UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 19 ottobre 2011

Mercoledì 19 ottobre 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 ottobre 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
    
 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Economia (Pagina 43 - Edizione CA)
Il progetto di formazione dei laureati promosso dalla Confartigianato
Una scuola per imprenditori
Avventurarsi nel mondo del lavoro “in proprio” senza un'adeguata preparazione può comportare rischi pesanti. Formazione e informazione sono perciò sempre più indispensabili per consentire a un giovane, magari appena uscito dall'Università, di affrontare con maggiore competenza il mondo dell'impresa. Non tutti i nuovi imprenditori però si preoccupano di seguire un vero e proprio processo formativo prima di impegnarsi in un progetto che può coinvolgere non solo l'ambito del lavoro, ma anche la sfera personale e familiare.
Diventare imprenditore è spesso un ripiego («non trovo altri lavori»), talvolta un'alternativa («sono stufo di fare il dipendente»), oppure una sfida («voglio mettermi alla prova»). Pochi, però, vedono quali rischi reali si corrono se non si è supportati da una “cultura dell'impresa”. Con questo obiettivo si è svolto ieri a Cagliari un seminario riservato ai giovani laureati (“Verso l'impresa”), organizzato dall'Università di Cagliari e dalla Confartigianato (Unione interprovinciale di Cagliari), che si inserisce nel più ampio progetto di “Sportello impresa itinerante” promosso dalla stessa Confartigianato con la Camera di Commercio. «Si tratta di un progetto che abbiamo intrapreso da tempo con successo e che adesso per la prima volta svolgiamo in collaborazione con l'Università», spiega Pierpaolo Spada, segretario provinciale di Confartigianato. «L'obiettivo è quello di fornire strumenti di base al fine di avere una classe imprenditoriale più informata sulla gestione dell'impresa». Esistono argomenti e materie che spesso la scuola non riesce a insegnare. Per esempio: che cos'è un business plan? E come si presenta? Quali sono i principali strumenti di accesso al credito? «Sono domande alle quali chi punta a fare impresa deve essere in grado di dare risposte. Attraverso questi seminari», continua Spada, «cerchiamo di intercettare le esigenze di auto-impresa in tutti i settori quando qualcuno ha un'idea imprenditoriale».
Un aspetto importante è rappresentato dalle consulenze gratuite di cui potranno beneficiare coloro che frequentano i seminari. «I nostri sportelli saranno a disposizione per fornire tutto il sostegno necessario a chi voglia avviare un'impresa». Il progetto, per la prima volta, può contare anche sulla collaborazione dell'Università di Cagliari. «Rientra tra le attività di orientamento al lavoro che svolgiamo come Sportello Placement», dice la responsabile Graziella Marceddu. «Cinquanta giovani laureati hanno risposto a questa offerta. In un momento di crisi questa proposta può rappresentare una nuova opportunità».
Mauro Madeddu
 

2 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
Le cere di Susini e Sandro Riva: un convegno per celebrarli
Ci sono due Cittadelle nella mente e nel cuore di Alessandro Riva: quella universitaria di Monserrato, dove continua a lavorare (è professore a contratto di Storia della medicina), e quella cagliaritana di Piazza Arsenale, che da vent'anni accoglie le cere anatomiche di Clemente Susini, la sua creatura. Dopodomani mattina (venerdì) dalle 9.30 alle 13, sarà la prima delle due Cittadelle a ospitare, nella sala congressi dell'asse didattico di Medicina, un convegno dedicato a lui, ai suoi 46 anni di impegno nella facoltà medica cagliaritana, ma anche al ventennale del Museo delle cere. E così, i due amori del professore si ritroveranno insieme, come sempre, nei pensieri di questo lombardo che si chiama Riva e che - venuto in Sardegna subito dopo la laurea a Pavia - non se n'è più andato. Sembra un'altra storia, ma stavolta non si parla di un campione del calcio, si parla di un uomo di scienza, che ha dedicato la sua vita alla ricerca, all'insegnamento, alla storia della medicina. E che di recente, a 72 anni, è stato insignito del titolo di professore emerito dal Ministero dell'Istruzione che ha accolto la richiesta della facoltà cagliaritana. Tra i predecessori degli ultimi venti anni Antonio Cao, Gianluigi Gessa, Sergio Del Giacco.
Ascoltare Sandro Riva non è esperienza di poco conto. Riesce a condurre in contemporanea cinque discorsi differenti, a sbrogliare tutti i fili che imbroglia, a passare senza problemi dalla scissura di Silvio alle avventure di Berlusconi. Ha l'aplomb di chi ha frequentato il mondo anglossassone, e una disposizione al disordine che è solo sua. «Il mio maestro Luigi Cattaneo, nel presentare me e il mio collega Alessandro Ruggeri, diceva sempre: Ruggeri è monsignor Della Casa, Riva monsignor Del Casino».
Parole sante. E allora, eccolo intento a parlare delle cere ospitate nella Cittadella dei musei, visitate da un pubblico numeroso, raccontate nel 2007 da uno splendido libro della Ilisso, Cere , che riporta testi di Riva, Cattaneo, Roberta Ballestriero e Bruno Zanobio. Contrariamente a quelle di altri musei importanti (Firenze, Bologna, Vienna) le cere cagliaritane non sono mai state sottoposte a interventi importanti di restauro. Merito del clima favorevole, e della cera dell'Estremo Oriente che fonde solo a 55 gradi. Opere d'arte speciali, (un'ottantina di pezzi in 23 bacheche) nate dalla collaborazione tra il professor Antonio Boi, docente di anatomia umana a Cagliari, e l'artista Clemente Susini nel pieno della maturità. Era il 1801 quando il primo (che Riva chiama affettuosamente il sardino) ottenne dal Vicerè Carlo Felice di approfondire le sue conoscenze a Pavia, Pisa, Firenze, dove conobbe l'illustre anatomista Paolo Mascagni e frequentò il Gabinetto anatomico dell'Arcispedale di Santa Maria Nuova. Da questa esperienza nacquero le cere anatomiche, che Susini tra il 1803 e il 1805 modellò nel laboratorio di ceroplastica del museo della Specola, basandosi sulle sue dissezioni di cadaveri. Fu Carlo Felice ad acquisire le cere e a portarle a Cagliari. Attribuite in seguito all'Università, finirono nel 1923 nel nuovo istituto di anatomia di via Porcell. Nel 1971 spettò a Riva, diventato direttore dell'Istituto - il più giovane d'Italia, ad appena 32 anni - cominciare un lungo percorso di valorizzazione. «Trovai due sostenitori importanti in Mariolino Puddu e in Graziella Del Pin, donna straordinaria». Nel 1984, finalmente, le cere furono nominate nella guida rossa del Touring. Poi grazie al rettore Duilio Casula, e allo storico Giancarlo Sorgia, furono trasferite in Cittadella. Era il giugno del '91 e da allora occupano felicemente la sala pentagonale.
Questa (con molte omissioni) la storia in sintesi. L'altra, quella raccontata dal professore, è un'affascinante epopea dove entrano in gioco una miriade di personaggi (ci sono anche i Medici), cerusici e stupratori austriaci di Veneri di cera, illustri scienziati e sbudellatori. «Le cere di Susini sono di grande realismo. Le ha curate nei minimi particolari, anche perché in tre anni ne ha fatte davvero poche. Pensi che nei trent'anni precedenti ne aveva prodotte oltre duemila, senza peraltro firmarle. Figuravano tutte come opere di Felice Fontana, scienziato assai importante del Settecento che aveva inventato il sistema del calco e fondato il museo della Specola. Qui è lui il padrone, e si vede». Importanti sul piano artistico, importanti su quello scientifico. «Merito del sardino. Chi conosce l'anatomia si rende conto di quanto i suoi studi fossero avanzati. In queste cere, per fare un esempio, c'è la prima rappresentazione precisa delle circonvoluzioni cerebrali. Non escludo che Boi possa essere stato influenzato da Luigi Rolando, che in quegli anni era a Firenze. Le sue rappresentazioni sono accurate, su tutte quella del sistema vegetativo. Questo museo mette insieme due eccellenze: ed è uno dei più visitati in città».
Tra i suoi molti titoli il professore tiene a sottolineare la cittadinanza onoraria di Olzai, il premio “americano” dell'Associazione internazionale dentisti per le sue ricerche sulle ghiandole salivari (primo italiano in trent'anni) e la presenza tra i venti membri del comitato mondiale che cura la terminologia anatomica: fondamentale per salvare la pelle se si finisce sotto i ferri in terra straniera. Riva tiene molto anche a ringraziare i nuoresi, che si sono appoggiati all'Università di Cagliari per l'istituzione del corso di Infermieristica. Dopodomani sarà conferita una medaglia alla dottoressa Diletta Peretti, coordinatrice didattica e organizzatrice dei corsi di Cagliari e Nuoro per gli anni 1996-2008, «a riconoscimento della capacità professionale e della dedizione agli studenti». Al convegno prenderanno la parola il rettore Giovanni Melis, il preside Mario Piga, il direttore del corso infermieristico Francesco Marongiu. E lui, il festeggiato, che avrà 45 minuti per raccontare il suo museo. Ci riuscirà? Monsignor della Casa avrebbe qualche dubbio, noi no.
Maria Paola Masala

 
3 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 46 - Edizione CA)
Domani a Cagliari, facoltà Scienze della formazione
Teatro, ritorna il premio dedicato a Cicito Masala
Giunto alla quarta edizione, il premio “Francesco Masala per il teatro” torna domani alle 17.30 a Cagliari nell'aula magna del corpo aggiunto della Facoltà di Scienze della Formazione, Sa Duchessa. Per il secondo anno, sarà l'ateneo cagliaritano a ospitare la manifestazione che è nata nel 2008 per iniziativa del medico drammaturgo Enzo Giacobbe e dell'associazione Arcipelago e dallo scorso anno si è arricchita di una nuova sezione, contando sulla collaborazione della facoltà di Lettere e Filosofia: è il premio di drammaturgia per i giovani, dedicato al poeta di Nughedu San Nicolò. Durante la serata, che sarà presentata da Lucia Muzzetto e Nanni Sortino, saranno premiati una giornalista e uno storico «che con i loro scritti sono stati vicini al poeta e hanno aiutato l'associazione a riportarlo nelle aule universitarie». A premiarli il preside della facoltà Roberto Coroneo e le docenti Gonaria Floris e Patrizia Mureddu.
Per la sezione giovani sarà premiato uno studente universitario: il suo atto unico, primo tra i tanti che hanno partecipato al concorso, sarà presentato in anteprima dagli attori Marta Proietti Orzella e Fausto Siddi. Alla serata, aperta a tutti, parteciperanno docenti e personalità della politica, delle scienze e dell'arte, e la moglie del poeta, Brunella Scalabrini, madrina della manifestazione. Il cantautore Teo Spigno canterà in logudorese una poesia di Cicito Masala, da lui musicata, “Pregadoria de sos messadores”. Custa est sa terra nostra, ue su entu solopu/, che una falche de fogu, mèssada sas ispigas ruinzadas....


4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Collaborazione tra parrocchia, Soprintendenza e le facoltà di Lettere e Architettura
Dalle bombe ai ritrovamenti
Nuovi scavi archeologici nella chiesa di Santa Lucia
La città moderna ha soffocato, obliterandolo, l'impianto urbanistico della Cagliari del passato. Di quella romana se ne ricostruisce il perimetro in negativo, mentre i contorni dell'insediamento tardoantico e altomedievale restano ancora da descrivere con nettezza. Così come rimangono da raccontare le vicende secolari della comunità che popolò il quartiere di Marina. Sant'Eulalia ha già portato un contributo significativo in tale direzione; ma gli scavi archeologici inaugurati due giorni fa nell'area del rudere della Chiesa di Santa Lucia (poco lontano dall'edificio di culto dedicato alla santa di Barcellona), potrebbero aggiungere dettagli significativi.
L'edificio, demolito nel 1947 dopo le lesioni prodotte dai bombardamenti del '43, è un monumento chiave nella topografia e nella storia della città cristiana. Attestata in un documento del 1119 e ricordata come possesso dei monaci Vittorini insediati in San Saturno, la Chiesa di Santa Lucia “di Civita” o “di Bagnaria” potrebbe risalire, nel suo impianto originario, all'XI secolo. Sarà l'indagine conoscitiva appena avviata e frutto dalla sinergia tra parrocchia di S. Eulalia (Don Marco Lai), la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Cagliari e Oristano (Donatella Mureddu), l'Università degli studi di Cagliari, facoltà di Lettere (Rossana Martorelli e Fabio Pinna) e facoltà di Architettura (Marco Cadinu), a dare risposte ai bisogni di conoscenza di archeologi e storici, ma anche alle esigenze di riqualificazione del quartiere di Marina, anticamente detto de Lapola.
Gli obiettivi della storia e dell'architettura si coniugheranno infatti con la finalità di dare alla città, in un'area chiave perché a ridosso del porto, del mare e delle vie del commercio, un centro pulsante di aggregazione e promozione turistica. Il recupero delle strutture superstiti consentirà di destinare nuovi spazi museali e di aprirli su una piazza pubblica, fruibile da visitatori e residenti.
Manuela Arca
 
 
5 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 13 - Edizione CA)
LETTERE Al direttore
Non giudicate i fuori corso
Mi sono laureata e sto per laurearmi per la seconda volta. Sono fuori corso per seri problemi di salute, che mi costringono a frequenti viaggi. Per fortuna i miei genitori possono mantenermi agli studi. Chissà quanti studenti, in condizioni più gravi, devono rimboccarsi le maniche e lavorare, pur coltivando il desiderio di laurearsi. La lettrice Roberta (autrice della lettera “Cari fuori corso / studiare è un impegno”) non può giudicare: ci sarà anche chi studia per passatempo (sarebbe forse meglio fare il delinquente?) ma sono veramente pochi. Roberta, apra gli occhi: manifestare il dissenso è un diritto, in un Paese civile.
Maria Rita Murroni, Cagliari
Difficile lavorare e studiare
È ingiusto porre sullo stesso livello chi lavora per mantenersi agli studi e chi può limitarsi a studiare. L'Università riconosce una categoria di studenti lavoratori: quelli con contratto da dipendenti, pubblici o privati, oppure gli “autonomi” che aspirano alla laurea; ignora i tanti che faticano in nero tra i tavoli di bar o ristoranti, lavando scale o facendo i baby sitter. La stabilità economica e la serenità si riflettono sulla qualità dello studio. Senza contare che spesso gli studenti-lavoratori sono anche fuori sede e devono affrontare i disagi del quotidiano: ho colleghi di Sarule che lavorano come porta pizze. Per fabbricare categorie in cui inserire a priori le persone, si dovrebbe verificare in quali condizioni si trovino queste ultime: non sempre è possibile paragonare tutte le diverse situazioni e posizioni economiche.
Gian Marco Soddu, Genoni
Rispettate chi fatica e sogna
La lettera di Roberta non merita commento. La risposta di Daniela Pinna è sconcertante e irrispettosa verso tanti fuori corso che lottano per raggiungere un sogno, nonostante problemi di salute, economici e familiari spesso devastanti.
Luigi
 
 
6 - L’Unione Sarda / Cagliari e Provincia (Pagina 15 - Edizione CA)
I temi: mobilità, edilizia residenziale, ambiente e servizi
I sindaci: sì al metrò
Ieri la riunione per il Piano intercomunale Mobilità, edilizia residenziale agevolata, ambiente e servizi per i cittadini: sono questi i quattro temi principali trattati durante la riunione di ieri dei sindaci dell'area vasta, l'ultima prima della approvazione definitiva delle linee guida per il Piano strategico intercomunale. Il documento verrà poi presentato alla Regione per ottenere finanziamenti su progetti che interessano l'area vasta di Cagliari.
Così come era stato previsto nel corso della riunione della settimana scorsa, i 16 primi cittadini dell'hinterland del capoluogo si sono incontrati a Palazzo Bacaredda con i rappresentanti del mondo del «parternariato locale»: dai sindacati confederali e non alle associazioni imprenditoriali, passando per quelle di categoria, l'Università e l'Autorità portuale.
All'ordine del giorno, come viene spiegato in un comunicato del Comune, c'era «la condivisione del percorso intrapreso finora, la sottolineatura dei quattro temi che costituiranno l'impalcatura delle linee guida: mobilità, residenzialità, ambiente e servizi, oltre alla richiesta di contributi utili a integrare il documento». In particolare, si è parlato molto del potenziamento della metropolitana leggera di superficie.
L'ultima discussione sulle linee guida e la loro approvazione definitiva è prevista per il 25 ottobre. Il documento, integrato dopo il confronto con il mondo del parternariato, sarà presentato alla Regione all'inizio di novembre.
 
 
7 - L’Unione Sarda / Sulcis Iglesiente (Pagina 23 - Edizione PC)
IGLESIAS. Il documento Comunità Geoparco:
«Bisogna dare più poteri ai Comuni»
I Comuni devono avere il ruolo principale nella gestione del Parco Geominerario. Lo ha ribadito la Comunità del Parco, l'assemblea formata dalle istituzioni all'interno del Consorzio (Comuni, Province, Regione, Università e ministeri), e questo orientamento piace anche alla Consulta delle associazioni.
L'assemblea è stata convocata lo scorso lunedì dal nuovo presidente Ginetto Perseu che, come sindaco di Iglesias, succede nella guida a Pierluigi Carta. Una nota del coordinatore della Consulta sintetizza le conclusioni: “Condividiamo - si legge - la decisione della Comunità di chiedere al presidente Cappellacci un incontro urgente per sollecitare l'attuazione della riforma del Parco e per sostenere la rivendicazione di riconoscere ai Comuni un ruolo da protagonisti nella gestione del Consorzio».
LA CONSULTA Secondo le associazioni una maggiore rappresentanza degli enti locali all'interno del futuro Consiglio direttivo del Parco lo adeguerebbe alle leggi attuali, sarebbe lo specchio della loro maggioranza nelle quote consortili e riconoscerebbe “alla Comunità del Parco potestà deliberativa”.
Inoltre, la Consulta delle Associazioni ritiene che, dovendosi comunque prevedere nell'Intesa tra il Ministro
dell'Ambiente e il presidente della Regione l'adeguamento del decreto istitutivo per poter procedere alle modifiche statutarie, si possa cogliere l'occasione per modificare alla fonte, senza ulteriori ritardi, la disciplina di tutela inserita nell'articolo 3 dello stesso decreto istitutivo che introduce vincoli per la gestione del territorio più rigidi di quelli previsti nella legge 394/92 che disciplina l'istituzione dei parchi naturali.“Con questo obiettivo - ha annunciato la Consulta - proseguirà il presidio di Villa Devoto”.
LA SELEZIONE Intanto è stata indetta la selezione pubblica per titoli per l'assunzione del nuovo direttore del Geoparco: il contratto sarà di cinque anni. Il bando è su internet nel portale del Parco ed è stato approvato dal commissario Nino Granara. Il successore di Luciano Ottelli non dovrà avere più di 60 anni possedere una laurea in materie economico-giuridico, amministrative o tecniche, conoscere inglese o francese e avere esperienze professionali nella gestione delle risorse umane.
Miriam Cappa
 
 
8 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 23 - Edizione OL)
Commento
Il mistero buffo delle cliniche universitarie

Patrizia Canu
Entrare nelle cliniche universitarie in viale San Pietro, padiglioni nuovi, ultime creature della sanità sassarese, significa davvero un viaggio in un'altra dimensione. Un labirinto, corridoi infiniti senza aria né finestre, reparti frammentati in mille ambulatori. Per Urologia? Si va al secondo piano (ma in tutti i cartelli c'è scritto primo), ma l'ecografia urologica si fa al piano terra mentre in un altro corridoio ancora c'è l'urologia pediatrica. Indicazioni zero, a parte qualche foglio sbilenco, appiccicato con lo scotch a muri e ascensori. Le scale sono smantellate, personale e medici che chiunque ci invidierebbe sono disseminati alla rinfusa, fermati in continuazione dai poveretti che non sanno dove andare, persi in un dedalo di scale A B e C, che portano a reparti nascosti che meglio non si può. I dottori sono di buona volontà: danno informazioni, ritirano le impegnative, inseguono il paziente nelle stanzette. Chi ha progettato quello che tutto si può definire tranne un ospedale ha pensato davvero in maniera contorta. Così come contorto, quantomeno, era il pensiero di chi ha passato al vaglio l'intera struttura. E siccome l'esperimento di queste belle cliniche è perfettamente riuscito perché non continuare a costruire sulla falsariga di quei progetti? Forse perché chi progetta, chi approva, chi mette il visto finale, per quei corridoi non ha bisogno di passarci: basta muovere l'amico giusto, debitamente accompagnati, senza il rischio di perdersi. A tutti gli altri non resta che armarsi di bussola e pazienza. Senza farsi troppe domande.
  
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 28 - Sassari
L’Università apre al Mediterraneo 
La scuola di specializzazione Nesiotikà attiva 4 nuovi corsi 
DANIELE GIOLA 
Sassari. Le grandi isole del Mediterraneo e i mari ad esso collegati da antiche rotte navali come il Mar Nero, il Mar Rosso e l’Atlantico iberico. Questa la nuova tematica che Nesiotikà, la scuola di specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Sassari con sede a Oristano, ha scelto di sviluppare attraverso l’attivazione di quattro percorsi didattici riservati a 32 laureati.
I quattro curricula, ognuno dei quali sarà frequentato da massimo otto studenti, sono: Archeologia preistorica e protostorica, Archeologia classica, Archeologia tardo-antica e medievale e Archeologia orientale. L’attività didattica e di ricerca si concentrerà, a partire dall’anno accademico 2011/2012 su Sardegna nel Mediterraneo centrale, Maiorca, Minorca, Ibiza, Formentera (arcipelago balearico) e Cipro nel Mediterraneo orientale.
Il rettore Attilio Mastino e il direttore della scuola, Raimondo Zucca, insieme con il preside di Lettere e Filosofia, Aldo Maria Morace, il direttore del Dipartimento di Storia, Alberto Moravetti e il direttore del museo archeologico di Sant’Antioco, Piero Bartoloni, hanno presentato i nuovi corsi, che nascono dall’accordo tra l’Ateneo sassarese e il Consorzio Uno, ente gestore della sede decentrata dell’Università. «L’obiettivo - è stato detto - è quello di fare di Nesiotikà un centro di eccellenza aperto a studiosi provenienti da ogni angolo dell’Europa. Al momento, la scuola è l’unica specializzata nello studio delle Isole. Non solo in Italia». Le domande di ammissione dovranno pervenire entro il 3 novembre. Alla Scuola si accede attraverso un concorso per esame e titoli. Per essere ammessi è necessaria una laurea specialistica 2/S o magistrale LM-2 in Archeologia. O anche una laurea quadriennale, conseguita secondo gli ordinamenti previgenti al DM 509/1999, equiparata alla laurea specialistica della classe 2/S o della magistrale LM-2 (laurea in Lettere, Conservazione dei Beni Culturali, Lingue e civiltà orientali, Storia e Conservazione dei beni culturali). Sarà ammesso al concorso anche chi è in possesso di un titolo di studio conseguito presso Università estere dichiarato equipollente alla laurea specialistica o magistrale in Archeologia. Le selezioni si terranno, tra il primo e il 12 novembre, in tre località differenti: Roma Siviglia e Oristano e consistono in una prova scritta, una pratica e una orale. Agli studenti ammessi alla Scuola provenienti dall’isola (al di fuori della sede oristanese), dalle altre regioni d’Italia o dall’estero sarà garantito l’alloggio gratuito nelle strutture convenzionate con l’Università. Quanto agli sbocchi lavorativi, gli specializzati della scuola (che conta un percorso in Archeologia subacquea già attivo) potranno lavorare in strutture pubbliche e private con funzioni e finalità legate alla gestione di patrimoni culturali e archeologici.
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 28 - Sassari
Si laurea con un relatore tedesco,
primo caso nell’ateneo sassarese 
SASSARI. Per la prima volta nella storia dell’ateneo sassarese ieri è stata discussa nella facoltà di Farmacia una tesi di laurea con un relatore tedesco. Si tratta di un importante passo in avanti verso l’internazionalizzazione degli studi e dei rapporti accademici che grazie al Progetto Erasmus vede incrementare la mobilità studentesca. Carla Pulina si è laureata con la tesi “Synthesis of C-Furanosides AS LpxC Inhibitors”, riguardante la sintesi di nuove molecole a scopo antibiotico. Relatori il professor Gianpiero Boatto, della facoltà di Farmacia di Sassari, e il professor Ralph Holl dell’Istituto di Chimica Farmaceutica e medicinali dell’Università di Münster. Il lavoro svolto da Carla Pulina, che per sei mesi ha studiato presso la prestigiosa Università tedesca di Münster, è il frutto di una collaborazione internazionale nell’ambito del programma Erasmus relativo all’accordo interuniversitario tra la Facoltà di Farmacia dell’Università di Sassari e quella dell’Università tedesca.
 
 
11 - La Nuova Sardegna / Pagina 26 - Sassari
Concessa dal gip al pm titolare del fascicolo per abuso d’ufficio sull’ex rettore Maida, l’allora direttore e alcuni tecnici 
Proroga di 6 mesi per l’inchiesta sull’ateneo 
Sotto la lente della procura consulenze e la gestione delle pratiche edilizie 
ELENA LAUDANTE 
Sassari. Altri sei mesi di tempo per capire se durante la passata gestione dell’Università sono stati commessi abusi d’ufficio, affidate consulenze illecite per ristrutturazioni già finite sotto la lente degli ispettori ministeriali. È quanto chiesto dalla procura al giudice per le indagini preliminari, che ha notificato l’avviso di proroga ai sette sotto inchiesta. Tra loro l’ex rettore Alessandro Maida.
Oltre all’allora magnifico, restano iscritti nel registro degli indagati l’ingegnere Giuseppe Gaeta, responsabile dal 2002 al 2009 del programma edilizio universitario, l’ingegnere Simone Loddo, dell’ufficio tecnico dell’ateneo; l’ingegnere Barbara Manos, progettista di fiducia dell’Università per lavori molto importanti. Gli incarichi alla Manos (ma non solo i suoi) nel 2009 vennero segnati con la matita rossa dall’ispettore del ministero delle Finanze Donato Centrone. Nel 2005 l’ingegner Manos progettò e diresse i lavori per la manutenzione del Palazzo Clemente, finito al centro dell’inchiesta come l’Orto Botanico e il reparto di Malattie Infettive. Sono invece cinque gli episodi (mai con Gaeta) dove compare il nome di Alessandro Maida, una volta da solo e tre volte con il suo uomo di fiducia Giovannino Sircana, fino al 31 dicembre del 2009 direttore amministrativo dell’Università di Sassari. Al centro degli accertamenti ci sono due abusi d’ufficio continuati, nel senso che in un caso sarebbero durati dal 2006 al 2008; nel secondo (in concorso con Giovannino Sircana e con Paolo Pellizzaro, della direzione amministrativa dell’ateneo) sarebbero stati commessi il 18 ottobre del 2008. Le indagini coinvolgono l’ex rettore e l’ex direttore amministrativo anche per tre episodi, risalenti al 2000 e al 2003, di presunte falsità materiali commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Nelle indagini preliminari compare, per una presunta falsità, anche il nome dell’architetto Grissanto Mulas. Ora il sostituto procuratore Giovanni Porcheddu ha altri sei mesi di tempo per capire se le procedure seguite dall’ateneo furono regolari, come sostenuto dagli indagati, primo l’ex rettore. Assistito dall’avvocato Agostinangelo Marras, Maida si era messo a disposizione della magistratura per «chiarire tutto», aveva sostenuto. «Vedremo i punti specifici e chiariremo - aveva dichiarato a La Nuova Sardegna - come abbiamo fatto con l’ispezione ministeriale».
Gli ulteriori accertamenti, ancora oggi coperti dal più stretto riserbo, si sarebbero rese necessarie in seguito alla nuova relazione ministeriale seguita alle controdeduzioni dell’Ateneo, in seguito alla prima indagine di Catrone. Alla fine dei sei mesi della proroga concessa dal gip, il pm dovrà formalizzare l’accusa e, viceversa, chiedere l’archiviazione.
 
 
12 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
La sessione finale per i laureati tenuta da Bernardo De Muro 
Comunicazione e personalità, chiuso il seminario dell’Ersu 
CAGLIARI. Comunicazione, personalità e gestione del proprio “io” sono stati i temi toccati da Bernardo De Muro nel corso del seminario intensivo “Il calabrone e lo stelo d’erba” che si è aperto ieri sul tema dell’arte oratoria, organizzato dall’Ersu e rivolto ai laureati e agli utenti dello Student Jobs interessati ad approfondire l’aspetto della personalità e dell’autorevolezza, l’efficienza e l’efficacia della parola in pubblico e nelle relazioni interpersonali. De Muro ha voluto rilanciare il concetto di autostima dal quale non si può prescindere per raggiungere un obiettivo.
Il seminario si è svolto in due sessioni, teorica e pratica ed è l’ultimo in ordine di tempo di una serie di seminari organizzati dalle studentesse tirocinanti Benedetta Gaias, Pamela Baccoli e Daniela Poddesu dello sportello polifunzionale interistituzionale Student Jobs attivato in collaborazione con l’Agenzia regionale del lavoro, la Regione e l’Università per fornire informazioni che riguardano l’orientamento al lavoro, allo studio e i servizi universitari.
 

13 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
Parcheggi, la città delle strisce blu 
Sono 3.800 gli stalli a pagamento, concentrati in 7 zone del centro storico 
La quota del 50% di aree «free» è garantita ma è solo una media tra i diversi quartieri cittadini 
PIERLUIGI CARTA 
Cagliari. Via Ubaldo Badas, da pochi giorni, si fregia di dieci nuovi posteggi a pagamento. Sparita l’impalcatura per la riparazione del muro pericolante del terrapieno sottostante porta Cristina, sono spuntate altre strisce blu che colorano le vie di Cagliari. Nella zona, se ovviamente non si prende in considerazione la zona traffico limitato di Villanova, gli unici posteggi liberi sono quelli di largo Giuseppe Dessì, davanti ai giardini pubblici.
 Un automobilista abituato, o obbligato, a transitare per le vie del centro si potrebbe chiedere a cosa servono altri dieci parcheggi a pagamento vicino alla rotonda, quando quelli dell’ultimo tratto di via Regina Elena sono perlopiù inutilizzati? Le strade di Cagliari ad oggi contano 3.800 stalli a pagamento, concentrati in sette zone attorno al centro storico. Dieci parcheggi in più o in meno non fanno quindi molta differenza. Tanto più che tale tratto di strada - via Badas - era già stato inserito nel piano della convenzione siglata tra l’impresa Pellegrini e l’amministrazione comunale nel ’96. La convenzione prevedeva la gestione da parte dell’Apcoa, società affidataria designata dall’impresa vincitrice dell’appalto, dei parcheggi struttura di via Regina Elena e di via Amat, compreso i parcheggi a pagamento esterni lungo le vie in prossimità di essi. Sergio Murgia, dirigente dell’assessorato comunale alla Viabilità, afferma che «la gestione dei posteggi interni non garantirebbe la copertura dei costi». Il dirigente comunque assicura che gli stalli “bianchi”, ovvero liberi, raggiungono solitamente il 50% del totale. La media è però effettuata sull’insieme delle sette zone, quindi alcune presentano percentuali più basse. Può capitare però che alcune vie presentino unicamente strisce blu, come via Regina Margherita, via Regina Elena e via Sonnino; ma il codice della strada parla di zone e non di singole vie. Per quanto riguarda gli altri 3.000 posteggi, la società vincitrice della gara d’appalto all’inizio del 2010 è Parkar, una società a responsabilità limitata con la Ctm come unico socio. La Parkar si è assunta i costi di gestione dei 3.000 parcheggi, e versa al comune di Cagliari un aggio di 250.000 euro l’anno, ovvero il 16% dell’incasso lordo. Ogni anno quindi, gli automobilisti di Cagliari e hinterland spendono circa dai due ai due milioni e mezzo in ticket per la sosta. «I parcheggi a pagamento dovrebbero servire ad assicurare il ricambio dei posteggi. Ci sono alcune zone critiche come piazza Repubblica dove effettivamente funzionano - afferma Francesco Annunziata, professore del dipartimento di ingegneria delle strutture dell’università di Cagliari - il problema è ben altro. L’automobilista di Cagliari e dell’hinterland si lamenta della mancanza di posteggi ma non si preoccupa del fatto che non si abbia l’alternativa del trasporto pubblico». Sono gli autisti provenienti dall’hinterland, con circa 170mila auto giornaliere in transito verso Cagliari che congestionano il centro, creando il trauma della mancanza di spazio. «La soluzione non è solamente tracciare delle strisce blu - conclude Annunziata - con un servizio di trasporto pubblico adeguato si potrebbe “scaricare” il peso dalle strade. Un’alternativa ad oggi non esiste ancora, e non è certo rappresentata dalle biciclette». Italo Meloni, professore del dipartimento di Ingegneria del territorio, sostiene che «fino ad oggi le amministrazioni comunali hanno peccato di estemporaneità, con interventi non combinati tra loro; dunque è normale che vengano percepiti dai cittadini come dannosi, in quanto ad ogni parcheggio blu l’automobilista si chiede se l’amministratore non intenda “fare cassa”.
  
     

 
SARDEGNA QUOTIDIANO 
 
14 - Sardegna Quotidiano / Pagina 13 – Cagliari
UNIVERSITA’ Gli stranieri e le leggi
Conferenze con Ateneo e Caritas
Comincia venerdì alle 15.30 il secondo ciclo di conferenze sulla condizione dello straniero e l’immigrazione in Italia, organizzato dalle facoltà di Giurisprudenza e di Economia dell’Università e dalla Caritas.
Parteciperanno giuristi dell’Ateneo, docenti di altri atenei e esperti non accademici. Tutti gli incontri si svolgeranno nell’Aula A del Polo economico-giuridico, in viale Sant’Ignazio 76.
 
 
15 - Sardegna Quotidiano / Pagina 13 – Cagliari
UNIVERSITA’ Domani un seminario
sul Centro Linguistico d’Ateneo
“Progetto Por-Fse, potenziamento del centro linguistico d’Ateneo” è il titolo del seminario divulgativo che si terrà domani, a partire dalle 16.15, nella’aula magna del rettorato, in via Università 40. Dopo il saluto della autorità, con il discorso di apertura affidato al rettore Giovanni Melis, alle 17 prenderà la parola Luisanna Fodde, Direttore del centro, che presenterà il progetto.
    
 
       
QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR
 

 

Questionario e social

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