UniCa UniCa News Rassegna stampa Lunedì 26 settembre 2011

Lunedì 26 settembre 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 settembre 2011

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Via con tre nuovi corsi
Lunedì inizia l’anno accademico: le novità
UNIVERSITÀ. Nasce Lingue e culture per la mediazione linguistica
 
Se nel passato ci sì è sbizzarriti a battezzare i corsi universitari con le denominazioni più originali, l’esigenza di razionalizzazione imposta dal Ministero ha semplificato l’offerta formativa. Così anche l’Università di Cagliari, costretta a misurarsi con il taglio delle risorse, celebra l’avvio del nuovo anno accademico, fissato per il prossimo 3 ottobre, con solo tre nuovi corsi. Frutto, peraltro, di un attento lavoro di limatura e ridimensionamento di percorsi formativi affini e per questo assimilabili.
NUOVI CORSI Rispetto all’anno accademico 2010-2011, quello che si sta per inaugurare propone l’attivazione del corso magistrale a ciclo unico in Scienze della formazione primaria (il corso ha la durata di quattro anni e si articola in un biennio propedeutico e in un successivo biennio con due indirizzi: l’indirizzo per gli insegnanti di scuola materna e quello per gli insegnanti di scuola elementare) e di due nuovi corsi interclasse. Si tratta di Ingegneria elettrica ed elettronica (che nasce dall’accorpamento di due corsi preesistenti) e di lingue e culture per la mediazione linguistica.
MEDIAZIONE LINGUISTICA Il corso, oltre che nascere da un bisogno di ridimensionamento e semplificazione (poiché prodotto delle Lingue e culture europee ed extraeuropee e lingue per la mediazione linguistica), intende cogliere e interpretare i bisogni della società che cambia.
Lo precisa Maria Elena Ruggerini che, presidente del corso di lingue e culture europee ed extraeuropee, ha seguito l’iter di costruzione del corso di laurea: «Piuttosto che correre il rischio della chiusura d’ufficio, paventato in virtù dei requisiti di docenza, ci è apparso più utile proporre una fusione, strutturando il corso con due curricula distinti». L’indirizzo seguito è menzionato nel diploma di laurea. I laureati in uno degli indirizzi del corso possono conseguire anche il titolo per l’altro indirizzo con un ulteriore anno di studi.
BISOGNI FORMATIVI L’attivazione del nuovo corso risponde anche alla volontà di aprirsi alla società civile: «Tale aspetto è stato valutato in occasione della visita del valutatore esterno. Siamo consapevoli della necessità di potenziare la costituzione di un rapporto molto stretto con le parti sociali e le istituzioni. Per questa ragione i tirocini che saranno messi a protocollo terranno conto dei bisogni che deriveranno dall’analisi del contesto e mireranno a produrre ricaduto non solo nell’ambito sociale, ma anche culturale ed economico».
Manuela Arca
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
MONSERRATO. Incompiuta
Argiolas: «L’ex Cries diventerà un centro sociale e sanitario»
 
Ritorna il sogno dell’Università all’ex Cries. Il progetto era ambizioso: ristrutturare la più grande incompiuta della città - l’ex Cries, al confine con Selargius - e trasformarlo in una sede staccata della facoltà cagliaritana di odontoiatria. Una proposta firmata dalla Giunta-Vacca nel 2003 con un accordo di programma con l’Università, sino ad oggi però, mai realizzata. Perché nel frattempo i lavori per la realizzazione dell’opera non sono mai stati conclusi e l’accordo con l’Università, pochi mesi fa, sembrava saltato.
Qualche giorno fa, però, il sindaco Argiolas ha incontrato il direttore generale del Policlinico Ennio Filigheddu. «Abbiamo esaminato il possibile contemporaneo utilizzo dell’edificio ex Cries, sia per finalità didattiche sia di assistenza e cure sanitarie», spiega Gianni Argiolas. «In particolare si è esaminata la possibilità di recuperare l’idea della clinica universitaria odontoiatrica nell’ex Cries, che il magnifico rettore Giovanni Melis mi aveva detto di non voler più realizzare».
Un progetto infranto che sembra però poter prendere forma grazie al polo ospedaliero. Tutto comincia nel 2002 quando il caseggiato abbandonato e mai concluso, costruito con i fondi della legge Falcucci per essere trasformato in scuola, diventa a tutti gli effetti di proprietà del Comune. Nel 2003 l’accordo di programma con l’Università per dare nuova vita al rudere: una sede culturale e di studio. Nel 2006, due anni più tardi, un ultimo passaggio burocratico: il benestare del ministero della Pubblica istruzione al progetto.
I fondi per portare l’Università in città negli anni sono arrivati a 1 milione 850 mila euro grazie ai contributi della legge sull’occupazione più fondi comunali. Una cifra che dovrebbe trasformare il casermone in: clinica odontoiatrica, una biblioteca scientifica e sala lettura, scuola materna, palestra, ma anche in zone per ospitare associazioni sportive.
«È importante mantenere più canali di interesse per la struttura, visto che, una volta completata, dovrà rappresentare ben di più che una risorsa in grado di risolvere problemi di spazio per gli uffici pubblici», spiega Argiolas.
«Dovrà essere anche un centro di servizi sanitari e sociosanitari, come prevedeva l’accordo iniziale con l’università, ma anche formativi e sociali».
Serena Sequi
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Spettacoli e Società (Pagina 35 - Edizione CA)
Giovani registi sardi
 
Ha preso il via sabato a Cagliari, al Teatro Nanni Loy, la “Rassegna Cinematografica di Film Indipendenti” organizzata dall’Associazione Studentesca Universitaria Unica Radio e con l’ERSU per promuovere i giovani registi sardi. Stasera alle 21 proiezione di “Da nessuna parte” di Stefano Schirru.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 30 - Edizione CA)
Il convegno a Nuoro
Ora un network per studiare Giorgio Asproni
 
Università di Cagliari e Isre promuoveranno lo studio di Giorgio Asproni attraverso un network internazionale. Per anni le oltre 10 mila pagine di documenti che costituiscono il cosiddetto Fondo Dolfin sul parlamentare di Bitti sono rimasti chiusi negli archivi dell’Istituto superiore regionale etnografico e preclusi ai sardi, ma ora attraverso la collaborazione tra l’ateneo cagliaritano e l’Isre tutto il mondo potrà conoscere la profondità di pensiero dell’uomo politico e intellettuale che ebbe sempre nel cuore la Sardegna. A piccoli passi questo patrimonio scritto sta venendo alla luce anche attraverso la Digital Library della Regione con la pubblicazione online di epistolari, documenti, carteggi, e un ulteriore impulso sarà dato dalla nascita della Fondazione Giorgio Asproni istituita due anni fa: mancavano alcuni passaggi burocratici, finalmente rimossi.
L’annuncio dell’avvio entro un mese della Fondazione è stato dato dall’assessore regionale alla Cultura Sergio Milia durante il convegno“ Giorgio Asproni negli archivi del Risorgimento”, nell’auditorium del Museo etnografico a Nuoro. «Noi oggi vogliamo dare la possibilità a una serie di istituzioni culturali di conoscere e approfondire il pensiero, i documenti e le riflessioni di questo italiano illustre», ha detto Salvatore Liori, presidente dell’Istituto: «L’Isre possiede il patrimonio documentale più importante su Asproni e il Risorgimento conservato in Sardegna». Attraverso il materiale giunto fino a noi grazie al nipote che rispettò le ultime volontà dello zio. Fu un uomo di grande impegno civile: informava il Parlamento sui problemi della sua terra, sosteneva la nascita della ferrovia per il centro Sardegna, la valorizzazione dell’agricoltura e del comparto minerario del Sulcis Iglesiente, difese l’università di Sassari dalla chiusura.
Della modernità del pensiero asproniano ha parlato Giuseppe Luigi Cucca, vice presidente del Consiglio regionale: «Il suo pensiero fu attuale su temi sui quali si dibatte ancora, si occupò della questione femminile, delle rivendicazioni degli operai». Si potrebbe definire uno statista ante litteram nel sostenere il principio dell’autonomia dell’Isola, vedeva l’indipendentismo indispensabile per lo sviluppo economico e sociale.
Della necessità di far conoscere (e studiare) Asproni alle nuove generazioni si è soffermato il sindaco di Bitti Giuseppe Ciccolini: «Noi bittesi lo conosciamo poco. È necessario che la scuola e il paese portino avanti il più possibile il suo messaggio, altrimenti ci allontaniamo da questa figura che ha dato tanto all’Isola». Su Giorgio Asproni giornalista, mestiere che esercitò in simbiosi con la sua passione politica, ha parlato infine il direttore editoriale de L’Unione Sarda, Gianni Filippini, sottolineando la tensione intellettuale e la cultura che guidavano la sua penna.
Maria Bonaria Di Gaetano
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 11 - Edizione CA)
Monte Claro
Nuove povertà, conferenza
 
Domani l’Asecon Ong (Amici senza confini), nell’ambito del progetto “Legalità e multiculturalità” finanziato dal Csv Sardegna Solidale, organizza una conferenza tenuta da Anna Maria Baldussi, docente della facoltà di Scienze Politiche.
Il tema della serata è “Il nuovo ordine mondiale dell’economia. Vecchie e nuove povertà”.
L’incontro si terrà al centro polivalente della Provincia, al parco di Monte Claro, alle 18.
Nel corso dell’incontro avranno modo di intervenire Angela Quaquero, assessore provinciale alle Politiche Sociali, Giorgio Randaccio, presidente regionale Anfe, Roberto Pili, presidente del Consiglio della Provincia e anche Roberto Copparoni, direttore responsabile dell’area progetti Asecon Ong. (fr. fu.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Sassari
Dipartimenti pronti entro dicembre
L’Università si prepara alla rivoluzione: il senato accademico approva le linee di indirizzo e fissa la data delle elezioni dei direttori
 
SASSARI. Diventeranno realtà entro la fine dell’anno i dipartimenti istituiti nel 2010 dalla legge di riorganizzazione degli atenei italiani. Nei giorni scorsi il Senato e il Consiglio di amministrazione dell’Università hanno approvato le linee di indirizzo dei dipartimenti e hanno fissato per il 16 dicembre la data delle elezioni dei rispettivi direttori.
 «Il Dipartimento - si legge in una nota - è la struttura su cui si fonda l’organizzazione dell’ateneo, costituita sulla base di un progetto scientifico e didattico, chiamata ad esercitare le funzioni finalizzate allo svolgimento della ricerca scientifica, delle attività didattiche e formative, delle attività rivolte all’esterno, nonché a determinare le politiche di reclutamento del personale docente».
 Entro il 31 ottobre dovranno arrivare al Senato accademico e al Consiglio di amministrazione (che esprimerà un parere preventivo) tutte le proposte di istituzione di nuovi dipartimenti, ciascuno dei quali dovrà essere costituito da gruppi non inferiori a quaranta docenti.
 Il Senato accademico si esprimerà in merito alle proposte entro il 21 novembre 2011 ed adotterà una delibera che istituirà formalmente i dipartimenti. «Una volta individuati i nuovi Dipartimenti - si legge ancora nella nota dell’ateneo - i docenti che non abbiano aderito ad uno dei progetti per la costituzione dei nuovi organi sono tenuti a dichiarare la propria afferenza ad uno dei Dipartimenti costituiti. In difetto, il Senato Accademico provvederà all’inquadramento». Se indispensabile per non pregiudicare le attività didattiche «la gestione dei corsi di studio dell’anno accademico in corso - conclude la nota - sarà mantenuta in capo alle attuali strutture didattiche».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Cultura e Spettacoli
Il cinema scritto dalle donne, dalle pioniere a oggi
Un lungo elenco di autrici a partire dal primo Novecento
Il punto nel convegno promosso a Sassari dalla facoltà di lettere
SILVANA PORCU
 
 SASSARI. Ai primi del Novecento, mentre il pubblico correva ad ammirare le splendide dive del cinema muto, altre donne lavoravano al grande schermo in silenzio, con le loro idee e la loro scrittura. Sono figure di scrittrici, intellettuali e sceneggiatrici a volte avventurose, a volte completamente nascoste nell’ombra dell’anonimato, altre volte impegnate persino come tecnici. È una lunga sequenza di volti in bianco e nero quella che scorre nelle due giornate di «Cinema e scrittura femminile - Letterate italiane fra la pagina e lo schermo» nella facoltà di Lettere e filosofia dell’università di Sassari (promotore del convegno insieme con il dipartimento di Teorie e ricerche dei sistemi culturali). Una panoramica sorprendente realizzata grazie agli interventi di oltre venti relatrici, fra docenti, storiche del cinema e studiose. L’intento è quello di rafforzare anche in Italia - attraverso una rete che a Sassari ha messo in luce i suoi primi punti di forza -il filone dei “gender studies” nella storia del cinema, per mostrare che la settima arte può essere analizzata anche dal punto di vista femminile. La vera sfida è evitare che i risultati di questi studi «servano solo alle donne che li fanno», come ha precisato all’apertura della tavola rotonda Mariagrazia Fanchi dell’università Cattolica di Milano. Tra i nomi che si cerca di restituire alla storia - come racconta Lucia Cardone, docente dell’ateneo sassarese - c’è la coraggiosa Alba de Céspedes, italocubana vissuta fra il 1911 e il ‘97, autrice di novelle di grande successo, censurate poi dal regime fascista, e impegnata nella radio e nel cinema. Nonostante l’attività di soggettista e sceneggiatrice, in questo campo il suo contributo è stato quasi completamente ignorato. Ma se nel suo caso il suo nome compare almeno nei titoli di coda, non fu altrettanto per Goliarda Sapienza. L’eclettica attrice, scrittrice e sceneggiatrice visse al fianco del regista Citto Maselli (con cui lavorò anche a «Gli sbandati»), in una sorta di simbiosi artistica che però, come sottolinea Emma Gobbato, giovane studiosa dell’università di Sassari, restò sempre nascosta dal nome di Maselli. Un riconoscimento mancato che tuttavia sembra più vicino alla sbadataggine che alla censura. Perché non è raro che, in questo settore, sia piuttosto l’autocensura a entrare in gioco. A sottolinearlo è Ester De Miro D’Ajeta dell’università di Genova: «C’è sempre una reticenza - spiega - una insicurezza di fondo. Una sorta di componente intimista che caratterizza il linguaggio femminile e che diventa la parte più attraente del racconto cinematografico».
 Anche se oggi la situazione è un po’ cambiata, il vero ribaltamento della prospettiva non è ancora nel cinema quanto nella videoart: «dove la storia è prevalentemente femminile - rivela Sandra Lischi dell’università di Pisa -, anche in Italia».
 Ed è nella penisola che gli studi recenti mettono in primo piano donne finora sconosciute, come Elvira Giallanella, ultima grande scoperta del muto italiano. Il suo nome si aggiunge a quelli della cinese Marion Wang, che nel 1916 scrisse e diresse un film, o dell’americana Lule Warrenton. «Il punto non è l’elenco in sé - chiosa Monica Dall’Asta dell’ateneo bolognese -. Sono tutte storie diverse. Continuando a cercare si farà un lavoro utile a capire il cinema come luogo della differenza». Collaborare in rete diventa dunque fondamentale «perché non è improbabile - conclude - che in questo momento, in Brasile oppure a Osaka, ci siano altre donne che stanno reclamando la loro stessa storia».

8 - SardegnaQuotidiano

Università

Arriva lo statuto delle polemiche
 
È on line la nuova bozza dello statuto dell’Università. Un parto lungo e travagliato che ha acceso vivaci scontri dentro l’Ateneo. In vista dell’approvazione il rettore ha inviato una lettera aperta ai componenti del Senato accademico, del Consiglio di amministrazione, della Commissione statutaria, e a tutto il personale docente e tecnico amministrativo. «Nel corso delle ultime sedute degli Organi di governo è emersa una significativa divergenza sulla composizione e sulle modalità di elezione del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione - ha scritto il rettore - ritengo si tratti di questioni che non è opportuno vengano decise da maggioranze risicate e con il dissenso di componenti e aree importanti dell’Ateneo. Ho avviato una riflessione e una attività di sensibilizzazione per invitare tutti, nell’interesse dell’Ateneo, a non formulare proposte “irrinunciabili ”». Il rettore ha annunciato che presenterà la nuova versione nella riunione di mercoledì.

Questionario e social

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