Giovedì 13 ottobre 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 ottobre 2011

 


RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Università, approvato il nuovo Statuto
Cda e Senato accademico tirano dritto, critiche dai rappresentanti degli studenti
 
L’Università ha un nuovo Statuto. Ieri mattina, a maggioranza, è stato approvato un documento che, figlio di un serrato confronto, assimila con i necessari adeguamenti le misure introdotte dalla riforma Gelmini.
Obiettivo raggiunto? La valutazione negativa arriva dagli studenti che, all’atto della votazione, sia in seno al Senato accademico che al Cda, hanno fatto (tranne il gruppo Uxs, che si è astenuto) mancare il loro supporto. Volontà che era stata già anticipata nelle fasi di discussione del testo congedato ieri.
Il dissenso, tuttavia, non scoraggia il rettore: «Le posizioni di studenti e personale sono state fortemente condizionate da logiche di tipo politico sulla legge Gelmini. Sono certo che nella fase operativa tale dissenso potrà essere superato».
IL RETTORE «Nell’elaborazione dello Statuto - sottolinea Giovanni Melis - è prevalsa l’esigenza di realizzare la necessaria convergenza su posizioni anche distanti tra loro, a difesa dell’autonomia». A riprova di scelte operate nel rispetto di una piattaforma di valori condivisa il rettore prosegue: «Il documento prevede la più ampia partecipazione democratica. In particolare, la presenza degli studenti è assicurata in tutte le fasi del processo decisionale in materia di didattica (dal Consiglio di corso di laurea fino agli organi collegiali, Cda e Senato accademico), così come la partecipazione del personale tecnico-amministrativo è stata ampliata nei diversi organi e nel “peso” sull’elezione del rettore».
UNICA 2.0 Il gruppo di rappresentanza studentesca non ha approvato lo Statuto e spiega le ragioni della decisione: «Pur riconoscendo l’impegno della commissione statuto (cui abbiamo scelto di partecipare), degli organi accademici, del rettore e dell’amministrazione, e valutando come importante la rappresentanza di due studenti nel nuovo Cda, l’istituzione della commissione paritetica docenti-studenti ad ogni livello, la salvaguardia della partecipazione della componente studentesca all’elezione del rettore, riteniamo l’assenza della rappresentanza degli universitari nei consigli di dipartimento, organo alla base della governance secondo il modello previsto dalla legge, un attacco alla democrazia per noi inaccettabile. Gli scenari più critici da noi prospettati si sono alla fine concretizzati».
UNITI E LIBERI Critica anche la posizione degli studenti espressa dall’altra sigla dei rappresentanti: «Utilizzando lo spauracchio del Ministero si è fatto passare, senza che il rettore ci abbia dato un adeguato spazio di dialogo, un testo incapace di cambiare nella sostanza la situazione di crisi del nostro Ateneo. Due le richieste che avremmo voluto vedere accolte: oltre alla presenza degli studenti dei corsi dei laurea nei consigli di dipartimento, abbiamo chiesto con forza che la nostra rappresentanza nel nucleo di valutazione venisse eletta dagli studenti o non dal consiglio degli stessi».
Manuela Arca
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 15 - Edizione NU)
UNIVERSITÀ. Per tre giorni
Finanza e legge, confronto sullo sviluppo
 
Che cosa hanno in comune la toga di un giurista, la ventiquattrore di un economista, con tavolozze, scalpelli, e plotter? Tanto, se si tratta di fare le prove tecniche di joint venture pubblico-privata: a trovare un terreno comune, il Consorzio universitario della Sardegna centrale, in metamorfosi verso fondazione, e l’Università di Sassari, suo partner nell’avventura del polo didattico.
IL DIBATTITO Agorà prescelto il polifunzionale di via Roma, che domani e sabato si trasformerà in un grande tavolo di confronto in cui specialisti della giurisprudenza e della finanza dialogheranno con artisti, storici, architetti, direttori di musei, istituti di ricerca, fondazioni. Obiettivo? La creazione di «nuove alleanze per la promozione delle arti e delle scienze e l’emersione di potenzialità inespresse», spiegano i curatori, Domenico D’Orsogna, vicepreside della facoltà di Giurisprudenza dell’ateneo turritano, Massimiliano Scuderi, docente di Gestione e applicazione delle arti visive presso a Scienze della Comunicazione di Teramo e Pierluigi Sacco, professore di Economia della cultura alla Iulm di Milano. E aggiungono: «Per lo sviluppo economico guidato da cultura, capitale sociale e integrazione complessa e pro-attiva di più filiere di attori, pubblici e privati». Manifesto roboante. In sintesi si tratta di dare vita a circuiti in cui le norme giuridiche e le regole di mercato abbandonino la veste di vincoli, per trasformarsi in «risorse attive, opportunità positive». La prima giornata sarà dedicata al tema “Servizi culturali per il territorio: attori e processi”, con 3 tavoli tematici: “Musei”, “Pubbliche arti”, “Comunità etiche”; specialisti e docenti universitari da tutta Italia. Nel pomeriggio, The distance from the center di Zafos Xagoraris, dell’Accademia di Belle Arti di Atene, cui parteciperanno gli allievi del Deca master.
IL CONVEGNO Tre sessioni dopodomani: “Diritto, economia, buone pratiche: Distretti culturali evoluti, politiche territoriali, turismo sostenibile” (tra gli altri interverrà il deputato Bruno Murgia), “Politiche pubbliche per la cultura: le regole del gioco”, “Pubblico e privato nella promozione della cultura: buone pratiche”. Chiuderà i lavori Attilio Mastino, rettore dell’Università di Sassari.
Francesca Gungui
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 16 - Edizione NU)
Manager per il turismo
Alta formazione, Cattolica e la Regione unite
Da dicembre i bandi del Master Must per 25 laureati nuoresi
 
La valorizzazione della Sardegna, la specializzazione nel lavoro. Alto profilo: del resto si chiama Master Must il progetto che vede unite l’Università Cattolica di Milano e la Regione per la formazione 25 giovani in Barbagia. L’obiettivo è portare anche a Nuoro (dopo quelli di Cagliari e Sassari) il corso per manager del turismo e far evolvere un settore spesso non gestito con la perizia necessaria. La regia, non solo la cosiddetta manovalanza, nell’industria delle vacanze e della ricettività diventerà quindi sarda, con un possibile vantaggio per l’economia dell’Isola.
IL CONVEGNO È la speranza espressa nell’incontro su “Le forme innovative di accoglienza e ricettività turistica”, che si è tenuto ieri mattina alla Camera di Commercio di Nuoro dall’assessore regionale al Lavoro Antonello Liori per un’area territoriale che, stando ai dati di fine giugno, presenta 32.223 persone in cerca di occupazione. I temi trattati sono stati ricondotti alla realtà barbaricina che, per dirla con le parole del presidente della Confindustria nuorese Roberto Bornioli, «ha bisogno di una scossa». Per il leader degli industriali le mosse per lo sviluppo sono due: «Dalla costa devono arrivare i turisti all’interno e dall’interno devono partire i prodotti tipici e l’artigianato verso la costa». Attirare vacanzieri si può, come hanno spiegato Luigi Badiali, presidente di Euroidées, arrivato direttamente da Bruxelles per parlare dei “Borghi vivi”, progetto di programmazione territoriale pubblico-privata già sperimentato in diverse regioni italiane, e Luigi Bosio di Erica, coop piemontese impegnata nell’educazione ambientale: «Perché l’attrattiva turistica deve far leva anche sull’ambiente».
IL BANDO La platea dei giovani corsisti ha apprezzato la qualità degli interventi. Antonello Menne, coordinatore del progetto, docente di Diritto Privato all’Università Cattolica di Milano, ha fatto sapere che «entro dicembre sarà aperto il bando per giovani laureati in materie prevalentemente economiche e presto inizieranno i corsi». Corsi che già godono della collaborazione di 50 aziende (27 sarde) specializzate come il Consorzio Costa Smeralda, ma non solo: «C’è anche l’azienda vitivinicola Argiolas di Serdiana: anche lì i ragazzi faranno gli stage».
L’ASSESSORE «Sosteniamo il Master Must per la formazione di professionalità d’eccellenza e attiveremo i corsi entro l’anno prossimo anche a Nuoro», ha detto Liori: «È un aspetto importante, perché consente l’incontro degli studenti con gli operatori del turismo nazionale e internazionale».
Lo. Pi.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 23 - Edizione OL)
Commento
Rivitalizzare la città:
si può con gli studenti
 
L’obiettivo è quello dei grandi programmi: rivitalizzare Sassari grazie agli studenti. Ieri è stato presentato un accordo tra il Comune, l’ateneo e le associazioni di proprietari di case e degli inquilini, che dovrebbe sancire l’inizio di una nuova era. Sgravi fiscali (leggi azzeramento dell’aliquota dell’imposta comunale sugli immobili per la seconda casa e diminuzione dell’imponibile Irpef ) e costi per gli affitti che diminuiscono sino al 25 per cento. Ci dovrebbero guadagnare tutti: studenti e anche i proprietari, che nonostante i minori prezzi guadagneranno comunque. Per l’ateneo è un modo di aiutare i ragazzi che arrivano in città: i fuori sede e gli stranieri del programma Erasmus. Le difficoltà che incontrano nel trovare stanze dove vivere sono sempre maggiori. La diffidenza dei proprietari, a volte, è uno scoglio insormontabile. Gli studenti, secondo molti, fanno chiasso e soprattutto non sono affidabili, e poi vanno via dopo poco tempo, cioè garantiscono pochi mesi d’affitto. Anche per questo sono stati pensati contratti (si cerca di far emergere il "nero") che partono da un minimo di pochi mesi. Tutte le parti che hanno sottoscritto l’accordo sono entusiaste. Soprattutto il Comune, che spera di rilanciare un centro che a tratti scintilla e negli angoli nascosti invece riserva amare sorprese. Alcune strade puzzano come stalle: serve più senso civico, ma anche più controllo. Forse così Sassari, e il suo splendido cuore, potrà tornare a pulsare. Allora arriveranno non soltanto gli studenti, ma torneranno anche i sassaresi scappati in periferia. ( a. m. )
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
L’Archivio di Stato è spacciato
Oggi alle 16 convegno con politici, docenti e studenti delle superiori
VIA GALLURA. Non si fanno concorsi dal 1980 e dal 2012 andranno in pensione 4 delle 7 archiviste
 
Come si sa che il simbolo della Sardegna sono i Quattro mori? È le vicende legate a Sa die de Sa Sardigna si conoscerebbero? Probabilmente no, se non esistessero gli archivi. Nel concreto per rispondere a queste due domande bisogna fare un salto tra via Sonnino e via Gallura, sede dell’Archivio di Stato di Cagliari. Che dopo anni di riduzione del personale e dimezzamento dei servizi all’utenza, ora rischia di chiudere i battenti. «Lo Stato non ha più soldi», spiega la direttrice ad interim dell’Archivio, Anna Pia Bidolli, «e ora taglia quelli che considera rami secchi».
L’IMPORTANZA DEGLI ARCHIVI Il problema è che questi «rami secchi», tanto secchi poi non sono. Per rendersene conto basta entrare nella sala studio dell’Archivio: tra i tanti utenti studenti (specie di storia e architettura), docenti, architetti, avvocati e semplici cittadini. «La sala è sempre piena», sottolinea Sandra Argiolas, una delle archiviste. Il perché lo spiega la direttrice: «Un archivio è connaturato alle esigenze pratiche e quotidiane dell’umanità», spiega, «se il libro è frutto di un lavoro intellettuale, un documento nasce da un’esigenza pratica: devo poter dimostrare che quella casa è mia e solo mia».
LE CAUSE DELLA CHIUSURA L’Archivio chiude per la mancata sostituzione del personale che va in pensione con nuovi assunti. Da quando, nel 1975, fu istituito il ministero dei Beni culturali (da cui dipendono gli archivi), il primo concorso per archivisti fu bandito nel 1980. Da allora non ce n’è stato un altro. E dopo 31 anni gli esperti di documenti, antichi e moderni, stanno andando in pensione. «Nel 2012 ci sarà il grande esodo». In un anno dagli attuali 7 si passerà a 3 e poi a nessuno. Apertura rinviata a data da destinarsi.
GLI ARCHIVISTI Non che non ci siano le professionalità a cui passare il testimone, anzi. A Cagliari è presente una delle 17 scuole d’archivistica, diplomatica e paleografia dello Stivale. Attive nei capoluoghi dei vecchi stati preunitari. «Chiuderà anche quella», spiega Carla Ferrante, presidente dell’Associazione nazionale archivisti italiani.
Oggi alle 16 in via Gallura 2 docenti universitari, studenti delle superiori e delle facoltà, archivisti e il presidente della Provincia, Graziano Milia, e l’assessore comunale alla Cultura, Enrica Puggioni, si incontreranno per cercare una soluzione alla chiusura.
Mario Gottardi
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
UNIVERSITÀ
Approvato il nuovo Statuto
 
CAGLIARI.È stato approvato, ieri, il nuovo Statuto dell’Università di Cagliari. La stesura del documento - sulla quale si è sviluppata un’approfondita discussione tra tutte le componenti dell’Ateneo - è stata condizionata dai vincoli normativi e dall’esigenza di trovare una sintesi tra realtà diverse con impostazioni culturali differenti. Lo Statuto è stato approvato a larga maggioranza: «È prevalsa l’esigenza di realizzare la necessaria convergenza - spiega il Rettore, Giovanni Melis - su posizioni anche distanti tra loro, a difesa dell’autonomia dell’Ateneo».(b.c.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 14 - Gallura
Arsenale, dopo due giorni di lavoro conclusi gli accertamenti sui fondali
 
 OLBIA. Gli accertamenti tecnico scientifici nei fondali antistanti l’ex arsenale ora hotel a 4 stelle “ Porto Arsenale “, iniziati martedi sera, sono in parte terminati ieri nel primo pomeriggio. Ai carotaggi predisposti a seguito della consegna dei lavori disposta dalla procura della Repubblica di Tempio, ora ne seguiranno altri. Non è improbabile che alla presenza degli addetti all’Arpa, vengano aperti i contenitori nei quali sono stati inseriti i campioni di materiale per verificare se esiste inquinamento. In questi due giorni a controllare i lavori c’erano gli uomini della guardia costiera ai quali il magistrato ha delegato il coordinamento, la diretta vigilanza e collaborazione sia con uomini e mezzi navali, che con il personale del IV nucleo subacquei di Cagliari. La consulenza tecnica è stata affidata a Sandro De Muro, del dipartimento di scienze della Terra dell’Università di Cagliari. (a.n.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Nuoro
UNIVERSITÀ
Liori al master sul turismo
 
«La Regione sta realizzando azioni dirette a sostenere l’alta formazione post laurea, e il Master sul turismo si inserisce in un programma che punta alla creazione di un’adeguata cultura manageriale». Lo ha detto l’assessore regionale del Lavoro, Antonello Liori, partecipando a Nuoro al seminario «Le forme innovative di accoglienza e di ricettività turistica». L’iniziativa fa parte del programma del Master universitario di primo livello per manager dello sviluppo turistico territoriale e della gestione di imprese turistiche, organizzato dall’assessorato regionale, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, ed in corso di svolgimento, con due edizioni a Cagliari ed a Sassari. Una terza è prevista per il prossimo anno a Nuoro. «La Sardegna - ha spiegato l’assessore Liori - ha una naturale vocazione al turismo e l’offerta che la caratterizza è variegata, raggiungendo livelli di eccellenza nel panorama nazionale».
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Nuoro
Maxi tavolo su cultura ed economia
Faccia a faccia tra studiosi al centro polifunzionale di via Roma per iniziativa del Consorzio per l’università della Sardegna centrale
MARCO SEDDA
 
 NUORO. I nomi dei relatori sono di primissimo livello, e gli argomenti trattati sembrano calzare alla perfezione per essere realizzati in una città come Nuoro. Domani e dopo al centro polifunzionale di via Roma si svolgerà un incontro di studi organizzato dal Consorzio per la promozione degli studi universitari della Sardegna centrale: “Nuove alleanze. Diritto ed economia per la cultura e l’arte”. L’iniziativa vuole far ragionare attorno a un tavolo esperti di diverse discipline: giuristi, economisti, storici dell’arte, urbanisti, architetti, ma anche direttori di musei, artisti, critici, e coinvolgere istituti di ricerca, fondazioni, riviste di settore, organizzazioni non profit. «È un tavolo transdisciplinare - si legge nella presentazione - per la promozione delle arti e delle scienze nel contemporaneo; per l’emersione di potenzialità inespresse del territorio, la creazione di nuovi contesti di produzione culturale, di gestione e di valorizzazione dei patrimoni dell’arte e della cultura; per lo sviluppo economico guidato dalla cultura e dalla conoscenza, dal capitale sociale e dall’integrazione complessa e pro-attiva di più filiere di attori, pubblici e privati». Insomma, tutti argomenti di stretta attualità, in particolare per una terra che ritiene di non saper valorizzare il tanto che avrebbe da offrire.
 Il 14 è dedicato al tema “Servizi culturali per il territorio: attori e processi”, prevede tre tavoli (musei, pubbliche arti e comunità etiche) e una performance artistica. Alla discussione prenderanno parte docenti universitari, direttori di musei, critici e consulenti d’arte. Nel pomeriggio si potrà assistere alla performance artistica “The distance from the center” di Zafos Xagoraris, artista e docente dell’Accademia di Belle Arti di Atene, con la partecipazione degli allievi del Deca master. Nella giornata del 15 si parlerà di “Distretti culturali e sviluppo territoriale: diritto, economia, buone pratiche”. Tra i relatori i docenti Pier Luigi Sacco e Domenico D’Orsogna, organizzatori dell’incontro, Antonello Arru, presidente della Fondazione Banco di Sardegna, il direttore dell’Isre Paolo Piquereddu, lo scrittore Giorgio Todde e il deputato nuorese Bruno Murgia.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Sassari
Affitti più bassi per gli studenti fuori sede
Accordo tra Università e Comune: i proprietari delle case non pagheranno l’Ici
Ideata una forma di «contratto agevolato». Il rettore Mastino: così si ripopolerà il cuore più antico della città
NADIA COSSU
 
 SASSARI. I proprietari delle case diminuiscono i canoni di locazione per gli studenti fuori sede, il Comune azzera l’Ici. Oltre a una serie di sgravi su imposte varie. Lo slogan dell’accordo che coinvolge amministrazione e Università è una buona sintesi: «Ospitare gli studenti conviene».
 Conviene a chi affitta e conviene a chi arriva in città per studiare ma impiega troppo tempo per trovare un appartamento in cui vivere.
 E così, su iniziativa dell’Università e del Comune di Sassari, è nata una collaborazione tra le associazioni che rappresentano i proprietari di alloggi, gli affittuari e le rappresentanze degli studenti universitari (locali e stranieri). «Sassari non è ancora una città universitaria - ha spiegato il sindaco Gianfranco Ganau - non almeno come noi vorremmo. Questo accordo è un importante passo in avanti». Basti pensare che sono 11mila gli studenti fuori sede e i posti letto messi a disposizione dall’Ersu sono solo 600, «un’offerta del tutto insufficiente - ha detto il rettore Attilio Mastino - Ecco perché spesso si va alla ricerca delle case private». Ma le difficoltà che si incontrano sono tante. «Vogliamo che gli studenti entrino nella città - ha aggiunto Mastino - e cambino il vissuto del centro storico».
 L’accordo in questione prevede da un lato l’applicazione di un canone di livello inferiore rispetto a quello di libero mercato e dall’altro «si prevedono a favore del locatore particolari agevolazioni fiscali - ha spiegato l’assessore alle Politiche abitative Nicola Sanna - per incentivare i proprietari degli appartamenti a scegliere questo tipo di contrattazione».
 I vantaggi sono molteplici. Lo studente in possesso del contratto agevolato - con la dichiarazione dei redditi del nucleo familiare cui appartiene - il prossimo anno potrà detrarre dal reddito imponibile il 19 per cento dell’affitto versato, calcolato su un massimo di 2.633 euro. Per i proprietari delle case è prevista una detrazione del 40,5 per cento sul canone imponibile da dichiarare in sede Irpef: in pratica il locatario indicherà nella denuncia dei redditi un po’ meno del 60 per cento dell’importo del canone annuo effettivamente incassato, contro l’85 per cento di un contratto libero. Il Comune, poi, azzera l’Ici.
 Un messaggio importante è stato lanciato ieri da Piero Sanna, delegato per la mobilità internazionale studentesca (Erasmus): «Chiediamo alla città più collaborazione, c’è troppa diffidenza verso gli studenti che invece rappresentano un grande patrimonio».
 

11 – SardegnaQuotidiano
Cagliari Cronaca – Pagina 12
Ateneo Via libera al nuovo Statuto
ma le polemiche non si fermano
RETTORATO Cda e Senato accademico, a maggioranza, approvano la “Carta” dell’Università. Melis: «Questo documento è frutto di un buon compromesso». Contrarietà da parte di studenti e lavoratori
 
L’Università ha un nuovo Statuto. Dopo settimane di dibattito, confronti e malumori sfociati anche in manifestazioni di protesta, il Consiglio di amministrazione e il Senato accademico riuniti in seduta congiunta in Rettorato hanno approvato il testo della nuova “Carta”dell’università. Un sì che arriva però senza l’unanimità auspicata dal rettore Giovanni Melis e che lascerà dietro di sé una lunga scia di polemiche. A partire da quelle sollevate da studenti e personale tecnico e amministrativo, i cui rappresentanti hanno votato contro il documento preparato dalla commissione Statuto.
LE POSIZIONI DELL’ATENEO Che, annuncia l’Università in una nota, è stato condizionato da vincoli normativi e “dall’esigenza di trovare una sintesi tra realtà differenti”. «È prevalsa l’esigenza di realizzare la necessaria convergenza - ha spiegato Melis subito dopo l’approvazione del documento - su posizioni anche distanti tra loro, a difesa dell’autonomia dell’ateneo». Il testo, insomma, poteva essere migliore e potrà essere migliorato ulteriormente, ma non sul fronte della rappresentatività, che secondo Melis è sufficientemente garantita a tutte le anime dell’ateneo e che invece studenti e lavoratori giudicano sbilanciata verso i vertici dell’Università. “Sul piano della governance - spiega ancora la nota del Rettorato - nel Senato accademico trovano espressione tutte le componenti (docenti, studenti, personale) e nello Statuto viene inoltre rafforzata l’attenzione alla cultura del merito e della valutazione dei risultati”. Anche nella composizione del Cda, precisano poi da via Università, la designazione dei componenti dovrà tener conto della competenza e della conoscenza dell’ente. «Lo Statuto prevede la più ampia partecipazione democratica ai processi decisionali - conclude Melis -. In particolare, la presenza degli studenti è assicurata in tutte le fasi del processo decisionale in materia di didattica, così come la partecipazione del personale tecnico- amministrativo è stata ampliata nei diversi organi e nel “peso” sull ’elezione del rettore».
IL NO DI STUDENTI E LAVORATORI Rassicurazioni che però non convincono né al personale tecnico-amministrativo, che nelle scorse settimane era riuscito a far slittare l’a p p rova z i one del testo, né agli studenti: che infatti ieri, al momento della votazione, hanno espresso parere negativo. «Siamo profondamente contrari a questo nuovo Statuto che limita la nostra presenza negli organi decisionali dell’Ateneo - attacca Tomaso Demontis, della Cisl -. Volevamo fosse scritto nero su bianco che i nostri rappresentanti saranno eletti dai lavoratori e invece saranno scelti, nonostante le promesse, da qualcun altro ». Il Rettore, secondo le preoccupazioni dei delegati di Cgil e Uil. E voto contrario è arrivato anche dai rappresentanti degli studenti: dei quattordici che siedono tra Cda e Senato, sono stati 13 i no e una l’astensione. «Riconosciamo l’impegno di tutti per mitigare nel testo i danni della riforma Gelmini, ma sono tanti - a partire dall’assenza degli studenti nei consigli di dipartimento - i punti fortemente critici che pregiudicano l’intero processo statutario».
G.B.
 
TESTO IN 7 CAPITOLI E 65 ARTICOLI
LA RIVOLUZIONE DELLE FACOLTÀ
Il documento della discordia, che ha spaccato il consiglio di amministrazione e il senato accademico dell’università cagliaritana, è stato preparato a partire da febbraio da una commissione creata appositamente. Il testo che è stato votato, nell’ultima bozza prima del suo arrivo allo scrutinio, era composto da 65 articoli divisi in sette capitoli. Poco meno di 70 pagine (che nella stesura definitiva del documento di dimezzeranno) per rivoluzionare la vita dell’Ateneo. 
 
12 
I voti favorevoli del Cda dell’ateneo al testo del nuovo Statuto dell’Università: i contrari sono stati 7 (4 studenti e 3 rappresentanti del personale tecnico e amministrativo e uno astenuto. 
18 
Un maggior numero di sì è arrivato invece dal Senato Accademico, dove il testo preparato dalla Commissione ha ottenuto 18 voti favorevoli e cinque contrari (ancora una volta lavoratori e studenti). 

 
12 - Sardegna24 
Cagliari – pagina 23
Università, sì al nuovo Statuto
Soddisfatto il rettore Melis: «Ampia partecipazione ai processi decisionali»
La precedente Carta era decaduta con l’entrata in vigore della riforma Gelmini. Proteste degli studenti di Unica 2.0
di Carlo Poddighe
 
L’Università di Cagliari ha finalmente un nuovo Statuto. Il parto non è stato semplice. Erano diverse le posizioni in dissenso che si erano contrapposte nella Commissione che doveva redigere il nuovo regolamento dell’ateneo. Critiche erano arrivate sia da parte degli studenti che non accettavano le modifiche ritenute troppo verticistiche del nuovo regolamento e si sentivano sempre più tagliati fuori dalle decisioni dell’università, sia da parte del personale tecnico amministrativo che chiedeva di contare di più all’interno dell’Ateneo. Con l’entrata in vigore della riforma Gelmini, infatti, il precedente Statuto era decaduto e riunione dopo riunione si riducevano i tempi per approvare il nuovo regolamento. C’era tempo sino al 31 ottobre per inviare la proposta al Ministero e ottenere l’approvazione definitiva. «Prevalsa l’esigenza di realizzare la necessaria convergenza – ha spiegato il Rettore, Giovanni Melis – su posizioni anche distanti tra loro, a difesa dell’autonomia dell’Ateneo». Le posizioni di dissenso degli studenti e del personale, a giudizio del Rettore «sono state fortemente condizionate da logiche di tipo politico sulla Legge Gelmini. Sono certo che nella fase operativa tale dissenso potrà essere superato ».Meno concilianti i toni della componente della rappresentanza studentesca “Unica 2.0”, da sempre la più critica nei confronti delle modifiche che venivano apportate allo Statuto. Anche ieri ha espresso voto contrario al nuovo statuto. «Nonostante importanti risultati come la rappresentanza di due studenti nel nuovo Consiglio di amministrazione dell’università, l'istituzione della commissione paritetica docenti-studenti ad ogni livello, la salvaguardia della partecipazione della componente studentesca all'elezione del rettore, permangono fortissime criticità tali da pregiudicare l'intero processo statutario e incerti fondamentali punti andare oltre il già catastrofico disegno della legge 240», ha fatto sapere Unica 2.0. «Lo Statuto - aveva dichiarato da subito Marco Meloni, presidente del Consiglio degli studenti - disegna un’università meno democratica, un Cda aziendalista e un accentuato verticismo che rende questa istituzione ancora più lontana dai suoi veri utenti: gli studenti». Di tutt’altro avviso il Rettore Melis che ha, invece, sottolineato come l’approvazione di ieri sia avvenuta con un voto a larga maggioranza.«Lo Statuto prevede la più ampia partecipazione democratica ai processi decisionali – ha spiegato il Rettore – in particolare, la presenza degli studenti è assicurata in tutte le fasi del processo decisionale in materia di didattica dal Consiglio di corso di laurea fino agli organi collegiali, Cda e Senato accademico, così come la partecipazione del personale tecnico-amministrativo è stata ampliata nei diversi organi e nel ‘peso’ sull’elezione del Rettore ». A votare contro sono stati tre degli studenti membri del Senato accademico e i tre rappresentati del personale tecnico amministrativo. Una scelta che il Rettore ha giudicato di natura esclusivamente politica. A suo dire, infatti, tutti i partecipanti ai lavori della Commissione, dai docenti, agli studenti, ai lavoratori dell’università, hanno partecipato sempre attivamente alle riunioni ed a molte delle decisioni prese nella stesura dello Statuto appena approvato.
 
13 - Sardegna24
Cagliari – pagina 20
Sfratto delle Missionarie: poveri accampati nei giardini
L’Università si riprende i locali delle Suore di Madre Teresa che ospitavano 30 senzatetto: dieci di loro ancora in strada.
Le religiose interrompono anche il servizio mensa. Il Comune cerca una situazione alternativa. Polemica con l’Ateneo
L’assessore Orrù: «Venti nel centro di solidarietà. Sistemeremo anche gli altri»
Rodin: «Un’emergenza improvvisa che ci ha colto impreparati»
Ennio Neri
 
Fuori i senza tetto dal convento delle suore di Madre Teresa di Calcutta, dopo lo sfratto. Sono trenta in tutto, poveri e vagabondi. Venti sono stati sistemati dal Comune, quasi tutti nel centro Giovanni Paolo II di viale Sant’Ignazio. E ora senza una sistemazione sono in dieci: ai quali non restano che i giardini attorno alla sede delle Missionarie della Carità. «Ma non diremo mai a nessuno dove ci troviamo», spiega Mark, uno dei senzatetto, «abbiamo paura dei teppisti che vengono a mettere fuoco ai vagabondi ». Sono le vere vittime dell’allontanamento dalla sede di via Porcell delle suore di Madre Teresa. Per le missionarie è arrivato lo sfratto da parte dell’Università (proprietaria dei locali) che cerca di mettera a frutto il proprio patrimonio (un po’ come sta facendo il Comune) e ha deciso di allontanare le suore. Le religiose troveranno asilo a Sant’Elia nel popolare rione che le ha accolto al loro arrivo in Sardegna 25anni fa. Ma intanto lo sgombero avrà qualche ripercussione negativa sulle tante persone che in via Porcell avevano trovato un letto e un pasto caldo. La mensa è stata chiusa il 17 settembre, e poche settimane dopo l’albergo. Ma nella nuova sede non ci sarà spazio ne per la mensa, ne per i posti letto. E che fine faranno i senzatetto? Le suore non rispondono e scelgono il silenzio. Chi ha parlato con loro, racconta che hanno accolto lo sfratto con cristiana rassegnazione, anche perché «siamo noi che dobbiamo andare dai poveri, e non sono i poveri a dover venire da noi». E sulla base di quest’assunto proseguiranno nella loro missione. A pagare le conseguenze maggiori, sono stati soprattutto gli extracomunitari senza il permesso di soggiorno.Mentre gli extracomunitari “in regola” possono agevolmente rivolgersi alle strutture pubbliche, gli altri no. Mentre le suore non guardavano i documenti quando si trattava di aiutare il prossimo, e così i tanti si recavano in via Porcell ora avranno anche qualche difficoltà in più. La patata bollente è nelle mani del Comune. «Stiamo ragionando per una soluzione alternativa », spiega l’assessore alle Politiche sociali Susanna Orrù, «le religiose ci hanno comunicato l’interruzione dell’accoglienza notturna e della mensa. Trenta erano le persone che ricevevano aiuto in via Porcell, 20 di loro hanno trovato una sistemazione nel centro comunale di solidarietà Giovanni Paolo II. Sugli altri», conclude, «stiamo lavorando per una sistemazione ». Chi è rimasto a spasso ha trovato soluzioni di fortuna. E sopravvive nei giardinetti attorno alla zona di viale Buoncammino. Tra loro c’è Mark che, armato di una piccola tenda, qualche sedia, fili dove stendere maglioni a cappotti e cartoni sui quali dormire, ha trovato un rifugio assieme ai suoi due compagni. «Siamo in tre e da dalla chiusura del convento siamo rimasti all’appiccico», spiega Mark, «passiamo la giornata in biblioteca e la notte rimaniamo qui a dormire. Manon vogliamo troppa pubblicità», sottolinea, «è molto pericoloso per noi. In altre città siamo finiti sui giornali. E poco dopo siamo rimasti vittime di attacchi da parte di qualche vigliacco che ha tentato di incendiare le nostre tende mentre dormivamo». «Questa vicenda ci è piovuta tra capo e collo», commenta Fabrizio Rodin, presidente della commissione Politiche sociali, «l’Università ha sfrattato le missionarie all’improvviso. Magari sarebbe stato preferibile attivare un percorso comune tra amministrazione e Ateneo che ci avrebbe messo in condizione di non creare disagi a nessuno». Tra i problemi principali dell’amministrazione c’è un fatto: il Comune è tenuto ad aiutare i residenti e questo complica l’aiuto ai non residenti che però si trovano in città. «Noi non vorremmo lasciare a terra nessuno», prosegue Rodin, «e, sullo sfondo rimane la necessità di dare una risposta a queste persone. Occorre ragionare , investire risorse in modo importante coinvolgere il mondo del volontariato », conclude, «e dell’associazionismo. Il tutto, ovviamente, in modo trasparente. Serviranno progetti chiari e opportunamente rendicontati».

14 – Metro
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Università, via libero a Statuto
 
Università Dopo rinvii e proteste il senato accademico approva lo statuto dell’Università di Cagliari. Rivoluzione per l’ateneo: 6 facoltà, risorse in base alla valutazione della didattica e un solo mandato per il rettore.
Questi alcuni cambiamenti. Soddisfatto Melis ma non gli studenti. Sul documento non c’è stata unanimità ma l’approvazione ha ottenuto larga maggioranza (5 contrari): “E’ prevalsa l’esigenza della convergenza su posizioni anche distanti a difesa dell’autonomia dell’Ateneo – spiega il Rettore Melis – il dissenso degli studenti è dovuto a logiche di tipo politico sulla legge Gelmini. Nella fase operativa tale dissenso sarà superato”. Duri gli studenti: “E’ mancata una discussione partecipata – affermano Roberto Mura e Silvia Caria di Uniti e Liberi – Il dipartimento ha poteri decisivi sulla didattica e non accettiamo che non venga prevista una nostra rappresentanza nei consigli di dipartimento. Abbiamo chiesto l’elezione diretta, ma non c’è stata attenzione”.
An. De.

Questionario e social

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