Sabato 25 febbraio 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 febbraio 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO


 

L’UNIONE SARDA

1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Il sindaco nel mirino:  «Ora potrei andar via»  
MONSERRATO. Attentati, intimidazioni, minacce


Attentato contro il sindaco di Monserrato, Gianni Argiolas: distrutta dalle fiamme all’alba di ieri l’auto del figlio. Il gesto fa seguito a una busta con un proiettile e a una lettera minatoria recapitate in Municipio, ad altri atti vandalici contro la sua vettura, rigata per due volte con un punteruolo. «Stiamo per espropriare quattro ettari per realizzare il giardino botanico universitario, chi teme di perdere certi affari sta reagendo in questo modo», dichiara Argiolas. «Sto valutando se dimettermi o no. Io non ho paura, ma la mia famiglia non è tranquilla. Sto valutando con attenzione». Attestati di solidarietà all’esponente del Pd sono arrivati da tutti i partiti, da sindaci dell’Hinterland cagliaritano e da semplici cittadini.
P. CARTA, PINNA, SEQUI A PAGINA 3

Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
L’INTERVISTA. Il primo cittadino
«Terreni ed espropri, stiamo per toccare interessi urbanistici»


Le mani nei capelli. E le lacrime. Di rabbia, frustrazione, anche delusione. Gianni Argiolas ha dimostrato di essere quello che è - un uomo trasparente - anche nel giorno più brutto della sua vita, dopo l’attentato, vile, che ha distrutto l’auto intestata alla moglie ma usata abitualmente dal figlio ventenne. E non ha nascosto i suoi sentimenti, il dolore, il pianto.
Un attimo di sconforto, poi la reazione. «Sto riflettendo, potrei anche dimettermi. Io da parte mia non ho paura, ma non è giusto che a causa della mia carica di sindaco non stiano tranquilli la mia famiglia, mia moglie e mio figlio. Non è corretto nei loro confronti, per me certi valori sono più importanti».
Sindaco, qualche sospetto?
«Non sospetti, certezze. Sicuramente questo attentato, come gli altri, è legato alla mia attività di amministratore».
Sindaco nel mirino, solita frase fatta.
«Purtroppo è la realtà. C’è un filo unico che unisce la pallottola recapitata qualche mese fa e l’incendio della vettura di mio figlio».
Gelosie politiche?
«Non credo, anche se certi risultato come l’accordo con l’Ateneo per aprire in città (e non nella cittadella) la facoltà di Odontoiatria è un risultato che in tanti non si aspettavano e che forse non è stato gradito da tutti».
La disperazione di un disoccupato?
«Non credo proprio. È vero che qualche settimana fa un padre di famiglia si è presentato in Municipio con una scacciacani perché voleva aiuto, ma io di casi del genere ne ricevo decine al giorno, cerco sempre di stare vicino alla gente in difficoltà».
Il turn over dei dirigenti in Municipio, così contestato?
«No, è fuori pista».
Sospetti più precisi?
«Sì. Non posso individuare una persona, ma senz’altro la nostra amministrazione può aver toccato o può essere in procinto di infastidire, certi poteri forti».
Interessi urbanistici?
«Esatto. Stiamo per realizzare qualcosa di importante e ci sono interessi in ballo di un certo tipo».
Si spieghi meglio.
«Abbiamo approvato il Piano urbanistico e lo stiamo adeguando al Piano paesistico. Ma abbiamo annunciato anche una revisione del piano regolatore».
Perché?
«Abbiamo raggiunto un accordo con l’Università per realizzare il Giardino botanico. Stiamo per espropriare quattro ettari di terreni privati».
Già individuate le aree?
«Non ancora. Ma ovviamente potrebbero interessare zone destinate a industrie, commercio o edilizia dove qualcuno conta di fare certi affari. Chiunque sia stato a spedirmi la pallottola, la lettera minatoria, a rigarmi per due volte la vettura e adesso a incendiare l’auto di mio figlio, non ha certo a cuore gli interessi della comunità monserratina».
Pensa di dimettersi?
«Ci sto riflettendo. Ieri mia moglie non è andata al lavoro e mio figlio non ha seguito le lezioni all’Università, dopo quello che è successo. Se permettete, adesso devo pensare a loro».
E gli attestati di solidarietà?
«Fanno piacere, ma non risolvono il problema».
C’è più rabbia o amarezza?
«Mi sento lasciato solo dallo Stato. La Procura ha giustamente aperto un’inchiesta per presunto mobbing in seguito alla denuncia di un dipendente comunale che non si sente valorizzato. Okay, mi difenderò. Ma l’inchiesta sulle pallottole, a che punto si trova? Otto mesi di silenzio».
Paolo Carta

L’UNIONE SARDA

2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Corso Unicef, luce accesa sugli invisibili
Il sindaco Zedda martedì darà la cittadinanza onoraria ai bambini figli di immigrati


«Se un bambino non è registrato all’anagrafe, non esiste. E se non esiste, di quel bambino si può fare quello che si vuole. Ecco perché occorre denunciare al Comune: per rendere visibile chi prima non lo era». Con questo ambizioso obiettivo si è dato inizio, ieri sera presso l’aula magna del Corpo aggiunto della facoltà di Scienze della formazione, al XVIII corso multidisciplinare di Educazione allo sviluppo organizzato dall’Unicef. Nel titolo, l’essenza del progetto: “Un impegno visibile per i bambini invisibili”.
IL CORSO Ma chi sono i bambini invisibili? «Non solo i piccoli soldati della Siria, o gli schiavi di Haiti - ha spiegato Paola Bianchi, vice presidente Unicef Italia - ma anche quelli che non possedendo un nome, un’identità, di fatto non esistono». Il corso, articolato in dodici incontri a cadenza settimanale fino a venerdì 25 maggio, ambisce proprio a conoscere i diritti dell’infanzia a partire da quello di essere registrati all’anagrafe, prenderne coscienza e trovare la giusta via per abbattere il muro dell’indifferenza.
IL GESTO DEL COMUNE Un significativo gesto di sensibilità al tema giungerà dal Comune martedì prossimo, quando il sindaco Massimo Zedda concederà la cittadinanza onoraria ai bambini di Cagliari nati in città ma da genitori stranieri. «Un gesto simbolico ma di grande umanità - ha osservato la presidente provinciale del Comitato Unicef di Cagliari e coordinatrice del corso Rosella Onnis - su un argomento caro anche al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che a fine anno sollecitò il Parlamento affinché affrontasse la questione». Da allora soltanto Caserta e Pesaro risposero positivamente, concedendo la cittadinanza onoraria ai piccoli. Ora anche Cagliari, dove già d’altra parte «la qualità della vita degli stranieri è più alta rispetto alle altre città d’Italia».
I DOCENTI Fra i docenti del corso, a cui partecipano oltre duecento allievi di tutte le facoltà di Cagliari, c’è Paola Piras, vice sindaco ma anche preside della facoltà di Scienze politiche: a lei il compito di spiegare la situazione del popolo Rom dopo le guerre nei Balcani: «Gli argomenti di questo corso trasmettono valori che attraverso i bambini si dilatano a temi molto più ampi - ha osservato - come i diritti di intere generazioni costrette a migrare e a perdere, così, parte della propria identità».
INFANZIA NEGATA Impossibile conoscere i dati sull’infanzia negata nella città di Cagliari: «Sicuramente ci sono i bimbi del campo Rom sulla 554 - afferma il presidente della Provincia Angela Quaquero - ma anche, poco oltre Cagliari, dei campi di Selargius e Villasor, che sebbene visibili, vivono comunque in grave difficoltà. Infanzia negata anche ai bimbi che vengono sottoposti a violenza, o che la vedono in famiglia. Infine vi sono i bambini giunti recentemente dal Nord Africa: sono cento nella provincia, seicento in tutta l’Isola». Grandi temi del corso Unicef, organizzato in collaborazione con l’ateneo cittadino, sono la convenzione Onu del 1989, la discriminazione e la mortalità infantile per povertà, maltrattamenti e guerre. Importanti riflettori da accendere sugli invisibili.
Michela Seu


 

LA NUOVA SARDEGNA

3 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
San Giovanni, rinnovato il servizio per la mammografia
Prosegue la riorganizzazione interna del presidio ospedaliero


CAGLIARI. L’Azienda ospedaliero universitaria prosegue sulla strada della riorganizzazione e rinnovo interno. Nei giorni scorsi la mammografia del San Giovanni di Dio è stata spostata al piano terra, nei locali che un tempo erano riservati alla farmacia interna. Per accedervi non sarà più necessario passare dall’androne principale dell’ospedale ma si dovrà entrare dal secondo ingresso (il numero civico è il 48 di via Ospedale). Novità anche per i prelievi del San Giovanni di Dio, che sono stati trasferiti nei locali dell’ex direzione medica, sempre al primo piano ma in prossimità dell’uscita laterale, vicino alla filiale della Bnl. I locali sono più grandi e confortevoli e i pazienti non saranno più costretti a sostare nel corridoio.

LA NUOVA SARDEGNA

4 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Nuoro
Cuscheri visita Simannu
Il chirurgo padre della tecnica microinvasiva ha espresso ammirazione per il centro Ailun

ANTONIO BASSU

 NUORO. Uno dei padri europei della chirurgia non invasiva, il professor Alfred Cuschieri, ha visitato il Centro di simulazione medica avanzata dell’Ailun nuorese. Ha accolto l’illustre ospite, fondatore in Scozia dell’Istituto universitario che si occupa al più alto livello di tecnologia micro-robotica, nonchè degli studi umani correlato alla chirugia mininvasiva, oltre che dello studio delle nanotecnicnologiche e di applicazione della realtà virtuale nell’addestramento della abilità chirurgiche, il presidente dell’ateneo nuorese avvocato Lorenzo Palermo.
 Il luminare, che oggi è professore di chirurgia nella Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, oltre ad essere professore emerito dell’università di Sant’Andrew Imperial College di Londa, ha espresso vivissimo apprezzamento per la realizzazione dell’Ailun, rilevandone la qualità e l’originalità nel contesto nazionale. Suggerendo, nel contempo, la creazione di una categoria di professionisti medici locali da specializzare nel traning. Invitando a incrementare il collegamento con le analoghe realtà internazionali.
 Intanto nel centro “Simanunnu“ dello stessa Ailun, inaugurato il 1 febbraio scorso, sono iniziati i corsi, d’intesa con l’Azienda sanitaria locale, per l’intero 2012. Per “Simannu” s’intende il centro di simulazione medica dotato di sofisticate attrezzature digitali finalizzate alla simulazione di situazioni cliniche che permettano sia l’acquisizione che il mantenimento di competenze teorico-pratiche molto elevate, necessarie nell’esercizio delle professioni.
 Il Centro “Simannu” è stato pensato non solo per l’addestramento e la specializzazione dei professionisti sanitari, ma per diventare un centro di didattica e di ricerca per lo studio delle attività complesse.

Questionario e social

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