Martedì 23 agosto 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 agosto 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

 L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 35 - Edizione CA)
Il post del sindaco: «Stai a cuccia»
Durissimo scambio di battute su Facebook con uno studente
Graziano Siotto, 21 anni, stupito per la reazione alle sue critiche di Alessandro Bianchi
 
Il sindaco perde le staffe su Facebook quando un giovane ventunenne tocca il nervo evidentemente scoperto del mancato coinvolgimento delle imprese nuoresi nell'organizzazione della sagra del Redentore. «Lasciatelo urlare alla luna», batte sui tasti del computer il sindaco intimando anche a Graziano Siotto, animatore dell'associazione culturale “Sa Itria”, di «stare a cuccia», studente universitario in Scienze della comunicazione.
SINDACO AL COMPUTER Sortite nervose tra il serio e il faceto che diventano cronaca quando a firmarle è un primo cittadino nell'esercizio delle sue funzioni: Bianchi fin dall'inizio del suo mandato utilizza Facebook per dialogare con la città. Tutto ha inizio venerdì scorso proprio sul social networking, quando Siotto esprime perplessità sugli epiteti utilizzati da Bianchi a commento di un post in cui il regista-attore Gavino Poddighe stigmatizzava il mancato ricorso a operai nuoresi per montare palchi e tribune, scomodando una metafora tratta dal “Il giorno dei giudizio” di Salvatore Satta. Per tutta risposta, senza mai fare il nome di Poddighe, Bianchi annovera chi fa certe osservazioni tra i «corvi che hanno lasciato il nido e volteggiano sopra il villaggio. Hanno le sembianze chiare di individui che sono sempre gli stessi, noti e meno noti».
POST GIOVANE Parte così un carteggio tutto informatico con Graziano Siotto che fa notare quanto sia «quantomeno paradossale che un sindaco possa definire corvi coloro che chiedono trasparenza, fanno domande, pongono interrogativi e, talvolta, fanno proposte». Concludendo: «Mi dispiace, sindaco Bianchi, ma a mio parere sta sbagliano il modo di porsi con la cittadinanza».
LA SCULACCIATA La puntualizzazione dello studente fa uscire dai gangheri il sindaco, pur confortato da una lunga schiera di supporter. Il botta e risposta assume i toni dello scontro generazionale che quando approda nelle aule istituzionali dovrebbe essere interpretato come un positivo indice di vivacità intellettuale tra i ragazzi. Al sindaco però non piace: «Non ho parole - commenta Graziano Siotto - sembra che abbia paura di confrontarsi con la propria gente. Ma che vuole? Gli ricordo un bel proverbio nuorese: Chie non si cheret sonau non si facat càmpana (“Chi non vuole essere suonato non si faccia campana”, cioè chi amministra sia disposto ad accettare anche le critiche). Un amministratore è una persona pubblica che rappresenta non solo chi lo appoggia in tutto quello che fa, ma dovrebbe dare risposte anche a chi a esprime perplessità e perfino a chi lo contesta. Se non voleva correre il rischio di essere criticato non si sarebbe dovuto candidare. Comunque se continuano di questo passo riusciranno a far scappare anche i pochi giovani che ancora resistono a Nuoro, impegnandosi per il bene della città. Qualche giorno fa tutti addosso a Marcello Seddone perché ha espresso il proprio parere sull'Università, ora tocca a me. Non se ne può più: ma perché non cominciano a considerare i ragazzi che si mettono in gioco una risorsa?».
GAVINO PODDIGHE Chi invece si chiama fuori dalla polemica e sottolinea di non avere mai contestato l'aspetto tecnico dell'affidamento dell'organizzazione del Redentore, è l'attore regista che proprio su Facebook aveva dato il la alle discussioni commentando l'accento campidanese degli operai che lavoravano in via Lamarmora. «Il mio era un intervento sul merito - sottolinea Poddighe - perché per quanto mi riguarda il vero problema è che da anni mandiamo sul circuito mediatico un non-luogo, diretta senza canovaccio, non c'è un racconto, non filtra nessuna identità: potrebbe essere il Redentore di Nuoro come qualsiasi altra manifestazione in un qualsiasi altro paese della Sardegna».
Francesca Gungui
 
Nuoro e Provincia (Pagina 35 - Edizione CA)
Montesu (pdl)
«Università da difendere»
 
«Nessun inciucio silenzioso». Nella lunghissima polemica su tempi e costi (16 anni per complessivi 11 milioni e mezzo) il consigliere comunale Peppe Montesu (Pdl) replica a Marcello Seddone (“Nuoro Futura”) smorzando i toni dello scontro personale ma ribadendo che «tenere accesa, in periodo di vacche magre e di leggi che non ci favoriscono, una prospettiva di polo universitario nuorese non è cosa da poco: ogni euro speso, anche quelli che sembrano troppi, in quella direzione è speso bene». Montesu ribadisce la necessità di convergenze nel nome del bene comune e rilancia l'allarme del Pdl sul tentativo di scippo dei corsi in atto a Macomer: «Difendere il polo universitario e rafforzarne la capacità attrattiva contro i tentativi di qualche capo popolo locale che aspira solo a “marghinalizzarlo”, è unità non inciucio».
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Energia e ricerca, convegni
 
L'energia, la ricerca per le piccole e medie imprese e le tecnologie dell'informazione e della comunicazione saranno i temi dei prossimi convegni che si terranno a Cagliari. Il 13 e il 14 settembre si discuterà di energia, il 19 e 20 settembre di ricerca per le piccole e medie imprese e il 3 e 4 ottobre di Ict. L'iniziativa è di Sardegna ricerche e del Centro servizi per le imprese in collaborazione con lo Sportello Apre Sardegna e con l'ateneo di Cagliari. (al.co)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Olbia e provincia (Pagina 39 - Edizione CA)
Il Comune vota per la cura Zamboni
GOLFO ARANCI. Richiesta di sperimentazione
 
Offrire una nuova possibilità di cura ad una delle malattie più diffuse del territorio. Con questa precisa volontà, il consiglio comunale di Golfo Aranci ha approvato la richiesta di sperimentazione del "protocollo Zamboni", direttore del centro di Malattie Vascolari dell'università di Ferrara, che sta portando avanti un nuovo tipo di diagnosi e trattamento della CCSVI (insufficienza venosa cronica cerebrospinale) che nove volte su dieci diventa sclerosi multipla. «Vivere nella terra con la maggiore incidenza di malati di sclerosi, com'è la Gallura, ci impone d'avere la sensibilità di avviare queste iniziative - commenta il vicesindaco Mario Mulas - Per questo motivo abbiamo portato la mozione in consiglio, in modo da affiancarci alle altre istituzioni che hanno già approvato la richiesta». Una presa di posizione in nome della libertà di cura: «Questa approvazione non vuole essere un'imposizione del protocollo Zamboni, tutt'oggi molto discusso, ma vuole offrire ai cittadini la possibilità di scegliere quale cura seguire, visto che quella tradizionale è spesso rifiutata - spiega Mulas - Invece, al momento in Sardegna esiste solo un centro a Cagliari che propone il protocollo». ( c.in. )
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Non solo previdenza
Non buttiamo a mare gli anziani
Giampaolo Mele
 
Largo ai giovani. Ma non buttiamo a mare gli anziani (che non sempre sono «vecchi»). Lo so, talvolta alcuni di voi, al Poetto o a Platamona, un pensierino l'hanno fatto - specialmente se l'anziano si chiama suocera. Ma vorrei comunque invitare alla calma. E a una riflessione. In Italia stride l'abisso tra generazioni in settori nevralgici: politica e università in primis. Con immobilismi scandalosi, impensabili all'estero. I grandi eventi della storia, della scienza, dell'arte e della politica nascono da linfe nuove e appassionate. Detto questo, spesso si scade, però, nel giovanilismo a tutti i costi. Eccovi, quindi, tre spunti di riflessione per non buttare a mare gli anziani senza pensarci prima. (Una precisazione. Sono, subdolamente, sopra le parti: mi inoltro, infatti, nella mezza età). Primo spunto. Quel saggissimo signore dell'antica Roma, di nome Cicerone, nell'opera «Sui doveri» ha scritto: «È dovere del giovane rispettare gli anziani, scegliendo tra essi i più specchiati e stimati, per appoggiarsi al loro autorevole consiglio».
E gli anziani? Essi «dovranno impegnarsi ad aiutare con consigli e saggezza gli amici, la gioventù e soprattutto la Patria». Ma si sa: tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare; e ciò vale sia per imberbi natanti, che per anziani navigati. Secondo spunto. Bernardo di Chartres, nel medioevo diceva: «Siamo nani sulle spalle di giganti». Intendendo per giganti il passato, e quindi anche gli anziani. Di fatto, noi (moderni) nani, saremmo più intelligenti se ci rendessimo conto - umilmente - che, grazie alle spalle dei giganti del passato, godiamo di vista dall'alto. E quindi potremmo guardare persino più lontano di loro.
Terzo spunto. Sotto ferragosto, conversando nel Sinis col mio maestro di studi medievalistici musicali (ma non solo), ricordavo un fortunato romanzo ambientato in una abbazia: in certe pagine ci trovo sfoggio erudito superfluo. Mi si osservò che si tratta di un'opera giovanile. Spiegandomi anche la differenza tra giovani e anziani. E cioè: di solito i giovani «vogliono dire tutto quello che sanno», gli anziani invece «sanno tutto quello che dicono». Meditate gente, meditate, e frenate i vostri impulsi omicidi. Anche la suocera ha diritto di trasmettere la sua goccia, o il suo oceano di saggezza, senza rischiare di essere affogata.
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
UNIVERSITA’
Iscrizione on line ai test di ammissione
 
CAGLIARI. Dallo scorso 21 luglio e fino alle 18 del 25 agosto sono aperte le iscrizioni ai test di ammissione per tutti i corsi di laurea e laurea magistrale presso l’Università degli Studi di Cagliari. L’iscrizione è possibile compilando online la domanda di ammissione. Inoltre entro il prossimo 26 agosto alle 13 è possibile presentare le domande per ottenere la borsa di studio e i posti alloggio per l’anno accademico 2011/2012.
 Le domande di partecipazione ai concorsi devono essere inviate on line tramite il sito internet www.ersucagliarionline.it. Si tratta di una delle novità che nel tempo sono state introdotte per facilitare l’accesso agli uffici universitari da parte degli studenti.
 Progressivamente tutta l’attività burocratica necessaria per interagire col sistema universitario sarà accessibile on line e questo con lo scopo di avvantaggiare soprattutto gli studenti fuorisede. (b.c.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
L’ex Manifattura in tempi di crisi
Il futuro dell’immobile visto da intellettuali, sindacalisti e politici
ROBERTO PARACCHINI
 
 CAGLIARI. «Questo parlare di fabbrica dell’ingegno mi sembra un modo molto fumoso di discutere dell’ex Manifattura Tabacchi», sottolinea Piergiorgio Meloni, consigliere comunale del Pd che entra a gamba tesa nel dibattito sul futuro dello spazio più ampio disponibile in città. A parte i ritardi inspiegabili che han visto l’assegnazione dei lavori slittare del 2008 al 2011, l’ex Manifattura per le dimensioni (22mila metri quadrati), la posizione (al centro della città) e le potenzialità «rappresenta il terreno ideale per misurarsi sulla Cagliari che vogliamo», sottolinea Antonello Sanna, preside della facoltà di Architettura. Mentre Meloni infrange la visione corrente che ipotizza per struttura la realizzazione di un centro culturale polivalente e propone di «considerare con più realismo l’oggi, fatto di crisi, di tagli ai finanziamenti e di necessità materiali da parte dei cittadini come un tetto sotto cui vivere o uno spazio dove poter impostare la propria attività artigianale ecc. Per questo credo che il vecchio progetto, per me fumoso, della fabbrica della creatività debba essere ripensato». Per il consigliere del Pd, «certamente la cultura dovrà avere un suo spazio, ma il progetto va chiarito molto meglio e anche con quali risorse».
 L’impresa (salvo contrattempi non previsti) dovrebbe consegnare i lavori di recupero della prima parte dell’ex Manifattura entro un anno. Il progetto iniziale prevede, oltre a spazi per iniziative teatrali e un centro di documentazione video, anche atelier per le diverse forme d’arte. Ma «non è chiaro come queste ipotesi dovranno essere finanziate - prosegue Meloni - mentre se in una parte venissero costruite anche abitazioni, ad esempio per le giovani coppie, coi fitti si potrebbe contribuire alle altre iniziative. Inoltre l’ex Manifattura era un luogo di produzione, perchè quindi non lasciare spazio a tanti artigiani e piccoli commercianti in grado di ripristinare mestieri scomparsi che oggi vengono di nuovo richiesti (come chi aggiusta gli strumenti musicali)? Un suq cagliaritano».
 Indubbiamente «il mondo è cambiato e sta cambiando in rapporto a tre anni fa - spiega Paolo Frau, assessore comunale all’Urbanistica - ed è corretto che si riveda l’utilizzo di molti spazi cittaidni. Come Municipio stiamo, ad esempio, chiudendo il periodo delle proroghe». Nello stesso tempo, però, «il periodo di emergenza che stiamo vivendo non deve farci rinunciare al ruolo che può avere Cagliari per tutta la Sardegna e non solo. Il festival dell’architettura Festarc, ad esempio, ha avuto un richiamo di attenzione e un riscontro di gradimento nazionale che va preso ad esempio». Posto che la questione va discussa con la Regione (titolare del bene) e con gli altri enti interessati, «non rinuncerei a quella vocazione alta che Festarc ha fatto intravedere. In questo senso l’ex Manifattura può essere un luogo di conoscenza e ricerca in grado di agganciarci alle politiche europee».
 In questo momento la nuova giunta comunale è impegnata su più fronti, in primo luogo sul tentativo di creare opportunità di lavoro. In questo senso l’assessore Susanna Orrù, Politiche sociali, precisa che in ogni settore è importante individuare il modo migliore, la vocazione specifica, «in grado di creare posti di lavoro». Il futuro dell’ex Manifattura non è ancora stato affrontato dalla nuova Giunta comunale, ma «certamente - ha affermato l’altro ieri Enrica Puggioni, assessore alla Cultura - anche questa struttura va vista all’interno di un progetto complessivo di rilancio della città».
 In altre situazioni sono rinati gli opifici comunali, luoghi di produzione da aggiornare all’oggi, ma in grado di produrre occupazione, un modo secondo Meloni, di richiamare la vocazione storica del luogo: di spazio di produzione. Un aspetto condiviso anche dal preside della facoltà di Architettura, «ma tenendo conto dell’oggi e della necessità, per Cagliari, di un modello di sviluppo che si basi su ricerca e cultura». Un quadro che, «proprio in rispetto della storia produttiva del luogo - continua Sanna - va inteso come un centro laboratoriale del fare in grado di vivere autonomamente e non di arte da contemplare. In questa prospettiva l’università ha proposto di spostare la facoltà di Architettura «che, pur occupando solo un 15 per cento dello spazio disponibile, garantirebbe un flusso giornaliero di un migliaio di studenti».
 L’idea dell’ex Manifattura come fabbrica della creatività «che ha avuto in Festarc un ottimo risultato, va continuata - afferma Enzo Costa, responsabile regionale della Cgil - a quel disegno si affiancava il museo dell’arte nuragica e contemporanea Betile, e un grande campus studentesco». Per Costa «si tratta di un progetto ottimo che ha senso se agganciato anche al rilancio dell’università locale in una prospettiva di apertura alle diverse realtà culturali e scientifiche del Mediterraneo». Ora, però, «e per recuperare i ritardi, occorre un’accelerazione della progettualità e di questo si deve fare carico il Comune: per recuperare i ritardi nella consegna dei lavori».

Questionario e social

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