Sabato 17 dicembre 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 dicembre 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Sel: «Un Forum di idee per il centrosinistra»
Al via un confronto con intellettuali e territori sui programmi per l'Isola
 
«Ciò che la gente spesso rimprovera al centrosinistra è il fatto di non avere un progetto alternativo all'altro campo politico»: il coordinatore regionale di Sel, Michele Piras, spiega così una delle nuove iniziative del suo partito, che lancia il “Forum delle idee” per elaborare proposte utili a un futuro governo dell'Isola.
Si tratterà in effetti di una serie di forum, «aperti al confronto con le varie competenze diffuse nella società sarda - sottolinea il consigliere regionale Giorgio Cugusi - e con i territori, non solo con i nostri iscritti o elettori». Michele Piras non vede contrapposizioni con la conferenza programmatica del Pd: «Noi poniamo la nostra iniziativa a servizio di tutto il centrosinistra, anche per evitare sfilacciamenti. Non capiamo chi, a ogni nuova fase politica nazionale, si lascia andare a spinte consociative verso un nuovo centro conservatore, o a spinte centrifughe che negano la persistenza stessa del centrosinistra».
Responsabile del Forum delle idee è Andrea Deffenu, costituzionalista dell'Università di Cagliari: «A Nuoro dieci giorni fa abbiamo avviato tre forum su riforme, lavoro e sviluppo, ambiente e territorio. Ce ne saranno altri, per raccogliere idee da trasformare in proposte coerenti: leggi se ne fanno tante, forse troppe, il punto è produrre politiche attuabili e non contraddittorie». (g. m.)

LA NUOVA SARDEGNA 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Nuoro
Ottana, energia dal sole Pronti 73 milioni di euro per il parco della speranza
Martedì la presentazione del megaprogetto realizzato da Enas e Sardegna Ricerche
 
OTTANA. Importante passo avanti sulla strada per realizzare nell’area industriale di Ottana, Noragugume e Bolotana un centro di eccellenza delle energie rinnovabili e il terzo polo energetico dell’isola. Martedì, nella sala del comune di Noragugume, con inizio alle 15.30, verrà presentato il progetto e lo studio di impatto ambientale dell’impianto di produzione di energia rinnovabile solare.
 L’intervento, uno dei più grandi dell’isola, prevede una spesa complessiva di 72milioni e 720 mila euro. Lo studio e la progettazione sono frutto della collaborazione tra l’Enas (Ente acque della Sardegna) e Sardegna ricerche, ai cui la Regione ha affidato l’incarico di mandare avanti l’iniziativa.
 Il progetto prevede la realizzazione di un parco solare sperimentale di potenza pari a un megawatt che sarà costituito costituitoda un impianto solare termodinamico e da un impianto fotovoltaico a concentrazione.
 Oltre agli impianti, sono previste la realizzazione delle reti tecnologiche a servizio del parco, le opere di regimentazione delle acque meteoriche e quelle della viabilità consortile. Il progetto prevede una riduzione di immissione di anidride carbonica nell’atmosfera pari a 14.243 tonnellate all’anno. Positivo, secondo lo studio, anche l’impatto sull’economia locale e sull’occupazione.
 Il parco verrà realizzato su una superficie complessiva di 39,5 ettari, di cui 35,37 ettari riservati alle installazioni e 4,13 alle opere di urbanizzazione. Il progetto verrà realizzato in quattro lotti.
 Questi gli obiettivi strategici: la riduzione del 50% del deficit energetico del sistema idrico multisettoriale regionale, la sperimentazione di sistemi tecnologicamente innovativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili e la riduzione dei costi energetici dei servizi dell’area industriale di Ottana.
 La progettazione e la realizzazione del progetto rappresenta, per la prima volta nel comparto industriale del centro Sardegna, un esempio positivo di collaborazione tra soggetti pubblici regionali (Enas, Sardegna ricerche e Consorzio industriale di Nuoro) e l’università di Cagliari che hanno tutti collabroato alla stesura defintiva.
 
LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna
A lezione per diventare manager di hotel a 5 stelle
A Santa Margherita di Pula dal 2008 una delle Business School più prestigiose al mondo: 8 dei 23 allievi sono sardi
MARIO FRONGIA
 
 CAGLIARI. Viaggiano incuriositi tra manuali e hotel a cinque stelle. Sono obbligati a pensare e parlare in inglese. Seguono corsi e stage brevettati dalla Cornell university, fucina Usa di chef, amministratori e direttori di strutture alberghiere esclusive. Dodici mesi per nulla facili quelli dell’Hotel Business School.
 Ma l’abc sulla gestione di turismo e vacanze extra lusso, paga. E garantisce il futuro alla guida di strutture sparse nei luoghi più affascinanti del pianeta. Il 90 per cento degli allievi del master Five star hotel management ha uno stipendio entro sei mesi dalla tesi. La metà circa degli allievi sono sardi. Al Forte Village brindano alla quarta edizione, apertasi nei giorni scorsi, della scuola dedicata ai futuri maestri del relax di qualità. L’Hotel Business School, braccio operativo dell’intesa tra il resort di Santa Margherita di Pula e la Luiss university, ha appena colto un altro alloro: offre un master certificato che rientra tra i migliori cento al mondo. La scuola d’alta formazione è a numero chiuso, opera dal 2008 e ha per trampolino la sede dell’istituto alberghiero di Pula. I 23 studenti, otto nati in Sardegna, dell’edizione 2011/12, seguono un ciclo multidisciplinare. «Forgiamo figure professionali per un comparto che richiede flessibilità e competenze specifiche», dice il direttore generale del Forte, Lorenzo Giannuzzi. In breve, i cagliaritani Andrea Bissacot, Francesca Corda, Francesca Deiana, Lorenza Corda, Roberto Desogus, Alessandro Mereu, Riccardo Vargiu, Andrea Trudu e Simona Orrù da Carbonia - apprendisti manager nati tra l’83 e l’88 - devono cogliere l’attimo per agganciare la carriera di vertice nelle Formula 1 dell’hotellerie di lusso. «Adottiamo i moduli Crase e Chess, brevettati dalla Cornell university. Permettono di cimentarsi nella conduzione di un ristorante di lusso e - spiega Giorgio Secci, direttore del master e training manager al Forte - la simulazione interattiva in tempo reale della gestione di un albergo a cinque stelle». Oltre il 60% del corso avviene con stage nei più prestigiosi hotel internazionali. Una strada, sostenuta da sponsor operativi top. Insomma, profili di prim’ordine. Premiati anche dal Forte Village che ha assunto 7 neo manager. L’anno di lavoro si chiude nei prossimi giorni a Roma con il Graduation day. La cerimonia prevede il rilascio dei diplomi dalle autorità istituzionali e accademiche. Alla “festa” prendono parte Luca di Montezemolo e Emma Marcegaglia. Con gli allievi sardi in prima fila.
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna
Master & Back, ore decisive
Tagli su occupazioni stabili: lunedì incontro
 
 SASSARI. Master: forse si deciderà lunedì il destino dei candidati a un’occupazione stabile in Sardegna dopo i corsi di specializzazione all’estero o sulla penisola. Ci sono i soldi europei, ma la Regione ne ha usato solo una parte: un paradosso, se si pensa all’argine contro il precariato che almeno l’assegnazione di questi posti rappresenterebbe. Dopodomani alle 18 a Villa Devoto Cappellacci ha comunque convocato un incontro: oltre alla delegazione di ex studenti e al presidente, ci saranno l’assessore Antonello Liori e il direttore dell’Agenzia del lavoro, Stefano Tunis. «Riaffermeremo le nostre posizioni - chiarisce il portavoce del movimento M&B, Cristiano Congiu - Chiederemo che la possibile integrazione finanziaria per dare a tutti l’opportunità del back sia garantita non ricorrendo a un nuovo bando di concorso, ma utilizzando “a scorrere” la prima lista resa pubblica e seguendo lo stesso metodo per le altre». Diversamente, i candidati temono contraccolpi. Innanzitutto, un dilatarsi dei tempi. In secondo luogo, la necessità di superare altre prove per chi finora è stato escluso. In terzo, l’esigenza di ricontrattare accordi e co-stanziamenti con enti, aziende, istituzioni. E poi, com’è naturale, la concorrenza di altri candidati. «In ogni caso il presidente ci ha assicurato che nessuna decisione sarà presa prima che siano ascoltate le nostre osservazioni», spiega una delegata del coordinamento, Arianna Onidi.
 L’attuale giunta regionale, rispetto al passato, ha introdotto novità nella selezione e nell’iter. Fra le più importanti, il co-finanziamento dei progetti di rientro (da parte di imprese ed enti sardi) e la preferenza, almeno nel privato, per un impiego a tempo indeterminato. Sul sito della Regione compare la graduatoria solo per questo comparto. I soldi pubblici stanziati sono 6 milioni, ma sono stati autorizzati a proseguire il percorso in Sardegna solo 83 candidati su 330. Ed è appunto il recupero di 247 professionisti tagliati fuori che si chiede col ricorso ad altri fondi. Tutti gli 83 contratti garantiti, tranne uno, sono a tempo indeterminato: quasi un miracolo. E gli altri 300 laureati che aspirano al back? Dovranno attendere qualche settimana prima di conoscere le nuove graduatorie. A ogni modo, gli stanziamenti preventivati (3 milioni) non basteranno neppure per loro. In teoria la metà dovrebbe essere assorbita in enti pubblici, l’altra dalle università di Cagliari e Sassari o da istituti di ricerca. Ma, in mancanza d’interventi, solo una minima parte accederà ai posti. (pgp)
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
«Non faccio il furbo, lascio»
«Potevo restare senatore, ma scelgo di portare lavoro qui»
Massidda abbandona Roma e rivela: Deiana mi ha detto di non aver scritto nessuna lettera
 
 CAGLIARI. Mai avuto dubbi di voler scegliere l’autorità portuale anziché il Senato, anche se dopo 17 anni aveva una ragion d’essere la commozione manifestata ieri coi giornalisti al forum sul turismo. Niente rancori verso l’amico-rivale Massimo Deiana il cui nome compare a firma di una lettera inviata al Senato sull’incompatibilità tra presidenza del porto e carica di senatore.
 «Deiana mi ha detto di non aver mai inviato una lettera del genere e io gli voglio credere», ha commentato Massidda ieri. «Forse è stato un caso di fuoco amico...» ha lasciato cadere lì il senatore quasi ex cui, certo, non sfugge l’importanza di sedersi su una poltrona che conta seppure nella seconda tornata della legislatura. Ma non se n’è andato, ha spiegato ieri alla Fiera, perché qualcuno ha sollevato l’incompatibilità oppure perché la commissione del Senato martedì scorso gli ha dato dieci giorni per decidere: la procedura dell’addio l’aveva già innescata lui quando era stato nominato presidente dell’authority. Quindi l’invito della commissione arriva atteso e, anzi, il presidente dell’authority ci ha tenuto a sottolineare di aver scartato la possibilità di fare il furbo: l’11 gennaio il Tar deciderà della sospensiva della sua nomina richiesta da Deiana e Massidda avrebbe potuto dire in Senato che intendeva presentare una memoria in attesa del provvedimento del Tar. Ma con un po’ di enfasi giustificata dall’emozione, Massidda ieri ha dichiarato di aver scelto il porto perché, come poi «in questi mesi ho dimostrato», 17 anni di Senato gli hanno tessuto attorno relazioni internazionali ora utili e spendibili. Da Montevideo al lontano Oriente, Massidda racconta di avere sul tavolo un’agenda ricca di incontri perché il porto «deve dare lavoro, lavoro, lavoro». «La scelta è fatta, con questa conferenza stampa - ha detto - mi sto tagliando i ponti alle spalle, mercoledì prossimo quando andrò al Senato a parlare confermerò tutto». Ma non è detto che il caso politico «Massidda all’authority» finisca col gran gesto delle dimissioni, la decisione del Tar è attesa da una platea piuttosto vasta, composta dai senatori della Repubblica, decisi a capire se può passare la tesi secondo la quale un parlamentare durante la sua attività non metta assieme una competenza di gran livello nelle materie di cui si occupa quando riveste il ruolo di legislatore. E’ noto infatti che Deiana, nel ricorso, abbia sottolineato la necessità di nominare all’authority un presidente scelto fra figure di conclamata competenza professionale mentre un senatore «entrato in commissione trasporti solo pochi mesi fa», non per questo si è formato la competenza richiesta dalla legge istitutiva dell’autorità portuale. Tornando al porto, ieri Massidda ha snocciolato una quantità di ipotesi di lavoro per fronteggiare la crisi delle crociere, l’effetto delle tasse sugli yacht che arrivano giusto quando a Cagliari si sta mandando avanti l’appalto per costruire cantieri grandi abbastanza per le imbarcazioni d’altura, appalto che ha già richiamato l’attenzione di società e proprietari di «barche», pronti a venire a Cagliari «domani», diceva Massidda. Lunedì il comitato portuale si riunirà in modo simbolico al molo Ichnusa, il cui terminal si prevede di mettere a disposizione dei grandi yacht «perché il fondo dell’Ichnusa non si può scavare oltre i 10 metri altrimenti si lesiona il molo», diceva Massidda, e quindi lunedì in comitato portuale porterà la costruzione del terminal provvisorio che «dovrà essere gestito da una società mista in cui ci siano anche i sardi per evitare che i grandi operatori si aggiudichino le gare per tenere le stazioni chiuse e quindi proteggere i loro interessi altrove. Non ci cascheremo. Ci sono già lettere d’interesse e si sta stipulando il patto con l’aeroporto per il trasferimento dei bagagli». Poi: ci sono porti sud americani che guardano a Cagliari come allo scalo da dove partire per l’Africa e «questo è un’opportunità per Free Zone, con le lavorazioni estero su estero». Autocarri e merci rinfuse stanno per essere trasferite al porto canale così da sgombrare il Rinascita. Infine: mercoledì prossimo cena col ministro Passera per portargli quel che dicono gli operatori, cioè che se il 25 per cento degli yacht abbandona l’Italia la tassa sarà nulla e che in Sardegna quella tassa porterà via il 100 per cento dei natanti. (a.s)

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie