Giovedì 15 marzo 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 marzo 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 16 - Edizione CA)
Ieri il sì dell'Eurogruppo
Ok agli aiuti per la Grecia ma solo a rate
 
È arrivato ieri in tarda mattinata il via libera definitivo al secondo piano salva-Grecia e ai 130 miliardi di aiuti, ma Atene resterà sotto stretto controllo e i soldi arriveranno a tranche. È stato lo stesso presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker, a dare la notizia ieri ai media, precisando appunto che gli aiuti verranno versati «in diverse tranche». Un atto di grande fiducia nei confronti del Paese ellenico da parte dei partner europei, ma allo stesso tempo non si allenterà la tensione per evitare i problemi del passato, quando le notizie sui conti di Atene erano tutt'altro che precise. «Questo secondo programma di aiuti è un'opportunità unica per la Grecia, e non deve sprecarla», ha aggiunto Claude Juncker. Le autorità greche «devono quindi continuare a dimostrare forte impegno verso le riforme e proseguire anche lo sforzo di risanamento dei conti, e le privatizzazioni, per restare in linea con il secondo programma». La prima parte degli aiuti, 39,4 miliardi, «consentirà all'economia greca di tornare su un percorso sostenibile, nell'interesse di tutti».
L'ESPERTO Dopo la ristrutturazione del debito, l'arrivo degli aiuti è un passaggio fondamentale per la ripresa economica sia di Atene che dell'Europa. Ma non bisogna abbassare la guardia. «Il processo va monitorato continuamente, con un controllo strettissimo da parte della Commissione Ue», spiega Riccardo De Lisa (nella foto), docente di Economia degli intermediari finanziari all'Università di Cagliari. Atene si è impegnata a riportare il debito sotto la soglia del 150% e dovrà perseguire gli obiettivi prefissati. «Ecco perché va benissimo che gli aiuti siano erogati a tranche», aggiunge De Lisa, d'altronde è stato un atto di fiducia da parte dei Paesi dell'Eurozona e «il pericolo più forte è che quei soldi non vengano utilizzati per gli scopi prefissati». Insomma, Atene deve avviare subito un percorso virtuoso «fatto di revisione della spesa, privatizzazioni e di processi che stimolino l'economia reale».
La situazione della Grecia sarà di sicuro al centro del prossimo G20 in programma il 20 giugno. «Si è riusciti ora a superare la rigidità tedesca sul prestito alla Grecia», osserva il docente universitario, «e questo creerà un vantaggio per l'Eurozona». Ora, nel prossimo vertice si potrebbe discutere anche di altri strumenti, «per esempio gli eurobond, utilissimi perché si finirebbe per collettivizzare i debiti», riducendo i rischi. Ma questo sarà possibile solo con una riforma del trattato europeo.
Sempre al G20 si parlerà anche di altri processi: «Si potrebbe allentare la pressione sulle banche», aggiunge De Lisa, che poi ricorda la necessità di uscire dalla crisi, «ma non sarà certo possibile nel breve periodo». D'altronde anche allentare la pressione fiscale è necessario, «ma qualche altra cosa si può fare subito: lo Stato è il peggior pagatore delle imprese. Accelerare l'erogazione dei crediti vantati dalle aziende», circa 100 miliardi di euro secondo il ministro Passera, «sarebbe già un modo per far ripartire l'economia».
Giuseppe Deiana
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Progetto
Un'équipe studierà i campioni di Marte
 
Nuova sfida per il team del Progetto Cosmic: i ricercatori dell'ateneo avranno il compito di sterilizzare campioni provenienti da Marte. L'équipe, coordinata da Giacomo Cao e composta dagli esperti del Dipartimento di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali oltre che da quelli del Crs4, ha incontrato ad Amsterdam i rappresentanti dell'Agenzia spaziale europea. Il team sardo dovrà lavorare allo sviluppo di tecnologie per la sterilizzazione di campioni che verranno prelevati nel corso di future missioni sul pianeta rosso. Il tutto nell'ambito del progetto Cosmic, finanziato dall'Agenzia spaziale italiana. «Si tratta», ha spiegato Cao, «di sviluppare una tecnologia adeguata che rispetti il protocollo previsto dall'Agenzia spaziale europea che prevede, per tutto ciò che sia entrato in contatto con l'atmosfera marziana, il raggiungimento di temperature superiori ai 500 gradi centigradi per almeno un secondo». Lo sviluppo di questa tecnologia consentirà di analizzare in sicurezza sulla Terra i campioni prelevati, anche con mezzi robotici, su Marte. (p. l.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Sabato la prova a Monserrato
Via ai campionati di matematica: 2400 sardi in gara
 
Partecipazione record ai "Campionati internazionali di giochi matematici" promossi dal Centro Pristem dell'Università Bocconi di Milano. I sardi iscritti alla 19° edizione hanno superato quota 2.400 (nessun'altra regione può vantare un numero così elevato).
Sabato, dalle 14, la Cittadella universitaria di Monserrato sarà invasa da un esercito di giovani che si confronteranno nei test. L'obiettivo? Risolvere i quesiti proposti nel minor tempo possibile, nella speranza di riuscire ad accedere alla fase nazionale della competizione e andare all'assalto del tricolore per “genietti dei numeri”. A sfidarsi saranno non solo gli universitari ma anche i ragazzi delle scuole medie e superiori. L'edizione 2012 ha confermato il trend positivo degli ultimi anni, registrando per la precisione 2.402 iscritti, record che conferma la sede di Cagliari come prima assoluta in Italia, su oltre cento sedi, con un incremento del 25% rispetto all'anno scorso. L'organizzazione locale si fonda, in virtù di un protocollo d'intesa, sulla collaborazione tra Università, Ufficio scolastico regionale, Centro per la sperimentazione e l'educazione matematica e ComitatoScuolaCittà. Gli organizzatori possono contare sulla collaborazione degli studenti dell'Istituto professionale per i Servizi alberghieri e della ristorazione "Gramsci" di Monserrato. Fondamentale anche lo stretto rapporto di collaborazione con l'amministrazione comunale di Monserrato che, oltre a patrocinare la manifestazione insieme ad altre istituzioni (quali presidenza del Consiglio regionale, Province di Cagliari e Carbonia-Iglesias, Comune di Cagliari) garantisce un supporto logistico indispensabile per lo svolgimento di una manifestazione che, visti i numeri, si può ormai considerare «un grande evento». Concretamente, i «Campionati internazionali di giochi matematici» sono una gara articolata in tre fasi: le semifinali (si tengono nelle diverse sedi il 17 marzo), la finale nazionale (si svolgerà a Milano, alla Bocconi, il 19 maggio) e la finalissima internazionale, prevista a Parigi a fine agosto. In ognuna di queste competizioni (semifinale, finale e finalissima internazionale), i concorrenti si ritroveranno di fronte a un certo numero di quesiti (di solito 8-10) da risolvere in 90 o in 120 minuti a seconda della fascia d'età. (p. l.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Studenti verso il futuro
OrientaSardegna, altri cinquemila alla Fiera
Università e aziende in vetrina. La polemica: «Qua solo privati»
 
Dalla luce nei loro occhi è subito chiaro quanto apprezzino questa «iniziativa originale e innovativa». Per la seconda giornata di “OrientaSardegna” altri cinquemila studenti sono in scena alla Fiera, alcuni interessatissimi altri un po' scettici, sicuramente euforici e pieni di domande, anche se non mancano le polemiche. Si aggirano a passo lento tra gli stand, accumulano depliant, osservano e si confrontano prima di andare diritto al sodo: «Questa facoltà è a numero chiuso?», chiedono, «quanti posti ci sono? quali sono le domande dei test di ammissione?». Per la maggior parte «una preparazione universitaria è fondamentale per trovare un lavoro ben retribuito» ma sono tanti anche quelli che a proseguire gli studi non ci pensano proprio, o almeno non subito, come Andrea, e preferiscono un anno come volontari nelle Forze Armate, «e poi chissà».
Nello stand del ministero della Difesa, affollatissimo, i militari vengono bersagliati di domande. I ragazzi incuriositi dai mezzi militari parcheggiati nel piazzale esterno si scatenano con le macchine fotografiche, per indirizzarle subito dopo ai campioni della Dinamo Basket, Tony Easlay e Giacomo “Jack De Vecchi”, che accompagnati dal presidente Stefano Sardara, li incontrano davanti agli stand del Banco di Sardegna, sponsor della prima edizione. Poco distante c'è il curioso banchetto allestito dalla Guardia di Finanza, la terza attrazione della giornata; dove si imparano a riconoscere borse, scarpe e banconote false. «Anche noi ci rivolgiamo ai giovani, abbiamo due corsi universitari, uno con indirizzo giuridico e uno economico», spiega il Colonnello Luppino.
Tra le aziende «è singolare la presenza della Avon Cosmetics». Perché sceglierla? «È un modo per pagarsi gli studi in un momento in cui trovare lavoro non è facile, 80 ragazze hanno già aderito», riferisce un responsabile. Una giornata dal bilancio tutto positivo se non fosse per qualche piccola polemica. «Sono deluso perché la maggior parte delle Università sono private», fa notare Edoardo Cois dell'Istituto Grazia Deledda. «Vorrei fare medicina a Roma ma non ho trovato l'Università La Sapienza". Alla sua voce si unisce quella di un gruppo di professori. «Ci sembra che gli studenti vengano trattati come potenziali clienti, pensiamo che abbiano invece bisogno di un approccio diverso rispetto a una carrellata di proposte, per lo più private. Comunque è la prima edizione» aggiungono, «potrà sicuramente migliorare».
Veronica Nedrini
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 46 - Edizione CA)
Festival della Filosofia
Cagliari: Bodei, Mancuso e Zagrebelsky
 
Con questa iniziativa «la città e l'Isola si riappropriano di una possibilità di ragionamento in più», dice Francesco Siciliano, assessore alla Cultura della Provincia di Cagliari, intervenendo alla presentazione della prima edizione del Festival di Filosofia. Organizzata dal Teatro Stabile della Sardegna in tandem con l'Università, curata da Roberta De Monticelli (motore dell'idea) e Pierluigi Lecis, entrambi accademici, la rassegna, intitolata “La legge la libertà la grazia”, si svolgerà dal 24 al 27 marzo al Massimo e avrà per protagonisti pensatori, giuristi, cattedratici, direttori di strutture formative, attori: Remo Bodei, Gustavo Zagrebelsky, Sergio Givone, Vito Mancuso, Margherita Pieracci Harwell, Roberta De Monticelli, Antonio Delogu, Alessandro D'Alessandro, Pierpaolo Ciccarelli, Anna Maria Loche, Maria Giovanna Piano, Franco Graziosi e gli interpreti dello Stabile.
In genere immaginiamo il filosofo come un uomo completamente immerso nell'attività teoretica, sempre alla ricerca di risposte agli interrogativi sul senso dell'essere, curvo sui libri o perso in indecifrabili astrazioni. Questa volta, per molteplici ragioni, sarà diverso. «Il programma si muove su una linea di frontiera, affiancando i linguaggi dell'arte, della parola letteraria, della rappresentazione scenica e quelli di una riflessione filosofica ed intellettuale intesa nella sua accezione più ampia, di discorso argomentativo su temi di interesse pubblico e civile, in un confronto aperto, in uno spazio che non è solo quello degli addetti ai lavori, ma di quanti amano la discussione libera e spregiudicata», precisa Lecis, docente di Filosofia teoretica e Filosofia della conoscenza nell'ateneo cagliaritano.
Con un occhio rivolto al pensiero russo e l'altro ai giovani e agli studenti, il festival «punta ad ampliare i confini della discussione e coinvolgere cerchie sociali e aspettative diverse, di un pubblico interessato ai delicati rapporti tra valori, esperienze, istituzioni religiose, etiche, politiche, che agitano il nostro scenario sociale e culturale», aggiunge Lecis. «Nella forma lo abbiamo immaginato come un luogo di tessitura e ricomposizione. Cosa che si riflette nella struttura del programma, dove molto felicemente non ci sono conferenze né dibattiti di tipo tradizionale, ma si fa riferimento a dei dialoghi». In tutto sette: “Paura della libertà”, con Bodei e Delogu, “La leggenda del Grande Inquisitore”, lettura teatrale ad opera di Graziosi, “Il Grande Inquisitore”, Zagrebelsky-Loche, “Florenskij e la spiritualità: Occidente e Oriente”, Mancuso-Ciccarelli, “L'irripetibilità, l'unicità di una singola vita”, Pieracci-Piano, “Religione e società oggi”, De Monticelli-Lecis. Più quello col pubblico, condotto da Alberto Granese. Le serate termineranno con “I fratelli Karamazov” di Dostoevskij, portato in scena dallo Stabile di Sardegna e dal Metastasio di Prato con la regia di Guido de Monticelli.
Carlo Argiolas
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 46 - Edizione CA)
La storia sotto le onde, l'archeosub rivive al Ghetto
Viaggio tra i 350 reperti recuperati in fondo al mare
Nave romana e piroga neolitica nella mostra della Soprintendenza
 
L'età gliel'hanno data gli archeologi: 2.400 anni. Di sicuro ben portati. A conservare la bellezza, i lineamenti di un volto dalle labbra carnose e i capelli ricci palasmato nella ceramica da antichi maestri della scultura, è stato il fango. La terra sprofondata nell'acqua salmastra di una laguna, quella di Santa Giusta, che ha tenuto lontano l'aria impedendo il deterioramento della terracotta.
L'avevano scoperto, quel viso di satiro dai caratteri negroidi considerato uno dei più impressionanti documenti della coroplastica di età ellenistica in Sardegna, un manipolo di archeologi subacquei della Soprintendenza guidati da Ignazio Sanna e gli studiosi del passato coordinati da Carlo Lugliè e Carla Del Vais del Dipartimento di Scienze archeologiche dell'Università di Cagliari. Da tempo i ricercatori stavano indagando intorno e in fondo allo stagno e più in generale nelle aree umide dell'Oristanese per ricostruire la storia dell'uomo, gli spostamenti delle popolazioni antiche.
IL MIRACOLO Ebbene, fu una mattina a regalare la straordinaria sorpresa. Un lembo d'orecchio faceva capolino dalla melma. Pochi centimetri sufficienti per convincere un occhio esperto e allenato che lì, in quel punto esatto di santa Giusta, c'era il tesoro. Sguardo beffardo, labbra grosse, viso accigliato. Era lui, il satiro. Liberato delicatamente dal fango e poi sollevato verso il sole da Ignazio Sanna come fosse un trofeo.
Marco Minoja, che della Soprintendenza di Cagliari e Oristano e il “comandante”, l'ha voluto come immagine simbolo della mostra “Le stive e gli abissi” allestita nel Centro comunale d'arte e cultura “Il Ghetto” di Cagliari. Un'esposizione temporanea (curata dallo stesso Minoja, da Donatella Salvi, responsabile del Servizio di Archeologia subacquea e Ignazio Sanna) che potrà essere visitata fino a13 maggio e che aveva già richiamato migliaia di persone nelle altre edizioni organizzate nel sud Sardegna. Come quella, eccezionale anche se leggermente ridimensionata, del centro Lilliu di Barumini.
Al Ghetto degli Ebrei “Le stive e gli abissi” si propone attraverso un percorso ideale alla scoperta di oltre 350 reperti rinvenuti dalla Soprintendenza negli ultimi quindici anni. Materiali rari e preziosi rubati in fondo al mare e sul fondo delle lagune, in 15 siti subacquei racchiusi tra il Golfo di Cagliari e l'Oristanese.
SULLE ONDE Insomma, un viaggio. Lungo e suggestivo in quel mare che è «da sempre un fondamentale veicolo di cultura, un profondo miscelatore di conoscenze ed esperienze, un elemento generatore di nuovi orizzonti culturali», come ha spiegato Minoja.
Il colpo d'occhio, intanto, lo dà la grande nave oneraria, di periodo repubblicano, costruita nel laboratorio del porto di Cagliari da speciali faber navalis Giuseppe Sedda e Alberto Cotza. Nove metri di fasciame e ordinate, caviglie di legno e spinotti (rispetto ai 12 di una vera imbarcazione romana) che ripercorrono fedelmente le tecniche costruttive dei cargo del primo e secondo secolo avanti Cristo. «Molte lavorazioni - spiega Ignazio Sanna - sono state fatte con l'ascia, esattamente come facevano i maestri di duemila anni fa e come era stato fatto per il relitto scoperto sotto il molo Sabaudo del porto cagliaritano a cui ci siamo ispirati. Più precisamente, viste le analogie, abbiamo preso come metro di paragone un'altra nave, quella francese ritrovata negli anni Settanta e noto come il relitto di Cavalière».
Scoperta importante, quella fatta sotto le banchine del molo Sabaudo, che consente in qualche modo di ripensare a Cagliari, alla sua storia “vera” e alla sua centralità nel bacino del Mediterraneo. È nella mappa allestita nella prima sala che si scoprono le rotte delle navi che viaggiavano tra l'Egitto, la Spagna, la Grecia. Tra Suez e Gibilterra. La Sardegna, anche quella che guarda a occidente, era tutt'altro che esclusa. Come dimostrano anche i rinvenimenti risalenti alla preistoria emersi dalle acque di Marceddì e Terralba.
IL NEOLITICO C'è un'altra imbarcazione, nel Ghetto degli Ebrei. Molto più antica della nave repubblicana. È la copia della piroga con cui diecimila anni fa navigatori coraggiosi puntarono la prua verso la Sardegna, tagliando l'onda di un Mediterraneo non certo facile per raggiungere la costa ovest dell'Isola dopo essere partiti dalla Grecia, dal Medio Oriente. Artigiani e archeologi l'hanno scavata in un tronco d'albero a forza di braccia, in una roverella messa a disposizione dall'Ente foreste.
Insomma, un mondo meraviglioso da scoprire e che potrà essere svelato grazie al complesso ma sempre affascinante lavoro degli investigatori della storia. Gli stessi che in quindici anni hanno ripreso al mare ciò che il mare aveva “rubato” agli uomini. Come il satiro, i relitti del porto e del Poetto, le anfore e le ancore litiche. E poi quel gruzzolo di monete d'argento ribatezzate le “memorie di Adriano”, liberate dalla melma del porto nel settembre del 2009 insieme ad altri sesterzi con le effigie di Traiano e Vespasiano.
LE INIZIATIVE Le stive e gli abissi non è però solo mostra espositiva. La Soprintendenza proporrà nuove attività collaterali come il seminario di archeologia subacquea fissato per le 18. Si parlerà del porto di Cagliari. Interverranno Donatella Salvi, Ignazio Sanna, Carla Del Vais, Renata Arcaini e Carlo Lecca. Nel corso dell'incontro verrà illustrato lo stato delle ricerche archeologiche subacquee nell'areale del golfo e nel porto. In occasione di questo incontro l'ingresso alla mostra avverrà con un biglietto ridotto. Sabato dalle ore 18 aperitivo culturale con accompagnamento musicale.
In occasione di questo evento, dalle 17.30 sarà possibile accedere alla mostra solo acquistando un biglietto unico al costo di 10 euro (biglietto ridotto di 5 euro per i bambini) che comprende oltre alla degustazione di vini anche la visita guidata.
Andrea Piras
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Cagliari Quartieri (Pagina 24 - Edizione CA)
La chiesa cade a pezzi
L'appello: stanziate i fondi per sistemarla
STAMPACE. Muffa e cedimenti a San Pietro dei Pescatori
 
Cade a pezzi la chiesetta di San Pietro dei Pescatori, in viale Trieste. Le pareti interne dell'antica cappella, risalente all'anno Mille, versano in precarie condizioni tra crepe, cedimenti d'intonaco e muffa. Chiusa al culto da tre anni, il tempio viene aperto (con le cautele del caso) una sola volta all'anno, il 29 giugno, per la festa dei Santi Pietro e Paolo. È da tempo che la Cooperativa San Pietro (la cui sede è a fianco) chiede che siano stanziati i fondi per la ristrutturazione, ma invano.
LA DENUNCIA «Ci piacerebbe», affermano Massimo Puzzoni e Giovanni Troja, presidente e vicepresidente della cooperativa, «che la chiesetta tornasse a essere un punto di riferimento per gli stampacini». Fino a tre anni fa, infatti, ogni domenica erano tanti i fedeli che prendevano parte alla messa domenicale. «Dopo la chiusura per inagibilità, gli abitanti di Stampace Basso sono stati costretti a emigrare». Ora si recano nella chiesa Del Carmine o all'Annunziata, in viale Merello. «La strada è lunga e i disagi sono pesanti, specialmente per gli anziani che vanno a piedi. La realtà è che dopo la chiusura molte persone hanno smesso di andare a messa».
L'APPELLO La Cooperativa e il Gremio dei pescatori (proprietario della cappella dal 1325) lanciano l'ennesimo accorato appello alle istituzioni: Comune, Provincia, Regione e Sovrintendenza. «Se San Pietro è ancora in piedi», sottolinea Troja, «è grazie a noi che curiamo la manutenzione ordinaria. Ma per un intervento straordinario non abbiamo i soldi. Solo l'Università si è interessata, predisponendo un progetto di restauro».
Paolo Loche
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Cagliari Quartieri (Pagina 24 - Edizione CA)
Piazza d'armi
Dibattito sui diritti dei bambini
 
Un impegno visibile per i bambini invisibili . Con questo slogan, domani, a partire dalle 18, nell'aula magna del corpo aggiunto della Facoltà di Scienze della Formazione, si terrà un incontro sul tema «I diritti dei più deboli», promosso dall'Unicef in collaborazione con l'Università. Interverrà don Ettore Cannavera, fondatore e direttore della comunità La Collina di Serdiana. L'appuntamento s'inserisce nell'ambito della 18esima edizione del Corso multidisciplinare di educazione allo sviluppo promosso dal Comitato provinciale dell'Unicef, presieduto da Rosella Onnis, in collaborazione con l'ateneo. La conferenza di don Ettore Cannavera sarà rivolta a circa duecento giovani corsisti tra studenti delle scuole superiori, universitari, neolaureati, educatori, pedagogisti ed esperti di infanzia. (p. l.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Cultura e Spettacoli
La libertà e la grazia
Uno sguardo sul mondo con le lenti della ragione
Tra gli ospiti Gustavo Zagrebelsky, Vito Mancuso e Remo Bodei
DANIELA PABA
 
Arriva come un invito alla «vita activa» il «Festival di filosofia» che accompagna, dal 24 al 27 marzo al Teatro Massimo lo spettacolo «I fratelli Karamazov» realizzato dal Teatro stabile di Sardegna per la regia di Guido De Monticelli. La vita quotidiana che riflette su se stessa a partire da temi fondanti come «La legge, la libertà, la grazia» - titolo del festival - prende spunto da Dostoevskij, dal teatro e si sviluppa nei dialoghi di filosofi grazie a un progetto firmato da Roberta De Monticelli dell’Università San Raffaele insieme con Pier Luigi Lecis dell’Università di Cagliari.
 Quattro giornate per sette dialoghi, protagonisti filosofi capaci di parlare agli studenti e alle persone comuni, come faceva Socrate nelle vie di Atene: sono Remo Bodei, Gustavo Zagrebelski, Sergio Givone, Vito Mancuso, Margherita Pieracci Harwel e la stessa De Monticelli, che insieme con i docenti della facoltà di Filosofia degli atenei di Cagliari e Sassari discutono di «Paura della libertà», «La Grazia e la legge», «La religione e la società».
 Lo spettacolo «I fratelli Karamazov» chiude alle 21 al Massimo ciascuna delle giornate del festival. Sabato 24 alle 11,30 si parte con il dialogo tra Remo Bodei e Antonio Delogu sul tema «Paura delle libertà». Alle 16 la lettura «Leggenda del Grande Inquisitore» proposta da Franco Graziosi, attore del Piccolo di Milano e, subito dopo, alle 17,30, il dialogo tra Zagrebelsky e Annamaria Loche, che propongono una analisi del Grande Inquisitore. Il capitolo del romanzo di Dostoevski, ambientato nella Siviglia del Seicento durante l’Inquisizione, è stato spesso estrapolato e messo in scena dal teatro contemporaneo anche perché consente una prova d’attore rilevante. E proprio a Cagliari uno degli attori di Peter Brook, Maurice Benichou, fu protagonista di una edizione memorabile dell’opera in francese.
 Della Grazia, intesa non solo in senso teologico, sono chiamati a parlare, domenica 25 alle 11,30, Vito Mancuso e Alessandro d’Alessandro a partire dal matematico e teologo russo Pavel Florenskij, la cui figura è stata riscoperta di recente, dopo l’apertura degli archivi del Kgb. Di «Grazia e Legge» parlerà, sempre domenica ma alle 16, anche Sergio Givone, appassionato lettore di Dostoevski al punto che ha imparato il russo per leggerlo in originale.
 Margherita Pieracci Harwel arriva da Chicago, Università dell’Illinois, per riflettere sull’irripetibilità, l’unicità di ogni singola vita, lunedì 26 alle 17,30. Come ha ricordato in conferenza stampa Roberta De Monticelli, è lei la destinataria delle «Lettere a Mitta» di Cristina Campo, di cui ha curato l’edizione di questa e di altre opere della grande poetessa italiana”.
 Un festival pensato per ribadire, con le parole di Roberta De Monticelli, che «l’arte, il pensiero, la bellezza non sono un lusso, ma fanno parte della vita e le danno valore. E la peggiore falla del governo tecnico è che non la contempla». Come si evince dal grido d’allarme dell’assessore alla Cultura Francesco Siciliano che ha definito il Patto di stabilità un «meccanismo di paralisi nel quale lo Stato fa fallire lo Stato».
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Cagliari
Nuova sede dell’università: rescisso il secondo contratto
 
ORISTANO. In undici anni non sono state sufficienti due gare d’appalto per ultimare l’edificio che dovrà ospitare l’università di Oristano, struttura in origine destinata all’allora Provveditorato agli studi. Pochi giorni fa il dirigente responsabile del settore edilizio dell’Amministrazione provinciale ha rescisso il contratto con l’impresa I.Tec spa di Eboli.
 La società nel 2010 si era aggiudicata i lavori di completamento della struttura per un importo di poco superiore ai due milioni di euro. È il secondo appalto che viene annullato dalla Provincia. Il precedente aveva interessato nel 2006 il Consorzio stabile Novus s.p.s. di Napoli.
 Quella struttura rischia ora di aggiungersi alle tante incompiute del capoluogo. Spetterà alla Giunta provinciale riavviare un nuovo iter burocratico-amministrativo per predisporre una nuova gara d’appalto. Continuando di questo passo l’opera non sarà pronta prima dei prossimi cinque anni, sempreché non sparisca anche la prossima impresa.
 La storia dell’edificio che dovrà ospitare l’Università di Oristano è lunga quasi tre lustri. Una decina di anni fa la Provincia decise di modificare la struttura che avrebbe dovuto ospitare il nuovo Provveditorato, per destinarla all’Università. L’appalto venne così assegnato a un Consorzio di società di Napoli. Dopo due anni venne risolto il primo contratto per gravi inadempienze dell’impresa che non completò i lavori. Dopo due anni partì il nuovo appalto e nel 2010 i lavori di completamento della struttura furono affidati alla I.Tec Spa di Eboli con un ribasso giudicato oltretutto anomalo che superò il 42 per cento. Nonostante questo la Provincia ritenne la società in grado di eseguire i lavori e quindi di poter ultimare l’opera entro il luglio del 2012. Con difficoltà la Itec proseguì i lavori e li bloccò definitivamente meno di un anno dopo, realizzando - secondo la Provincia - solo l’1 per cento dei lavori previsti dall’appalto.
 Nel luglio del 2011 il responsabile del settore edilizio inviò un primo sollecito alla Società di Eboli affinché riprendesse i lavori, mettendo in rilievo un ritardo di ben quattro mesi rispetto al capitolato d’appalto. L’invito non ottenne alcuna risposta e nel settembre dello scorso anno venne accertato che l’impresa aveva definitivamente e unilateralmente sospeso i lavori, denunciando precedenti irregolarità riscontrate nell’impianto di condizionamento che non sarebbe stato conforme alle normative vigenti. Nello scorso mese di gennaio un nuovo sopralluogo ha confermato la chiusura definitiva del cantiere.
 Da qui la nuova risoluzione del contratto decisa dal dirigente del settore edilizio lo scorso 12 marzo. Ora la palla passa nuovamente alla Giunta provinciale.
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 41 - Cultura e Spettacoli
Radio Rai, va in onda la scuola sarda
Da oggi il via al nuovo programma «Per chi suona la campana?»
 
 CAGLIARI. «Per chi suona la campana?». La scuola sarda da oggi e fino a metà giugno tutti i giovedì, conquista i microfoni di Radio Rai Sardegna con un nuovo programma radiofonico dove i protagonisti saranno proprio gli studenti con i dirigenti scolastici, gli insegnanti e i genitori. Insomma quanti vivono ogni giorno dentro le aule di ogni ordine e grado, a raccontare quale momento vivono le scuole della Sardegna, con quali problemi e prospettive. Il programma condotto da Serena Schiffini sarà l’occasione per raccontare l’impegno e la passione che, nonostante tante difficoltà, continua ad animare la vita scolastica. Naturalmente ci sarà spazio anche per le considerazioni di chi studia le trasformazioni della realtà scolastica isolana e, più in generale, nazionale. E, per un utile confronto, racconteremo anche quanto avviene nelle scuole in altre realtà regionali, anche per individuare, proporre e suggerire soluzioni alternative ai problemi sardi. Dagli asili nido alla formazione universitaria: non sarà trascurato nessuno, uscendo in realtà dai confini della scuola dell’obbligo per discutere soprattutto di istruzione. E anche di cultura. Per intervenire si può scrivere a radiosardegna@rai.it oppure telefonare allo 070/6012440.
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 34 - Sassari
Sì alle indagini per le bonifiche
Accordo a Roma sulla caratterizzazione delle aree artigianali
PINUCCIO SABA
 
 PORTO TORRES. È stata firmata ieri mattina, a Roma, la convenzione fra il ministero dell’Ambiente, il Comune di Porto Torres e il Consorzio industriale provinciale di Sassari. Si tratta di un passo che consente a quest’ultimo di effettuare le caratterizzazioni nell’area artigianale.
 Con un finanziamento di un milione e 900mila euro saranno realizzate le caratterizzazioni delle aree di competenza pubblica ricadenti nel Sito di interesse nazionale di Porto Torres, tra cui il depuratore, la discarica consortile e le aree di competenza ex Asi, il Centro intermodale regionale, le aree agricole e il tratto terminale del torrente Fiume Santo, oltre all’adozione delle eventuali misure di messa in sicurezza necessarie.
 Per le aree consortili, già sottoposte a caratterizzazione, saranno immediatamente predisposte le gare d’appalto e, subito dopo, partiranno i campionamenti necessari per identificare lo stato di ogni zona.
 Giunge così a conclusione un lungo lavoro di preparazione condotto in maniera sinergica dal Comune e dal Consorzio Industriale, con il supporto dell’assessorato regionale all’Ambiente guidato da Giorgio Oppi, con l’intento di attivare tutte le iniziative necessarie a restituire all’uso produttivo i lotti industriali ancora liberi e concorrere a caratterizzare e mettere in sicurezza anche le parti già occupate.
 «Si tratta di un risultato importante per il territorio che consentirà di rendere disponibili aree senza vincoli ambientali per nuovi insediamenti e inoltre di rendere un grande aiuto anche alle imprese già insediate», hanno dichiarato al termine dell’incontro al ministero Beniamino Scarpa e Franco Borghetto.
 Ora l’accordo firmato sarà inviato alla Corte dei Conti per la registrazione e il Consorzio potrà avviare le operazioni di progettazione e di appalto delle opere, previste anche nello studio affidato dal Consorzio a un gruppo di lavoro del dipartimento di Geologia dell’Università di Cagliari coordinato dal professor Battista Grosso.
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Sardegna
L’obiettivo in Sardegna: salvare Tuvixeddu
Non solo il parco archeologico, anche le aree vicine devono rimanere fuori dalle logiche del cemento
MONICA DE MURTAS
 
 SASSARI. Tra i numerosi gioielli aperti al pubblico nella giornata Fai di Primavera anche il parco archeologico di Tuvixeddu che sarà visitabile domenica 25 marzo (ore 10.00 - 13.00 / 15.30 - 18.00). Le problematiche legate alla salvaguardia dell’integrità storica e ambientale dell’area, che ospita la necropoli punica più grande del Mediterraneo, sono da anni al centro di un dibattito che vede coinvolti Regione Sardegna, Comune di Cagliari e associazioni ambientaliste. L’area della necropoli di Tuvixeddu è già tutelata infatti da un vincolo archeologico ma rischia di essere comunque accerchiata da un anello di cemento. «La necropoli è inserita all’interno di un contesto archeologico e paesaggistico molto più vasto - dice il presidente regionale del Fai Sardegna Maria Grazia Piras - che si deve a tutti i costi mantenere intatto».
 Da Tuvixeddu al colle di Tuvumannu sino al profondo taglio dell’altura chiamato Canyon, è riconoscibile un sistema unitario, fatto di cavità naturali e vegetazione. L’ampio sito rappresenta nel suo complesso un inestimabile patrimonio che dall’età punica arriva all’alto medioevo e che è tuttora impossibile visitare. Intorno a quest’area il cemento incombe, in particolare lungo via Sant’Avendrace dove negli anni sono sorti edifici che sovrastano le sepolture. «Il Fai ha espresso più volte la sua viva preoccupazione - prosegue Piras - per il fatto che il destino di un’area così importante non sia stato ancora definito». Un forte richiamo è stato rivolto a tutte le parti in causa per il rispetto dell’articolo 9 della Costituzione che tutela il patrimonio storico e artistico italiano e che rappresenta uno dei principi fondamentali dello Stato. «Ogni decisione su questa importante vicenda - prosegue Piras - deve quindi assolutamente essere presa sulla base di un confronto civile rivolto al comune interesse dei cittadini. L’istituzione di procedure corrette rappresenta la base per creare gli strumenti necessari alla tutela del nostro inestimabile patrimonio artistico, storico e naturale». iI sito ora sarà finalmente aperto al pubblico, per la prima volta nella sua interezza, anche se solo per una giornata. Il Fai chiama tutti i cittadini in difesa di Tuvixeddu. «Da sempre il Fondo crede che sia importante rendere accessibili al pubblico i luoghi di interesse storico e paesaggistico. Solo questa consapevolezza - conclude Piras - può aiutare a sostenere e condividere la causa del Fai. Dobbiamo essere tutti, ogni giorno difensori dell’ambiente in cui viviamo. Credo che dopo tante discussioni ci sia altrettanto interesse da parte dei cittadini a visitare Tuvixeddu che è certamente il sito più importante che apriamo quest’anno. Questa iniziativa concretizza un’importante operazione culturale, realizzata grazie all’impegno della delegazione di Cagliari e dell’amministrazione comunale. Chi verrà a visitare la necropoli potrà apprezzarne la bellezza e il valore storico incommensurabile che abbiamo il dovere di tutelare. Il Fai in Sardegna ha un seguito sempre più ampio tanto che per la prima volta la Giornata di Primavera si terrà a Sassari, Cagliari, Alghero, Nuoro e Tempio. Su questa linea intendiamo proseguire convinti che occorra sempre di più avvicinare i cittadini e sopratutto i giovani al rispetto dell’ambiente, della storia e della bellezza».
 
LA NUOVA SARDEGNA
14 – La Nuova Sardegna
Pagina 10 - Cagliari
Le ricercatrici Progenia donne dell’anno
Il Cif le premia dopodomani nel corso di un convegno al seminario vescovile
Lanusei. Nella stessa serata verrà ricordato anche il grande archeologo Giovanni Lilliu
VALERIA GIANOGLIO
 
 LANUSEI. Dopo dieci anni di lavoro intenso e appassionato, trascorso nel tentativo di scoprire i segreti della longevità ma non solo, le ricercatrici del progetto Progenia conquistano a buon diritto il premio «Donna dell’anno», edizione 2012, che il Cif di Lanusei assegna alle rappresentanti del gentil sesso che si distinguono nei loro campi di lavoro o della vita sociale.
 Dopodomani, alle 16, nell’aula magna del seminario vescovile di Lanusei, saranno loro le regine incontrastate di una serata organizzata dal centro italiano femminile per celebrare in modo diverso la giornata internazionale della donna. Le esperte di Progenia hanno ottenuto il riconoscimento per un motivo tanto semplice quanto profondo: «Sull’esempio del loro maestro, il professor Giuseppe Pilia - scrivono, le componenti del Cif - profondono il loro costante impegno nella ricerca scientifica, rivolgendo la loro attenzione al rispetto dell’uomo e alla sua dignità, vero fine di ogni indagine e conoscenza».
 La serata organizzata dal Cif ogliastrino, tuttavia, non terminerà con la consegna del premio alle ricercatrice Progenia, ma sarà l’occasione per promuovera una tavola rotonda sul tema «L’ascolto, il silenzio, la parola». Al convegno parteciparanno il presidente comunale del Cif, Giannina Piga, il sindaco di Lanusei, Virginia Lai, il presidente della Provincia Ogliastra, Bruno Pilia, il vescovo di Lanusei, Antioco Piseddu. Interverranno anche la presidente regionale e vicepresidente nazionale del Cif, Lina Rosa Antona, e il filosofo della scienza, Silvano Tagliagambe. Sarà l’occasione per ricordare uno studioso sardo, scomparso di recente, che tanto ha dato alla sua isola: Giovanni Lilliu.
 «Il padre Giuseppe - ricordano le organizzatrici del convegno di dopodomani - lo voleva medico o avvocato, e non dottore in perdas e teulaccius. Ma Giovanni Lilliu, che amava ripetere che “senza quelle pietre noi non ci saremo”, è dventato il primo ed unico sardo ad essere insignito del riconoscimento di Accademico dei Lincei. Ha insegnato ai sardi a non vergognarsi delle proprie origini e della propria storia. Noi oggi lo ricordiamo con le sue parole: “La migliore eredità che possiamo lasciare ai nostri figli e ai nostri nipoti è rappresentanta dalle radici e dalle ali. Le prime, irrobustiscono l’albero della nostra identità, le seconde ci portano a conoscere l’altrove. Solo così potremo indicare strade nuove alle future generazioni». La serata sarà conclusa dal concerto degli allievi della scuola civiva di musica città di Lanusei: Adelaide Micheli, Samantha Murgia, Manuela Peana, Carla Giulia Striano, Mauro Micheli e Alessandro Pompei, con la direzione del maestro Riccardo Zinzula.
 
Pagina 10 - Cagliari
IL PROGETTO
Undici anni di laboratorio
 
 Erano partiti nel 2001, i componenti del progetto Progenia, ideato dal ricercatore Giuseppe Pilia. Erano partiti tra un mucchio di obiettivi e mille curiosità scientifiche sulla longevità. Col tempo, il loro studio, si è rivelato una delle punte di diamante della medicina ma non solo. Il loro progetto, che ha coinvolto circa 6000 mila ogliastrini, è stato finanziato sin dall’inizio dal prestigioso Aging institute del National institute of health (Nih) con 27milioni e 949mila euro per dieci anni.
 I paesi esaminati in questi undici anni di ricerca sono stati in particolare Lanusei, Ilbono, Arzana e Elini. Il progetto, tra gli altri risultati, ha consentito di identificare diversi geni associati all’obesità e di geni coinvolti nella regolazione dei livelli di acido urico, dei trigliceridi, del colesterolo, dell’emoglobina fetale. (v.g.)

Questionario e social

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