Lunedì 2 aprile 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 aprile 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Provincia di Oristano (Pagina 17 - Edizione CA)
PROVINCIA. La Giunta: due milioni e mezzo per completare i lavori
Università, ecco la sede
Sorgerà nell’edificio dell’ex provveditorato agli studi
Stop ai lavori nell’edificio che avrebbe dovuto ospitare il Centro servizi amministrativi (l’ex provveditorato agli studi). Lo stabile avrà un’altra destinazione e accoglierà la sede dell’Università oristanese. La decisione è stata presa nei giorni scorsi dalla Provincia, che ha risolto il contratto con la I.TEC. di Altavilla Silentina, l’impresa che doveva realizzare i lavori di completamento dell’edificio ex provveditorato agli studi. La Giunta ne ha preso atto nell’ultima riunione dell’esecutivo, durante la quale ha confermato anche la volontà di proseguire i lavori.
La formalizzazione dell’impegno a completare l’opera si è resa necessaria data l’incertezza che ancora investe il futuro dell’Ente, anche se ormai sembra certo che le competenze di area vasta resteranno in capo alle amministrazioni provinciali. A questo punto saranno quindi avviate immediatamente le procedure per il riaffido dei lavori, che ammontano in totale a oltre duemilionicinquecentomila euro, ma per il completamento dell’edificio destinato a diventare la nuova sede del Conorzio Uno, l’Università di Oristano.
Nella stessa riunione di Giunta, l’esecutivo ha anche approvato due progetti di ristrutturazione e messa a norma su edifici della Provincia. Un intervento interessa lavori urgenti nell’istituto professionale "Galileo Galilei" di Oristano: importo previsto per questo tipo di opera è cinquantamila euro. Il secondo progetto riguarda, invece, i lavori nell’edificio ex Istituto perito aziendale corrispondenti in lingue estere di Bosa: centomila euro è l’importo complessivo previsto per i lavori dei locali da adibire a sede del servizio disinfestazione della Provincia.

 
2 - L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari (Pagina 12 - Edizione CA)
QUARTU. Interventi all’Ospedaletto
Truffa dei chirurghi: il pm invia le carte alla Corte dei Conti
Dopo le indagini penali, quelle contabili. La Procura, chiusa l’inchiesta sui due medici chirurghi che - secondo l’accusa - operavano in una clinica privata non potendolo fare (essendo dipendenti Asl e professori universitari), ha inviato tutte le carte ai colleghi della Corte dei conti, il braccio della magistratura che accerta la sussistenza di eventuali danni economici procurati alle casse dello Stato.
Molto influiranno in questo caso le risultanze del procedimento instaurato dal pubblico ministero Andrea Massidda, che ha chiesto il rinvio a giudizio dei due camici bianchi cagliaritani Claudio Velluti (73 anni, professore ordinario di Ortopedia all’università di Cagliari ed ex direttore della clinica ortopedica all’ospedale Marino di Cagliari: oggi è in pensione) e Alberto Maleci (57 anni, professore ordinario di Neurochirurgia nell’ateneo cagliaritano ed ex direttore della clinica neurochirurgica al Marino) e di Antonio Macciotta (44 anni, amministratore unico e legale rappresentante della casa di cura Policlinico Città di Quartu dove i due medici operavano). Il pm contesta a tutti e tre la truffa in concorso: avrebbero provocato un danno alle casse pubbliche di 439.790 euro, cifra che la Asl 8 avrebbe rimborsato al Policlinico in relazione ai «numerosi interventi di chirurgia ortopedica e vertebrale» dei due chirurghi.
Il problema, in sintesi, è la presunta doppia attività dei professionisti, che ai legittimi stipendi da professori universitari (ministero della Ricerca) e dipendenti del servizio sanitario nazionale (in quanto dirigenti di due diversi reparti in uno stesso ospedale pubblico) aggiungevano gli introiti incassati operando nella clinica privata quartese. Pratica quest’ultima vietata: professori e ricercatori universitari non possono svolgere l’attività libero professionale in strutture accreditate col servizio sanitario nazionale. In caso contrario il loro lavoro verrebbe retribuito per due volte.
È quanto sarebbe in effetti accaduto secondo quanto ipotizzato dai carabinieri del Nucleo anti sofisticazione. Le operazioni a loro dire risalgono al 2008. In poco più di quattro mesi Maleci ne avrebbe eseguito 54, Velluti una decina. Entrambi non figuravano nell’elenco del personale del Policlinico. Quindi, secondo i Nas, «formalmente non erano retribuiti ma in realtà erano effettivi collaboratori liberi professionisti». (an. m.)
 
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
3 - La Nuova Sardegna / Pagina 8 - Sardegna
Il ritorno a casa e la limba rivelatrice. Simone Pisano, linguista cresciuto in Toscana: sapere come si dice una cosa in un paese aiuta a capire come si vive 
GLI UOMINI E LE IDEE di PAOLO PILLONCA 
Il 38enne studioso ha coltivato sin dall’adolescenza la nostalgia dell’isola
Ricercatore a Sassari, fa parte del direttivo Fasi e ha condotto uno studio sui “disterrados”
PULA «Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo…». Ma l’esilio non ha più i connotati di una condanna definitiva, anche se il desiderio del ritorno è fuoco sotto la cenere. Questa è la testimonianza di Simone Pisano, 38 anni, linguista laureato a Pisa, dottorato sulla morfologia del sistema verbale, ora all’Università di Sassari «con assegno di ricerca». Nel direttivo Fasi (Federazione associazioni sarde in Italia) è stato riconfermato come responsabile del settore lingua sarda. La sua è una storia paradigmatica, come si diceva una volta. Partiamo da lontano? «Ho vissuto il legame con la Sardegna come il filo rosso con la mia terra. Volevo tornare. La mia adolescenza è stata una privazione. Lontano dalla Sardegna era come vivere in cattività, in un posto dove non volevo essere, in modo irrazionale. Il non essere qui mi impediva di stare bene là». Sarebbe? «In Sardegna stavo con tutti, in Toscana no». Com’erano i tuoi ritorni? «Venivo una-due volte l’anno: per un mese o due. Non c’era continuità ma pause lunghe. Quand’ero in quinta ginnasio passavo intere giornate a verificare le temperature di Cagliari e Nuoro per vedere la differenza con la Toscana». Questa appartenenza si è poi strutturata organicamente. Quando? «Quando ho iniziato a frequentare le lezioni di glottologia all’Università di Pisa. Prima avevo sentito varietà diverse del sardo: le mie origini erano complesse». Più esattamente? «La famiglia di mia nonna paterna viveva tra Nuoro e Orgosolo, quella di mio nonno era sassarese. Mio padre, nato a Carbonia, era cresciuto a Pula. Io da piccolo vivevo tra Pula e Nuoro. Mia madre veniva da una famiglia ligure». Dicevi dell’Università. «La glottologia mi ha aiutato a definire i contorni della mia appartenenza. Per me la linguistica è il primo dei legami culturali. Il sapere come si dice una cosa in un paese è sempre legato al come si vive in quel paese». Ma tu torneresti, adesso, se potessi lavorare stabilmente qui? «Tornerei, certo. Ma in modo consapevole, da persona che sta bene ovunque. Adesso sì». Prima no? «No, sarei tornato in maniera irrazionale: anche stando male, pur di vivere nella mia terra. Adesso so come si vive in Sardegna». Tu hai condotto per la Fasi la ricerca sull’emigrazione. A che punto è il lavoro? «Il libro non è ancora uscito ma il lavoro è concluso. L’avevo iniziato in Sardegna: raccoglievo dati linguistici entrando nelle case, una dimensione emotiva forte. Spesso mi sentivo come chi va a rubare: fai un’inchiesta, le persone stabiliscono un’empatia con te, ma tu te devi andar via perché hai un altro appuntamento. Bruttissimo». E con i sardi della penisola? «Lo stesso, in una dimensione più profonda: si tratta di persone andate via dalla loro terra. Disterrados, sradicati. Il fatto che parlassero la loro lingua madre rendeva più struggente la dimensione. Molti piangevano». Come giudichi questa esperienza? «Fondamentale per la mia vita. Mi ha offerto l’occasione di dare voce a questa gente e anche di leggere meglio le loro testimonianze». Che idea ti sei fatto di quella parte del popolo sardo che vive lontano da qui? «Si dice: i circoli debbono essere ambasciatori di Sardegna. Per fare gli ambasciatori bisognerebbe disporre di ambasciate e di risorse. Ma bisogna puntare sulle nuove generazioni». Gli anziani si lamentano: i giovani non vengono... «Non è vero, non sempre. Ma bisogna trovare un canale in cui i giovani si esprimano al meglio. Questo canale non c’è ancora». Come mai? «A livello politico forse non esiste un convinzione reale, l’atteggiamento è il solito: poverini, sono fuori, diamogli qualcosa. Ci vorrebbe un percorso virtuoso in cui gli aiuti producessero qualcosa anche per chi sta in Sardegna». Sono però lontani i tempi un cui un emigrato di Silanus – Antonio Manca – scriveva dall’Olanda versi dolenti sulla sua sepoltura in Sardegna: «Ponidemiche suta de una pedra/ mezus s’est de granitu/ ca su màrmaru est fritu/ de lussu meda e non b’atichit edra» (Mettetemi sotto una pietra/ meglio se di granito/ perché il marmo è freddo,/ di gran lusso e l’edera non vi attecchisce).
     

 
SARDEGNA QUOTIDIANO 
 
4 - Sardegna Quotidiano /  Pagg. 1/2/3
SPESE Incarichi e consulenze
parcelle e contributi milionari

Pubblicato l’elenco delle prestazioni esterne delle Pubbliche amministrazioni. In Sardegn acirca mille pagine di incarichi a professionisti (progettisti e avvocati in particolare) e associazioni nei settori più disparati e anche per compiti elementari. L’Università di Cagliari solo nel 2010 ha assegnato 1.675 incarichi di consulenza o collaborazione esterna, per un totale di 6 milioni e 43mila euro. L’Argea paga un milione il progetto di ripopolamento dell’aragosta rossa. La provincia di Cagliari ha invece nominato come consulente la provincia del Medio Campidano: 20mila euro per il progetto "Vivere in campagna".
Vincenzo Garofalo alle pagine 2-3

SPESA PUBBLICA
Tutti gli incarichi
un milione per l’aragosta

Sardegna Quotidiano di lunedì 2 aprile 2012
    
  
 
METRO
 
 17 - MetroNews / Pagina 13
Università a Sassari
a misura di futuro
Intesa su quattro corsi per figure professionali per il turismo. Con l’Orientagiovani si sceglie meglio
 
Metro Sardegna di lunedì 2 aprile 2012
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

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