Lunedì 27 febbraio 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 febbraio 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro (Pagina 25 - Edizione CA)
L'università resta senza guida
Non sono stati nominati i dirigenti della Fondazione nata quattro mesi fa
NUORO. Paolo Manca all'attacco: impossibile l'audizione chiesta da 13 consiglieri di minoranza
 
Il 13 febbraio, senza rendere pubblica la notizia, 13 consiglieri di opposizione hanno chiesto al presidente del consiglio comunale di Nuoro di convocare, entro venti giorni secondo regolamento, l'assemblea comunale per un'audizione dei responsabili della Fondazione universitaria istituita il 31 ottobre dai Consigli di Comune e Provincia. La risposta di Gianni Salis ha lasciato di sasso i 13 conglieri: l'audizione non si può tenere semplicemente perché gli organi del nuovo ente non sono stati costituiti.
PROPOSTA DELL'API È stata così certificata una preoccupante stasi denunciata anche dalla segreteria provinciale dei Alleanza per l'Italia che in una nota firmata dal coordinatore Michele Pala propone che «Comune, Provincia e Consorzio universitario, già dall'anno accademico in corso, si attivino perché si richieda all'Università di Cagliari in primis, ma anche di Sassari o ad atenei della penisola, il potenziamento delle lauree delle professioni sanitarie, quali tecnici di radiologia, fisioterapia, logopedia, ostetricia che, oggi, proprio nella città di Nuoro, possono fruire di un'ulteriore specializzazione professionale interagendo nel loro percorso formativo con il Centro di Simulazione “Simannu”, recentemente inaugurato presso l'Ailun».
PAOLO MANCA ALL'ATTACCO La polemica però cova soprattutto in Comune. La notizia che gli organi della Fondazione non sono stati ancora costituiti mentre il Consiglio ha votato contemporaneamente la cessazione di tutte le attività del Consorzio universitario. «A distanza di quattro mesi - scrive in una nota il consigliere de “La città in Comune” Palo Manca - abbiamo preso atto delle improvvise e imprevedibili macchinazioni degli attuali organi di governo locale, che con incredibile tempestività e bilaterale imprudenza, hanno disegnato il futuro organo decisionale della Università locale».
FUTURO INCERTO A preoccupare l'opposizione è soprattutto il silenzio calato sulla vicenda. «Perché la Fondazione non è operativa? Chi si sta occupando della Università, a che titolo e con quali obiettivi?», si chiede Manca che davanti alla «mancata azione di Comune e Provincia» denuncia «una situazione di conflitto e di paralisi che attesta quanto marginale sia, per chi ci amministra, il destino di questo importante strumento di crescita culturale, sociale ed economico». ( fr. gu. )
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 34 - Edizione CA)
Le bombe su Cagliari del '43
 
Domani alle 17, a Cagliari, in via dei Genovesi 114, Palazzo Siotto, incontro “Pioggia di bombe su Cagliari del 28 febbraio '43”. Interverranno Massimo Zedda, Pierluigi Leo, Aldo Accardo, Emilio Floris, Mario Lixi, Myriam Quaquero, Marcello Polastri e alcuni testimoni degli avvenimenti. Presiederà Giampaolo Lallai. Seguirà la proiezione di una serie di immagini e filmati a cura del collezionista Sergio Orani.
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
Telematica, Regione padrona
Tutti i sistemi informatici accorpati nella società «Sardegna It»
ALFREDO FRANCHINI
 
 CAGLIARI. Nella battaglia della legge Finanziaria regionale è passata la riforma delle reti telematiche le cui competenze sono state attribuite alla presidenza della giunta che le ha poi «delegate» a «Sardegna It», società in house della stessa Regione. Si occuperà dei sistemi di tutte le direzione generali dell’amministrazione, del sistema informativo sanitario, della telefonia.
 Le leggi finanziarie, nonostante i cambiamenti degli ultimi anni, restano inalterate nell’impianto che prevede, esaurita la discussione generale, una volta passati agli articoli, l’ingresso in una sorta di suq, un autentico mercato degli emendamenti, concordati spesso a fatica in estenuanti trattative notturne dove prevale chi la dura di più.
 La questione delle reti telematiche è sicuramente strategica sia per l’efficienza dell’amministrazione, sia per gli opportuni tagli alla spesa pubblica. A cominciare dalla sanità. A questo proposito, un esempio viene dalla Regione Lombardia che ha introdotto la carta sanitaria con chip: il cittadino la presenta in farmacia e in automatico viene emesso lo scontrino. Un modo per monitorare la spesa farmaceutica che, in realtà, ha proprio in Sardegna (e non in Lombardia) una delle percentuali più alte d’Italia.
 La riforma delle reti telematiche è dunque necessaria ma è stata approvata a maggioranza: l’emendamento è stato presentato dal gruppo del Psd’Az, il Centrosinistra si è astenuto chiedendo più chiarezza. Le fasi in aula sono state, infatti, molto concitate: «Il Consiglio regionale discute di cose importanti nella totale confusione», ha affermato Renato Soru, «si è cambiata in maniera radicale l’organizzazine della Regione dopo che l’argomento era stato oggetto di un confronto ampio e articolato».
 Nello specifico si sono accavallati gli emendamenti orali, con Giulio Steri, capogruppo dell’Udc, che proponeva l’inserimento anche del progetto scuola digitale - uno dei due illustrati dalla Giunta al governo Monti per ottenerne i finanziamenti, il secondo è Sardegna Co2 - e l’assessore La Spisa che chiedeva il trasferimento alla presidenza della Regione «anche della funzione di controllo della società in house». Come poi è stato.
 Paolo Maninchedda, presentatore dell’emendamento sulle reti telematiche, spiega: «È una norma che serve a mettere ordine e risparmiare nella selva delle gestione e dei contratti del settore per riuscire a far funzionare Sisar e Sibar. Senza una gestione efficiente delle reti non è possibile monitorare giorno per giorno la spesa sanitaria, né rendere utile ed efficiente la trasparenza dei processi attuativi di tante disposizioni normative».
 Sardegna It nasce da una costola del Crs4, il Centro di calcolo matematico che fu presieduto dal Nobel Carlo Rubbia, all’interno del Parco scientifico e tecnologico, ed è la società che la Regione ha messo al centro del sistema informativo. Ad amministrarla un Consiglio composto da tre persone: Franco Magi, presidente; Marcello Barone, amministratore delegato, e Natale Ditel, consigliere. La società è articolata in direzioni per la gestione e l’organizzazione dei progetti.
 Per la ricerca scientifica, o meglio per la gestione del Parco scientifico e tecnologico, sono stanziati nella finanziaria sedici milioni di euro. La Sardegna aveva puntato sulla ricerca già alla fine deli anni Ottanta, con la costituzione del Consorzio Ventuno, ma negli anni, a causa dei bilanci sempre più stretti, si sono ridotti gli stanziamenti sino ad arrivare allo 0,52 per cento del Pil. Il valore è inferiore anche alla media nazionale, peraltro abbastanza bassa, e risulta in costante diminuzione. Purtroppo si accentua nel campo della ricerca la distanza dai Paesi leader in Europa che spendono percentuali doppie. E purtroppo un ulteriore fattore per il processo innovativo, cioè la diffusione delle tecnologie tra la popolazione, non premia i sardi. Per la Sardegna - secondo un Rapporto effettuato dal Crenos, il centro di ricerca delle Università di Cagliari e Sassari - ogni tre individui uno dichiara di non aver mai utilizzato un computer. Un divario da colmare.
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Cultura e Spettacoli
Il genio di Joan Mirò in oltre ottanta opere mai esposte in Italia
Al Chiostro del Bramante sarà ricostruito lo studio nella villa di Palma di Maiorca in cui creò i capolavori
MARCO VITALI
 
 ROMA. Torna in Italia dopo molti anni una grande retrospettiva dedicata al genio di Joan Mirò. Dal 16 marzo al Chiostro del Bramante saranno esposte circa 80 opere del maestro surrealista mai viste in Italia, tra cui 50 olii di sorprendente bellezza e di grande formato, ma anche terrecotte, bronzi e acquerelli. Intitolata «Mirò! Poesia e luce», l’importante rassegna (prodotta e organizzata dal Dart Chiostro del Bramante in collaborazione con Arthemisia Group e 24 Ore Cultura) è il frutto della collaborazione con la Fundaciò Pilar i Joan Mirò di Palma di Maiorca, in cui è custodito gran parte del patrimonio dell’artista catalano e che ha concesso, in via del tutto straordinaria, i suoi capolavori per un’anteprima italiana.
 La mostra è stata curata da Maria Luisa Lax Cacho, considerata la massima esperta internazionalmente dell’opera di Mirò, che ha selezionato le opere in modo da riproporre al pubblico romano l’intero arco produttivo del maestro. Che è stato molto intenso, dal momento che, nato nel 1893, ha lavorato ininterrottamente e con grande passione dal 1908 al 1981. Anzi, proprio negli anni della maturità e della vecchiaia, si affinarono la ricerca e la volontà sperimentatrice (quasi novantenne si interessa di scultura gassosa e pittura quadridimensionale) di un artista il cui valore indiscusso fu riconosciuto in tutto il mondo fin dagli anni’’40 e’’50 (ma in patria solo dopo la caduta del franchismo). La curatrice ha quindi voluto porre un particolare accento sui capolavori creati nei trent’anni anni in cui l’artista visse a Maiorca e cioè dal 1956 fino alla morte avvenuta nel 1983. Un periodo particolarmente felice per il pittore e ceramista, che finalmente aveva a sua disposizione un grande atelier e un laboratorio, a contatto con la natura, definita la sua musa ispiratrice, da cui traeva continuamente nuove idee, tanto da fargli iniziare contemporaneamente più opere.
 L’importanza del luogo di lavoro era per Mirò di importanza cruciale. Per questo negli spazi espositivi del Chiostro del Brmante sarà ricreato integralmente lo studio in cui creò insuperati capolavori. Si potranno così vedere anche tutti gli oggetti, i pennelli e gli strumenti originali che l’artista usava e che si sono conservati proprio grazie all’attività della Fondazione. Incontro «di fantasia e di controllo, di oculatezza e di generosità», come ha scritto Gillo Dorfles, il genio multiforme di Mirò si esprime in un suo linguaggio fatto di macchie, grafismi, spruzzi, impronte, abrasioni, suture e chiodi. Ma soprattutto inondato di luce e di colore, in una gioiosità perenne, un canto alla vita che però al tempo stesso non rifugge la riflessione e la condanna sui mali dell’umanità. In mostra si potranno ammirare, tra gli altri capolavori, gli olii «Femme dans la rue» (1973) e «Untitled» (1978), i bronzi come «Femme» (1967), i bellissimi schizzi, ad esempio quello per la decorazione murale per la Harkness Commons-Harvard University.

Questionario e social

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