Lunedì 18 luglio 2011

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 luglio 2011

 

Rassegna quotidiani locali
A cura dell’Ufficio stampa

L’UNIONE SARDA 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 11 - Edizione CA)
«Medicina breve? No»
Il preside: più preparazione, non scorciatoie
Studenti e docenti bocciano la proposta del ministro dell'Università
 
Un anno in meno per diventare medici? Chi si aspetta un plebiscitario assenso da parte di studenti ingobbiti dal peso di una laurea da record, è destinato a rimanere deluso. Gli aspiranti camici bianchi della Facoltà di medicina di Cagliari bocciano la proposta ventilata dalla Gelmini. Non per l'impopolarità di cui il ministro gode nell'ambiente accademico, ma per una vocazione alla professione che è per certi versi spiazzante: «Non si può arrivare alla laurea in 5 anni», dice Alessandro Sestu, rappresentante degli studenti nel Consiglio di Facoltà, «si potrebbe pensare a una rimodulazione del piano di studi, ma senza penalizzare la formazione». Se invece l'ipotesi riguardasse il percorso post lauream, gli studenti sono disposti al ragionamento: «La riduzione della durata delle Scuole garantirebbe l'accesso di mille specializzandi in più per anno. Tra il 2014 e il 2018, inoltre, andranno in pensione 22 mila medici, rendendo il fabbisogno superiore».
A questo punto il fronte (unitario se si tratta di parlare della durata del corso di medicina generale), si incrina: «Gli specializzandi rappresentano una forza lavoro», ricorda Maria Angelica Ibba, vicepresidente dell'associazione MedSpeKa e specializzanda in radiologia, «diminuire la durata del corso, significa soltanto accelerare l'immissione degli specialisti tra i precari. Serve una riforma strutturale che parta da reali bisogni formativi, piuttosto che da motivazioni economiche».
L'ORDINE DEI MEDICI Sullo scrupolo da osservare quando si tratta della formazione di chi è chiamato a salvare le vite altrui, insiste anche Raimondo Ibba, presidente dell'Ordine dei Medici: «Oggi servono medici capaci di rapportarsi con culture mediche europee ed extraeuropee e con la tecnologia. Piuttosto che penalizzare la formazione, bisognerebbe occuparsi dell'organizzazione sanitaria che non è esempio di efficienza. Mancano la managerialità e la professionalità richieste: le nomine dei manager avvengono su indicazione politica e non per competenze specifiche».
IL PRESIDE Di indirizzo contrario rispetto alla proposta Gelmini anche il preside della Facoltà di Medicina Mario Piga che, prima di sbilanciarsi, preferisce pensare a una bufala mediatica: «Se così non fosse, condividendo una posizione che emerge a livello nazionale, sarei preoccupato. Si ha sempre più bisogno di investire nella qualità dei giovani medici e non di assicurare loro scorciatoie. Se si rinunciasse, per esempio, al sesto anno di corso, gli allievi non avrebbero la possibilità di svolgere l'imprescindibile attività pratica».
Manuela Arca
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 10 - Edizione CA)
Il Pd: «Giù le mani dal sindaco»
I vertici del partito: da oggi massimo impegno per cambiare la città
Lettera del segretario cittadino Yuri Marcialis e del capogruppo in Comune Davide Carta
 
A un mese e mezzo dalle elezioni, il Pd chiede agli alleati di centrosinistra «un patto per Cagliari», in risposta alle frizioni e ai mal di pancia che caratterizzano a livello regionale (ma anche in Comune e nella Municipalità di Pirri) il rapporto tra il Partito democratico e Sel.
«Giù le mani dal sindaco Zedda», scrivono il segretario cittadino Yuri Marcialis e il capogruppo in Consiglio Davide Carta, che annunciano: «Da oggi impegno massimo per cambiare la città».
Marcialis e Carta, a nome del partito, «respingono il ricorrente tentativo di coinvolgere l'amministrazione comunale all'interno polemiche politiche strumentali.
Le dichiarazioni del capogruppo di Sinistra ecologia e libertà in Consiglio regionale e i collegamenti da lui fatti con gli assetti comunali arrivano dopo le polemiche avviate a Pirri contro la Presidente della Municipalità». I due si riferiscono alle dichiarazioni di Luciano Uras, leader dei vendoliani in Regione, che venerdì scorso ha parlato di «attacco diretto verso Sel» e di un clima ostile nel Pd «aumentato dopo la formazione della Giunta comunale di Cagliari».
Un'ipotesi sbagliata, secondo Marcialis e Carta, che rischia di peggiorare la situazione già critica: «Tutto ciò mette in difficoltà l'amministrazione comunale di Cagliari e il sindaco della città. Il Partito Democratico dichiara con forza che non si farà coinvolgere in queste polemiche e difenderà la Giunta Zedda anche contro le inopportune iniziative dei compagni di partito del sindaco».
Ecco perché il Pd cerca di rispondere con i fatti e annuncia: «Abbiamo già elaborato un pacchetto di proposte» che grazie anche all'insediamento delle Commissioni consiliari, «siamo pronti a trasformare in iniziative politiche e amministrative. Con un costante dialogo con i cittadini, si ha intenzione di esercitare un ruolo propositivo e costruttivo per realizzare un grande progetto per la città, a partire dai grandi temi congelati dalle Giunte precedenti: Pul, Campus universitario, riqualificazione di Sant'Elia».
Oggi si riuniscono le Commissioni comunali al Bilancio e Cultura per eleggere i presidenti, mercoledì invece sarà il turno del Consiglio comunale.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 20 - Edizione CA)
Sassari
In fiamme l'University pub
 
Un attentato incendiario ha distrutto durante la notte a Sassari l'University Pub in via Amendola. L'allarme è stato dato intorno all'una e mezza dai vigili del fuoco.
Il locale è di proprietà di un uomo di 38 anni, originario di un paese della provincia di Sassari. Gli attentatori hanno aspettato che anche l'ultimo cliente andasse via. Le fiamme hanno distrutto l'interno del locale, il portone di ingresso, mentre il fumo ha raggiunto le finestre dei piani superiori del palazzo. L'allarme è stato immediato: via Amendola è una zona di passaggio che accompagna all'uscita della città, in molti hanno visto le fiamme levarsi alte. I danni sono ingenti. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra Volante e della Scientifica.
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Prima Pagina
Attentato incendiario a Sassari, distrutto un pub
L’University di via Amendola era un punto di ritrovo soprattutto per gli studenti, danni ingenti
Secondo i vigili del fuoco si è rischiata un’esplosione
Utilizzato liquido infiammabile
 
 SASSARI. Hanno accatastato tutti gli arredi al centro del locale, li hanno cosparsi di liquido infiammabile e poi hanno dato fuoco. Alle 2,30 gli abitanti della parte bassa di via Amendola hanno sentito un forte botto e poi hanno visto le lingue di fuoco uscire dalla porta d’ingresso e dalle finestre. È certamente di natura dolosa l’incendio che l’altra notte ha distrutto l’University Pub in via Amendola. Il locale, abitualmente frequentato da studenti, è andato completamente distrutto. I danni sono ingentissimi. Secondo i vigili del fuoco poteva verificarsi un’esplosione devastante.
 
Pagina 6 - Sardegna
A fuoco il pub frequentato dagli studenti
Sassari, in cenere l’University di via Amendola, commando in azione nel cuore della notte
Gli inquirenti hanno sentito a lungo il gestore alla ricerca di elementi che possano portare al movente e agli autori
 
 SASSARI. Hanno accatastato tutti gli arredi al centro del locale, li hanno cosparsi di liquido infiammabile e poi hanno dato fuoco. Alle 2,30 gli abitanti della parte bassa di via Amendola hanno sentito un forte botto e poi hanno visto le lingue di fuoco uscire dalla porta d’ingresso e dalle finestre. È certamente di natura dolosa l’incendio che l’altra notte ha distrutto l’University Pub in via Amendola. Tutto ciò che era contenuto nel locale, diviso su due piani e caratterizzato dalla presenza di molto legno, è andato in cenere o è stato irrimediabilmente rovinato dal fuoco.
 L’attentato ha provocato danni gravissimi. «Però poteva andare molto peggio - spiegano le forze dell’ordine -. Infatti, nessuno si è fatto male e poteva accadere se ci fosse stata una esplosione». Evento che non si è verificato perché fortunatamente non c’era sufficiente ossigeno. L’incendio è divampato nel cuore della notte tra sabato e domenica dopo la chiusura del locale. Nessuno, prima di quel rumore tremendo, ha visto o sentito qualcosa di strano. Secondo una prima ricostruzione, gli attentatori sarebbero entrati nel locale dopo avere manomesso una delle saracinesche sul retro. Una volta all’interno, il commando incendiario ha avuto tutto il tempo per preparare il terreno al fuoco e poi fuggire. Sono stati gli abitanti del palazzo al numero 51, a dare l’allarme ai vigili del fuoco che hanno mandato sul posto una squadra che ha lavorato fino alle cinque del mattino.
 Sul luogo dell’attentato sono intervenuti anche gli uomini della sezione Volanti della questura e della squadra mobile. In via Amendola sono arrivati anche gli esperti della Scientifica che hanno lavorato fino alle otto del mattino.
 La dinamica dell’attentato sarà ricostruita attraverso l’incrocio dei dati. Non sembra comunque che ci siano dubbi sulla natura dolosa. L’altra notte e ieri mattina le forze dell’ordine hanno sentito a lungo Giovanni Canu, 38 anni, gestore dell’University Pub. Gli inquirenti contano molto sulle sue dichiarazioni per capire i retroscena di un incendio che riporta al centro della cronaca nera, dopo più di undici anni di tranquillità, un locale molto conosciuto e frequentato dai giovani. Nel 2000 era stata una sparatoria a far finire l’University Pub sulle prime pagine dei giornali. Costantino Canu aveva ferito con una Beretta calibro 9 corto Giampaolo Demartis, socio di suo fratello Salvatore, ferendolo a un fianco. Il colpo era stato esploso al culmine di una lite tra soci sulla gestione del locale. Dopo quell’episodio, e fino all’altra notte, del pub si è parlato solo per le serate musicali frequentate da decine di giovani. L’University Pub è stato per anni il locale di tendenza dei «fuori sede» residenti nella Casa dello studente. Ed è anche sui frequentatori abituali, com’è ovvio, che saranno estese le indagini aperte per fare luce sulla pesantissima intimidazione. La Procura della Repubblica ha aperto una inchiesta. Roberta Pischedda, sostituto procuratore di turno, ha ordinato il sequestro dell’immobile.

Questionario e social

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