Sabato 14 aprile 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 aprile 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 29 - Edizione OL)
SASSARI. Molta delusione per l'esito del bando per la ricerca sul trattamento della sclerosi multipla
Zamboni tradito dalla Regione
Ccsvi: «In Sardegna non si sperimenta, in Italia situazione diversa»
Vito Fiori
“Studio controllato randomizzato per la valutazione dell'efficacia del trattamento endovascolare della Ccsvi nei pazienti affetti da sclerosi multipla con disabilità pari o inferiore a 6 nella scala Edss di Kurtzke”. Recitava così, nel titolo, il bando promosso dalla Regione sul finire dello scorso anno. Due i partecipanti, con altrettanti progetti giudicati ammissibili dagli uffici. Il primo (presentato da un gruppo di lavoro di Sassari e Cagliari che faceva alla Sasm) riguardava appunto “Lo studio controllato e randomizzato in doppio cieco per la valutazione dell'efficacia del trattamento endovascolare della Ccsvi”, ovvero, un progetto sperimentale basato sul cosiddetto “metodo Zamboni” (dal nome del medico ricercatore sul campo della insufficienza venosa cronica cerebrospinale collegata alla sclerosi multipla).
LE PROPOSTE A predisporlo, un gruppo coordinato dal professor Gianbattista Meloni e composto da altri specialisti e ricercatori delle facoltà di Medicina dei due atenei isolani. Si trattava di un progetto pilota sul trattamento della Ccsvi, praticamente ciò che si chiedeva nel bando.
I FINANZIAMENTI Il secondo, invece, peraltro arrivato un paio di ore prima della scadenza dei termini, parlava di “Attività fisica adattata nella sclerosi multipla in Sardegna”. Di sperimentazione e di ricerca, manco l'ombra, eppure la commissione che ha esaminato i due progetti ha premiato quest'ultimo con un finanziamento di 230 mila euro l'anno, per due anni. Alla Sasm (Sardegna sclerosi multipla), che conta oltre 600 iscritti nell'Isola, e che ha di fatto spinto gli assessori Antonello Liori e Giorgio La Spisa a prendere in considerazione l'ipotesi sperimentazione, non l'hanno presa bene.
LE REAZIONI «Bocciando il nostro progetto - dice il presidente di Sasm Gian Tomaso Marchio - si sta negando il diritto dei sardi alla speranza. È intollerabile che in un territorio come quello sardo, dove l'incidenza della sclerosi multipla è seconda solo ai paesi nordici, con oltre 5000 casi, si continui a ignorare questa drammatica realtà».
ILLINOIS Marchio, uno dei tanti a cui il professor Paolo Zamboni ha cambiato la vita, è molto amareggiato: «Stanno per aprire 17 centri sperimentali in tutta l'Italia, dalla Sicilia al Piemonte, in Illinois il trattamento della Ccsvi è stato adottato da tutti gli ospedali, solo qui non si è fatto niente. Mi chiedo, e non solo io, quale siano le vere ragioni che impediscono di andare oltre le lobby e le pressioni. Comunque non ci fermeremo, proseguiremo il lavoro di sensibilizzazione e, se sarà il caso, ci faremo sentire».
A lasciare perplessi gli iscritti Sasm, tra le altre cose, è anche il titolo dello studio che si è aggiudicato il mezzo milione di euro per i prossimi due anni: non c'è alcuna parola che abbia attinenza con sperimentazione e ricerca.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Il progetto di Ersu e Comune Campus, tempi da fuoricorso
Michele Ruffi
Quando venne presentato per la prima volta, nel 2003, il progetto del campus universitario di viale La Plaia sembrava cosa fatta. C'erano i soldi, c'era l'accordo tra Comune e Ersu, e c'era una vecchia semoleria da riqualificare e trasformare in alloggi, biblioteche, palestre e campi sportivi per studenti. Poi, seguendo la migliore tradizione isolana, la politica ha pensato bene di impantanare l'opera che avrebbe potuto rappresentare una svolta per la città e per l'ateneo: Renato Soru, a cui non piaceva il progetto, affidò tutto all'archistar brasiliana Paulo Mendes da Rocha, che però nel rimescolare i disegni esagerò con la cubatura (circa il 50 per cento in più). Alla fine del 2011, dopo nove anni di trattative, revisioni degli accordi e limature, ecco il piano definitivo dell'Ersu, accolto poi dal Comune. Si punta tutto sul progetto presentato nel 2003, opportunamente corretto. Giusto in tempo per non perdere i finanziamenti che, nel frattempo, stanno per essere cancellati. E forse è per questo che nessuno si accorge (oppure non è stato ritenuto abbastanza rilevante) che una delle strade di accesso ideate dai progettisti passi su un'altra proprietà, nel cortile della sede del Cagliari Calcio. Allora che succede? La società rossoblù propone un ricorso al Tar. «Ma non voglio fare nessuna guerra al campus», dice il presidente Massimo Cellino, «la città ha bisogno di una casa per gli studenti, qualche anno fa fui io stesso a proporre di realizzarlo». Adesso bisognerà aspettare il giudizio dei magistrati amministrativi, oppure cambiare il progetto. In entrambi i casi, servirà altro tempo. Intanto gli studenti, quelli che nel 2003 già pensavano a trasferirsi nel nuovo campus, hanno smesso di sperare.
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cronaca di Oristano (Pagina 21 - Edizione OR)
IL CASO. L'analisi guidata della facoltà di Scienze politiche di Cagliari
Primarie, vittoria donna Elettori maturi per Lilliu, giovani per Obinu
«Le primarie di Oristano confermano che si tratta di elezioni di alta qualità». Tanti pensionati e moltissimi studenti si sono avvicinati alle urne, con una predominanza tutta al femminile. Sono le donne che hanno fatto la differenza. È la sintesi conclusiva del lavoro del “Candidate and Leader Selection”, un gruppo di esperti che in occasione delle primarie del 4 marzo ha realizzato un sondaggio per analizzare il sistema.
IL QUADRO L'analisi, portata avanti da alcuni studenti della facoltà di Scienze politiche di Cagliari, si apre con uno spaccato sul contesto oristanese. «Oristano può essere annoverata all'interno della cosiddetta “zona bianca” - si legge - Durante la prima Repubblica è stata governata dalla Dc. Con la seconda Repubblica, i voti moderati si sono spostati verso il polo di centrodestra». Vengono ripercorse le tappe della storia politica, con i vari sindaci fino all'esperienza di Angela Nonnis. In vista delle elezioni, arriva la scelta del centrosinistra (Pd, Sel, Idv, Federazione della Sinistra, Upc, Psi, i movimenti Essere Oristanesi e NoiOr) di ricorrere alle elezioni primarie per scegliere il candidato della coalizione.
IL LAVORO L'analisi è frutto dei dati ricavati dai questionari distribuiti ai cittadini che sono andati a votare. Sono stati interpellati mille 248 persone, su un totale di 2 mila 172 votanti reali. «Un numero che potrebbe apparire modesto, ma buono se si considera il particolare contesto politico della città, poco propenso al centrosinistra» va avanti. Con il 43,2 per cento ha vinto Guido Tendas, sancendo una leadership tutta interna al Pd.
LE DONNE Alle primarie oristanesi c'è stata una prevalenza di donne (54,4 per cento) rispetto agli uomini (45,6 per cento). «La preminenza del voto femminile è una caratteristica che accompagna tutti i candidati, fatta eccezione per Giampaolo Lilliu che invece riscuote maggiore consenso fra gli elettori maschi». Il contributo delle donne è stato particolarmente rilevante nel caso di Tendas ed Erminia Tanda.
L'ETÀ Ben il 67,9 per cento dei partecipanti ha oltre 45 anni. Lilliu è senza dubbio il candidato che ha attirato il voto degli elettori più maturi. Ben il 71,7 per cento del suo elettorato ha un'età superiore ai 45 anni. Addirittura la quota dei suoi elettori fra i 55 e i 64 anni supera di ben 11,2 punti percentuali le medie del campione generale. Tendas e Obinu confermano un appeal elettorale particolarmente forte sulle generazioni più adulte, ottenendo rispettivamente il 71,6 per cento e il 75,9 per cento dei loro consensi fra i votanti di età superiore ai 45 anni. Francesco Federico ha raccolto il 49,7 per cento delle sue preferenze fra i partecipanti di età inferiore ai 44 anni, Erminia Tanda il 51,2 per cento.
L'ISTRUZIONE I partecipanti alle primarie sono risultati largamente più istruiti dei votanti alle elezioni generali. Ben il 73,2 per cento del campione intervistato ha dichiarato di possedere almeno il diploma. E quasi un terzo degli intervistati possiede la laurea (30,8 per cento). Tra i partecipanti oltre il 23 per cento è pensionato, molti anche gli imprenditori e gli insegnanti. E gli studenti la cui presenza «può essere ricondotta alla professione del vincitore, preside di un liceo cittadino». Tendas ha attirato in misura maggiore rispetto agli altri il voto degli studenti che rappresentano oltre l'11 per cento dei suoi sostenitori. ( v. p. )
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 60 - Edizione CA)
“Battezzato” alla Pinacoteca il bozzetto di Filippo Figari
Un dono privato che diventa della città
Cagliari, apparteneva a Vittorino Fiori
In qualsiasi casa abbia vissuto quel dono speciale fattogli da Filippo Figari, pittore di Cagliari come lo aveva definito sulle colonne dell'Unione Sarda, Vittorino Fiori lo voleva sul soffitto della sua camera da letto. Da critico d'arte del giornale e testimone della storia cittadina, sapeva bene che cosa rappresentasse quel bozzetto che l'artista aveva fatto per la volta del Duomo di Cagliari. Era l'ultima fatica di un pittore ormai settanduenne che completava un'opera rimasta incompiuta per anni e colmava così una frattura figlia della guerra. Quel bozzetto era il segno di un discorso artistico che Filippo Figari aveva fatto per quaranta anni e che trovava nell' Allegoria della fede sarda la sua naturale conclusione. «Forse - ricorda Gianni Murtas, critico d'arte e massimo conoscitore del pittore sardo - fu proprio Vittorino Fiori a suggerirglielo: altra cosa sarebbe, avrebbe detto il giornalista, se l'opera si completasse».
Ci sono storie intrecciate con fili invisibili dell'amore per l'arte, grazie ai quali oggi tutta la città di Cagliari può godere, alla Pinacoteca nazionale, di una prova d'artista che racchiude qualcosa in più. «E papà ne sarebbe felicissimo». Ne sono sicure le due figlie del giornalista, Cristina e Manuela, che hanno sposato lo spirito con il quale la storica dell'arte Maura Picciau ha proposto di far uscire da casa Fiori un'opera così preziosa, acquisendola allo Stato. «Questo bozzetto - ricordano con un velo di commozione - è stato per noi una presenza quotidiana. Arrivò in casa nel '57. Siamo coetanei», aggiunge sorridendo Cristina. «È sempre stato nella camera dei nostri genitori. Per lui era un'opera importantissima».
Acquistato dallo Stato due anni fa per ventimila euro, il bozzetto della volta del Duomo ha avuto ieri il battesimo della sua nuova vita pubblica alla Cittadella dei musei, aprendo la Settimana della Cultura. Padrini di rango Maura Picciau e Gianni Murtas, entrambi artefici sia pure con ruoli diversi del cammino non semplice fatto insieme a Manuela e Cristina Fiori (ieri presenti con l'assessore comunale alla Cultura Enrica Puggioni) per convincere lo Stato ad acquisire l'opera. «La prima proposta - ricorda la Picciau - fu bocciata con una motivazione che ancora mi fa rabbia. La commissione tecnica disse: Figari non ha mercato . Ma tra prezzo e valore c'è una differenza di concetto».
Ci sono volute la costanza e l'intelligenza di Maria Assunta Lorrai, di Marisa Frongia, delle Università di Sassari e Cagliari per spiegare il valore dell'opera ai non sardi. Ostinazione premiata: sarà una delle pochissime tele esposte in un museo. Perché «Figari è l'artista che ha lavorato su committenze pubbliche», precisa Maura Picciau. Dalla sala matrimoni del Municipio, alla Fiera, al Tar, all'Università. «L'opera chiude una narrazione che lui ha fatto dei sardi, rappresentandoli nei costumi, nelle città e da ultimo nella fede. Per il 900 - osserva ancora - è un fatto raro che testimonia il suo impegno civile».
«Il bozzetto - precisa Murtas - ha un taglio narrativo, racconta una storia complessa di un pittore che aveva frequentato Venezia e Monaco. E della sua formazione veneziana ritroviamo molti segni. Le scale sulle quali gerarchicamente sono disposti i sardi che rivolgono la loro preghiera alla Vergine, sono simili a quelle del Tiepolo». E seguendo il moto ascensionale del dipinto che guarda il transetto con la Madonna regina dei sardi sarà possibile scorgere la coppia col costume di Teulada, i miliziani, monsignor Botto, Sant'Ignazio da Laconi, Figari stesso nella veste di dignitario, accanto alla regina Maria Cristina e i santi Efisio, Giusta e Cecilia. Protagonisti di un racconto epico tutto sardo.
Caterina Pinna
 
 
5 - L’Unione Sarda / Libri in Sardegna (Pagina 51 - Edizione OL)
NOVITÀ. Esce postumo un volume curato da Roberto Coroneo
A Sa Illetta le tracce della storia di Cagliari 
Carlo Figari
La storia di Cagliari è legata a filo doppio all'isoletta di Sa Illetta, ai margini di Santa Gilla. Sulle rive dello stagno fu fondato lo scalo fenicio a cui seguirono insediamenti punici e romani. Ed è in quel punto riparato dal mare che sorse la capitale del giudicato di Cagliari, Santa Igia, distrutta come la Troia omerica dai pisani residenti nell'attuale rione di Castello. Grazie agli studi e ai rinvenimenti archeologici il velo di mistero attorno a Santa Igia è stato sollevato dagli storici che oggi sono in grado di raccontarci le vicende di una città che fu capitale di un regno. Una sintesi articolata su più filoni di studi è ora raccolta in un bel volume pubblicato da AM&D su iniziativa dell'Associazione culturale Sa Illetta presieduta da Idimo Corte. Il libro (a giorni in libreria) è il risultato del lavoro di regìa di Roberto Coroneo, docente di arte medievale e preside della facoltà di Lettere scomparso prematuramente lo scorso gennaio. In pratica esce postumo come ultimo regalo che l'indimenticato studioso ha lasciato alla sua città. «Questa pubblicazione», afferma Corte, «vuol essere da stimolo per approfondire le ricerche e inoltre un mezzo divulgativo per far conoscere la storia plurimillenaria della città anche a un pubblico di non specialisti».
Attorno a Coroneo un gruppo di autori di prestigio: l'archeologo Raimondo Zucca ricostruisce le tappe dei primi insediamenti ricordando i ritrovamenti più importanti che hanno consentito di stabilire la datazione del sito. «Appaiono rilevanti - dice Zucca - le testimonianze nuragiche emerse nel corso degli scavi degli anni '80-'90, nelle aree di via Po, via Brenta, viale Trieste. Ma il reperto più significato per quanto attiene la permanenza dell'insediamento indigeno nell'area di Santa Gilla si deve a Giovanni Ugas che accertò in corrispondenza dell'isolotto di Sa Illetta la presenza di alcune sacche nuragiche nelle sezioni del porto canale che allora si stava costruendo». Olivetta Schena e Alessandra Cioppi riprendono il filo del discorso storico approfondendo le vicende nelle varie epoche medievali.
Non solo la storia. Sa Illetta offre interessanti spunti per una riflessione urbanistica sul paesaggio (qui tracciata dall'architetto Giovanni Maria Campus), mentre Lorenzo Marchetti esamina lo stile dell'antica chiesetta di San Simone (di origini remote, ma citata dalle fonti sin dal Trecento). Paolo Cau ripercorre i fatti di guerra che sono accaduti nella laguna cagliaritana dall'epoca pisana agli attacchi dei flotta francese a Cagliari ne 1793, con una finestra sugli eventi più recenti del 1940-43. Un novità nell'ambito delle ricerche su Sa Illetta è il saggio di Marina Valdès: attraverso fonti d'archivio ricostruisce le genealogie delle famiglie che hanno posseduto l'isoletta dal '500 ad oggi. Un intreccio di matrimoni e successioni. Nel 1914 il nobile Luigi Amat Sanjust vende all'industriale Giovanni Balletto la proprietà per il prezzo di 50 mila lire. Il possedimento viene ereditato nel 1946 dalle cinque figlie e per un sesto dal nipote Giovanni per passare agli attuali proprietari (le famiglie Balletto, Campagnolo e Corte). Il libro arriva a quasi trent'anni di distanza dal primo convegno che si svolse a Cagliari (organizzato dal Cnr diretto da Francesco Cesare Casula) su Santa Igia. Da allora la ricerca è ampiamente avanzata (fondamentale l'opera di Raimondo Pinna "Santa Igia, la capitale del Giudice Gugliemo" uscita nel 2010) e oggi la bibliografia sulla storia di Cagliari si arricchisce di questo nuovo contributo.
 
 
6 - L’Unione Sarda / Provincia di Oristano (Pagina 23 - Edizione OR)
Appuntamenti
Sviluppo per Mogoro
Oggi alle 18 nei locali della fiera del tappeto sarà presentato il workshop "Mogoro Lab 2012" ed il progetto "Identità e sviluppo locale". A settembre 20 studenti universitari della facoltà di architettura elaboreranno progetti per lo sviluppo del tessuto urbanistico della cittadina anche in base alle proposte elaborate dai cittadini in una serie di incontri dal prossimo maggio. (an.pin.)
 
 
7 - L’Unione Sarda / Attualita (Pagina 27 - Edizione OR)
Il lavoro ecosostenibile
Green Jobs, naturalmente
Gioele Putzolu
Negli ultimi decenni, il progresso industriale è sempre coinciso con lo sfruttamento delle risorse naturali. Recentemente però si sta cercando di invertire questa tendenza in modo da promuovere un'economia più ecosostenibile. Questo cambiamento influenza anche il mercato del lavoro, perché si creano nuovi mestieri o si modificano altri. Queste nuove occupazioni sono chiamate Green Jobs. Sono le attività che contribuiscono all'opera di valorizzazione, salvaguardia e ripristino dell'ambiente. Rigiardano diversi campi: l'energia, l'edilizia, i trasporti, ma anche l'agricoltura, la gestione dei rifiuti e il turismo. In questi settori potranno essere instaurati nuovi lavori come l'ecoindustrial designer o l'energy manager, ma potranno anche essere modificati o potenziati mestieri già esistenti: l'agricoltore bio o l'architetto paesaggista. Secondo le previsioni di mercato (Ires Cgil e e Filctem Cgil) nel 2020 in Italia ci saranno 60mila “greenworkers” in più e il fatturato annuo di questo settore sarà tra i 2,5 e i 5,5 miliardi di euro da qui al 2020. Le Università si stanno già adattando: Ingegneria e Biologia offrono una buona preparazione per intraprendere questo tipo di attività. Insomma un futuro più roseo. Anzi, più verde.
 
 
8 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 31 - Edizione OL)
Sassari
Una nuova guida dell'Ersu
L'Ersu al forum regionale “Le giornate dell'orientamento. Studiare a Sassari e in Europa”, che si svolgerà dal 16 al 20 aprile nell'Orto botanico di Piandanna. La manifestazione illustrerà agli studenti delle superiori una visione dell'offerta formativa dell'Università di Sassari e di agevolazioni, servizi e attività culturali che l'Ersu propone. In questo contesto l'Ente regionale per il diritto allo studio universitario presenterà in anteprima una nuova guida: un efficace strumento di orientamento e comunicazione.
    
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 6 - Sardegna
LA PROVINCIA DI ORISTANO 
«L’Università deve darci spiegazioni sui giacinti» 
di Claudio Zoccheddu
ORISTANO Le reazioni non si sono fatte attendere. La notizia dell’esistenza di un impianto di fitodepurazione sperimentale allestito a Baratili San Pietro – con la messa a dimora dei giacinti d’acqua a pochi metri dal rio Mar’e foghe – ha lasciato tutti di stucco. Non ne sapevano niente in Provincia né al Comune di Riola Sardo, il paese più esposto all’infestazione della piantina tropicale. «Questa novità ci ha sorpreso – ha detto l’assessore all’Ambiente della Provincia, Emanuele Cera –. Il sindaco di Baratili San Pietro non ci aveva informati. Abbiamo inoltrato una lettera formale all’Università di Sassari per chiedere le spiegazioni che, forse, avremmo dovuto avere a tempo debito». Se venisse dimostrato che le piante di giacinto d’acqua che hanno invaso il rio Mar’e foghe sono arrivate da una maldestra gestione dell’impianto sperimentale di via dei Salici, i responsabili identificati dalla Provincia saranno due: Università di Sassari e Comune di Baratili San Pietro. Poi si vedrà. Gli echi della storia del vecchio depuratore abbandonato hanno raggiunto anche Riola Sardo, il paese più colpito dall’invasione dei giacinti: «Mi sconvolge che nessuno dei responsabili di questo strano progetto si sia fatto vivo quando è scattata l’emergenza – ha detto ieri il sindaco Ivo Zoncu –. Non ho ancora sentito i miei colleghi del circondario, ma è chiaro che non posso accogliere positivamente una notizia di questo tipo». L’occasione è propizia per rispolverare un vecchio cavallo di battaglia: «E’ chiaro che il giacinto ha trovato le condizioni per svilupparsi grazie allo sbarramento di Pischeredda, quello che impedisce il deflusso della acque dolci verso lo stagno di Mar’e pontis». Il vecchio depuratore di via dei Salici, intanto, riposa ancora sotto i rovi che l’hanno celato alla vista fino a poco tempo fa, quando è diventato il protagonista di una storia a cui tutti vorrebbero scrivere la parola fine.
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 35 - Sassari
ARCHITETTURA 
Comitato affronta con Giannico l’emergenza sanità 
ALGHERO Stamattina alle 10, nella sede della facoltà di Architettura è in programma un incontro dibattito organizzato dal Comitato a sostegno della sanità di Alghero. Coordinati da Domenica Casu, interverranno il dg della Asl 1 Marcello Giannico e i candidati a sindaco Stefano Lubrano, Francesco Marinaro e Maria Grazia Salaris. Tra i relatori, il direttore sanitario dei presidi cittadini Elio Manca,la collega del Distretto Serenella Zedda, Paola Tarasconi (Cim) e la psicologa Giorgina Meloni.
 
  

QUOTIDIANI NAZIONALI
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Questionario e social

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