Domenica 15 aprile 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 aprile 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 60 - Edizione CA)
Dal Festival al corso di laurea, il ruolo della Filosofia
Non macchine docili ma cittadini attivi Pierluigi Lecis, «scommessa vinta»
«Macchine docili, utili e tecnicamente qualificate, invece di cittadini a pieno titolo, in grado di pensare da soli, mettere in discussione le consuetudini, comprendere le sofferenze e i successi degli altri». Sarà questo il futuro delle nuove generazioni, se la crisi mondiale dell’istruzione persisterà, se alcuni saperi indispensabili a mantenere viva la democrazia continueranno ad essere esclusi dai progetti di paesi attratti dal profitto. Lo denuncia la filosofa americana Martha Nussbaum nel suo “Non per profitto” (Il Mulino), lo fa proprio Pierluigi Lecis, ordinario di Filosofia teoretica dell’Università di Cagliari, e presidente del corso di laurea in Filosofia (direttore del Dipartimento è Michele Camerota).
È Lecis, con Roberta De Monticelli, l’organizzatore del Festival “La legge la libertà la grazia” che dal 24 al 27 marzo ha portato al Massimo, grazie all’impegno del Teatro Stabile della Sardegna e dell’Università, migliaia di persone, e moltissimi studenti medi e universitari. Ora, nel suo studio di Sa Duchessa, a pochi metri dallo sguardo severo di Giordano Bruno, riallaccia il successo della manifestazione alla necessità, per la nostra società, di stimolare nei giovani lo studio delle scienze umane. Non per sottolineare una presunta superiorità della cultura classica su quella scientifica, bensì per aprire la strada a una conoscenza che si nutra di pensiero e di immaginazione.
BISOGNO DI CONFRONTO È stata una scommessa vinta. Ed è un dato a dirlo, più di tutto: riguarda le domande che il pubblico ha posto ai protagonisti del festival. Molte sono state formulate, e discusse, molte altre, per mancanza assoluta di tempo, sono rimaste nelle intenzioni. Quanto alle risposte, la filosofia non ne dà. «Certamente i temi al centro del festival hanno intercettato questo bisogno diffuso di confronto, di riflessione, di uno svago che non sia puro divertimento. Un consumo culturale che impegni anche le capacità di pensiero e di immaginazione delle persone», commenta. «Io non penso che la filosofia abbia come interlocutore privilegiato le lettere e le arti, penso abbia come interlocutore non meno importante le scienze della natura e dell’uomo, ma c’è una parentela stretta tra studi filosofici e capacità letteraria: entrambi fanno prendere alle persone le distanze dalla routine, li spingono a interrogarsi un po’ sulle pratiche quotidiane, e professionali. C’è in questa città un’anima che ha bisogno di interrogarsi, di immaginare un futuro diverso, di mescolare le carte. E il teatro è un’arma potentissima».
MESCOLARE LE CARTE «Ermanno Bencivenga, che ha una solida preparazione filosofico-scientifica, nel suo “Giochiamo con la filosofia” sostiene che il mestiere del filosofo somiglia a quello del giullare. La storia della filosofia è la più grande miniera di punti di vista diversi sul mondo, le cose, le persone, che esista. Dunque studiare storia della filosofia sviluppa questa attitudine alla pluralità di punti di vista, a riconfigurare i dati disponibili in maniera costruttiva e creativa». Naturalmente l’immaginazione trova il massimo spazio negli studi letterari e artistici, ma anche la filosofia va in questa direzione. «Noi, del resto, non formiamo un tipo di specialista. Un tempo dalla nostra facoltà uscivano soprattutto insegnanti, adesso solo una piccola percentuale di laureati finisce nelle scuole, gli altri lavorano nei servizi, nel commercio, nella comunicazione».
IERI E OGGI Già. La facoltà di Filosofia, che nel suo ormai lontano passato ha ospitato docenti esterni del calibro di Vasoli, Alessio, Viano, Pietro Rossi, Fubini, Dorfles, Gliozzi, Valentini, Isnardi Parente, Cirese, Rambaldi. Domattina sarà proprio quest’ultimo a far festa con tutta la facoltà a Maria Teresa Marcialis, dall’81 a ieri ordinario di Storia della Filosofia, in occasione della presentazione di una raccolta di saggi in suo onore curata da Annamaria Loche e Marialuisa Lussu.
Oggi, il corso di laurea conta intorno ai 400 studenti, i nuovi iscritti sono ogni anno sessanta-settanta. «La nostra è una facoltà di media grandezza, e non registra un calo di iscrizioni rispetto alle altre, ma sicuramente prima o poi arriverà l’onda del calo demografico, del pessimismo sugli sbocchi professionali». Le statistiche non sono buone: le cifre sono incerte, ma i laureati in Sardegna sarebbero 7 su 100, un indice bassissimo rispetto all’Europa ma anche alle altre regioni italiane. E poco più del 50 per cento sono i diplomati che si iscrivono all’Università, contro la media nazionale del 75. Secondo i dati più recenti del consorzio AlmaLaurea, c’è una forbice tra Italia e paesi occidentali più sviluppati. In Italia assistiamo a una riduzione della quota di occupati nelle professioni ad alta specializzazione, in controtendenza con i paesi dell’Unione Europea. «Questo è preoccupante soprattutto sui tempi lunghi. Se è vero che attraverso il Festival, e grazie all’azione svolta dall’ufficio scuola del Teatro Stabile, siamo riusciti ad attrarre molti studenti delle superiori, naturalmente la nostra politica attiva di coinvolgimento ha altri ambiti più specifici».
SETTIMANA DELL’ORIENTAMENTO Come la Settimana dell’Orientamento, promossa dall’Ateneo cagliaritano, che la scorsa primavera ha portato alla Cittadella universitaria di Monserrato moltissimi studenti delle scuole superiori sarde. Un’esperienza emozionante, che ha visto tanti giovani seguire con passione il Platone del Simposio, portato in scena da un attore, Gaetano Marino, abituato a trattare con i classici, e autore con la grecista Patrizia Mureddu di un progetto di diffusione dei testi letterari teatrali e filosofici dell’antichità. «È stato bello vedere il loro coinvolgimento, gli applausi che hanno riservato all’attore ma anche a Platone. Una risposta entusiastica, da tutta la Sardegna. Marino in precedenza aveva presentato l’Apologia di Socrate, con uguale successo. Questa è sicuramente una strada da seguire per far circolare notizie e rendere appetibili gli studi umanistici. Il Festival, che pensiamo di riproporre, aiuta ma ha un ruolo più ampio, meno diretto». Resta la speranza che qualcosa cambi, e che la frequentazione con la filosofia (studenti a parte) porti con sé una consapevolezza nuova. Ci renda insomma coscienti dei limiti nei quali viviamo e ci aiuti ad accettare il rischio della libertà. Come il Caspar Hauser caro a George Simmel che apparve nella Norimberga dell’Ottocento come una sorta di selvaggio vissuto per una vita in cattività. Soltanto quando entrò in contatto con gli altri si rese conto che fino ad allora era vissuto in una prigione.
Maria Paola Masala
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Stampace
Clinica Aresu, tanta paura: cadono massi sulla strada
Il sabato il polo universitario dell’ex clinica Aresu è poco frequentato da studenti e professori. Per fortuna, perché la piccola frana avvenuta ieri mattina avrebbe potuto avere conseguenze gravi. Invece i massi di tufo che si sono staccati dal costone sono precipitati a terra senza colpire nessuno e senza causare alcun danno. Sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco che hanno recintato e messo in sicurezza l’area. Domani interverrà una squadra speciale per bonificare il costone e prevenire così nuove frane.
La caduta dei massi, di varie dimensioni, è avvenuta verso le 10,30. Le pietre e i detriti sono finiti in una zona vicino agli edifici dell’ex clinica Aresu, in via San Giorgio. Alcune persone hanno notato la piccola frana e dato subito l’allarme. I vigili del fuoco della caserma di viale Marconi hanno sistemato delle transenne nel punto interessato dal cedimento e cercato di staccare altre parti di tufo pericolanti. Un intervento provvisorio in attesa della bonifica in programma domani che verrà effettuata dalle squadre speciali della Protezione civile. (m. v.)
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 60 - Edizione CA)
Uno studio a Cagliari
Troppa carne ai neonati? Rischio diabete
Bimbi a rischio diabete tipo 1 se mangiano troppa carne nei primi 2 anni di vita. È quanto emerge da uno studio eseguito nel reparto di Pediatria dell’ospedale Brotzu di Cagliari. Il pericolo aumenta in rapporto alla quantità di carne consumata. Meglio quindi andarci piano con gli omogeneizzati di vitella, pollo e tacchino. Anche le mamme in gravidanza devono stare attente. Perché, se esagerano con la carne durante il periodo di gestazione, il loro piccolo potrebbe avere una maggiore tendenza ad ammalarsi.
I risultati dell’indagine sono stati pubblicati nella rivista “Acta diabetologica”. Autori, Sandro Muntoni, professore associato all’Istituto di Patologia generale del Dipartimento di scienze biomediche dell’università di Cagliari, il padre Sergio, titolare della onlus Me.di.co. e altri specialisti, fra i quali il genetista Francesco Cucca e i pediatri del Brotzu. La ricerca aggiunge un tassello importante al quadro scientifico sul diabete giovanile nell’Isola, patologia per la quale i sardi hanno un’accertata predisposizione genetica. Ora si sa che, fra i fattori ambientali, riveste un rilievo decisivo anche l’alto consumo di carne.
Che in diversi paesi esistesse una correlazione fra la diffusione del diabete tipo 1 e la carne gli autori lo avevano già accertato con uno studio nutrizionale sulla popolazione mondiale (dati Fao). A Cagliari sono scesi nello specifico. Per circa 12 mesi hanno controllato circa 300 bambini ricoverati in Pediatria: metà diabetici, gli altri con patologie di tipo non gastroenterico. Oltre ad esaminare le cartelle cliniche, hanno intervistato le mamme sull’alimentazione dei bambini nei primi 2 anni di vita e nei 2 successivi, ma anche sulla loro durante la gravidanza: «Abbiamo accertato - spiega Sandro Muntoni - che i piccoli che hanno mangiato carne soprattutto nel primo biennio di vita corrono un rischio-diabete notevolmente più elevato rispetto agli altri. Il pericolo aumenta in rapporto alla quantità di carne somministrata». Tutto avviene soprattutto nei primi 2 anni «perché soprattutto in quel periodo (e durante la gravidanza) il sistema immunitario del bambino si programma». Che fare allora per ridurre il rischio diabete? «L’accademia americana dei pediatri consiglia alle mamme di allattare il più a lungo possibile e di ridurre il consumo di carne dopo lo svezzamento. Meglio ancora, introdurla quando stanno ancora allattando». Il latte materno funziona infatti come una sorta di passaporto, in grado di fare accettare all’organismo del bambino tutta una serie di sostanze che, somministrate solo dopo lo svezzamento, potrebbero creargli problemi. Come la carne, in chi ha una predisposizione genetica al diabete.
Si conferma così l’opportunità che le mamme allattino al seno il più a lungo possibile. Per assicurare ai loro piccoli un fattore protettivo generale, trasmettere (col latte) utili anticorpi e favorire la maturazione della barriera intestinale.
Lucio Salis
 
 
4 - L’Unione Sarda / I nostri soldi (Pagina 39 - Edizione CA)
Confindustria
Sono i giovani la nostra risorsa, nel loro Dna la ricchezza del sapere e dell’innovazione
Scollamento dell’economia reale da quella finanziaria, crescita degli stati sociali e burocrazia finanziata da debiti sottoscritti in attesa di una inesistente crescita del Pil sono le dimensioni della crisi. Diversi economisti sono convinti che questi problemi non si possano più risolvere con modelli economici di ieri quando non esisteva la globalizzazione e il Pil cresceva in continuazione.
Innovativo è il concetto di Pns, “Prodotto Nazionale del Sapere” che valuta la ricchezza di un Paese in base alla conoscenza degli individui per una crescita sostenibile con l’equità sociale. Il Pns oggi è fattore di analisi per la confindustria indiana da uno studio italiano. L’economia di oggi è quindi guidata dalla conoscenza che significa innovazione, sapere e merito generati da “diffusori” come scuole, università e istituti di ricerca, per i quali, nei Paesi e nelle imprese in cui si è investito, è provato dall’Oecd.org, la crisi o non si è avuta o la si gestisce bene. Chi sono i principali utenti di questi diffusori? I giovani! Giovani per i quali si investe in conoscenza e si lascia loro la possibilità di mettere a frutto l’investimento che il proprio Paese ha fatto, agevolando le nuove imprese dove il fattore chiave è la conoscenza. Un caro collega, famoso per i suoi risultati, mi ha detto “oggi è sempre più difficile trovare opportunità di sviluppo per imprese capital o labor intensive”. Questo è il risultato di quanto gli economisti scrivono. Facciamo quindi spazio all’economia della conoscenza. Facciamo spazio ai giovani.
In Confindustria GI Sardegna abbiamo imprese nate da giovani sardi, che per merito e tenacia, hanno uno strepitoso successo e creato decine di posti di lavoro. Giovani che danno lavoro ad altri giovani perché hanno messo le ali alle loro idee e fanno impresa anche quando il capitale a loro disposizione è limitato o inesistente. Oggi, oltre al credito, i supporti per le imprese ci sono, si spera presto anche in un passo indietro della burocrazia.
Giovanni Soffietti
Presidente giovani Imprenditori Confindustria
 
 
5 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 60 - Edizione CA)
Elisabetta Durante parla dell’affascinante mostra aperta fino al 27 al Rettorato di Sassari
La scienza, la tecnologia, le donne
La mostra fotografica “Donne alla guida della più grande macchina mai costruita dall’Uomo”, aperta fino al 27 aprile a Sassari, nel Portico del Rettorato, è un omaggio alla partecipazione femminile a quella straordinaria impresa scientifica che risponde al nome di Large Hadron Collider, il più potente acceleratore di particelle del mondo. Ritorna in Sardegna quattro mesi dopo la tappa cagliaritana: due passaggi obbligati se si considera l’intensa partecipazione di ricercatori e ricercatrici dell’INFN e del Dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari alle ricerche condotte al CERN di Ginevra. E non è un caso se fra le 30 facce di ricercatrici italiane due, Caterina Deplano e Giulia Manca, siano sarde.
È vero che dal 1920 (quando in Italia su 100 laureati solo 10 erano donne) molte cose sono cambiate: ad esempio in biologia, geologia, medicina e farmacia le laureate superano il 60%. Ma è altrettanto vero che attualmente solo una donna su dieci arriva alla cattedra di professore universitario, mentre una su tre è ricercatrice. In altre parole il peso delle donne nelle carriera tecnico-scientifiche in Italia è ancora troppo basso e questo deficit trasmette alle ragazze l’idea che non valga la pena intraprendere carriere scientifiche. A partire dai primi anni di scuola è necessario mostrare che le differenze di genere sono un potenzialità e non un limite invalicabile. La scienza e la tecnologia possono trarre rilevanti benefici se allontanano stereotipi e divisioni di ruoli. Evidenziare il contributo delle donne alla scienza e alla tecnologia è un esercizio importante per allargare la nostra visione del mondo.
All’inaugurazione sassarese hanno partecipato anche i premi Unesco Valeria Alzari e Marco Masia, la Consigliera di Parità della Regione, Luisa Marilotti, e il Presidente della Commissione Ricerca e Tecnologia dell’INFN, Massimo Carpinelli, insieme all’ideatrice della mostra, Elisabetta Durante, giornalista scientifica e coordinatrice del Distretto informazione scientifica e tecnologica della Regione Puglia. A Elisabetta Durante abbiamo chiesto com’è nata l’idea della mostra. «Seguivo il progetto LHC da anni. Quando però nel 2008 i grandi media hanno cominciato ad occuparsene, mi sono improvvisamente resa conto che nulla o quasi nulla si diceva della complessità della macchina, che è un gigantesco prototipo, o del lavoro di tante donne e tanti uomini, italiani in testa, impegnati in una grande competizione internazionale: c’era un serio problema di comunicazione scientifica che purtroppo poneva l’enfasi su cialtronate alla Dan Brown. E invece al pubblico, ai nostri ragazzi e in particolare alle nostre ragazze, deve arrivare questo messaggio: la formazione, la capacità, l’esperienza, l’impegno pagano».
Cosa si può vedere a Sassari?
«La mostra propone storie e volti di donne, talvolta molto giovani e spesso provenienti dal profondo sud, che hanno fatto della capacità e della competenza la propria bandiera. All’inaugurazione abbiamo ribadito con forza gli stessi concetti espressi dal presidente Napolitano nella nostra tappa romana: in una società della conoscenza, che non può che essere una società meritocratica, la crescita della donna passa attraverso la qualità e la serietà della formazione».
Andrea Mameli
 
 
6 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 24 - Edizione OL)
Sassari
Tesi scientifiche, bandito concorso
Un concorso per tesi di laurea scientifiche. Lo ha bandito la Società Chimica Italiana, Sezione Sardegna, prevedendo l’assegnazione di sei premi per le migliori tesi di laurea triennali, magistrali, magistrali a ciclo unico e dottorato di ricerca, dedicate a temi di interesse chimico e discusse presso le università di Cagliari e Sassari.
Il concorso si inserisce nell’ambito delle finalità previste dalla società e per promuovere la cultura e la ricerca chimica. Le domande dovranno essere presentate entro il 1 giugno. Una commissione giudicatrice, composta da docenti con competenze specifiche, valuterà le domande e le tesi di laurea. Il bando è naturalmente disponibile sul sito on line istituzionale dell’università alla voce bandi e gare oppure agli sportelli dell’ateneo. ( a. br. )
 
 
7 - L’Unione Sarda / Spettacoli e Società (Pagina 63 - Edizione CA)
Libro di Costa in facoltà
Presentazione del libro di Enrico Costa “Giovanni Tolu. Storia di un bandito sardo narrata da lui medesimo” domani alle 17 nell’Aula 9 della facoltà di Lingue di Cagliari. Coordinano Giuseppe Marci e Stefano Salis.
 
 
8 - L’Unione Sarda / Cronaca di Olbia (Pagina 22 - Edizione OL)
Università
L’ecosostenibilità che crea posti di lavoro
Uscire dall’università e trovare lavoro grazie alla gestione ecosostenibile delle imprese turistiche. È questo lo scopo del progetto "Gallura’s sustainable tourism", iniziativa inserita nel contesto del progetto "Green future" promosso dalla regione Sardegna, di cui si è discusso venerdì scorso all’aeroporto Costa Smeralda. «Nonostante il momento di grande crisi del mercato del lavoro l’università e la formazione continuano ad essere una valida rampa di lancio per i giovani - commenta Gianni Poggiu, presidente dell’Ersu di Sassari - Abbinando formazione e accoglienza con ospitalità e promozione della cultura e sostenendo di progetti innovativi come questo presentato oggi potremo condurre il nostro ateneo alla vera eccellenza e garantire un futuro ai nostri ragazzi». Al convegno, intitolato "Percorsi virtuosi di trasferimento delle competenze nell’ambito del progetto Gallura’s sustainable tourism", hanno partecipato docenti universitari e tecnici dell’assessorato regionale al Lavoro. ( c. in. )
 
 
9 - L’Unione Sarda / La Nuova Sardegna / Pagina 22 - Sassari
Resuscita il cuore del vecchio ospedale Per ultimare il restyling occorrono altri 15 milioni
Cantiere fermo per mancanza di fondi: la facciata è pronta ed è a buon punto il salone degli infermi che ospiterà 300mila libri della biblioteca universitaria
SASSARI Per ora verranno aperti solo i gioielli del vecchio ospedale di piazza Fiume. L’ingresso, con le sue eleganti scalinate; la sala dei benefattori,con le statue di marmo e i pavimenti intarsiati; e la graziosa cappella, con le volte affrescate e l’altare sfarzoso. E’ un bello spot per la città: fa capire la cura con la quale sono stati spesi 800mila euro. E’ solo una piccola fetta dei finanziamenti stanziati per un progetto ambizioso di riqualificazione e rinascita del grande edificio. Tra consolidamento della struttura, interventi per eliminare infiltrazioni e umidità, riprogettazione degli spazi, lifting alla facciata che dà su piazza Fiume, rifacimento del tetto e la ripulitura di una parte dell’interno, sono già stati spesi 12 milioni di euro. Il finanziamento scaturisce da un accordo di programma siglato nel 2003 tra i Beni culturali, l’Asl e l’Università.
La prima trache è arrivata dal Ministero nel 2007, ma per dare gambe al cantiere mancano all’appello gli altri 15 milioni previsti nel documento. Di questi soldi, tra tagli della finanziaria e dirottamenti vari, ormai s’è persa la traccia. I lavori di ristrutturazione, adesso, sono col freno a mano tirato.
La prossima tappa è la sistemazione della biblioteca universitaria . I locali sono quasi pronti e sono stati ricavanti all’interno di uno dei grandi stanzoni prima riservati agli infermi. Dato che le volte erano altissime, gli architetti hanno potuto realizzare un ampio soppalco ligneo che verrà adibito a sala lettura. «Abbiamo oltre trecentomila testi da sistemare - dice la direttrice della biblioteca universitaria Maria Rosaria Manunta - l’attuale sede accanto all’Ateneo è sottodimensionata e non riesce a contenere tutti i libri in nostro possesso. E’ un vero peccato disporre di uno spazio così moderno e luminoso come questo, e non poterlo ancora utilizzare. Speriamo di ottenere al più presto 3 milioni di finanziamento e poter consentire all’impresa il proseguo dei lavori, in modo da allestire gli arredi e iniziare il trasloco definitivo della biblioteca». Anche l’assessore alla Cultura Sergio Milia si era interessato alla ristrutturazione dell’ex ospedale, assicurando un impegno a reperire fondi regionali da anticipare in modo che il cantiere non sia costretto a fermarsi.
(lu.so.)
   


 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
10 - La Nuova Sardegna / 
La Nuova Sardegna / Pagina 21 – Cagliari
Dialogo Regione-ateneo: svuotare il San Giovanni
di Alessandra Sallemi
CAGLIARI Scoppia la pace tra Regione e Università, il botta e risposta delle settimane scorse tra assessore alla Sanità da una parte, i docenti di Medicina e il rettore dall’altra hanno prodotto il risultato atteso: finalmente le due istituzioni si parleranno su come finire gli edifici del policlinico, trasferire le cliniche ancora sparse negli altri ospedali cittadini e, soprattutto, tirar fuori dal San Giovanni di Dio medici, infermieri e pazienti dopo che i vigili del fuoco hanno detto in chiaro e per iscritto che l’edificio non ha più i requisiti di sicurezza necessari per accogliere un sistema ospedaliero. L’impegno dell’azienda ospedaliero-universitaria è di esser fuori nel dicembre 2012, per tenere nel vecchio ospedale soltanto alcuni ambulatori.Non è un mistero per nessuno che non si tratta di un trasferimento “neutro”: nel trasloco si perderanno varie cose, dalla vicinanza a casa propria alla possibilità di dirigere o comunque gestire uffici e servizi che al policlinico di Monserrato saranno rimpiccioliti, se non dismessi, comunque assorbiti in una gestione razionale, vale a dire senza doppi incarichi. Una scelta ormai definitiva riguarda la Neonatologia e Purericultura oggi nella clinica Macciotta: andranno a Monserrato nell’ancora costruendo blocco Q, accanto alla clinica Ostetrica-ginecologica anche questa prossima al trasloco, dove è naturale che stiano per prestare assistenza ai bambini appena nati. Un’altra decisione presa che è maturata in ritardo a causa del gioco dei veti tra cattedre universitarie riguarda il polo pediatrico che ruoterà attorno all’ospedale Microcitemico: avrà vita autonoma (rispetto alla Neonatologia), sarà formato dall’apporto della pediatria universitaria (che già oggi è al Microcitemico), del Brotzu, dell’Asl 8. Il blocco Q diventa il perno dei trasferimenti necessari per dare punti di riferimento certi e riconoscibili ai pazienti, ma anche per rendere più agevole frequentare i corsi universitari e quindi organizzarli badando alle necessità della didattica e non agli orari dei pullman. Doveva essere pronto a giugno, è sicuro che i tempi slitteranno, però da qualche giorno tra Università e policlinico c’è di nuovo speranza: venerdì prossimo l’assessore regionale alla Sanità, Simona De Francisci, sarà l’attesissima ospite del rettore Giovanni Melis negli uffici di via Università. Nell’agenda del rettore c’è la rivendicazione degli universitari che non ricevono le indennità dell’assistenza ospedaliera resa. Ma il rettore stesso assegna importanza anche superiore al secondo tema: l’accorpamento a Monserrato di tutte le strutture medico-universitarie, che passa attraverso la fine dei lavori nel blocco Q, «costruito ma da completare, c’è urgenza di finirle per portarci la clinica Macciotta, la clinica ginecologica, cardiologia, otorino, emodinamica e il pronto soccorso, che viene richiesto anche dalla popolazione. La razionalizzazione del già esistente policlinico darà una mano a questi trasferimenti. Inoltre all’Università sono stati assegnati 40 milioni di euro sui fondi Fas, servono per portare a Monserrato infine ortopedia, urologia, e le specialità ora al Binaghi». E si arriva all’azienda mista, il luogo di incontro tra sanità regionale e ateneo: a parole si dice favorevole, nei fatti non si muove. Ecco perché l’incontro di venerdì è atteso: si spera che i “padroni” dell’azienda mista possano decidere finalmente qualcosa.
 

 
SARDEGNA QUOTIDIANO
 
11 - Sardegna Quotidiano / Pagina 12 - Cagliari
UNIVERSITÀ UN WORKSHOP ITALO-RUSSO
SULLA SINTESI AUTOPROPAGANTE

Domani e martedì a partire dalle 9.30 si terrà all’hotel Regina Margherita il primo workshop italorusso dal titolo “Nuovi risultati e nuove sfide nella sintesi autopropagante ad alta temperatura”. Il Workshop, coordinato dal professor Giacomo Cao, ha come obiettivo lo sviluppo e il consolidamento della cooperazione scientifica e tecnologica tra ricercatori italiani e russi nel settore.


12 - Sardegna Quotidiano / Pagina 14 - Cagliari
Cadono massi vicino alla clinica Aresu
Cadono massi vicino alla clinica Aresu nNottata e mattinata di paura alla clinica Aresu a causa della caduta di alcune grosse pietre vicino alla struttura universitaria e al pericolo di un crollo del costone laterale. L’emergenza è scattata nella notte tra venerdì e sabato, ma l’intervento dei vigili del fuoco si è concluso solo nella tarda mattina. La pioggia ha fatto franare parte del costone. In particolare sono cadute alcune pietre (circa un metro cubo secondo i vigili del fuoco). I vigili hanno effettuato un atento controllo del costone, soprattutto vicino alle radici di una grossa pianta dove si erano create delle grosse crepe. La zona è stata transennata. 
 
 
13 - Sardegna Quotidiano / Pagina 14 - Cagliari
SANITA’  Tassa sulle borse di studio, specializzandi in trincea
Anche i medici specializzandi degli ospedali cagliaritani si schierano contro l’emendamento al disegno di legge “semplificazioni tributarie”. Se l’emendamento dovesse passare, verrebbe introdotta una tassazione Irpef sulle borse di studio per i medici in formazione specialistica, i dottorandi e i corsisti di medicina generale. Per far sentire il proprio disappunto, il Comitato Medici specializzandi Cagliaritani - nato dall’unione delle due associazioni di categoria locali Sigm e Med.Spe.Ka – invita tutti i medici ad astenersi dalle quotidiane attività di assistenza e di ricerca nelle giornate di domani e martedì. Un’adesione ufficiale alla due giorni di mobilitazione nazionale indetto dalla segreteria nazionale Sigm e dalla FedeSpecializzandi. Attualmente, l’emendamento che fa
gridare tutta la rabbia degli specializzandi è in discussione alla Camera. Il comitato, per dare più voce alla protesta, ha organizzato per domani e martedì un sit-in all’ospedale san Giovanni di Dio, proclamando lo stato di agitazione. I tanti futuri dottori chiedono il supporto di tutti i deputati sardi. L’unico modo per dare un segno di vicinanza agli specializzandi isolani è quello di votare in commissione e parlamento contro quello che viene definito, dai tanti giovani interessati, un provvedimento che penalizza proprio chi oggi è all’inizio di una carriera. Il Comitato sostiene che c’è un vero e proprio controsenso, quando il Governo nazionale dichiara di voler investire nelle giovani risorse e contemporaneamente le penalizza con un balzello quanto mai inopportuno. Allo stato attuale non c’è una previsione di adesione per questa due giorni di sciopero. Ma i disservizi potrebbero farsi sentire.
P. R. 
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

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