Lunedì 31 ottobre 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
31 ottobre 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
    
  

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
1 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Prima Pagina
Sassari sull’università: giù le mani dalla nostra storia 
SASSARI. Le dichiarazioni di Antonello Cabras sulle università sarde non sono piaciute a nessuno. Il sindaco di Sassari Ganau: «Non basta una motivazione economicista per azzerare quattro secoli di storia».

La Nuova Sardegna / Pagina 7 - Sardegna
«Macché debito pubblico l’obiettivo è cancellare l’università di Sassari» 
PASQUALE PORCU 
Sassari. Tra qualche giorno i 450 studenti più meritevoli dell’Università di Sassari riceveranno 450 iPad: uno a testa. 450, quanti sono gli anni che compie nel 2011 l’ateneo. Sassari è l’università più antica della Sardegna. Ma il senatore Antonello Cabras forse non lo sa.
«In Sardegna non è più tempo di due università distinte», aveva detto sabato il senatore Antonello Cabras alla conferenza programmatica del Pd di Baradili. «Non scelgo tra Cagliari e Sassari - aveva precisato - perché bisogna innanzitutto pensare a studiare un sistema fondato sulla qualità». Cabras ha sollevato la questione nell’ambito di un ragionamento sul debito pubblico dell’Italia. E dal momento che il Pd, diceva Cabras, si sente forza di governo, il partito deve avanzare proposte degne di una forza di governo.
Ma quella dichiarazione non è piaciuta, anzi ha immediatamente scatenato una serie di reazioni.
Il presidente dell’amministrazione provinciale di Sassari ritiene, per esempio, che dietro giustificazioni di carattere economico si intraveda il vecchio tentativo di cancellare strutture e risorse importanti del Nord Sardegna per concentrarle su Cagliari. Il tentativo, insomma, sarebbe quello di cancellare l’ateneo turritano per fare una sola università sarda a Cagliari. «L’università di Sassari non si tocca- ha detto Alessandra Giudici- e la difenderemo con le unghie e con i denti. Non permetteremo che il nostro territorio venga ulteriormente desertificato sul piano delle risorse sia materiali che culturali».
«Non so quale ragionamento abbia portato il senatore Cabras a fare quel ragionamento- ha commentato il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau - In Sardegna esistono due università ciascuna delle quali ha costruito nei secoli prestigio e specificità culturali e scientifiche. Le due università possono convivere tranquillamente e non basta una motivazione economicista per azzerare oltre quattro secoli di storia. Il risparmio dei costi è legittimo ma non a danno dell’università di Sassari. Una cosa, è risparmiare, altro è cancellare un’ateneo. No, questo sarebbe inaccettabile».
Il rettore dell’università di Sassari, Attilio Mastino, stenta a credere che quella del senatore «sia stata l’unica idea brillante emersa dalla conferenza programmatica del Pd a Baradili».
L’università turritana, ribadisce il rettore, «è una risorsa importante del nostro territorio che non può essere perduta». E inoltre la competizione tra i due atenei è un vantaggio poichè stimola la crescita delle due università.
«Non dimentichiamo poi che la nostra università compie quest’anno 450 anni - dice Attilio Mastino- e con quella di Cagliari, siamo tra le più antiche di tutta l’Italia meridionale. Sassari e Cagliari, poi, sono da tempo importanti finestre su tutto il Mediterrano».
«Non dimentichiamo poi - ricorda il professor Mastino - le due università sono a una distanza di più di duecento chilometri e sono al servizio di un intero territorio regionale. Non credo che nel resto dell’Italia esistano due sedi universitarie più distanti delle nostre. Il problema vero è, semmai, che abbiamo pochi laureati. Se vogliamo aiutare l’economia della nostra regione dobbiamo far aumentare e non far diminuire il numero dei laureati sardi».
«Il debito pubblico nel nostro Paese esiste - ammette Mastino- e anche per questo da tempo abbiamo avviato una collaborazione con Cagliari per razionalizzare le risorse a nostra disposizione. Entrambi gli atenei hanno approvato i rispettivi statuti e siamo impegnati a confrontarci per evitare sprechi e attivare sinergie con una piattaforma comune che ci consenta di trovare soluzione ai problemi. In una parola, vogliamo fare sistema perchè siamo convinti che le due università insieme possano dare un importante contributo al futuro dell’isola».
Le parole di Attilio Mastino sono in sintonia con quelle del rettore dell’università di Cagliari, Giovanni Melis.
 «E’ vero- dice Melis- più di quattro secoli di storia universitaria in Sardegna non si possono ignorare. Esistono le condizioni per tenere in piedi i due poli, a Cagliari e a Sassari. Da tempo esiste un dialogo tra i due atenei per arrivare a una sorta di federazione o comunque per realizzare sinergie comuni. In diversi campi, ormai, tra noi e l’università di Sassari abbiamo programmi comuni che vanno dall’orientamento al trasferimento tecnologico».
 
Pagina 7 - Sardegna
LA SCHEDA 
Una storia cominciata quattrocentocinquanta anni fa 
SASSARI. L’Università degli Studi di Sassari è un ateneo pubblico che conquistò la sua identità giuridica nel 1617, per prima in Sardegna (a Cagliari i corsi sarebbero stati aperti nel 1626). Oggi l’ateneo conta dodici facoltà. Fiore all’occhiello dell’Università di Sassari è il Centro di eccellenza per lo sviluppo della ricerca biotecnologica e per lo studio della biodiversità della Sardegna e dell’area mediterranea. La nascita dell’ateneo sassarese è legata alla figura di Alessio Fontana, che nel 1558 lasciò i suoi beni alla municipalità per l’istituzione di un collegio di studi. Tuttavia il re Filippo III concesse lo statuto di Università regia solo il 9 febbraio 1617, con la consacrazione di Sassari a prima Università regia. Nel 1765 fu approvato un regolamento interno col riconoscimento di 4 facoltà: Filosofia ed Arti, Teologia, Giurisprudenza e Medicina; con uno scambio culturale vennero trapiantati docenti piemontesi avviando l’ateneo sassarese verso una cultura europea e ampliando la ricerca scientifica.
 


2 - La Nuova Sardegna / Pagina 17 - Cronaca
Politica. Consigli provinciale e comunale al voto per uscire definitivamente dal Consorzio 
Università, il giorno del giudizio 
«Ma la Fondazione non deve essere un nuovo poltronificio» 
LUCIANO PIRAS 
Nuoro. La nuova era dell’università nuorese comincia a poche ore dai riti di Ognissanti e dalla commemorazione dei morti. Nessun ponte festivo, infatti, per la politica barbaricina, né in Comune né in Provincia. Oggi è la giornata decisiva per la nascita della Fondazione.
La Fondazione tanto voluta dal presidente della Provincia Roberto Deriu per dare un futuro all’ateneo della Sardegna centrale. Morto e sepolto il vecchio Consorzio per la promozione degli studi universitari (ormai da tempo in liquidazione), stamane i due consigli comunale e provinciale sono chiamati a votare lo stesso identico testo che stacca la spina (l’adesione) all’ente consortile e in contemporanea decreta la nascita ufficiale della Fondazione per l’università (con l’approvazione del relativo statuto). Una scelta dolorosa, che ha già creato parecchi malumori all’interno della stessa coalizione di maggioranza di centrosinistra.
«Un vero e proprio blitz» attacca dall’opposizione la sezione Cuccuru Nigheddu di La Città in Comune (a cui fa capo Paolo Manca), riferendosi all’appuntamento odierno. «In un solo colpo - si legge in una nota -, con un preavviso minimo, il consiglio comunale vuole raggiungere tre obiettivi». Sciogliere il Consorzio; votare per la Fondazione; approvarne lo statuto. Una procedura fin troppo veloce per dare un volto e un’anima all’università di domani, che in fin dei conti altro non sarebbe che un nuovo «poltronificio». «E magari si scopre che le poltrone derivanti sono pronte e con il nome già scritto nello schienale... ».
Chiara e decisa la posizione del Pdl nuorese: «Pronti a votare la Fondazione se il centrosinistra accoglierà i nostri emendamenti per tagliare le poltrone nel Consiglio d’amministrazione e nel Consiglio d’indirizzo e per garantire che a guidare la fondazione siano chiamate persone di riconosciuto prestigio accademico e scientifico». Questa la posizione espressa dal Popolo della Libertà in una nota firmata dai quattro consiglieri comunali del partito (Pierluigi Saiu, Peppe Montesu, Pietro Sanna, Enrico Spanu) e dai due consiglieri provinciali (Tore Borto e Cicci Mula).
«Nello statuto della fondazione - spiega il Pdl - sono previsti un Consiglio d’indirizzo che può essere composto da 12 persone e un Cda che può arrivare a cinque membri, più un eventuale comitato scientifico. Riteniamo che 17 poltrone siano troppe. Ecco perché presenteremo sia in Comune sia in Provincia un emendamento per dimezzarle, portando a un massimo di cinque membri il Cdi e a tre il Cda». «Proporremo inoltre che il presidente della fondazione - dicono Saiu & Company -, così come i membri del Consiglio d’indirizzo e del Cda, siano scelti tra persone di riconosciuto prestigio accademico».
«Pregiudizialmente non siamo contrari alla fondazione - proseguono i sei esponenti del Pdl - ma qualcuno ci deve spiegare perché per la promozione degli studi universitari sia stata scelta proprio quel tipo di forma giuridica. Perché non una onlus? Perché non il Consorzio? Peraltro la Fondazione non assicura adeguate forme di controllo da parte di Comune e Provincia una volta che sia stato conferito il patrimonio. Una volta cioè che Comune e Provincia hanno dato i soldi e gli immobili (pubblici si intende) la gestione è interamente affidata alla Fondazione, senza che vi sia più possibilità di controllo o intervento da parte degli enti rappresentativi della comunità nuorese. E forti perplessità esprimiamo anche sul percorso scelto per arrivare alla Fondazione».
«La liquidazione del Consorzio ci espone a rischi concreti di vuoto d’attività e di finanziamenti. Perché non si è percorsa la strada della trasformazione dal Consorzio in Fondazione? Quella via avrebbe garantito maggior continuità e minori rischi». «Quello dell’università è un tema che sta a cuore a tutti, maggioranza e opposizione. Chiediamo - conclude la nota - che i consiglieri che voteranno lo statuto siano pienamente informati, che sia fatta luce su tutti gli aspetti legati alla scelta della Fondazione. Se il centrosinistra, appoggiando i nostri emendamenti, dimostrerà di non voler trasformare la Fondazione in un “poltronificio” per distribuire incarichi di sottogoverno ai soliti servi di palazzo, noi siamo pronti a votare lo statuto».
 
     

L’UNIONE SARDA

3 - L’Unione Sarda / Pagina 17 - Provincia di Cagliari
Quartu. Incontri da mercoledì
Studenti e docenti studiano i quartieri storici
Studenti e docenti di università allo studio del territorio quartese. Grazie a un accordo con la facoltà di Architettura di Alghero, nei prossimi giorni la città e il suo territorio saranno al centro del seminario nazionale di progettazione, Villard, giunto alla tredicesima edizione e per la prima volta in Sardegna. Per due giorni si alterneranno incontri, dibattiti e sopralluoghi: un confronto con altre realtà che andrà a integrare i lavori già in corso per il nuovo Piano urbanistico comunale.
Un territorio da riqualificare e non da consumare. E’ anche il tema dell’iniziativa che prenderà il via mercoledì che ha come titolo “Reuse”: strategie sostenibili di riqualificazione urbana.
L’iniziativa è stata organizzata dal Comune con il Parco di Molentargius e facoltà di architettura di Alghero in collaborazione con la Fondazione Banco di Sardegna. Saranno coilvolti studenti provenienti da undici facoltà di architettura e ingegneria italiane e estere.
Il workshop prenderà il via mercoledì con una giornata dedicata alla riqualificazione urbana della città. La presentazione del progetto si terrà alle 10.30 all’ex Convento dei Cappuccini: interverranno il sindaco Mauro Contini e gli assessori Stefano Lilliu (Lavori pubblici), Francesco Caput (Urbanistica) e Antonella Pirastru (Cultura). A partire dalle 11 seguiranno l’inaugurazione del seminario a cura di Massimo Faiferri e la conferenza “Godendo dello scarto” tenuta da Arnaldo Cecchini (entrambi docenti della facoltà di Architettura di Alghero).
Il pomeriggio si dividerà invece tra le visite di osservazione alle varie zone urbane di Quartu, e ancora all’ex Convento (alle 18), l’incontro con Patrick Fransen, dell’Architectuurstudio HH, dal titolo “Next generation, new identities”. Alle 19.00 sarà inaugurata la mostra di Herman Hetzberger “Architetture per la comunità / Architecture for the community”.
La giornata di giovedì sarà dedicata alle strategie sostenibili di riqualificazione urbana per il Parco naturale regionale Molentargius - Saline. In mattinata e nel primo pomeriggio i partecipanti visiteranno il parco mentre alle 12, nell’Edificio Sali scelti, è in programma la conferenza “Riuso e riscrittura”, a cura di Joao Nunes (studio Proap), seguita dall’inaugurazione di una mostra.
Giovanni Manca di Nissa
 
  

 
SARDEGNA QUOTIDIANO 
 
 
4 - Sardegna Quotidiano / Pagina 14 - Cagliari
UNIVERSITÀ’ CENTRO LINGUISTICO D’ATENEO
UN BANDO “SARDEGNA SPEAKS ENGLISH”
Il Centro Linguistico d’Ateneo ha aperto il 10° bando “Sardegna Speaks English”. Gli studenti universitari, compresi gli iscritti ai percorsi post-lauream e i candidati Master and Back, possono presentare domanda. Per avere ulteriori informazioni, il bando e il modulo di iscrizione è necessario consultare il sito web del Centro Linguistico d’Ateneo dell’Università (mail: labor@unica.it).
 
5 - Sardegna Quotidiano / Pagina 14 - Cagliari
ERSU APERTURE FESTIVE IN MENSA
PASTI GARANTITI DURANTE IL PONTE
Gli studenti universitari possono stare tranquilli: l’Ufficio Ristorazione dell’Ersu, con una nota, informa i ragazzi che oggi, nonostante il ponte di Ognnissanti, tutte le mense universitarie saranno regolarmente aperte al pubblico. Domani, invece, il giorno della festività, sarà aperta, come di consueto, la sola mensa di via Trentino.
 

 
 
QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

Questionario e social

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