Giovedì 12 gennaio 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 gennaio 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ Preside della facoltà di Lettere e studioso di fama
CON L'ARTE NEL CUORE
Addio a Roberto Coroneo, aveva 53 anni
Lutto nell'ateneo cittadino e nel mondo della cultura sarda. È scomparso ieri Roberto Coroneo, preside della facoltà di Lettere, ordinario di Storia dell'arte medievale, autore di numerose pubblicazioni. Da ottobre aveva dovuto lasciare la facoltà per essere ricoverato: all'inizio era sembrata solo stanchezza per gli impegni eccessivi degli ultimi tempi. Invece erano i sintomi di una malattia inesorabile.
Cagliaritano, aveva 53 anni, considerato un “giovane” in un ambiente dominato dalla gerontocrazia com'è quello dell'università. E Coroneo sicuramente è stato un enfant prodige della ricerca, bruciando tutte le tappe della carriera accademica: ricercatore, poi professore associato giusto il tempo necessario per vincere la cattedra di ordinario a Cagliari, dove aveva preso il posto della sua “maestra” Renata Serra. Una pesante responsabilità quella di raccogliere l'eredità di una docente che, dopo il celebre Raffaello Delogu, aveva approfondito tutti gli aspetti artistici del Medio Evo nell'Isola. Seguendo gli insegnamenti della Serra, Coroneo si era appassionato alla materia e appena laureato aveva cominciato le ricerche e gli studi che lo porteranno ai vertici della facoltà.
IL RICORDO L'anziana docente è rimasta profondamente colpita dalla notizia della scomparsa: «Non ho parole, Roberto, più che un discepolo, per me era come un figlio», risponde al telefono Renata Serra. È commossa, vorrebbe dire tante cose sul giovane collega che, appena ventenne, si presentò nel suo studio della Cittadella per il primo esame di storia dell'arte e che da quel giorno non si staccò più. Coroneo ha lasciato saggi molto importanti, alcuni scritti in collaborazione con la Serra e con altri specialisti, ma la maggior parte frutto della sua passione di ricercatore. «Aveva grandi capacità di analisi e sapeva entrare subito nel cuore del problema storico», sottolinea Marisa Frongia, ordinario di storia dell'arte contemporanea.
SCRITTORE Ricca la bibliografia dei suoi lavori. Dai titoli si intuisce che ha spaziato nei vari aspetti del Medioevo: da “La cattedrale di Oristano” (2008) a “Sardegna preromanica e romanica” (2004), da “Scultura mediobizantina in Sardegna” alle “Chiese romaniche in Sardegna”. Ma ha avuto molti contatti anche fuori dall'Isola, con la Corsica, la Spagna e più di recente la Turchia, dove aveva cominciato ad indirizzare i suoi studenti e ricercatori.
PRESIDE Roberto Coroneo, oltre ad essere un eccellente insegnante, quasi a sorprendere i colleghi più anziani, era un ottimo preside con particolari capacità diplomatiche e organizzative. Garbato nei modi, sempre disponibile, ma fermo nelle sue scelte. A Lettere aveva varato una serie di iniziative, seminari e legami col mondo del lavoro avviando un processo di rinnovamento. Lascia un grande vuoto. I funerali domani alle 15,30 a Sarroch nella chiesa di S. Vittoria.
Carlo Figari
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
CONVEGNO. Si aprono questa mattina i lavori dell'appuntamento organizzato dall'Università
Storie e percorsi dei migranti
Esperti di tutta Italia a confronto per tre giorni nella facoltà di Lettere
 “Percorsi di mobilità e storie di migranti” è il tema del convegno che da oggi sino a sabato si svolgerà nell'aula magna della facoltà di Lettere e Filosofia. Alle 9 i saluti della Regione, del preside della Facoltà di Lettere dell'Università di Sassari Aldo Morace e del prorettore delegato per la Ricerca scientifica dell'Università di Cagliari Francesco Pigliaru.
Alle 9 e 30 si entrerà nel vivo dei lavori, dopo l'intervento introduttivo di Giulio Angioni dell'Università di Cagliari. Primo argomento, i “Temi di antropologia dei processi migratori: prospettive teorico metodologiche”. Svilupperanno il tema Bruno Riccio dell'Università di Bologna, Vanessa Maher dell'Università di Verona, Fabio Dei dell'Università di Pisa, Federico Scarpelli dell'Università La Sapienza e Gianni Dore dell'Università Ca' Foscari - Venezia. A coordinare i lavori Franco Lai dell'Università di Sassari.
Nel pomeriggio, si parlerà di “Migrazioni e mobilità in Sardegna”. Coordinati da Gabriella Mondardini Morelli dell'Università di Sassari interverranno nuovi relatori. Domani sarà dibattuto il ruolo delle donne nei processi migratori. Sabato, a conclusione del convegno, tavola rotonda sulle storie di vita per lo studio delle migrazioni transnazionali.
Sara Marci
 

3 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 22 - Edizione OL)
Appuntamenti
Anno accademico -
Lunedì prossimo, 16 gennaio, alle 17.30, si svolgerà la cerimonia di inaugurazione del 450esimo anno accademico dell'Università di Sassari. Nella stessa giornata, alle 11.00, presso la Sala Milella, presso il Rettorato, si terrà una conferenza stampa di presentazione dell'evento.
 
 
4 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 21 - Edizione OL)
ALGHERO. Premiata la proposta di un gruppo di studenti dell'ateneo
Centro contro l'autismo
Progetto dell'Università nella tenuta di Surigheddu
Il progetto per un Centro di cura delle sindromi da autismo si è aggiudicato il concorso di idee per la rinascita dell'azienda agraria Surigheddu alle porte di Alghero. Il premio di studio, promosso dall'Università di Sassari, è stato istituito per ricordare il cavaliere ufficiale Mario Patta, che ottenne significativi riconoscimenti nel campo della zootecnia e della coltivazione del grano.
All'iniziativa hanno partecipato, in gruppi multidisciplinari, gli studenti delle facoltà di Agraria, Architettura, Economia e Veterinaria. Ai primi classificati (Anna Panti, Roberta Cherchi, Alice Mula, Claudio Quirico Serra) andranno 5.000 euro. La proposta vincitrice, denominata "Community Farm Surigheddu", prevede un ripensamento complessivo degli spazi e della destinazione del complesso agricolo e si presenta particolarmente attrattiva per investimenti di capitali provenienti anche dall'estero. Il compendio agrario Surigheddu da moltissimi anni versa in un penoso stato di abbandono. Nel periodo di massima attività l'azienda, guidata dal cavaliere Mario Patta, ospitava decine di famiglie.
 
 
5 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
Centro di documentazione e studi delle donne
Un tesoro di Cagliari rischia la chiusura: questione di contributi
Quaderni storici e tutte le riviste delle donne, anche quelle cessate. «Siamo una realtà culturale unica in Sardegna e la nostra struttura si tiene in piedi con 20 mila euro l'anno grazie al volontariato di cinque socie e la collaborazione gratuita di alcune amiche. Certo non basta». Fa i conti Annalisa Diaz, rappresentante legale della cooperativa La Tarantola che a Cagliari gestisce il Centro di documentazione e studi delle donne. Negli anni Settanta, prima con la Libreria delle donne e quindi con il Centro, faceva parte di un gruppo che improntava il lavoro non sulla rivendicazione ma sulla riflessione, per essere consapevoli, avere libertà di pensiero prima che sessuale. E, per gli incontri, quel favoloso circuito di ragazze illustri non sarde veniva ospitata in casa. «Abbiamo sempre cercato di ridurre le spese. Quando affittammo i magazzini, gli stessi locali dove stiamo oggi, siamo state noi a ristrutturare scartavetrando da sole scaffali presi di seconda mano». Passione ed entusiasmo di 19 ragazze, provenienti e no da collettivi femminili. Il femminismo? «I media hanno sottolineato sempre e solo il momento spettacolare delle manifestazioni. Ma il grande e vero impegno è stato lo scavo dentro di sé».
Sono più di trent'anni che in via Lanusei si produce cultura. Ottomila volumi di materiale librario, archivio (riconosciuto dal ministero per i Beni culturali), il fondo con le tesi di laurea. Tesoro cittadino funzionante come biblioteca pubblica e a rischio di chiusura. «I problemi sono i costi fissi: fitto, luce, telefono, imposta Tarsu, assicurazioni obbligatorie e tutto ciò che è previsto dalla legge per il funzionamento di una biblioteca inserita nel polo del Sistema bibliotecario nazionale e nel circuito urbano di lettura», racconta con in mano una lettera giunta un paio di giorni fa e che svela, finalmente, il contributo regionale. Mal comune di chi fa cultura, arriva sempre dopo e addio alla degna programmazione. Importo stanziato: poco più di 4 mila euro per acquisto di libri, riviste e attrezzature tecniche. Meno dell'ultima volta e dimezzato rispetto a due anni fa. «C'erano poi 4-5 mila euro per le iniziative diffusione della pubblica, ma per il 2011 sono stati tagliati dalla precedente Giunta», aggiunge. A volte arrivano per progetti speciali di ricerca. A proposito: nel 2012 si dovrebbe pubblicare una ricerca sul femminismo in Sardegna negli anni Settanta, grazie alla Fondazione del Banco di Sardegna.
Le socie sentono soprattutto la mancanza di una passata convenzione con il Comune per un contributo all'affitto e per pagare gli specialisti della catalogazione. In cerca di soluzioni, l'incontro con l'assessore alla cultura Enrica Puggioni ha sollevato l'ipotesi di usare gli spazi comunali ancora da ristrutturare nella Mediateca. Ma il tempo stimato è di un biennio. E intanto? Poi le donne nuove che arrivano per collaborare. «Per fortuna. Siamo cinque pensionate che lavorano come volontarie, ma le energie non sono più quelle di prima». E ricorda le battaglie da deputata (era la X Legislatura) per il riconoscimento del volontariato culturale. Invita a riflettere su una “legge distorta”: «La cura della mente, come quella del corpo, non è un servizio?».
Manuela Vacca
 
 
6 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
LA NUTRIZIONISTA «Non si deve abusare dei carboidrati»
«La dieta mediterranea bilanciata? Un ottimo stile di vita». Parola di Giovanna Ghiani specialista in scienza dell'alimentazione dell'Università di Cagliari. «La vera formula prevede frutta, verdure, pesce e carni bianche». È consigliabile non abusare di carboidrati, grassi di origine animale e per quanto riguarda l'apporto di zuccheri semplici «è preferibile assimilarli dalla frutta». Per rendere efficaci i benefici della dieta mediterranea si devono consumare i prodotti di stagione sui quali c'è una grande confusione. «Non è consigliato comprare fragole o verdure come peperoni e melanzane». Per capire quali siano gli accorgimenti per avere un panorama sulla stagionalità, anche per chi non è esperto, «basta comprare i prodotti che costano meno e possibilmente a chilometro zero». Nemmeno i ritmi frenetici rappresentano un impedimento: «La mancanza di tempo è una scusa», conclude l'esperta: «Bisogna puntare alla varietà dei cibi e sfruttare l'offerta naturale che il clima della Sardegna offre». (m. s.)
 
 
7 - L’Unione Sarda / Economia (Pagina 43 - Edizione CA)
Ostacoli alla professione: l'Antitrust accende un faro su Sassari e Tempio Pausania
Avvocati, ordini sardi nel mirino
Anche gli avvocati di Tempio Pausania e Sassari nel mirino dell'Antitrust. L'Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella sta indagando su dodici Ordini - Chieti, Roma, Milano, Latina, Civitavecchia, Tivoli, Velletri, Tempio Pausania, Modena, Matera, Taranto e Sassari - perché starebbero frenando «l'esercizio della professione in Italia da parte di colleghi qualificati in un altro Stato dell'Unione europea, ponendo in essere intese restrittive della concorrenza».
Le prassi degli Ordini «sarebbero discordanti dai criteri imposti dal diritto comunitario».
L'istruttoria, spiega una nota dell'Autorità per la concorrenza e il mercato, è stata avviata alla luce di due segnalazioni effettuate da un avvocato che aveva conseguito il titolo in Spagna e dall'Associazione italiana avvocati stabiliti, che rappresenta i possessori di titolo di laurea in giurisprudenza e chi ha acquisito l'abilitazione alla professione di avvocato in ambito comunitario.
Secondo le due denunce, «gli Ordini segnalati hanno posto ostacoli all'iscrizione nella sezione speciale dell'albo dedicata agli “avvocati stabiliti”, in violazione di una direttiva comunitaria recepita in Italia dal decreto legislativo numero. 96 del 2001».
Il decreto consente l'esercizio permanente in Italia della professione di avvocato ai cittadini degli Stati membri in possesso di un titolo corrispondente a quello di legale, conseguito nel paese di origine.
Il professionista che voglia esercitare in Italia, spiega sempre la nota dell'Authority, «deve iscriversi alla sezione speciale, potendo così esercitare sia pur con alcune limitazioni. Unica condizione è che il professionista sia iscritto presso la competente organizzazione professionale dello Stato d'origine. Successivamente, dopo tre anni di esercizio regolare ed effettivo nel paese ospitante, l'avvocato può iscriversi all'albo degli avvocati ed esercitare la professione senza alcuna limitazione».
I comportamenti degli Ordini, «che potrebbero costituire intese restrittive della concorrenza finalizzate a escludere dal mercato professionisti abilitati nel resto dell'Unione - conclude la nota - sono peraltro oggetto di valutazione anche della Commissione europea, che l'Autorità intende affiancare con l'utilizzo dei propri poteri antitrust verso gli Ordini stessi».
 
 
8 - L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari (Pagina 28 - Edizione CA)
SESTU. A redigere il piano particolareggiato sarà il docente Fausto Mistretta
La rinascita del centro storico Contributi per le facciate e nuove regole per il restauro
Scomparso ormai da anni, raso al suolo per fare spazio ai palazzi. Poi ricomparso sulla carta, disegnato nel nuovo piano urbanistico comunale. Ora il centro storico potrebbe finalmente rinascere grazie al piano particolareggiato che consegnerà le nuove regole sulle modalità di fabbricazione e le tipologie da seguire per chi vuole costruire, o ristrutturare, nell'area di «prima matrice».
Una zona vasta che interessa non solo l'antico cuore del paese, per capirci l'area che circonda piazza San Salvatore e via Nuova, ma anche alcune strade nei pressi di via Roma e, in parte, anche dall'altro capo del torrente Rio Matzeu, nelle viuzze interne di piazzetta Dettori.
PROGETTO A redigere il piano particolareggiato del centro storico, dopo aver ricevuto l'incarico dal Comune, sarà l'ingegnere Fausto Mistretta (ricercatore universitario e docente del laboratorio integrato di progettazione in tecnica delle costruzioni, presso la facoltà di Architettura dell'Università di Cagliari, già in passato componente della commissione urbanistica cittadina).
«Mistretta» ha spiegato il vicesindaco Sergio Cardia, l'assessore all'Urbanistica che ha dato la notizia, «avrà il compito di studiare nel dettaglio il piano del centro storico che era stato tracciato nel Puc ma, di fatto, rimasto congelato. Attualmente, infatti, all'interno non si può intervenire, salvo in maniera molto limitata per le opere di restauro».
FIGLIO Il professionista incaricato è figlio del più noto Pasquale, rettore per anni dell'Università cagliaritana e ideatore negli anni Settanta del Piano di Fabbricazione cittadino, rimasto in vigore a Sestu per una trentina d'anni, sino all'approvazione del Puc di due anni fa.
«Dovrà studiare strada per strada, edificio per edificio», ha proseguito l'assessore all'urbanistica, «indicandoci le modalità di fabbricazione che tengano conto delle specificità del centro. In particolare, verrà pianificata la sistemazione di ogni singolo lotto, per dare indicazioni precise sui fabbricati che devono essere ristrutturati, oppure per dare norme chiare in caso di recupero delle antiche linee».
TEMPI Il Comune conta di avere il lavoro pronto già entro il prossimo mese di aprile, così poi da poterlo portare in Consiglio comunale prima dell'estate. Prevista anche un'assemblea popolare per illustrare le linee di indirizzo del piano particolareggiato che, una volta approvato, consentirebbe di accedere ai fondi regionali per lo sviluppo dei centri storici.
CONTRIBUTI «Sul versante della riqualificazione dell'abitato» ha concluso Cardia, «abbiamo anche distribuito 100 mila euro di contributi per il rifacimento delle facciate: sessanta cittadini saranno dunque aiutati a completare la sistemazione esterna degli edifici con un finanziamento massimo, a testa, di cinquemila euro. In più, il Consiglio comunale ha approvato alcune modifiche al piano urbanistico di due anni fa: il Comune potrà autorizzare un trasferimento di volumetrie nelle nuove zone "C", ottenendo in cambio la cessione delle aree nel centro storico».
Francesco Pinna
 
 
9 - L’Unione Sarda / Oristano e Planargia (Pagina 19 - Edizione OR)
Il disegno
A Montresta gli studenti di architettura di Alghero
Un paese da raccontare, nella sua storia e nella sua particolare realtà urbanistica e naturalistica, anche attraverso il disegno.
Non dipinti fine a se stessi, ma studi veri e propri, proposte, immagini che suggeriscano idee: sono i lavori degli studenti della facoltà di Architettura di Alghero, impegnati in un progetto di ricerca, in collaborazione con l'amministrazione comunale del piccolo paese planargese. Situato sul limitare nord dell'altipiano, nella sua area più elevata e boscosa, Montresta ha nel suo territorio angoli naturalistici di straordinaria ed unica bellezza, soprattutto nella parte in cui l'altipiano precipita nella vallata del Temo oppure, dal versante opposto, nelle scogliere del Marrargiu. In raccordo col Comune, gli studenti del primo anno del corso di laurea in Pianificazione affinano le tecniche di disegno dal vero e del fotoricalco.
Uno studio importante che ha consentito di approfondire i temi della prospettiva razionale, sviluppando i concetti di profondità e di spazio sulla carta. E il centro di Montresta offre a questa particolare analisi angoli, scorci, atmosfere davvero uniche. ( a. n. )
 
 
10 - L’Unione Sarda / Provincia di Oristano (Pagina 18 - Edizione OR)
La Regione finanzia (130 mila euro) le opere per Sa Gloriosa
Masullas, il paese delle chiese rilancia il turismo religioso
È la facciata più bella fra le chiese della diocesi di Ales. Ma spetta un altro primato alla parrocchia de Sa Gloriosa di Masullas. È l'unico edificio sacro della Sardegna con decorazioni dello stile spagnolo “plateresco” sopra il suo ingresso principale. Il Comune è pronto a valorizzare questa facciata con un progetto di 200 mila euro finanziato dalla Regione. Un intervento non solo di ristrutturazione di intonaci, sculture e bassorilievi. Ma anche uno studio approfondito sulle particolarità della chiesa che si inserisce nella scommessa del turismo religioso. Un'iniziativa che l'amministrazione porta avanti da anni a Masullas, paese delle chiese, una per ogni periodo storico. Anche così il piccolo Comune aspira ad inserirsi nei circuiti turistici che contano.
LA FACCIATA Nel 1690 fu il vescovo di Ales Francesco Masones Y Nin a volere la costruzione della facciata de Gloriosa, fino ad allora un muro rustico. I lavori durarono dal 1693 al 1704. Le decorazioni nella sua sommità si conclusero 20 anni dopo. «Sono l'unico esempio rimasto nell'isola dello stile plateresco», ha esordito il sindaco Mansueto Siuni. Uno stile fiorito in Spagna nel XV secolo e XVI secolo, molto ornato, quasi ad imitare i lavori di argenteria, in lingua spagnola “plata”.
IL PROGETTO Ben 130 mila euro sono arrivati dalla Regione per rifare il look alla facciata, a questi fondi si sommano 70 mila euro del bilancio. «Sistemeremo anche la scala del campanile, per renderlo fruibile al pubblico», ha proseguito Siuni, «il nostro campanile è il quarto più alto dell'Isola con i suoi 38 metri». Ma non solo lavori di restauro. «Verrà svolto uno studio del Cnr e della Facoltà di Architettura di Cagliari sullo stile della facciata, argomento di tesi anche di una laureanda di Siddi», ha annunciato il primo cittadino, «inoltre verrà riprodotto un calco della facciata in scala 1:1 o 1:2, che sistemeremo probabilmente nel nuovo spazio dietro la parrocchia, dove presenteremo i nostri itinerari religiosi».
ITINERARI Masullas merita l'appellativo di Paese delle chiese. C'è l'abbazia di Thamis, la chiesa romanica di San Leonardo, quella medioevale di Santa Lucia, Sa Gloriosa del 1500. Ed ancora San Francesco ed il noto convento. «Un percorso religioso col quale vogliamo attrarre i turisti, assieme al prossimo Museo dei santi e della memoria e le statue lignee».
Antonio Pintori
 
 
11 - L’Unione Sarda / Cagliari Quartieri (Pagina 20 - Edizione CA)
Via Trentino
Musica e teatro per il Parco
Teatro e musica all'Ersu. In programma ci sono due spettacoli nel cineteatro Nanni Loy a sostegno della vertenza per il rilancio del Parco geominerario. Questo sabato, 14 gennaio, a partire dalle 18 andrà in scena la rappresentazione “Il Lavoro mobilita: il 1948 a Carbonia e dintorni” a cura della compagnia “La Cernita Teatro”. Sabato 21, invece, è previsto lo spettacolo “La Piccola Parigi”, allestito dalla compagnia “Effimero Meraviglioso” di Sinnai (stessa ora). Domenica 29 spazio a un'escursione guidata alla scoperta dei sotterranei della città con partenza alle 10 dal presidio di Villa Devoto. Alle 17 si terrà, infine, il concerto polifonico dell'associazione culturale “Coro di Iglesias” nella vicina chiesa della Santissima Annunziata, in Corso Vittorio Emanuele angolo viale Merello. ( p.l. )
 


 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
12 - La Nuova Sardegna / Pagina 36 - Cultura e Spettacoli
Studioso dell’arte romanica in Sardegna, aveva 54 anni 
SCOMPARE ROBERTO CORONEO 
CAGLIARI. Roberto Coroneo, preside di Lettere dell’università di Cagliari, il più autorevole studioso del Romanico in Sardegna, è morto dopo sei mesi di malattia. Cagliaritano, aveva 54 anni. Insegnava Storia dell’arte medioevale. I suoi interessi di ricerca hanno riguardato la scultura altomedioevale e l’architettura romanica. Conoscitore meticoloso dell’arte europea, autore di numerosi articoli in riviste specialistiche e di diverse monografie, ha recentemente pubblicato “Chiese romaniche della Sardegna, itinerari turistico-culturali”. Per il romanico nell’isola ha scritto: “Tesori non solo di architettura, ma anche di scultura e pittura, che possono stimolare la conoscenza, la tutela e la valorizzazione turistica dell’arte sarda”. Numerose le sue pubblicazioni, tra le quali “La cattedrale di Oristano”, “Sardegna preromanica e romanica”, “Architettura romanica dalla metà del Mille al primo’300”, “Scultura mediobizantina in Sardegna”, “Martis. L’Anglona e la Sardegna nella storia”, “Chiese romaniche della Corsica. Architettura e scultura (XI-XIII secolo)”.
 
 
13 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
ALLOGGI STUDENTI, SI PARTE 
Bando d’appalto per il campus di viale La Plaia 
CAGLIARI. La corsa a non perdere i 35 milioni di euro già nelle casse della Regione è servita: in questi giorni è stato pubblicato il bando della gara d’appalto per costruire il primo lotto della nuova casa dello studente, 240 posti letto più servizi vari lungo viale La Plaia nell’ex semoleria. Nella storia minore della città questo appalto ha un suo posto significativo: nasce da una volenterosa quanto inedita collaborazione tra Comune, Regione ed Ersu, mette in gara un’opera attesa da migliaia di studenti fuorisede, offre un’opportunità interessante di progettazione per i professionisti anche sardi e di lavoro per le imprese. L’appalto integrato complesso del bando ricalca infatti quello che un tempo si chiamava appalto concorso: si vince la gara per elaborare il progetto definitivo sulla base del preliminare presentato dal committente Ersu nel capitolato e da questo discende che il gruppo vincitore si fa carico anche del progetto esecutivo, quello necessario per aprire i cantieri. Come si ricorderà il campus di viale La Plaia è stato uno dei temi su cui l’ex sindaco Emilio Floris si era giocato il buon rapporto con la sua maggioranza in consiglio comunale e, ancora, il centrodestra cagliaritano l’aveva utilizzato come terreno per combattere la guerra politica a favore di Tuvixeddu contro il centrosinistra della Regione di Soru. Un tempo definitivamente tramontato: la Regione ha emanato le linee guida per l’Ersu sulla residenzialità studentesca (26 luglio 2011), il Comune di Cagliari ha aperto la discussione sull’accoglienza agli studenti, l’ufficio tecnico dell’Ersu ha lavorato sodo per rivisitare l’accordo di programma tuttora vigente tra Regione e Comune che si basava, però, su progetti da ricalibrare: negli ultimi anni, infatti, sono cambiate le leggi e le disponibilità finanziarie. Dai mille posti letto soglia minima stabilita per il complesso di viale La Plaia dalla legge regionale 4 del 2006 si è scesi al numero minimo di 500 nel 2009 con un provvedimento collegato alla finanziaria regionale. I soldi in cassa, infine, non erano abbastanza per costruire tutti e 500 i posti (che sono poi quelli complessivi della casa dello studente una volta finita) e quindi è stato necessario dividere in lotti il progetto interamente riveduto. Le offerte per partecipare alla gara dovranno arrivare entro il 27 aprile prossimo. Il progetto preliminare è per due caseggiati disposti a «L» affacciati uno su viale La Plaia e l’altro che guarda al parco ferroviario dove saranno ricavate le stanze per gli studenti e poi si prevedono altri edifici per biblioteca, archivi, mensa, palestra e auditorium. Nel bando non si considera il silos: bene vincolato, è forse il primo edificio in cemento armato costruito a Cagliari, presenta ancora tracce del Liberty del tempo, la struttura rende difficile un riuso e quindi l’ipotesi resta quella di restaurarlo e trasformarlo in un contenitore in cui conservare i libri e poi affiancarlo con sale di lettura. Infine: quanto tempo ci vorrà perché il primo studente ci possa entrare? La risposta è rinviata al giorno in cui i vincitori si saranno aggiudicati la gara. (a.s)
 
 
14 - La Nuova Sardegna / Pagina 26 - Sassari
Bando Ricercatori
Reclutamento ricercatori a tempo determinato, 20 posti all’Università di Sassari. Scadenza: 30 gennaio. Info sul sito dell’Ateneo.
 
 
15 - La Nuova Sardegna / Pagina 6 - Oristano
LACONI Il futuro del museo 
Il Comune partecipa al bando della Regione per il miglioramento tecnologico 
LUCI DI GLORIA SUI MENHIR
Obiettivo: valorizzare il patrimonio archeologico preistorico 
IVANA FULGHESU 
Laconi. Per il museo cittadino si prospetta l’alba di un nuovo giorno. Appena un anno fa, con il trasferimento a Palazzo Aymerich, il Museo regionale delle “Statue Menhir” inaugurava una nuova fase di vita, ma i grandi progetti non si fermano alla prestigiosa sede. Sono, infatti, in programma nuovi interventi di valorizzazione e il Comune, proprio in questi giorni, ha deliberato di partecipare al bando regionale per “Interventi volti a dare piena attuazione al Sistema regionale dei Musei”. La regione mette a disposizione di enti locali o fondazioni un importo complessivo di oltre 4 milioni di euro per garantire piena fruibilità del patrimonio culturale della Sardegna anche per gli aspetti più tecnologici, innovativi e moderni. L’amministrazione comunale parteciperà al bando con la proposta “Programma di valorizzazione del Museo della statuaria preistorica in Sardegna - Luci dei Menhir”.
Il Museo cittadino, che fa parte del sistema museale Arborense promosso dalla provincia di Oristano, è inoltre stabilmente inserito nella comunità scientifica nazionale, con numerose pubblicazioni scientifiche dal 1969 ad oggi. Si tratta di una realtà unica in Sardegna, con uno spazio di oltre 5000 metri quadri, mentre la media dei musei in Italia non supera i 3000, che offre al pubblico il frutto di oltre trent’anni di ricerche archeologiche condotte dall’Università di Cagliari nel territorio di Laconi. Il paese del Sarcidano è infatti considerato di primaria importanza per il ritrovamento in loco di reperti singolari sia dal punto di vista volumetrico che iconografico.
Nei prossimi mesi si dovrà concretizzare la collaborazione con il dipartimento di antichità e archeologia dell’Università di Cagliari attraverso la firma di un protocollo d’intesa tra l’amministrazione e lo stesso dipartimento, per la creazione di un laboratorio scientifico di studi e di documentazione del patrimonio archeologico del territorio intorno a Laconi.
 
 
16 - La Nuova Sardegna / Pagina 3 - Cagliari
SANT’ANDREA FRIUS 
I fenomeni sociali della Turchia al centro d’un incontro-dibattito 
SANT’ANDREA FRIUS. Promosso dall’Università di Cagliari, facoltà di Scienze Politiche, sabato si terrà un incontro-dibattito sulla condizione dei gruppi identitari in Turchia, con presentazione di una tesi di laurea sulla cooperazione allo sviluppo e la collaborazione internazionale. L’evento sarà ospitato nel Centro d’aggregazione sociale, messo a disposizione dal Comune.
L’argomento che verrà affrontato sarò quello relativo alla questione dei gruppi identitari in un Paese che sta entrando nell’Unione Europea: «Serve un allargamento geopolitico e di mentalità, per una pluralità di culture e tradizioni da opporre all’omologazione culturale.», sottolineano dall’organizzazione, «L’allargamento dell’Unione Europea non può prescindere, nel rispetto di valori condivisi, dalla conoscenza reciproca tra i popoli comunitari e dall’allargamento culturale. Per questo occorre capire i diversi fattori identitari - soprattutto storici, religiosi e linguistici - di tutti i gruppi etnici, anche minoritari ma non certo per questo minori».
Specifici studi sulla questione curda, sono stati condotti dall’Università e saranno appunto presentati, nel corso dell’appuntamento culturale organizzato dal Gruppo Cuncordia, che ospita il ricercatore e docente della facoltà di Scienze Politiche Nicola Melis e da Simona Deidda, quest’ultima di ritorno dal Kurdistan dopo un recente viaggio per la preparazione della tesi di laurea.
«L’incontro-dibattito è a libera partecipazione, con analisi e testimonianze su vicende e vicissitudini di cui servono le giuste chiavi di lettura.», aggiungono dall’organizzazione, «Tolleranza e identità nazionali ci coinvolgono tutti molto da vicino e saranno temi sempre più importanti per l’edificazione della casa comune europea». (g.c.b.)
 
 
17 - La Nuova Sardegna / Oristano e Planargia (Pagina 19 - Edizione OR)
FLUSSIO. Il caso Il rilancio dei cestini di asfodelo
Cestini di asfodelo, risorsa di un artigiano che, in Planargia, annovera diverse operatrici e potrebbe offrire concrete possibilità di ulteriore sviluppo.
Il comune di Flussio ha aderito a un sodalizio con altre realtà regionali (Montresta, in Planargia, ed altri centri dell'Ogliastra e del Nuorese) per il rilancio della produzione e della commercializzazione. In questi giorni, il sindaco Alessandro Carta, insieme con operatrici specializzate nell'intreccio dell'asfodelo ed anche della canna, sarà a Macomer, per la registrazione di un programma Rai che esaminerà la realtà agricola del Marghine-Planargia. Intanto, gli sviluppi del sodalizio con gli altri comuni cui appartiene la cultura dei cestini, porta l'amministrazione ad aderire ad una serie di progetti, anche con valenza su fondi europei, per il recupero ed il rilancio di questa antichissima arte. Importante la collaborazione con l'Università di Sassari, facoltà di Agraria, per lo studio di sostanze che stabilizzino i lavori in asfodelo, impedendone il degrado. Il vero problema dei cestini di asfodelo, infatti, sta nel loro essere soggetti alle conseguenze dell'umidità e dell'acqua. Esposti, quindi, ad una molteplicità di rischi di degrado che, senza dubbio, sono freno al loro decollo commerciale. In fase di studio e sperimentazione alcune sostanze, sotto forma di spray, che potrebbe eliminare il problema. ( a. n. )
 
 
18 - La Nuova Sardegna / Pagina 21 - Sassari
Abogados non iscritti, l’Antitrust indaga sull’ordine degli avvocati 
Si tratta dei legali che si sono abilitati in Spagna
A loro favore c’è anche una sentenza della Corte di Cassazione 
SASSARI. Gli iscritti nell’isola sono un centinaio, molti di più i colleghi integrati - dopo 3 anni - nell’albo ordinario. Sono gli abogados, avvocati che hanno conseguito il titolo per l’esercizio della professione in Spagna. Sino al giugno 2009 l’omologazione era automatica, in virtù delle direttive della Comunità europea. Poi il Consiglio nazionale forense ha imposto un giro di vite e molti Ordini hanno chiuso le porte in faccia agli abogados. Ora una sentenza dà loro ragione. Contemporaneamente, l’Antitrust indaga sul comportamento di 12 Ordini: tra questi, quelli di Sassari e Tempio.
Secondo l’organismo presieduto da Giovanni Pitruzzella, gli ordini starebbero ostacolando «l’esercizio della professione in Italia da parte di colleghi qualificati in un altro Stato dell’Unione Europea», seguendo prassi «discordanti dai criteri imposti dal diritto comunitario». Oltre a Sassari e Tempio, nel mirino ci sono anche gli Ordini di Chieti, Roma, Milano, Latina, Civitavecchia, Tivoli, Velletri, Modena, Matera e Taranto». L’istruttoria è stata avviata dopo le segnalazioni di un abogado escluso e dell’Associazione italiana avvocati stabiliti.
Ma dalla parte degli abogados c’è anche la sentenza n.28340 del 22 dicembre 2011, pronunciata dalla Corte di Cassazione a Sezioni unite. La sentenza dice che l’unica condizione richiesta per l’inserimento nella sezione speciale degli avvocati comunitari-stabiliti è «l’iscrizione nel Registro generale del Collegio degli abogados di Barcellona».
La sentenza. La Cassazione ha accolto il ricorso presentato da un giovane palermitano titolare di laurea in Giurisprudenza conseguita a Palermo e omologata a Barcellona. Dunque, abogado, visto che (sino al 31 ottobre 2011) in Spagna non era previsto un esame di Stato per ottenere l’abilitazione alla professione. Ma la domanda di iscrizione del giovane all’albo italiano era stata respinta prima dal Consiglio dell’ordine degli avvocati di Palermo, poi dal Consiglio nazionale forenze. Il motivo: il candidato non aveva effettuato attività professionale all’estero, non aveva cioè eseguito la pratica legale presso uno studio spagnolo. La Cassazione ribalta la situazione con una sentenza destinata a fare scuola. Nell’isola gli abogados sono cresciuti in maniera costante dal 2005 a oggi: è lecito ipotizzare che tra i 4516 avvocati almeno 200 abbiano conseguito il titolo in Spagna. C’è un dato significativo: nel 2008 il maggior numero di abogados proveniva da Sassari, con 19 richieste a fronte delle 15 di Roma e delle 9 di Milano.
Fuga verso la Spagna. L’esodo nasce dalla difficoltà di superare l’esame di abilitazione a Cagliari, assolutamente ostico almeno sino al 2003, quando a giudicare gli elaborati (tre scritti) e la prova orale era una commissione interna. Poi, con la riforma che stabilì la correzione incrociata dei compiti tra Corti d’Appello, la percentuale dei promossi è leggermente salita. Ma l’esame resta uno scoglio difficile da aggirare. La fuga verso la Spagna è iniziata nel 2005 ed è diventata fenomeno di massa dopo che la direttiva n.36 della Comunità europea ha sancito il reciproco riconoscimento delle qualifiche professionali all’interno dei paesi membri. Ma nel gennaio del 2009 un’altra sentenza, la cosiddetta «Cavallera» emessa dalla Corte di Giustizia, ha rimescolato le carte. Perché in quella sentenza si respingeva il ricorso presentato da un italiano laureato in ingegneria che dopo avere omologato il suo titolo di studio in Spagna, chiedeva di essere automaticamente inserito nell’albo italiano degli ingegneri, senza sostenere l’esame. Il rigetto del ricorso non era sfuggito al Consiglio nazionale forense, che cinque mesi dopo, il 25 giugno 2009, con una circolare impose una stretta sull’iscrizione degli abogados, invitando i vari ordini degli avvocati a verificare che gli aspiranti avessero maturato, all’estero, un’esperienza professionale adeguata. E gli abogados finirono sulla graticola.
La stretta degli Ordini. I Consigli dell’ordine mantennero potere discrezionale ma molti seguirono le indicazioni del Cnf. In Sardegna la stretta si sentì subito: nel 2010 pochissimi abogados furono iscritti nella sezione speciale degli avvocati stabiliti (stranieri). Le altre domande furono respinte, perché nessun candidato potè dimostrare di avere fatto pratica legale in Spagna. Iniziò allora un’altra migrazione, quella verso Ordini più “favorevoli”. È successo anche di recente: due respinti a Sassari (nel 2010 e nel 2011) sono stati accolti a Foggia. Naturalmente, potranno esercitare ovunque. Spiega il presidente dell’Ordine Francesco Milia: «Abbiamo respinto le richieste alla luce delle indicazioni del Cnf. Ma con la sentenza della Corte di Cassazione decade la nostra obiezione: la sentenza dice infatti che avere maturato esperienza professionale all’estero non è obbligatorio».
Che cosa accadrà. Gli Ordini attendono nuove indicazioni dal Cnf. Spiegano gli avvocati Priamo Siotto e Antonio Loy, rispettivamente presidenti dei Consigli dell’ordine di Nuoro e Oristano: «Serve una norma univoca, che però, dopo la sentenza emessa dal massimo organo giurisdizionale, sembra già scritta». Succederà questo: il Cnf prenderà atto della sentenza e gli abogados che hanno conseguito il titolo in Spagna - entro il 31 ottobre 2011 - dovranno essere iscritti all’albo.
Avvocato e abogado. Le differenze sono minime, non incidono nell’esercizio della professione e spariscono dopo tre anni. L’abogado viene iscritto nella sezione speciale e deve lavorare d’intesa (devono firmare entrambi) con un legale iscritto all’albo ordinario italiano. Dopo tre anni, l’abogado può chiedere all’Ordine di essere integrato nell’albo ordinario. Ma, se non vuole aspettare, al rientro dalla Spagna può sottoporsi alla prova attitudinale (al Cnf) per ottenere l’immediato riconoscimento del titolo: non più abogado, subito avvocato.
 
 
19 - La Nuova Sardegna / Pagina 29 - Sassari
A Surigheddu si curerà l’autismo 
Potrebbe essere questo il futuro della struttura 
ALGHERO. Da compendio agrario che versa da svariati anni in stato di abbandono a centro di cura delle sindromi da autismo. Potrebbe essere questo il destino dell’azienda di Surigheddu, alle porte della città, considerato che proprio un simile progetto da parte di alcuni studenti dell’ateneo sassarese si è aggiudicato il concorso di idee finalizzato alla rinascita e alla riqualificazione del sito. Il premio di studio, promosso dall’Università di Sassari, è stato istituito per ricordare il cavaliere ufficiale Mario Patta, proprietario dell’azienda che fallì nel 1975. Ai vincitori andranno cinquemila euro, ma saranno elargiti anche riconoscimenti in denaro per tremila e duemila euro ai progetti che si sono classificati al secondo e al terzo posto. All’iniziativa, organizzata dall’Università di Sassari in memoria del cavaliere ufficiale Mario Patta, che ottenne significativi riconoscimenti nel campo della zootecnia e della coltivazione del grano alla guida dell’azienda agricola Surigheddu, hanno partecipato, in gruppi multidisciplinari, gli studenti delle facoltà di Agraria, Architettura, Economia e Veterinaria dell’Ateneo. Ai primi classificati - Anna Panti, Roberta Cherchi, Alice Mula, Claudio Quirico Serra - andranno cinquemila euro. La proposta vincitrice, denominata «Community farm Surigheddu», prevede un ripensamento complessivo degli spazi e della destinazione del complesso agricolo e si presenta particolarmente attrattiva per investimenti di capitali provenienti anche dall’estero.
Il secondo premio di tremila euro - vinto da Maria Paola Maieli, Roberto Mannu, Salvatore Derudas, Antonio Pulina - è stato invece attribuito a un progetto che punta allo sviluppo di attività produttive sementiere, innovate con il supporto del Centro interdipartimentale per la conservazione e la valorizzazione della biodiversità vegetale dell’Università di Sassari e dal Centro di studio sui pascoli mediterranei del Cnr di Sassari.
Il terzo premio, di duemila euro, è stato vinto da Mario Doneddu, Fabrizio Simbula, Riccardo Pensé, Francesco Arcadu, che hanno elaborato un progetto volto a collegare le attività produttive sui terreni dell’azienda Surigheddu con il tessuto economico-sociale e le risorse del territorio circostante. Punto di partenza di questa proposta è la concessione di terreni a giovani imprenditori per l’attivazione di progetti d’impresa nel settore orticolo e foraggero da inserire all’interno delle filiere corte, fino alla creazione di sinergie cooperative o associative nell’ambito agro-zootecnico.
Il compendio agrario Surigheddu da moltissimi anni versa in un penoso stato di abbandono e si pensa quindi a un rilancio. Nel periodo di massima attività, l’azienda, guidata da Mario Patta, ospitava decine di famiglie. Nel 1975 l’azienda fallì e passò al demanio regionale del monte dei pascoli. Attualmente l’unica attività presente è quella del Centro per la biodiversità vegetale dell’Università, che occupa circa 60 ettari, mentre il resto (circa 900 ettari) è incolto e pascolato abusivamente.
    
  

 
SARDEGNA 24 
 
20 - Sardegna 24 / Culture e spettacoli – Pagina 24
Addio a Coroneo, studioso di grande cultura e umanità
Il preside della facoltà di lettere e docente di storia medievale è morto ieri a Cagliari a 54 anni
Il sorriso, talvolta, poteva sembrare lievemente ironico e forse, anche canzonatorio, ma, una volta superata rapidamente la prima impressione, si scioglieva in una cordialità che rivelava la profondità e la disponibilità di quel gran signore dell’immagine e della parola che è stato Roberto Coroneo. E’ stato, purtroppo, occorre dire, poiché lo studioso di storia dell’arte medioevale èmancato a neppure54 anni di età, costringendoci, ancora una volta, a rifugiarci nel solito frammento (consolatorio ?) di Menandro che recita «muor giovane colui ch’al cielo è caro». Consolazione assai triste in un momento che vedeva Roberto, da preside, guidare con grande capacità la facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Cagliari in circostanze particolarmente travagliate per le sorti dell’istruzione in genere. Senza tralasciare i suoi interessi, volti soprattutto all’indagine ripetuta verso l’architettura romanica della Sardegna, argomentosul quale ha scritto pagine memorabili, a cominciare dal volume “Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ‘300”, edito nel 1993 per i tipi dell’Ilisso, che lo fece conoscere appena trentacinquenne anche al grande pubblico.
Né è possibile dimenticare, pur nella concitazione e nello sgomento di queste ore, altri suoi lavori come risultato del grande contributo fornito all’esame dei rapporti con l’arte bizantina, esplorata anche attraverso le connessioni con il mondoiberico. Proprio questo è stato ilcampo di ricerca d’elezione per numerose tesi dei suoi studenti, finalizzate a mettere in luce momenti nei quali la scarsa presenza di fonti scritte rende ancora più significati vi i resti scultorei e architettonici in Sardegna. O, ancora, si pensi alle ripetute trasmissioni televisive sull’arte dell’Isola, indirizzate a divulgare la conoscenza di tanti tesori sconosciuti, o la disponibilità a impegnare le proprie risorse intellettuali nell’ambito del web, fin dai canali istituzionali della Regione Autonoma della Sardegna. Certo, morire giovani significa anche essere risparmiati preventivamente dal tempo che fugge inesorabile. Ma, forti di tutta la stima e di tutto il rimpianto per Roberto Coroneo, noi avremmo voluto che il tempo continuasse a scorrere, vedendolo ancora impegnato in tutti quei progetti, in tutte quelle azioni didattiche, in tutte quelle iniziative che l’avrebbero lasciato con noi per un lungo cammino.
Franco Masala
 
IL RICORDO
«Ha dato nuovi impulsi culturali alla Sardegna»
Il ricordo più vivo che ho di Roberto Coroneo è durante la manifestazione di protesta contro la riforma Gelmini sulla scalinata del Bastione di Cagliari, che dà anche un'idea dell'uomo, sensibile e affettuoso ma anche determinato nel seguire i suoi ideali di cultura e giustizia sociale». Le parole di Attilio Mastino, magnifico rettore dell'ateneo sassarese
restituiscono nella commozione accanto all'immagine dello «studioso della storia dell'architettura della Sardegna e della Corsica dall'epoca bizantina al Romanico, che ci ha fatto riscoprire le chiese e gli stili della scultura» un ritratto più privato. «Da presi de di Lettere, con iniziative come quella sulla lingua sarda, ha dato nuovi impulsi alla vivacità culturale dell'Isola». Commossa anche la critica dell’arte Giuliana Altea: «Roberto era uno studioso serio, molto riservato sul suo privato. Ha dato un apporto fondamentale agli studi sull'architettura e l'arte bizantina e medioevale attraverso metodologie e tecniche d'indagine moderne approfondendo un percorso di studi già molto progrediti grazie alla Serra, portando nel suo lavoro di studioso e docente l'amore per la sua materia». (a.b.)
 
 

 

METRO
 
21 - Metro dell’11.1.2012 / Mondo - Pagina 5
Schiacciata dalla folla davanti all’università
SUDAFRICA Morta per iscrivere il figlio all’università di Johannesburg, schiacciata nella ressa della folla in fila da giorni davanti ai cancelli per l’ultimo giorno disponibile per l’iscrizione delle matricole. Venti le persone ferite. Secondo le stime saranno 180mila gli studenti che non riusciranno ad entrare nelle nove principali università del paese.

 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
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Questionario e social

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