UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 29 febbraio 2012

Mercoledì 29 febbraio 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 febbraio 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cagliari Pirri (Pagina 19 - Edizione CA)
Conferenza sul senegal
 
Conferenza di presentazione del progetto “Tisser l'avenir du Senegal” questa sera, alle 16,30, nell'aula magna della facoltà di Scienze politiche, in viale Sant'Ignazio 78. Nel corso dell'appuntamento si parlerà di “empowerment femminile” in Senegal. (p.l.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 16 - Edizione NU)
Università, deciderà il commissario
Aspettando la nuova Fondazione, documento congiunto di Loi, Carroni e Demuro
 
In attesa di completare l'iter della Fondazione è il commissario del Consorzio Caterina Loi a gestire l'Università nuorese. Lo precisa una nota firmata ieri dalla stessa Loi insieme a Franca Carroni (delegata per la Provincia) e all'assessore comunale competente Paola Demuro. «Il 31 ottobre 2011 i Consigli provinciale e comunale - si legge - hanno deliberato l'adesione alla Fondazione di partecipazione e approvato il relativo statuto stabilendo che il passaggio avviene senza soluzione di continuità con le attività consortili perfettamente in funzione, nelle more di perfezionamento di un iter giuridico ben preciso, seguito con scrupolo dal legale e dal notaio e quasi terminato».
RITARDI SMENTITI Un inter lungo quattro mesi. Ma la nota di Loi, Carroni e Demuro sembra destinata a sollevare ulteriori polemiche. Perche, si legge, «è doveroso ricordarlo visto che in questi giorni sulla stampa molti si sono espressi ipotizzando “strane macchinazioni degli organi di governo locale”, parlando di Università “dimenticata” o “senza guida”, ben sapendo che ciò non corrisponde a verità. Infatti non solo il suo funzionamento prosegue a pieno ritmo, ma nell'ultimo anno accademico è stata incrementata l'offerta formativa con un nuovo corso di laurea e diverse iniziative di alta formazione, che hanno portato a Nuoro oltre un terzo in più degli studenti frequentanti rispetto al recente passato».
SILENZIO SUI PRESUNTI TAGLI Curiosamente, infatti, si cita la proposta di Alleanza per l'Italia di rafforzare Scienze infermieristiche, ma niente si dice sull'allarme lanciato dal deputato Bruno Murgia che ha raccolto voci proprio sulla riduzione dei corsi già esistenti a Nuoro. Né si parla della presa di posizione di Paolo Cottu preoccupato dalle notizie ufficiose di un taglio ai finanziamenti regionali. «La proposta degli amici dell'Api- si legge nella nota - sfonda una porta già aperta, in quanto le richieste della nostra sede decentrata per l'attivazione di nuovi corsi di laurea nelle Professioni sanitarie e per il potenziamento di Infermieristica, sono state inoltrate a Cagliari già nel gennaio 2011, e confermate questo inizio di 2012, in considerazione dell'ottima collaborazione con l'Asl di Nuoro e con la consapevolezza che trattasi di figure professionali per le quali esiste una reale possibilità di lavoro nel territorio». Possibilità di impiego - è giusto ricordarlo - che lo scorso hanno hanno visto i giovani di Cagliari approdare in maggioranza al corso di Nuoro. Ma, soprattutto, il documento potrebbe rafforzare la richiesta di Cottu che sia Caterina Loi a riferire in Consiglio comunale visto il dibattito negato con i dirigenti della Fondazione semplicemente perché il nuovo ente non esiste.
APPELLO ALLA REGIONE A leggere la nota, arriva la conferma che in questa fase delicata a confrontarsi con gli atenei sardi è solo il commissario. Anche se, concludono Loi, Carroni «le motivazioni che 20 anni fa hanno portato l'Università a Nuoro, sono più che mai valide. Facciamo appello alla Regione affinché sostenga le nostre ambizioni di sviluppo e alle forze politiche affinché si uniscano per raggiungere un obiettivo comune a tutti».
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Oristano
Premio in nome di Nino Carrus
Borore. In palio quattro borse di studio per giovani ricercatori
 
 BORORE. Quattro borse di studio del 1º premio “Nino Carrus” riservate a giovani laureati under 35. L’iniziativa è promossa dall’associazione “Nino Carrus”. L’istituzione del premio permetterà a quattro laureati di fornire attraverso la presentazione di un saggio o di un articolo (inedito) i risultati delle loro ricerche o dei progetti di ricerca con concrete possibilità di fattibilità riferiti alle prospettive di sviluppo nei settori della cultura, dell’economia, della governance e dell’innovazione delle zone interne e svantaggiate della Sardegna.
 Il concorso è riservato a giovani laureati che non abbiano contratti a tempo indeterminato con pubbliche amministrazioni, enti di ricerca e/o università e non abbiano superato i 35 anni di età.
 L’associazione, con il contributo di enti locali e privati che vorranno sostenere il progetto, ha deciso di assegnare quattro borse di mille euro (incrementabili come importo) ai quattro migliori elaborati presentati. Gli interessati potranno presentare la domanda di partecipazione solo nella modalità on line seguendo lo schema allegato al bando inviandola via e-mail all’indirizzo segreteria@ninocarrus.it. (p.m.s.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 30 - Altre
Speranza riposta in un nuovo contratto
La proposta di Tito Boeri: tempo indeterminato per tutti. «Il futuro? Tanta specializzazione»
 
Che possiamo fare per eliminare la «profezia che si autorealizza»?
 «Creare un percorso verso la stabilità del rapporto di lavoro che valga per tutti. Anche per le donne, anche per gli over 50. Un contratto che dia flessibilità al datore di lavoro e qualità dell’impiego al lavoratore. Un contratto stabile, non a tempo determinato. La proposta che avanziamo io e Pietro Garibaldi (docente di Economia Politica a Torino, direttore del Collegio Carlo Alberto ndr) è quella di un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti».
 Tutele crescenti?
 «Il dipendente acquisisce una indennità pari a 5 giorni di stipendio per ogni mese che lavora. Il che significa che dopo tre anni in un’azienda si ha diritto a 6 mesi di stipendio in caso di licenziamento. Dico tre anni non a caso, perché il contratto che proponiamo prevede che dopo tre anni scattino tutte le tutele sul reintegro previste dallo Statuto dei lavoratori (se si tratta di aziende sopra i 15 dipendenti). L’articolo 18, per intenderci».
 Che cosa deve fare un giovane per avere speranze di trovare un buon posto di lavoro? A un ragazzo che ora è alle superiori lei cosa consiglierebbe?
 «Di investire in istruzione e di puntare a un livello di specializzazione altissimo. E qui bisogna intervenire sull’università dando un senso alle lauree brevi».
 Un senso alle lauree brevi?
 «Di fatto non sono mai decollate e i due anni di specializzazione che si è quasi obbligati a fare scoraggiano molti studenti. Aspettare cinque anni per entrare nel mondo del lavoro spaventa, abbiamo un calo di matricole. La soluzione potrebbe essere fare come in Germania dove il triennio è fatto di 50% di lezioni teoriche e di un 50% di tirocinio in azienda. Questo permetterebbe anche di verificare la qualità e la reale realizzazione della formazione in azienda».
 Tirocinio in azienda, lei sta parlando di lauree tecniche e giuridiche, ma per le materie umanistiche questo è più difficile.
 «Non mi pare. Pensi a un laureato in Storia dell’arte, potrebbe fare tirocinio in un museo, in una galleria, al ministero. Il tirocinio ha tante sfaccettature e tutti gli insegnamenti ne prevedono uno».
 Poi ci sono i più fortunati che possono andare a studiare all’estero.
 «Un’esperienza all’estero è importante, la consiglio sempre. Ma credo che sia più proficua a livello di corso post laurea, di specializzazione».
 Per avere una possibilità bisogna sapere le lingue.
 «L’inglese è indispensabile. Ormai io insegno più in inglese che in italiano (Boeri è stato il primo a tenere un corso di laurea in inglese alla Bocconi ndr). In molti atenei italiani gli insegnamenti principali sono in inglese, in alcune la maggior parte dei corsi».
 Studiare per restare agganciati alle professioni del futuro. Quali saranno secondo lei?
 «Si va verso un mercato del lavoro concentrato sui servizi, alle imprese, alla salute e in altri campi sempre ad altissimo tasso di specializzazione. Poi ci saranno servizi di contenuto più basso (penso per esempio ai lavori domestici, all’accudimento degli anziani) dove i nostri giovani rischiano di essere esclusi dagli immigrati che hanno qui maggiore specializzazione e sono disposti a prendere meno».
 
Pagina 32 - Altre
Disoccupazione giovanile, triste record della Sardegna
Altra piaga l’abbandono scolastico, anticamera di un futuro senza lavoro
ALFREDO FRANCHINI
 
 CAGLIARI. La Sardegna, nonostante abbia sempre avuto tassi di disoccupazione molto alti, vive una crisi senza precedenti. La trasformazione del mercato del lavoro ha portato ai sardi una condizione di «invisibilità». Due brutti record nazionali contraddistinguono i giovani: il tasso di disoccupazione e l’abbandono scolastico. Gli ultimi dati Istat rivelano che sono disoccupati 39 sardi su cento nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni e 21 su cento dai 25 ai 34 anni; (numeri peggiori solo in Sicilia e Campania). Ma il dato dev’essere incrociato con il tasso di scolarità e qui la situazione è più grave. La sociologa Anna Oppo, all’inizio degli anni Novanta, scriveva: «Per i giovani sardi c’è meno scuola e meno lavoro non solo in confronto alle regioni del Centro Nord ma anche rispetto ai coetanei di molte regioni meridionali». Da allora la situazione è rimasta invariata: la Regione ha approvato un progetto che prevede l’introduzione nelle classi delle lavagne digitali - e sarebbe un fatto importante - ma i problemi riguardano i doppi e i tripli turni, l’impossibilità di effettuare corsi di recupero, le carenze nei paesi dell’interno dove è ineluttabile il fenomeno del pendolarismo. Il lavoro è peggiorato in Sardegna con la crisi che ha cancellato le possibilità d’impiego: le serie storiche dimostrano che l’occupazione cresce solo nei servizi, (il turismo), ma nei tre mesi estivi. La voce dei giovani sardi lamenta un futuro che non c’è ed è sfociata nel movimento di «Is arrosciusu» sul modello degli Indignados. In pratica, come denunciano Cgil-Cisl e Uil, è ripresa da qualche anno l’emigrazione; non più la partenza di ragazzi con la valigia di cartone ma di persone che, presa la laurea, cercano lavoro magari in Francia o in Inghilterra: «Il paradosso è che questa è la generazione più acculturata di sempre», afferma Enzo Costa, segretario generale della Cgil.
 Con la crisi incominciata nel 2008, il mercato del lavoro in Sardegna è peggiorato: «Il tasso di occupazione femminile», si legge nell’ultimo Rapporto del Crenos, «perde l’uno per cento e quello maschile il sette per cento». Nella fascia centrale d’età il tasso di occupazione privilegia i maschi (78%) mentre le donne occupate sono poco più della metà. La preoccupazione maggiore riguarda le «non forze di lavoro», la generazione «Niet» che non lavora e non studia. «Il fenomeno dello scoraggiamento», spiega Mario Medde, segretario generale della Cisl, «è particolarmente pesante». Un fenomeno che riguarda in particolare le donne che, stanche di aspettare un lavoro, spesso «si ritirano». Il mercato del lavoro prima era simile a una piramide alla cui base si trovavano i lavori umili, ripetitivi, per i quali non c’era bisogno di studiare. In quel mercato chi studiava poteva salire i gradini della piramide sino al vertice, (e la base del ceto medio era vasta). Oggi quel mercato è una clessidra che presenta un restringimento sul livello intermedio: il lavoro è riservato ai profili molto bassi mentre quelli alti devono superare il restringimento del collo della bottiglia che poi vuol dire emigrare.
 
Pagina 33 - Altre
Ecco le nuove professioni
Le mille opportunità dell’era digitale
MARIA ROSA TOMASELLO
 
Community manager, web analyst, digital pr, ma anche logisti e magazzinieri: Internet non è più solo virtuale, ma è entrato di prepotenza nel mondo delle imprese tradizionali, provocando una doppia rivoluzione, un cambiamento epocale che interessa tanto le società del settore Ict, quanto quelle che sbarcano on line e aprono vetrine di e-commerce e pagine sui social network per promuovere la propria immagine ed entrare in contatto con i clienti.
 Con un’offerta di posizioni che si moltiplica, lavorare sul web non è più solo una sfida per smanettoni e, anche se il saldo tra chi perde il lavoro altrove e chi riesce a trovarlo sul web è ancora quasi zero, il trend è di crescita.
 «Il settore sta vivendo una trasformazione interna, determinata soprattutto dal “social Internet” - spiega Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio HR Innovation practise del Politecnico di Milano - Oggi, solo nel comparto Ict, le imprese che offrono servizi, l’occupazione si aggira attorno allo 0,2%, per un totale di circa 600 mila persone molti sono free lance a partita Iva, poche le grandi imprese. La richiesta di figure come social media manager o community manager è forte, anche se le retribuzioni sono ferme: per professionalità con 36 mesi di esperienza siamo sopra i 37mila euro l’anno». In espansione anche i settori dell’advertising e del marketing (nel 2012 il web si avvia a diventare il secondo mezzo più usato dopo la tv per la pubblicità), caccia ad analisti web ed e-reputation manager, mentre è in forte sviluppo il mondo delle App, le applicazioni per Apple e Android in cui gli italiani sono tra i più competitivi, «che offrono - dice Corso - possibilità di business globale con investimenti ridotti».
 «Un’altra possibilità è lavorare nelle nicchie» suggerisce Marco Sampietro, docente della Unit Sistemi informativi della Sda Bocconi School for management, «oggi le aziende spendono se c’è una risposta perfetta ai loro fabbisogni. C’è un imprenditore, per esempio, che sulla base di prodotti Oracle ha creato variazioni per bullonerie e viterie». Il vantaggio, sostiene, è che il mondo del web e delle tecnologie «è quello in cui giovani hanno maggiore credibilità». La difficoltà maggiore, invece, è che «se un giovane va in banca a chiedere un prestito, gli istituti non lo sostengono, e il venture capital è residuale».
 Il nuovo fronte dell’Ict è di certo quello del cloud computing, ovvero l’offerta di stoccaggio di dati o spazi elaborativi in rete, che richiede a sua volta nuove figure, come per esempio i cloud broker, capaci di selezionare l’offerta e di implementarla a misura delle aziende. «Le richieste di investimento però - osserva Sampietro - sono elevate, quindi si può magari diventare punto di riferimento in Italia di prodotti che nel nostro Paese non sono ancora arrivati».
 Nell’ultimo anno, secondo i dati di Monster.it, portale leader in ricerca e offerta di lavoro, le professioni emergenti sono il community manager, il social media & content manager e il blogger, capaci di progettare e gestire le comunità o i canali sociali, definire il piano redazionale, moderare le community, gestire la presenza delle società sui social network. Per questi ruoli, i requisiti sono laurea in Scienza della comunicazione, Lettere o Giornalismo, padronanza di Google Analitycs e degli strumenti di gestione delle metriche on line, conoscenza di Office e dell’inglese.
 Ma chi forma i professionisti del web? Intanto le università: quasi tutte hanno corsi pensati per i profili del futuro. Poi enti e società. Spiega Giulio Xhaet, new media strategist di Cesop Communication, società di comunicazione e reclutamento di talenti: «Spesso le grandi professionalità si sono fatte da sole, ma in questi anni sono nati parecchi corsi, come quelli di Web Media Academy, del Sole 24ore, 77Academy, Ninja Marketing o Bewe». Il fermento è testimoniato dalla nascita di moltissime start-up, nuove imprese che possono trovare il sostegno di enti o banche, come Start up Initiative di Impresa San Paolo, o Star-up Program del Politecnico di Milano: tra le nuove nate, il 60 per cento è orientato al web.
 «Le aziende italiane nel settore sono circa 100 mila: quelle con massa critica diciamo diecimila» spiega Alfonso Gatti, fondatore di Nextvalue, società di consulenza in ambito Ict e consigliere di Assintel (Associazione aziende software e servizi). Ma sempre più big, dall’alimentare alla moda, sbarcano on line e sono a caccia di professionalità, «soprattutto per la gestione del cliente e l’utilizzo dei social media a scopo di business e per ripensare i processi. Un esempio? Zegna ha dotato il personale degli shop in Giappone di un tablet per mostrare le nuove collezioni ai clienti. Per fare questo bisogna modificare le applicazioni aziendali in modo che funzionino coi nuovi strumenti». E assumere chi sappia farlo.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
UNIVERSITÀ
Senato accademico, eletti i sei direttori
 
 SASSARI. Eletti ieri pomeriggio i sei direttori dei dipartimenti nel Senato accademico dell’Università. Si tratta del primo passaggio delle elezioni che proseguiranno domani. Sono risultati eletti Gavino Mariotti di Scienze Umanistiche e Sociali, Pierfranco Demontis di Chimica e Farmacia, Giuseppe Pulina di Agraria, Andrea Montella di Scienze Biomediche, Salvatore Naitana di Medicina Veterinaria e Mario Trignano di Scienza Chirurgiche, Microchirurgiche e Mediche. Domani urne di nuovo aperte per eleggere due ordinari e due associati e ricercatori tra i sette Dipartimenti che risultano attualmente non rappresentati.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Nuoro
«L’università non è dimenticata e aspettando la Fondazione il Consorzio è in piena attività»
Loi, Carroni e Demuro replicano alle accuse di «immobilismo»
«Stiamo potenziando i corsi e gli studenti sono un terzo in più»
La Regione deve sostenere le nostre ambizioni di crescita e sviluppo legate alla cultura
 
 NUORO. «Il passaggio da Consorzio a Fondazione avviene senza soluzione di continuità con le attività consortili perfettamente in funzione, nelle more di perfezionamento di un iter giuridico ben preciso, seguito con scrupolo dal Legale e dal Notaio appositamente incaricati, iniziato immediatamente dopo la deliberazione dei due Consigli e quasi terminato».
 Così Caterina Loi, Franca Carroni e Paola Demuro, commissario del consorzio universitario, delegata per l’università della Provincia e assessore comunale per l’università.
 Con le «tre donne» dell’istruzione barbaricina, che decidono di intervenire dopo che: «In questi giorni molti si sono espressi ipotizzando strane macchinazioni degli organi di governo locale, parlando di Università dimenticata o “senza guida”, ben sapendo che ciò non è vero».
 «Non solo il suo funzionamento prosegue a pieno ritmo - spiegano Lio, Carroni e Demuro in una nota congiunta - ma nell’ultimo anno accademico è stata incrementata l’offerta formativa con un nuovo corso di laurea e diverse iniziative di alta formazione, che hanno portato a Nuoro oltre un terzo in più degli studenti frequentanti rispetto al recente passato».
 «La qualità delle nuove proposte è fuori discussione - continua il documento - certificata dal numero delle adesioni che stanno riportando nella sede nuorese una vitalità che mancava da tempo. Il nuovo vasto programma di crescita e valorizzazione dell’Università a Nuoro, è stato in parte messo in atto già dallo scorso anno».
 Nessun allarme poi per i corsi in infermieristica: «Le richieste della nostra sede decentrata per l’attivazione di nuovi Corsi di laurea nelle Professioni Sanitarie e per il potenziamento di Infermieristica - sottolineano Caterina Loi, Franca Carroni e Paola Demuro - sono state inoltrate a Cagliari già nel gennaio 2011, e confermate questo inizio d’anno 2012, in considerazione dell’ottima collaborazione con l’Azienda sanitaria di Nuoro e con la consapevolezza che trattasi di figure professionali per le quali esiste una reale possibilità di lavoro nel territorio».
 «Abbiamo più volte reso noto - continua la nota di Lio, Carroni e Demuro - che siamo disposti a collaborare con tutti coloro che credono nella volontà di rilancio culturale del Nuorese, che non intende arrendersi senza lottare per modificare la situazione di grave disagio socio-economico».
 «Le motivazioni che venti anni fa hanno portato l’Università a Nuoro - chiude la nota congiunta - sono più che mai valide, e facciamo un sentiuto appello alla Regione affinché sostenga le nostre ambizioni di sviluppo, e alle forze politiche affinché si uniscano nel raggiungimento di un obiettivo che è comune a tutti». (g.bua)
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 18 - Gallura
Il futuro sulle orme dell’antica ferrovia
Successo per la mostra-dibattito organizzata dalla facoltà di architettura di Alghero
PIETRO ZANNONI
 
 CALANGIANUS. Un momento qualificato di riflessione e di progettazione sulle potenzialità del territorio ai piedi del Limbara, che un tempo traeva linfa dall’antica ferrovia Monti-Tempio. Successo per la mostra-dibattito nell’ex convento: da una parte il confronto a più voci “Quali futuri per le aree interne?” tra docenti e politici, dall’altra la presentazione attraverso il laboratorio Matrìca della mostra “La strada che parla” da parte della facoltà di architettura di Alghero. Un folto pubblico, docenti universitari, il presidente della provincia Sanciu e l’assessore Loddo, i sindaci di Tempio, Calangianus, Telti, Luogosanto.
 Gli studenti hanno preparato la mostra confrontando vecchi dati del catasto, ricostruendo e comparando carte e toponimi, evidenziando le antiche sedi abitative e gli ambiti di vita di quel mondo ormai scomparso. Era l’antica Silvas de intro che poi dall’800 si è trasformata in un enclave di pastori e abitanti delle cantoniere. Una realtà testimoniato con registrazioni e filmati. Quindi una miriade di immagini preparate da Studio Azzurro, con alle spalle la mostra del 150º dell’Unità d’Italia e del padiglione Italia all’Expò di Shangai.
 «Occorre che la contemporaneità riscopra l’arcaicità - ha detto Lidia Decandia, docente calangianese anima e dell’iniziativa; il camminare per l’antico tracciato ferroviario ha costituito un pretesto per ragionare sul territorio, mettere assieme memorie e desideri per sollecitare e riflettere sull’antico rapporto tra paese e campagna e nuove ipotesi di sviluppo locale».
 Poi il dibattito in un affollato auditorium, con quattro docenti al tavolo e Paolo Rosa, preside del dipartimento di progettazione e arti applicate dell’Accademia di Belle arti di Brera in collegamento da Milano. Giovanni Maciocco, professore emerito della facoltà di Alghero: «Lavorando con chi abita nel territorio è possibile far emergere progetti per ripensare nuove forme di sviluppo». Arnaldo Cecchini, direttore del dipartimento di architettura, design e urbanistica della facoltà algherese, si è soffermato sul ruolo dell’ateneo nel territorio: «Non può essere marginale ma un vettore capace di formare figure e competenze al servizio delterritorio».
 Massimo Carta, scuola territorialista dell’Università di Firenze, auspica «che nella pianificazione degli strumenti urbanistici si tenga conto di laboratori come questo, dove si intercettano le esigenze del territorio attraverso processi per favorire nuove forme di sviluppo locale». Paolo Rosa: «Per attivare nuove forme di sviluppo sono importanti le nuove tecnologie e il linguaggio delle nuove generazioni, capaci di esprimere forme nuove di creatività».
 Tra i politici, l’intervento più realista è di Antonio Scampuddu, sindaco di Luogosanto: «Noi amministratori abbiamo idee e progetti, ma poi mancano i soldi per realizzarli», ha ammesso.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
UNIVERSITÁ
Progetti al femminile per il futuro del Senegal
 
Si terrà questo pomeriggio alle 16.30 nell’aula magna della facoltà di Scienze Politiche la conferenza di presentazione di ‘Tisser l’avenir du Senegal: un progetto di empowerment femminile’. Il progetto, finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna con la legge regionale 19/96 in materia di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, è stato realizzato dalla organizzazione non governativa (ong) Amici senza Confini - Cagliari, dal Comune di Olbia, Concept - Dakar, dall’associazione laboratorio interculturale per l’integrazione- Olbia, dal Comune di Tempio Pausania e da Affrica-Centro studi africani in Sardegna. Il progetto è diviso in varie fasi, la presentazione di oggi riguarda l’intera operazione. (b.c.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 50 - Cultura e Spettacoli
Palestina, racconti di un popolo oppresso
Cagliari, torna il festival internazionale del cinema «Al Ard Doc Film» Un concerto di Wlad Elhara e un incontro con il poeta Nasrallah
 
 CAGLIARI. Torna per il decimo anno l’appuntamento con Al Ard Doc Film Festival, la rassegna internazionale del cinema documentario palestinese e arabo, che si svolgerà dal 6 al 10 marzo al Cineteatro Nanny Loy di via Trentino a Cagliari. La manifestazione allestita dall’associazione Amicizia Sardegna-Palestina, l’Ersu e il comitato studentesco Palestina ha come scopo quello di raccontare la quotidianeità di un popolo costretto a vivere in una situazione di grande sofferenza, dalle città ai campi profughi sotto il controllo militare israeliano.
 Il programma della rassegna di questo anno ripropone la formula a premi suddivisa in due sezioni (in concorso e fuori concorso).
 Si parte il 6 promeriggio con le proiezioni di «Piombo fuso» di Stefano Savona, «Hanan» di Moustafa Nabiyh e «Gaza, guerra all’informazione» di Anna Maria Selini. Il 7 in programma «Robbed of Truth» di Carlos Gonzales e «Attraverso il mare» di Coronati-Melot. A seguire documentari fuori concorso di Al-Ghoul, Brattini, Yousef, Minnella. Le proiezioni proseguono tutti i giorni fino al 10 a partire dalle 17 in poi tra film in gara e fuori concorso. La premiazione si terrà sabato 10 alle 20,30. Nell’atrio del «Nanni Loy» sarà allestita la mostra permanente «I nostri passi sulla via della Pace» realizzata in collaborazione con la Caritas. Accanto ai film anche i concerti. Primo appuntamento è fissato per questo venerdì alle 22 al Fabrik di via Mameli col concerto del gruppo hip hop Wlad Elhara di Nazareth. Da seguire il seminario «La ritmica e le origini arabe della musica medievale» martedì 6, a cura di Antonio Gramsci che, a seguire, si esibirà alle 19 con Franco Fois in un repertorio di musiche medioevali e arabe. L’indomani lo stesso Gramsci, nipote del grande rivoluzionario di Ales, si incontrerà con gli studenti per mostrare un saggio della sua abilità nei fiati e nelle percussioni. (Gramsci si esibirà anche giovedì 8 alle 19 al cinema di Ales e sabato 10, alla stessa ora, all’auditorium di Siniscola). Tra le novità di rilevo lo spazio dedicato alla letteratura e alla poesia con un reading del poeta e scrittore palestinese Ibrahim Nasrallah giovedì 8 alle 19.(w.p.)
 

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie