Venerdì 7 ottobre 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 ottobre 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
    
 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda.it / 6ott2011
Cagliari, sit-in degli universitari a rischio:
"Dal rettore pretendiamo norme chiare"
Chiedono che la loro carriera universitaria non venga azzerata. L’appello corre da tempo sulla piazza virtuale e vuole conquistare l’opinione pubblica a cui chiede attenzione e sostegno. Per questa ragione gli studenti “decadenti” hanno portato loro protesta davanti al Palazzo del Rettore, in via Università.
Dalle quattro del pomeriggio circa duecento studenti hanno dato vita a un sit-in in via Università, a Cagliari, per poi essere ammessi all’incontro col Magnifico. <Il rettore ha insistito sul concetto degli studenti "attivi" che salvaguarderebbe coloro a cui mancano pochi esami dal rischio decadenza – dice Marco Solinas, reduce dal confronto – ma non possiamo accontentarci di rassicurazioni verbali. Abbiamo necessità che le stesse vengano contenute in una norma e soprattutto condivise dalle segreterie affinché vengano applicate in maniera uniforme”.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cagliari Quartieri (Pagina 25 - Edizione CA)
Via università
Universitari fuori corso ricevuti dal rettore
Il rettore Giovanni Melis ha ricevuto una delegazione di studenti soggetti a decadenza, impegnati in un sit in (foto Ungari). Il rettore ha assicurato che entro il 31 dicembre il Senato accademico rivaluterà la situazione, verificando i numeri degli studenti interessati e l'attività svolta. ( m. a. )

 
3 - L’Unione Sarda / Economia (Pagina 15 - Edizione CA)
Parla Guzzetti, presidente di Acri
«Le banche italiane sono meno indebitate di quelle europee» 
La facoltà di Scienze politiche dell'Università di Cagliari, guidata da Paola Piras, ha scelto la lectio magistralis di Giuseppe Guzzetti per inaugurare ieri il nuovo anno accademico. Il presidente dell'Acri (Associazione di Fondazioni e Casse di risparmio) ha tenuto una lezione sul ruolo delle fondazioni bancarie nello sviluppo del territorio. Sullo sfondo, le pietre della Città sonora di Pinuccio Sciola, finora esposte a Madrid.
Presidente, come stanno reagendo le Fondazioni alla crisi?
«Per quelle che hanno già dismesso totalmente il loro investimento nelle casse di riferimento la crisi non ha nessun effetto: hanno il loro patrimonio e lo gestiscono. Altre hanno investimenti in casse non quotate in Borsa, e sono al riparo dai crolli. Poi ci sono fondazioni che hanno mantenuto quote nelle banche di riferimento, oggi grandi gruppi: alcune hanno situazioni anormali. Quando una banca è quotata di gran lunga al di sotto del suo patrimonio netto, parliamo di cose che non stanno nella realtà».
Dicono che le banche italiane siano sane.
«Quelle francesi, tedesche e inglesi sono in difficoltà: è inutile continuare a pontificare. Da noi non è così, le sole quattro banche che hanno utilizzato i Tremonti-bond li hanno restituiti alla scadenza: quindi il sistema è sano. Mi rammarico spesso che alte autorità di governo sostengano che la crisi ha reso necessario ripatrimonializzare gli istituti di credito, senza aggiungere mai che le banche italiane non sono come quelle americane, inglesi, tedesche e francesi, salvate con risorse pubbliche».
Come mai, secondo lei, non è stato necessario? Sono state più prudenti?
«Le banche italiane per anni sono state accusate di rendere poco perché si comportavano in modo conservativo, senza fare speculazione finanziaria o finanza creativa. Erano oggetto di dileggio perché raccoglievano risparmio e lo reinvestivano a sostegno delle attività economiche reali. Quelle americane sono andate in malora perché hanno continuato a fare “finanza per la finanza”: una catena di Sant'Antonio in cui tutti guadagnavano. Quando è crollata la prima banca, è venuto giù tutto. I nostri istituti non ricavavano utili da operazioni finanziarie senza fondamento».
Cosa risponde a chi chiede che le fondazioni modifichino il loro ruolo?
«Dico che la storia va avanti: oggi le fondazioni hanno una missione molto chiara. Devono dare attuazione al principio di sussidiarietà, sostenendo il no profit, il Terzo settore, il volontariato, le imprese sociali per dare risposta ai bisogni sociali abbandonati dal pubblico. Non siamo in grado di soddisfare tutto l'impatto negativo della crisi, ma con il volontariato ci proviamo. Oggi anziani, giovani, disabili rischiano di finire fuori dal sistema e realizzare una disgregazione sociale drammatica».
Sergio Nuvoli
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca Italiana (Pagina 9 - Edizione CA)
Classifica Times
Nessun ateneo fra i primi 200
ROMA Nessuna piacevole sorpresa. Anche nella classifica del Times (Times Higher Education) gli atenei del Belpaese bisogna cercarli con il lumicino. Nessuna università italiana figura, infatti, tra le prime 200 università del mondo recensite dall'annuale ricerca che mette sul podio l'Institute of Technology in California, medaglia d'oro, Harvard, secondo classificato e Stanford che agguanta un «bronzo».
Per il secondo anno di fila bisogna scorrere parecchio la graduatoria prima di trovare un ateneo di casa nostra. Soltanto al 228/mo posto si incontra il primo: l'Università di Bologna.
L'Alma Mater Studiorum guadagna diverse posizioni rispetto allo scorso rapporto del Times (era 287/ma). Seguono, tra le italiane, la statale di Milano (240/ma posizione) e Milano Bicocca (241/ma).
 
 
5 - L’Unione Sarda / Provincia di Nuoro (Pagina 21 - Edizione NU)
Appello di Murgia alla Regione
Pd e Pdl soddisfatti per le iscrizioni all'Università di Nuoro
Apprezzamento da parte di Pd e Pdl per le iscrizioni al corso triennale attivato dalla facoltà di Giurisprudenza di Sassari. «A Nuoro c'è voglia di università e i dati sulle nuove immatricolazioni lo dimostrano», sostiene il deputato del Pdl Bruno Murgia che trova ulteriori stimoli «per scrivere un nuovo accordo di programma che porti a Nuoro nuovi corsi così da rendere più ricca l'offerta formativa e bisogna riscrivere questo nuovo accordo con gli atenei che credono davvero nell'esperienza nuorese, a cominciare proprio da quello di Sassari. Occorre evitare di commettere gli errori del passato e prevedere meccanismi sanzionatori chiari nell'ipotesi di mancato rispetto dell'accordo stesso. Quella del '92 sulla carta era un'intesa stupenda ma rimasta largamente inattuata. Non possiamo permetterci che succeda ancora".
"E proprio perché vogliamo che l'università a Nuoro non rimanga solo un miraggio ma si trasformi in realtà concreta - dice ancora Murgia - chiediamo un maggior coinvolgimento anche della Regione nelle scelte strategiche che riguarderanno il polo nuorese. Maggior coinvolgimento - conclude Murgia - per noi significa partecipazione diretta alla governance del nuovo soggetto promotore dell'università a Nuoro, consorzio o fondazione è questione marginale, e maggior impegno finanziario». Sempre dal fronte Pdl, il consigliere comunale Pierluigi Saiu, si sofferma sulla necessità «di realizzare un campus in cui vivere, studiare e fare sport, con tutor preparati e disponibili, renderemmo la nostra offerta formativa competitiva perché interessante a livello nazionale».
Ottimismo e soddisfazione anche da parte di Francesco Manca e Antonio Arghittu, segretario e vicesegretario cittadino del Pd, che sottolineano il successo della duplice azione del sindaco Bianchi e del prersidente della Provincia Deriu che ha portato «all'aumento da 600 a 900 studenti in appena un anno di lavoro ed il potenziamento quantitativo e qualitativo dell'offerta formativa. L'appello che oggi, dati alla mano, facciamo a tutte le forze politiche - concludono Manca e Arghittu - è di uno sforzo maggiore di obiettività e di guardare ai risultati ottenuti con meno faziosità che in passato, nell'interesse di una comunità, quella nuorese, che ha bisogno dell'azione costruttiva di tutti e non di scorciatoie disfattiste».
 
 
6 - L’Unione Sarda / Cronaca di Oristano (Pagina 20 - Edizione OR)
ORISTANESI NEL MONDO
«Mi sento a casa nonostante le barriere culturali»
Una cattedra a Zhengzhou
Matteo Carta da tre anni insegna italiano in Cina
Il suo sogno, da bambino, era fare l'astronauta e ora a distanza di anni ha scoperto che quel desiderio si è in parte realizzato. Sì, perché l'oristanese Matteo Carta, 28 anni, docente di italiano a Zhengzhou, è convinto che vivere in Cina sia un po' come vivere su un altro pianeta. «Da tre anni» spiega, «insegno l'italiano ai cinesi in una delle più rinomate scuole superiori di Zhengzhou, metropoli di circa 8 milioni di abitanti, capitale dello Henan, provincia della Cina centro-orientale, poco conosciuta in Italia, ma ritenuta la culla della civiltà cinese antica».
Quali sono state le tappe del suo percorso professionale?
«Dopo essermi diplomato all'istituto tecnico industriale Othoca, mi sono laureato in "Mediazione Linguistica e Culturale" all'Università di Milano. Nello stesso ateneo ho anche conseguito la "Laurea Magistrale in Lingue Culture e Comunicazione Internazionale", specializzandomi in inglese e cinese».
Come è nata l'idea di trasferirsi in Cina?
«L'Università di Milano mi ha offerto un lavoro come insegnante d'italiano a Zhengzhou. Ho subito colto l'occasione e dopo un mese ero qui, sia per migliorare la conoscenza della lingua, sia per spirito di avventura. Il mio sogno da bambino era fare l'astronauta: vivere in Cina è un po' come vivere in un altro pianeta».
Ha avuto problemi di adattamento?
«Nessuno in particolare. I cinesi sono capaci di farti sentire a casa tua, nonostante le enormi differenze culturali, che certamente creano barriere, ma spesso sono argomento di discussione e confronto con i cinesi stessi, fortemente interessati e curiosi di quello che gli stranieri fanno e hanno da dire. Quanto a ospitalità i cinesi sono molto simili ai sardi».
Quali sono gli elementi positivi di questa esperienza?
«Tralasciando la lingua, che ha la sua importanza, ritengo che vivendo in Cina si scoprano nuovi usi, costumi e credenze che in un certo qual modo completano la personalità. Non è migliore né peggiore, è diverso. Oltre che rispettato, va tutelato. L'essere immerso in questa realtà non solo mi ha reso più aperto, tollerante e affascinato verso la diversità, ma sopratutto mi sta aiutando nello sviluppare uno spirito critico a trecentosessanta gradi. Cose che mai avrei imparato in Italia e che in un mondo globalizzato considero fondamentali».
Quali invece gli elementi negativi?
«A Zhengzhou non ci sono molti stranieri. Di conseguenza ovunque si vada si è sempre sotto lo sguardo dei cinesi incuriositi. Ogni tanto si ha la sensazione che non si abbia un po' di privacy. Ricordo, però, che a 17 anni con Intercultura ho studiato negli Stati Uniti, e se dovessi elencare gli aspetti negativi della mia vita negli Usa non basterebbe una pagina di giornale, nonostante sia un amante di Bob Dylan, Obama e delle serie tv americane».
Ha mai pensato che cosa avrebbe fatto se non si fosse trasferito all'estero?
«Se non fossi in Cina, sarei sicuramente in un altro paese. Amo viaggiare, imparare le lingue, e conoscere gente di altri paesi».
C'è qualcosa che le manca dell'Italia e di Oristano?
«A parte su frag'e casu e su sattizzu non mi manca nulla».
Dove vede il suo futuro?
«Cina e Italia non fa differenza, credo che l'importante sia essere felici e soddisfatti di quel che si fa. Se un giorno non avrò più voglia di stare in questa parte del mondo andrò altrove. Italia? Forse, ma prima devo stancarmi della Cina».
Patrizia Mocci
pmocci@unionesarda.it
 
 
7 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 27 - Edizione OL)
Un convegno in ateneo
Sassari. Oggi alle 16, nella sala Umanistica della facoltà di Lettere in via Zanfarino si terrà una lezione dal titolo "Contesti dell'educazione continua". La professoressa svedese Britt-Marie Borgström ha elaborato metodi finalizzati a sviluppare interesse e curiosità sul passato, attraverso il gioco, coinvolgendo bambini e adulti in servizi per l'infanzia, scuole e musei. Le lezioni e le dimostrazioni saranno in lingua inglese.
 


 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari
«L’ateneo non dialoga con la città» 
Critici Cgil e Cisl: manca un rapporto coi problemi del territorio 
UNIVERSITA’ Il dramma dei fuori sede per la riduzione delle borse di studio: «Sono del tutto insufficienti» 
CAGLIARI. Università in fibrillazione: per il nuovo statuto, per le decisioni prese sui fuori corso e per i riflessi dei tagli ai trasferimenti. Secondo molti studenti fuori sede, ad esempio, il numero delle borse di studio dell’Ersu è stato ridotto o, in ogni caso, è del tutto insufficiente visto che per le matricole su 1.901 domande, hanno beneficiato del contributo solo 922 universitari.
Ma va detto, come precisato da Giovanna (studentessa in Scienze politiche fuori sede), «che i miei familiari hanno un reddito di 9.900 euro annuo, ma nonostante questo non sono rientrata tra i beneficiari. Mentre i genitori dell’ultimo in graduatoria, che ha avuto accesso al contributo, hanno circa 8.400 euro». Una situazione che mostra le forti difficoltà degli universitari fuori sede meno abbienti, soprattutto se si considera che una camera in affitto costa in media 230 euro al mese o circa 200 se lo studente alloggia in una camera doppia.
Per quanto riguarda la riforma dello statuto, il problema «è salito alla ribalta, a causa delle vibrate proteste del sindacato interno contro il rettore dell’università Giovanni Melis - afferma Fabrizio Carta, segretario generale territoriale della Cisl - che si oppone a che sieda nel consiglio d’amministrazione un rappresentante eletto dal personale tecnico amministrativo». Posto che i rappresentanti dei lavoratori condividono la richiesta di una maggiore partecipazione, «la questione va anche oltre - continua Carta - secondo noi il rettore e l’università nel suo insieme dovrebbero affrontare il rapporto tra il mondo accademico e la società esterna. Se, infatti, si sostiene da più parti e giustamente che l’università, la ricerca e la cultura sono un volano dello sviluppo socio economico, bisogna anche essere conseguenti e riannodare i fili tra l’ateneo e il mondo produttivo, le associazioni, il sindacato (che rappresenta i lavoratori), i pensionati e i disoccupati».
Critica anche la posizione della Cgil: «Sullo statuto - spiega Nicola Marongiu, segretario della Camera del lavoro cittadina - secondo noi il rettore punta a una semplificazione che non capiamo. Ci pare evidente che c’è una riduzione del ruolo degli organi di indirizzo dell’attività accademica. Se dovessi dirlo in modo brutale: questo è un ateneo in cui pesa solo il corpo docente, mentre le altre componenti (tecnico amministrativi e studenti) sembrerebbero avere meno diritto di parola». Poi c’è «un problema annoso che riguarda Cagliari e il rapporto tra ricerca e città - prosegue Marongiu - non solo tra i singoli docenti e le varie parti del centro urbano, ma dell’ateneo nel suo complesso. E questo manca». Il sindaco Massimo Zedda nelle sue dichiarazioni programmatiche ha accennato al San Giovanni di Dio... «Ma si tratta di capire - conclude Marongiu - come un polo dove si fa ricerca possa essere messo al servizio di una realtà complessa come Cagliari. Mentre questa non sembra un’università che dialoga con la città».
La questione è che un centro come Cagliari e l’intera Sardegna, «realtà che vivono una fortissima crisi occupazionale e sociale - precisa Carta - e che vedono un incremento costante di povertà, non solo materiale, hanno bisogno assoluto di un’università che non rimanga un mondo chiuso in se stesso. La gestione dell’ateneo va condotta con rigore scientifico ed economico, ma non può essere simile a quella di un’azienda di credito. Insomma, non ci si può limitare a sfornare laureati o ad espellere fuori corso, bisogna collegarsi strettamente con il mondo del lavoro, svolgendo il ruolo di cerniera tra lo studio e l’accesso al lavoro e diffondendo i germi della cultura e della formazione». In questo senso i sindacati chiedono al rettore un «confronto aperto» con le forze sociali. (.r.p)
  
LA PROTESTA 
«Il rettore cambi la norma per gli studenti fuori corso» 
CAGLIARI. «Il rettore Giovanni Melis ha detto ai 15mila studenti decadenti di andare a studiare», Marco Solinas, laureando in giurisprudenza si rivolge così agli oltre duecento studenti che ieri pomeriggio hanno protestato in abiti neri davanti alla sede del Rettorato. Solo qualche minuto di conversazione tra la delegazione dei “decadenti” ed il magnifico dell’Università di Cagliari. Poi tanta rabbia e delusione da parte degli studenti che si sono lasciate andare ad un “vergogna” corale. «Volevamo spiegare i motivi della protesta ma il capo dell’ateneo ci ha trattati con arroganza - afferma Marco Solinas, laureando in giurisprudenza e rappresentante dei decadenti - ci ha riferito che per dicembre stabilirà un incontro per verificare le condizioni dei decadenti». La delegazione dei “decadenti” è poi stata richiamata in rettorato per elaborare un comunicato scritto come garanzia. Infine il comunicato del rettorato: entro il 31 dicembre prossimo il Senato accademico rivaluterà la situazione degli studenti fuori corso che rischiano la decadenza, verificando i numeri di quelli interessati e l’attività svolta. Tra la folla dei “decadenti” c’è anche una giovane mamma, Simona Medda, 35 anni, studentessa in Ingegneria edile: «Mi mancano tre esami alla laurea e la tesi. In questi anni mi sono sposata e ho avuto tre bambini. Sono felice di fare la mamma ma mi sento derubata come studentessa. Ho sempre pagato le tasse e ora mi trovo costretta ad iscrivermi ad un altro corso di laurea rinunciando a gran parte degli esami sostenuti». (b.c.)
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 36 - Sassari
IN BREVE
Mensa universitaria
E’ stato riavviato il servizio mensa presso la struttura di via Padre Manzella con il solo turno del pranzo dal lunedì al giovedì ore 12,15-14,30. Il servizio nella mensa di via dei Mille rimane invariato dal lunedì al sabato pranzo ore 12,30-14,30, cena 19,30-21.
Università
Il rettore dell’Università di Sassari ha promosso una serie di incontri di ateneo per discutere sulla costituzione dei nuovi dipartimenti. Appuntamento per oggi alle 17 nell’ aula magna di Medicina (area sanitaria).
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 21 - Sassari
IN BREVE
Giornata dell’igiene orale
SASSARI. Domani dalle 9 alle 13 piazza Castello ospiterà la Giornata della prevenzione dell’igiene orale promossa dall’Aidi (Associazione igienisti dentali) e patrocinata dall’Università e del Comune. Volontari dell’Aidi e dell’Università saranno a disposizione per dimostrazioni pratiche e teoriche di igiene orale, distribuzione di brochure informative e di prodotti per l’igiene orale forniti dalle aziende che sponsorizzano l’evento.
Contesti di educazione continua
SASSARI. «Contesti della educazione continua» è il titolo della lezione seminariale di Britt-Marie Borgström, proveniente dalla Jamtli Foundation di Östersund (Svezia). La lezione, in programma oggi alle ore 16 nella sala Umanistica della facoltà di Lettere in via Zanfarino, fa parte del piano «Visiting professor» e fa parte integrante degli insegnamento del docente Paolo Calidoni.
 
 
11 - La Nuova Sardegna / Pagina 35 - Sassari
Siligo. Partecipato convegno per il numero zero della pubblicazione 
Con la rivista «Nur» si ridà voce alla cultura e alla diversità sarde 
SILIGO. Dopo sette anni di silenzio “Nur” riprende le sue pubblicazioni, con una nuova e giovane redazione, e con un numero zero dedicato a quei padri che hanno dato vita alla prima esperienza della “rivista di cultura e identità di Sardegna”. La squadra diretta da Gavino Maieli e Maria Antonietta Seu rende così il giusto tributo a personaggi del calibro di Aquilino Cannas, Faustino Onnis e Lorenzo Ilieschi, già mentori de “S’Ischiglia” il mensile di poesia, letteratura e arte prodotto dal 1949 al 1957 e dal 1980 al 2001. Ed è stato un nutrito convegno a fare da sfondo al secondo battesimo di Nur. Tra gli interventi degno di nota quello di Vindice Lecis, giornalista del gruppo L’Espresso, che ha sottolineato l’importanza del giornalismo culturale in un momento di crisi profonda di quello tradizionale e la necessità di dar voce ai sardi alle prese con i problemi quotidiani dell’emigrazione, della cementificazione e dei tagli agli enti locali. Ma anche con il saccheggio culturale subito dai giovani, come sottolineato da Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta. Il Rettore dell’Università Attilio Mastino, già curatore del volume “Siligo, storia e società” edito dai tipi della Edes nel 2003, oltre a manifestare un pieno interesse verso la curiosità e la fantasia che solo una giovane equipe può dare, si è cimentato in una vera «lectio» sull’origine storica della parola «Nur», ancora viva nella nostra quotidianità. Non senza aver prima affrontato le potenzialità della diversità sarda e la sua competitività strategica da spendere in un mondo complesso e globale. Nur riprende quindi un discorso che, per dirla con le parole di Maieli, non riguarda solo la poesia ma i grandi silenzi di un popolo isolano e isolato come quello sardo. Ma anche, come sostenuto da Maria Antonietta Seu, quella vivacità culturale che negli anni ’80 vedeva Siligo promotrice di altre riviste, come il numero unico de «Sa funtanedda». E oggi tocca a una nuova generazione raccogliere l’invito della poesia campidanese di Anna Cristina Serra a loro dedicata: «Scedas noas bettimì, po comprendi sa notti de dogna dì».(m.p.)
 
 
12 - La Nuova Sardegna / Pagina 18 - Sassari
Domani una giornata di studi sulla crescente obesità infantile 
SASSARI. Obesità infantile e ritardi della crescita: queste due importanti quanto complesse patologie saranno al centro del “Secondo Incontro Teorico Pratico di Endocrinologica Pediatrica”, una giornata di studi, in programma domani a partire dalle ore 8.30 (presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Sassari). L’incontro è curato dal dottor Mario Palermo, responsabile scientifico dell’evento nonché responsabile del Servizio di Endocrinologia dell’Aou di Sassari. Il corso, per il quale è stato concesso dalla Regione il rilascio di sei crediti ECM, si rivolge tra gli altri ai pediatri, ai neonatologi, agli endocrinologi pediatri ed ai medici di medicina generale per una messa a punto delle basi teoriche e dell’approccio pratico a due patologie che sono di difficile gestione per i medici e coinvolgono profondamente, anche psicologicamente, bambini e genitori. L’Incontro è aperto anche a quest’ultimi, i genitori, che devono sempre poter assistere il proprio bambino e vivere la sua complessa patologia nel modo più corretto possibile. L’obesità infantile è in continuo aumento e, in molti Paesi europei, un bambino su cinque (in Italia uno su quattro) è affetto da obesità o sovrappeso. Un altro aspetto del problema è quello delle ripercussioni psicologiche: infatti, l’obesità infantile comporta spesso una diminuzione dell’auto-stima e persino sindromi depressive. I bambini italiani rischiano più di altri di ammalarsi di obesità, ipertensione e colesterolo alto per le cattive abitudini alimentari: in base a recenti sondaggi è emerso che i bambini del bel paese si nutrono di cibi ricchi di calorie piuttosto che di alimenti sani della dieta mediterranea.
 
 
13 - La Nuova Sardegna / Pagina 13 - Attualità
I lavoratori pubblici contro i tagli 
Domani a Roma la manifestazione della Cgil 
ROMA. La Cgil definisce quella di domani a Roma come la giornata dell’«orgoglio del lavoro pubblico». Organizzata dalla confederazione e dai sindacati di categoria di scuola (Flc) e Funzione pubblica (Fp)si svolgerà la manifestazione nazionale con corteo e comizio in piazza del Popolo. Le strutture periferiche del sindacato stanno organizzando una partecipazione massiccia con treni speciali e pullman. Il tema centrale della mobilitazione è «contro i tagli all’intervento pubblico, all’istruzione e alla ricerca e contro la privatizzazione dei servizi».
Secondo la Cgil «non è vero «che il governo non abbia messo le mani nelle tasche degli italiani. Perché nella scuola e nella pubblica amministrazione in quattro anni «la mannaia delle manovre economiche» costa perdite di reddito in media anche oltre i 10 mila euro. Sui salari, spiega il sindacato, peserà «l’effetto combinato del blocco dei contratti e delle carriere». La Cgil ha calcolato che dal 2010 al 2014 un docente di scuola media con oltre vent’anni di servizio perderà circa 9 mila euro, un assistente amministrativo 5 mila, i docenti universitari oltre 14 mila e altrettanto i ricercatori. Domani il concentramento è previsto alle 14 in piazza della Repubblica. Un corteo si snoderà sino a piazza del Popolo dove parleranno la leader Susanna Camusso con Mimmo Pantaleo e Rossana Dettori, rispettivamente segretari di Flc e Fp.
Il pubblico impiego è un punto dolente anche per la Cisl che ha convocato per mercoledì 12 gli Stati generali di scuola, università, pubblico impiego, sanità e sicurezza. Per la confederazione di Bonanni serve «una iniziativa forte per rilanciare il confronto col governo centrale e con gli amministratori locali su come far funzionare finalmente la pubblica amministrazione in Italia, investendo sulla professionalità del personale, con meno tagli e più risorse».
L’autunno si preannuncia caldo anche per i metalmeccanici, alle prese con il caso-Fiat: cassaintegrazione in tutti gli stabilimenti, chiusura di Termini Imerese e Avellino, incertezza su Fabbrica Italia e sul contratto dell’auto. Domani all’assemblea dei delegati Fiom il segretario Landini proporrà una giornata di mobilitazione dei lavoratori del Gruppo entro ottobre. (v.l.)
 
 
14 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Cagliari
Un incredibile spot diffuso su youtube per promuovere i trapianti d’organo 
Medici ballerini all’azienda Brotzu 
CAGLIARI. Un consiglio: digitate su Google «trapiantiamo felicità» e preparatevi allo show. Vedrete il manager dell’azienda Brotzu Antonio Garau che apre le danze nel reparto di urologia al suono di Golden age, la canzone resa celebre dallo spot televisivo della birra Heineken. Tra medici attempati e ausiliari festanti, che lanciano cartelle cliniche al cielo e si agitano in impacciati passi di ballo, spuntano i volti noti e autorevoli del direttore Mauro Frongia, dell’ortopedico Remigio Puddu e di altri dirigenti medici travolti impropriamente dalla febbre del sabato sera. Un tripudio a tratti grottesco, fra trenini di camici che attraversano i corridoi dell’ospedale con mossette alla Don Lurio e pazienti che saltano fuori danzanti dal letto chirurgico, mentre un altro si stacca felicemente la flebo per ragioni incomprensibili. C’è anche Massimiliano Medda ma solo alla scrivania: da attore, sa distinguere il comico dal tragico.
Il filmato, quattro minuti e tre secondi indimenticabili che si chiudono con un totale sul reparto ormai trasformato in balera, sarebbe destinato nelle nobili intenzioni di protagonisti e autori a diffondere la sensibilità per i trapianti d’organo. Ma sembra improbabile che un malato urologico in attesa di un rene si senta invogliato a rivolgersi a questo sgangheratissimo corpo di ballo. Peraltro, conclusa l’esibizione, nei titoli di coda compaiono i ringraziamenti alla Regione, segno che le spese di produzione del cortometraggio - il regista è Pierandrea Maxia - sono a carico dell’amministrazione sanitaria.
Corre voce tra l’altro che agli allievi e allieve infermiere entrate a far parte dello show otterranno dall’Università un numero imprecisato di crediti formativi. Come dire che va bene la sala chirurgica, va bene l’assistenza ai pazienti ma per diventare infermieri è utile studiare Lorella Cuccarini. (m.l)
 
 
15 - La Nuova Sardegna / Pagina 12 - Nuoro
In palestra la ricerca scientifica 
Studiosi da Trieste a Lula per testare i pesisti 
LULA. La ricerca scientifica entra in palestra. La distensione su panca, sorella minore del sollevamento pesi, sta attirando l’attenzioni del mondo accademico.
Uno dei primi studi è dello psicologo Mauro Murgia di San Gavino, ricercatore dell’ateneo di Trieste. Per iniziativa del commissario regionale per la cultura fisica della Federazione italiana pesi Mario Pino Montanino, presso la Body Project Lula, la Sesda di Sassari e a Selargius, decine di atleti sardi di esperienza internazionale e di livello regionale, di ogni età e sesso, e diversamente abili hanno eseguito l’esperimento.
Lo studio, nel filone portato avanti dal Dipartimento di Psicologia dello sport nel «Mind Sport Lab» (Ateneo di Trieste), si basa su utilizzo di modelli acustici (sistema stimolazione acustico) per ottimizzare la prestazione: si somministra uno stimolo che fornisca un «timing» ideale per favorire l’attivazione psico-fisica nel sollevamento del bilanciere. Il macchinario, pari alla stimolazione sonora, misura la quantità della forza impressa dall’atleta al carico durante il sollevamento e determina la velocità con cui viene spostato e la potenza erogata dal gruppo muscolare coinvolto nell’esercizio.
Gli atleti hanno effettuato le alzate con e senza stimolazione acustica in cuffia. I dati analizzati saranno presentati a Cagliari nella riunione del Laboratorio dello Sport del Coni, che lo ha finanziato e, qualora gli esiti siano positivi, in conferenze internazionali e i dati pubblicati in riviste specializzate di psicologia dello sport.
Murgia ha lodato la collaborazione degli atleti. L’intento è di andare più nello specifico con altri studi che prevedano la selezione di quale tipo di suono favorisca una migliore attivazione; la manipolazione di stimoli acustici, a livello tipologico e sulla regolazione dei volumi, per verificare se oltre una certa soglia di decibel si ha un miglioramento della prestazione.
Oltre ai parametri oggettivi rilevati dai macchinari, per Murgia sono utili anche quelli forniti dalle sensazioni riferite dagli atleti. Ha rilevato un buon livello degli atleti e verificato l’ottimo livello della scuola di allenamento sarda anche nei piccoli centri. Naturalmente questi esperimenti dovranno essere ripetuti e riverificati.
L’auspicio è che il Coni Sardegna possa far continuare la ricerca dopo quella che è stata definita una «bellissima esperienza».
BERNARDO ASPRONI 

    

 
SARDEGNA QUOTIDIANO 
 
16 - Sardegna Quotidiano / Pagina 13 - Cagliari
Ateneo
Studenti decadenti, incontro con Melis
Sit in degli studenti a rischio decadenza sotto il rettorato. Un centinaio di ragazzi ha protestato in Via Università per chiedere al rettore di fare marcia indietro sul provvedimento che fa decadere dallo status di studenti i fuoricorso di lunga data che entro il 30 aprile 2012 non abbiano conseguito la laurea o non sia passato al nuovo ordinamento. Un gruppo di studenti è stato ricevuto da Giovanni Melis: “Chiediamo”, dicono gli studenti, “una interpretazione univoca e chiara del regolamento carriere così da fornire certezza del diritto agli interessati”. La risposta di Melis arriva subito: “Il nuovo regolamento è stato scritto per incentivare gli studenti a completare il percorso iniziato. Entro il 31 dicembre il Senato accademico rivaluterà la situazione, verificando i numeri degli studenti interessati e l’attività svolta”. E precisa: “Non decadranno gli studenti attivi entro tale data. Inoltre è previsto per chi sia in difetto della sola tesi di laurea al 30 aprile, di disporre di ulteriori sei mesi per la discussione”.
P.T.
 
 
17 - Sardegna Quotidiano / Pagina 15 - Sardegna
Quirra
Cocco: “Lavoro nel Poligono ma solo per conto dell’Università”
Non sono il medico del Poligono di Quirra ma, per conto dell’Università di Cagliari mi occupo del monitoraggio sanitario dei dipendenti civili e militari della base”: lo precisa il professore di medicina del Lavoro Pierluigi Cocco, al quale la Difesa ha affidato l’incarico di effettuare uno studio sullo stato di salute di chi ha lavorato nella base tra il 1995 e il 2005. E aggiunge: “Cagliari ha un registro dei tumori”.
    

 


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR
 

 

Questionario e social

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