UniCa UniCa News Rassegna stampa Giovedì 15 dicembre 2011

Giovedì 15 dicembre 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 dicembre 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Sono 212 quelli che hanno scelto Cagliari, c'è un'associazione che li accoglie
Erasmus, mai così tanti
Record di presenze di studenti stranieri in città
Non sono mai stati così tanti. E il merito se lo vogliono prendere un po' anche loro. Perché se le richieste per vivere l'esperienza Erasmus in città sono cresciute di anno in anno, è anche grazie al servizio di accoglienza che offre l'associazione Esn Cagliari. Attualmente gli stranieri ospiti del capoluogo sono 212. «La metà circa se ne andrà a febbraio, con la fine del primo semestre, ma ne attendiamo altri 100 per il secondo». Ne è entusiasta Francesca Cau, 21 anni, iscritta in Scienze politiche e presidente di Esn. «L'Erasmus student network esiste in tutta Europa - spiega - noi però vantiamo dei servizi che non tutti offrono. Per esempio andiamo a prendere gli studenti all'aeroporto, li aiutiamo a cercare alloggio, li assistiamo nello sbrigare le pratiche burocratiche, ottenere il codice fiscale e relazionarsi con gli uffici universitari».
LA GEOGRAFIA Cagliari è sempre empre più gettonata. «Tutti si trovano benissimo qui e quando tornano in patria ci fanno pubblicità, consigliando Cagliari come meta per studiare all'estero». La maggior parte è spagnola. «È sempre stato così - conferma Francesca Cau - adesso ne abbiamo ben 107. Al secondo posto i polacchi: 27. A seguire Germania con 18 e Turchia con 8. Qualcuno piccolo gruppo arriva anche da Francia, Lituania, Slovenia e Romania. Con un solo rappresentante, al massimo due, ci sono anche da Austria, Lettonia, Repubblica Ceca, Olanda, Bulgaria, Finlandia, Grecia, Portogallo e Slovacchia. Qualcuno anche da altri continenti, come 4 cinesi, un giapponese e un americano».
I PROGETTI Per loro vengono organizzate anche numerose iniziative di intrattenimento. Una di queste prenderà il via questo fine settimana e si chiama "Karalis game": domani e sabato, dalla mattina alla sera, i campi sportivi dell'oratorio San Paolo di piazza Giovanni XXIII ospiteranno una manifestazione sportiva che coinvolgerà sia italiani che stranieri, alla prese con partite di calcio, basket, pallavolo, ma anche scacchi e un simpatico torneo dedicato a chi riuscirà a chiudere una valigia da 10 chili inserendo il maggior numero di oggetti, in linea con le norme delle compagnie low-cost.
Tra gli altri si distingue anche il progetto "Library", una vera e propria libreria internazionale, allestita nell'ufficio Ismoka del centro Relazioni estere dell'Università (in via San Giorgio 12), dove si possono trovare volumi di qualsiasi nazione, regalati dagli stessi studenti stranieri e a disposizione di coloro che vogliono imparare un'altra lingua.
Non è tutto: ogni due settimane vengono realizzate anche proiezioni di film stranieri, escursioni alla scoperta della Sardegna, conferenze e addirittura un programma in radio, dove chi vuole può presentare la propria città d'origine. E per finire appetitose cene a tema, con prodotti tipici di ogni paese.
Stefano Cortis
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
ERSU. La struttura sarà realizzata in viale La Plaia: costerà 35 milioni di euro
Campus, cantiere nel 2012
Il progetto: 500 letti, biblioteca, mensa e palestre
Sarà un vero campus universitario e non un semplice dormitorio: oltre 500 posti letto, mensa, palestra, biblioteca, auditorium da 380 posti. «Diventerà un punto di riferimento non solo per gli studenti universitari, ma per tutti i giovani», dice il presidente dell'Ersu Daniela Noli. Ormai è fatta: entro la fine dell'anno l'Ente regionale per il diritto allo studio universitario pubblicherà il bando per la progettazione definitiva e la costruzione del primo lotto del campus di viale La Plaia. Una struttura su cui si sono incartate le giunte comunali e regionali nell'ultimo decennio: dopo aver definitivamente abbandonato il progetto Da Rocha, voluto da Renato Soru - che prevedeva un aumento di cubatura del 48,9 per cento - i disegni definitivi sono una «rivisitazione» del progetto iniziale, quello su cui Regione, Ersu e Comune raggiunsero l'accordo nel 2003.
GLI EDIFICI Nell'area tra le ferrovie dello Stato e viale La Plaia, dove ora c'è solo il vecchio silo della semoleria, verrà costruito un grande edificio con pianta a L, dove saranno ospitati 504 posti letto. Il primo lotto, cioè quello che verrà bandito entro la fine dell'anno, prevede la realizzazione di 240 posti letto e dei parcheggi. Il silo ospiterà una biblioteca e un archivio, mentre di fronte al corpo centrale ci sarà una mensa da 350 posti, una palestra e un «campo polisportivo».
LA DELIBERA La svolta, racconta il presidente dell'Ersu, risale a luglio, quando la giunta regionale deliberò le direttive per richiedere il finanziamento: «Senza non potevamo andare avanti. E invece ora siamo a un passo dall'obiettivo: aspettiamo il parere dell'Ufficio tecnico della Regione, poi pubblicheremo immediatamente il bando. Contiamo di aprire il cantiere nel 2012».
I FINANZIAMENTI L'opera costerà in totale 35 milioni di euro. Dieci milioni saranno garantiti dal ministero dell'Istruzione, circa quattro milioni e duecento mila euro sono stati stanziati dall'Ersu, il resto arriverà dalla Regione. Il primo dicembre il Cda dell'ente regionale ha approvato il progetto preliminare di riqualificazione dell'area ex Sem, confezionato dall'ufficio tecnico dell'Ersu e dai dipartimenti di Architettura, Ingegneria elettrica e del territorio dell'università. Gli oltre cinquecento posti letto saranno comunque «una goccia nel mare», come spiega Noli, ma la realizzazione del campus «è il primo traguardo che mi ero prefissata quando sono arrivata qui». Per il campus saranno decisive le prossime due settimane: il bando a cui stanno lavorando gli uffici dell'ente deve essere pubblicato entro la fine del 2011. Pena: la perdita dei finanziamenti del ministero, che risalgono al 2005, e della Regione. Ora tutto è nelle mani dell'ufficio tecnico regionale, che dovrà rendere il parere fondamentale per il progetto. Ma il sì dovrebbe essere scontato: il progetto è solo una rivisitazione del progetto che ottenne le concessioni edilizie.
LA STORIA Nel febbraio del 2002 il rettore Pasquale Mistretta annuncia un campus nelle aree di Coimpresa, a Tuvixeddu. Nel frattempo il Comune dà il via libera al progetto di Edilia, proprietaria dell'area, per la riqualificazione dell'ex semoleria. Nel settembre del 2003 un'altra svolta: l'Ersu viene commissariato e al vertice arriva il consigliere comunale Silvaldo Gadoni. Nuova inversione: niente campus in viale La Plaia, si torna a Tuvixeddu, in via Codroipo. Nel 2004 alla presidenza dell'Ersu arriva Christian Solinas (attuale assessore regionale ai Trasporti), che prima congela poi cancella l'accordo del predecessore. Si torna alla ex semoleria e alla Edilia, che ottiene le concessioni edilizie. Ma a Renato Soru la costruzione non piace. Firma un protocollo d'intesa con il Comune e affida un nuovo progetto da 1008 posti letto a Paulo Mendes Da Rocha: costo 115 milioni. Ma il progetto non passa in Consiglio comunale e non ottiene le concessioni. Nel frattempo l'Ersu firma una transazione con Edilia ed acquista per 38 milioni il terreno dove deve essere costruito il campus. Che ora, dopo quasi dieci anni, vedrà la luce.
Michele Ruffi
 
Dibattito in Consiglio
«Per Sant'Elia serve un piano di rinascita»
Discussione, veloce, pochi interventi, appena una formalità: il Consiglio comunale ha dato ieri il via libera definitivo al nuovo «assetto planovolumetrico» del Campus universitario, ma è pronto a battere cassa alla Regione per compensare la donazione del silo di viale La Plaia, che andrà all'Ersu a titolo gratuito.
«Ecco perché serve un nuovo accordo di programma che formalizzi questa cessione», ha detto l'assessore all'Urbanistica Paolo Frau, «ed è in questa sede che chiederemo alla Regione una compensazione del nostro sforzo». Insomma: il Comune chiede una revisione del Piano integrato approvato nel 2003, ma non mette minimamente in discussione né il progetto né il bando del primo lotto che verrà pubblicato entro la fine dell'anno.
L'aula, nella seconda seduta della settimana, ha dedicato però gran parte della discussione alla situazione del quartiere di Sant'Elia. E lo ha fatto approvando la mozione proposta da Marisa Depau (Sel), che durante un lungo e acceso intervento - applaudito da buona parte dell'aula - ha ricordato come «il contratto di quartiere abbia ingannato le persone perché prevedeva solo l'abbattimento delle piastre nei palazzoni. È la dimostrazione che allo Stato non gliene frega nulla di quel quartiere, dove i bambini spacciano in pieno giorno e ci sono persone che non escono più di casa, che hanno tentato il suicidio pur di non vivere più in quel posto. Serve un commissariato e uffici comunali. La cultura non è sufficiente: ci vuole la pancia piena», ha detto, rispondendo implicitamente al sindaco Massimo Zedda. Il primo cittadino pochi minuti prima aveva detto: «Al momento la priorità è che tutti i bambini di Sant'Elia vadano a scuola». Ma Zedda nel proprio intervento ha anche parlato di «necessità di un intervento sociale, che impieghi sociologi e insegnanti». Non solo: il sindaco propone anche di «riprendere in mano il lavoro che fece la commissione di Rem Koolhaas. Ma quel progetto di riqualificazione complessiva al momento è impossibile da portare a termine. I soldi non ci sono più: a fronte dei 300 milioni previsti oggi sono disponibili al massimo tra i 30 e 40 milioni». ( m.r. )

 
 
3 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
La selezione
Un manager per l'Università
L'ateneo cerca un manager. È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale l'avviso di selezione pubblica per il conferimento dell'incarico di Direttore generale dell'Università, che sarà conferito con un contratto di lavoro a tempo determinato della durata di quattro anni, eventualmente rinnovabile. Si tratta di una figura di primo piano per l'ateneo: al Direttore generale è affidata, sulla base degli indirizzi forniti dal Consiglio di amministrazione e dal Rettore, la complessiva gestione e organizzazione dei servizi, delle risorse strumentali e del personale tecnico-amministrativo, a supporto delle attività di didattica, di ricerca e di servizio al territorio. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 13 gennaio 2012. Il bando e la modulistica sono disponibili nella sezione concorsi di www.unica.it.
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 54 - Edizione CA)
Oggi alle 17 a Cagliari, aula magna del Rettorato, lectio magistralis del filosofo
Remo Bodei, viaggiamo verso un futuro di incertezze
La salvezza? Meno superfluo e maggior sobrietà
Da sempre l'uomo ha cercato di controllare il futuro prevedendolo. Dalla lettura dei fondi del caffè al calcolo delle probabilità, la storia dell'umanità è fatta di (inutili) tentativi di dominare una materia per sua definizione sfuggente. Un'ansia di certezza - sorretta dalla convinzione che tutto sia dominato da un'intrinseca logica della necessità - che oggi si scontra più che mai con una realtà massimamente incerta, e per questo più inquietante. Argomenti questi che saranno trattati questo pomeriggio alle 17 a Cagliari, aula magna del Rettorato, da Remo Bodei. Il filosofo cagliaritano, che dal 2006 insegna alla UCLA di Los Angeles dopo aver a lungo insegnato alla Scuola Normale Superiore e all'Università di Pisa, ha modi pacati, un accento familiare che la frequentazione di altri mondi non ha scalfito, e una serenità che gli deriva forse dalla filosofia, certamente dal carattere. Per questo, quando parla, suggerisce più certezze (e ragionevoli dubbi) sul presente che incertezze sul futuro. Eppure non c'è da stare allegri a sentire quanto ci racconterà, nella lectio «pomposamente definita» magistralis in programma stasera. Una lezione pubblica, la sua, che nasce dall'impegno come visiting professor (finanziato dalla Regione) nella facoltà di Lettere e Filosofia della città che gli ha dato i natali, agosto 1938.
Previsione, caso, incertezza: perché ha scelto questo tema?
«Perché mi sembra attuale, per via dei fattori che si accumulano e che tutti conosciamo: riscaldamento globale, terrorismo, soprattutto la crisi che da finanziaria è diventata economica e politica. L'incertezza del futuro sta nella natura stessa degli uomini, ma ora questa percezione si è accentuata. Il filosofo politico francese Jean Pierre Dupuy sostiene che l'uomo è stato capace di creare tutti i fattori di autodistruzione, dalle armi atomiche sino al taglio del ramo d'albero su cui sta seduto. La teoria del rischio non basta più, il peggio è già accaduto, bisogna affrontarlo. Catastrofismo illuminato, lo chiama».
Che differenza c'è tra rischio, incertezza e previsione?
«Il rischio è quello che affrontiamo quando conosciamo gli esiti di un atto. Io faccio sempre l'esempio del lancio di un dado: il tre viene fuori un sesto delle volte. L'incertezza è maggiore se voglio aprire un negozio di computer in via Manno. Non ne conosco gli esiti, non posso calcolarli matematicamente, ma ho altri strumenti per ridurre l'incertezza. Posso fare una ricerca di mercato, documentarmi».
Ridurre l'incertezza con la conoscenza...
«Questo è un dato fondamentale. È la scoperta delle probabilità bayesiane. Thomas Bayes è un matematico scozzese del Settecento che ha stabilito queste logiche dell'incertezza, riprese poi da Condorcet. Il matematico e filosofo francese ne ha fatto una rivoluzione sociale, sostenendo che se vogliamo rendere il futuro più affrontabile dobbiamo usare non il metodo dei profeti, e neppure, come faceva Marx, considerare la storia un processo ineluttabile, un “accelerare le doglie del parto” perché l'inevitabile avverrà comunque. Condorcet ha detto al contrario che se introduciamo determinati fattori di intervento sulla storia, allora le cose cambieranno».
In che modo?
«Lui ha fatto queste grandi invenzioni di cui siamo eredi. Deputato girondino, ha introdotto l'idea della scuola elementare obbligatoria e gratuita e ha progettato l'Ecole Normale Supérieure e l'Ecole Polytechnique. Con lui è passato questo principio fondamentale: più si conosce socialmente, più il futuro diventa certo».
E l'istruzione diventa il più incisivo fattore di modificazione del futuro. Perché allora oggi siamo preda dell'incertezza?
«Oggi ci troviamo in una situazione simile a quella descritta dall'economista britannico Keynes: “l'inevitabile non accade mai, l'inatteso sempre”. Siamo di fronte a una serie di sorprese: la caduta del Muro di Berlino, la dissoluzione dell'Unione Sovietica, l'attentato alle Torri Gemelle... Abbiamo a che fare con una crescita dell'incertezza del futuro, si è esaurita la spinta legata alla grande idea del Progresso, i fattori di imprevedibilità sono cresciuti. Ed è cresciuta la percezione che abbiamo di questa incertezza. Un mio amico funzionario della Banca d'Italia dice che fare previsioni a lungo termine è sempre più difficile».
Eppure abbiamo molte più conoscenze rispetto al passato...
«Abbiamo più conoscenze in certi settori, vedi la diagnostica medica, ma in politica e nel futuro generale dell'umanità non è così, basta vedere l'andamento folle dei mercati: uno compra la mattina cotone egiziano a Tokyo, a mezzogiorno lo scambia a Londra con il rame del Katanga e poi di pomeriggio a New York vende euro e compra sterline. Tutti questi movimenti finanziari passano sulla testa degli Stati».
Quando il mondo era diviso tra due superpotenze avevamo un futuro più certo?
«Sicuramente era più semplice fare previsioni. Le istituzioni erano più forti, anche se le crisi (vedi quella del petrolio del 1973) c'erano anche allora, ma ora siamo alla volatilità dei mercati, al grande potere della speculazione e all'indebolimento degli stati nazionali, nessuno si fida più di quello che gli stati promettono».
Questa incertezza come influirà sui destini personali?
«Il mio caro e defunto amico Edmondo Berselli ha scritto un piccolo libro, pubblicato postumo da Einaudi: “L'economia giusta”. Sostiene che dobbiamo abituarci a essere più poveri. Ci attende un processo ineluttabile di vasi comunicanti, per cui noi peggioreremo le nostre condizioni (soprattutto se non saremo capaci di grandi innovazioni), e Cina e India staranno meglio. Si tenderà a un equilibrio».
Dobbiamo modificare i nostri stili di vita?
«Dobbiamo diminuire il superfluo, trovare altri modi per darle senso: la convivialità, l'amicizia, sentimenti meno aggressivi, meno carrieristici, meno esibizionistici. Non sarà facile, ma dovremo fare di necessità virtù. Se riusciamo ad adattarci al cambiamento, a una nuova sobrietà, vivremo meglio. Il grande problema è la flessibilità, che però non può essere precarietà».
Maria Paola Masala
 
 
5 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Exmà
Per gli Amici del Libro Di Felice ricorda Laconi
Alle 17.30 nel salone delle Volte dell'ExMà (via San Lucifero 71), per gli Amici del Libro, Maria Luisa Di Felice ricorderà Renzo Laconi. Di Felice, laureata in Lettere moderne, è ricercatrice di Storia contemporanea all'Università di Cagliari e insegna Storia economica nel corso "Storia e società" tenuto presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università. Laconi (Sant'Antioco 1916 – Catania 1967) si iscrive al Pci clandestino nel 1942 a Firenze. Partecipa nel gennaio ‘44 alla Consulta Regionale Sarda. Nel giugno del ‘46 alle elezioni per l'Assemblea Costituente arriva secondo nella lista regionale del PCI. Fa parte della Commissione dei 75, incaricata di redigere il progetto definitivo della Costituzione. Dal '57 al '63 è segretario regionale del Pci. Ha lasciato scritti e discorsi sulla nostra Isola.
 
 
6 - L’Unione Sarda / Cronaca di Oristano (Pagina 19 - Edizione OR)
Oristano
 “Noi siamo Uno day”
Domani dalle 18 nell'auditorium di San Domenico in via Lamarmora, si svolgerà la seconda edizione del “Noi siamo Uno day”, giornata nella quale il Consorzio Uno premia i laureati nei corsi universitari cittadini. La premiazione dei 74 laureati del 2011 sarà preceduta da uno spettacolo dal titolo Old teenager – Alla ricerca del tempo spergiuro di e con Giacomo Casti, Matteo Sau e Simone Murtas. Successivamente sarà proiettato il video di auguri per le festività natalizie cantato dagli studenti della sede di Oristano. Alle 20 ci si trasferirà al Chiostro del Carmine per un rinfresco con musica dal vivo del gruppo Non Soul Funky.
 
 
7 - L’Unione Sarda / Iglesias (Pagina 25 - Edizione PC)
Parco Geominerario
Master & Back, documento della Consulta
La Consulta delle associazioni per il Parco geominerario sostiene la causa dei giovani che, dopo aver partecipato al programma regionale Master and back, sono stati privati da Viale Trento dei fondi necessari per l'inserimento nel mondo del lavoro in Sardegna.
L'INCONTRO Il gruppo di sodalizi dalla presidio in via Oslavia, dove è in trattative col presidente della Regione Ugo Cappellacci per la riforma del Parco, è stato visitato anche dai rappresentati dei 600 laureati che hanno partecipato a master o dottorati di ricerca fuori dalla Sardegna e ora si trovano spiazzati. Per loro la Regione non copre i contratti di rientro attraverso cui avrebbero dovuto lavorare nel territorio. A informare con una nota è Giampiero Pinna, coordinatore della Consulta: “Dopo aver evidenziato le gravi difficoltà che stanno attraversando, i giovani del “Master and Back” hanno voluto conoscere lo stato della vertenza per la riforma e il rilancio del Parco. Alcuni lo conoscevano bene per aver predisposto la tesi di laurea ed effettuato specifici master proprio sulle tematiche del Parco”.
IL PROGETTO A questo serviva anche il Progetto Tesi di laurea, fondato dall'associazione Pozzo Sella dieci anni fa, di cui domani partirà alle 17 l'edizione 2012. A palazzo Bellavista a Monteponi ci sarà la presentazione della prima tesi di laurea di Eleonora Todde. (m. c.)
  


 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
Tutti d’accordo sul Campus 
Maggioranza e opposizione votano il nuovo progetto 
Soddisfatto il sindaco Zedda: «Questo voto servirà a riqualificare un’area centrale per lo sviluppo armonico della città» 
CAGLIARI. La prima metaforica pietra per il Campus univrsitario di viale la Playa è stata posta. Il consiglio comunale ha votato il nuovo progetto,presentato dall’Ersu nove giorni fa e passato in tempi rapidissimi sia in giunta che in commissione. Entro l’anno potrà essere indetta la gara per il primo lotto.
Il risultato è un buon viatico per i successivi appuntamenti sulle questioni cardine della città. Maggioranza e opposizione hanno votato a favore della proposta della giunta: 34 voti e altrettanti sì, con l’astensione solita del presidente del consiglio Ninni Depau.
Soddisfatto il sindaco Zedda. «È un voto importantissimo per la riqualificazione di una parte nevralgica della città ed è ulteriormente importante perché condiviso da tutti; guardiamo al futuro, non al passato, e sono sicuro che troveremo molti e altrettanto importanti momenti di unità in aula, senza battaglie ideologiche».
Prima di affrontare il voto sul campus, preceduto dalla relazione dell’assessore all’urbanistica Paolo Frau, l’aula ha discusso e votato diverse interpellanze e affrontato alcune mozioni, come quella del consigliere Casu sui parcheggi e la viabilità di fronte al Brotzu e quella della consigliera Depau sul degrado degli alloggi popolari di Sant’Elia, e quella del consigliere Rodin sull’istituzione di una fermata del Ctm in viale Fra Ignazio.
Nella giunta conclusasi subito prima dell’aula, l’esecutivo aveva invece approvato la delibera che ridetermina la dotazione organica e aggiorna il piano di fabbisogno del personale per il triennio 2011-2013. Per il 2012 è prevista l’assunzione di un dirigente in ruolo, due vigili urbani e altri tre lavoratori di categoria C. Nel 2013 arriverà un altro vigile urbano. Saranno quattro le stabilizzazioni nel corso del 2012 e altrettante nel 2013: lavoratori di categoria B1 che saranno selezionati nei prossimi giorni per poter consegnare le graduatorie alla Regione entro il 31 dicembre. Con 312mila euro verrà invece demolito e ricostruito un muro di sostegno in via San Saturnino, mentre con 1,4 milioni verrà restaurato l’Orto delle Palme del Cimitero di Bonaria. Previsti infine interventi per 720mila euro per strade e marciapiedi in diverse zone della città. I lavori consisteranno nella posa di nuove pavimentazioni, nel rifacimento dei marciapiedi, nella messa in quota dei chiusini dei pozzetti dei sottoservizi, nella nuova segnaletica orizzontale, e nel riposizionamento della cartellonistica stradale e dei dissuasori e nella eventuale messa a norme dei guard-rail. (g.cen.)
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 26 - Sassari
GOLIARDIA 
I carruzzi danno il via alla «liberatio» 
SASSARI. La pioggia, che solo a fine mattinata ha mantenuto le promesse e si è abbattuta sugli ultimi «carruzzi» in procinto di affrontare la discesa, domenica mattina in viale Trento non è riuscita a guastare la festa dei goliardi sassaresi. Centinaia di persone hanno assistito alla pazza corsa delle automobiline costruite dagli universitari per celebrare l’avvio delle giornate dedicate alla tradizionale «liberatio» degli studenti delle scuole superiori cittadine, in programma da oggi a sabato.
L’edizione 2011 della tradizionale corsa dei carruzzi è stata particolarmente riuscita: belli e originali i carruzzi, bravi gli equipaggi. Alla fine il pubblico si è lasciato coinvolgere e ha dato una mano. Anzi, una spinta.
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 6 - Cagliari
Venerdì a Monteponi il concorso sulle tesi di laurea dedicate all’ente 
Dai giovani del Master and back un appello per salvare il Geoparco 
IGLESIAS. I giovani del programma regionale Master and Back si sono uniti ai manifestanti della consulta delle associazioni del Geoparco che da quasi tre mesi giorni presidiano Villa Devoto a Cagliari. I giovani ricercatori hanno espresso le difficoltà per il mancato stanziameto da parte della Regione dei fondi per coprire i costi dei 600 contratti già sottoscritti da tempo. Al giovani del Master and back preme conoscere anche i progressi della riforma del Geoparco perchè questo ente potrebbe essere fonte di nuova occupazione. «I rappresentanti della consulta - ha spiegato Giampiero Pinna, coordinatore dell’associazione - rilevano che tanti giovani, negli ultimi 10 anni, hanno contribuito con tesi di laurea a diffondere la conoscenza del Geoparco. Ma adesso occorre, senza ulteriori perdite di tempo, partire con il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico, culturale connesso alla passata attività mineraria». Intanto il concorso «Tesi di laurea parco Geominerario», promosso dall’associazione Pozzo Sella, è stato trasferito al Consorzio del parco e venerdì alle 17 nella miniera di Monteponi si svolgerà la nuova edizione. (ea)
  
    

 
SARDEGNA QUOTIDIANO 
 
11 - Sardegna Quotidiano / Pagina 14 - Cagliari
Consiglio
In Aula Sant’Elia e il Campus
In tempi record la pratica del Campus universitario di viale La Playa ha saltato tutti gli ostacoli. Dalla giunta alla commissione Urbanistica fino al Consiglio comunale in tre giorni perché il progetto doveva essere approvato al volo per bandire la gara per il primo lotto di lavori entro la fine dell’anno e non perdere i 30 milioni promessi dalla Regione. Un passaggio formale quello di ieri i Aula, mentre si è a lungo discusso sulla mozione presentata da Marisa Depau (Sel) sul recupero del quartiere di Sant’Elia. Il sindaco ha ammesso che non ci sono i soldi per interventi radicali e che dei 300 milioni iniziali ne sono rimasti solo 30. E la consigliera Depau, con un intervento così sentito da strappare un applauso dei consiglieri, ha chiesto di usarli al meglio per salvare gli onesti che vivano in balia di quattro disonesti. La sua mozione
 
 
12 - Sardegna Quotidiano / Pagina 15 - Cagliari
CULTURA TRE BORSE DI STUDIO PER L’ARTE
ALTRE DUE SETTIMANE PER LE DOMANDE
C’è tempo fino al 29 dicembre per partecipare al bando per l’attribuzione di tre borse di studio (da 3mila euro ciascuna) intitolate a Francesco Paolo Ingrao finalizzate allo studio delle opere e degli artisti della collezione Ingrao. Possono partecipare under 35 in possesso di laurea in Lettere con indirizzo artistico (vecchio ordinamento) o la Specialistica in Storia dell'Arte conseguite presso l'Università di Cagliari. Info: www.comune.cagliari.it.
 
 
13 - Sardegna Quotidiano / Pagina 4 - Opinioni
CAMBIANDO LA CARTA
DEMOCRAZIA IN BILICO
Le Carte costituzionali hanno il paradossale destino d’essere fatte per durare, di avere, a questo scopo. Procedure aggravate per la loro modifica, e, ahinoi!, di morire e cambiare per via di fatto, senza revisioni formali. Ne volete due esempi sotto i nostri occhi? Le libertà sindacali e la contrattazione collettiva. La nostra Costituzione individua nei sindacati delle organizzazioni che danno effettività alla Repubblica fondata sul lavoro. L’idea è elementare e giusta: si affida alle organizzazioni democratiche dei lavoratori la difesa dei loro diritti. I Contratti collettivi sono lo strumento principale di questa tutela: le rappresentanze dei lavoratori e degli imprenditori formulano consensualmente delle norme che regolano gran parte degli aspetti economici e giuridici del rapporto di lavoro. Queste norme sono vere e proprie regole giuridiche, fonti del diritto, applicabili dai giudici ed anche dalla Cassazione. Bene, è stato firmato, all’Unione Industriale di Torino, l’accordo per il nuovo contratto di lavoro degli 86.200 lavoratori del gruppo Fiat. L’intesa è stata raggiunta dall’azienda con Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Capi e Quadri Fiat. La Fiom ha deciso di non firmare perché l’accordo, anziché ampliare i diritti dei lavoratori, li comprime. L’intesa raggiunta ricalca il contratto di lavoro del 29 dicembre 2010 applicato a Pomigliano: libertà dell’azienda su turni anche di sabato e tempi di lavoro con l’aumento abnorme dello straordinario, riduzione delle pause (nenche il tempo di “pisciare ”) e restrizione abnorme del trattamento di malattia. Infine, la famigerata “clausola di responsabilità“, in base allaquale chi non rispetta gli accordi verrà sanzionato in termini di contributi e permessi sindacali. Non ci saranno più le rappresentanze sindacali unitarie - rsu, ma le rsa (rappresentanti sindacaliaziendali) che verranno nominate dai dirigenti dalle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto. In conseguenza la Fiom, non avendo firmato, resterà fuori dalle fabbriche. Dunque ad uno dei sindacati storici del nostro Paese, la Fiom, viene impedito l’esercizio della libertà sindacale in fabbrica. Viene, così, violato l’art. 39 della Costituzione in più punti: laddove richiede che i sindacati abbiano “un ordinamento interno a base democratica” e dove individua nel contratto collettivo lo strumento per la disciplina generale dei rapporti contrattuali, in modo da garantire l’eguaglianza fra lavoratori di aziende forti e deboli, di aree sviluppate e non.
Volete il secondo esempio di uccisione di fatto della nostra Costituzione? Eccolo, con le parole di un grande costituzionalista Gustavo Zagrebelsky. “In un momento drammatico come questo, con il malessere sociale che cresce e dilaga, con la società che si divide tra chi può sempre di più, chi può ancora e chi non può più, con il bisogno di protezione dei deboli esposti a quella che avvertono come grande ingiustizia: proprio in questo momento i partiti sono come evaporati”. La nostra Costituzione all’art. 49 prevede ch’essi “concorrano con metodo democratico alla politica nazionale”. Trasformano i bisogni in proposte politiche e su queste consentono ai vari livelli la formazione delle rappresentanze istituzionali, di maggioranza e di opposizione. Ma se i partiti non assolvono a questa funzione? Si genera un vuoto pericoloso, nel quale il governo si trova a dover fare i conti direttamente col disfacimento particolaristico, corporativo ed egoistico dei gruppi sociali. Lo Stato diventa forte coi deboli e debole coi forti. È quanto avviene da tempo in Italia, dove ormai è venuta meno la necessaria mediazione dei partiti ed il grande capitale finanziario e bancario la fa da padrone, esercitando spesso direttamente le leve del governo. Dunque, oggi la Costituzione materiale italiana vede compresse fortemente le libertà sindacali e a seguito della liquefazione dei partiti, la rappresentanza e la mediazione politica. È una parentesi oppure una rivelazione di qualcosa di diverso dal passato? Si chiede Zagrebelsky. La storia insegna che lo svuotamento di fatto delle Carte democratiche, se non c’è una forte reazione delle forze progressiste, finisce solitamente in tragedia.
di Andrea Pubusa
Docente di Diritto amministrativo all’Università di Cagliari
 
 
14 - Sardegna Quotidiano / Pagina 23 - Cultura
CONFERENZA
IL CULTO DI SAN MICHELE NELL’ARCHEOLOGIA
Oggi alle 17 alla Pinacoteca Nazionale di Cagliari, Alessandra Pasolini e Rossana Martorelli, della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari, presentano la conferenza: Il culto e l’immagine di San Michele in Sardegna nell’Archeologia e nell’Arte.
 
  

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionario e social

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