9 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Cagliari
Università, presentato il nuovo statuto, ridotti facoltà e dipartimenti
Tra le novità anche il mandato unico per il Rettore nel nuovo consiglio solo gli studenti saranno eletti
BETTINA CAMEDDA
Cagliari. È stato presentato ieri mattina in Rettorato il nuovo Statuto dell’Università di Cagliari. Approvato nei giorni scorsi con voto contrario degli studenti, il documento sarà inviato al Ministero dell’Istruzione per il completamento della procedura. «Lo Statuto si fonda su un nuovo modello organizzativo che ridisegna organi e competenze - spiega il Rettore Giovanni Melis - tra le novità è prevista una maggiore partecipazione nei processi decisionali per valorizzare le potenzialità culturali e professionali e il merito».
L’ateneo cagliaritano sarà caratterizzato da una nuova governance. Secondo il vincolo introdotto dalla riforma Gelmini, il Rettore potrà restare in carica per un unico mandato di sei anni e non potrà essere rieletto. Inoltre potrà essere sfiduciato dal Senato. Con l’approvazione definitiva da parte del Ministero diminuisce il numero delle facoltà da 11 a 6, così suddivise: Studi Umanistici (comprendente i corsi di studio dell’area di Sa Duchessa, più quelli di Lingue); Scienze economiche, giuridiche e politiche (per il polo di viale Sant’Ignazio); Ingegneria e Architettura (che unisce i corsi di laurea delle due precedenti facoltà); Scienze (precedenti corsi di laurea di Scienze, tranne Scienze biologiche e naturali); Scienze farmaceutiche e biologiche (risultante dai precedenti corsi in Scienze biologiche e naturali e l’ex facoltà di Farmacia); Medicina e Chirurgia.
Diminuisce inoltre il numero dei dipartimenti, da 44 a 17, che per la prima volta svolgeranno un ruolo fondamentale all’interno dell’ateneo. Spetta infatti ai dipartimenti proporre al CdA le politiche per gli organici, istituire e modificare i corsi di laurea. Il consiglio di dipartimento sarà formato da: direttore, professori e ricercatori afferenti, una rappresentanza del personale e un’altra rappresentanza di dottorandi, assegnisti e specializzandi. È proprio su questo punto che gli studenti si sono espressi con voto contrario. La loro assenza nei consigli di dipartimento, fanno sapere, «è un attacco alla democrazia». Il Consiglio di amministrazione, che attua l’indirizzo dell’ateneo, passa da 22 a 9 componenti: quattro docenti, un componente Ata, due esterni all’ateneo, due studenti. Solo gli studenti potranno essere eletti. Gli altri membri invece dovranno essere scelti sulla base di una rosa di candidati proposta dal Rettore. Spetta al Senato accademico, formato da sei direttori di dipartimento, due rappresentanti del personale e quattro studenti, designare il Cda, oltre a indirizzare su didattica e ricerca. Una delle novità fondamentali è l’istituzione delle commissioni paritetiche per ogni corso di laurea con il compito di monitorare la qualità dell’offerta. Vengono introdotte la figura del Direttore generale che si occuperà della parte amministrativa e del Garante degli studenti, scelto dal Rettore, con il compito di fornire assistenza e consulenza agli universitari.
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
Sclerosi, una battaglia da vincere
Serve con urgenza l’avvio di un registro epidemiologico regionale
SANITÁ Al Binaghi il centro d’eccellenza. La Sardegna ha il più alto numero di malati in Italia
Cagliari. I 4mila pazienti in cura al Centro regionale per la sclerori multipla diretto da Maria Giovanna Marrosu hanno finalmente un reparto ampio per affrontare la malattia e questo grazie alla marcia a tappe forzate fatta dalla direzione generale dell’Asl 8, ma ieri, durante l’inaugurazione, Marrosu ha ricordato i numeri della malattia nell’isola e quindi ha lanciato un appello.
Ogni anno ci sono 300 nuovi casi, quasi tutti di giovani fra i 20 e i 30 anni, la Sardegna è al primo posto in Italia per rapporto tra malati e numero di abitanti (170 casi ogni centomila persone, contro i 50 ogni centomila della media nazionale), la malattia è progressiva, è necessario che il sistema sanitario sia sempre meglio attrezzato per favorire il miglioramento continuo dell’assistenza: oggi i pazienti ben seguiti possono aspettarsi una buona qualità di vita. Dunque l’appello lanciato dalla professoressa Marrosu ieri riguarda il registro epidemiologico: bisogna istituirlo perché è uno strumento fondamentale della ricerca delle cause della malattia e anche del monitoraggio delle condizioni dei malati. L’appello è stato raccolto dall’assessore regionale alla Sanità, Simona De Francisci, che ha valutato il nuovo reparto (raddoppiato rispetto al precedente sempre all’ospedale Binaghi con una spesa di 450 mila euro) «un ulteriore tassello dell’umanizzazione delle cure, messo il quale però non si intende abbassare la guardia e cercheremo di istituire il registro immediatamente». Altra necessità: il decentramento dell’assistenza. Il modello ideale, sul quale esistono progetti della stessa professoressa Marrosu, è proprio quello di un centro di alta specialità (al Binaghi) e ambulatori territoriali collegati per via telematica dove il medico locale e il collega del centro regionale possono erogare l’assistenza necessaria al paziente. Questo non sostituisce il rapporto con il centro di alta specialità, ma lo rende più vicino al 53.8 per cento dei 4mila malati sardi, tanti sono i pazienti non appartenenti all’Asl 8. Anche per questo progetto c’è posto «nei programmi della giunta», rientra nella promozione della rete territoriale dell’assistenza, «andremo a vedere nelle Asl come si può cominciare», diceva l’assessore. Il direttore generale dell’Asl 8, Emilio Simeone, ha spiegato che bisogna finire la palestra della riabilitazione, poi ha annunciato che entro i primi sei mesi del 2012 funzionerà la nuova risonanza magnetica, ma intanto si sta studiando di utilizzare per i pazienti di sclerosi multipla quella del Microcitemico, nuova anche questa. La risonanza per i pazienti del centro è indispensabile: serve per la diagnosi, ma è fondamentale nel monitoraggio della progressione della malattia e infatti i pazienti tuttora girano la Sardegna per farsi l’esame che ha lunghe liste d’attesa. (a.s)
11 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
Modelli matematici per le cellule
Seminario del Crs4 sull’ingegneria tissutale
È possibile simulare la proliferazione delle cellule in vitro
CAGLIARI. A riprova dei saldi legami tra matematica e medicina, domani al dipartimento di fisica della cittadella universitaria si terrà un seminario sui modelli matematici per simulare la crescita delle cellule. Il seminario, promosso dal Crs4 ha come titolo “Modellazione matematica e codici di simulazione per la proliferazione, crescita e differenziazione in vitro di cellule”, è destinato a ricercatori, studenti, imprese e grande pubblico, ed è a cura di Massimo Pisu, ingegnere del CRS4, esperto di modellistica dei reattori gas-liquido e di ingegneria tissutale.
L’ingegneria tissutale ha dato impulso allo sviluppo della tecnica di coltivazione in vitro delle cellule che possono essere fatte crescere, espandere e differenziare su adatti terreni di coltura e con l’impiego di specifici fattori di crescita.
La coltivazione delle cellule/tessuto può avvenire con l’ausilio di bioreattori e può essere effettuata con cellule già specializzate o con cellule staminali indifferenziate. Queste ultime sono attualmente oggetto di intenso studio nei laboratori di tutto il mondo, sia per l’individuazione dei meccanismi di base dello sviluppo cellulare, sia per la messa a punto di terapie innovative. I trattamenti medici per la riparazione di tessuti/organi necessitano di numerose cellule che però sono disponibili solo in quantità esigue richiedendo, pertanto, lo sviluppo di efficienti tecniche di coltivazione in vitro. Nel corso del seminario sarà presentata l’attività di ricerca svolta dai ricercatori del Programma di Bioingegneria del CRS4.
12 - La Nuova Sardegna / Pagina 43 - Cultura e Spettacoli
Il fascismo, tradizione e modernità del regime mussoliniano
A Cagliari un convegno della Fondazione Siotto sul Ventennio nella storia d’Italia
Confronto tra alcuni dei maggiori studiosi italiani
SABRINA ZEDDA
CagliariI. Ventotto ottobre 1922: i militanti del Partito nazionale fascista si dirigono verso Roma per strappare al Re, Vittorio Emanuele III, il controllo politico del Paese. E’ l’inizio del fascismo, la pagina più buia della storia d’Italia, ma anche quella forse più controversa. A quasi novant’anni dalla Marcia su Roma, e nel 150º anniversario dell’Unità d’Italia, all’argomento la Società italiana per lo studio della storia contemporanea (SissCo) e la Fondazione Giuseppe Siotto dedicano «Il fascismo e la storia d’Italia. Tradizione e modernità del regime».
Si tratta di tre giornate di studio, da giovedì a sabato nel Palazzo Siotto di via dei Genovesi, durante le quali docenti di diverse università italiane, ciascuno con un approccio differente agli aspetti del tema, si confronteranno per «mettere in discussione», scrivono gli organizzatori nella presentazione dell’evento, «gli steccati esistenti tra scuole storiografiche e tra approcci disciplinari diversi, ancora largamente rilevanti nel determinare gli spazi della ricerca sul fascismo e sul suo ruolo nella storia del paese». In che modo intorno alla figura del Duce si è costruito un vero e proprio culto della personalità? Qual è stato, nel Ventennio, il ruolo della Chiesa? Sono solo alcuni punti intorno ai quali, negli anni, si sono tenute discussioni infinite e sui cui ora si torna, proponendo però una visuale legata ai più recenti sviluppi della storiografia.
Il ciclo di incontri è suddiviso in tre sessioni: la prima (giovedì dalle 16 alle 19) sarà incentrata sul tema «Religione tradizionale e modernità politica nel fascismo», ed esaminerà i rapporti tra cattolicesimo, Chiesa e fascismo. Dopo la presentazione di Aldo Accardo del comitato organizzatore, si enterà nel vivo con l’introduzione di Lucia Ceci, dell’Università Tor Vergata di Roma, cui seguiranno Jose David Lebovith Dahal, che parlerà di «Cattolici italiani e fascismo in una prospettiva comparata», e Valerio De Cesaris, dell’Università per stranieri di Perugia con una relazione su «Chiesa e fascismo: convergenze e divergenze. Il nodo della questione razziale». La seconda sessione (venerdì dalle 12), «Rappresentazione del fascismo», sarà incentrata sulla figura del Duce. Interverranno Maddalena Carli, dell’Università di Teramo, con una relazione su «Esibire il passato imperiale. Mostra augustea della romanità», Camilla Poesio, dell’Università di Venezia, che parlerà di «Mussolini als mythos». Chiuderà questa parte del seminario Gianni Fresu, dell’ateneo cagliaritano, che proporrà un’analisi del fascismo secondo Gramsci.
La terza sessione - «Stato, nazione, impero» - esaminerà, sabato, il rapporto tra organizzazione politica, istituzionale, ideologica ed economica nel regime. Interverranno Alberto De Bernardi dell’Università di Bologna e Gian Luca Podestà dell’Università Bocconi di Milano.
13 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Oristano
Presentata ieri mattina a Sassari “Nesiotikà”, scuola di specializzazione con percorsi didattici distinti riservati a trentadue laureati
BENI ARCHEOLOGICI: L’UNIVERSITÀ SI FA IN QUATTRO
Domande entro il 3 novembre. Le selezioni, oltre che in città, si terranno a Roma e a Siviglia
Agli studenti fuori sede sarà garantito l’alloggio gratuito
DANIELE GIOLA
Sassari. Le grandi isole del Mediterraneo e i mari ad esso collegati da antiche rotte navali come il mar Nero, il Mar Rosso e l’Atlantico iberico. Questa la nuova tematica che Nesiotikà, la scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’Università di Sassari con sede a Oristano, ha scelto di sviluppare attraverso l’attivazione di quattro percorsi didattici riservati a 32 laureati.
I quattro curricula, ognuno dei quali sarà frequentato da un massimo di otto studenti, sono: Archeologia preistorica e protostorica, Archeologia classica, Archeologia tardo-antica e medievale e Archeologia orientale. L’attività didattica e di ricerca della scuola si concentrerà, a partire dal anno accademico 2011/2012 su Sardegna nel Mediterraneo centrale, Maiorca, Minorca, Ibiza, Formentera (arcipelago balearico) e Cipro nel Mediterraneo orientale. Ieri mattina, nell’aula Milella, il rettore Attilio Mastino e il direttore della scuola, Raimondo Zucca, insieme con il preside di Lettere e Filosofia, Aldo Maria Morace, il direttore del Dipartimento di Storia, Alberto Moravetti, e il direttore del museo archeologico di Sant’Antioco, Piero Bartoloni, hanno presentato i nuovi corsi, che nascono dall’accordo tra l’Ateneo sassarese e il Consorzio Uno, ente gestore della sede decentrata dell’Università. “L’obiettivo - è stato detto - è quello di fare di Nesiotikà un centro di eccellenza aperto a studiosi provenienti da ogni angolo dell’Europa. Al momento, la scuola è l’unica specializzata nello studio delle Isole. Non solo in Italia”. Le domande di ammissione dovranno pervenire entro il 3 novembre. Alla scuola si accede previo concorso per esame e titoli. Per essere ammessi al concorso è necessaria una laurea specialistica 2/S o magistrale LM-2 in Archeologia. O anche una laurea quadriennale, conseguita secondo gli ordinamenti previgenti al DM 509/1999, equiparata alla laurea specialistica della classe 2/S o della magistrale LM-2 (laurea in lettere, laurea in conservazione dei beni culturali, laurea in lingue e civiltà orientali, laurea in storia e conservazione dei beni culturali). Sarà ammesso al concorso anche chi è in possesso di un titolo di studio conseguito presso università estere dichiarato equipollente alla laurea specialistica o magistrale in Archeologia. Le selezioni si terranno, tra il primo e il 12 novembre, in tre località differenti: Roma, Siviglia e Oristano, e consistono in una prova scritta, una pratica e una orale.
Agli studenti ammessi alla scuola provenienti dall’isola (al di fuori della sede oristanese), dalle altre regioni d’Italia o dall’estero sarà garantito l’alloggio gratuito in una serie di strutture convenzionate con l’Università. Quanto agli sbocchi lavorativi, gli specializzati della scuola (che conta un percorso in Archeologia subacquea già attivo) potranno lavorare in strutture pubbliche e private dove vi siano funzioni e finalità legate alla gestione di patrimoni culturali e archeologici.
14 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Gallura
Sep, nasce in città l’università dei mari
Si parte con il censimento delle imprese della nautica
OLBIA. Seduti da anni sopra un tesoro senza avere mai provato a contarlo. La Gallura galleggia su una fortuna fatta di imprenditori, piccoli artigiani, maestri d’ascia e artisti della rifinitura. Il pianeta della nautica è ancora inesplorato, è ancora la parte nera del turismo. Ora parte il censimento delle imprese della nautica, per dare un peso, una dimensione a un settore che in questi anni è cresciuto in tutta la Gallura. Esistono cantieri nautici anche a Luogosanto. Per provare a contare la costellazione di imprese si sono messi insieme la Camera di commercio del nord Sardegna, la Cna, l’Autorità portuale, la Provincia, la facoltà di economia del turismo di Olbia dell’università di Sassari e il Comune. Una joint venture che ha portato avanti in parallelo diversi progetti. Da una parte la trasformazione dell’ex Servizio escavazione porti in una scuola di alta specializzazione delle maestranze della nautica. Il progetto voluto con forza dal presidente della Port authority Paolo Piro è stato sostenuto anche dalla Cna. Presto la scuola diventerà realtà. «Nel 2012 sarà creata una fondazione - spiega il segretario della Cna Gallura Massimo Bonacossa - di cui faranno parte tutte queste istituzioni». Il censimento è il primo passo per la nascita di questa scuola. I laureati della facoltà di Olbia faranno il censimento delle imprese. Saranno loro a bussare alle porte degli imprenditori del mare. E sottoporranno loro un questionario con 25 domande. Serviranno per dare una dimensione lavorativa, economica, del sistema nautica. Ma la giornata di presentazione del progetto, che ha visto in prima linea il responsabile della camera di commercio per la nautica Italo Senes, è diventata una occasione per fare il punto sul settore. Lucida e precisa l’analisi di Carlo Marcetti, docente e anima del corso universitario di economia del turismo. «Questa iniziativa fa sistema - spiega -. È un settore fondamentale. Ci sono in estate 8mila imbarcazioni sopra i 14 metri che si muovono e non sono censite. Ci sono un milione di persone che hanno una enorme capacità di spesa sul territorio e non vengono conteggiate. Per questo dire che il turismo è il 7 per cento del Pil regionale fa sorridere. Il censimento aiuterà almeno a dare una dimensione del fenomeno». Brillante l’intervento dell’assessore regionale al Turismo Luigi Crisponi. «Questa è l’isola dei paradossi con 1800 chilometri di coste, 68 porti turistici e appena 4mila imbarcazioni - spiega -. La cantieristica è un settore prezioso che può aiutarci a fare turismo per tutto l’anno». E su questo tema insiste anche il presidente della Provincia Fedele Sanciu. «Questo studio darà uno spaccato del mondo delle imprese - dice -. Dobbiamo sostenere le nostre imprese, quelle che creano ricchezza ed eccellenza nel territorio. La Provincia è pronta a sostenere anche economicamente questa iniziativa». (l.roj)
15 - La Nuova Sardegna / Pagina 45 - Cultura e Spettacoli
Letteratura e vita, conferenza di La Porta domani a Sassari
SASSARI. «La verità nella narrazione letteraria - Uso etico-conoscitivo delle opere e critica della vita». E’ questo il tema della conferenza che Filippo La Porta (giornalista, saggista e critico letterario) terrà a Sassari domani alle 16,45 nell’aula umanistica della facoltà di Lettere e Filosofia. L’introduzione è affidata a Fabio di Pietro, professore di italiano e latino al liceo Azuni di Sassari e docente di Mediologia della letteratura e della comunicazione culturale all’università la sapienza di Roma.
La tavola rotonda di domani apre il ciclo di conferenze relative al convegno su «Arte, scienza, filosofia come percorsi conoscitivi» organizzato dall’associazione sassarese di Filosofia e scienza. Filippo La Porta ha vinto il Premio nazionale Latina per il tascabile «La Bancarella» nella stagione 1997-1998. Ha scritto diversi libri di saggistica e critica.
16 - La Nuova Sardegna / Pagina 35 - Sassari
LA PRECISAZIONE
L’anfiteatro anatomico non è scomparso
In risposta alla lettera del signor Gian Franco Casu, pubblicata il 6 ottobre, si precisa quanto segue: agli inizi del ‘900, fu acquisita, da parte dell’Università, la palazzina Destefanis, posta all’angolo di viale Mancini e corso Angioy, come sede del nuovo Istituto di anatomia umana normale. All’interno dell’Istituto trovava spazio anche il teatro anatomico. Alla fine degli anni Ottanta, nello stesso stabile, presso l’Istituto di anatomia umana normale, fu costituito il Museo anatomico “Luigi Rolando”. Nell’ottobre del 1992, i programmi di sviluppo edilizio dell’Ateneo sassarese hanno reso necessario l’abbandono della sede di viale Mancini, destinata ad ospitare le facoltà di Giurisprudenza e Scienze politiche, e l’Istituto anatomico venne pertanto trasferito nei moderni locali del nuovo complesso biologico della facoltà di Medicina in viale San Pietro. L’anfiteatro anatomico ligneo fu smontato nella sua interezza e ora è accuratamente conservato a Muros in un deposito dell’Università, in attesa di poter trovare un’adeguata e nuova localizzazione, dovuta alla sua forma circolare, presumibilmente presso il Museo della Scienza e della Tecnica dell’Università. A Muros sono peraltro custoditi l’Archivio generale dell’Ateneo e altri importanti beni.
Luigi Todini Ufficio comunicazione Università di Sassari
17 - La Nuova Sardegna / Pagina 35 - Sassari
Filosofia e Scienza
Domani, alle ore 16.45, nell’Aula Umanistica della Facoltà di Lettere e Filosofia, Filippo La Porta, noto giornalista saggista e critico letterario, terrà una conferenza su “La verità nella Narrazione letteraria. Uso etico-conoscitivo delle opere e critica della vita”. L’incontrò, moderato dal prof. Fabio Di Pietro, darà inizio al ciclo di conferenze organizzato dalla Associazione sassarese di Filosofia e Scienza su “Arte, scienza, filosofia come percorsi conoscitivi”.
18 - La Nuova Sardegna / Pagina 3 - Cagliari
SINNAI
«Giornate della salute», il terzo appuntamento
«Le patologie cardiovascolari» è il titolo del terzo incontro delle “Giornate sinnaesi della salute” organizzate dal Comune che si terrà questo pomeriggio con inizio alle 18 nella sala conferenze del centro culturale di via Colletta. Le relazioni introduttive saranno svolte dai professori dell’Università di Cagliari Giuseppe Mercurio (cardiologia) e Palmina Petruzzo (chirurgia vascolare). (ja.bu.)
4 - La Nuova Sardegna /