Lunedì 16 gennaio 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 gennaio 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 11 - Edizione CA)
Iniziative
Unicef, un corso di educazione allo sviluppo
 
Inizierà il 24 febbraio prossimo la XVIII edizione del tradizionale “Corso multidisciplinare di educazione allo sviluppo” promosso annualmente dal comitato provinciale dell'Unicef, presieduto da Rosella Onnis, in collaborazione con l'Università e la fondazione Banco di Sardegna. Le iscrizioni (fino a esaurimento posti) si potranno effettuare da giovedì 19 gennaio al 23 febbraio nell'istituto Grazia Deledda (che ospita la sede cittadina dell'Unicef), in via Sulcis, nei giorni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 13 e il martedì e giovedì dalle 15,30 alle 17. Le lezioni si svolgeranno nell'aula magna del corpo aggiunto della Facoltà di scienze della Formazione e saranno rivolte, come di consueto, a un massimo di 250 corsisti tra studenti universitari e neolaureati di qualsiasi facoltà, docenti delle scuole di ogni ordine e grado, professionisti, personale delle forze dell'ordine e a quanti a vario titolo lavorano con e per i bambini e gli adolescenti. Eccezionalmente sarà ammesso a partecipare anche un gruppo di studenti del liceo delle scienze umane “Niccolò Tommaseo”. (p.l.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 22 - Edizione CA)
Appuntamenti
Sassari, Università
 
L'Università Sassari inaugura oggi il suo 450° anno accademico. Un momento storico per l'ateneo turritano che, tra mille difficoltà, continua a garantire un eccellente sostegno agli studenti. La cerimonia si svolgerà nell'aula magna di piazza Università alle 17,30 e sarà aperta dall'ingresso del corteo accademico e i saluti del rettore Attilio Mastino. (a. b.)

LA NUOVA SARDEGNA 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Sassari
L’ateneo oggi celebra i suoi primi 450 anni di cultura e formazione
Solenne cerimonia nell’aula magna e relazione sulla ricerca dell’economicità nelle aziende sanitarie
Alle 17.30 l’ingresso del corteo accademico e relazione del rettore
 
 SASSARI. Non sarà la «solita» cerimonia inaugurale dell’anno accademico. L’Università di Sassari compie 450 anni e vuole dimostrare con le parole oltre che con i fatti che, a dispetto della crisi e dei troppi tagli imposti dalle manovre finanziarie succedutesi nei decenni, il tempo l’ha solo migliorata. Questo pomeriggio l’aula magna dell’ateneo cittadino ospiterà una delle più solenni cerimonie di apertura dell’attività accademica.
 Ci saranno gli addetti ai lavori, ma anche le autorità cittadine e i rappresentanti degli studenti, ai quali sono stati riservati spazi di riguardo nella scaletta degli interventi.
 La cerimonia si aprirà alle ore 17.30 con l’ingresso in sala del corteo accademico. Dopo questo momento, di austera solennità, seguirà un programma scandito dagli interventi. Il primo a prendere la parola sarà il rettore Attilio Mastino. Seguirà, e non è di certo un caso, l’intervento di Giovanni Tanda, presidente del Consiglio degli studenti. Alle 18.10 parlerà Piero Canu, rappresentante del personale tecnico-amministrativo nel consiglio di amministrazione; e subito dopo Sara Govoni, presidente dell’Alauniss (Associazione laureati dell’Università di Sassari). Alle 18.30 Ludovico Marinò, professore ordinario di Economia aziendale, farà la sua prolusione dal titolo «La ricerca dell’economicità nelle aziende sanitarie. Il new public management tra mito e realtà». Un tema che introdurrà l’intervento di Simona De Francisci, assessore regionale della Sanità. Alla cerimonia inaugurale parteciperà il coro dell’Università di Sassari, diretto dal Maestro Daniele Manca Gruppo etnomusicologico dell’Università di Sassari «Ichnvss».
 La cerimonia darà spazio anche ai goliardi con l’allocuzione di Andrea Cossu, pontefice massimo Shrek V «Il flemmatico» dell’Associazione goliardica turritana. L’intera cerimonia sarà trasmessa in diretta sul sito dell’Ateneo www.uniss.it.
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Sassari
E gli studenti propongono l’«election day»
L’iniziativa per avvicinare i poli di Cagliari e Sassari
FEDERICO SANNA
 
SASSARI. Sassari e Cagliari, da sempre divise dal campanilismo, unite nel nome dell’Università. Un sogno che potrebbe realizzarsi se verrà accolta la proposta di «election day» per il rinnovo delle cariche studentesche nei due atenei sardi.
 Gli universitari saranno chiamati alle urne tra aprile e maggio. Il progetto di «election day» nasce da Giovanni Tanda e Marco Meloni, presidenti del Consiglio degli Studenti degli atenei di Sassari e di Cagliari. Hanno già assicurato la loro collaborazione Giosuè Cuccurazzu, rappresentante degli studenti nel cda Ersu di Sassari, Gianmichele Sanna e Sergio Spanu, del cda dell’Università sassarese.
 La proposta va al di là del giorno delle elezioni, ma abbraccia il concetto di università sarda e che ora attende il responso dei rettori Attilio Mastino e Giovanni Melis. «Realizzare contestualmente le elezioni dei rappresentanti degli studenti - spiegano i promotori - costituirebbe un momento importante per la Sardegna, soprattutto perché vedrebbe rinascere quel rapporto di fratellanza che manca da troppo tempo». Un progetto che contiene tante idee e uno spirito innovativo, che attinge linfa vitale dalla diffusione della cultura e dalla condivisione della conoscenza, per puntare verso la nascita di una vera e propria Università della Sardegna. «L’Università per noi non deve essere intesa come un’azienda, bensì come una comunità all’interno della quale ognuno possa far valere la propria voce - aggiungono -. Solo così sarà possibile ottenere un servizio di qualità». Inutile nascondere che si tratta di una scelta coraggiosa e in controtendenza, che tenta di stimolare una discussione in un momento non facile per il mondo universitario in generale, ancora meno sereno quello sardo.
 Non è un caso se un segnale importante come questo tenta di fare breccia in un contesto di decisi attacchi verso l’autonomia degli atenei, oltre che a provvedimenti capaci di mettere a repentaglio l’esistenza stessa dell’Università pubblica. «Proprio per questo vogliamo che le elezioni rappresentino un forte segnale di unità del movimento studentesco - concludono -. Da qua che vogliamo partire per ripensare il concetto di università, libero dagli schemi di un provincialismo ormai superato».
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Attualità
«Crescita, o non se ne esce»
Vaciago: «Le agenzie di rating non funzionano»
L’intervista. L’economista della Cattolica critica la gestione del debito
 
 MILANO. «Dovevamo fare il contrario di quello che abbiamo fatto, cercando di sostituire le emissioni con obbligazioni trentennali. Abbiamo un debito da dopoguerra e quindi dovevamo consolidarlo e poi rimboccarci le maniche per riprendere a crescere. Invece abbiamo scelto di picchiare il debitore ed è ovvio che c’è il rischio che diventi insolvente»: Cesare Vaciago, docente di economia all’Università Cattolica da diversi mesi è molto critico sulla gestione della crisi dell’euro e il declassamento di S&P non lo sorprende.
 C’è chi grida al complotto contro l’euro.
 «Assolutamente no, ma il problema è che a un certo punto tutti, e soprattutto il mondo politico, ha cominciato a pensare che le agenzie di rating fossero tante fatine che portavano i regali. Purtroppo non è proprio così e soprattutto questi signori vivono sulla strategia dell’annuncio: loro dicono vedrete che quello non ce la fa e proprio la previsione di una difficoltà determina il precipitare degli eventi. La verità è che sono strutture che non funzionano sulle cose serie, come ha dimostrato la tripla A che proprio S&P assegnava alla Lehman Brothers il giorno che è fallita».
 Ma l’Europa non doveva riformare le regole per queste agenzie?
 «Da più parti sono state mosse critiche, anche la Ue che se n’è occupata ma non è arrivata ad un giudizio uniforme. Le attuali agenzie sono a controllo anglosassone e si era auspicato che l’Europa promovesse le sue di società di rating in modo che fossero più controllabili. Poi però non se ne fece nulla perché le abitudini sui mercati finanziari sono molto condizionanti e quindi si tende a seguire la tradizione».
 Questo declassamento aumenta le nostre difficoltà. Come dovremmo agire?
 «Lo dico e lo ripeto da mesi. L’alternativa resta quella che l’Europa riprenda a crescere seguendo l’aritmetica di Maastricht: io non posso avere un avanzo primario sufficiente a riportare il rapporto indebitamento debito pil al 60%, come fissato nel patto siglato a marzo da Berlusconi, senza un ritorno alla crescita. La Merkel vuole sapere quando cominciamo a ridurre il debito ma per farlo dovremmo fare una manovra da 45 miliardi l’anno per vent’anni. Qualsiasi sia la ricetta se non ritroviamo la strada per la crescita non potremo uscire da questo circolo virtuoso».
 Da dove dovremmo partire? Quanto contano le liberalizzazioni?
 «Non penso proprio che i nostri problemi siano i taxisti. Guarderei molto di più ai servizi pubblici locali e ai mercati chiusi dell’energia dove credo ci sia molto da fare per liberare vera concorrenza e prospettive di crescita».

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie