Domenica 2 ottobre 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 ottobre 2011
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 
    
 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Ecco come saranno spesi i fondi destinati dal Cipe all’Università
L’ATENEO SI RIFÀ IL LOOK
Ersu e Comune: 25 milioni per il campus
Da una parte, tra Cittadella e Policlinico di Monserrato, ci saranno il polo scientifico e quello di medicina. Dall’altra, nel cuore di Cagliari, si libereranno numerosi edifici nel centro storico, tra questi il San Giovanni di Dio e il palazzo delle Scienze, pronti per essere utilizzati da studenti e docenti delle altre facoltà. Grazie ai circa 118 milioni di euro stanziati dal Cipe per l’Università di Cagliari si potrà completare un progetto avviato molti anni fa.
IL RETTORE «Avremo un polo scientifico nella Cittadella, quello di medicina al Policlinico e in città un campus urbano con ingegneria, le facoltà umanistiche, giuridiche ed economia», evidenzia il rettore Giovanni Melis. Ma la pioggia di soldi permetterà la realizzazione del campus universitario a Cagliari, la costruzione di un nuovo orto botanico attaccato alla Cittadella di Monserrato e il completamento di una foresteria per gli studenti stranieri all’interno del complesso dell’ex clinica Aresu».
Il rettore sorride. Difficile nascondere la soddisfazione in questi casi. «Si tratta di finanziamenti che avevamo richiesto da tempo per realizzare i progetti inseriti nel piano triennale».
I NUMERI La cifra più alta (40 milioni) del finanziamento per l’Ateneo cagliaritano è destinata alla costruzione del blocco “R” al Policlinico. «Qui», fa sapere il rettore, «andranno gli ultimi reparti del San Giovanni di Dio e alcuni dipartimenti universitari del Santissima Trinità, Binaghi e Marino». L’ospedale civile resterà vuoto: «Per il suo futuro, e per quello di altre strutture ed edifici che si libereranno, servirà un’intesa con il Comune e la Regione». Con 24 milioni si completerà l’accorpamento delle facoltà di Farmacia, Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali e Medicina nella Cittadella universitaria: «Verranno potenziati i laboratori, ma soprattutto si potrà realizzare un centro servizi per la ricerca scientifica di primissima qualità».
IL CENTRO Rivoluzione anche per gli edifici nel centro. Tralasciando il capitolo campus universitario («La partita da 25 milioni di euro la giocheranno Comune ed Ersu», ricorda il rettore), il trasferimento di numerosi dipartimenti a Monserrato renderà disponibili edifici come la Clinica Macciotta e pediatrica (trasferimento in atto), il palazzo delle Scienze e quello delle Scienze della terra, e l’immobile di viale Fra Ignazio che ospita Biologia. «Saranno ristrutturati grazie allo stanziamento da otto milioni», commenta il rettore, «e saranno a disposizione dei dipartimenti urbanistici, umanistici, giuridici ed economici».
Matteo Vercelli
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
L’IDEA
Cittadella, previsto un nuovo Orto Botanico
Il “vecchio” orto botanico, oramai chiuso e senza possibilità di espansione, sarà il polo attrattivo del campus universitario cittadino.
Per ricerca e didattica serve una nuova area: «Con i tre milioni di euro», anticipa il rettore Giovanni Melis, «verrà realizzato un nuovo orto botanico accanto a Cittadella e Policlinico d’intesa con il comune di Monserrato. Questo creerà nuove possibilità di ricerca nel campo della botanica». A Cagliari resterà l’orto botanico storico: «Completerà l’idea di campus che abbiamo per il centro storico». E tra i progetti in cantiere c’è anche quello di una foresteria per gli studenti stranieri: «Nell’ex clinica Aresu c’è un edificio, quello che un tempo ospitava medicina del lavoro. Qui verranno creati cento posti letto per universitari stranieri che rientreranno nei progetti di scambio di studi. Una parte dei lavori sono già iniziati: tra due mesi alcune stanze saranno pronte. Con i nuovi finanziamenti del Cipe il progetto potrà essere portato a termine». (m.v.)
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Botta e risposta con il rettore
Decadenza dagli studi, la protesta monta su Internet
L’Ateneo dei sogni non si fonda solo sul mattone. Ben vengano campus e dipartimenti nuovi di zecca, ma chi rischia di veder stracciare il proprio libretto perché “in decadenza” stenta a considerare rosee le prospettive che la pioggia di euro del Cipe prefigura. Anzi, la notizia alimenta la protesta che, nata sulla piazza virtuale, conquisterà anche quella reale. Su Facebook (due gruppi “Contro art. 37 e 57” e “Nodecadenza studi”) ci si organizza. La data è ballerina, ma le ragioni che la ispirano appaiono salde: «Chiediamo al rettore un dialogo costruttivo», dice Fabio Murgia, studente in Giurisprudenza, «non possiamo essere considerati solo in base a logiche economiche. Quando mi sono iscritto era il numero delle matricole a determinare l’assegnazione dei fondi e nessuno si è mai preoccupato del ritardo». Sulla stessa linea d’onda Sara Fini, iscritta in psicologia: «È un decreto ingiusto, va rivisto».
LE RICHIESTE Pierpaolo Batzella, anima di “Nodecadenza studi” e ricorrente davanti al Consiglio di Stato insieme a 200 colleghi, è netto: «Chiediamo l’annullamento del decreto. Non si può essere vittima di una norma retroattiva e illegittima perché impone il passaggio ad altro ordinamento successivo, facoltativo per legge e non imposto dall’Ateneo, e quindi di sostenere esami in più pagando tasse aggiuntive e allungando ancora il percorso». Andrea Murru di “Contro art. 37”, invece, giudica «gravi e offensive le parole del rettore che etichetta come “pseudo-studenti” coloro che non hanno completato, a distanza di anni, il corso di studi. Per Melis lo sono studenti disabili, lavoratori, fuori sede e quanti fanno i conti con problemi economici?»
IL RETTORE Dal canto suo il rettore ritiene di essere stato chiaro e a riprova di ciò chiama non soltanto la regolarità del decreto certificata dal Tar (che ha rigettato il ricorso di 220 studenti), ma il regolamento: «Se lo si leggesse ci si renderebbe conto che non si decade dallo status di studente, ma dal corso di laurea. Allo stesso modo si comprenderebbe che portatori di handicap, studenti lavoratori o laureandi godono di tutela. La norma ha la finalità di condurre alla laurea, anche col risparmio delle tasse, coloro che per lungo tempo hanno interrotto gli studi. Abbiamo colto la determinazione di molti di laurearsi: è il solo obiettivo per cui lavoriamo».
Manuela Arca
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ
Cagetti nominata capo di gabinetto
Elisabetta Cagetti è il nuovo capo di gabinetto del rettore dell’Università di Cagliari. Finora responsabile del settore Visiting professor e Supporto alla didattica internazionale (all’interno della Direzione per le relazioni e le attività internazionali), la nuova responsabile dello staff del Magnifico ha 37 anni, è laureata, ha un dottorato di ricerca e un master in Progettazione europea. Vanta diverse esperienze di studio e ricerca all’estero.
Subentra a Luigi Sotgiu, che andrà in pensione nei prossimi giorni dopo aver retto l’incarico nei primi due anni del mandato rettorale di Melis. Nato a Cuglieri 62 anni fa, ha superato i 40 anni di anzianità di servizio: ha lavorato all’istituto di Patologia generale, quindi all’istituto di Farmacologia (Neuroscienze), dove è stato responsabile della biblioteca per 15 anni.
 
 
5 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
ERSU
Disabili più tutelati nella casa dello studente
«L’Ersu tutelerà maggiormente gli studenti disabili». Lo ha detto il presidente dell’ente regionale per il diritto allo studio universitario di Cagliari, Daniela Noli, agli studenti con disabilità, durante l’incontro avvenuto venerdì mattina nella sede di corso Vittorio Emanuele, alla presenza del responsabile della Sicurezza, Alessandra Ottelli.
Oltre ad aver fatto il punto sulla nuova politica dell’ente per garantire al meglio la sicurezza degli universitari, sono state approfondite le esigenze dei futuri inquilini delle case dello studente, che si sono detti soddisfatti delle decisioni adottate. «In vista dell’imminente assegnazione degli alloggi - ha spiegato Noli - il consiglio di amministrazione ha deciso di studiare una più adeguata sistemazione degli studenti disabili che fosse conforme alle loro esigenze e alla loro sicurezza».
Il presidente ha evidenziato la decisione di assegnare altri dieci posti letto fuori bando, per soddisfare così tutte le richieste pervenute all’Ersu. «Per questo - ha aggiunto il presidente - abbiamo deciso di assegnare i posti letto della casa di via Montesanto».
 
 
6 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 61 - Edizione CA)
L’avventura di Gloria Coco (addestrata in Sardegna) per il progetto SpaceLand al via oggi
In missione nello spazio, a 73 anni
Ci sarà anche una donna di 73 anni fra i membri della missione aerospaziale che oggi spiccherà il volo da una pista del celebre Johnson Space Center a Houston, in Texas. Gloria Coco, attrice romana in pensione, fa parte del gruppo che si imbarcherà su un velivolo messo a disposizione dalla Nasa per condurre gli esperimenti microgravitazionali. La missione è organizzata dalla prima agenzia non governativa per il volo aerospaziale, SpaceLand, che nel 2007 fece volare l’uomo più anziano (93 anni) e il bambino più giovane (11 ann) al mondo, in condizioni di assenza di gravità.
Gloria Coco si è sottoposta a tre cicli di addestramento: immersioni, controlli medici, esercizi di orientamento. I primi due, uno subacqueo e l’altro in grotta, si sono svolti in Sardegna, il terzo a Bruxelles. Lo scopo principale della missione è lo studio del comportamento neurobiologico grazie a un accordo con la Fondazione Rita Levi Montalcini, EBRI (European Brain Research Institute): «Campioneremo le reazioni del cervello - spiega Carlo Viberti, comandante delle missioni SpaceLand - in diversi stati di gravità. Queste attività saranno utili anche nella ricerca contro l’Alzheimer».
Viberti nel 2005 è stato il primo italiano a decollare dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral per una missione non governativa su un aereo per il volo parabolico che simula l’assenza di gravità. Lo scopo era testare un indumento biomedicale, sviluppato nel Centro di Bioingegneria della Fondazione don Gnocchi di Milano, in grado di controllare a distanza i parametri vitali.
Ora l’astronauta italiano pensa già alle prossime tappe: «La fase di addestramenti pubblici per le missioni del 2012 è in programma per fine 2011 al Campus SpaceLand di Rubiana, in provincia di Torino, ove è stato reinstallato il sistema di simulatori trasferito recentemente dall’aeroporto di Olbia. Purtroppo le trattative con la Regione autonoma della Sardegna si sono arenate e abbiamo dovuto cercare una nuova collocazione. Ora stiamo negoziando con enti svizzeri e degli emirati arabi il finanziamento dell’operazione SpaceLand che la Sardegna avrebbe potuto assicurare trasformando l’Isola nella prima regione del turismo spaziale con ricadute importanti in termini tecnologici, scientifici, ma anche di formazione e lavoro».
SpaceLand ha organizzato un congresso sulla sperimentazione medico-scientifica e tecnologica a bordo dei voli in gravità lunare, marziana e in assenza di gravità con il patrocinio della Regione Sardegna, delle Università di Cagliari e Sassari, svoltosi a Chia nel settembre 2009.
Più recentemente la biologa spaziale Daniela Santucci, ricercatrice nel reparto di Neuroscienze comportamentali dell’Istituto Superiore di Sanità, ha studiato il comportamento del fattore di accrescimento della fibra nervosa (alla cui scoperta Rita Levi Montalcini deve il Nobel per la medicina 1986) nei lanci parabolici a gravità ridotta.
Andrea Mameli
 
 
7 - L’Unione Sarda / Ogliastra (Pagina 47 - Edizione CA)
Scuola e volontariato
Jerzu ospita il Sette nazioni della cultura
Vedi la foto Cultura, solidarietà e progetti giovanili non conoscono più frontiere nell’ Europa Unita. Lo hanno potuto toccare con mano i 28 ragazzi e ragazze provenienti da sette paesi dell’Europa balcanica arrivati a Jerzu per una settimana. La presentazione dell’iniziativa si è tenuta nell’aula consiliare alla presenza del sindaco Mario Piroddi, del presidente della Provincia Bruno Pilia, dei rappresentanti dell’istituto superiore Businco, della cantina sociale Antichi Poderi e della pro Loco, di Marco Meloni presidente degli studenti dell’Università di Cagliari e Luca Frongia presidente di Tdm 2000 che cura il progetto.
VOLONTARI D’EUROPA L’iniziativa fa parte della manifestazione Calici nel mondo ed è compresa nel Piano Giovani del comune jerzese coordinato dall’assessore Gianluigi Piras. Si articola in due momenti: lo scambio giovanile Youth in action (concluso ieri) ed i Laboratori formativi Yob (You on board) tra il 7 ed il 15 ottobre. «Sono rivolti- ha spiegato Gianluigi Piras - a tutti i giovani ogliastrini con l’obiettivo di formare educatori e tutor del Servizio volontario europeo ed animatori di scambi internazionali, nonché operatori di infopoint. Il volontariato diventa un fattore di coesione sociale e di incoraggiamento ai giovani per diventare cittadini attivi. Con la prospettiva concreta di un posto di lavoro». Il programma di soggiorno è stato quantomai intenso per i 28 giovani provenienti da Italia, Romania, Ungheria, Polonia, Albania, Montenegro e Serbia. Hanno visitato un laboratorio del velluto, un artigiano di cestini, la Cantina sociale Antichi Poderi con degustazione di vini abbinati ai cibi, hanno incontrato gli studenti e i docenti dell’Istituto Businco ed hanno visitato i Tacchi che incombono sulla vallata del Pardu. Ieri sera la cena di commiato presso il Rifugio d’Ogliastra insieme ai volontari di Calici di Stelle. «Sono rimasti impressionati - spiega Gloria Corgiolu accompagnatrice e interprete per conto del Comune di Jerzu - dalla bellezza del paesaggio, dalla cortesia della gente e dalla varietà dei piatti e dei vini».
Nino Melis
 
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
 

8 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari

LA RIVOLUZIONE: VALUTARE IL MERITO 

Il rettore Melis sul nuovo statuto e sui parametri per assegnare risorse 

ALESSANDRA SALLEMI 

Cagliari. C’è tempesta all’università per la riscrittura dello statuto, operazione obbligatoria in seguito alla riforma degli atenei del ministro Gelmini. L’ultima protesta è dei dipendenti tecnico amministrativi: esclusi dalla nuova composizione del consiglio di amministrazione poi riammessi ma non con la formula chiara da loro sollecitata secondo la quale la rappresentanza doveva essere espressamente indicata nell’elenco dei componenti. Il rettore Giovanni Melis qualche giorno fa ha parlato all’assemblea dei dipendenti, riuniti in rettorato con evidente intento di rivolta contro un’esclusione che, secondo molti, ha a che fare con una sotterranea riduzione degli spazi di democrazia. In altre parole: la Gelmini ha trasformato i rettori in monarchi un tantino assoluti che devono concedere meno che si può alla contrattazione e alla cogestione. Vero? «No», risponde secco il rettore che sta ancora facendo i conti con una sua definizione all’indirizzo dei tecnici («inutili e dannosi») scappata in un momento di tensione e comunque non rivolta, ha spiegato dopo, al personale tecnico-amministrativo. Tornando al nodo del problema: «Lo statuto - spiega Melis - non è un documento politico, è un atto amministrativo collegato con il processo di riorganizzazione dell’ateneo necessario per mantenere la qualità della didattica e della ricerca in una situazione di tagli di organici e di tagli sui fondi. C’è confusione: le critiche, nella realtà, sono rivolte verso contenuti che discendono dalla legge Gelmini, contro la quale ci siamo espressi tutti, lo statuto non è che l’applicazione della legge. La commissione statuto ha lavorato per sei mesi valutando proposte giunte da tutte le componenti del mondo universitario anche esterno. L’elaborazione finale sono 65 articoli di cui 63 sono stati scritti all’unanimità. I due ancora in ballo sono appunto quelli sul Senato accademico e sul cda, si discute della loro composizione. Devono diminuire i numeri dei compomenti, ma soprattutto devono diventare organismi del tutto diversi dal passato». Nel Senato c’erano 25 componenti, si deve scendere a 19. Nel cda erano 21, diventeranno 9. «Nel Senato è prevista la presenza dei dipendenti tecnico-amministrativi e qui bisogna trovare un giusto equilibrio tra le nuove facoltà, che sono sei contro le undici di prima, e le aree». Senza il bilancino potrà succedere infatti che intere aree disciplinari potrebbero non essere rappresentate. «Il consiglio di amministrazione non è più un organo elettivo, attua gli indirizzi del Senato e da questo può essere sfiduciato. I componenti vengono eletti dal Senato su rose di nomi sulla base di requisiti di competenza che devono essere verificati. Con la governance di prima non c’era nessuna corrispondenza tra organismi decisionali e responsabilità: tutti decidevano, nessuno era responsabile. Nella nuova cornice, all’interno del cda non c’è distinzione tra personale docente e tecnico amministrativo: nell’assemblea dell’altro giorno si è cominciato ad approndire tale aspetto, il sindacato dei dipendenti ha proposto che il loro rappresentante fosse eletto dall’assemblea, ma questa è una vecchia impostazione. Dovrebbe contare, invece, che l’impianto organizzativo dell’ateneo è immodificato». Dalla discussione è nata una nuova proposta: l’assemblea elegge una rosa di nomi e in questa il Senato sceglierà un rappresentante dei dipendenti tecnico-amministrativi, il tema torna quindi in commissione statuto. «Ma c’è anche un’altra rivoluzione - conclude il rettore - stiamo inserendo in modo sistematico i parametri di merito nell’assegnazione delle risorse, nell’attribuzione dei posti, nella premialità per i dipendenti. L’impegno deve poter essere valutato: è indispensabile che ci siano parametri oggettivi».

 

 

9 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Cagliari

ERASMUS 2011 

Tanti stranieri per studiare ma gli alloggi sono troppo cari 

BETTINA CAMEDDA 

CAGLIARI. Cresce il numero di studenti stranieri che decidono di trascorrere un periodo di studio a Cagliari. Se lo scorso anno accademico sono stati 216 i giovani che hanno scelto il capoluogo cagliaritano come meta, quest’anno, solo nel primo semestre, si sono iscritti 212 studenti. A fine anno dovrebbero essere circa 500. Vengono soprattutto dalla Spagna, ma anche da Stati Uniti, Giappone e Turchia. Ieri si sono incontrati per la prima volta, tutti insieme, all’auditorium della facoltà di Lingue e Letterature straniere in occasione della seconda edizione dell’Erasmus Welcome Day 2011. Una giornata di benvenuto organizzata dal Settore Mobilità Studentesca e Fund raising in collaborazione con l’associazione studentesca Esn Cagliari. E sono proprio i volontari dell’associazione Esn che si occupano, a loro spese, della permanenza dei compagni di studio stranieri. Li vanno a prendere in aeroporto, li aiutano a cercare una sistemazione perché alla Casa dello studente sono solo sei i posti letto disponibili per gli stranieri. Ed è qui che i nuovi arrivati si scontrano con le stesse problematiche degli studenti sardi. A partire dagli affitti in nero di stanze o appartamenti. E se si riesce ad ottenere un contratto regolare ecco che si devono fare i conti coi costi elevati imposti dai proprietari. Un problema che altrove hanno risolto, in parte, coi campus universitari. È così che Cagliari universitaria resta un miraggio.

 

 

10 - La Nuova Sardegna / Pagina 2 - Cagliari

Arte e rifiuti per salvare Castello 

Presentata «Alig’Art» che si terrà tra il Ghetto degli ebrei e Architettura 

PIERLUIGI CARTA 

Cagliari. Costruire e ricreare qualcosa da ciò che di solito si butta via. Poi usare il legno e recuperare la terra cruda, ma anche sperimentare forme di condivisione di edifici e alloggi. E tutto questo in un ambiente come il rione di Castello dove sino alla fine degli Sessanta del secolo scorso c’erano una cinquantina di artigiani, mentre ore ce ne sono solo due. Questo e molto altro sarà il laboratorio festival Alig’Art: per abitare la città in tutti i suoi spazi in modi più sostenibili e “felici”, che inizierà venerdì (dal 7 al 15 in Castello) tra gli spazi del Ghetto, del Liceo Artistico, della facoltà di Architettura e del club Muzak. Sempre l’alliga (la parola cagliaritana per indicare «rifiuti») sarà protagonista della manifestazione a cura dell’associazione “Sustainable Happiness”, che ha richiamato artisti da tutta Italia e dall’estero: dalle bottiglie vuote ai tappi, dagli oggetti di casa che si buttano ai vecchi elettrodomestici, l’arte del recupero che diventa recupero di forme d’arte. La rassegna, è stato precisato durante la presentazione dell’altro ieri, offrirà spunti di riflessione sui problemi legati alla produzione di rifiuti e sulla possibilità di concedere loro una seconda vita attraverso il riciclo. Il tema principale di quest’anno sarà «L’Abitare Sostenibile», inteso sia come risiedere che come condivisione di spazi comuni. Le soluzioni specifiche che saranno presentate per la Cagliari di oggi riproporranno anche esperienze già testate oin altre città. E si parlerà della costruzione di edifici sostenibili mediante l’uso di legno sardo, con Marcello Airi, dell’Ente foreste Sardegna; del recupero delle tecniche tradizionali assieme al titolare della Gea BioCostruzioni, impresa artigiana che costruisce e restaura in terra cruda e con materiali e tecniche tradizionali. «Abitare in modo sostenibile significa adottare degli accorgimenti che ci permettano di alleggerire la nostra impronta ecologica - afferma Margherita Zanardi, di “Sustainable Happiness” - ma anche avere un atteggiamento di condivisione, fondato sul rispetto e la conservazione dell’ambiente».

 L’assessore comunale all’urbanistica Paolo Frau, durante la presentazione, ha preannunciato gli imminenti laboratori di rigenerazione urbanistica e sociale di Castello, che punteranno soprattutto «sulla pedonalizzazione dell’area e la sua accessibilità, sull’integrazione del trasporto pubblico e la dotazione di parcheggi con manovre “leggere”, per riconsegnare aree come piazza Palazzo al verde pubblico e ai suoi abitanti, piuttosto che alle loro auto». Tra gli obiettivi di Alig’Art anche il confronto col resto del mondo: dal Giappone arriva per la prima volta a Cagliari il «Pecha Kucha night», un modo per coinvolgere il pubblico gestito da un gruppo di architetti.

 

 

11 - La Nuova Sardegna / Pagina 23 - Sassari

UNIVERSITÀ
Proroga iscrizioni

SASSARI. Il termine di scadenza per le immatricolazioni e le iscrizioni ai corsi di studio dell’Università è prorogato a tutto il 14 ottobre. Per essere ammessi ad un corso di laurea o laurea magistrale a ciclo unico, occorre essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero e riconosciuto idoneo.

La domanda di immatricolazione, redatta on-line, deve essere successivamente stampata e consegnata presso la segreteria studenti, allegando tre foto e la copia del proprio documento di identità. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito internet dell’Ateneo www.uniss.it

LIBRERIA KOINÈ

«Oltre i partiti»

SASSARI. Domani alle 18 nell’ aula magna Facoltà di Lettere Goffredo Bettini presenta il suo nuovo libro «Oltre i partiti». Coordina Vindice Lecis. Intervengono il sindaco Gianfranco Ganau, Graziano Milia e Nicola Comerci.

Venerdì alle 18 la Libreria Koinè di Porto Torres presenta il nuovo numero della rivista Camineras: «Quale sviluppo per Porto Torres e la Sardegna?». Intervengono: Pietro Marongiu, Vincenzo Migaleddu, Emanuele Fancellu e Gigi Pittalis. Coordina Federico Francioni.

infine sabato prossimo alle 19,30 la Libreria Koinè di Porto Torres, per il Festival mediterraneo del giallo e del noir, ha invitato Gianni Biondillo a presentare il suo nuovo romanzo «I materiali del Killer». Introduce l’incontro Luciano Marrocu.

 

 

12 - La Nuova Sardegna / Pagina 37 - Cultura e Spettacoli

I giganti di Mont’e Prama
Un futuro incerto tra rigore archeologico e campanilismo 

Pareri discordi tra gli studiosi sulla sistemazione definitiva delle statue scoperte a Cabras 

MICHELE SPANU 

SASSARI. Cosa hanno in comune i giganti di Mont’e Prama e i bronzi di Riace? Se a prima vista tra le due scoperte archeologiche non esiste alcun legame, per gli appassionati di storia trovare la risposta è abbastanza facile: si tratta di due ritrovamenti uniti dallo stesso destino. Entrambi hanno visto la luce per caso, entrambi sono avvolti da un alone di mistero e, soprattutto, entrambi soffrono a causa dalle medesime polemiche campaniliste che, in Calabria come in Sardegna, impediscono a questi capolavori di trovare una collocazione adeguata.

 Tra venerdì e sabato l’università di Sassari, insieme con l’associazione De Gasperi, ha organizzato un convegno interamente dedicato alla figura di Francesco Nicosia, il grande archeologo scomparso due anni fa che, operando alla Soprintendeza a Firenze, ha avuto modo di sperimentare sul campo le difficoltà della valorizzazione rapportata ai bronzi di Riace, e da sovrintendente ai beni archeologici quale è stato per lunghi anni a Sassari, ha offerto un grande contributo alla riscoperta delle statue di Mont’e Prama, lasciate al buio per tantissimi anni dopo il loro ritrovamento a Cabras nel 1974.

 Sergio Milia, assessore regionale alla Cultura, ha partecipato al dibattito sapendo di dover dare delle risposte certe sul futuro della statue. A maggio infatti la Regione aveva annunciato che presto nel centro di restauro di Li Punti si sarebbe aperta la prima esposizione mondiale dedicata ai giganti. Poi però è calato il silenzio. Ora Milia dice la mostra dovrebbe avere il via libera entro ottobre. “Sarà una grande occasione per Sassari - ha detto l’assessore-. Non voglio entrare nel merito della destinazione, ma mi sembra giusto ricordare che questa città ha fatto tantissimo per far conoscere le statue in tutto il mondo”. Una volta conclusa l’esposizione, per le statue il destino si fa po’ meno chiaro: i giganti dovrebbero finire a Cabras che li reclama da diverso tempo. Ma qui sorgono i problemi, perché il museo della cittadina secondo alcuni non ha i requisiti adatti. Gli esperti intervenuti al convegno hanno concordato sul fatto che la collocazione definitiva dovrebbe essere nel Sinis, ma allo stesso tempo tutti si sono detti certi della difficoltà di trovare una soluzione che assicuri la giusta visibilità per opere così importanti. Il giornalista Fabio Isman ha detto che mancano riferimenti certi per orientarsi nella scelta del luogo. “Di norma le opere dovrebbero finire in un museo nazionale”. L’archeologo Marcello Madau ha ricordato l’importanza di un collegamento tra un reperto e il luogo del ritrovamento. “Si tratta del concetto di paesaggio culturale, caro agli studiosi, per cui un’opera non può essere separata dal proprio luogo di appartenenza”.

 I dubbi sul futuro sono enormi, così come quelli legati al passato. Gli archeologi sono impegnati da anni a dare una risposta sulla provenienza dei misteriosi giganti di Mont’e Prama. Ancora oggi le sicurezze sono poche, ma una cosa è certa: i lavori di restauro hanno offerto informazioni che si potrebbero rivelare molto preziose per svelare un mistero che si perde nella notte dei tempi, tra mitologia e storia. Il rettore Attilio Mastino ha ricordato che persino il grande Aristotele, in uno dei suoi scritti, descriveva la Sardegna come la terra degli “eroi addormentati”. È solo un mito, ma sembra quasi un suggerimento per risolvere le guerre di campanile: i giganti appartengono all’umanità.

 

 

13 - La Nuova Sardegna / Pagina 26 - Sassari

Ersu servizio mensa

Si comunica che dal giorno 3 ottobre 2011 sarà riavviato il servizio mensa presso la struttura di via Padre Manzella con il solo turno del pranzo dal lunedì al giovedì dalle ore 12,15 alle ore 14,30. Il servizio presso la mensa di via dei Mille rimane invariato dal lunedì al sabato: pranzo dalle ore 12,30 alle ore 14,30; cena dalle ore 19,30 alle ore 21.

 

 

14 - La Nuova Sardegna / Pagina 20 - Sassari

«I sardi e la leva militare» ai Lunedì dell’Archivio storico 

SASSARI. Con un incontro di studio intitolato «I giovani sardi alla leva militare dall’Unità alla Prima Guerra mondiale», riprenderanno il 3 ottobre alle 18 “I lunedì dell’Archivio Storico”. La rassegna di eventi culturali, dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia, riapre dopo la pausa estiva nella sede di via dell’Insinuazione. L’evento è organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Economia Impresa e Regolamentazione dell’Università degli Studi di Sassari e con la Società Italiana di Demografia Storica.

La giornata di studi intende presentare alcune recenti ricerche condotte in Sardegna intorno a un particolare filone di indagine quale quello legato all’utilizzo delle fonti militari per documentare l’evoluzione delle condizioni di salute delle popolazioni del passato durante il periodo della cosiddetta «transizione sanitaria»: espressione coniata per indicare il passaggio dal vecchio al nuovo regime di mortalità che ha portato nel’900 la popolazione italiana a vedere più che raddoppiata la sopravvivenza media nell’arco di circa un secolo.

Ormai da quasi un decennio in Sardegna ha preso vita su questo tema una collaborazione interdisciplinare tra demografi e archivisti risultata fondamentale per ricostruire le linee evolutive essenziali della popolazione della Sardegna partendo proprio dal panorama delle fonti documentarie di tipo militare ricche di informazioni anagrafiche, antropometriche (statura, circonferenza toracica) e sanitarie sui giovani maschi sottoposti alla visita di leva, tanto dei dichiarati abili che dei riformati con la relativa causa di esonero.

 

 

15 - La Nuova Sardegna / Pagina 6 - Cagliari

Il re degli speleologi nella grotta di Santa Barbara

Cresce l’interesse degli studiosi per il patrimonio minerario del territorio

ERMINIO ARIU 

Iglesias. Non si arresta l’interesse di ricercatori e studiosi internazionali per il patrimonio minerario del territorio. Dopo gli studenti universitari americani e tedeschi di Amburgo a Monteponi, Masua e Buggerru, ieri mattina la Grotta di Santa Barbara ha registrato la visita del presidente internazionale di speleologia Andy Aevis. Lo speleologo è arrivato da Londra per verificare quali ricadute scientifiche può fornire la cavità naturale in occasione del congresso internazionale che si terrà in primavera d Iglesias. Con il numero Uno dell’associazione speleologica internazionale erano presenti studiosi di vari paesi europei, che sono rimasti incantati dalla spettacolarità della cavità naturale ma soprattutto dalla peculiarità della grotta che presenta concrezioni di minerali che la rendono unica al mondo. «Occorre salvaguardare questo scrigno naturale - ha detto Andy Aevis - con l’attenzione che fino ad oggi è stata riservata al sito. Siamo in un ambiente prezioso dal punto di vista geologico e mineralogico. Abbiamo di fronte una natura che si è divertita a presentarci uno scenario unico al mondo e dobbiamo rispettarla ma anche di consentirne la fruizione ai turisti. Noto che alcune stalattiti sono state danneggiate, forse prima della messa in sicurezza, e questo è un danno gravissimo». La grotta, oggi, propone un impianto di illuminazione rinnovato ed adatto ad un ambiente tanto fragile. «L’intervento - ha precisato il commissario del Geoparco Antonio Granara - è stato proposto proprio per garantire una stabilità termica costante e quindi per evitare variazioni climatiche nella grotta. In questi giorni assistiamo ad un flusso di di ricercatori e studiosi provenienti da tutto il mondo e ciò conferma che i siti minerari hanno un interesse mondiale». Ieri mattina i tecnici di Igea hanno dovuto ricorrere al lavoro straordinario per soddisfare tutte le richieste di visita alla grotta. «A visitare la grotta - ha aggiunto lo speleologo Angelo Naseddu - non sono solo gli studiosi o gli appassionati di speleologia. Ormai questa cavità naturale attrae per la sua bellezza e i turisti cominciano a conoscerla». Ma il treno della valorizzazione e della promozione turistica delle grotte del Sulcis Iglesiente è ancora lontano.

  

 



SARDEGNA QUOTIDIANO

16 - Pagina 14
Università
Il Rettore difende lo Statuto: colpa della Gelmini
GIOVANNI MELIS Il rettore difende la riforma dello Statuto e le iniziative per i fuori corso di lunga data.
POLICLINICO MONSERRATO Con i milioni del Cipe sarà realizzato un nuovo blocco e sarà svuotato l’ospedale civile.

Il rettore Giovanni Melis è al centro delle polemiche per la riforma dello Statuto dell’Ateneo. «In tanti se la prendono con me, ma sono costretto ad applicare la legge Gelmini. Anche se l’ho contestata è una legge». Le polemiche sul nuovo Statuto e sulla decadenza dei fuoricorso sono mitigate dalla pioggia di milioni del Cipe.
Per il Magnifico rettore è un periodo intenso «ma ci tengo a precisare che sulla decadenza degli studenti circolano molte informazioni sbagliate». Giovanni Melis respinge le accuse degli studenti che si lamentano per il provvedimento che costringe chi non sostiene esami da parecchi anni a laurearsi entro aprile dell’anno prossimo. «A parte il fatto che tanto clamore è servito da stimolo - spiega - perché
tanti studenti a cui mancavano un paio d’esami e non ne sostenevano da anni hanno deciso di terminare gli studi. E i nostri uffici li stanno assistendo per trovare la soluzione migliore ». I fuori corso sono quasi la metà degli iscritti all’Ateneo cagliaritano, un numero elevato che può creare problemi nelle valutazioni per la qualità dell’Università.
«Sulla decadenza bisogna però precisare alcuni punti cruciali. Chi è ancora iscritto a corsi di laurea estinti nel ‘99 può passare ai nuovi corsi, portando con sé gli esami sostenuti». Una delle paure degli studenti era quella di perdere gli esami già passati con tanto
sacrificio. «Certo che i casi saranno valutati, perché in certi ambiti un esame sostenuto così tanto tempo fa può non essere più aggiornato - spiega - poi non è vero, come hanno sostenuto alcuni, che non ci sono norme apposite per i disabili, sono all’articolo 51,
o per i laureandi, sono previste delle proroghe». Ma l’idea di fondo del rettore è quella di “tagliare ” i fuori corso eterni. «Non ci si iscrive all’Università solo per avere lo status di studente universitario, ma bisogna impegnarsi e studiare», precisa.
LO STATUTO TRAVAGLIATO In questi giorni il rettore Giovanni Melis è alle prese con la difficile riforma dello Statuto. «Stiamo ancora
discutendo alcuni aspetti, ma su 65 articoli c’è l’accordo ormai su tutto restano solo da definire i dettagli sulla composizione degli organi di rappresentanza: Senato accademico e consiglio di amministrazione». Su questi aspetti sono tanti i malumori nell’Ateneo. «È normale, basti pensare che si passa da 11 a 6 facoltà, ci sono molte persone che non vogliono accettarlo». Tutto parte dalla riforma Gelmini: «Anche io l’ho contestata sotto molti aspetti, ma la legge c’è e va applicata, sarebbe un reato evitarlo». Il personale tecnico-amministrativo protesta perché vuole mantenere una sua rappresentanza nei due organi dell’Università. «Con la riforma il Senato accademico non sarà più costituito rispettando le rappresentanze mentre nel Consiglio di amministrazione l’ingresso sarà legato
alle competenze ed è aperto anche agli esterni, la rosa dei nomi sarà valutata anche dal Comitato etico».
I MILIONI DEL GOVERNO Il Cipe ha stanziato 118 milioni per il mondo universitario cagliaritano. Soldi che serviranno, tra l’altro, per
realizzare il campus di viale La Playa e completare il grande sviluppo del Policlinico di Monserrato. Quaranta milioni saranno destinati alla costruzione del Blocco R. «Che ci consentirà, tra le altre cose, di svuotare definitivamente il San Giovanni di Dio - spiega il rettore - ora stiamo completando il Blocco Q che ospiterà il materno- infantile, spostando la clinica pediatrica e parte dei reparti del San Giovanni di Dio». Il piano strategico prevede l’accorpamento a Monserrato di tutte le strutture dell’area medica.
«E tutti i locali che resteranno liberi in città verranno occupati dalle facoltà di Giurisprudenza, Economia e Commercio e Sciene Politiche». Coi fondi Cipe sarà creato anchen un nuovo Orto botanico. «Così potremo alleggerire quello attuale, che sarà più libero e potrà essere sfruttato anche per scopi non didattici».
Marcello Zasso
 

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ERSU
La presidente agli studenti:
"Da ora più tutele per i disabili"

«L'Ersu tutelerà maggiormente gli studenti disabili». Lo ha assicurato il presidente dell'Ente regionale per il diritto allo studio universitario di Cagliari Daniela Noli durante un incontro con gli studenti nella sede del corso Vittorio Emanuele. «In vista dell'imminente assegnazione
degli alloggi - ha spiegato Daniela Noli - il consiglio di amministrazione ha deciso di studiare una più adeguata sistemazione degli studenti disabili che fosse conforme alle loro esigenze e alla loro sicurezza». Per quanto riguarda il numero degli alloggi disponibili, inoltre, la Noli
ha annunciato che ci saranno altri dieci posti letto fuori bando, in modo da soddisfare tutte le richieste. «Per questo - ha aggiunto la presidente dell’Ersu - abbiamo deciso di assegnare i posti letto della casa di via Montesanto» .


 




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