Martedì 17 aprile 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 aprile 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Anche in città gli specializzandi scendono in piazza contro il nuovo balzello
NEODOTTORI, PRIMA VITTORIA
La Camera cancella la tassa sui giovani medici
Uno sciopero effetto lampo: la Commissione finanze della Camera ha cancellato la norma contenuta nel decreto legge fiscale che prevedeva la tassazione delle borse di studio superiori agli 11.500 euro. «Gli specializzandi possono stare tranquilli, le borse di studio non saranno tassate», ha dichiarato il deputato del Pd Paolo Fadda, tra i firmatari dell’emendamento. Vittoria dei medici specializzandi che ieri mattina hanno aderito allo sciopero a livello nazionale e dato vita ad un corteo per protestare contro un emendamento governativo che avrebbe dovuto introdurre la tassazione Irpef sulle borse di studio: non solo dei medici specializzanti ma anche dei dottorandi e dei corsisti.
LE RAGIONI DELLA PROTESTA Pur «consapevoli di vivere un periodo difficile», i borsisti sono scesi in piazza perché ritengono «ingiusto essere penalizzati due volte», ovvero dover pagare doppie tasse, universitarie e da lavoratori dipendenti: Inps, Enpam (Fondo assistenziale dei medici) e Ordine di categoria. Al Corteo, organizzato dal Comitato medici specializzandi cagliaritani - nato dall’unione del Segretariato italiano giovani medici e Federspecializzandi - ha aderito anche l’Ordine dei medici. I rappresentanti del comitato promotore, Laura Orgiano e Giampaolo Maietta, hanno sottolineato: «Se ci assimilano ai dipendenti vorremmo esser trattati come tali, avere gli stessi diritti: tredicesima, ferie, malattie, reperibilità e festivi pagati».
LA MANIFESTAZIONE Circa 400 ragazzi in camice bianco si son dati appuntamento all’ospedale San Giovanni di Dio e hanno proseguito in corteo sino a Palazzo Belgrano, dove sono stati ricevuti dal rettore Giovanni Melis, che «pur capendo la grande difficoltà attraversata dalla finanza pubblica» ritiene che «insistere sulla tassazione e penalizzare le risorse per la ricerca e la formazione non costituisca la politica migliore per favorire la crescita del Paese». A sostenerli anche il presidente Cappellacci: «La stangata sugli specializzandi è un provvedimento fortemente iniquo e ingiusto in un momento storico in cui la politica parla di ricambio generazionale, di sostegno ai giovani e alle professioni».
LE REAZIONI Soddisfatti per l’abrogazione della norma il responsabile Università e ricerca della segreteria nazionale del Pd, Marco Meloni e la capogruppo nella Commissione cultura e istruzione alla Camera, Manuela Ghizzoni: «Nei prossimi giorni presenteremo una proposta specifica. È necessario chiarire che le borse di studio, in tutti i settori, non devono essere sottoposte a tassazione. Per chi invece svolge un’attività di lavoro si deve giungere a una figura unitaria di contratto di ricerca, che fornisca garanzie adeguate». L’attenzione resta alta fino all’approvazione definitiva del decreto legge prevista per dopodomani: lo sciopero continua oggi.
Veronica Nedrini

 
2 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 27 - Edizione OL)
SASSARI. Tagli e precariato, in centocinquanta occupano marciapiedi e parcheggi
BRACCIA INCROCIATE IN CORSIA
Protesta dei medici specializzandi davanti alle cliniche
I medici specializzandi dell’Università di Sassari hanno incrociato le braccia. Nella mattinata di ieri hanno dato vita a una protesta contro la decisione del governo di tassare i loro stipendi come fossero lavoratori dipendenti. La mobilitazione, anche a livello nazionale, guarda con apprensione alla votazione parlamentare di mercoledì. Sciopero ad oltranza con rischio di paralisi per le attività e prestazioni sanitarie della struttura.
CAMICI BIANCHI IN VIALE SAN PIETRO Sono circa 150 gli specializzandi sassaresi che, ieri mattina, hanno occupato marciapiedi e parcheggi delle cliniche universitarie. Loro stessi, non hanno ancora capito se siano studenti o medici: il loro status, infatti, cambia a seconda di ciò che è più conveniente. E allora, con cori e fischietti, sono scesi in piazza per gridare la loro rabbia contro un governo che, ora, vuole tassare i loro stipendi, borse di studio e assegni di ricerca alla stregua del personale strutturato.
«SCHIAVIZZANDI» È la definizione che più li rappresenta ma ieri mattina hanno deciso di fermarsi, abbandonando in massa le strutture ospedaliere dove, ogni giorno, prestano un servizio indispensabile. Un’assenza, avvertita nei reparti, che ha portato al blocco delle sale operatorie, allo slittamento di interventi chirurgici e visite ambulatoriali e imponendo uno stop alle attività di ricerca. Difficoltà anche nei vari reparti per le attività di assistenza e consulenza.
I PROBLEMI «Con queste nuove misure - ha detto Carla Fundoni, presidente di Federspecializzandi Sassari - siamo equiparati a personale strutturato, con la differenza che a noi non riconoscono gli straordinari, le reperibilità, le guardie festive e notturne non pagate, tredicesima, tfr e tutti gli altri diritti di un lavoratore». Gli stipendi vanno da un minimo di 800 euro a un massimo di 1800 circa, già tassati al 23 per cento. «Paghiamo già il doppio contributo previdenziale Inps - Enpam - prosegue la dottoressa - la tassa di iscrizione all’ordine, tasse universitarie (dalle 1200 alle 1500 euro) e la partecipazione ai corsi, congressi e libri di testo». Importante anche l’orario di lavoro che li vede in corsia per 38 ore settimanali ma che, puntualmente, superano le 40, aggiungendo reperibilità e turni di guardia, ovviamente non retribuiti. «Abbiamo gli stipendi più bassi d’Europa - ha raccontato Fabrizio Cosseddu - e siamo tassati a seconda delle esigenze». Luca Ena ha ribadito l’importanza della loro presenza nei reparti: «Siamo una importante forza lavoro a costi ridotti, svolgendo le mansioni del personale strutturato come studenti».
FORMAZIONE RIDOTTA La dottoressa Serena Soddu ha fatto notare anche le criticità del percorso formativo: «Non abbiamo una formazione adeguata al titolo di specialista che andiamo a conseguire. Sarebbe necessaria maggiore attenzione ai criteri strutturali, formativi e umanitari che fanno uno specialista completo». E per informare gli specializzandi del futuro hanno presenziato nei locali della Facoltà di medicina. Il prossimo appuntamento è per stamattina, con tappa in prefettura. E se domani non ci saranno novità, lo sciopero sarà ad oltranza.
Antonio Brundu
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cagliari Quartieri (Pagina 27 - Edizione CA)
Cittadella universitaria
Giochi matematici oggi i premi

L’aula magna della Cittadella universitaria ospiterà questa sera la cerimonia di premiazione della fase regionale degli annuali “Giochi matematici” promossi dal Centro Pristem dell’Università Bocconi di Milano. L’appuntamento è fissato per le 16. Sono ben 186 i finalisti sardi che voleranno a Milano per partecipare alla fase nazionale dei Giochi. La sede di Cagliari ha fatto registrare quest’anno il record assoluto di iscritti a livello nazionale (ben 2.402) con un incremento del 25% rispetto alla precedente edizione. Esattamente un mese fa si erano svolte le semifinali locali negli stessi spazi della Cittadella universitaria. L’organizzazione è curata da Università di Cagliari, Ufficio scolastico regionale, Centro per la sperimentazione e l’educazione matematica e Comitato Scuola Città. (p.l.)
 

4 - L’Unione Sarda / Quartu Sant’Elena (Pagina 29 - Edizione CA)
Sulla legge 37
Convegno su risorse e incentivi
I risultati del progetto di ricerca sull’attuazione di un programma di sviluppo pluriennale, finanziato con risorse della legge regionale 37 del 1998, tra il 2000 e il 2006 nel Comune di Quartu, saranno presentati durante un seminario che si terrà lunedì 23 aprile alle 9,30 al Convento dei cappuccini di via Brigata Sassari. Introduzione di Marco Fadda, presidente del Censloc (l’associazione che ha curato lo studio), del sindaco Mauro Contini, del presidente della Fondazione Banco di Sardegna, Antonello Arru. La ricerca sarà illustrata da Adriana Di Liberto dell’Università di Cagliari e dalla ricercatrice del Crenos Margherita Meloni. A seguire, la testimonianza della dirigente del settore Sviluppo locale del Comune, Carmen Atzori. Subito dopo ci sarà la tavola rotonda su “la valutazione degli incentivi alle imprese: modello e prospettive in vista della riforma del sistema degli incentivi nella Regione Sardegna”, coordinata dall’economista Francesco Pigliaru con la partecipazione dell’assessore regionale alla Programmazione, Giorgio la Spisa, del presidente del Crel, Tonino Piludu, del presidente dell’Anci, Cristiano Erriu. Conclusioni di Filippo Spanu. (cr. co.)


5 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Seminario
Cooperazione, domani un incontro al “Nanni Loy”
Un incontro per conoscere da vicino una delle più grandi ong, dedicato a coloro che nella vita vogliono fare i cooperanti.
Il Cineteatro Nanni Loy ospiterà domani mattina, alle 9, un seminario organizzato dal Coopi Sardegna (Associazione per la cooperazione internazionale).
Durante la mattinata si susseguiranno incontri incentrati sul lavoro che Coopi svolge sia all’estero che in Italia con interventi di Giacomo Franceschini, responsabile dell’ufficio emergenze dell’associazione e di Tiziana Mori, che fa parte della sede regionale. Parleranno anche il presidente dell’Ersu, Daniela Noli, e Anna Maria Baldussi, docente di storia e istituzioni dell’Asia all’Università.
Per prendere parte agli incontri è necessario iscriversi, inviando una mail a ersu.studentjobs@gmail.com, specificando nell’oggetto “adesione all’incontro seminariale con Coopi-18 aprile 2012” e indicando i propri dati personali. Al termine del seminario sarà rilasciato un attestato di partecipazione.
 
 
6 - L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari (Pagina 38 - Edizione CA)
SINNAI. È quasi pronto lo studio di Università e Comune, il via entro l’anno
La rivoluzione del traffico Nuovi sensi unici, piste ciclabili e zone pedonali 
In via Caravaggio, a pochi passi dalla pineta, le novità sono già arrivate: una decisione «urgente» legata alla vicina presenza delle scuole. Nel resto del paese i cambiamenti saranno introdotti tra poco, dopo lo studio approfondito dell’Università di Cagliari e la partecipazione - così dovrebbe essere - degli abitanti. È la "rivoluzione" che stravolgerà la viabilità a Sinnai: nuovi sensi di marcia, aree pedonali, piste ciclabili, la riduzione del traffico in determinati punti. «Ci saranno interventi in tutto il centro abitato», sottolinea il sindaco Barbara Pusceddu.
GLI INCONTRI Cartelli e segnaletica troveranno il proprio posto nei prossimi mesi, nella speranza che il progetto vada a regime entro l’anno, ma i residenti saranno informati prima: a maggio è in programma il primo incontro tra Comune e cittadini, appuntamento che sarà proposto in ogni quartiere. «Metteremo poster, useremo internet, incontreremo i dirigenti scolastici. Spiegheremo cosa vogliamo fare», dice il primo cittadino.
GLI OBIETTIVI L’obiettivo è semplice da esporre, più complicato probabilmente da raggiungere. Dovrà essere più scorrevole il movimento interno al paese; arriveranno nuovi sensi unici di marcia e divieti di sosta per alleggerire il centro storico, le strade principali e quelle a ridosso delle scuole dalle troppe auto; sorgeranno piccole aree pedonali in centro, nelle zone commerciali e davanti alle scuole; aumenteranno le aree di sosta in centro e saranno creati parcheggi di scambio; saranno costruite piste ciclabili che colleghino Sinnai a Settimo e Maracalagonis; si cercherà di dar vita a percorsi pedonali che arrivino alla pineta per spingere i cittadini a usare meno l’auto; si punterà a restituire alle piazze e alle strade storiche l’originaria funzione di aggregazione sociale.
UNIVERSITÀ Un piano complesso il cui studio è in corso da alcuni anni e che alle spalle ha il lavoro di Italo Meloni, docente di Trasporti alla facoltà di Ingegneria. Dieci pagine che spiegano le difficoltà principali del paese (primo tra tutti l’eccessivo numero di veicoli in uno spazio piccolo quale il centro storico) e che costeranno alle casse pubbliche più o meno 20 mila euro. «Il piano può essere variato e migliorato in qualsiasi momento», sta scritto nel documento dell’Università. Ci saranno «verifiche continue con vigili urbani, Comune e cittadini». Nelle prossime settimane le famiglie potranno scaricare da internet, o riceveranno a casa, i questionari in cui riportare il numero di componenti, di auto, di posti auto, di bici, gli spostamenti giornalieri, i problemi che si incontrano giornalmente quali magari i marciapiedi insufficienti, le troppe auto a bordo strada, la segnaletica insufficiente, i pochi parcheggi e i tanti mezzi pesanti. Poi, tirate le somme, cominceranno gli incontri pubblici. E la rivoluzione entrerà in vigore.
Andrea Manunza
 
 
7 - L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari (Pagina 38 - Edizione CA)
Maracalagonis
I ricercatori del Cnr dagli studenti

L’amministrazione comunale di Maracalagonis ha aderito all’iniziativa del ministero per i Beni e le attività culturali che mira alla conoscenza e diffusione della cultura. Venerdì dalle 9 alle 12 è in programma un incontro nei locali della scuola secondaria di primo grado in via Garibaldi: parteciperanno gli studenti e i ricercatori del Cnr, dell’Università e della sovrintendenza. Si discuterà della storia locale e della necessità di salvaguardare il patrimonio culturale non solo locale. (ant. ser.)
  


 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 21 - Sassari
Borse di studio, cancellata la tassa dopo la protesta 
di Vanni Lai
SASSARI Non avevano né sciarpe né bandiere da sventolare ma si sono fatti apprezzare per i cori, degni di una vera curva da stadio. La protesta nazionale degli specializzandi di Medicina ha coinvolto anche Sassari, dove circa 150 “camici bianchi” hanno manifestato ieri in viale san Pietro, davanti alle Cliniche universitarie. L’iniziativa ha avuto un successo quasi immediato, visto che nella stessa giornata la commissione Finanze della Camera ha approvato all’unanimità un emendamento al decreto legge sulla semplificazione fiscale, che di fatto cancella la tassazione Irpef sulle borse di studio dei medici specializzandi. Oggi, nella seconda giornata di proteste, i manifestanti si sposteranno in piazza d’Italia. «Arriveranno “rinforzi” dai biologi e dai ricercatori di altre facoltà _ dice Carla Fundoni, presidente di Federspecializzandi Sassari _ La risposta per il momento è stata molto positiva». I medici chirurghi in formazione specialistica hanno contestato l’emendamento “Cresci-Italia”, approvato in Senato e oggi al vaglio della Camera, «sulla tassazione Irpef su tutte le borse di studio con reddito annuo superiore a 11.500 euro, che includono i corsi di dottorato di ricerca, di perfezionamento e di specializzazione e i contratti di formazione medica specialistica, gli assegni di studio erogati dalle regioni, importi attualmente esentati a norma della legge 476 del 1984», come riporta il comunicato sul sito specializzandi.org. «Siamo pronti allo sciopero a oltranza _ dice Gabriele Farina, uno dei tanti presenti nel corteo _ Il sistema politico ci identifica come studenti quando dobbiamo versare le tasse universitarie e si ricorda di noi in quanto lavoratori soltanto per pagare l’Irpef. La borsa di studio da 1700 euro è ciò che ci spetta per la nostra attività di didattica, assistenza e ricerca. Se dovesse passare la legge, in un anno ci verranno tolti di tasca circa 5mila euro». Per gli specializzandi non esiste Tfr, né tredicesima e quattordicesima, e il cosiddetto “danno biologico” non viene riconosciuto. «La nostra presenza è un alibi dell’Azienda per non assumere altro personale _ spiegano gli specializzandi _ A Sassari le carenze non si contano. Ad esempio, ogni giorno vengono sprecati un sacco di soldi per pagare un’ambulanza che va a Cagliari per le Pet, le tomografia a emissione di positroni. O per spostare i pazienti da un padiglione all’altro».
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 21 - Sassari
MEDICINA
Il preside: spariti i concorsi pubblici 
«Stiamo assistendo a una “semichiusura” delle scuole – dice il preside di Medicina Giuseppe Madeddu – La carenza nel numero del personale docente è dovuto al fatto che non si organizzano più concorsi pubblici e quindi non si ha la possibilità di coprire i posti liberi». Sul tema interviene anche il vicepreside Paolo Tranquilli Leali: «Si sta risparmiando per ritardare il problema, ma questo sta gravando sulle tasche dei laureati che si vogliono specializzare. Nell’ultimo periodo cinque scuole sarde sono state affiliate a università continentali. Come faranno i giovani dell’isola a seguire corsi di studio a Roma o Genova?». (v.l.)
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 13 - Attualità
Medici, via le tasse sulle borse di studio 
Verso la cancellazione del “beauty contest”, entro 120 giorni l’asta per le nuove frequenze tv 
ROMA Non solo casa nel decreto fiscale ieri al voto alla Commissione Finanze della Camera. Arrivata nel sollievo generale l’esenzione per le borse di studio introdotta durante l’esame al Senato e che prevedeva un prelievo del 20 per cento per le somme eccedenti gli 11.500 euro. Di fatto, la norma equiparava i redditi da borsa di studio a quelli da lavoro dipendente e dunque disponeva su di essi una tassazione oltre gli 11.500 euro. L’emendamento che ha cancellato la tassazione Irpef sulle borse di studio dei medici specializzandi è stato approvato all’unanimità. Da Torino a Bari sono state organizzate le manifestazioni, scioperi, sit-in e cortei contro la tassazione e molte continueranno nei prossimi giorni. Questa mattina intanto il governo voterà l’emendamento che abolirà il sistema del «beauty contest» per l’assegnazione delle frequenze tv. E’ stato il relatore Gianfranco Conte, al termine della seduta di ieri, a dare l’annuncio. Ci sarà dunque un’asta pubblica entro 120 giorni per assegnare le frequenze. Nuove accise energia. Approvato l’emendamento che riformula, diminuendole le accise sull’energia elettrica per le piccole e medie imprese. Tabacchi. Introdotte norme più rigide per i titolari delle aree di servizio per vendere anche tabacchi. Gli impianti di distribuzione carburanti potranno vendere sigarette a condizione che potranno allestire uno spazio chiuso e separato grande almeno 30 metri quadrati. Stop alle pensioni cash. Slittano al primo luglio le norme che eliminano il pagamento in contanti oltre i mille euro per «l’erogazione di stipendi e pensioni corrisposti da enti e amministrazioni pubbliche». Proroga bollo attività scudate. Nuova proroga anche per l’imposta di bollo speciale sulle attività scudate, da parte degli intermediari, che slitterà al 16 luglio. Tassa su lusso. Via libera della commissione all’emendamento che prevede la tassa sul lusso per i passeggeri degli «aero-taxi». I passeggeri al momento dell’imbarco, dovranno pagare 100 euro per la tratta fino a 1.500 chilometri, altrimenti sale a 200 euro. Sbloccati 978 milioni per l’edilizia sanitaria. In arrivo 978 milioni per le regioni in base all’accordo del 21 dicembre 2011 tra governo e regioni che verranno destinate all’edilizia sanitaria. Arriva carbon tax. «Nuove forme di tassazione per preservare e garantire l’equilibrio ambientale e revisione della disciplina delle accise sui prodotti energetici in funzione del contenuto di carbonio». E’ quanto prevede la bozza della delega fiscale. «Il gettito proveniente dall’introduzione della carbon tax» verrà destinato «al finanziamento del sistema di incentivazione delle rinnovabili e degli interventi per la tutela dell’ambiente, in particolare alla diffusione delle tecnologia a basso contenuto di carbonio».
 
 
11 - La Nuova Sardegna / Pagina 4 - Sardegna
LA SCELTA DELLA FACOLTÀ’
All’università con tanta paura del domani 
Sassari, i diciottenni rinunciano ai sogni: «Non vogliamo rimanere disoccupati»
di Silvia Sanna
SASSARI Ti aspetti di portare via con te la leggerezza dell’adolescenza, invece scopri un’umanità già rassegnata e poco incline a coltivare i sogni. Nei corridoi zeppi di ragazzi la testa mette a tacere il cuore, la razionalità soffoca la passione. Il futuro fa paura, ai diciottenni arrivati a Sassari da tutta l’isola per provare a capire che cosa fare da grandi. E la scelta della facoltà universitaria è il primo passo da compiere per affacciarsi nel mondo degli adulti, lo step iniziale in un percorso che quasi tutti vedono pieno di ostacoli. Le “Giornate dell’orientamento” – cinque, da ieri a venerdì – organizzate dall’Università, nascono con l’obiettivo ambizioso di offrire una bussola a chi non ha le idee chiare ma anche a chi, per paura di sbagliare, finisce per perdersi. E l’errore è dietro l’angolo, quando invece di assecondare le inclinazioni naturali ci si infila in un percorso dettato da altre regole: quelle di un mercato del lavoro sempre più ristretto che lascia poco spazio alle passioni. I disillusi. All’ingresso del polo bionaturalistico di Piandanna, che ospita l’iniziativa, ecco Alessandro Pilosu, 19 anni, di Siniscola. Frequenta la V liceo Scientifico, dice con orgoglio di essere molto bravo nelle materie umanistiche. Prende 8 fisso in italiano, adora la filosofia. A dare retta al cuore non avrebbe dubbi: «Mi iscriverei alla facoltà di Filosofia e farei l’insegnante». Ma è difficile che accada. Perché Alessandro osserva con preoccupazione quello che accade nel mondo della scuola, vede l’esercito di precari in fila per una cattedra e sbircia la busta paga di chi «fa il mestiere più bello del mondo ma guadagna poco più di una miseria». Allora è meglio essere previdenti. Alessandro sceglie il piano B, pazienza se non ha niente in comune con quello A: «Studierò ingegneria informatica, perché Internet è il futuro, il web è l’unico settore che garantirà un reddito». Secondo Alessandra Porcu, 18 anni, di Guspini, iscritta al liceo pedagogico di San Gavino, non c’è invece alcuna facoltà che ti dia certezze occupazionali. Per questo, se qualcuno glielo proponesse, lei inizierebbe domani a lavorare «come barista o cameriera, per avere l’indipendenza economica». L’università è un pensiero ancora lontano anche per Elisabetta Casti, 18 anni, di Gonnosfanadiga: «Non ho la più pallida idea di quello che farò. E ho paura. Mi piacerebbe studiare Scienze umanistiche, avere a che fare con i bambini. Ma è tutto molto difficile, in salita». Gli indecisi. Conservatorio o Giurisprudenza? Giulia Fresi, 19 anni, III liceo classico a Tempio, se potesse farebbe entrambe le cose. Per ora brancola nell’incertezza, innamorata della musica (suona il violino) e affascinata dall’idea di avere prima possibile uno stipendio. «Se mi laureassi in giurisprudenza non farei l’avvocato, potrei lavorare all’Istituto vendite giudiziarie, dove c’è già mio padre». Case all’asta? «Perché no, è un impiego come un altro». Anche Francesca Carta, 18 anni, e la coetanea Chiara Addis, di Tempio, studentesse dello Scientifico, prendono tempo. Analizzano il mercato, la durata del corso di studi, riflettono su quanto dovranno aspettare prima di trovare posto nel mondo del lavoro. Dice Francesca: «Sono indecisa tra Medicina e Farmacia. Vorrei raggiungere in fretta l’indipendenza economica e so che in nessuno dei casi sarà facile. Mi rendo conto che è importante scegliere bene, perché con i tempi che corrono rischi di rimanere a spasso». Poi c’è Laura Sasso, di San Gavino. Da piccola era un maschiaccio, i giochi da femmina neanche li guardava. Da sempre invece osserva con ammirazione le divise, il mondo militare la intriga. Ma a incuriosirla sono anche i misteri dell’animo umano, frugare nella psiche è un sogno ricorrente, che l’affascina. Ecco perché Laura spera di combinare entrambe le cose. «Vorrei iscrivermi all’Accademia militare, a Modena, e contemporaneamente studiare Psicologia. Mi dicono che si può fare: nei tre anni di corso farei l’addestramento militare e mi dedicherei ai libri. Poi, alla conclusione, avrei la libertà di decidere quale percorso seguire definitivamente». Quelli con le idee chiare. Non ha dubbi Samson Waldmann, 18 anni, tedesco trapiantato a Siniscola. Lui, tra tutti gli stand apparecchiati nei tre piani dell’istituto, ha puntato dritto verso quelli al seminterrato, riservati alle forze dell’ordine. «Entrerò nella guardia di finanza, oppure nell’esercito. Nel mio futuro vedo una divisa». In quello di Giulia Figus, 18 anni, di San Gavino, invece ci sono camice bianco, microscopio e reperti da studiare. «Adoro la criminologia, per questo ho deciso da tempo di iscrivermi in Psicologia, poi farò la specializzazione». Giulia non ha paura, non fa calcoli, segue l’istinto: «Non potrebbe essere altrimenti, mi farei del male. E se non provassi a realizzare i miei sogni rischierei di ritrovarmi tra qualche anno insoddisfatta, con una vita che non mi appartiene». Non tornerebbero mai indietro Andrea Ruiu, 24 anni, e Daniele Piga, 25, sassaresi. Studiano chimica, sono al biennio conclusivo. E in un’aula di Piandanna promuovono Eureka, l’associazione universitaria di cui fanno parte. Parlano con scioltezza di fusione fredda, saponificazione ed evoluzionismo, spiegano che il loro mondo è «tutto qui , non potremmo fare altro». Come orientarsi. Il titolo della lezione è «Come sopravvivere all’università», cioè affrontare con grinta il nuovo percorso di studi. L’aula C è affollata di liceali che sommergono di domande lo staff del servizio OrientAzione (la responsabile è Patrizia Patrizi). Dietro la cattedra la coordinatrice Anna Bussu dispensa consigli e incoraggiamenti. Poi dice: «I ragazzi sono disinformati, non si occupano per tempo della scelta universitaria. Noi stiamo cercando di stabilire un rapporto proficuo con le scuole, parliamo con gli adolescenti, cerchiamo di spingerli ad assecondare le attitudini. Altrimenti è facile sbagliare e perdersi. Lo dimostra l’altissimo numero di abbandoni il primo anno». E, c’è da scommettersi, tra chi lascia da una parte e ricomincia da un’altra, ci sono tanti che hanno seguito la testa, parcheggiando cuore e istinto. Per poi scoprire che prendono sempre il sopravvento.
 
 
12 - La Nuova Sardegna / Pagina 21 - Sassari
Orientamento, 800 studenti stregati dai tirocini all’estero 
Gli stand di Piandanna resteranno aperti tutta la settimana
Oggi la firma del protocollo contro la dispersione scolastica 
I NUMERI Nell’ateneo cittadino oltre 15mila iscritti 
Sono stati 3383 i nuovi studenti iscritti per la prima volta all’università di Sassari nell’anno accademico 2010/2011. Attualmente il totale degli iscritti all’ateneo turritano è di 15561, di cui 8972 a corsi triennali, 3767 a corsi a ciclo unico e 1487 a lauree magistrali. Sono invece 1239 gli studenti ancora iscritti al vecchio ordinamento. Quattrocento sono i dottorandi e 700 gli specializzandi a fronte di 665 docenti e 583 tra tecnici, amministrativi e bibliotecari.
di Luca Fiori wSASSARI Una passeggiata tra gli stand del polo Bionaturalistico di Piandanna per scoprire cosa fare da grandi. E’ iniziata ieri mattina con i primi 800 visitatori, provenienti da scuole superiori di varie zone dell’isola, la settimana dell’orientamento universitario: ’’Studiare a Sassari e in Europa’’. Dal Kennedy e dallo Scientifico numero 1 di Sassari, da Ploaghe, Bitti, Alghero, Tempio, Sanluri, San Gavino Monreale, Nuoro e Oristano, la prima tranche dei cinquemila studenti previsti per le cinque giornate, in programma fino a venerdì, ha iniziato a curiosare tra i 34 stand allestiti dall’università per scegliere la facoltà del futuro. Oggi si replica con altri 750 studenti. E sempre stamattina il rettore Attilio Mastino e il sindaco Gianfranco Ganau firmeranno un protocollo d’intesa sulla prevenzione della dispersione scolastica. Un po’ spaesati e un po’ in clima da gita fuori porta, i futuri universitari ieri mattina hanno chiesto e ottenuto risposte dai rappresentanti dei tredici dipartimenti dell’ateneo sassarese, ma anche da quelli dell’esercito, di carabinieri, polizia, guardia di finanza, corpo forestale e centrale operativa del 118. Per la nona edizione è stata scelta una nuova formula comunicativa per agevolare l’esplorazione di studenti e docenti dei circa settanta istituti partecipanti. In alcune aule vengono proiettati a ciclo continuo video-documentari che condensano, in pochi minuti, informazioni di base sui dipartimenti: ricerca, formazione e sbocchi professionali. Numerosi gli eventi collaterali organizzati dall’ateneo e dai dipartimenti. I dati sull’occupazione dei neo laureati non sono incoraggianti. Solo il 37 per cento dei laureati con un titolo di primo livello trova un’occupazione entro un anno dal conseguimento della laurea, a fronte del 44 per cento del resto del Paese. Quasi identica, il 38 per cento, la percentuale di chi trova lavoro entro un anno dal conseguimento della laurea specialistica: il dato nazionale è del 57 per cento. Dopo cinque anni dalla conclusione degli studi trova lavoro invece il 68 per cento dei laureati. Preoccupante anche il dato che riguarda l’abbandono: il trenta per cento dei neo iscritti all’università di Sassari smette di studiare già al primo anno. Mentre è del 10 per cento il tasso di abbandono complessivo per ogni anno. Le facoltà con minore abbandono sono quelle di Medicina e Farmacia, mentre il maggiore abbandono si registra a Lingue, Economia e Scienze Politiche. Grande interesse, tra i giovani visitatori, è stata mostrato per la possibilità di svolgere un periodo di studio o di tirocinio all’estero. In particolare, tramite le iniziative Erasmus, Erasmus placement e il programma Ulisse. «Gli studenti in mobilità ospitati presso le istituzioni partner – è stato spiegato dai responsabili dei progetti - possono seguire corsi, sostenere esami, ricercare materiale didattico utile per la preparazione di tesi di li laurea. I programmi di mobilità danno l’opportunità di vivere un’esperienza di studio all’estero, approfondire la conoscenza delle lingue straniere e confrontarsi con culture e realtà universitarie differenti».
 
 
13 - La Nuova Sardegna / Pagina 21 - Sassari
LA PROPOSTA Mille universitari vogliono studiare la lingua sarda 
Le firme raccolte dal gruppo «Su Majolu» verranno presentate al rettore Attilio Mastino e al presidente della Regione Ugo Cappellacci
di Nadia Cossu
SASSARI Ci credono con forza e sono sicuri che una novità di questo tipo possa essere positiva anche in chiave occupazionale. Mille firme per chiedere che a Sassari vengano istituiti due nuovi corsi di laurea in «Scienze della formazione primaria in lingua Sarda» (che abilita all’insegnamento della lingua sarda in tutte le scuole primarie e dell’infanzia) e in «Lingua e letteratura sarda». Ieri mattina quattro dei quindici studenti del gruppo «Su Majolu», promotore dell’iniziativa, hanno voluto spiegare perché hanno deciso di intraprendere questa strada. «C’è un’intera generazione che sta perdendo il grande patrimonio culturale che arriva dalla conoscenza della lingua sarda – spiega Pierluigi Caria, 26 anni, di Nuoro, studente di Lettere – Nei centri più grossi ormai il sardo non lo si parla più. Al momento non abbiamo riscontrato grande entusiasmo da parte dei docenti e questo ci dispiace molto perché noi crediamo davvero che sia una scelta vincente quella di unire le prospettive occupazionali con l’insegnamento della lingua sarda a scuola». La richiesta del gruppo di studenti è anche quella di istituire un esame di lingua sarda in tutti i corsi di laurea a partire dal prossimo anno accademico. Insistono Pierluigi Caria, Giuseppe Piras, Fabio Loddi e Michele Angioi sull’importanza di questa proposta. Pensando, soprattutto, al loro futuro e a quello di migliaia di giovani sardi che dopo la laurea dovranno avventurarsi nella difficile ricerca di un lavoro. «Riteniamo – spiegano – che per introdurre l’insegnamento del sardo e della didattica in sardo in tutte le scuole primarie e secondarie della Sardegna, sia necessario da subito formare il futuro personale docente. E siccome per insegnare c’è bisogno di una laurea che attesti e garantisca la preparazione professionale e scientifica del docente, crediamo sia necessario per i futuri insegnanti formarsi con appositi corsi di laurea che le Università sarde hanno il dovere di istituire». La petizione ora verrà sottoposta all’attenzione del rettore Attilio Mastino, ai presidi delle facoltà e ai direttori dei dipartimenti. Ma sarà presentata anche al mondo politico e quindi al presidente della Regione Ugo Cappellacci, all’assessore regionale alla Pubblica istruzione Sergio Milia e al consiglio regionale. Combattivi – gli studenti di Su Majolu – sicuri di voler salvaguardare la propria identità per poter crescere culturalmente e affrontare al meglio le sfide professionali.
  
    

 
SARDEGNA QUOTIDIANO 
 
14 - Sardegna Quotidiano / Pagina 14 - Cagliari
MEDICINA LA TASSA È SALTATA
MA LA PROTESTA NON SI FERMA
San Giovanni di Dio. I giovani camici bianchi ieri hanno manifestato all’ingresso dell’ospedale civile
In piazza. Stop alla Camera del provvedimento contestato ma gli specializzandi non si fermano e manifestano ancora
Non c’è stato quasi bisogno della seconda giornata di mobilitazione. La protesta degli specializzandi di medicina e delle altre professioni sanitarie ha prodotto subito un risultato concreto. La notizia si è diffusa nel pomeriggio dopo una mattinata di cortei di giovani camici bianchi, a Cagliari come in tutta Italia: la commissione Finanze ha bloccato l’emendamento che equiparava le borse di studio a reddito da lavoro dipendente e ne prevedeva la tassazione oltre gli 11mila 500 euro annui. «Abbiamo bloccato un provvedimento veramente iniquo – ha detto Paolo Fadda, deputato Pd – adesso gli specializzandi possono stare tranquilli: le borse di studio non saranno tassate». Il testo del decreto Semplificazioni, che conteneva il provvedimento contestato, verrà presentato domani alla Camera per il voto. «A meno di sorprese, ci ha fatto sapere Caterina Pes (deputato Pd, ndr.), la norma non dovrebbe rientrare nella votazione in Aula - dice Elisabetta Caredda del gruppo “Biologi e non medici sanitari specializzandi: legge per i contratti ” - ma proprio per evitare qualunque sorpresa continueremo nella mobilitazione contro una norma che non colpiva solo i medici, ma tutti i borsisti dell’università ».
LA PROTESTA CONTINUA Oggi gli specializzandi si incontreranno al Policlinico alle 10.30 per poi spostarsi sotto il Consiglio regionale, e una loro rappresentanza volerà a Roma per unirsi alla manifestazione nazionale. «A Roma saremo una ventina - precisa Francesca Nonne, presidente di Med.Spe.Ka. Federspecializzandi - al Policlinico invece abbiamo invitato anche i parlamentari sardi». Ieri mattina oltre 150 specializzandi cagliaritani si sono riuniti di fronte al San Giovanni di Dio. La protesta contro il decreto semplificazioni si è estesa ad altri aspetti delle condizioni in cui operano questi ragazzi: orari di lavoro non rispettati, disparità di trattamento con i colleghi, straordinari e notturni non pagati: «Quella norma è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso», spiega Giampaolo Maietta, rappresentante provinciale della Sgim. «Siamo i peggio retribuiti in Europa», sottolinea Carlo Piredda, amministratore locale del Sigm. I giovani in camice bianco hanno sfilato, passando per piazza Yenne e via Manno, fino alla sede dell’Università dove hanno incontrato il rettore Giovanni Melis. «Insistere sulla tassazione e penalizzare le risorse per ricerca e formazione dei giovani - ha detto il Rettore - non è la politica migliore per favorire la crescita del Paese e il diritto allo studio». In mattinata aveva preso posizione anche il presidente della Regione Ugo Cappellacci: «La stangata sugli specializzandi appare un provvedimento fortemente iniquo e ingiusto. Auspico un intervento deciso del Parlamento». Che è arrivato.
Michele Salis
 
 
15 - Sardegna Quotidiano / Pagina 15 - Cagliari
CONVEGNO SABATO 21 A GIURISPRUDENZA
SI PARLERÀ DI TESTAMENTO BIOLOGICO
Sabato 21 dalle 9 alle 13 nell’aula Arcari della facoltà di Giurisprudenza si terrà un convegno dal titolo “Il testamento biologico. Dichiarazioni anticipate di trattamento”, organizzato dalla sezione cagliaritana della Fidapa in collaborazione con l’Aimos e con la facoltà di Giurisprudenza. Per ulteriori informazioni contattare Paola Melis al 070.496651 – 360.824786; Silvia Trois allo 070.2044338 – 338.4502638.
 
          


 

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