UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 1 febbraio 2012

Mercoledì 1 febbraio 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 febbraio 2012

 


RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Università
Diritti umani, iscrizioni per il corso estivo
 
Una scuola estiva internazionale sui diritti umani. L'iniziativa, alla sua prima edizione, si deve alla facoltà di Giurisprudenza. Il bando per la partecipazione è già on line sul sito dell'Università. La Summer School si svolgerà in città dal 20 luglio al 4 agosto. Nasce da un progetto coordinato da Gianmario Demuro, ordinario di Diritto costituzionale, con il finanziamento dell'Ue e della fondazione Banco di Sardegna. Tra i partner dell'iniziativa, oltre all'Ersu, ci sono la University of Glasgow, la Universidad Rey Juan Carlos di Madrid e la Philipps Universitat di Marburg. Possono partecipare 10 iscritti alla facoltà di Giurisprudenza. Si parla di 40 studenti, 10 per ciascun ateneo coinvolto: nelle prossime settimane saranno selezionati i più meritevoli. Ribattezzata “Europe, regions and human rights” (Europa, regioni e diritti umani"), la scuola proporrà lezioni in lingua inglese che dureranno due settimane. Si discuterà di Europa e “governance multilivello dei diritti” attraverso lezioni frontali e workshop. Adesioni entro il 29 febbraio su www.unica.it. (p.l.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
Lo storico al ministro:
«Date i fondi al Cnr o dite stop alla ricerca»
Luca Codignola Bo lascia l'Isem di Cagliari
 
Da Cagliari parte un appello al nuovo ministro dell'università Francesco Profumo: «Se non c'è la volontà di sostenere e incentivare le scienze umane all'interno del Centro nazionale delle ricerche è meglio chiuderle. Basta con questa politica dell'assenza totale di pianificazione. Non è un problema di oggi, ma si trascina da quando è nato il Cnr. Nessuno lo ha mai voluto risolvere lasciando le cose nell'incertezza». Non si nasconde dietro diplomatici giri di parole e bizantinismi cari agli accademici Luca Codignola Bo. Nel lasciare la direzione dell'Isem (Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea) del Cnr con sede principale a Cagliari e ramificazioni a Genova, Torino, Milano e Roma, va dritto al cuore del problema. Per lanciare il suo messaggio ha scelto il giorno del congedo dalla Sardegna: domani torna ad insegnare storia dell'America del Nord nell'ateneo di Genova. Al suo posto Antonella Emina, primo ricercatore presso l'Isem di Torino, specialista delle francofonie letterarie mediterranee e delle relazioni culturali italo-francesi. Un incarico pro tempore, in attesa di un concorso che chissà quando e se sarà fatto.
L'EREDITÀ Luca Codignola Bo è arrivato a Cagliari nel 2008, raccogliendo l'eredità dell'istituto fondato dal medievista Francesco Cesare Casula. Nell'Isola si è trovato davanti una realtà vivace e attiva nella ricerca, ma un vero deserto per quanto riguarda i finanziamenti. «In quattro anni non abbiamo raccolto neppure un contributo privato», afferma: «Ma quale imprenditore è interessato a promuovere ricerche sulle tombe nuragiche o sui commerci degli etruschi? La risposta è ovvia, la ricerca umanistica può essere finanziata solo dal pubblico, a meno di piccoli contributi di un sindaco illuminato».
LA CRITICA Dalla tribuna della sede di Largo Gennari Codignola Bo parla ai colleghi col tono duro del marito alla moglie perché suocera intenda. E la suocera, in questo caso, è il neoministro Profumo, uno che il problema conosce più di ogni altro perché prima di accettare la proposta di Monti era presidente del Cnr. E in quella veste aveva avviato l'ennesima riforma dell'ente nazionale. Ora dal dicastero dovrebbe dare risposte concrete agli ex colleghi. Ma con i tempi che tirano ben pochi ci sperano.
RADIOGRAFIA Codignola Bo parte da una spietata radiografia: «Diminuiscono costantemente i finanziamenti per gli istituti sia da fonte Cnr che dal pubblico. La ricerca delle scienze umane ha sofferto più di ogni altra disciplina. Ci si dice: cercatevi i fondi all'esterno. Ma è praticamente impossibile. Oggi siamo sotto la soglia della povertà, costretti alla sopravvivenza, alla frustrazione e alla morte lenta della ricerca». Ma ancor peggio dei finanziamenti - riprende lo storico - è stata l'impossibilità di pianificare il futuro. Come mai? E via con una serie di bordate: «Perché sono stati anni di continui cambiamenti di vertice, di messa in atto di riforme mai attuate, di incertezze tra il ministero e l'ente, di nomine non effettuate e proroghe all'infinito».
CHIUSURA Il top da commedia dell'assurdo sono i fondi che arrivano sempre dopo e mai prima. Come si può organizzare un progetto senza la certezza di poterlo poi pagare? E conclude con una provocazione: «Le vie d'uscita del Cnr non possono essere che due: chiudere interamente il settore delle scienze umane e trasferire tutti all'università. Oppure potenziare il settore ritenendolo un investimento strategico di lungo periodo. È una questione di scelte».
Codignola Bo lascia la Sardegna certo di aver raggiunto almeno i due obiettivi del suo mandato: più contatti con la comunità internazionale degli studiosi e aver valorizzato le competenze specifiche delle singole sedi. Il futuro? «Non dipende da noi».
Carlo Figari
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Sassari
Architettura, principessa costretta a sopravvivere come una cenerentola
Locali angusti e freddi in edifici inadeguati Il nuovo direttore chiede l’intervento del commissario
 
ALGHERO. Il sogno è quello di inaugurare il prossimo anno accademico con una grande festa nella nuova sede dell’ex ospedale, a Santa Chiara. La realtà è invece che il dipartimento di Architettura, riconosciuto tra i migliori d’Italia, al momento deve fare i conti con strutture fatiscenti, prive di riscaldamento e in alcuni casi frequentate da ratti giganti. Tanto che far lezione è diventata un’impresa eroica.
 A mettere a serio rischio la qualità dell’offerta formativa (se non addirittura la sopravvivenza) del centro universitario diretto da Arnaldo Cecchini non sono dunque soltanto le esigue risorse economiche in arrivo dalla Regione - che dal 2008 stanzia appena 250mila euro all’anno perché considera quella di Alghero una sede suburbana dell’Università di Sassari -, ma anche problemi legati all’inedeguatezza dell’organico del personale tecnico-amministrativo e, come si è detto, degli spazi, pochi e inefficienti. Così, nonostante l’interessamento del rettore dell’ateneo Attilio Mastino, che di recente si è fatto carico di pagare le bollette e di provvedere alla manutenzione ordinaria, ai docenti e ai 500 studenti di Architettura non resta che adattarsi a una situazione che ha dell’incredibile: aule strettissime dove ci si riscalda grazie a stufe elettriche del Novecento e uffici amministrativi nei quali ci lavorano appena quattro persone, due delle quali assunte con contratti a tempo determinato.
 A complicare le cose si è messo poi il Patto di stabilità, che impedirebbe al Comune di terminare il lavori di ristrutturazione dell’ex ospedale ubicato nel complesso di Santa Chiara. Oggi Cecchini incontrerà il commissario straordinario Michele Casula proprio per capire se e come la situazione si possa sbloccare. «Penso - spiega il direttore del dipartimento - che Architettura abbia molte importanti prospettive per mantenere e rafforzare la sua dimensione internazionale, elevando la qualità dei suoi laureati. Ma i rischi cha corriamo se non si risolveranno i problemi al più presto sono grandi. Ed è un peccato, perché altrettanto grandi sono le potenzialità per gli studenti, per la vita culturale e per lo sviluppo economico e sociale della città».
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Guerra dello statuto, l’assessore arbitro
Una piccola questione procedurale diventa un caso politico
 
 CAGLIARI. Statuto dell’Ersu: secondo il parere ufficiale dell’ottava commissione del consiglio regionale (diritto allo studio ecc.) il documento andrebbe rivotato per intero. La commissione non ha neppure aperto il faldone, non è entrata nel merito della formulazione della carta che regola la vita dell’ente, ma ha detto, in estrema sintesi: lo statuto una volta varato dall’Ersu nel 2009, per un errore del dirigente, non venne mandato al consiglio regionale come legge prescrive ma soltanto alla giunta (assessore, presidenza ecc) e fu questa poi a inviarlo al consiglio quindi tale piccola ma non insignificante omissione adesso si ritiene debba essere corretta con una nuova votazione e quindi una successiva trasmissione al consiglio regionale perché approvi lo statuto. La domanda è: se è così semplice perché la storia infiamma da qualche giorno i post su facebook e rilancia l’idea di una non sopita inimicizia tra il consigliere regionale Carlo Sanjust e la presidente dell’Ersu Daniela Noli? Prima in sintonia, poi in disaccordo, infine separati per sempre dalla scelta del governatore Ugo Cappellacci di nominare Noli alla presidenza dell’Ersu anziché Pierandrea Lippi come Sanjust si dice avrebbe preferito, qualche settimana fa è venuto il sospetto che l’errore di trasmissione, avvenuto, si badi, prima che Noli diventasse presidente, sia stato ripescato per riprendere una vecchia polemica. A chi giova? Si può spiegare subito a chi non giova: alla procedura del bando per il campus universitario, importante opera che ha dovuto aspettare 11 anni prima di arrivare a conclusione. Chi ha esperienza di amministrazione pubblica spiega che la vicenda del campus non verrebbe in ogni caso scalfita dalla storia dello statuto perché non ci sono in ballo illegittimità ma soltanto errori di forma neppure sostanziali e questo è facilmente dimostrabile in ogni sede. Ma bisogna offrire garanzie certe rispetto ai grandi progetti e ai soldi che, finalmente, arrivano di sicuro a favore della residenzialità studentesca di Cagliari, un successo a tutto tondo per l’assessore Milia, il sindaco Zedda, il consiglio di amministrazione dell’Ersu e la presidente Noli. In dicembre, mentre il tavolo di lavoro sul campus marciava speditissimo per chiudere la procedura e avviare il bando nei tempi utili a non perdere i finanziamenti, Sanjust presidente dell’ottava commissione scrisse una lettera che affacciava il problema statuto ancora prima che questo fosse diventato tale in commissione. Il comportamento di Sanjust pare non sia piaciuto a quasi tutti i componenti della commissione, compresi due del centrodestra. La vicenda è stata riassorbita perciò nei ranghi istituzionali e adesso la situazione è questa: la commissione ha espresso un parere, che non è vincolante, adesso l’eventuale ripresa del discorso spetta all’assessorato alla Pubblica istruzione. Che può fare due cose: affermare di non aver nulla da chiedere all’Ersu perché la procedura successiva messa in atto dall’Ente regionale per il diritto allo studio nel 2010 di fatto corregge gli errori precedenti oppure invitare l’Ersu a seguire l’indicazione della commissione colmando così la riaffermata lacuna procedurale. Vale l’appello che sale da più parti: tutto ciò che mette in sicurezza le grandi opere imminenti è doveroso, anche se superfluo. (a.s)
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
Residenza universitaria in Carrera Longa
La struttura con quarantuno posti letto sarà inaugurata venerdì
«Servirà da impulso per una zona splendida della città non ancora valorizzata»
 
 SASSARI. L’Ersu di Sassari inaugura venerdì la nuova residenza universitaria di Carrera Longa segnando così un’importante tappa dell’ampio piano di potenziamento delle sue strutture residenziali. Il maestoso edificio storico conosciuto come Casa dei Conti d’Ittiri, salvato da uno stato di totale degrado e completamente restaurato dall’Ente, sorge nel centro antico di Sassari all’angolo tra via La Marmora (ex Carrera Longa) e via Rosello. Considerato un bene di grande pregio artistico e architettonico, e sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza, il palazzo si articola su tre piani per 1125 mq complessivi.
 Oltre ai numerosi spazi comuni la struttura offre agli studenti dell’ateneo turritano 41 nuovi posti letto, realizzati nel rispetto degli standard dimensionali e qualitativi richiesti per le residenze studentesche. I lavori di ristrutturazione e impiantistica, realizzati con tecniche e materiali tecnologicamente avanzati, garantiscono inoltre un elevato risparmio energetico e l’abbattimento delle barriere architettoniche.
 «La realizzazione di una residenza studenti nel centro storico rappresenta per la città un’importante risorsa: porterà infatti nuovo impulso ad una splendida zona cittadina - dice Il presidente dell’Ersu Gianni Poggiu - non sempre adeguatamente valorizzata, contribuendo al processo di rivalutazione degli immobili cittadini e concretizzando il documento d’intesa (2007 -2013) della Regione sulle residenze universitarie diffuse nei centri storici».
 Le porte della residenza ribattezzata Sa Domo ‘e Carrera Longa saranno aperte al pubblico venerdì 3 febbraio dalle 15 alle 17 per un pomeriggio dedicato alla storia, alla cultura e alla tradizione.
 Con l’ausilio del personale coordinato dall’associazione Tabula rasa, sarà possibile realizzare visite guidate per scoprire un pezzo di storia di Sassari e ripercorrere le vicende dell’antica dimora dei conti d’Ittiri che fecero riedificare il palazzo verso la seconda metà del secolo XVIII.
 Tra gli elementi di pregio della struttura: un intreccio di stanze finemente ristrutturate, un dipinto murario che impreziosisce la volta del piano nobile e un altana settecentesca da cui è possibile ammirare un suggestivo panorama della città. Ad arricchire ulteriormente la visita sarà una mostra di circa venti opere tra sculture, pitture, incisioni e illustrazioni realizzata in collaborazione con l’accademia di Sassari e curata dal pittore Sisinnio Usai.
 Spazio anche alla musica grazie alla collaborazione con il Conservatorio Canepa di Sassari e del trio Nemesis formato da studenti dell’istituto cittadino che nel corso della giornata saranno interpreti di alcuni raffinati momenti musicali.

Questionario e social

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