Mercoledì 21 marzo 2012

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21 marzo 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda online / Martedì 20 marzo 2012 - 13:07
Cagliari vuole essere città universitaria
S. Giovanni di Dio sarà centro culturale
Patto fra Ateneo e Comune per il futuro di Cagliari città universitaria. Un protocollo d’intesa per rafforzare la collaborazione, comunque già avviata con progetti tuttora in corso in tandem fra Amministrazione di via Roma e singole Facoltà, è stato siglato questa mattina dal rettore Giovanni Melis e dal sindaco Massimo Zedda.
L’obiettivo è quello di realizzare interventi e iniziative di comune interesse, dal potenziamento delle infrastrutture didattiche alla creazione di servizi culturali e di accoglienza per la popolazione studentesca. "Un fatto storico - ha detto Melis, poco prima della firma del documento - stiamo avviando una collaborazione estesa e articolata. Stiamo prefigurando un quadro nel quale l’Università e il Comune, ciascuno con le sue competenze, possono offrire il loro contributo". Soddisfatto anche Zedda: "E’ uno dei punti chiave del nostro programma, l’intento è quello non solo di potenziare o offrire servizi, ma anche di utilizzare assieme idee, ricerca e innovazione per far crescere la città". Un protocollo d’intesa che mira al consolidamento dell’applicazione della riforma degli studi per un’offerta di qualità e specializzazione, alla collaborazione nell’accoglienza di studenti e docenti coinvolti in scambi internazionali. Fra gli obiettivi indicati nell’accordo anche aumentare l’attrattività di Cagliari come città universitaria attraverso il potenziamento dei trasporti pubblici e di collegamento fra i vari centri universitari.
L’ospedale San Giovanni di Dio come centro culturale che diventi un punto di riferimento del centro storico di Cagliari. E’ la proposta lanciata questa mattina dal rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, sul futuro dell’Ospedale Civile durante la presentazione del protocollo d’intesa col Comune capoluogo. "Ci sono tante idee - ha detto Melis - per il momento stiamo pensando a svuotare e trasferire i reparti. Poi, certo, saranno importanti la collaborazione con il Comune e anche l’intervento della Regione". Una trasformazione, ha detto il Rettore, che interesserà tutta l’area attorno al S. Giovanni di Dio, dalla Pediatria al Macciotta alla Fossa di San Giorgio. "Per quanto riguarda il Macciotta - ha aggiunto - la struttura sarà liberata entro l’anno". Novità in arrivo anche nella ex sede di Medicina del Lavoro: sorgerà un residence di quaranta posti per studenti e docenti stranieri. Trasformazione in vista anche per la struttura dell’Università accanto al Palazzo delle Scienze sino a poco tempo fa utilizzata dalle Suore di Calcutta: diventerà la sede del Centro linguistico d’Ateneo. Annunciata, ma in questo caso si sta parlando del Polo di ingegneria, la prossima realizzazione della biblioteca della Facoltà. "Dopo tanti anni - ha detto Melis - siamo riusciti a trovare una soluzione".
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Ieri firmato il protocollo d’intesa tra il sindaco Zedda e il rettore Melis
ECCO LA CITTÀ UNIVERSITARIA
Accordo fra Comune e ateneo su progetti e servizi
Quell’espressione, protocollo d’intesa puzza di burocratese. Ma quello firmato dal sindaco Massimo Zedda e dal rettore Giovanni Melis ha i presupposti per diventare qualcosa di concreto: d’ora in poi, la collaborazione tra Comune e Università si attiverà in maniera quasi automatica. L’ateneo fornirà il suo sapere alla cittadinanza, l’amministrazione si occuperà attivamente degli studenti universitari. Basta soltanto un esempio per capire la portata dell’accordo: se il Comune avrà bisogno di un supporto che può essere fornito dall’università, non servirà più fare bandi di gara (che allungano inesorabilmente i tempi); sarà sufficiente affidarsi all’ateneo proprio in forza dell’accordo firmato ieri.
L’IDEA Di fatto, è stato formalizzato un accordo che già esisteva grazie ad alcuni membri dell’esecutivo che arrivano proprio dal mondo accademico, come il vice sindaco Paola Piras e l’assessore al Traffico Mauro Coni. La facoltà di Scienze politiche aveva collaborato nelle operazioni affidate al Comune per il censimento mentre Ingegneria si è occupata di traffico ma anche dei problemi legati alle cavità di piazza d’Armi. «A quel punto», ha spiegato Zedda, «ci siamo resi conto che, anziché coinvolgere le singole facoltà, si dovesse firmare un protocollo con l’intero ateneo». Idea immediatamente sposata da Giovanni Melis. «È importante», ha detto il rettore qualche minuto prima della firma, «che al Comune ci sia un giovane, per di più studente universitario. Con questo protocollo attiviamo una collaborazione estesa e articolata. Noi possiamo fornire il nostro contributo alla città attraverso le nostre strutture, i nostri laboratori di ricerca. Il Comune, dal suo canto, si impegna a prestare sempre maggior attenzione ai tanti studenti che frequentano l’università cagliaritana».
L’ACCORDO Se, dunque, l’ateneo fornirà alla città tutto il suo sapere, il Comune si occuperà di realizzare nuovi servizi culturali e di potenziare le infrastrutture didattiche. Non solo: tra gli impegni dell’amministrazione anche il potenziamento dei servizi di trasporto pubblico, compreso l’allungamento della metropolitana leggera sino alla Cittadella di Monserrato. «I punti di forza di questa città», ha sostenuto Melis, «sono la cultura, il turismo, l’apertura al Mediterraneo. Noi vogliamo aiutare a renderli ancora più importanti». Gli ha fatto eco Zedda. «Puntare sulla città universitaria», ha ricordato il sindaco, «era stata una delle promesse della nostra campagna elettorale. L’intento non è solo potenziare o offrire servizi ma anche utilizzare assieme idee, ricerca e innovazione per far crescere la città».
IL FUTURO Soprattutto in questo periodo, la vita dell’ateneo incrocia spesso i destini della città. In ballo, per esempio, c’è la realizzazione del campus. «Un’opera», ha puntualizzato Melis, «che non ci tocca direttamente perché viene gestita dall’Ersu. Ora l’iter è arrivato alla fase dell’appalto. Noi, insieme al Comune e allo stesso Ersu, abbiamo visto gli spazi nei quali verrà realizzato il campus». Poi, considerati gli spostamenti di alcune facoltà, resta da decidere il futuro di strutture come il San Giovanni di Dio e la clinica Macciotta. «Occorre discuterne con la Regione perché, qualunque cosa si decida di fare, servono fondi. Per quanto mi riguarda», ha concluso Melis, «vedrei benissimo la realizzazione di un punto di riferimento culturale». Sta, invece, prendendo forma il polo destinato agli studenti stranieri. Nell’ex sede di Medicina del lavoro, sorgerà un residence con quaranta posti letto destinati a studenti e docenti che arrivano da oltre frontiera; nello spazio in cui erano ospitate le suore di Calcutta, invece, sorgerà il centro linguistico d’ateneo. E proprio grazie alla collaborazione con il Comune, dopo tantissimi anni di attesa, è stata individuata l’area nella quale sorgerà la biblioteca della facoltà di Ingegneria.
Marcello Cocco
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
CITTADELLA. Il convegno sul rapporto fra gli adolescenti e il cibo
L’anoressia può uccidere Gli esperti: si impara da piccoli la giusta alimentazione
«Un giovane anoressico non è sempre una bella ragazza di vent’anni, i disturbi alimentari iniziano molto prima».
Gli esperti non hanno dubbi: a mangiare correttamente si impara da piccoli. Dei problemi legati all’alimentazione nei minori si è parlato alla Cittadella Universitaria, dove esperti della Clinica di Neuropsichiatria Infantile si sono confrontati con quelli di altri centri di riferimento nazionale e internazionale. Anoressia e bulimia sono oggi malattie ad alto impatto sociale, la mortalità nei giovani affetti è infatti del 5%, un terzo per suicidio, e purtroppo «non esistono terapie farmacologiche con un’efficacia assicurata». I dati dell’Osservatorio epidemiologico regionale, illustrati dalla dottoressa Manuela Pintor, «mostrano un aumento dei ricoveri per i bambini sotto i 12 anni e nella fascia 16-18».
Aumento che va però letto tenendo conto della «parallela crescita di consapevolezza da parte dei genitori». Alla base di un sano rapporto col cibo c’è innanzitutto una rilassata poppata dal seno materno. «È fondamentale la relazione tra madre e neonato nel periodo dell’allattamento», ha spiegato la professoressa Loredana Lucarelli. «Diversi fattori portano a fenomeni di anoressia infantile, per esempio lo stato affettivo della madre, come ansia e depressione e dieta».
Veronica Nedrini

 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
SALUTE.
Dormire male può causare anche problemi cardiovascolari e ipertensione
QUANDO IL LETTO DIVENTA NEMICO
Disturbi del sonno, al Policlinico più di mille pazienti
Quando i colpi di sonno sono frequenti, c’è il Centro per la diagnosi e cura dei disturbi del sonno del Policlinico di Monserrato. E sono in tanti che lo fanno. «Circa mille pazienti», ricorda la responsabile, la dottoressa Monica Puligheddu, il solo medico strutturato del Centro, durante la V Giornata mondiale del Sonno, venerdì scorso.
I PERICOLI «Il sonno è vitale: si dorme per un terzo della nostra esistenza», spiega il medico. Riposare male può avere conseguenze importanti, a volte mortali. «Il picco degli incidenti stradali avviene intorno alle 3 di notte e alle 16: le due porte del sonno, le ore in cui c’è maggiore propensione ad addormentarsi», spiega Puligheddu. Anche se non si soffre di colpi di sonno bisogna tenere in conto che non riposare bene può portare a «scompensi cardiovascolari, ipertensione, rischio d’ischemia».
LE PATOLOGIE Le patologie sono tante: insonnia, narcolessia, cataplessia, sonnambulismo, osas, uno dei disturbi tra i più frequenti assieme alle “gambe senza riposo”, la necessità di muovere gli arti inferiori quando ci si corica. «Un disturbo che colpisce tra il 5 e il 10% della popolazione», sottolinea Patrizia Congiu, l’altro medico che, oltre ai 5 tecnici della struttura di Neurofisiopatologia, lavora assieme a Monica Puligheddu. «Dopo praticamente sarò sola», spiega la responsabile del Centro. E le liste d’attesa nel frattempo si allungano.
SOTTO ORGANICO In realtà c’è un’altra specialista, Gioia Gioi, che collabora con Puligheddu, e probabilmente continuerà a farlo anche la Congiu dopo la specializzazione, «ma non sono inquadrati, non possono firmare le certificazioni, come quelle per la guida. È come se non esistessero».
Mario Gottardi
 
 
5 - L’Unione Sarda / Spettacoli e Società (Pagina 49 - Edizione CA)
Fino al 27 in scena la nuova produzione diretta da Guido De Monticelli
Stabile sardo e Metastasio nella cattedrale di Dostoevskij
“I fratelli Karamazov” da oggi al Massimo di Cagliari
C’è Fëdor Dostoevskij con “I fratelli Karamazov” da stasera alle 20,45 a martedì 27 al Massimo di Cagliari. Lo spettacolo, inserito nella Stagione del Teatro Stabile della Sardegna e nella Stagione Cedac, è tappa importante del percorso che ha visto la compagnia sarda e il Metastasio di Prato unirsi in un unico progetto (la stessa compagnia è stata diretta, qualche mese fa, da Paolo Magelli ne “Il Giardino dei ciliegi” di Anton Cechov).
Curano la drammaturgia Roberta Arcelloni e Guido De Monticelli, regista dello spettacolo. Le scene sono di Lorenzo Banci e Federico Biancalani, i costumi di Zaira De Vincentiis, disegno luci Loïc François Hamelin, le musiche di Mario Borciani, regista assistente Rosalba Ziccheddu. In scena Valentina Banci, Francesco Borchi, Daniel Dwerryhouse, Corrado Giannetti, Elisa Cecilia Langone, Mauro Malinverno, Fabio Mascagni, Paolo Meloni, Silvia Piovan, Cesare Saliu, Maria Grazia Sughi, Luigi Tontoranelli.
“I fratelli Karamazov” (pubblicato a puntate su “il Messaggero russo” a partire dal gennaio 1879, lo scrittore riuscì a completare l’ultimo capitolo solo pochi mesi prima di morire) rappresentano un grande palcoscenico dove il tema del male e dell’esistenza di Dio si dibatte e viene dibattuto in tutte le sue varianti, in una “orchestrazione polifonica” che mette a nudo e dispiega una pluralità di concezioni etiche, filosofiche, sociali e politiche.Al centro del romanzo i tre fratelli, l’evangelico Alëša, il passionale Dimitrij e il tormentato e raziocinante Ivan, sullo sfondo di un terribile delitto: l’uccisione del padre, figura buffonesca e filistea. Intorno ai fratelli e alla torbida e divorante azione in cui sono implicati, una miriade di creature, intrappolate nell’eterna lotta fra il bene e il male. Ma in Alëša - attraverso un lacerante viaggio nell’umano - si incarna il sogno e il presagio che il regno di Cristo si instaurerà sulla terra e l’amore universale vincerà il dolore.
Lo spettacolo è fortemente connesso (e sarà appuntamento serale) col Festival di Filosofia “La legge la libertà la grazia” organizzato dal Teatro Stabile della Sardegna in collaborazione con l’Università di Cagliari, che si svolgerà dal 24 al 27 al Massimo.
Scrive Guido De Monticelli, rievocando il lavoro comune con Roberta Arcelloni: «La maestosa architettura del romanzo di Dostoevskij ci si è aperta davanti in tutta la sua complessa bellezza, con le sue altissime guglie, le sue luminose vetrate, le sue sotterranee, oscure cappelle». Un lungo percorso di lettura, «una lettura che ci siamo fatti ad alta voce, reciprocamente l’un l’altro, per ben due volte, seduti sotto il cielo dolce della Toscana (terra così lontana dal paesaggio russo che Dostoevskij amava e considerava impossibile da capire per il cittadino europeo)». Fino allo scoramento: «In che modo prendere tutte quelle parole e portarle intatte con la loro forza dentro lo spazio ristretto del palcoscenico, dentro il tempo convenzionale di uno spettacolo?». La risposta è ora del pubblico.

 
6 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
CONVEGNO
La sfida di studenti e malati mentali

"Abitare condiviso, il racconto di una sfida": le tappe del progetto di coabitazione fra studenti universitari e sofferenti mentali - avviato in via sperimentale nel 2010 con la collaborazione della cooperativa Servizi sociali, l’Asl 8, l’Ersu di Cagliari e il Comune di Monserrato - saranno al centro del convegno che si svolgerà oggi, dalle 9, al teatro Nanni Loy di via Trentino. Al convegno-dibattito, moderato dalla giornalista Ilenia Mura, interverranno fra gli altri il presidente dell’Ersu, Daniela Noli, il sindaco di Monserrato Gianni Argiolas, l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Monserrato, Pina Puddu, l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Cagliari, Susanna Orrù, il direttore del Dipartimento di salute mentale, Augusto Contu.
Attraverso il docufilm realizzato dal regista cagliaritano Enrico Pau e con la testimonianza dei protagonisti (pazienti, studenti, familiari), si racconterà il percorso del progetto che sarà riproposto quest’anno grazie al protocollo d’intesa firmato il 29 febbraio scorso fra l’Ersu di Cagliari, l’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Cagliari e la Asl 8.
 
 
7 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 25 - Edizione OL)
SASSARI. Dopo la richiesta della facoltà di Scienze politiche
LAUREA A NAPOLITANO
Via libera del Ministero per il riconoscimento
Via libera del ministero all’Istruzione alla proposta avanzata dall’Università di Sassari di conferire la laurea magistrale ad honorem in Politiche Pubbliche e Governance al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
La decisione era stata deliberata lo scorso 14 dicembre dal Consiglio di Facoltà di Scienze politiche «considerato lo straordinario cursus honorum del presidente Napolitano, che nell’arco della sua carriera politica ha svolto elevate funzioni istituzionali, sia come deputato del Parlamento italiano per dieci legislature sia come eurodeputato e ha ricoperto alcune delle più alte e prestigiose cariche dello Stato, dapprima come presidente della Camera, poi come ministro degli Interni e, in seguito, come senatore a vita e presidente della Repubblica, ed il notevole apporto che ha recato, come pubblicista e saggista, al confronto politico e al dibattito culturale sui temi di grande rilevanza istituzionale».
  


 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
Cagliari, firmato un protocollo d’intesa tra Comune e ateneo per le aree universitarie dismesse 
UN CENTRO PER STUDENTI STRANIERI NELL’EX CLINICA ARESU 
Proposta del rettore per trasformare il San Giovanni in una struttura culturale 
CAGLIARI. La città del futuro passerà dall’accordo tra Ateneo e Comune. Nei locali adiacenti alla clinica Aresu, nella “Fossa di San Giorgio”, un residence per studenti stranieri con 40 posti letto. In via Porcella, invece, nell’edificio che ospitava le suore di Calcutta, presto il Centro linguistico di ateneo. In via Is Maglias, vicino alla facoltà di Ingegneria, la tanto attesa biblioteca. In questo contesto già si ipotizza il futuro dell’ospedale civile, il San Giovanni di Dio, che a breve chiuderà i battenti: tra i possibili scenari è proprio il rettore a suggerire la nascita di un centro culturale.

Pagina 22 - Cagliari
Nuova vita per l’ex clinica Aresu 
L’intesa tra Ateneo e Comune sulle aree universitarie da dismettere 
CAGLIARI. La città del futuro passerà dall’accordo tra Ateneo e Comune. Nei locali adiacenti alla clinica Aresu, nella “Fossa di San Giorgio”, un residence per studenti stranieri con 40 posti letto. In via Porcella, invece, nell’edificio che ospitava le suore di Calcutta, presto il Centro linguistico di ateneo. In via Is Maglias, vicino alla facoltà di Ingegneria, la tanto attesa biblioteca.
Sono solo alcuni dei progetti che renderanno Cagliari una vera città universitaria, più giovane e a misura di studente.
Progetti importanti che grazie al protocollo d’intesa firmato ieri mattina, nella sala Consiglio di Palazzo Belgrano, dal rettore dell’Università di Cagliari Giovanni Melis e dal Sindaco Massimo Zedda, potranno essere realizzati senza andare a bando. Un taglio netto dunque alle lungaggini burocratiche e ai costi eccessivi.
La collaborazione tra Università e Comune, voluta dal Magnifico e anche oggetto di una promessa fatta da Zedda in campagna elettorale, segna di certo un passo importante per lo sviluppo, l’istruzione, la ricerca e l’innovazione del territorio.
In questo contesto già si ipotizza il futuro dell’ospedale civile, il San Giovanni di Dio, che a breve chiuderà i battenti: tra i possibili scenari è proprio il rettore a suggerire la nascita di un centro culturale.
«Potrebbe essere un punto di riferimento per i quartieri storici. Crediamo che Cagliari come città universitaria abbia ancora una serie di opportunità da sfruttare. La convenzione prefigura una serie di collaborazioni di intenti per la città. L’università può fornire un prezioso contributo alle attività del Comune grazie ai laboratori di ricerca e alle conoscenze».
Il protocollo d’intesa prevede la realizzazione di interventi di natura infrastrutturale, organizzativa e cooperativa oltre che di potenziamento e qualificazione delle infrastrutture didattiche, scientifiche e residenziali dell’Università. Offrirà inoltre una collaborazione di alta qualificazione all’amministrazione comunale.
«Per una reale città universitaria è necessario applicare le idee, la ricerca, e l’innovazione che l’Università può offrire alla città. Abbiamo già avuto delle collaborazioni tra assessorati e le facoltà di Scienze politiche, Ingegneria e Architettura - sottolinea Massimo Zedda - ecco perché crediamo che questa collaborazione consentirà uno sviluppo futuro per l’intera regione». L’Università affronta anche il problema degli affitti in nero: in attesa del campus universitario, in fase di appalto, è prevista infatti l’individuazione di specifici contratti di locazione attraverso dei piani casa agevolati per studenti e docenti internazionali.
Bettina Camedda
 

9 - La Nuova Sardegna / Pagina 11 - Sardegna
A Cagliari un convegno sul popolo saharawi 
Grande foto della ragazza nel palazzo della Regione 
CAGLIARI. Da ieri mattina un grande striscione con la scritta «Rossella Urru libera» campeggia sulla facciata del palazzo del consiglio regionale della Sardegna, in via Roma: una maxi-foto della cooperante sarda rapita nel sud dell’Algeria.
Nella notte tra sabato 22 e domenica 23 ottobre, tre cooperanti europei, Rossella Urru (Cisp), la madrilena Ainhoa Fernandez de Rincon (Associazione degli amici del popolo Sahrawi di Estremadura) e il maiorchino Enric Gonyalons (Associazione Mundobat) sono stati sequestrati nel campo profughi saharawi di Rbouni nella provincia di Tindouf nel sud dell’Algeria. Da allora, la questione dei saharawi è tornata alla ribalta dei media italiani e internazionali. Allo stesso tempo, però, non sono state analizzate le origini della questione che da sole spiegano la ragione dei cooperanti internazionali nei campi profughi saharawi. Per questo motivo, l’università di Cagliari, in collaborazione con la Provincia del capoluogo e il Centro di studi africani in Sardegna ha promosso una giornata di studio dal titolo: «L’ultima colonia africana: cooperazione, storia e diritto internazionale nella questione del Sahara occidentale». All’incontro, che si svolgera a Cagliari venerdì alle 9,30 nella facoltà di Scienze politiche (aula Ascari, viale Sant’Ignazio), parteciperanno diversi esperti africanisti.
In particolare Francesco Correale (dell’université F. Rabelais di Tours) parlerà della «Storia, spazio e identità nel Sahara occidentale», Giulia Olmi del Cisp (Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli) darà la sua testimonianza sulla «Coopeerazione decentrata nella questione saharawi», Marco Baldoni (dell’università di Bologna) chiarirà i problemi su «Autodeterminazione del popolo saharawi nel diritto internazionale». Tra i temi affrontati anche quello degli «Equilibrismi internazionali: l’Unione europea e il Sahara occidentale» nella relazione di Giuliana Laschi (docente dell’ateneo di Bologna). (r.p.)
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 30 - Sassari
Biblioteca Facoltà di Medicina
La Biblioteca della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Sassari, dal 1989 supporta la ricerca scientifica in campo biomedico e la didattica delle discipline impartite nell’ambito dei vari corsi di laurea. È la struttura di supporto alla didattica nell’ambito dei 2 corsi di laurea magistrale e delle 41 scuole di specializzazione; delle 11 lauree triennali, delle 2 lauree specialistiche della Facoltà e dei 2 corsi di laurea interfacoltà. Possiede circa 16.000 volumi, 20 banche dati, 110 e-book, 60 audiovisivi in VHS, 451 periodici cartacei estinti, circa 3.200 tesi di laurea raccolte a partire dall’anno accademico 1989-90. Ha 150 posti a sedere, 10 PC a disposizione dell’utenza, 1 postazione per audiovisivi ed 1 postazione di autoprestito. Inoltre mette a disposizione in rete di Ateneo la banca dati Primal Picture e circa 50 periodici elettronici correnti. In Biblioteca è presente la connessione Wireless. La Biblioteca è situata al piano terra e non esistono barriere architettoniche. La Biblioteca osserverà quindi il seguente orario: lunedì-venerdì 8.00-22.00, sabato 9.00-13.00.
Biblioteca Universitaria
Si comunica che sabato 24 marzo 2012 la Biblioteca Universitaria di Sassari sarà chiusa al pubblico per lo svolgersi di una cerimonia organizzata dall’Ateneo in occasione dei 450 anni di fondazione dell’Università cittadina.
Ospedali psichiatrici giudiziaria
Giovedì 22 marzo presso l’Aula Blu del Centro didattico Quadrilatero, viale Mancini, (h 15-18.30) si terrà il seminario “La chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari: rischi e opportunità” promosso dalla Fondazione Basaglia, dalla Scuola di dottorato in Scienze sociali dell’Università di Sassari e dal Consiglio Superiore della Magistratura. Relazioni di Maria Grazia Giannichedda, docente di sociologia politica e presidente della Fondazione Basaglia, Antonello Pittalis, psichiatra Centro di salute mentale Asl 1 Sassari, Massimo Zaniboni, Consigliere Corte d’Appello, ufficio formazione del CSM, Gisella Trincas, presidente Unasam.
 
 
11 - La Nuova Sardegna / Pagina 9 - Nuoro
XTerra diventa argomento di laurea 
Due studenti sardi hanno scelto come oggetto delle loro tesi la manifestazione di triathlon da sei anni ospitata a Orosei 
ANGELO FONTANESI 
OROSEI. Sono diversi i fattori che decretano il successo di un evento. I numeri sono quelli più evidenti e indiscutibili. Ma esistono altri termini di confronto altrettanto importanti e incontrovertibili. Come quello di diventare oggetto di tesi di laurea in prestigiose università italiane. XTerra Italy, la manifestazione di triathlon off road che da sei anni si svolge a Orosei e da tre anni anche nei paesi della Valle del Cedrino può vantarli entrambi. In questi giorni la società nuorese Island Group detentrice del marchio XTerra Italy e organizzatrice dell’evento ha reso noti i dati dell’edizione 2011 che attestano il saldo attivo di una manifestazione che ha ormai un richiamo e una notorietà internazionale di tutto rispetto. I dati più salienti sono quelli delle presenze e del rapporto tra spese e benefici. Ebbene sono stati 820 gli atleti partecipanti di cui 680 hanno fruito del sistema ricettivo locale, 993 gli accompagnatori, 5000 gli spettatori, 210 le persone dello staff per un totale di 7.897 presenze durante i giorni della manifestazione. Il tutto, a fronte di un budget di 450 mila euro (dei quali solo 90mila però a carico dell’ente locale) ha prodotto un indotto diretto di 1milione e 157mila euro ed uno indiretto stimabile in un altro milione di euro. Numeri che certificano il successo di una manifestazione che va oltre il business economico ma diventa di grande rilevanza anche come veicolo promozionale per il territorio. Fattori che due giovani universitari isolani, il cagliaritano Alessandro Marcello e l’oroseina Lusia Lutazi, hanno elaborato con successo nelle loro tesi di laurea. Il primo con «Marketing territoriale: ricaduta economica di un evento sportivo sul territorio, il caso XTerra Italy» al corso di laurea in economia aziendale e management dell’università Bocconi e la seconda con la tesi «XTerra Italy Valle del Cedrino. La destagionalizzazione: trinomio tra sport, sostenibilità e tradizione» presentata per il corso di laurea in economia e gestione dei servizi turistici all’Università degli studi di Perugia. Gloria anche per loro insomma grazie ad XTerra.
 
 
12 - La Nuova Sardegna / Pagina 17 - Attualità
NEONAZISTI 
Docenti italiani nelle liste antisemite 
ROMA. Una lista di proscrizione con i nomi di 163 professori universitari italiani è comparsa sul sito d’ispirazione neonazista HolyWar. I docenti, chiamati sayanim - «i devoti» - sono definiti «molto pericolosi» e collaboratori dell’intelligence israeliana. Nella lista nera i cattedratici di 26 atenei d’Italia: filosofi, storici, letterati, economisti, giuristi, tra cui molti noti intellettuali. Le università finite nel mirino del sito antisemita hanno sede a Roma, Trieste, Torino, Udine, Venezia, Milano, Pavia, Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Genova, Firenze, Pisa, Perugia, Urbino, Macerata, Napoli, Chieti, Cassino, Lecce, Bari, a Palermo e in Calabria. Compaiono anche due docenti che insegnano in Inghilterra e Germania. In’altra lista nera, personalità accusate di essere «complici» di Israele: tra gli italiani, direttori di giornali, cronisti, filosofi, scrittori, deputati, europarlamentari, esponenti della comunità ebraica.
  
    

 
SARDEGNA QUOTIDIANO 
 
13 - Sardegna Quotidiano / Pagina 15 - Cagliari
Il piano Un polo della cultura per universitari al San Giovanni
IL PROGETTO Firmato ieri il protocollo tra il sindaco e il rettore: Cagliari punta a diventare città per studenti e come primo passo trasformerà la vecchia struttura sanitaria vicina alla dimissione
Un centro storico a misura di studente e una città sempre più universitaria. È l’obiettivo del patto firmato tra Ateneo e Comune che vede come primo passo la trasformazione dell’ospedale San Giovanni di Dio in centro culturale per gli studenti universitari. I reparti sono in fase di trasferimento alla cittadella universitaria di Monserrato, quando sarà vuoto
si dovrà pensare a come utilizzarlo. Proprio Università e Comune concordano sull’ipotesi di trasformarlo in un centro culturale, punto di riferimento per studenti sardi e stranieri.
IL PROTOCOLLO D’INTESA
L’idea è emersa ieri mattina durante la firma del primo protocollo d’intesa tra le due amministrazioni. «Dopo tanti anni è storico poter collaborare con il Comune in modo esteso e articolato - ha detto il rettore Giovanni Melis - è un segnale forte da parte nostra e dell’amministrazione cittadina. Costruiremo tante iniziative insieme alle realtà presenti nell’Università». Tempi comunque lunghi per la trasformazione del San Giovanni di Dio , tenendo conto che per
un simile progetto sarà indispensabile avere anche l’appoggio della Regione. Ma si tratta solo di un primo passo per cambiare il volto alla città. Ci sono altre strutture di proprietà dell’Ateneo che entro il prossimo anno accademico subiranno trasformazioni. Gli spazi accanto al Palazzo delle scienze, utilizzati fino a pochi mesi fa dalle suore di Calcutta, entro ottobre ospiteranno il nuovo Centro linguistico d’Ateneo. Sempre entro ottobre, nella struttura dell’ex Medicina del lavoro aprirà un residence dedicato a studenti e docenti stranieri che si trovano nell’isola grazie al progetto Erasmus. Cambiamenti in vista anche nel polo ingegneristico di via Is Maglias: a breve sarà realizzata la biblioteca della facoltà. In
ultimo, la struttura pediatrica del Macciotta sarà liberata entro fine anno. «Grazie al piano per il sud abbiamo avuto fondi per otto milioni di euro per ristrutturare le aree del centro storico di nostra competenza. Parlo delle ex cliniche Aresu e Macciotta e del Palazzo delle scienze - spiega ancora il rettore Melis - il San Giovanni di Dio è inserito all’interno di un’area urbana che vede da un lato l’Orto botanico e viale Sant’Ignazio e dall’altro un’area internazionale con la facoltà di lingue straniere, penso che un’attività culturale o un museo cittadino siano ipotesi sulle quali poter ragionare. Dialogheremo anche con la Regione, è indispensabile il suo apporto. La linea di intervento è delineata e ampia, va definita insieme alle istituzioni competenti ».
Plaude all’intervento di Melis, garantendo un interessamento concreto da parte del Comune, il sindaco Massimo Zedda. «Il San Giovanni di Dio è immenso, non si ferma solo ai locali interni. Ci sono strutture nel parco che è collegato con Orto botanico fino all’Anfiteatro romano. Anch’io - spiega Zedda - vedo di buon occhio un centro culturale che ospiti collezioni artistiche anche sconosciute ai più. Il protocollo d’intesa siglato oggi tra noi e l’Ateneo va nella direzione di erogare servizi agli studenti universitari e coinvolgere idee e professionalità per progetti per la città, risparmiando risorse e eliminando la burocrazia».
Paolo Rapeanu
  
    
  

 
METRO
 
14 - Metro / Pagina 10 - Sardegna
All’università
Un nuovo piano
CAGLIARI. E’ stato definito un “fatto quasi storico” dal rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, il protocollo d’intesa siglato stamane tra il sindaco del capoluogo e l’Ateneo. Riguarda quattro linee di indirizzo: istruzione, ricerca, innovazione e sviluppo del territorio. Si punta sull’offerta formativa di altà qualità e specializzazione del lavoro.
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

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