Domenica 2 dicembre 2012

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 dicembre 2012

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda / Economia (Pagina 16 - Edizione CA)
ITALIACAMP. Le idee imprenditoriali degli under 35
DUE PROGETTI D'ORO
Premiate da Monti due giovani sarde
 
Ci sono anche due sardi tra i giovani premiati dal presidente del Consiglio Mario Monti per i progetti presentati nell'ambito dell'iniziativa di ItaliaCamp, un network composto da oltre 50 università italiane e straniere. L'iniziativa, che ha lo scopo di promuovere nuove idee imprenditoriali elaborate da giovani di età compresa tra i 20 e i 35 anni, ha visto la partecipazione di tredici regioni, ciascuna con dieci progetti. Le proposte vincenti otterranno adesso i finanziamenti necessari per diventare realtà imprenditoriali.
Per quanto riguarda la Sardegna, i progetti premiati sono stati presentati da Marianna Bonesu, di Sassari, e Alessandra Madeddu, di Carbonia. Il progetto di Bonesu, “Pha.re.co, essential oils”, studia la possibilità di produrre e mettere in commercio farmaci naturali innovativi ricavati dalla lavorazione dell'olio essenziale di piante endemiche. L'idea vincente di Alessandra Madeddu, invece, presentata sotto il titolo di “Una miniera comune”, parte dalla considerazione che l'Isola rappresenta uno dei migliori luoghi in cui vivere e trascorrere la vecchiaia, e propone un sistema di “case comuni” in grado di ospitare persone anziane autosufficienti, sia turisti che residenti. ( ma.mad. )
 
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
Trattative tra Ateneo e Comune
ORTO BOTANICO CHIUSO NEI FINE SETTIMANA: «NON CI SONO I FONDI»
 
Dovrebbe essere uno dei fiori all'occhiello della città, ma funziona a singhiozzo. Cinque ettari e mezzo nel cuore di Stampace e oltre un secolo di storia alle spalle. Peccato che i cancelli dell'Orto botanico il sabato e la domenica siano sistematicamente chiusi. L'accesso non è permesso. Colpa dei fondi, troppo risicati per pagare il personale anche nel weekend. La crisi colpisce anche il polmone verde racchiuso tra l'Anfiteatro, via Tigellio e l'ospedale Civile.
L'area in viale Sant'Ignazio è gestita dall'Università che acquistò il terreno nel 1858. Di mezzo c'è una Convenzione con il Comune, firmata nel 2006, dall'allora sindaco Emilio Floris e dal direttore del Dipartimento di Scienze botaniche dell'università Antonio Scrugli. Di anno in anno è stata rinnovata, ora è in stand by.
«La convenzione con il Comune non è stata rinnovata, mancano le risorse per pagare lo straordinario e garantire l'apertura anche nei fine settimana. L'università da sola non può farlo», spiega il rettore Giovanni Melis. Da Palazzo Bacaredda garantiscono massima disponibilità.
«Le risorse sono poche, stiamo studiando insieme come inserire lo spazio in un progetto più ampio», sottolinea Enrica Puggioni, assessore alla Cultura. Attualmente è in corso un confronto tra il rettore e il sindaco Massimo Zedda per decidere le sorti dell'area verde. «Consapevoli dell'importanza della struttura, stiamo dialogando con l'amministrazione per trovare in tempi brevi una soluzione», aggiunge Melis. E l'assessore conferma: «Dobbiamo fare i conti con i tagli dei fondi, ma stiamo facendo di tutto per risolvere il problema». La realtà amara è che il fine settimana questo gioiello è blindato da mesi. E per una città che ambisce a definirsi turistica non è una carta a suo favore. Una storia lunga più di un secolo, in principio era nel quartiere di La Vega, nella località “Su campu de su Re”, un esperimento degli anni a cavallo tra il 1762 e il '69. Ma il suolo si rivelò inadeguato. E si decise di spostarlo nella valle di Palabanda, quella attuale. Nel '500 apparteneva al medico cagliaritano Tommaso Porcell, poi passò dai Gesuiti e all'avvocato - e a quei tempi segretario dell'Università - Salvatore Cadeddu. L'attuale Orto botanico fu inaugurato il 15 novembre 1866.
Sara Marci
 
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari (Pagina 35 - Edizione CA)
Università
MONSERRATO, INDAGINE CONOSCITIVA PER IL PUC
 
Domani le Università di Sassari e Cagliari in commissione. Alle 15, nella sala multimediale del Municipio di piazza Maria Vergine, la commissione comunale Urbanistica e Lavori pubblici incontrerà l'università di Urbanistica e Architettura di Sassari per discutere di studi e ricerche nel territorio di Monserrato.
La riunione è l'inizio di un'indagine conoscitiva del territorio che le Università di Cagliari e Sassari condurranno per capire quali interventi mirati condurre a Monserrato in vista del Puc. Un sodalizio che aiuterà il Comune nella pianificazione urbanistica della città. La riunione sarà aperta dalla relazione del presidente di commissione Antonio Sarigu e da un intervento del sindaco di Gianni Argiolas.
Saranno presenti: l'architetto Massimo Faiferri (Università di Sassari - facoltà di Architettura), l'ingegnere Antonio Pillai (Università di Cagliari), Renato Muscas (capo settore Urbanistica del Comune) e gli studenti del corso di laurea in Architettura - Urbanistica dell'Università di Sassari. (s.se.)
 
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 49 - Edizione CA)
Importante scoperta dagli scavi di Su Carroppu
IL SULCIS ERA ABITATO FIN DAL MESOLITICO: ORA C'È LA PROVA CERTA
 
Brutta notizia per gli editori dei libri di storia: il capitolo dedicato alla preistoria sarda (e sulcitana) deve essere aggiornato. Diciamo di circa tremila anni. Nel senso che va retrodatata al 9.000 avanti Cristo la frequentazione dell'uomo nel riparo sottoroccia di Su Carroppu, Sirri, località agropastorale nelle campagne di Carbonia. Una frequentazione sporadica, sì, ma ripetitiva al punto che uno di questi primi abitatori dell'Isola nel riparo è stato sepolto. E le sue ossa, sottoposte all'esame del radiocarbonio, hanno inesorabilmente spostato indietro le lancette della preistoria permettendo di asserire che la presenza dell'uomo in Sardegna risale certamente al Mesolitico, ovvero un periodo ben anteriore al Neolitico antico. E se prima a questa conclusione si giungeva tramite prove indirette, da Su Carroppu è arrivata la prova diretta, evidente, scientifica.
A fornirla è stato l'archeologo Carlo Lugliè (ricercatore di Preistoria e Protostoria dell'Università di Cagliari, dirigente del laboratorio di Antichità sarde e Paletnologia) al termine della terza annualità di scavi (2010-15) nella grotta di Sirri. Lo studioso, che dirige appunto le nuove indagini nel riparo sottoroccia già esaminato da altre èquipe nel 1969 e nel 1978, ha esposto venerdì a Carbonia, nella prima di una serie di conferenza sull'archeologia organizzate dal Comune, le ultime straordinarie novità emerse dal sito e dalle analisi dei reperti. Novità affascinanti che, inevitabilmente, danno vita a mille altri interrogativi sulle prime fasi della frequentazione umana nell'Isola. «È chiaro - ha sottolineato - che sinora si era sempre saputo, ma grazie a prove non dirette, che andavano attestate al Mesolitico le prime manifestazioni umane in Sardegna, ma sino ad oggi non ci era mai capitato, come a Su Carroppu, di trovare un sito con una sepoltura in grado di restituire una datazione evidente».
Tra i reperti rinvenuti di recente dopo un'ulteriore, complicata, attività di scavo, anche ossa umane. Ad esempio un frammento di tibia. L'analisi al radiocarbonio ha permesso di considerare un fatto che l'uomo si aggirasse innanzitutto nel Sulcis, e quindi anche nel resto dell'Isola, 9000 anni prima dell'avvento di Cristo. Un frammento della lunga (o breve, secondo i punti di vista) storia dell'uomo chiamato Mesolitico. «Certo, il vero e proprio popolamento si ha dal Neolitico - avverte Carlo Lugliè - ma al Mesolitico di Su Carroppu attribuiamo anche un osso di uccello ora estinto, un Otis Tarda e altri manufatti e materiali litici». E posto che la presenza nel Mesolitico era sporadica, ma ripetitiva, ovvio domandarsi da dove venissero questi lontanissimi antenati approdati nel cuore di una terra chiamata poi Sulcis.
«L'ipotesi - asserisce l'archeologo - è che giungessero dall'Africa o dalla penisola italiana, d'altronde erano in grado spostarsi per mare con grande capacità di orientamento e possedevano già una lunga tradizione di carpenteria navale». Gli studi a Su Carroppu (favoriti da Geoparco, Comune, Regine e Università di Cagliari) proseguiranno «perché il sito - ammette Lugliè - rivela enormi potenzialità». Che il Comune, anticipa l'assessore comunale alla Cultura Loriana Pitzalis, «intende cogliere a costo di fare enormi sacrifici per preservare un'area così preziosa a livello regionale».
Andrea Scano
 
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda / Provincia Ogliastra (Pagina 27 - Edizione NU)
SEUI. Il Consiglio comunale approva all'unanimità il progetto
IL PARCO DEL LAVORO
Montarbu, 550 mila euro per l'occupazione
 
Non sarà un parco di soli vincoli, ma di sana e robusta occupazione. Il Consiglio comunale di Seui ha approvato all'unanimità il progetto per le aree di tutela ambientale di Montarbu e Riu 'e Nuxi . Dei 660 mila euro a disposizione 550 mila serviranno per creare occupazione, il resto per lo sviluppo di alcuni progetti in collaborazione con l'Università di Cagliari, dipartimento di Scienze dell'ambiente. Il piano proposto dalla giunta guidata da Giampaolo Desogus, per il primo biennio sarà orientato alla realizzazione di itinerari ambientali, archeologici, laboratori didattici e promozione turistica. In particolare l'Università realizzerà dei vivai per la ricerca e uno studio per la caratterizzazione delle risorse ambientali del Montarbu. In totale il lavoro dei ricercatori si avvarrà di contributi per 100 mila euro. Della pulizia e della messa in sicurezza dei sentieri e dei siti archeologici si occuperanno gli operai dei cantieri comunali.
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda / Olbia e provincia (Pagina 19 - Edizione OL)
GOLFO ARANCI. La tesi di un giovane architetto su come trasformare un angolo di paradiso
NUOVA IDEA PER CAPO FIGARI
Giovanni Pirisinu: «Si partirà dai percorsi del vecchio semaforo»
 
Prendete un luogo storico abbandonato a sé stesso e immaginatelo tirato a lucido e adatto ad accogliere visitatori di tutti i generi. Il risultato sarà qualcosa di molto simile alla tesi di laurea che Giuseppe Pirisinu ha discusso lo scorso 28 novembre dal titolo “Capo Figari: tra Storia e Progetto”: «Ho proposto un restyling del vecchio semaforo partendo da Capo Figari, recuperando i percorsi e gli edifici esistenti senza pensare a nessuna struttura che possa rovinare il contesto naturalistico in cui si trova».
Pirisinu, classe '87, che grazie a questa tesi (con allegate anche rarissime foto storiche del semaforo) ha chiuso con un 110 e lode i suoi studi al Dipartimento di architettura di Alghero. I luoghi chiave sono il semaforo posizionato sul promontorio, dove è prevista una ristrutturazione con nuove destinazioni d'uso, e la cava dismessa di cala Moresca, che verrebbe adibita ad area di sosta per i visitatori.
«Le macchine si fermerebbero nell'area della cava dismessa, in modo da non intralciare il sentiero verso il semaforo. Sempre dalla cava sarà possibile prendere una navetta oppure seguire uno dei tanti sentieri, adatti anche a chi intende praticare sport, come footing e trekking - spiega Pirisinu - una volta giunti al semaforo, oltre alla ristrutturazione completa dell'edificio, ho pensato a due possibili nuove destinazioni d'uso: la parte alta allestita da museo tematico per i semafori della Sardegna, la parte bassa interamente dedicata agli esperimenti di Marconi, peculiarità unica che tantissimi sardi ignorano».
Non solo, l'edificio poco distante dal semaforo diventerebbe un vero e proprio centro servizi: «Ho pensato a una struttura con foresteria, ristorante, sala conferenze, biblioteca tematica e anche un centro ricerche incentrato sugli studi delle onde elettromagnetiche, struttura al momento assente in Sardegna, esiste a Firenze, e particolarmente utile, oltre che richiamo alla storia di questo luogo». Un progetto ambizioso ma concreto: «Pensato per ridare vita a questo sito storico quasi sconosciuto ai più e senza intaccare minimamente l'ambiente naturale in cui si trova».
Claudio Inconis

 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna / Sardegna (Pagina 9 - Edizione CA)
NON VEDENTE, LEGGE E SPIEGA LE EPIGRAFI
Sassari, il laureando Davide Pinna autore di guide sulle iscrizioni romane custodite al museo Sanna
 
SASSARI I testi da lui realizzati, tradotti in braille, saranno utilizzati per consentire anche ai non vedenti di conoscere la storia e il significato delle epigrafi custodite nel lapidario della sala romana del Museo archeologico nazionale “G. A. Sanna” di Sassari. Lui si chiama Davide Pinna, è un laureando non vedente ed è diventato un abile epigrafista. Nonostante la sua disabilità, Davide è riuscito a identificare le caratteristiche generali delle varie tipologie di monumenti e iscrizioni, in modo tale da poterli distinguere gli uni dagli altri e poterne parlare con adeguata competenza. L'opportunità gli è stata offerta da Paola Ruggeri, docente di storia romana all'Università di Sassari, e da Gabriella Gasperetti, direttrice del Museo Sanna. «Le visite al museo – spiega Paola Ruggeri – per Davide sono state determinanti per affinare la percezione tattile dei monumenti, riconoscere i materiali e le forme delle epigrafi e, in una seconda fase, passare alla lettura diretta dei testi iscritti». I risultati di questo percorso saranno presentati domani alle 18.30 al Museo Sanna, in occasione della "Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità 2012". L'evento è intitolato non a caso "Museum Revolution– Nuovi percorsi archeologici della disabilità". L'obiettivo è mostrare che anche un visitatore con disabilità può, attraverso percorsi calibrati, fruire in maniera adeguata di una sezione molto importante del patrimonio storico-archeologico conservato presso il Museo. Davide Pinna si è avvicinato all’epigrafia durante le lezioni di storia romana. Nel catalogo contenuto nella sua tesi di laurea (preceduto da alcuni capitoli di approfondimento che affrontano il tema della cecità nel mondo antico), sono stati analizzati alcuni monumenti epigrafici custoditi all'interno del Museo per i quali, attraverso la sua "esperienza tattile" diretta, Davide Pinna ha redatto una breve guida, predisponendo per ogni monumento esposto una scheda epigrafica che, in modo sintetico, ha tentato di fornire un’ analisi esauriente; per ogni reperto, descritto dal punto di vista strettamente morfologico, viene fornita la trascrizione del testo inciso e un breve commento storico-epigrafico.Il testo di Davide Pinna, trascritto in baille, sarà consegnato al Museo Sanna affinché possa essere utilizzato, in assenza di apposite audioguide, come valido strumento per consentire ai non vedenti di visitare la sala romana.
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna / Lettere e commenti (Pagina 19 - Edizione CA)
Riformatori
UNA RISPOSTA A FRANCO BORGHETTO
 
Il dottor Franco Borghetto ritiene che i consiglieri regionali e questo centro studi dei Riformatori Sardi abbiano parlato a sproposito del progetto Matrìca. Evidentemente la lettura data ai nostri argomenti si è fermata ai titoli giornalistici che, parlando di bomba a orologeria, potrebbero aver spaventato i cittadini sardi egli stessi investitori industriali. Se il dottor Borghetto avesse letto la mozione presentata dai Riformatori avrebbe capito che il nostro obiettivo è esattamente il contrario. Nella conferenza stampa in piazza il professore di agronomia dell'Università sassarese, Pierpaolo Roggero, è intervenuto per spiegare che la parte del progetto agroindustriale è del tutto carente. Ci sarebbe il rischio che i riflessi sul reddito agricolo complessivo dell'Isola e sulla filiera dei manufatti da realizzare a valle degli impianti siano molto sbandierati nella "comunicazione", ma poi dimenticati nell'operatività progettuale. Il tavolo tecnico istituito dalla convenzione RAS-Uniss-Unica-CNR-Novamont si è riunito solo una volta e ancora non è chiaro se vi saranno risorse per la ricerca sperimentale in Sardegna. Sino a questo momento non risulta alcun finanziamento da parte di Novamont verso le istituzioni di ricerca che operano in Sardegna. I dati disponibili sul cardo indicano chiaramente che c'è ancora molta strada da fare prima di poter prevedere una sua diffusione su larga scala. La firma da parte delle istituzioni dell'accordo di programma Eni-Novamont, senza alcun conforto solido tecnico-scientifico di terzi non coinvolti nel business sulla fattibilità della filiera agro-industriale, e soprattutto sull'impatto della centrale a biomassa, deve essere adeguatamente giustificata da chi ne ha assunto le responsabilità. Analogo progetto in Umbria non è stato trattato così grossolanamente. L'esperienza umbra certificherebbe invece un maggior rispetto per il territorio e per le organizzazioni dei produttori, chiamate a partecipare sin dal principio, con risultati positivi per tutti. A chi gioverebbe sovradimensionare una centrale a biomasse rispetto alle effettive esigenze del territorio? A chi gioverebbe produrre monomeri dall'olio vegetale proveniente dal Sud America o dall'Indonesia? Perché i politici di destra e sinistra, la giunta regionale a Cagliari e il PD a Sassari, avrebbero firmato il progetto a scatola chiusa senza verificarne i contenuti? Perché si sarebbe scelta, la coltura del cardo che produce solo il 5% di semi, e quindi di massa oleosa, mentre il resto è fibra? Ritiene il dottor Borghetto che tutte queste obiezioni siano campate per aria? Bene è quello che speriamo anche noi, che crediamo nella strategicità del progetto Matrìca. Proprio per questo la mozione mira a portare nell'aula consiliare il dibattito su MATRICA: per avere chiarezza. E' indispensabile che tutti i sardi di buonsenso siano convinti che Matrìca sia davvero un progetto sostenibile e conveniente. I sardi attendono risposte che fughino i dubbi e diano la certezza che non rischiamo di ripetere i tragici sbagli del passato. In altre parole, dottor Borghetto, lavoriamo per tutti i sardi, anche per lei.
Antonello Gregorini
Centro studi Riformatori Sardi
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna / Carbonia (Pagina 29 - Edizione CA)
Sant’Antioco
“PAESAGGI D’AUTORE”, I CORTI MEDITERRANEI
 
SANT’ANTIOCO Piu’ di trenta cortometraggi in rappresentanza di 15 paesi parteciperanno dal 6 al 9 dicembre all’ottava edizione della rassegna “Passaggi d’Autore: Intrecci Mediterranei 2012” che si terra’ nella sala consiliare in municipio. Ad organizzare l’evento il circolo del cinema Immagini con il patrocinio del Parco Geominerario, della Provincia, del Comune e con il contributo di numerosi imprenditori del paese e della zona. «Siamo stati i primi in Sardegna – dice il presidente Luciano Cauli – ad occuparci di cortometraggi dei paesi del Mediterraneo ma quello che ci interessa non sono questi primati quanto piuttosto la possibilità, attraverso questa manifestazione che da otto anni rappresenta il culmine della nostra attività di animazione culturale nel territorio, di favorire la conoscenza dei cineasti fra loro e della nostra comunità con le loro opere che raccontano storie degli altri popoli del Mediterraneo. Sono molti i temi che interessano tutti e con i quali ognuno, nella sua realtà si confronta, e penso ad esempio alla questione dell’acqua, un bene primario che nella presente edizione viene affrontato da cineasti palestinesi ed israeliani per un progetto curato dalla università di Tel Aviv come pure alla questione femminile, i problemi legati alle migrazioni e la crisi economica ». Le opere in rassegna sono state premiate e selezionate dai più importanti festival internazionali: da Taormina a Cannes, da Madrid a Roma. La rassegna si articola in quattro serate e prevede la proiezione di cortometraggi in lingua originale con sottotitoli in italiano e in inglese. I sottotitoli sono il frutto del laboratorio rivolto agli studenti del Liceo linguistico “E. Lussu” di Sant’Antioco e della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Cagliari, dal titolo “La traduzione audiovisiva: i sottotitoli per il cinema e la televisione”.
Carlo Floris
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna / Sassari (Pagina 25 - Edizione SS)
CERIMONIA PER 37 PENSIONATI DELL’ATENEO
Martedì in aula magna il saluto agli ex colleghi e il titolo di “emeriti” a Paolo Fois e Giancarlo Nivoli
 
SASSARI Martedì 4 dicembre alle 17 nell' aula magna dell'Università si svolgerà la cerimonia di saluto al personale docente e tecnico- amministrativo che nel 2012 ha concluso l'attività lavorativa. Il rettore Attilio Mastino ringrazierà i 37 ex dipendenti dell'Ateneo per il prezioso contributo fornito in tanti anni di carriera e consegnerà due sigilli alla memoria dei colleghi deceduti quest'anno. Durante la cerimonia verrà conferita al professor Paolo Fois e al professor Giancarlo Nivoli la pergamena con il decreto di nomina di "Professore emerito". Paolo Fois, oggi garante degli studenti, è stato professore ordinario di Diritto internazionale nell’ateneo cittadino dal 1980 al 2008, sempre all’università ha ricoperto numerosi incarichi. Inoltre il professor Fois, che vanta diverse decine di pubblicazioni, è componente del Comitato scientifico della Rivista di diritto internazionale privato e processuale, membro della International Law Association, dell'Associazione Italiana Giuristi Europei e della Società Italiana di Diritto Internazionale. Nel 2006 ha presieduto la Società Italiana di Diritto Internazionale. Giancarlo Nivoli è stato invece professore ordinario di Psichiatria all'Università di Sassari fino al 2011. Nel 1975 ha conseguito tra il Canada e l'Italia un dottorato in Psichiatria e Criminologia clinica. Nello stesso anno ha intrapreso l'attività di consulente psichiatra per i tribunali, e nel 1980 è diventato esperto psichiatra nelle carceri italiane. Dal 1975 al 1980 è stato responsabile di due unità di trattamento per malati mentali autori di reati violenti presso l'Istituto psichiatrico P. Pinel affiliato all'università degli studi di Montreal in Canada. Dal 1990 ha diretto la Clinica e il Servizio di Psichiatria dell'università di Sassari, e dal 1993 ha guidato la scuola di specializzazione in Psichiatria. Da 2011 è presidente della Società italiana di Psichiatria
forense. Autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche e di 7 volumi monografici, Nivoli ha rappresentato l'Italia nell'Unione europea per la “Ricerca Stop” per la lotta contro la tratta di esseri umani e lo sfruttamento dei bambini. Alla manifestazione di martedì parteciperà il Coro dell'Università di Sassari, diretto dal maestro Daniele Manca e dal direttore artistico Stefano Melis.
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna / Sassari (Pagina 27 - Edizione SS)
L’università
DOPO DODICI ANNI CONCLUSI I LAVORI ALL’ISTITUTO DI IGIENE
 
SASSARI Sono quasi ultimati i lavori nell’edificio degli Istituti di Igiene e Medicina preventiva e Patologia generale dell'Università in via Padre Manzella. Lavori cominciati dodici anni fa e che hanno riguardato la ristrutturazione dei locali già esistente e l’ampliamento dell’edificio. Nei giorni scorsi il rettore Attilio Mastino ha effettuato un sopralluogo, accompagnato dal direttore generale Guido Croci, dai prorettori Maristella Mura e Aldo Morace, dai direttori dei dipartimenti Giuseppe Delitala, Andrea Montella e Mario Trignano, dalla presidente della facoltà di Medicina e chirurgia Ida Mura, dal direttore Generale dell'Azienda ospedaliero - universitaria Sandro Cattani e dal direttore sanitario Francesco Tanda. Come ha confermato il responsabile dell'Ufficio tecnico dell'Università ingegner Simone Loddo, l'intervento è ormai prossimo alla conclusione e i nuovi spazi potrebbero essere disponibili tra qualche settimana. Il rettore ha ascoltato le richieste del direttore generale e del direttore sanitario dell'Aou, che auspicano di poter stabilire in una parte dei nuovi locali i laboratori di Microbiologia e riunirli così a quelli dell'Istituto d'Igiene, alleggerendo notevolmente la pressione sul complesso biologico, prevalentemente utilizzato per la didattica. Il rettore si impegnerà quindi per il trasferimento in via Padre Manzella dei principali laboratori di microbiologia e contemporaneamente ha posto all'attenzione dei presenti la questione relativa alla suddivisione degli spazi tra l'Istituto di Igiene e l'Istituto di Patologia generale. Toccherà al Consiglio di amministrazione deliberare in tal senso. I lavori in via Padre Manzella sono andati avanti per lunghi anni in modo non sempre lineare per svariati motivi, molti dei quali oggettivamente non prevedibili, come gli adeguamenti normativi, oltre a sopravvenute esigenze organizzative e assistenziali degli Istituti. Nel complesso, l'opera è costata circa 3,5 milioni di euro e consentirà di risolvere urgenti problemi legati all'assistenza sanitaria, alla ricerca scientifica e alla didattica.
 
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna / Ozieri (Pagina 34 - Edizione SS)
VIOLENZA SULLE DONNE, GIORNATA DI DIBATTITO
 
OZIERI Prosegue con incontri nelle scuole e un convegno in programma il 5 dicembre l’attività di sensibilizzazione sulle problematiche della violenza di genere promossa dal servizio Spazio Donna del Plus del distretto sanitario di Ozieri. Mercoledì 5 dicembre, Spazio Donna riunirà esperti del settore in un convegno dal titolo “Cambia la cultura, ferma la violenza” che si terrà nella sala conferenze del centro culturale San Francesco alle 17 e sarà coordinato dalle operatrici del servizio Spazio Donna, una psicologa e un’assistente sociale. Al convegno parteciperanno in qualità di relatori la responsabile della Casa di Accoglienza per le vittime della tratta Pietrina Carrucciu; l’avvocato Elvira Useli dello Sportello di Consulenza legale per donne e minori vittime di violenza della Provincia di Sassari; il professor Salvatore Deiana docente di Pedagogia nell’Università degli Studi di Cagliari e componente dell’associazione “Maschile plurale”; Gianni Manca del direttivo nazionale di Amnesty International. Parteciperà inoltre il poeta Francesco Masia che leggerà alcuni suoi versi sul tema della violenza di genere, argomento che ieri è stato oggetto di un dibattito tenutosi nel liceo scientifico Segni a seguito della rappresentazione della nota piéce “Marcella” della compagnia teatrale Barbariciridicoli. Per informazioni su tutte le attività di Spazio Donna inviare una mail a sdspaziodonna@ gmail.com o contattare le sedi Lares di Ozieri 079 787399 e Bono 079 790200. (b.m.)

Questionario e social

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