestanti si sposteranno in piazza d’Italia. «Arriveranno “rinforzi” dai biologi e dai ricercatori di altre facoltà _ dice Carla Fundoni, presidente di Federspecializzandi Sassari _ La risposta per il momento è stata molto positiva». I medici chirurghi in formazione specialistica hanno contestato l’emendamento “Cresci-Italia”, approvato in Senato e oggi al vaglio della Camera, «sulla tassazione Irpef su tutte le borse di studio con reddito annuo superiore a 11.500 euro, che includono i corsi di dottorato di ricerca, di perfezionamento e di specializzazione e i contratti di formazione medica specialistica, gli assegni di studio erogati dalle regioni, importi attualmente esentati a norma della legge 476 del 1984», come riporta il comunicato sul sito specializzandi.org. «Siamo pronti allo sciopero a oltranza _ dice Gabriele Farina, uno dei tanti presenti nel corteo _ Il sistema politico ci identifica come studenti quando dobbiamo versare le tasse universitarie e si ricorda di noi in quanto lavoratori soltanto per pagare l’Irpef. La borsa di studio da 1700 euro è ciò che ci spetta per la nostra attività di didattica, assistenza e ricerca. Se dovesse passare la legge, in un anno ci verranno tolti di tasca circa 5mila euro». Per gli specializzandi non esiste Tfr, né tredicesima e quattordicesima, e il cosiddetto “danno biologico” non viene riconosciuto. «La nostra presenza è un alibi dell’Azienda per non assumere altro personale _ spiegano gli specializzandi _ A Sassari le carenze non si contano. Ad esempio, ogni giorno vengono sprecati un sacco di soldi per pagare un’ambulanza che va a Cagliari per le Pet, le tomografia a emissione di positroni. O per spostare i pazienti da un padiglione all’altro».
Il preside: spariti i concorsi pubblici
di Silvia Sanna
SASSARI Ti aspetti di portare via con te la leggerezza dell’adolescenza, invece scopri un’umanità già rassegnata e poco incline a coltivare i sogni. Nei corridoi zeppi di ragazzi la testa mette a tacere il cuore, la razionalità soffoca la passione. Il futuro fa paura, ai diciottenni arrivati a Sassari da tutta l’isola per provare a capire che cosa fare da grandi. E la scelta della facoltà universitaria è il primo passo da compiere per affacciarsi nel mondo degli adulti, lo step iniziale in un percorso che quasi tutti vedono pieno di ostacoli. Le “Giornate dell’orientamento” – cinque, da ieri a venerdì – organizzate dall’Università, nascono con l’obiettivo ambizioso di offrire una bussola a chi non ha le idee chiare ma anche a chi, per paura di sbagliare, finisce per perdersi. E l’errore è dietro l’angolo, quando invece di assecondare le inclinazioni naturali ci si infila in un percorso dettato da altre regole: quelle di un mercato del lavoro sempre più ristretto che lascia poco spazio alle passioni. I disillusi. All’ingresso del polo bionaturalistico di Piandanna, che ospita l’iniziativa, ecco Alessandro Pilosu, 19 anni, di Siniscola. Frequenta la V liceo Scientifico, dice con orgoglio di essere molto bravo nelle materie umanistiche. Prende 8 fisso in italiano, adora la filosofia. A dare retta al cuore non avrebbe dubbi: «Mi iscriverei alla facoltà di Filosofia e farei l’insegnante». Ma è difficile che accada. Perché Alessandro osserva con preoccupazione quello che accade nel mondo della scuola, vede l’esercito di precari in fila per una cattedra e sbircia la busta paga di chi «fa il mestiere più bello del mondo ma guadagna poco più di una miseria». Allora è meglio essere previdenti. Alessandro sceglie il piano B, pazienza se non ha niente in comune con quello A: «Studierò ingegneria informatica, perché Internet è il futuro, il web è l’unico settore che garantirà un reddito». Secondo Alessandra Porcu, 18 anni, di Guspini, iscritta al liceo pedagogico di San Gavino, non c’è invece alcuna facoltà che ti dia certezze occupazionali. Per questo, se qualcuno glielo proponesse, lei inizierebbe domani a lavorare «come barista o cameriera, per avere l’indipendenza economica». L’università è un pensiero ancora lontano anche per Elisabetta Casti, 18 anni, di Gonnosfanadiga: «Non ho la più pallida idea di quello che farò. E ho paura. Mi piacerebbe studiare Scienze umanistiche, avere a che fare con i bambini. Ma è tutto molto difficile, in salita». Gli indecisi. Conservatorio o Giurisprudenza? Giulia Fresi, 19 anni, III liceo classico a Tempio, se potesse farebbe entrambe le cose. Per ora brancola nell’incertezza, innamorata della musica (suona il violino) e affascinata dall’idea di avere prima possibile uno stipendio. «Se mi laureassi in giurisprudenza non farei l’avvocato, potrei lavorare all’Istituto vendite giudiziarie, dove c’è già mio padre». Case all’asta? «Perché no, è un impiego come un altro». Anche Francesca Carta, 18 anni, e la coetanea Chiara Addis, di Tempio, studentesse dello Scientifico, prendono tempo. Analizzano il mercato, la durata del corso di studi, riflettono su quanto dovranno aspettare prima di trovare posto nel mondo del lavoro. Dice Francesca: «Sono indecisa tra Medicina e Farmacia. Vorrei raggiungere in fretta l’indipendenza economica e so che in nessuno dei casi sarà facile. Mi rendo conto che è importante scegliere bene, perché con i tempi che corrono rischi di rimanere a spasso». Poi c’è Laura Sasso, di San Gavino. Da piccola era un maschiaccio, i giochi da femmina neanche li guardava. Da sempre invece osserva con ammirazione le divise, il mondo militare la intriga. Ma a incuriosirla sono anche i misteri dell’animo umano, frugare nella psiche è un sogno ricorrente, che l’affascina. Ecco perché Laura spera di combinare entrambe le cose. «Vorrei iscrivermi all’Accademia militare, a Modena, e contemporaneamente studiare Psicologia. Mi dicono che si può fare: nei tre anni di corso farei l’addestramento militare e mi dedicherei ai libri. Poi, alla conclusione, avrei la libertà di decidere quale percorso seguire definitivamente». Quelli con le idee chiare. Non ha dubbi Samson Waldmann, 18 anni, tedesco trapiantato a Siniscola. Lui, tra tutti gli stand apparecchiati nei tre piani dell’istituto, ha puntato dritto verso quelli al seminterrato, riservati alle forze dell’ordine. «Entrerò nella guardia di finanza, oppure nell’esercito. Nel mio futuro vedo una divisa». In quello di Giulia Figus, 18 anni, di San Gavino, invece ci sono camice bianco, microscopio e reperti da studiare. «Adoro la criminologia, per questo ho deciso da tempo di iscrivermi in Psicologia, poi farò la specializzazione». Giulia non ha paura, non fa calcoli, segue l’istinto: «Non potrebbe essere altrimenti, mi farei del male. E se non provassi a realizzare i miei sogni rischierei di ritrovarmi tra qualche anno insoddisfatta, con una vita che non mi appartiene». Non tornerebbero mai indietro Andrea Ruiu, 24 anni, e Daniele Piga, 25, sassaresi. Studiano chimica, sono al biennio conclusivo. E in un’aula di Piandanna promuovono Eureka, l’associazione universitaria di cui fanno parte. Parlano con scioltezza di fusione fredda, saponificazione ed evoluzionismo, spiegano che il loro mondo è «tutto qui , non potremmo fare altro». Come orientarsi. Il titolo della lezione è «Come sopravvivere all’università», cioè affrontare con grinta il nuovo percorso di studi. L’aula C è affollata di liceali che sommergono di domande lo staff del servizio OrientAzione (la responsabile è Patrizia Patrizi). Dietro la cattedra la coordinatrice Anna Bussu dispensa consigli e incoraggiamenti. Poi dice: «I ragazzi sono disinformati, non si occupano per tempo della scelta universitaria. Noi stiamo cercando di stabilire un rapporto proficuo con le scuole, parliamo con gli adolescenti, cerchiamo di spingerli ad assecondare le attitudini. Altrimenti è facile sbagliare e perdersi. Lo dimostra l’altissimo numero di abbandoni il primo anno». E, c’è da scommettersi, tra chi lascia da una parte e ricomincia da un’altra, ci sono tanti che hanno seguito la testa, parcheggiando cuore e istinto. Per poi scoprire che prendono sempre il sopravvento.
Oggi la firma del protocollo contro la dispersione scolastica
SASSARI Ci credono con forza e sono sicuri che una novità di questo tipo possa essere positiva anche in chiave occupazionale. Mille firme per chiedere che a Sassari vengano istituiti due nuovi corsi di laurea in «Scienze della formazione primaria in lingua Sarda» (che abilita all’insegnamento della lingua sarda in tutte le scuole primarie e dell’infanzia) e in «Lingua e letteratura sarda». Ieri mattina quattro dei quindici studenti del gruppo «Su Majolu», promotore dell’iniziativa, hanno voluto spiegare perché hanno deciso di intraprendere questa strada. «C’è un’intera generazione che sta perdendo il grande patrimonio culturale che arriva dalla conoscenza della lingua sarda – spiega Pierluigi Caria, 26 anni, di Nuoro, studente di Lettere – Nei centri più grossi ormai il sardo non lo si parla più. Al momento non abbiamo riscontrato grande entusiasmo da parte dei docenti e questo ci dispiace molto perché noi crediamo davvero che sia una scelta vincente quella di unire le prospettive occupazionali con l’insegnamento della lingua sarda a scuola». La richiesta del gruppo di studenti è anche quella di istituire un esame di lingua sarda in tutti i corsi di laurea a partire dal prossimo anno accademico. Insistono Pierluigi Caria, Giuseppe Piras, Fabio Loddi e Michele Angioi sull’importanza di questa proposta. Pensando, soprattutto, al loro futuro e a quello di migliaia di giovani sardi che dopo la laurea dovranno avventurarsi nella difficile ricerca di un lavoro. «Riteniamo – spiegano – che per introdurre l’insegnamento del sardo e della didattica in sardo in tutte le scuole primarie e secondarie della Sardegna, sia necessario da subito formare il futuro personale docente. E siccome per insegnare c’è bisogno di una laurea che attesti e garantisca la preparazione professionale e scientifica del docente, crediamo sia necessario per i futuri insegnanti formarsi con appositi corsi di laurea che le Università sarde hanno il dovere di istituire». La petizione ora verrà sottoposta all’attenzione del rettore Attilio Mastino, ai presidi delle facoltà e ai direttori dei dipartimenti. Ma sarà presentata anche al mondo politico e quindi al presidente della Regione Ugo Cappellacci, all’assessore regionale alla Pubblica istruzione Sergio Milia e al consiglio regionale. Combattivi – gli studenti di Su Majolu – sicuri di voler salvaguardare la propria identità per poter crescere culturalmente e affrontare al meglio le sfide professionali.
![SARDEGNA QUOTIDIANO](/unica/resources/static/img/sardegnaquotidiano_it.png)
In piazza. Stop alla Camera del provvedimento contestato ma gli specializzandi non si fermano e manifestano ancora
Non c’è stato quasi bisogno della seconda giornata di mobilitazione. La protesta degli specializzandi di medicina e delle altre professioni sanitarie ha prodotto subito un risultato concreto. La notizia si è diffusa nel pomeriggio dopo una mattinata di cortei di giovani camici bianchi, a Cagliari come in tutta Italia: la commissione Finanze ha bloccato l’emendamento che equiparava le borse di studio a reddito da lavoro dipendente e ne prevedeva la tassazione oltre gli 11mila 500 euro annui. «Abbiamo bloccato un provvedimento veramente iniquo – ha detto Paolo Fadda, deputato Pd – adesso gli specializzandi possono stare tranquilli: le borse di studio non saranno tassate». Il testo del decreto Semplificazioni, che conteneva il provvedimento contestato, verrà presentato domani alla Camera per il voto. «A meno di sorprese, ci ha fatto sapere Caterina Pes (deputato Pd, ndr.), la norma non dovrebbe rientrare nella votazione in Aula - dice Elisabetta Caredda del gruppo “Biologi e non medici sanitari specializzandi: legge per i contratti ” - ma proprio per evitare qualunque sorpresa continueremo nella mobilitazione contro una norma che non colpiva solo i medici, ma tutti i borsisti dell’università ».
LA PROTESTA CONTINUA Oggi gli specializzandi si incontreranno al Policlinico alle 10.30 per poi spostarsi sotto il Consiglio regionale, e una loro rappresentanza volerà a Roma per unirsi alla manifestazione nazionale. «A Roma saremo una ventina - precisa Francesca Nonne, presidente di Med.Spe.Ka. Federspecializzandi - al Policlinico invece abbiamo invitato anche i parlamentari sardi». Ieri mattina oltre 150 specializzandi cagliaritani si sono riuniti di fronte al San Giovanni di Dio. La protesta contro il decreto semplificazioni si è estesa ad altri aspetti delle condizioni in cui operano questi ragazzi: orari di lavoro non rispettati, disparità di trattamento con i colleghi, straordinari e notturni non pagati: «Quella norma è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso», spiega Giampaolo Maietta, rappresentante provinciale della Sgim. «Siamo i peggio retribuiti in Europa», sottolinea Carlo Piredda, amministratore locale del Sigm. I giovani in camice bianco hanno sfilato, passando per piazza Yenne e via Manno, fino alla sede dell’Università dove hanno incontrato il rettore Giovanni Melis. «Insistere sulla tassazione e penalizzare le risorse per ricerca e formazione dei giovani - ha detto il Rettore - non è la politica migliore per favorire la crescita del Paese e il diritto allo studio». In mattinata aveva preso posizione anche il presidente della Regione Ugo Cappellacci: «La stangata sugli specializzandi appare un provvedimento fortemente iniquo e ingiusto. Auspico un intervento deciso del Parlamento». Che è arrivato.
Sabato 21 dalle 9 alle 13 nell’aula Arcari della facoltà di Giurisprudenza si terrà un convegno dal titolo “Il testamento biologico. Dichiarazioni anticipate di trattamento”, organizzato dalla sezione cagliaritana della Fidapa in collaborazione con l’Aimos e con la facoltà di Giurisprudenza. Per ulteriori informazioni contattare Paola Melis al 070.496651 – 360.824786; Silvia Trois allo 070.2044338 – 338.4502638.
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19 - Metronews / Pagina 8 - Sardegna
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