Venerdì 3 agosto 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 agosto 2012
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Università
Michael J. Fox finanzierà una ricerca sul Parkinson
La “Michael J. Fox Foundation” finanzierà una ricerca sul Parkinson dell'ateneo cittadino. La fondazione americana presieduta dall'attore Fox (indimenticabile nei panni di Marty McFly, protagonista della saga “Ritorno al futuro”) colpito precocemente dalla malattia, ha deciso di finanziare (con 389.400 dollari) uno studio di due ricercatori del Dipartimento di Scienze biomediche, Micaela Morelli e Manolo Carta. L'oggetto della ricerca (il ruolo di neurotrasmettitori importanti nella cura della malattia come l'adenosina, la serotonina e il glutammato) rappresenta infatti un passo avanti significativo nella cura del morbo. Micaela Morelli, docente ordinario di Farmacologia, e Manolo Carta, ricercatore di Fisiologia, ipotizzano che un controllo farmacologico che coinvolga i neurotrasmettitori citati, oltre la dopamina, possa prolungare nel tempo gli effetti benefici della levodopa (utilizzata per curare il Parkinson) e prevenire così le alterazioni dei movimenti anche nei pazienti più anziani, con importati ricadute sulla qualità della vita del malato. (p.l.)
 
 
2 - L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
L'esperto
«Due storie assurde, ma possono capitare»

«Sono profondamente sorpreso e attonito di fronte a queste morti. Certo che è sconvolgente oggi che si possa morire di parto, con la quantità di esami che si fanno alle donne incinte, si sa ogni particolare fin dal principio. È presto dire cosa possa essere realmente accaduto, in entrambi i casi, aspetto di conoscere tutti i dati. Non ho il minimo dubbio che i medici abbiano agito nel modo migliore possibile, li conosco tutti e hanno grande cultura e preparazione. Penso sia necessario fare le necroscopie, soprattutto per tutelare loro».
Dall'alto di un'esperienza infinita parla Umberto Lecca che non rivela l'età ma dice di essere «nato e vissuto nella clinica di ostetricia e ginecologia dell'Università di Cagliari. Nato, perché mia madre mi ha partorito lì, cresciuto, perché sono stato direttore e professore associato». «Conoscevo la dottoressa Sulis, una persona molto brava e competente, se ho inteso bene è deceduta per atonìa uterina e questa è la terza causa di morte per parto nel mondo sviluppato. Invece per l'altra donna, spirata per gestosi gravidica, l'eventualità è più rara. È comunque normale pensare che al giorno d'oggi non si dovrebbe morire di parto, e in effetti la mortalità materna, prenatale e neonatale si è molto ridotta, grazie anche al vituperato cesareo». (cr. co.)
 
 
3 - L’Unione Sarda / Economia (Pagina 13 - Edizione CA)
La ricetta dell'economista sardo per superare la crisi e il problema del credito alle aziende
«Il turismo è la risorsa dell'Isola»
Paolo Savona: non produce, questo comparto va ripensato 
Vedi tutte le 2 foto «Il bubbone del credito» rischia di esplodere. Le imprese sarde sono a corto di liquidi e la situazione potrebbe peggiorare. D'altronde le banche, «alle prese con bilanci pieni di sofferenze», non possono essere di grande aiuto. E nemmeno la politica regionale ha ampi spazi di manovra, impotente di fronte a un'economia sballottata «dagli spread e dalla traballante fiducia dei mercati sul debito pubblico nazionale».
L'ECONOMISTA Paolo Savona, economista e professore universitario di Cagliari, con un passato ai vertici di Bankitalia e del Credito industriale sardo (Cis), disegna un quadro preoccupante dell'Isola. Ma ieri, ascoltato dalla commissione Bilancio del Consiglio regionale sulle ricadute della crisi, l'economista sardo ha illustrato anche possibili soluzioni. Soluzioni che, ormai, sono diventate improrogabili - ha sottolineato provocatoriamente Claudia Lombardo, presidente del Consiglio regionale - di fronte a un governo nazionale «inadempiente e patrigno».
IL TURISMO Con un'industria penalizzata e impoverita da un euro forte sul dollaro, il mondo delle vacanze è «il settore sui cui puntare per il futuro». Oggi però, «così come è strutturato, non produce quanto deve», spiega Savona. «Mancano i servizi e non c'è un'organizzazione “a rete”, l'unica in grado di offrire pacchetti turistici remunerativi, come le vie del vino o dei ristoranti».
IL DISAVANZO Secondo Savona, poi, lo sviluppo del turismo aiuterebbe ad arginare il problema dei problemi: il disavanzo regionale. «Il deficit verso l'estero, ossia il saldo fra esportazioni e importazioni, è negativo del 5%, mentre quello con il resto dell'Italia raggiunge addirittura il 14%», precisa l'economista. «Ciò significa che al reddito prodotto in Sardegna, circa 5 miliardi di euro, dobbiamo togliere un 19%: cioè quella parte di ricchezza che va fuori. La crescita del turismo quindi», aggiunge Savona, «contribuirebbe a colmare questo ritardo».
IL CREDITO L'altra spina nel fianco è il credito. Oggi le banche, per rientrare dai costi e per avere una remunerazione accettabile, «dovrebbero prestare denaro al 12%: un tasso che è, ovviamente, improponibile e che ci fa capire come gli istituti di credito fatichino a finanziare le aziende». La soluzione? «La politica potrebbe fare qualcosa. Per esempio», ipotizza l'economista cagliaritano, «bisognerebbe dare un nuovo ruolo alla Sfirs. La società regionale», incalza Savona, «deve diventare un soggetto partecipe della vita delle imprese meritevoli». Ma per fare questo, è necessario accantonare la logica «assistenziale»: ogni intervento dovrà presupporre «una scelta privatistica».
Lanfranco Olivieri
 
 
4 - L’Unione Sarda / Provincia di Oristano (Pagina 29 - Edizione CA)
Marrubiu
L'arcivescovo visita i bimbi di Fukushima

Ieri sera i 12 bambini giapponesi arrivati a Marrubiu da Fukushima hanno avuto una visita molto gradita. L'arcivescovo di Oristano Ignazio Sanna è andato nell'ostello di Marrubiu dove i bimbi sono ospitati per un mese grazie al sostegno che l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Andrea Santucciu, ha dato all'iniziativa portata avanti dalla Caritas diocesana, Provincia, Laore, Slow food e Coldiretti e dall'associazione “Orto dei sogni”. L'arcivescovo ha voluto conoscere i bimbi e si è informato sulle loro condizioni di salute anche perché qualche giorno fa hanno sostenuto una visita medica nella clinica universitaria Maciotta da parte del primario Mario Piga e della professoressa Maria Nurchis. I bimbi, dopo il grande saluto riservato a monsignor Sanna, hanno mostrato a tutti i dodici alberi di olivo che hanno piantato e battezzato con i loro nomi. ( an. pin. )
 
 
5 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 35 - Edizione CA)
Sassari
Finanziamenti per l'ateneo

Universitari sassaresi sempre più cittadini e studenti del mondo. Per il prossimo anno accademico, l'ateneo ha ottenuto circa due milioni e mezzo di euro da destinare alla mobilità studentesca. Significativo il finanziamento della Regione, un milione di euro, da integrare con i fondi ministeriali, 540 mila euro e con quelli dell'Unione Europea, 900 mila. Non si conosce ancora il numero complessivo degli studenti che partiranno ma, al momento, sono già 401 quelli che hanno ottenuto la borsa per motivi di studio (Erasmus for study). Esperienze destinate ad incrementarsi con i bandi del secondo semestre. (a. br.)
  
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 10 - Ed. Nazionale
Enti locali inefficienti, Sardegna peggio di tutti
ROMA Eccessi di spesa per un totale di 10 miliardi di cui 2,4 di Regioni, 2,3 di Province, 4,6 di grandi comuni. È l’ammontare delle spese degli enti locali sopra la media, calcolato dallo studio del commissario della Spending Review (revisione della spesa pubblica), Enrico Bondi. Nessun giudizio, viene spiegato, solo spese superiori alla linea «mediana». Il dossier è stato presentato nei giorni scorsi in Parlamento e di fatto introduce una sorta di «trappola statistica» per gli enti locali, divisa in tre studi. Il primo calcola gli eccessi di spesa di Regioni, Province, Comuni ma anche delle università (pari a 532,4 milioni) e degli enti di Ricerca (276, 2 milioni). Un secondo studio, basato su informazioni Istat, focalizza l’attenzione sulle sottocategoria della spesa per consumi intermedi dei comuni con popolazione superiore ai 100.000 abitanti. Un terzo volume analizza invece l’inefficienza di spesa per i pagamenti dei comuni, in base ai dati di Sose (Soluzioni per il sistema economico). Di fatto l’eccesso di spesa - dice il nel rapporto - viene identificato con una sorta di benchmark statistico per la categoria di spesa considarata e «sono assenti riferimenti a possibili fattori determinanti la spesa stessa, cioè a parametri che identifichino un valore virtuoso a cui gli enti devono tendere». Guardando da una parte al rapporto della spesa per la popolazione, da un lato, e alla spesa per il numero di dipendenti, dall’altro, emerge che gli «eccessi di spesa» delle regioni ammontano a 2.470,4 milioni di euro, di questi 1.078,5 milioni sono del Sud, 1005,5 al Nord e 386,5 del Centro. Per i comuni, invece, l’importo «sopra la mediana» è di 4.607,8 milioni di euro: 2.004,0 milioni nei comuni del Nord, 1.667,8 in quelli del Centro, 935,9 milioni per quelli del Sud e delle isole. I 2.293 milioni degli «eccessi di spesa» delle provincie, invece sono ripartiti per 931 milioni al Nord 518,5 al Centro e 842,8 al Sud. Il record dell’inefficienza va alla Sardegna con un tasso del 31,93%, seguita dal Friuli con 29,49%. 
  
    

 
SARDEGNA QUOTIDIANO 
 
7 - Sardegna Quotidiano / Pagina 14 - Cagliari
Università
Bufera sulla gara per i portieri
LO SCONTRO Sindacati contro l’aggiudicazione dell’appalto per la gestione del servizio: «Non vengono rispettati i contratti» Appello al rettore. Sotto accusa finscono le società vincitrici nI sindacati della triplice, Cgil, Cisl e Uil, si compattano contro la Confsal, sigla autonoma e due cooperative che si occupano di lavoro. L’oggetto del contendere è il contratto di lavoro adottato dalla sigla autonoma nei confronti di 120 lavoratori nel mondo universitario. I ruoli sono quelli del portierato e dei servizi esecutivi: mansioni ben lontane da quelle di docenti e ricercatori. La stessa Università ha bandito l’appalto, vinto da due società di oltretirreno: la cooperativa leccese Sfl e la Leader Service di Bari. Al sindacato autonomo viene contestata la stesura del contratto di lavoro, perché «non fa parte delle parti sociali più rappresentative sul piano nazionale». Cgil, Cisl e Uil ne hanno anche per le due società pugliesi, che hanno applicato ai lavoratori un contratto non sottoscritto dalle tre organizzazioni sindacali. Un pasticcio. I sindacati bussano anche alla porta dell’ufficio del rettore, Giovanni Melis, che non avrebbe tenuto conto del Codice dei contratti pubblici, dove è previsto che chi esegue lavori o forniture debba osservare le norme dei contratti collettivi nazionali e di zona stipulato dalle parti sociali. Una mancanza non da poco, visto che sono regolati anche punti molto cari ai lavoratori: tutela, sicurezza, assicurazione, la stessa retribuzione economica. Due giorni fa è partito il nuovo appalto, il 31 luglio i sindacati hanno scritto una lettera urgente al Magnifico, che però non ha risposto. Dalle parole, scritte, si potrebbe presto passare ai fatti. «Avvieremo cause legali per garantire i diritti dei lavoratori, danneggiati dall’applicazione del diverso contratto collettivo, oltre a andare a protestare dentro il Rettorato», spiegano in una nota unitaria i sindacati. «I centoventi lavoratori prima erano inquadrati con un unico contratto nazionale, ora sono divisi in base alla mansione. I portieri dei fabbricati sono salvi, ma gli ex impiegati assunti col contratto nazionale multi servizi della Confsal si sono visti ridurre l’orario. C’è stata una discriminazione nel trattamento», spiega Silvia Dessì, componente della segreteria UilTucs. Meno ore, meno soldi e meno diritti: è intorno a questi tre punti che la Dessì muove le critiche: «Già avevano uno stipendio basso, 900 euro al mese. Adesso, almeno 60 di loro avranno forti riduzioni. Senza contare chi ha preso servizio senza sottoscrivere il contratto», prosegue la rappresentante sindacale, «nel capitolato d’appalto della gara, la condizione era l’applicazione del contratto collettivo nazionale. Punto non rispettato dalle due aziende vincitrici, che hanno puntato sulla carta del sindacato autonomo ». Il quadro della situazione appare chiaro, così come l’invito rivolto ai piani alti dell’Università, «avevamo chiesto il blocco dell’affidamento del servizio, non è stato fatto. Speriamo di essere ricevuti quanto prima, il sindacato autonomo è una realtà comoda ma resta pur sempre un sindacato aziendale», sottolinea la Dessì, «che fa un contratto peggiorativo rispetto al classico nazionale».
P. R.
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

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