UniCa UniCa News Rassegna stampa Giovedì 22 dicembre 2011

Giovedì 22 dicembre 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 dicembre 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Commenti (Pagina 15 - Edizione CA)
Attesa l'estensione della pedonalizzazione
Il difetto di Cagliari sono i trasporti
Francesco Annunziata*
 
Sono sempre più convinto che i problemi della mobilità nella città di Cagliari si risolvano nell'omonima area vasta: occorre andare a una differente distribuzione modale della mobilità, non più fondata sull'uso dell'autovettura, ma su una differente politica dei trasporti che veda quale struttura portante della mobilità le infrastrutture di trasporto collettivo rapido di massa (metropolitane e linee ferroviarie); il risultato immediato sarà una diminuzione del livello di congestionamento della viabilità di accesso a Cagliari. Occorre evitare che nuove strutture di servizio, capaci di determinare ulteriori flussi pendolari, siano aggiunte nella città; questo intervento, con il precedente, determinerà un contenimento dei flussi pendolari, soprattutto se i centri di servizio saranno localizzati lungo le linee del trasporto pubblico, servite anche da parcheggi di scambio. Occorre anche spostare alcune strutture di servizio, di livello provinciale e regionale, dalla città di Cagliari, posizionandole lungo le suddette linee di trasporto collettivo.
Tornando al primo punto, politica di trasporto collettivo significa linee di superficie, metropolitane, servizi ferroviari e parcheggi di interscambio che favoriscano l'intermodalità. Il primo esempio di parcheggio di interscambio è nell'area/struttura in prossimità della stazione ferroviaria/tramviaria: dov'è il parcheggio intermodale nei pressi di piazza Repubblica? Dov'è il regime tariffario intermodale che metta in relazione l'uso del parcheggio con l'utilizzo del trasporto collettivo?
Ancora, quali sono i criteri/obiettivi per l'individuazione delle priorità nella realizzazione di infrastrutture di trasporto collettivo in sede propria? Non dovrebbero essere rivolti a risolvere i problemi di accesso alla città (qualunque essa sia), e non dovrebbero essere rivolti a realizzare l'intermodalità tra linee in sede propria e nodi di trasporto verso l'esterno (aeroporto e porto)?
Continuando, occorre che i servizi siano vicini alle origini della domanda di spostamenti, e non che la popolazione si sposti per andare ai servizi! Area metropolitana significa area ove esistano più centri di servizio, affidando ai differenti Comuni funzioni di servizio in una logica di riequilibrio territoriale. Occorre costruire un'area ove sia indifferente risiedere e vivere, poiché si dispone dei servizi necessari, senza che siano concentrati in un unico luogo, e poiché la mobilità è ben servita.
Politica di trasporto collettivo significa fare in modo che le piazze siano luoghi di incontro, come in tutte le civiltà mediterranee dalle quali proveniamo, e non “non luoghi” come piazza San Benedetto e piazza D'Armi, squallidi snodi di traffico. Significa estendere la pedonalizzazione ai centri storici e alle aree commerciali delle nostre città (luoghi di passeggio, anche davanti alle vetrine), significa rendere la bicicletta mezzo di trasporto alternativo, sicuro su strade ove è stata diminuita la pressione veicolare. Significa anche risolvere i problemi di accesso alla città puntando sulle metropolitane; significa, in una logica di intermodalità, collegare l'aeroporto di Elmas a Cagliari (piazza Matteotti e piazza Repubblica) e ad altri centri (Quartu, Quartucciu, Selargius, Monserrato, per esempio). E infine i parcheggi dovrebbero essere utilizzati, nell'ambito di una politica di trasporto che veda quello collettivo struttura portante, per togliere dalle strade le autovetture, così da realizzare corsie privilegiate, piste ciclabili, e ampliare i marciapiedi.
Quando riusciremo a uscire dalle chiacchiere per andare ai progetti e alle conseguenti realizzazioni? Quando capiremo che occorre progettare il sistema infrastrutturale di trasporto così da vincolare le aree individuate e impedire che siano compromesse da altre utilizzazioni, danneggiando il governo della mobilità e il disegno di una città più organizzata e di maggiore qualità per i suoi abitanti?
*Docente Università di Cagliari
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 28 - Edizione OL)
Scienze politiche, tutti salvi
Affondata dalla riforma, la facoltà riesce a sopravvivere
SASSARI. Diventa un dipartimento multidisciplinare con Ingegneria dell'informazione
 
Qualcuno, causa riforma Gelmini, l'aveva data per spacciata. Invece la facoltà di Scienze politiche dell'università di Sassari non morirà, anzi, diventerà un dipartimento multidisciplinare nel quale troverà posto anche il corso di laurea in Ingegneria dell'informazione.
NUOVE REGOLE La legge 240 approvata tra le proteste nel dicembre scorso, infatti, prevedeva l'abolizione delle facoltà universitarie con conseguente formazione dei dipartimenti. Per molti atenei si trattava di un cambio di denominazione, ma per quelli piccoli il discorso era diverso perché la condizione necessaria era riunire in ciascun dipartimento almeno 40 professori. Questa clausola ovviamente non poteva essere soddisfatta dalle piccole facoltà come quella di scienze politiche, che si è trovata a fare i conti l'esiguo numero di professori e la migrazione di docenti verso altri neo-dipartimenti.
SALVEZZA Così nelle ultime settimane si sono messe a lavoro le diplomazie, riuscendo a portare a casa il risultato: il Senato accademico ha approvato la formazione del dipartimento di scienze politiche, scienze della comunicazione e ingegneria informatica. Il rettore Attilio Mastino ha definito il progetto apprezzabile per i suoi aspetti di innovazione e perché permetterà la sopravvivenza della tradizione di scienze politiche. Oltre a questo però, l'ateneo sassarese guadagnerà anche l'istituzione di un corso di laurea che prima non esisteva, quello in ingegneria dell'informazione.
CAPRE E CAVOLI La fusione di due settori idealmente vicini ma sostanzialmente diversi ha permesso di salvare capre e cavoli. Se in scienze politiche e della comunicazione si studiano materie come filosofia politica, sociologia, economia e diritto, in ingegneria sono gli algoritmi e le variabili a farla da padrone. Nel programma di studio, per adesso ipotetico, c'è la matematica, la fisica e l'informatica. In realtà, a guardar bene, nel futuro potrebbe essere proprio ingegneria a fare da traino a una facoltà che negli ultimi dieci anni ha sfornato migliaia di laureati senza una concreta possibilità di lavoro. Invece il settore dell'Ict, la tecnologia dell'informazione e della comunicazione, è in costante crescita e potrebbe offrire sbocchi occupazionali superiori.
SCIENZE Un'altra sezione dell'università che ha dovuto riorganizzarsi è stata quella di Scienze. Il dipartimento di scienze della natura e del territorio è stato l'ultimo a formarsi e nasce dall'unione di scienze botaniche, ecologiche e geologiche, economia e sistemi arborei e zoologia e genetica evoluzionistica, per un totale di 45 professori.
UNISS DEL FUTURO In questi giorni si sta risolvendo anche la situazione dei docenti che non avevano firmato per nessun progetto. Inizialmente erano una decina, ma il numero si sta riducendo giorno dopo giorno. L'università di Sassari del futuro, dunque, è stata praticamente definita. Ci saranno in totale 13 dipartimenti. Oltre ai due già citati: agraria; architettura, design e urbanistica; chimica e farmacia; diritto; economia, impresa e regolamentazione; medicina veterinaria; scienze chirurgiche, microchirurgiche e mediche; scienze biomediche; medicina clinica e sperimentale; storia, scienza dell'uomo e della formazione; scienze umanistiche e sociali. Il prossimo passo sarà la nomina dei direttori.
Antonio Muglia
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia Ogliastra (Pagina 25 - Edizione NU)
TRIBUNALE. La protesta
Conciliazione: gli avvocati disertano l'aula
 
Gli avvocati ogliastrini salgono sull'Aventino contro la media conciliazione obbligatoria. I professionisti del Foro di Lanusei hanno disertato l'incontro di ieri, organizzato in Tribunale dalla Camera di commercio di Cagliari per promuovere lo strumento di risoluzione alternativa delle controversie civili, istituito da una legge in vigore dal marzo di quest'anno.
LA PROTESTA Gli avvocati, dopo un'assemblea, hanno deciso di non essere presenti e hanno delegato a parlare il presidente del consiglio dell'Ordine Gianni Carrus che ha contestato la campagna mediatica a sostegno della media conciliazione obbligatoria. Proprio l'obbligatorietà della mediazione è alla base della protesta, condivisa dall'avvocatura anche a livello nazionale. «È passata l'idea che la media conciliazione sia gratuita per i cittadini - ha detto Carrus - cosa che non è vera». Falso anche, secondo Carrus che l'istituto serva a snellire il carico sulla giustizia: «La maggior parte delle cause che passano dal conciliatore arriva comunque davanti a un giudice, con un aggravio di costi per il cittadino. Alcune decisioni, poi, non trovano applicazione, ad esempio in tema di diritti reali, come la proprietà, l'usufrutto, l'usucapione». Gli avvocati del Foro di Lanusei si sono comunque messi a disposizione gratuitamente per l'apertura dello sportello di mediazione.
I BENEFICI A sostenere l'efficacia e l'utilità della conciliazione è stato Carlo Pilia, avvocato di Lanusei e docente all'Università di Cagliari. Dopo aver ricordato che la legge è figlia di una norma dell'Unione europea, Pilia ha incentrato il suo intervento sui possibili benefici economici derivanti dal nuovo istituto. La mediazione può essere esercitata da professionisti appartenenti a vari ordini professionali, un possibile sbocco occupazionale per i giovani. Inoltre, gli sportelli di mediazione non hanno competenza territoriale: questa viene determinata dalla parte che promuove la controversia. Quindi la mancanza degli sportelli locali potrebbe portare molti cittadini a dover “emigrare” per risolvere una controversia lontano da casa, perfino oltre Tirreno.
Francesco Manca
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
L'asta della Bce fa boom
L'istituto di Francoforte concede finanziamenti al tasso dell'1%:
le banche si buttano a capofitto. Erogati 489 miliardi, 116 in Italia
 
Non è bastata l'asta della Bce a tirare su i mercati, che ieri hanno chiuso quasi tutti in negativo. Eppure la prima asta di rifinanziamento a tre anni da parte della Banca centrale europea, che ha destinato 489 miliardi di euro alle banche del Vecchio continente, è andata pressoché esaurita. Sono stati infatti 523 gli istituti di credito che hanno chiesto fondi alla Bce, facendo così lievitare il budget messo a disposizione dall'istituto guidato da Mario Draghi, che aveva stanziato tra i 300 e i 500 miliardi.
BOOM Una quantità così alta di richieste non era forse attesa e rappresenta bene la fame di denaro liquido che c'è oggi nel mercato interbancario europeo. «C'era fame di pane e il pane è arrivato, anche a un prezzo basso», commenta Riccardo De Lisa, docente di Economia degli intermediari finanziari dell'Università di Cagliari. Il basso costo del denaro, fissato all'1% dalla Bce, ha provocato infatti una vera e propria corsa ad accaparrarsi i finanziamenti, per iniettare liquidità nel sistema e scongiurare un credit crunch. «È più di una boccata d'ossigeno», aggiunge De Lisa, «ed è in linea con il ruolo che dovrebbe avere la Bce in Europa». Un ruolo che secondo molti economisti dovrà essere sempre più forte. «L'Eurotower sta diventando prestatore di ultima istanza, anche se alcuni Paesi non lo volevano, e l'Europa si sta ricordando di essere unita: per funzionare, quest'organismo ha necessità di norme simili per tutti i Paesi, altrimenti collassa».
LE BANCHE Per ottenere i fondi della Bce le banche hanno fatto ricorso all'emissione di bond garantiti dallo Stato. Gli istituti italiani hanno emesso titoli per circa 40 miliardi di euro, incassandone secondo alcune fonti 116, circa un terzo del totale. A sentire Borsa italiana, Unicredit ha fatto ricorso a bond per 7,5 miliardi, Intesa Sanpaolo per 12 e Mps per 10. Più ridotte le obbligazioni delle altre banche, tra cui Bper (750 milioni).
BORSE E SPREAD Piazza Affari dopo essere arrivata in mattinata a guadagnare l'1,9% è passata in terreno negativo per chiudere a -0,97%, dopo le notizie arrivate da Francoforte. La stessa dinamica si è registrata per lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi: dopo essere sceso fino a 450 punti è risalito fino a 500 (a 480 la chiusura). E anche le altre piazze europee hanno sofferto.
L'ANALISI Ora, sarà importante comprendere per cosa verranno utilizzati i fondi che le banche hanno ottenuto dalla Bce. «I finanziamenti saranno destinati a sostenere l'economia reale, le imprese, le famiglie», ha assicurato l'ad di Unicredit Federico Ghizzoni. Mentre l'economista Giacomo Vaciago ha suggerito alle aziende di «vigilare sulle banche», chiedendo a queste ultime di pubblicare gli stipendi dei dirigenti. C'è infatti il timore che gli istituti di credito si lancino in nuovi acquisti di titoli di Stato, visti i rendimenti allettanti che girano sui mercati, per sostenere il debito dei Paesi in difficoltà. «Di sicuro si raffredda il mercato bollente della liquidità in Europa», osserva De Lisa, «ma pensare a un immediato ritorno alla crescita è eccessivo». Di sicuro permane il timore di «prestare soldi ad altri», conclude De Lisa, «ma la tensione comunque si è allentata».
Giuseppe Deiana
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Gallura (Pagina 24 - Edizione OL)
Santa teresa
L'università la paga il Comune
 
Eleonora Secori e Andrea Cirocca, iscritti al primo anno di un corso di studi universitario, hanno vinto due borse di studio triennali, di tremila euro ciascuna. L'iniziativa è dell'assessorato alla Pubblica istruzione del Comune di Santa Teresa: «È un segno concreto verso i giovani capaci e meritevoli - ha detto l'assessore alla Cultura, Giampaola Onano - vogliamo favorire il diritto allo studio sino ai massimi livelli di istruzione». Per la prima volta, da quest'anno, l'amministrazione comunale sostiene due studenti universitari con finanziamenti complessivi di diciottomila euro. Per mantenere la borsa di studio assegnata i beneficiari dovranno garantire per i due successivi anni accademici una media nella votazione degli esami sostenuti stabilita nel bando e certificata dall'università frequentata. ( w. b. )
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Una vita vissuta a centodieci e lode
Laurea magistrale per Carmen Sotgiu, giovane non vedente
BETTINA CAMEDDA
 
CAGLIARI. Una vita da 110 e lode per Carmen, che ieri, a soli ventisette anni ha conseguito la laurea magistrale in Psicologia dello sviluppo e dinamico-relazionale. Originaria di Bosa ma residente a Cagliari da otto anni, Carmen Sotgiu ha vinto l’ennesima battaglia contro la disabilità.
 Prima il diploma al Liceo Classico di Bosa poi il trasferimento a Cagliari dove ha conseguito la laurea in Psicologia e ieri la magistrale. Lineamenti delicati e un sorriso che incanta, Carmen, ha iniziato fin da piccola a fare i conti con la cecità.
 Una sfida dopo l’altra, anno dopo anno, che lei ha saputo vincere sempre. Con determinazione e impegno, nello studio così come nella vita. E grazie alla vicinanza di tanti amici, dei genitori e del fidanzato.
 Ieri l’ennesima vittoria conquistata con la discussione della tesi su ‘dislessia e tecnologie assistive’.
 «Ho voluto questa laurea con tutte le mie forze - spiega Carmen - il mio percorso è iniziato nella scuola pubblica. Naturalmente si va sempre incontro ad alcune difficoltà legate alla disabilità ma ho sempre trovato grande sostegno dalle persone che mi stavano attorno, dagli insegnanti che mi hanno sempre sostenuta e dall’educatrice.
 Ora mi aspetta il tirocinio. Ho già insegnato Braille allo Ierfop e spero di poter continuare».
 Una speranza condivisa anche dal direttore generale dell’Istituto europeo di ricerca, formazione e orientamento professionale di Cagliari Bachisio Zolo.
 «L’ho seguita da quando era alla scuola materna, poi ha frequentato il liceo Classico ed ora si è laureata con 110 e lode - sottolinea soddisfatto Bachisio Zolo - veder crescere le persone a cui teniamo, che abbiamo formato e che raggiungono dei risultati importanti è sempre una grande soddisfazione. Poi - conclude con un sorriso - Carmen è una persona speciale».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Facoltà di Scienze matematiche
Un workshop di incontro tra gli studenti e gli enti che svolgono ricerca scientifica
 
 SASSARI. Si è tenuto nei giorni scorsi a Sassari un workshop sul tema “Ricerca, territorio, lavoro”.
 L’iniziativa, organizzzata da Asus, Associazione studenti universitari scienze, attiva a Sassari dal 2007, e finanziata dall’Ersu, è stata una vetrina per i principali enti di Sassari e del territorio coinvolti in attività di ricerca scientifica e tecnologica, operanti nei settori biomedico-sanitario, chimico-biotecnologico e agro-ambientale e, nello stesso tempo, un punto d’incontro con studenti e neolaureati interessati a svolgere percorsi formativi o lavorativi nel nostro territorio all’interno di realtà attive in questi campi.
 L’evento si è svolto negli spazi della facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali: nell’incontro di presentazione, i delegati degli Enti che hanno partecipato al workshop (Pier Paolo Fiori di Agris Sardegna, Tonina Roggio di Porto Conte Ricerche, Laura Loru e Claudio Porqueddu del Cnr) hanno esposto le principali attività di ricerca svolte, soffermandosi in particolar modo sui possibili sbocchi lavorativi presenti o futuri.
 L’evento è poi proseguito con il dialogo tra studenti e Centri di ricerca, reso possibile dall’allestimento degli stand nell’atrio della Facoltà, con l’esposizione di poster scientifici e materiale illustrativo; durante la mattina studenti e laureati hanno dunque avuto la possibilità di dialogare direttamente con i delegati dei centri di ricerca, interessandosi ai progetti in corso e alle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico e tecnologico del nostro territorio.

Questionario e social

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