UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 23 dicembre 2011

Venerdì 23 dicembre 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 dicembre 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Regione
Due pareri favorevoli per Campus e lungomare
 
L'Unità tecnica regionale dell'assessorato dei Lavori pubblici dà il via libera a due progetti fondamentali per la città: il Campus universitario e la passeggiata del lungomare del Poetto. Ora potranno essere banditi i due appalti, che dovranno essere pubblicati obbligatoriamente entro la fine dell'anno per evitare di perdere i finanziamenti regionali. L'Utr ha espresso parere favorevole, con alcune prescrizioni, sulla riqualificazione del lungomare, che verrà finanziato con 16,9 milioni di euro, e i lavori di realizzazione del primo lotto del Campus dell'Ersu, in viale La Plaia (35,4 milioni di euro) nell'area dell'Ex semoleria.
Il primo intervento prevede la risistemazione di viale Poetto tra la rotatoria di Marina Piccola e il confine con il Comune di Quartu. Saranno rifatti i sottoservizi e l'intero manto stradale, nuovi percorsi pedonali pavimentati con arredi, gli incroci, l'illuminazione pubblica, nuove aree verdi, pista ciclabile e per la corsa a piedi in sede propria. Il secondo riguarda la costruzione di circa 250 posti letto gli studenti universitari e i parcheggi. (fr. pi.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano (Pagina 20 - Edizione OR)
Maria e il sogno americano
Ricercatrice alla Southern University of California
ORISTANESI NEL MONDO. Da cinque anni Lauda Tomasi vive a Los Angeles
di Patrizia Mocci
 
Vivere una esperienza lavorativa all'estero, ma soprattutto negli States, è il sogno di molti ricercatori. Lo è stato certamente per Maria Lauda Tomasi, 36 anni di Arborea: da cinque anni a Los Angeles, ha potuto realizzare i suoi desideri. Si occupa esattamente di terapia sperimentale su differenti tipi di tumore, studia i meccanismi molecolari della loro insorgenza e gli eventuali bersagli terapeutici.
Perché ha deciso di andare all'estero?
«Ho colto l'occasione il giorno in cui la professoressa Rosa Maria Pascale, dell' Università di Sassari, mi propose questa avventura. E da cinque anni vivo qui a Los Angeles lavorando presso la "Division of Gastrointestinal and Liver diseases", Department of Medicine, Keck School of Medicine of University of Southern California, di Los Angeles».
Quali sono state le tappe del suo percorso professionale?
«Mi sono laureata in Scienze Biologiche, con indirizzo BioMolecolare, a Sassari. Dopo 6 mesi ricevetti un assegno di Ricerca di due anni, sullo studio dei meccanismi molecolari nel tumore del fegato, finanziato dalla Banca San Paolo di Torino. Al termine vinsi la borsa di studio di 4 anni per il dottorato di Ricerca in "Patologia Molecolare e Oncologia" all'Università di Torino».
Poi come è andata?
«Al secondo anno del dottorato mi venne offerta la possibilità di terminare gli ultimi due anni negli Stati Uniti presso il laboratorio della Dottoressa Shelly C. Lu della University of Southern California di Los Angeles. Conseguito il titolo di dottorato, decisi di restare un altro anno, avendo ricevuto un Assegno di Ricerca dalla Regione Sardegna per un Internship all'estero. Un mese dopo mi ritrovai a scrivere il mio primo Grant per la National Institutes of Health, supportata dalla mia attuale mentore dottoressa Shelly Lu. Fortunatamente vinsi e sto lavorando al secondo anno del progetto in attesa di ricevere il titolo di "Assistant Professor"».
Quali opportunità professionali ha trovato all'estero?
«La possibilità si far parte del personale accademico di una delle più prestigiose Università degli Stati Uniti e poter far carriera in un modo completamente indipendente dalla politica, che purtroppo caratterizza il nostro Paese».
Ci sono state particolari difficoltà?
«La mancanza della mia famiglia mi ha portato più di una volta ad avere dei dubbi sulla mia permanenza negli Stati Uniti. Sono molto fortunata per il fatto che i miei familiari mi hanno sempre sostenuto per una carriera lontana da casa. Inoltre, l'aver trovato un compagno che mi supporta è stata una grande fortuna».
Che cosa avrebbe fatto se avesse deciso di stare in Sardegna?
«Avrei continuato a lavorare presso con la professoressa Pascale e professor Feo, magari con qualche contratto a termine o assegno di ricerca in attesa di una posizione più definita, magari di ricercatore».
Quali differenze ha notato nell'ambiente lavorativo rispetto alla realtà italiana?
«La differenza sta tutta nel modo in cui si gestisce il laboratorio. Io mi trovo in una posizione di assoluta indipendenza sia economica che decisionale, cosa purtroppo non applicabile in Italia vista la limitazione dei fondi per il sostentamento dei progetti».
In futuro pensa di tornare in Italia?
«Ne sono certa, ma mi auguro in una posizione migliore di quella di ricercatore associato per poter contribuire alla crescita del nostro Paese».
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Piano dell'azienda universitaria
Una rete regionale per prevenire i tumori al seno
 
L'azienda ospedaliera Universitaria, guidata da Ennio Filigheddu, come previsto dal Piano sanitario regionale 2010-1202, accelera su prevenzione e attuazione degli screening oncologici secondo il principio delle reti integrate e l'applicazione del modello “Hub&spoke” che prevede la creazione di una rete oncologica regionale utile per coordinare le professionalità e le istituzioni coinvolte nella prevenzione e diagnosi, nell'ambito in particolare dei tumori della mammella.
«La rete oncologica assicura la presa in carico della paziente riducendo le liste di attesa», ha spiegato Maria Teresa Ionta, oncologa e coordinatrice del progetto Informa cancro, «e definisce i percorsi assistenziali. Si ha assistenza di maggiore complessità in centri di eccellenza (Hub) mentre ai centri periferici (Spoke) compete la selezione e l'invio dei pazienti al centro di riferimento».
«Purtroppo al Sud - ha spiegato Bruno Massidda, direttore dell'Oncologia medica dell'università di Cagliari, responsabile degli screening oncologici per l'Aou, «si registra la più bassa percentuale di Registri tumori, di attivazione di programmi di screening e la più bassa percentuale di adesione agli stessi».
Intanto riparte il Registro tumori regionale, affidato dall'Assessorato della sanità Gavino Faa, anatomopatologo e già preside della facoltà di Medicina. «Le criticità», ha aggiunto Massidda, «determinano scarsa conoscenza delle necessità con diagnosi tardive e minore sopravvivenza proprio per le neoplasie più infauste. Al nord e nel centro del Paese la sopravvivenza a cinque anni dopo la diagnosi di cancro della mammella è dell'86%, nel Sud e nelle Isole è dell'81%. Per il 2011 si stimano in Sardegna 1.200 nuovi casi con una incidenza in crescita (+11%). Il rapporto mortalità/incidenza è dello 0,53 per la Sardegna e dello 0,48 nel resto d' Italia. Nel 2011 sono previste circa 42 mila nuove diagnosi con un rischio di ammalarsi di tumore della mammella entro gli 84 anni pari a un caso ogni otto donne». La popolazione target dello screening mammografico fra 50 e 69 anni è pari in Sardegna a 218 mila donne e circa 30 mila fanno capo all'azienda ospedaliera Universitaria.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro (Pagina 23 - Edizione NU)
SINISCOLA. Il progetto
Alunni a scuola di lavorazione della pompia
 
Anche quest'anno all'Agrario di Siniscola si ripete il rito della trasformazione della pompia nel tipico dolce candito della tradizione baroniese. Si tratta del secondo appuntamento di un progetto avviato dall'istituto in collaborazione con Comune e Asl, che vede il coinvolgimento di nove pazienti seguiti dal centro di salute mentale.
LA LAVORAZIONE Dopo la fase di raccolta del frutto, avvenuta nei giorni scorsi, ieri mattina gli studenti si sono riuniti per la lavorazione dell'agrume. Aiutati da due esperte di Siniscola, alla presenza del dirigente Innocenza Giannasi, del docente Carmelo Mele, referente per la scuola, e Giampiero Altea per l'Asl, hanno confezionato il dolce tipico che domani sera sarà venduto nella piazza del mercato di Siniscola.
IL PROGETTO Sul progetto Pompia continua a interessarsi l'università di Sassari: la facoltà di Biomedica sta infatti portando avanti una a ricerca scientifica sulle proprietà benefiche dell'agrume endemico e i ricercatori si sono rivolti all'istituto Agrario per avere un'adeguata quantità di frutto da poter usare per i test scientifici. È invece tramontata l'idea di creare una cooperativa di tipo B per i pazienti del Centro di salute mentale. Il Comune in accordo con l'Asl, ha preferito destinare i soldi che servivano a pagare i responsabili dell'impresa sociale e garantire un salario mensile ai disabili per tutto l'anno.
F. U.

LA NUOVA SARDEGNA 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Casa dello Studente, Siram precisa il suo ruolo
 
 CAGLIARI. L’assenza di acqua calda continua nelle Casa dello Studente non è responsabilità della società Siram, che gestisce gli impianti, ma dell’Ersu, che non avrebbe attivato la procedura per rabboccare il serbatoio di gasolio. «Non è vero - nota la Siram - che da quando Siram ha la gestione degli impianti l’acqua calda ed il riscaldamento vengono erogati solo 4 volte la settimana. Siram gestisce l’appalto da gennaio 2011, se così fosse stato il contratto sarebbe stato rescisso da tempo. E’ vero invece che Siram ha evidenziato una serie di anomalie impiantistiche pregresse che pregiudicano il buon funzionamento degli impianti. Il 13 dicembre si é verificata una perdita dall’impianto di riscaldamento a causa dello stato precario delle tubazioni. I tecnici Siram sono intervenuti ed in meno di un’ora dalla chiamata ed hanno provveduto alla ricerca ed al successivo isolamento del tratto di tubazione interessato dalla perdita».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Gallura
«Meno suicidi in Gallura, è migliorata l’assistenza»
L’intervento di Leonardo Tondo, dell’Università di Cagliari
 
 OLBIA. Di prevenzione suicidi si è parlato nei giorni scorsi, sempre all’Expo’. E in quell’occasione l’attenzione si è concentrata su un punto: individuare precocemente i “soggetti a rischio” e intervenire quanto prima per evitare gesti che potrebbero mettere a rischio la salute dell’individuo.
 «Quando migliora l’assistenza e il territorio è più attento alle patologie psichiatriche calano i numeri dei suicidi - ha spiegato Leonardo Tondo, professore associato di psicologia clinica del dipartimento di psicologia dell’Università di Cagliari -. Ed è quello che sta avvenendo in questo territorio. Nel dicembre 2008, a Olbia, è stato attivato il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura che si inserisce all’interno del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze della Asl di Olbia: provvede alla cura dei pazienti psichiatrici che necessitano di trattamenti medici con ricovero in ambiente ospedaliero, accoglie trattamenti volontari o obbligatori, provvede all’assistenza di pazienti in condizioni di emergenza ed è collegato al pronto soccorso e al 118. I numeri Istat mettono in evidenza come i 5,9 suicidi ogni 100.000 abitanti registrati in Gallura dalle forze dell’ordine nel 2008, siano scesi nel 2009 a 3,2 ogni 100.000 abitanti. Il suicidio - ha aggiunto Tondo - è strettamente legato a un disturbo “sottostante”, sempre più spesso dell’umore».
 Tra i soggetti più a rischio, per Tondo, ci sono gli uomini di età avanzata, in particolare quelli soli, come i vedovi, e che hanno pochi interessi. «Nella nostra cultura, purtroppo, gli uomini incontrano grosse difficoltà nel confidarsi, questo porta a stati depressivi che potrebbero sfociare in azioni suicidarie: non bisogna scordare che la maggior parte dei suicidi rifiuta infatti la comunicazione del proprio malessere. E in questi casi una cura antidepressiva potrebbe essere dannosa per il paziente». (s.p.)

Questionario e social

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