UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 20 dicembre 2011

Martedì 20 dicembre 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 dicembre 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Siglato ieri un protocollo d'intesa
Connessione veloce:  accordo Regione-Garrper gli enti di ricerca
 
Accordo tra la Regione e il Consortium Garr per la connessione, ad alta velocità, tra la Rete telematica regionale per la ricerca (Rtr-r) e quella del consorzio che, nato nel 2002 dall'associazione della Fondazione Crui, Cnr, Enea ed Infn ha sviluppato e gestisce la rete nazionale a banda larga per l'istruzione, l'università e la ricerca scientifica.
Con il protocollo d'intesa, siglato ieri mattina dall'assessore degli Affari generali Mario Floris, le infrastrutture realizzate dalla Regione contribuiranno alla realizzazione del progetto nazionale Garr-x, a beneficio diretto di tutti gli enti e istituti di ricerca dell'Isola che potranno così utilizzare una rete telematica multiservizio di nuova generazione dedicata alla comunità italiana dell'università e della ricerca.
«Un ulteriore passo avanti nel processo di trasformazione e diffusione delle tecnologie dell'informazione e comunicazione in Sardegna», hanno spiegato gli assessori Mario Floris e Giorgio La Spisa, competente in materia di promozione della ricerca nella Sardegna, «capaci d'incidere non solo sulle attività e sui comportamenti dei cittadini e delle imprese, ma anche sugli eventi sociali, economici e politici della società. In particolare, con questa intesa, la Regione punta a potenziare l'infrastruttura telematica già esistente per soddisfare, ancor di più, le esigenze dei centri di ricerca e delle università, con ricadute anche sulle scuole che potranno sfruttare l'interconnessione per la sperimentazione didattica».
Le infrastrutture a disposizione della Regione includono una coppia di fibre ottiche sottomarine del consorzio Janna, per cui sono già stati installati gli apparati trasmissivi nelle due tratte Cagliari-Mazara del Vallo e Olbia-Civitavecchia. Sarà messa a disposizione, inoltre, la capacità di trasmissione della dorsale geografica della Rtr, caratterizzata da un anello in fibra ottica di lunghezza superiore a 1.200 chilometri che copre l'intero territorio regionale.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 17 - Edizione NU)
L'appello: Ateneo da salvare
Dimezzati i fondi regionali per le sedi decentrate
Fa discutere la proposta della giunta Cappellacci con la nuova Finanziaria
 
I tagli annunciati per l'università con la nuova Finanziaria suscitano crescente allarme e fanno scattare l'ennesimo emendamento. Il rettore dell'ateneo di Sassari Attilio Mastino fa appello al consiglio regionale sollecitando il ripristino delle risorse per l'università diffusa, dimezzate dall'esecutivo Cappellacci che anziché i sei milioni del 2011 ne prevede tre. I consiglieri nuoresi raccolgono l'Sos pur con sfumature differenti.
LE REAZIONI Se Giuseppe Luigi Cucca (Pd) confessa la preoccupazione il collega Roberto Capelli (Api) esterna fiducia nell'aula mentre Pietro Pittalis (Pdl) ammette le difficoltà a recuperare risorse fingendo che non esistano tagli in tutti i settori. Paolo Maninchedda (Psd'az) allarga il discorso oltre i fondi per l'università diffusa per abbracciare anche quelli ordinari per il funzionamento di Cagliari e Sassari e per gli investimenti.
IN AULA «È necessario che si tengano i sei milioni di euro: vanno distribuiti tra le università decentrate che hanno conservato i corsi come Nuoro, Olbia, Alghero, Oristano», dice Capelli bocciando dall'opposizione la riduzione proposta dalla giunta. «Non è accettabile, non potrà essere così», sottolinea richiamando l'attenzione anche sull'Ail. «Il problema - aggiunge - è se dare i fondi al consorzio o alla fondazione che, sostenuta dalla Regione, perderebbe la sua funzione». E conclude: «Non vedo perché tagliare sull'istruzione, si potrebbe intervenire nei fondi per la pubblicità istituzionale, le consulenze, le indennità aggiuntive della giunta».
EMENDAMENTO Il vice presidente del Consiglio Cucca prepara un emendamento confidando sulla condivisione con i consiglieri nuoresi. Obiettivo il ripristino dei sei milioni. «Pur essendo in una fase di crisi e tagli - dice - ridurre le risorse sull'università è assurdo soprattutto quando si è dimostrato di cambiare passo con un aumento degli iscritti. Si rischia di dare l'ennesimo colpo letale al territorio, sono preoccupato».
MAGGIORANZA «C'è un problema di reperibilità delle risorse - spiega Pittalis -. Si sta cercando di creare il minore impatto negativo possibile, ma c'è la drastica diminuzione di spesa per problemi oggettivi e per la riduzione dei fondi statali. Non c'è nessuna volontà di penalizzare l'università nuorese. Valuteremo in aula, ma c'è l'iniziativa dell'opposizione per eliminare 800 milioni di entrate. Di questo passo si rischia che non ci siano neppure capitoli di spesa». Maninchedda sta invece su un'altra linea: «Bisogna mantenere invariati gli stanziamenti per l'università deliberati nel 2011 su tutte le voci». Ovvero sei milioni per le sedi decentrate e le altre somme per il funzionamento e per gli investimenti dei due atenei sardi.
Marilena Orunesu
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 17 - Edizione NU)
Commento
L'Università costretta a mendicare emendamenti
Michele Tatti
 
Solito rito di fine anno, a Finanziaria regionale in corso: la Giunta taglia e i consiglieri nuoresi devono battersi per salvare l'Università di Nuoro. Un emendamento, prego. Per poi, magari, gridare alla vittoria sapendo che tra dodici mesi bisognerà combattere la stessa battaglia.
Come si può parlare di terzo polo universitario impiccati anno per anno ai fondi della Regione? L'Ateneo barbaricino, sbandierato in casa come chissà quale conquista, si ritrova a condividere il destino delle cosiddette sedi gemmate. Neanche la Fondazione, salutata come un passo decisivo, sembra aver segnato la svolta. Alla fine - come hanno detto in molti - ci si è accapigliati sul contenitore (consigli di amministrazione, strutture, locali) anziché sul contenuto, gli studenti. Anzi sembra che il parto del nuovo ente, se sono vere le voci della necessità di una nuova delibera, si sia tradotto in un aborto. Con la Regione costretta a confrontarsi con la debolezza degli interlocutori. Perché, rispetto a Alghero e Olbia che guardano al contenuto, il contenitore nuorese resta misterioso. Con un Consorzio in liquidazione, una Fondazione fatta nascere da Comune e Provincia con il taglio cesareo (senza coinvolgere le opposizioni, i Comuni, le Università sarde e la stessa Regione) e già finita in incubatrice. E un commissario (liquidatore?) stranamente silenzioso sul dimezzamento dei fondi. Eppure è stata firmata una convenzione con Sassari per un nuovo corso che costerebbe 11,5 o 9,3 milioni di euro in 16 anni: tre lustri da trascorrere con il cappello in mano mendicando un emendamento?
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Carbonia (Pagina 24 - Edizione PC)
In miniera
In mostra tesi di laurea di 30 giovani architetti
 
La riqualificazione urbana vista con gli occhi dei giovani architetti. Da domani le trenta tesi di laurea che hanno preso parte ad un concorso regionale indetto dall'associazione Gias (Giovani architetti Sardegna) saranno in mostra sino al 31 dicembre nell'Auditorium della Grande miniera di Serbariu.
L'iniziativa rientra nell'ambito del 73esimo compleanno della città e soprattutto delle celebrazioni per il primo posto ottenuto nel concorso europeo Premio del Paesaggio. «In tema di recupero urbanistico - ha sottolineato l'assessore Mauro Esu - le idee dei giovani architetti possono offrire un contributo determinante ed è con questo spirito che abbiamo deciso di ospitare la mostra itinerante». L'evento è organizzato dai referenti sulcitani del Gias Martina Casiero, premiata dal Comune per gli studi sulla conservazione dei beni architettonici e ambientali e da Daniela Pisano. Domani alle 16 la mostra, intitolata "Tesi di passaggio di architetti a passeggio" verrà aperta dall'intervento dell'artista Pinuccio Sciola. (a. s.)
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 31 - Edizione CA)
Turisti, tassa promossa
Accolta positivamente dal 70% degli ospiti
VILLASIMIUS. Indagine di Crenos e Università di Cagliari e Sassari
 
Era scattata il primo luglio con qualche polemica con gli albergatori sulla scelta di applicarla a stagione ormai iniziata. Poi la protesta è rientrata e Villasimius ha trascorso l'estate con la novità della tassa di soggiorno. Un euro per gli ospiti degli alberghi fino a tre stelle, due euro per chi aveva scelto di soggiornare negli hotel di quattro e cinque stelle. Poca roba (50 centesimi) per camping e b&b
LE RISPOSTE I turisti, proprio loro, quell'imposta non l'hanno per nulla sopportata con fastidio. Stando ai risultati di un'indagine affidata dal Comune al Crenos (Centro ricerche economiche) e alle Università di Sassari e Cagliari, l'82 per cento delle persone intervistate ha riposto che al momento della prenotazione era a conoscenza della tassa e che questa non ha condizionato in alcun modo la scelta. Il restante 9 per cento ha invece dichiarato di aver ridotto le spese. Ancora. Il 70 per cento degli intervistati ha detto che dopo la tassa pagata quest'anno non influenzerà la scelta di trascorrere un'altra vacanza a Villasimius, mentre il 16 per cento ha risposto che potrebbe addirittura far cambiare destinazione.
I RISULTATI Questionario a parte, per capire se la decisioni prese dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Tore Sanna non interferiscano negativamente sull'andamento delle future stagioni turistiche bisognerà attendere la fine della prossima estate. «Nel 2012 - dice Sanna - inizieremo da subito con l'applicazione dell'imposta: dal primo giugno al 30 settembre. L'indagine di Crenos ha dato parecchi spunti di riflessione. Intanto la scelta di Villasimius è stata fatta dai nostri ospiti per l'eccezionale qualità del nostro ambiente. Troppo pochi, invece, sanno dell'esistenza dell'Area marina protetta. O meglio, sanno che c'è ma hanno difficoltà a percepirla. Evidentemente abbiamo avuto lacune nella divulgazione e nella pubblicità. Ecco, su questo vuoto di comunicazione bisognerà intervenire».
GLI INSUCCESSI Villasimius intanto sta analizzando i dati di un'estate da dimenticare. Meno 7,93 per cento negli arrivi, meno 2,06 per cento nelle presenze. «Numeri che abbiamo recuperato con ottobre», spiega il sindaco. «Il settore alberghiero ha in qualche modo retto, il crollo lo abbiamo avuto nell'extralberghiero». Negli altri centri del Sarrabus i numeri sono in picchiata. A Muravera il crollo negli arrivi è stato del 39,53 per cento. Meno 31,50 per cento il dato in negativo delle presenze. A Castiadas, gli arrivi sono diminuiti del 9,87 per cento e del 10,60 per cento le presenze.
Andrea Piras
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Maxi multa da 6 milioni
La replica: «Illegittimi i rilievi del Fisco»
Nel mirino dell'Agenzia delle Entrate il caso ex Sem-Ersu
 
Prima una multa milionaria, poi l'inchiesta penale. L'Agenzia delle entrate contesta alla società per azioni Edilia costruzioni, con sede a Cagliari, una imponente evasione fiscale relativa alla dichiarazione dei redditi per l'anno 2006: quasi 18 sarebbero i milioni di euro non dichiarati per l'Ires, 18 e mezzo quelli sottratti al Fisco per l'Iva. Cifre record per le quali, dopo l'accertamento fiscale del maggio scorso, è stata comminata una multa di 5 milioni e 880.000 euro.
Come non bastasse gli atti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica e il sostituto procuratore Andrea Massidda ha aperto un'inchiesta penale per evasione fiscale a carico di Giorgio Loy Puddu, un ragioniere cagliaritano di 78 anni, legale rappresentante della Edilia costruzioni spa.
L'EX SEM La vicenda è legata alla cessione della Ex Sem nel viale la Playa: il 27 luglio 2006, con un atto pubblico, la Edilia e l'Ersu hanno rinunciato alla prosecuzione delle azioni legali fin lì intentate. A quel punto l'area e le costruzioni ancora da realizzare (tra queste anche lo studentato) risultavano vendute dalla Edilia all'Ersu per «complessivi» 55 milioni di euro. Ebbene, stando all'accertamento dell'Agenzia delle Entrate, che il legale rappresentante della Edilia ha contestato duramente, nella dichiarazione dei redditi 2007 relativa all'anno precedente, la società non avrebbe dichiarato quasi 18 milioni di euro ai fini Ires e oltre 18 milioni per l'Iva. A quel punto l'ufficio controlli dell'Agenzia delle entrate ha notificato alla società una sanzione amministrativa di poco inferiore ai sei milioni di euro.
I RILIEVI Ma il legale rappresentante della Edilia costruzioni, il ragionier Loy Puddu, dopo la lettura del verbale ha definito infondati, illegittimi e vessatori i rilievi mossi dal Fisco. Questo significa soltanto una cosa: nessuna adesione al processo verbale e dura battaglia davanti alla commissione tributaria.
Intanto, però, le carte sono state trasmesse alla Procura della Repubblica che ha aperto un'inchiesta per evasione fiscale. Il legale rappresentante dell'Edilia è così finito sotto accusa: nel modello unico relativo all'anno d'imposta 2006 avrebbe indicato elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo o elementi passivi fittizi. Cioè, avrebbe evaso l'imposta sui redditi delle società, per 5 milioni e 800.000 euro; avrebbe nascosto al Fisco elementi positivi di reddito per 17 milioni e 800.000 euro; avrebbe evaso 5 milioni di Iva e sottratto all'imposizione operazioni imponibile per 18 milioni e mezzo. (mfch)
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Universitari, sit-in per le borse Ersu negate
FORMAZIONE. Master & Back, stanziati 9 milioni dalla Regione: il doppio rispetto alle prime risorse
 
Non riescono a comprare i libri per gli esami, riducono le spese, anche quelle per gli alimentari. Insomma, gli studenti universitari titolari di borsa di studio dell'Ersu stringono la cinghia. «Non abbiamo ricevuto nemmeno la metà della prima rata, che sarebbe dovuta arrivare per intero ai primi di dicembre», spiega Alice Marras, rappresentante della lista Unica 2.0 all'Ente regionale per il diritto allo studio. Assieme ad una delegazione formata da circa 50 studenti, in rappresentanza di circa 3.000 beneficiari, ieri alle 15,30, è andata a protestare sotto il palazzo della Regione, in viale Trento.
LA QUESTIONE A differenza di altri anni, quando la prima rata della borsa veniva stanziata a inizio dicembre (la seconda entro il giugno successivo), quest'anno dall'Ersu non è arrivato niente. Meglio, in teoria l'ente ha stanziato la metà della prima rata, «ma quei soldi non sono esigibili perché il 15 dicembre è stato chiuso l'esercizio finanziario». La Regione, spiega Marras, «ha versato i fondi il 14, troppo tardi per farli rientrare in bilancio». Così tanti studenti si sono trovati a corto di liquidi.
LE CONSEGUENZE Ad esempio c'è chi ha rinunciato a comprare i libri per gli esami, come Cristiana Faedda di Samassi. Che ha subito anche un'amara beffa. «Mi hanno dato la borsa basandosi sul reddito del 2010. Ma oggi mio padre è disoccupato e devo comprare l'abbonamento al bus e pagarmi la mensa perché, a differenza di chi è titolare della casa dello studente, io il pasto me lo pago».
LE CASE Non che le 5 case dello studente siano messe meglio. «Quella di via Roma è chiusa da oltre un mese», specifica Marras, «è saltato il sistema di tubature e non l'hanno ancora riparato». In quella di via Trentino, «è mancata l'acqua per una settimana a ottobre e a novembre. L'ultima volta nei primi piani, dove ci sono gli invalidi civili come me», spiega Serena Cappai.
AIUTO AFFITTI A dover fronteggiare la situazione peggiore sono i fuorisede non titolari di alloggio Ersu. «Pagano affitti fino a 300 euro», continua Marras. Per loro era stato previsto un aiuto di circa 1.500 euro all'anno. «Sarebbe servito anche a fare emergere i canoni pagati in nero». Ma anche in questo caso i soldi non sono arrivati. Tutte questioni su cui ha presentato un'interrogazione alla giunta il consigliere regionale del Pd Marco Espa.
LA REGIONE I ragazzi hanno parlato anche con Ada Lai, Capo di Gabinetto della Presidenza della Regione. «Ci sarà tutto il nostro interessamento», spiega. Mentre i ragazzi, dopo l'incontro, affermano che «già a gennaio arriverà la prima rata, mentre nei prossimi mesi verrà aperto un tavolo sui problemi legati al diritto allo studio».
MASTER AND BACK Intanto per il Master and Back, il programma regionale che finanzia l'alta formazione e il “ritorno dei cervelli” nell'Isola, arrivano altri 9 milioni di euro, per un totale di 18. Lo ha annunciato il Comitato dei ragazzi che partecipano al programma, al termine dell'incontro avuto ieri alle 12 con il governatore Ugo Cappellacci, che ha confermato l'impegno della Regione su questo fronte. Alle aziende private andranno 6 milioni, 2 agli enti di ricerca e 1 al settore pubblico. «Siamo molto soddisfatti dell'esito dell'incontro e dell'impegno del presidente», dice Cristiano Congiu del Comitato, «Cappellacci ha detto che se si dovessero trovare ulteriori fondi saranno messi a disposizione per far scorrere la graduatoria e così l'intera partita del 2011». (m. g.)
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 54 - Edizione CA)
L'uomo che catturava le api
La straordinaria vicenda umana e politica di Renzo Laconi
Un grande sardo del '900 nell'appassionata e inedita ricerca di Maria Luisa Di Felice
 
È forse difficile da credere in un'epoca dove ansie esistenziali e battaglie politiche trasmigrano con indolente facilità sulle bacheche di Facebook e Twitter, ma la missione di Renzo Laconi cominciò con l'arte di catturare uno sciame d'api. Nessuna metafora bucolica o neotestamentaria: il giovane caporale della leva del '16 aveva appena scoperto le tecniche dell'apicoltura, e con esse la materia, e gli uomini. Era il febbraio 1943 e su Cagliari piovevano le bombe alleate. Dalle macerie della città sbocciò il destino di uno dei più importanti politici sardi del secondo '900. La sua è un'ascesa fulminante. Ancora in divisa interviene nell'ottobre 1943 a un clandestino congresso del partito comunista ad Oristano. La retorica del giovane e anonimo soldato ammalia le menti dei dirigenti e infiamma il cuore degli umili. Nell'aprile del 1945 prende parte alla Consulta regionale. Nel Giugno del '46, a trent'anni, viene eletto alla Costituente. Piace subito a Togliatti, che decide di affidargli una scomoda poltrona nella II commissione, quella che avrebbe discusso della Costituzione del nuovo stato. A far compagnia al giovane laureato in filosofia Nitti, Orlando e Calamandrei: l'elite della giurisprudenza italiana. Deputato per quattro legislature, erede gramsciano nella battaglia meridionale e autonomistica, studioso di storia della Sardegna, Laconi si spegne nel 1967, dopo venti di anni di logorante attività politica.
Muor giovane chi agli dei è caro. Gentile poeta della politica, la sua breve esistenza venne decisa dagli dei e dagli uomini fin dall'infanzia, che oggi ci viene restituita da Maria Luisa Di Felice, docente di Storia economica a Cagliari, con un volume sulla formazione di Laconi, disponibile on line sul sito della editrice Carocci dagli ultimi giorni di dicembre.
Renzo Laconi nasce a Sant'Antioco nel gennaio 1916. Conoscerà appena il padre Arturo, insegnante socialista, morto sui campi della Grande guerra. Eredi decaduti della borghesia di provincia, Renzo e la madre si traferiscono a Cagliari, dove vivono in condizioni di miseria. Conclusi gli studi al liceo Dettori Laconi si iscrive in Lettere e Filosofia e s'innamora del liberalismo crociano. Torna al Dettori da insegnante, e le sue lezioni infervorano gli intelletti della futura classe dirigente. Nel 1940 si trasferisce a Firenze dove alterna le lezioni su Ungaretti e Leopardi alla militanza clandestina nel Pci. Nel gennaio del 1943 è richiamato alle armi in Sardegna. Qui le bombe, «il tedio, la noia, lo schifo di leggere», la morte vissuta accanto a contadini e pescatori mentre gli ufficiali «scialavano nelle mense». Le astrazioni estetiche si concretizzano nella necessità operante della politica: la cattura di uno sciame d'api. Difficile il compito della Di Felice, costretta a ricostruire una vita dalle ceneri di un archivio che Laconi volle distrutto dopo la sua morte. È aiutata dai tempi. Nel buio freddo e volgare della politica odierna la fiamma di Laconi, seppur breve, dimenticata, conserva il calore della poesia.
Luca Foschi
 

LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Prima Pagina
Master&Back, nuovi fondi ma metà dei laureati è fuori
 
SASSARI. Raddoppiano i fondi regionali per i Master and Back in tutti i settori: il plafond passa da 9 a 18 milioni. Ma non tutti i 630 candidati potranno venire assorbiti.
 
Pagina 9 - Sardegna
La Regione raddoppia i fondi per il rientro Master and Back al via
PIER GIORGIO PINNA
 
 SASSARI. Il tam-tam su internet si è diffuso fin dal primo pomeriggio, soprattutto attraverso Twitter e Facebook: «C’è il raddoppio dei fondi regionali per i Master and Back in tutti i settori: il plafond passa da 9 a 18 milioni». Ma non tutti i 630 candidati potranno venire assorbiti.
 Anzi, poco meno della metà resterà tagliata fuori. «Almeno per il momento», si assicura. «Ma in futuro potrebbero essere trovate nuove opportunità: ce l’ha fatto capire lo stesso Ugo Cappellacci - ha spiegato al termine dell’incontro a Villa Devoto la delegazione di laureati - L’idea è trovare soluzioni per tentare di dare risposte a chi viene escluso in questa fase. Ecco perché siamo molto soddisfatti dell’esito dell’incontro e dell’impegno preso dal presidente».
 A rappresentare la giunta regionale nella riunione di ieri, anticipata dalle 18 alle 12, c’erano anche l’assessore Antonello Liori e il direttore dell’Agenzia del lavoro, Stefano Tunis. «I fondi verranno ripartiti in uguali proporzioni tra privato, pubblico e ricerca, così come avevo promesso in giugno - ha dichiarato Cappellacci - I giovani che potranno realizzare il loro sogno saranno oltre 300, più del doppio di quelli previsti col primo stanziamento». «Si è raggiunto un buon equilibrio nei risultati attesi sia sull’alta formazione sia sui percorsi di rientro - ha aggiunto il governatore - Il fatto che oltre il 90% dei candidati avrà un contratto a tempo indeterminato, con un sostanzioso contributo da parte delle aziende, dimostra che il programma finalmente smette di essere una ‘fabbrica del precariato’ e costituisce un inserimento concreto». «Siamo fortemente attivi su lavoro e formazione - ha proseguito Liori - Prevediamo una crescita che non veda come beneficiari solo gli utenti finali, ma l’intera rete di soggetti coinvolti: università, aziende, pubbliche amministrazioni». «Il contributo dei giovani del M&B è stato comunque essenziale», ha concluso il direttore dell’Agenzia, Tunis.
 Il Master and Back è un meccanismo nato all’epoca della Giunta Soru, tra il 2006 e il 2009. Consiste nel dare contributi pubblici a chi merita di seguire Master fuori dalla Sardegna per approfondire il livello di conoscenze post universitario e consentirgli poi il Back, cioè un’occupazione nell’isola. La chance riguarda in quest’ultimo caso, sulla base dei nuovi strumenti acquisiti al di là del mare, un lavoro in aziende private, in enti pubblici o in istituti di ricerca. L’attuale giunta regionale, rispetto al passato, nel biennio 2010-2011 ha introdotto il co-finanziamento dei progetti di rientro da parte delle imprese e degli enti sardi e la preferenza, nel privato, per un impiego a tempo indeterminato. Finora sul sito della Regione compare la graduatoria solo per questo comparto, che alla luce delle decisioni prese ieri dovrà adesso essere ampliata. Qui i soldi pubblici stanziati erano inizialmente 6 milioni. Diventeranno 12. «Ma i candidati selezionati non passeranno dagli originari 83 al doppio perché man mano che la graduatoria viene fatta scorrere verso il fondo diminuisce l’entità dei co-stanziamenti privati - afferma uno dei portavoce del Coordinamento M&B, Cristiano Congiu - Il che significa che, per ciascuna di queste posizioni integrate, la Regione dovrà dare un contributo percentuale maggiore. Quindi, in questo solo comparto, allo stato i candidati autorizzati a proseguire nel back con un rapporto definitivo in azienda saranno all’incirca 150 su un totale di 330». «Perciò siamo soddisfatti a metà - aggiunge Congiu - Il fatto che molti di noi continuino a non trovare risposte nonostante le disponibilità manifestate da chi all’esterno ha creduto in questi programmi ci lascia un po’ l’amaro in bocca». All’incontro di ieri, come rappresentanti del M&B, c’erano anche Arianna Onidi, Michele Cardone e Silvia Paschina.
 Gli altri 300 laureati che aspirano al back nell’isola dovranno aspettare qualche giorno. Soltanto a fine anno, infatti, saranno resi pubblici i due nuovi elenchi del M&B predisposti dall’Agenzia del lavoro: uno per il pubblico, l’altro per gli enti di sviluppo scientifico-umanistico. Nel primo caso le risorse passano ora da 2 a 4 milioni per un totale di 150 giovani, nel secondo da 1 a 2, sempre per 150 laureati. In teoria, metà dei ragazzi dovrebbe essere assorbita in enti pubblici, l’altra metà dalle università di Cagliari e Sassari o da istituti di ricerca. In pratica, anche in questa situazione, i 6 milioni complessivi garantiranno una copertura parziale.
 «Io sono l’unica nella delegazione a venire esclusa, però non mi lamento più di tanto: sono felice per il raddoppio delle risorse, per l’accoglimento della nostra richiesta di procedere a un semplice scorrimento delle graduatorie senza nuovi bandi e per l’impegno a valutare le condizioni dei colleghi tagliati fuori in questa fase», ha commentato Arianna Onidi. E subito dopo conclude: «Per quel che ho visto il governatore ha mantenuto la promessa di evitare che il patrimonio delle nostre conoscenze andasse disperso: per me la cultura non deve avere colore politico e perciò ora spero che l’intero consiglio regionale si mobiliti perché tanti contratti già firmati non vadano perduti».
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Borse di studio, tempi biblici
Proteste degli universitari in Regione
 
CAGLIARI. Una ventina di universitari si è data appuntamento ieri pomeriggio sotto il palazzo della Regione, per protestare contro il ritardo nel finanziamento all’Ersu, ente regionale per il diritto allo studio, che ha causato ritardi nell’erogazione delle borse di studio. Il sit-in è stato organizzato da UniCa 2.0 perchè agli studenti dell’ateneo cagliaritano, è stata versata solo la metà della prima rata delle borse di studio, proprio a causa dei ritardi della Regione. «E’ la prima volta che accade una cosa del genere», ha spiegato Michele Ledda, responsabile del diritto allo studio di UniCa2.0. «Ci hanno dato solo la metà di quanto ci spetta, la seconda metà la vedremo a febbraio. Il tutto in violazione di quanto previsto dal bando. Una cosa che riteniamo illegale». I manifestanti hanno distribuito un volantino in cui spiegano i motivi della protesta: è una sorta di letterina a Babbo Natale per chiedere come “regalo” le borse di studio, gli assegni di merito e case dello studente adeguate. «Sono due anni - ha detto Alice Marras - che chiediamo un confronto sul costo dei mezzi pubblici, sulle case dello studente ma non abbiamo ricevuto risposta». Gli universitari chiedono anche di sapere se verrà finanziato il “fitto case” un’agevolazione prevista per i fuori sede che prendono in affitto una stanza in città.
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Cagliari
Per l’ Antiquarium Arborense nominato il Comitato scientifico
 
 ORISTANO. Sono studiosi di chiara fama i cinque nuovi componenti il comitato scientifico dell’Antiquarium Arborense (di cui è direttore Raimondo Zucca (foto), nominati qualche giorno fa con una apposita delibera del commissario straordinario del Comune Antonio Ghiani.
 Sono Piero Bartoloni, ordinario di Archeologia fenicio punica dell’Università di Sassari e direttore del museo archeologico di Sant’Antioco; Paolo Bernardini, docente di Archeologia e storia del vicino oriente antico e di Civiltà egee a Sassari; Michel Gras, direttore de L’Ècole Français di Roma; Marco Minoja, soprintendente per i beni archeologici di Cagliari e Oristano; Pier Giorgio Spanu, docente di Archeologia cristiana e medieveale a Sassari. Tutti hanno nei giorni scorsi dato informale disponibilità a partecipare.
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 44 - Sassari
La facoltà di Architettura esercita un grande richiamo
Quaranta studenti per Erasmus: turchi e spagnoli i più numerosi
ERIKA PIRINA
 
ALGHERO. Dalla Turchia alla Riviera del Corallo per imparare e socializzare. In altre parole, per studiare architettura ad Alghero. Quaranta universitari provenienti da tutta Europa approfittano anche quest’anno del progetto Erasmus per frequentare i corsi nella facoltà cittadina. Turchia e Spagna sono i principali Paesi di provenienza, ma questo primo semestre accoglie anche giovani dalla Germania, Romania, Francia, Polonia e Repubblica Ceca. L’età media dei beneficiari al momento ospiti in città oscilla tra i 21 e i 23 anni, e il più grande è Nacho spagnolo classe 1989. «Sono arrivato il 22 settembre - racconta Nacho, 27 anni, dell’università di Alcalà de Henares vicino Madrid - inizialmente ho scelto Alghero perché tra le destinazioni mi sembrava la più interessante e accogliente, poi ho scoperto che questa facoltà è la prima in Italia per qualità e progettualità. Sono fortunato». Nacho vive in un appartamento condiviso vicino al centro. Non avendo ancora una casa dello studente che possa concedere il posto letto per l’intera permanenza, gli universitari si sistemano in appartamenti che affittano fino a giugno il cui prezzo oscilla tra i 170 e i 220 euro a stanza. Centro storico e la Pietraia i quartieri con più offerta. «La città mi piace - prosegue Nacho - gli studi sono faticosi, pensavo fosse più semplice. Siamo impegnati l’intera giornata tra lezioni e laboratori e purtroppo per noi c’è l’handicap della lingua. Non ci sono lezioni d’italiano qui, l’unico corso d’ingresso previsto per noi erasmus è a Sassari, ma i nostri orari non ci permettono di frequentarlo. È una difficoltà importante». Gli studenti sono arrivati quasi tutti in settembre, seguono lezioni e laboratori parte fino a febbraio e altri fino a giugno. «Un arricchimento senza precedenti - commenta la responsabile del progetto per la facoltà di Architettura Barbara Silvestri - che quest’anno ha dato la possibilità anche ad un giovane del Senegal, iscritto all’università di Istanbul, di beneficiare della borsa di studio e apprendere la lingua italiana con il visto studentesco. Gli accordi bilaterali che la nostra facoltà sta portando avanti - prosegue Barbara Silvestri - hanno permesso inoltre di ospitare uno studente australiano proveniente dall’università di Melbourne. Un segnale importante per i nostri studenti e un orgoglio per l’intera facoltà. Ovviamente gli scambi interculturali interessano anche i docenti e le scuole estive». Per gli giovani iscritti in città la facoltà propone quest’anno il progetto Erasmus Placement che interessa non la frequenza di lezioni ma lo svolgimento di tirocini, attraverso accordi con sessanta enti pubblici e privati di tutta Europa, della durata di tre o sei mesi. Un valore aggiunto nella formazione che completa l’offerta della borsa europea dedicata alla didattica di cui al momento usufruiscono 37 studenti algheresi.
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 49 - Cultura e Spettacoli
Guardare al futuro, oltre le monocolture della chimica e del turismo
SASSARI. «Conoscenza e regole». Il titolo scelto dagli organizzatori ...
FABIO CANESSA
 
 SASSARI. «Conoscenza e regole». Il titolo scelto dagli organizzatori introduce bene l’argomento al centro del convegno che si è svolto ieri nell’aula magna dell’università di Sassari. Dibattito, al quale hanno partecipato docenti e uomini politici, partito dalla presentazione di due libri di recente pubblicazione: «La Sardegna delle eccezioni» (Cuec) di Giacomo Mameli, che raccoglie una serie di articoli apparsi sulla Nuova Sardegna, e «Esperienze di governo del territorio» (Laterza), libro curato da Antonietta Mazzette e composto da diversi saggi che si soffermano su esperienze di governo riguardanti cinque regioni italiane: la Lombardia, il Piemonte, l’Umbria, la Sicilia e appunto la Sardegna. Della quale, ovviamente, si è parlato durante il convegno dal sottotitolo «Per il governo di un diverso sviluppo dell’isola».
 Tra gli autori dei saggi presenti in quest’ultimo libro c’è Camillo Tidore, il primo ieri a intervenire: «Conoscenza e regole - ha evidenziato Tidore - sono due parole, due concetti legati. Il riferimento è chiaramente alla politica. Conoscere è un requisito necessario per una politica capace di indirizzare, di attivare una mobilizzazione dei saperi che è assente. Regole significa in primo luogo legalità e trasparenza. Invece nella realtà vediamo un contesto insofferente alle regole».
 Deregulation è un termine che ricorre più volte nel corso del dibattito. Il filo del discorso è soprattutto l’ambiente, la politica paesaggistica. Le regole di governo del territorio come guida della politica tout court, punto di partenza per fissare delle norme contro una deregolamentazione dilagante. «Proroga, deroga, condono sono le basi della leggerezza dell’ordinamento in Italia», dice l’architetto Sandro Roggio nel suo intervento. E ricorda, accusa come la Sardegna sia «al centro di un attacco speculativo che riguarda i suoi beni più preziosi con conseguenze devastanti. Perché se il paesaggio lo tratti male, non torna più. E sembra siano sempre necessarie le tragedie per capirlo». Su questo aspetto insiste anche Valerio Calzolaio, sottosegretario all’ambiente durante il primo governo Prodi, che ricordando i disastri idrogeologici punta il dito sulla «mancanza di cura del territorio, della manutenzione» e - ritornando sul concetto di regole - sulla scarsa competenza, conoscenza di chi ha il compito di farle le norme.
 Parlando di regole, durante il dibattito spunta fuori spesso come esempio positivo il Piano paesaggistico regionale, fortemente voluto da Renato Soru. Nel suo intervento, l’ex presidente della Regione rivendica la validità del progetto portato avanti durante il periodo del suo governo. «La nostra idea - sottolinea Soru - è sempre stata quella di partire da una politica di regole per il territorio per promuovere più in generale un nuovo, diverso modello di sviluppo per la Sardegna. Un progetto non basato sul giorno per giorno, la contingenza, ma su una visione a lunga scadenza, di cambiamento in meglio per la Sardegna e i sardi». L’ex governatore lo chiarisce dopo aver ricordato con un excursus storico i modelli di sviluppo precedenti dell’isola: prima quello basato sull’industria, poi quello imperniato sul turismo. «Monocolture» superate che hanno lasciato e lasciano come «ruderi» fabbriche abbandonate e case disabitate. «Il nostro modello di sviluppo invece - conclude Soru - parte da presupposti diversi: uno sviluppo non del più, ma del meglio. Non del consumare il territorio, ma tutelarlo e valorizzarlo. E sulla conoscenza, la cultura, la ricerca tecnica e scientifica. Uno sviluppo più leggero, basato sull’intelligenza dei nostri figli e sulla consapevolezza che questo percorso può portare il lavoro che ancora manca».

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