Lunedì 12 marzo 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 marzo 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 12 - Edizione CA)
Università
Oggi l'addio alla docente d'inglese Laura Jottini
 
È scomparsa Laura Jottini, figura storica nel panorama accademico della città. Si è trasferita nel capoluogo nel 1947, dove, undici anni dopo, si è laureata in Lingue e Letterature straniere. In città ha portato avanti la sua professione di studiosa e docente di inglese, come assistente volontaria prima, nella facoltà di Lettere e Filosofia, e poi assistente incaricata al Magistero. Dal 1969 è approdata nella facoltà di Scienze Politiche, dove ha ricoperto il ruolo di professore incaricato, stabilizzato e di docente associato, prima della sua nomina a professore straordinario in Lingue e Letterature straniere nel 1990. Nel '96 è ritornata in Scienze Politiche. Fondamentale è stato il suo ruolo a difesa degli insegnamenti linguistici nelle facoltà non linguistiche (Economia, Scienze Politiche, Giurisprudenza e Medicina) nonché il suo contributo allo sviluppo della ricerca nel campo dei linguaggi specialistici, di cui è stata precursore. I funerali si svolgono oggi alle 11 nella chiesa della Annunziata, la parrocchia cui apparteneva.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 28 - Edizione CA)
Un gigante alla Marina
Forse era uno straniero
Nell'area della chiesa demolita di S. Lucia
ARCHEOLOGIA. Il mistero dello scheletro di un uomo alto 1,80
 
Se l'immaginario comune dovesse impegnarsi nello sforzo di dare una fisionomia agli abitanti che popolarono il quartiere di Marina realizzerebbe un quadro non molto dissimile da quello di cui la dissacrante ironia cagliaritana nutre i suoi racconti. Dipingerebbe una folla vociante di uomini, bassi e ingobbiti dalle fatiche del mare, che si inerpica lungo le viuzze strette che dal porto salgono verso il Castello. Ma una recente scoperta archeologica rischia di mettere in crisi uno stereotipo che la storia ha spesso avvalorato. Gli scavi aperti sotto il rudere della chiesa di Santa Lucia, sventrata dai bombardamenti del 1943 e poi demolita, hanno restituito lo scheletro di un omone che, al netto degli effetti riducenti della decomposizione, avrà misurato un metro e ottanta di altezza.
La sorpresa è stata consegnata da una cassa lignea che, squassata dalla sovrapposizione di tombe successive probabilmente di epoca moderna, occupava uno spazio privilegiato all'interno dell'edificio di culto. Il gigante della Marina, privo di nome e di un corredo funebre capace di definirne la provenienza sociale e geografica, ha infatti trovato sepoltura nel presbiterio, di fronte all'altare. Le congetture a questo punto potrebbero sprecarsi e innalzare l'anonimo signore (non soltanto in termini di proporzioni fisiche) ben al di sopra dello status di pescatore o addetto alle attività portuali.
IPOTESI Ma i "si pensa" e i "si dice" non piacciono agli archeologi: «Al momento - spiegano dal cantiere di scavo la responsabile Daniela Musio e le colleghe Silvia Marini e Maily Serra - i dati stratigrafici non sono particolarmente eloquenti e solo un ulteriore approfondimento dell'indagine potrà fornire elementi utili alla comprensione o riscontri rispetto a quanto raccontano le fonti documentarie».
Sono soprattutto i registri delle Parrocchie ad affollare di microstorie e indizi la vita del quartiere. L'architetto Marco Cadinu, che ha curato il progetto di recupero dell'area urbana, osserva: «I Quinque libri custoditi negli archivi arcivescovili ricordano che nella chiesa di Santa Lucia furono sepolti numerosi francesi. Essi, tra il 1500 e il '600, frequentavano la città per ragioni di carattere commerciale».
Gli studi antropologici (affidati a Patrizia Martella dell'Università di Cagliari) daranno ulteriore conforto a quella che, allo stato, è una suggestiva ipotesi; si potrà così arricchire il quadro delle caratteristiche degli abitanti di Marina che fu elaborato (a cura di Rosalba Floris) a seguito degli scavi sotto la vicina chiesa di Sant'Eulalia. «Anche allora - ricorda l'archeologo Fabio Pinna - l'indagine delle centinaia di sepolture che occupavano l'edificio di culto restituì dati significativi, che oggi meritano di essere riconsiderati: fu rinvenuto lo scheletro di un individuo maschile, anch'esso di considerevoli proporzioni, straordinariamente associato a quello di un feto».
ANALISI L'esame delle ossa, al di là dell'eccezionalità di alcuni rinvenimenti, consegnò tuttavia alla storia la cronaca ordinaria di una comunità che, pur stratificata, era prevalentemente dedita ad attività fisiche pesanti (forse connesse col porto) e in cui la malnutrizione era spesso causa dell'elevata mortalità infantile. Rivivono così nella città che intende scommettere sul suo futuro le pagine di un passato che il progetto Santa Lucia intende riscoprire. Finanziato dalla Fondazione Banco di Sardegna, è frutto della sinergia tra la parrocchia di Sant'Eulalia (Don Marco Lai), la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Cagliari e Oristano (Donatella Mureddu), l'Università di Cagliari, facoltà di Lettere (Rossana Martorelli e Fabio Pinna) e di Architettura (Marco Cadinu).
Manuela Arca
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 28 - Edizione CA)
STORIA. Libro di Sabatini
La Sardegna e l'attualità di Mazzini
 
Lo studio di Gianfranco Sabattini ( La modernità del pensiero di Giuseppe Mazzini, edito da Madrikè) riveste un valore particolare perché offre una visione d'insieme del pensiero mazziniano utile a capire molti dei problemi che affliggono buona parte dell'umanità in ogni parte della terra. Inoltre, l'interesse di Mazzini per la Sardegna riproposto dal libro costituisce ancora oggi un preciso esempio di come si sarebbe dovuto operare, già dal momento della realizzata unità della nazione, nei confronti dell'Isola per promuoverne la sua crescita civile e materiale. Mazzini, infatti, dopo averne ripercorso la storia secolare di sofferenze e di vessazioni, auspicava la resurrezione della "piccola patria", la Sardegna appunto, entro la "grande patria italiana". Era, a suo parere, un evento che sarebbe potuto accadere solo a patto che l'Italia fosse stata unita sulla base dei principi di libertà, uguaglianza e fratellanza, armonicamente coordinati all'interno di un'organizzazione istituzionale per la realizzazione di un «socialismo umanitario». Era un ammonimento chiaro il suo, alternativo alla proposta di Marx, il quale, in quello stesso periodo, preconizzava la realizzazione del socialismo all'interno dei singoli Stati attraverso la «lotta di classe». Mazzini condannava la proposta marxiana perché riteneva costituisse la negazione radicale del "suo" socialismo umanitario; questo si doveva attuare in modo graduale e progressivo perché basato sull'associazionismo, sul solidarismo e sul mutualismo libero e spontaneo di tutti i componenti la comunità nazionale. Sono appunto questi passaggi fondamentali del pensiero mazziniano che Sabattini esamina con la perizia che gli proviene dall'essere un raffinato studioso di economia.
Giuseppe Mazzini non sbagliava a pensare che la rinascita sociale ed economica dei popoli oppressi da rapporti sociali ormai vecchi di secoli potesse arrivare solo con l'abbattimento di tutte le arcaiche istituzioni che sottendevano quei rapporti e, quindi, con l'avvento della libertà, dell'ordinamento istituzionale repubblicano e della democrazia a sostegno del progresso di tutti i popoli liberi. Come poteva concordare con il principio della lotta di classe, già operante all'interno di alcuni Paesi europei, ma certamente non in Italia e tanto meno nel Mezzogiorno d'Italia e nelle Isole, proprio colui il quale, nel novembre del 1849, aveva diffuso il progetto per un'associazione democratica internazionale?
Rimarranno sempre attuali, al riguardo, le parole che il presidente Carlo Azelio Ciampi ha posto come Premessa a un'edizione dei Doveri dell'uomo: «Mazzini, col suo pensiero e con la sua azione, è stato, tra i protagonisti del nostro Risorgimento, quello che più ha contribuito ad affermare l'esistenza di un nesso inscindibile tra i valori dell'unità e dell'indipendenza e quelli della democrazia repubblicana e della giustizia sociale». Anche su questo tema, approfondito da Sabattini, Mazzini è stato in largo anticipo sui suoi contemporanei.
Leopoldo Ortu
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 12 - Edizione CA)
Biglietto unico per i musei
L'Exmà diventerà un centro di produzione d'arte
L'incontro dell'assessore Enrica Puggioni con le associazioni culturali
 
Un biglietto unico per tutti i musei della città: questa è la volontà espressa dell'assessore comunale alla Cultura, Enrica Puggioni, durante l'incontro con i rappresentanti delle associazioni culturali cittadine al teatro Massimo. L'obiettivo dell'amministrazione comunale è quello «di mettere in atto politiche che facciano di Cagliari un modello culturale internazionale».
IL PROGRAMMA A questo si ispira il nuovo piano per la città che sarà definito entro la fine di questa settimana. Chi si aspettava che l'incontro con l'assessore, al quale ha partecipato il presidente della commissione cultura, Francesca Ghirra, potesse essere l'occasione per parlare anche dei soldi che verranno destinati alle attività delle varie associazioni, non è rimasto comunque deluso. Durante il suo intervento, andato avanti per quasi due ore, Puggioni ha in più di un'occasione rassicurato gli interlocutori garantendo che, «nonostante i tagli decisi dal Governo, la cultura resta una delle direttrici principali su cui si muove questa amministrazione, perché cultura significa sviluppo». Il piano al quale l'assessorato sta lavorando è ambizioso. L'obiettivo, infatti, è quello di «far diventare la città un modello di riferimento, soprattutto attraverso un maggiore coinvolgimento degli operatori, non soltanto nella fase di gestione della cultura ma adesso anche nella fase di pianificazione e progettazione», ha spiegato ancora l'assessore. Per raggiungere questo risultato il Comune intende utilizzare «bandi a due fasi».
I BANDI «Noi individueremo le macroaree sulle quali investire, mentre voi», ha detto riferendosi ai rappresentanti delle associazioni, «partecipando ai nuovi bandi che pubblicheremo a breve contribuirete a sviluppare i diversi progetti».
IL FUTURO DEI CENTRI Attraverso i “bandi a due fasi” l'amministrazione punta, intanto, al potenziamento e alla valorizzazione dei centri culturali d'arte: «L'Exmà, il Lazzaretto, il Ghetto degli Ebrei, Villa Muscas dovranno diventare simboli culturali della città, con una forte connotazione identitaria», ha spiegato l'assessore. Si parte da un'idea di massima (per il Lazzaretto, ad esempio, l'assessorato pensa a una casa per bambini, per l'Exma, invece, a un centro di produzione d'arte contemporanea), ma la reale destinazione finale delle singole “residenze” verrà stabilita soltanto dopo la valutazione dei progetti che saranno presentati dalle associazioni. Il Comune, dunque, lavora affinché possa cominciare un'operazione di «rinnovamento culturale», partendo dall'esigenza di realizzare programmi e progetti «che consentano alla città di diventare un laboratorio culturale e ai cittadini di essere parte attiva in questo processo di crescita».
CARTA UNICA Tra gli obiettivi del nuovo piano c'è anche la creazione di una carta dei servizi unica. «Non inventiamo niente di nuovo», ha detto l'assessore, «questo programma esiste già in altre città e consente di utilizzare un biglietto unico per visitare musei, mostre e biblioteche all'interno di un percorso culturale stabilito». C'è poi la volontà di mettere in “rete” i teatri cagliaritani, «attraverso la creazione di un portale per iPhone e Android», che consenta di conoscere in qualsiasi momento il cartellone degli spettacoli teatrali in programmazione in città.
CONCERTI ESTIVI Per i concerti della prossima estate, invece, «in attesa di individuare un'area attrezzata che possa essere utilizzata in tutte le stagioni», ha detto l'assessore, «stiamo lavorando su due ipotesi che renderemo pubbliche il 16 marzo», quando il Comune incontrerà nuovamente gli operatori del settore.
Mauro Madeddu
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro (Pagina 20 - Edizione CA)
Nuoro
Ingegneria, premio Rotary
 
Per il terzo anno consecutivo il Rotary club attribuirà un assegno di merito a uno studente universitario di Nuoro iscritto alla facoltà di Ingegneria. L'iniziativa - sottolineano i promotori - fermamente voluta anche dalla professoressa Maria Mureddu vedova dell'ingegner Mario Coinu già socio e presidente del Rotary nuorese, alla cui memoria è dedicata la borsa di studio «per rendere un ulteriore servizio alla comunità in sinergia con gli enti e le istituzioni preposti a ridurre la dispersione e favorire la formazione di giovani in possesso di un ottimo livello professionale».
Le domande, compilate sul modulo allegato al bando (reperibile on line nel sito www.ingegnerinuoro.it), dovranno essere inviate entro le ore 18 del 26 marzo 2012, esclusivamente a Maria Mureddu Coinu, largo Pirari 2, Nuoro.
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
Shardna a rischio chiusura
I sindacati: «La Regione non crede più alla ricerca»

CAGLIARI. Shardna, società nata nel 2001 e indicata come fiore all’occhiello della ricerca, è in liquidazione e rischia la chiusura. I dipendenti non ricevono la retribuzione da cinque mesi e la Giunta, secondo la denuncia dei lavoratori della conoscenza, ha ignorato la vertenza. Shardna ha realizzato un nuovo modello di studio per l’identicazione delle cause di alcune malattie comuni nell’uomo: un patrimonio di conoscenze genealogiche di circa 15 mila persone residenti in Ogliastra. Uno studio durato un decennio, un team multidisciplinare con undici dipendenti (medici, biologi, informatici). Lo studio è stato possibile grazie al coinvolgimento delle popolazioni e delle istituzioni ogliastrine che ne hanno compreso l’aspetto scientifico. La Shardna è di proprietà della fondazione San Raffaele del Monte Tabor e il rischio di chiusura è legato al fallimento dell’ospedale San Raffaele, a seguito della sentenza del novembre 2011 da parte del tribunale di Milano. «Si parla spesso di puntare sulla ricerca scientifica», ha scritto la segreteria del sindacato di categoria della Cgil, «e la chiusura di Shardna vorrebbe dire non riuscire a salvaguardare nemmeno quello che già esiste». I dipendenti hanno fatto un estremo tentativo scrivendo una lettera agli assessori interessati e ai capigruppo del Consiglio. La richiesta alla Regione è di ascoltare «il grido di dolore» per salvare non solo i posti di lavoro ma un pezzo importante della ricerca nell’isola.
 

7 – SardegnaQuotidiano
Cagliari – pagina 13
ATENEO MASTER GESTIONE EUROPEA
ISCRIZIONI POSSIBILI FINO AL 5 APRILE
 
Fino al 5 Aprile è possibile candidarsi per l’iscrizione al Mape sul sito dell’Università. Il Master in Progettazione Europea è un Master di Primo livello di Scienze Politiche. L’accesso al corso è aperto ai laureati in qualsiasi disciplina che superano le selezioni scritte e il colloquio motivazionale previsti per i giorni 11,12 e 13 Aprile 2012. Info: www.master-mape.it
 

Questionario e social

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