UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 16 dicembre 2011

Venerdì 16 dicembre 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 dicembre 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari (Pagina 35 - Edizione CA)
ISILI. Comunicazione
L'Università incontra le superiori
Un nuovo modo di intendere l'Università diffusa sarà presentata a Isili questa mattina alle classi quinte delle scuole del territorio. Un'azione di orientamento all'istruzione universitaria verso l'offerta online dell'Università di Cagliari, al momento rappresentata dal Corso di laurea in Scienze della comunicazione, ma anche un'occasione per inaugurare ufficialmente la collaborazione nata tra il corso di laurea e il comune di Isili lo scorso agosto. Il corso di laurea in Scienze della comunicazione, che fa parte della Facoltà di Scienze della Formazione, viene proposto secondo le innovative strategie didattiche dell'e-learning, che sfrutta i mezzi del web e agevola la partecipazione anche a lavoratori o studenti che non abitano nella sede principale dell'Ateneo Cagliaritano. «Ognuno può infatti seguire le lezioni da casa, rivederle dal proprio pc, intervenire nei forum e contattare i docenti e i tutor. Questo metodo ha già prodotto ottimi risultati e garantisce un'elevata qualità delle proposte didattiche», dice la professoressa Elisabetta Gola.
Questo innovativo metodo didattico è stato accolto con favore ed entusiasmo dagli assessorati competenti del comune, dal sindaco di Isili e dal responsabile dei servizi bibliotecari. Così da quest'anno Isili è a tutti gli effetti una sede virtuale del corso universitario in Scienze della comunicazione. A presentare l'interessante iniziativa, che ha già incontrato il favore di diversi studenti, saranno il presidente del Corso di Laurea, Elisabetta Gola (coadiuvata da altri docenti e dal personale dello staff tecnico) e il sindaco di Isili, Orlando Carcangiu. Interverranno i dirigenti Giulio Anedda (Liceo classico-scientifico-linguistico), Marco Saba (Istituto tecnico commerciale geometri), Sandro Ghiani (Servizi culturali del comune). Il Comune si candida, con l'organizzazione dei suoi servizi culturali, a svolgere sempre di più un ruolo importante nella diffusione dell'istruzione universitaria on-line.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
Ricerca di Sel: la crisi economica fa aumentare le differenze sociali anche in città
Ci sono sempre più poveri
Registrate 117 mila famiglie con disagi in tutta l'Isola
Quartieri indigenti e altri molto meno: la povertà a Cagliari esiste e come la ricchezza è distribuita in maniera diseguale. Lo dice uno studio del sociologo dell'Università cittadina Marco Zurru e del consulente all'assessorato provinciale alle Politiche sociali Giuseppe Fara. Ricerca utilizzata da Sinistra Ecologia e Libertà per dimostrare quali e quanti provvedimenti potrebbero essere adottati per trovare dei percorsi di uscita e garantire nuove risorse alle famiglie in difficoltà.
L'INCONTRO Se ne è parlato ieri sera nella sede cittadina di Sel in via Puccini, dove nel dibattito “I Ristoranti sono sempre pieni” (che traeva spunto dall'ormai famosa frase dell'ex premier Silvio Berlusconi) gli stessi studiosi hanno fatto il quadro sulla situazione cittadina e della provincia. Dati allarmanti parlano di ben 117 mila famiglie povere nell'Isola, e di valanghe di euro spesi per aiutare (o tentare di aiutare) chi vive sotto la soglia di povertà.
LA RICERCA «In città esistono realtà diseguali ma spesso le famiglie più attive sono anche quelle più in difficoltà», spiega Zurru. L'iniquità è evidente, i beni di lusso rimangono e hanno successo, ma la forbice di chi ha e chi non ha cresce: «Esistono nuove forme di povertà», dichiara il coordinatore provinciale di Sel Francesco Agus, «prima si era riconosciuti poveri quando non si avevano una casa e un lavoro, adesso un imprevisto può mettere in ginocchio anche una famiglia di lavoratori». Cosa fa il Comune per arginare questo problema? «Vorremmo creare una banca ore sociale attraverso la quale investire sulla persona disagiata, che all'occorrenza può restituirti quanto gli è stato prestato con un lavoro», sottolinea l'assessore comunale alle Politiche sociali, Susanna Orrù.
Federico Fonnesu
 
 
3 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 29 - Edizione OL)
SASSARI. Appartengono al dipartimento di Chimica
Ricercatori premiati
Riconoscimento all'Accademia dei Lincei
Ci sono anche due ricercatori del Dipartimento di Chimica dell'Università di Sassari, tra i sei premiati ieri mattina all'Accademia dei Lincei a Roma, per i concorsi promossi dall'Unesco. Ieri si è svolta la cerimonia conclusiva dell'Anno Internazionale della chimica, alla presenza del ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, e di Giovanni Puglisi, presidente della Commissione nazionale italiana dell'Unesco. Valeria Alzari ha vinto il premio "Le donne per la chimica" nella categoria "Chimica al femminile" per un lavoro sulla sintesi di un polimero composito di nuova concezione. Marco Masia ha vinto, invece, il Premio Chimica nel Sud Est europeo, destinato a un risultato scientifico frutto di collaborazione fra ricercatori italiani e ricercatori dell'Europa dell'Est. Il premio vinto da Masia, per un lavoro di ricerca nell'ambito di una collaborazione internazionale, pubblicato sulla rivista Science, è di 10.000 euro e sarà condiviso con un giovane ricercatore turco.
 
 
4 - L’Unione Sarda / Economia (Pagina 53 - Edizione CA)
SASSARI. Ottanta studenti di Economia incontrano l'associazione Sardegna2.0
L'ateneo apre alle idee d'impresa
L'idea era far entrare il concetto di impresa all'interno del mondo universitario, ma anche quella di dare un'iniezione di positività ai giovani. Con questo scopo ieri, nell'aula magna dell'Università di Sassari, si sono riuniti circa ottanta studenti di Economia e dieci manager che si sono improvvisati consulenti. L'iniziativa si chiama Facoltà di intraprendere ed è nata dalla collaborazione tra l'associazione Sardegna2.0 e il corso di laurea specialistica in Direzione aziendale e consulenza professionale.
LA LEZIONE Gli studenti di Ludovico Marinò, professore di strategie e governo d'azienda, hanno accettato volentieri l'invito del docente ad abbandonare libri e modelli teorici per dedicarsi ai problemi pratici. I ragazzi sono stati divisi in gruppi di sei o sette persone e ciascuna squadra ha sviluppato un progetto imprenditoriale come si farebbe nel mondo reale. Ipotizzando cioè il tipo di mercato in cui si vuole intervenire, la domanda e l'offerta potenziale e anche i finanziamenti. Problemi pratici, insomma. A questo si è aggiunto il prezioso intervento dei dieci manager di aziende isolane. I dirigenti hanno ascoltato le proposte degli studenti e, ognuno secondo le proprie conoscenze e la propria esperienza professionale, hanno poi cercato di fornire consigli e indicazioni.
GLI OBIETTIVI «Abbiamo fatto un piccolo regalo ai ragazzi», ha commentato Marinò, «questo è un gioco imprenditoriale, ma così vogliamo cercare di colmare le lacune del mondo accademico, spesso astratto e teorico». I suoi studenti non hanno sprecato l'occasione. Un team ha concepito la Sardinia renew yourself, una società che si dovrebbe occupare di energia rinnovabile e al tempo stesso fare promozione turistica. «L'obiettivo sarebbe vendere l'energia generata dal miscanto», spiega lo studente Daniele Pittalis, «una pianta con una resa di duecento quintali per ettaro, noi vorremmo creare un consorzio di agricoltori che dovrebbero coltivarla e pubblicizzare i prodotti attraverso un portale, in cui si promuove l'Isola». Ovviamente i progetti erano tanti, dall'impiego di noccioli d'oliva per la produzione di bioetanolo al boat and breakfast, la versione marinara del bed and breakfast. «Vogliamo far vedere i lati positivi del mondo imprenditoriale», ha spiegato Marcello Orizi, presidente di Sardegna2.0, «nell'aria si respira troppo pessimismo, noi invece desideriamo insegnare il giusto approccio: non bisogna mai vergognarsi delle proprie idee».
Antonio Muglia
 
 
5 - L’Unione Sarda / Nuoro e Provincia (Pagina 21 - Edizione NU)
PROVINCIA. In Consiglio
Fondazione, mini-dibattito sull'università
La svolta nell'inchiesta della Procura sull'assunzione di 42 cantonieri in campagna elettorale resta ai margini del consiglio provinciale di ieri. L'assemblea è convocata per affrontare uno dei temi che più animano lo scontro politico, ovvero la Fondazione per l'università, già approvata però in dieci minuti in una seduta senza l'opposizione. Ma il dibattito si spegne quasi subito, soffocato dall'assenza del numero legale in aula e dell'abituale dialettica.
LA SITUAZIONE La discussione arriva in Consiglio su proposta dell'opposizione che la reclamava tempo fa. In apertura della seduta Franca Carroni, delegata della Provincia per l'università, illustra numeri e orientamenti. Gli iscritti al primo anno del corso di laurea di scienze forestali e ambientali sono 58. Sono 30 gli iscritti al primo anno di scienze infermieristiche, 110 al primo anno di Diritto delle amministrazioni e imprese pubbliche e private. «C'è stato un progressivo disimpegno dell'università di Cagliari che ha manifestato contrarietà alla presenza dei corsi a Nuoro», aggiunge Franca Carroni. «Per il prossimo anno accademico si sta cercando di ampliare l'offerta formativa», dice prima di sottolineare che nulla si sa delle risorse che la Regione metterà a disposizione.
LA DISCUSSIONE Il dibattito decolla a stento. Inizia Renzo Soro (Pd) sottolineando la richiesta dei capigruppo perché in aula si discutesse dell'università. Giuseppe Buffoni è l'altra voce della maggioranza che interviene prima che tutto finisca. L'opposizione chiede la verifica del numero legale. Esce, ben sapendo che l'assenza di tre consiglieri di maggioranza avrebbe chiuso anzitempo la seduta. Una scelta voluta per dimostrare le crepe della maggioranza e anche la demotivazione su una vicenda già decisa fuori dal Consiglio. Riferimento alla Fondazione che ha rottamato il consorzio. «La discussione va fatta nelle sedi competenti come il Consiglio», replica la maggioranza, presa di più da un possibile rimpasto. ( m. o. )
 
 
6 - L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
WORKSHOP. Gli esperti a confronto
«La salute e la difesa dell'ambiente le priorità assolute»
Proprio mentre la Regione e i senatori della commissione d'inchiesta sull'uranio impoverito annunciano in grande stile l'avvio di un'indagine epidemiologica sullo stato di salute delle popolazioni che risiedono attorno i tre poligoni sardi, il sito vittimeuranio.com, gestito dal giornalista Francesco Palese, pubblica 14 testimonianze dirette di altrettante possibili vittime della Sindrome di Quirra.
LA DENUNCIA Si tratta di 14 casi di possibile contaminazione da uranio impoverito. Quattro morti e dieci gravemente malati, al momento della denuncia. «Storie - afferma Francesco Palese - che potrebbero essere approfondite da chi sta indagando sul fenomeno e che, per questo, mettiamo a disposizione degli organi competenti a cominciare dalla Procura della Repubblica di Lanusei e dalla Commissione parlamentare di inchiesta. I casi di morte - spiega il giornalista - riguardano un bambino di appena un mese, figlio di un militare, morto per un tumore al rene. La moglie di un militare, malato di cancro, deceduta per la stessa malattia. Viveva a pochi metri dal Poligono. E ancora due militari. I casi di malattia riguardano militari ma anche civili affetti da linfomi, leucemie e altre patologie neoplastiche».
WORKSHOP Ieri nell'assessorato alla Sanità in via Roma a Cagliari diversi esperti, davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta, hanno fatto il punto sulla situazione di Quirra. Antonio Onnis, coordinatore della commissione tecnica di esperti indicati dai Comuni della zona per verificare i risultati dei controlli ambientali effettuati dalla Nato, ha messo in evidenza i problemi di inquinamento in un'area ben precisa della zona militare: «Occorre capire cosa si voglia fare in futuro a Quirra, quali siano le attività compatibili con il rispetto dell'ambiente». Allusione indiretta al fatto che i brillamenti di armi desuete, alcuni test di razzi e tubature possono aver creato in passato un inquinamento di un certo tipo.
MILITARI Il professor Pierluigi Cocco, medico competente della base del Salto di Quirra in virtù di una convenzione tra Università di Cagliari e Difesa, ha esposto il suo piano di controllo sulla salute dei militari approvato e finanziato di recente dal Ministero.
Nell'occasione è stato presentato anche il gruppo di esperti che per conto di Istituto superiore della Sanità e Regione effettueranno il nuovo studio sullo stato di salute delle popolazioni attorno ai poligoni. «È stata accolta - spiega l'assessore regionale De Francisci - la mia richiesta di estendere i controlli anche a Teulada e Capo Frasca. E necessario andare sino in fondo».
DUBBI Chi incarna lo scetticismo è soprattutto Mariella Cao, anima del comitato Gettiamo le basi: «A febbraio sono stati spesi due milioni e mezzo di euro per un monitoraggio ambientale che alla fine è finito sotto inchiesta da parte della magistratura. Altri 500 mila euro sono stati spesi per i controlli sulla catena alimentare. Eppure norme internazionali e sentenze del Tar danno priorità alla tutela della salute pubblica. Esigiamo la sospensione di ogni attività militare, l'evacuazione dei soldati più esposti alle malattie, la bonifica dei territori danneggiati dalle guerre simulate, il risarcimento ai familiari e all'intero popolo sardo per il danno inferto dalle basi. Non si sentiva la necessità di un'ulteriore perdita di tempo, anche alla luce di quanto è stato scoperto dal Procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi, che sta indagando sulla correlazione tra guerre simulate, disastro ambientale e insorgenza di tumori». (p.c.)
 


 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 23 - Sassari
UNIVERSITÀ 
Due ricercatori di chimica premiati ai Lincei 
SASSARI. Due giovani ricercatori dell’Università di Sassari sono stati premiati all’Accademia dei Lincei. Ieri mattina, all’Accademia dei Lincei a Roma, si è svolta la cerimonia conclusiva dell’anno internazionale della Chimica, alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo e di Giovanni Puglisi, presidente italiano dell’Unesco.
Durante l’evento sono stati consegnati i premi ai vincitori dei concorsi promossi dall’Unesco. Su sei ricercatori premiati, due di essi operano nel Dipartimento di Chimica dell’università di Sassari.
La Valeria Alzari ha vinto il premio “Le donne per la chimica” nella categoria “Chimica al femminile” (5mila euro). Attualmente usufruisce di un assegno biennale di ricerca “Master & Back”.
Marco Masia ha vinto il “Premio Chimica nel Sud Est europeo”, destinato a un risultato scientifico frutto di collaborazione fra ricercatori italiani e ricercatori dell’Europa dell’Est. Masia è ricercatore confermato nel settore disciplinare di Chimica Fisica. Attualmente collabora a diverse ricerche presso il gruppo di Chimica computazionale del Dipartimento di Chimica e partecipa ad alcune collaborazioni in ambito internazionale.
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Nuoro
Saiu: «Fondazione, è tutto da rifare» 
La minoranza va all’attacco: dietrofront del Comune sulla fine del Consorzio 
«Un nuovo pasticcio che costerà caro alla nostra città» 
LUCIANO PIRAS 
Nuoro. Università nuorese: tutto come prima. Anzi: peggio di prima. Pierluigi Saiu, Pdl, consigliere comunale di opposizione non usa giri di parole: «Fondazione? Tutto da rifare». Una doccia fredda. Saiu, infatti, annuncia che presto, entro gennaio 2012, «tornerà in consiglio la delibera con cui si è deciso di revocare l’adesione del Comune al consorzio e deliberato la partecipazione alla Fondazione». «Il 31 ottobre scorso - spiega - il consiglio comunale ha approvato, col voto favorevole di 20 consiglieri su 41, la revoca dell’adesione del Comune al consorzio per la promozione degli studi universitari e la costituzione della Fondazione. Il percorso scelto presentava però molte ombre. Piuttosto che trasformare il Consorzio in Fondazione, così come chiesto dall’opposizione, il sindaco Bianchi e l’assessore Demuro hanno preferito seguire la via più tortuosa dello scioglimento, con la revoca della partecipazione del Comune, e la successiva adesione alla Fondazione. Lo stesso segretario generale, sollecitato dall’opposizione, spiegò che la procedura era proprio quella di “chiusura del Consorzio da un punto di vista contabile” e successivamente di adesione a un altro organismo».
«A un mese e mezzo da quella decisione - attacca ora Saiu - il clamoroso dietrofront: niente più liquidazione del Consorzio ma trasformazione in Fondazione, esattamente come chiedeva l’opposizione».
«Perché - chiede l’esponente del Pdl - non si è voluto dare ascolto ai rilievi che tutta l’opposizione sollevò in consiglio? Perché si è perso tutto questo tempo? Questa clamorosa marcia indietro dimostra come la città sia governata da dilettanti, incapaci di ascoltare, di confrontarsi, di amministrare nell’interesse di tutti. Un nuovo pasticcio firmato Bianchi che rischia di costare molto caro alla città». «Che la trasformazione eterogenea fosse la via migliore per passare alla Fondazione è stato detto in tutti modi quel giorno in consiglio sia al sindaco che all’assessore Demuro» aggiunge Peppe Montesu, anche lui consigliere comunale Pdl.
«Io stesso - prosegue Montesu - a nome del gruppo, presentai una questione pregiudiziale sul modo con cui il comune revocava la sua adesione al Consorzio. Ero convinto, e i fatti mi danno ragione, che quella non fosse la via corretta e che piuttosto si ravvisassero diverse illegittimità. Adesso con una nuova delibera viene sconfessata la linea seguita e si dà ragione all’opposizione. Purtroppo però è troppo tardi. Occorre infatti che vengano terminate le procedure liquidatorie, che i beni del Consorzio vengano riassegnati al Comune e che successivamente il Comune li conferisca alla fondazione. Eventuali operazioni sananti di irregolarità nelle scelte effettuate non rientrano certamente nelle competenze del consiglio e sarebbe gravissimo, se non addirittura pericoloso, se i consiglieri comunali e provinciali - chiude - fossero chiamati a ratificare operazioni di cui non hanno responsabilità alcuna».
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Oristano
UNIVERSITÀ 
Premiazione laureati 
ORISTANO. Noi siamo UNO day, premiazione dei laureati 2011 della sede universitaria di Oristano. Cerimonia a partire dalle 18, nella sede della Mutuo Soccorso, in via Solferino. Il Consorzio Uno premia i laureati dell’anno solare nei corsi universitari presenti a Oristano. La premiazione dei 74 laureati del 2011 sarà preceduta da uno spettacolo.
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 13 - Sardegna
Quirra, fra un anno la verità scientifica 
A gennaio comincerà l’indagine epidemiologica, coinvolte anche Teulada e Capo Frasca 
Nell’indagine saranno coinvolte anche le popolazioni Cerimonia e annuncio: «È un momento storico, usciremo dal tunnel» 
UMBERTO AIME 
Cagliari. Eccola, finalmente, l’indagine epidemiologica sulla «Sindrome di Quirra», sull’uranio impoverito, sugli altri poligoni, Teulada e Capo Frasca, sulla gente, sulle morti sospette e sui tumori indotti. Lo screening comincerà a gennaio, entro il 2012 le conclusioni. Il coordinamento è affidato all’Istituto superiore di sanità.
Invocata, attesa, caricata di significati scientifici e politici, ma finora sempre evitata, l’indagine «è adesso pronta a decollare». In seduta congiunta, lo hanno annunciato l’assessore regionale alla Sanità, Simoma De Francisci, e il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, Rosario Giorgio Costa. «È un momento storico», «Questo è il giorno della svolta che ci porterà verso la verità definitiva», hanno detto insieme i testimonial dell’evento, nell’affidare «il compito del coordinamento a chi è sicuramente indipendente e autorevole, l’Istituto superiore di sanità». È stato come il varo di un aereo in cantiere da troppo tempo, come quelli destinati a non vedere mai il cielo, a restare un prototipo. «Invece, ci siamo riusciti», ha detto l’assessore, in un anfiteatro animato sin dall’inizio dai comitati popolari. Sono quelli formati dagli antimilitaristi, dalla gente comune, dai malati e dai familiari delle vittime da sempre in lotta per «sbriciolare il muro di gomma» e l’omertà dei militari. È un muro che traballa dal giorno in cui la Procura di Lanusei si è messa a indagare sugli agnelli a due teste, sugli ovili inquinati dai metalli pesanti, per poi riaprire tombe, imporre perizie, incriminare generali che apparivano intoccabili e mettere sul piatto ipotesi di reato prossime alla strage. Ma quello che fa e farà la magistratura penale è un’altra storia, in questo salone affollato di medici, sindaci, tecnici, consulenti datati e recenti. «La nostra indagine seguirà una strada autonoma», ha annunciato Loredana Musmeci, coordinatore del gruppo misto Istituto superiore-Regione, che dovrà accertare - una volta per tutte - se esiste «il nesso causa-effetto diretto fra tutto quello che è stato sparato nei poligoni e la sindrome di Quirra, ma che potrebbe esistere sottotraccia anche a Teulada e intorno a Capo Frasca». È questa la mission che i sette saggi dovranno portare a termine entro un anno e «da loro ci attendiamo non ipotesi ma certezze», ha detto il senatore Gian Piero Scanu, l’unico sardo che fa parte della terza commissione parlamentare d’inchiesta. Lui da sempre sanguigno nel dire che «tre poligoni in Sardegna sono troppi», ha aggiunto: «Il percorso sarà lungo, dovranno essere coinvolte le popolazioni e i comuni, ma questa è l’unica strada scientifica praticabile per liberare un territorio dall’incubo in cui è sprofondato non sappiamo più neanche da quanti anni». La sindrome è più di una visione mostruosa se lo stesso Parlamento, all’unanimità, ha riconosciuto che «i poligoni sono equiparati ai teatri di guerra» e dunque «ai militari in servizio nelle basi e alle popolazioni intorno alle zone a rischio va riconosciuto un indennizzo uguale a quello dei soldati inviati nei Balcani». Eppure, nonostante questo primo assegno di risarcimento, nei prossimi mesi i saggi si muoveranno su un terreno che appare ancora confuso. Confuso dall’infinità di dati che ciascuna parte in causa, dai militari alle Asl, dai servizi veterinari alle università, ha raccolto, per emettere una sentenza di condanna o assolutoria a seconda delle circostanze. «Il nostro primo compito - ha detto Loredana Musmeci - sarà proprio aggregare l’immensa mole di analisi (soltanto sugli animali e sulla catena alimentare) e da quella sintesi ripartire». Ma nel passato di quest’indagine scientifica che ognuno ha condotto finora a modo suo, ci sono anche i numeri del filotto di morte, delle nascite deformi, delle malattie devastanti in triangoli di terra che per alcuni sono l’inferno, o «un purgatorio militarizzato», mentre altri professano l’innocenza di «questo paradiso demonizzato». Basta con le ipotesi, il 2012 sarà l’anno della scienza e del codice penale.
 
Il mondo accademico locale fa pressione 
Quattro del ministero, tre della Regione ma c’è già chi sgomita 
CAGLIARI. Sette non è il numero perfetto, per alcuni. La commissione scientifica sarà composta da quattro esperti dell’Istituto superiore di Sanità e da tre nominati dalla Regione. Ma c’è chi vorrebbe allargarla al mondo accademico locale. Il ministero non è d’accordo, l’assessore ha preso tempo.
I nomi. Il gruppo sarà coordinato da Loredana Musmeci, direttore centrale del servizio ambiente e prevenzione dell’Istituto, da cui provengono anche Stefania Salmaso (centro sorveglianza), Susanna Ponti (direttore statistica) e Pietro Comba (epidemiologia ambientale). La Regione ha indicato Annibale Biggeri (statistica medica all’università di Firenze e autore anni fa di un’indagine su Quirra), Antonello Antonelli (responsabile servizio prevenzione dell’assessorato alla Sanità) e Mario Usala (direttore del registro tumori di Nuoro). Se vinceranno le pressioni, saranno ingaggiati professori ordinari dell’università di Cagliari. (ua)
 

 
QUOTIDIANI NAZIONALI
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